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Istituzioni italiane siano in prima linea sull accaduto

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Academic year: 2022

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Sequestro Modigliani in Svizzera. Lucarella: “Le Istituzioni italiane siano in prima linea sull’accaduto”

L’avvocato Angelo Lucarella, da pochi mesi Vice Presidente coordinatore della Commissione Giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico, interviene sul particolare caso Modigliani.

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“Questione delicata a cui dare risposte o, quantomeno, cercarle è dovere sia morale che istituzionale dinanzi alla portata incredibile che ne sta assumendo sia a livello nazionale che internazionale.

Anzitutto è necessario che si faccia chiarezza complessiva sull’accaduto ai fini di giustizia e per la tutela dell’interesse nazionale.

Le Istituzioni, laddove saranno ravvisabili responsabilità (a seconda dei diversi piani giuridici) punibili secondo l’ordinamento, non possono e non potranno che essere in prima

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linea nella difesa, per l’appunto, degli interessi italiani;

quest’ultimi non possono prescindere da una operazione verità c h e , r i s p e t t o a l l e s i n g o l e c o m p e t e n z e , g l i a t t o r i istituzionali devono e dovranno compiere per porre in essere tutto con coraggio.

Lo stesso coraggio che, prorompentemente, si percepisce nel libro-inchiesta “L’Affare Modigliani” scritto da Dania Mondini e Claudio Loiodice i quali, ne va dato atto, hanno contribuito alla realizzazione di una indagine che, ormai, sta registrando apprezzamenti e riscontri anche all’estero.

La Procura di Bellinzona in Svizzera, infatti, è intervenuta recentemente sequestrando i c.d. “Archivi” del celebre artista italiano Amedeo Modigliani; si tratta di circa 6000 reperti oggetto di cessione, nel 2006, da parte della figlia allo Stato italiano.

Un caso, non solo di connotato giudiziario, nel quale gli eventuali danni e diritti lesi non possono che considerarsi, per certi versi, anche connessi ad un pregiudizio serio e cospicuo degli interessi dello Stato italiano.

Ciò soprattutto se si dovesse considerare l’aspetto dell’economia culturale quale strategico per lo sviluppo del paese.

Perciò l’impegno istituzionale, doverosamente, comporta di attivare le dinamiche ministeriali più confacenti affinché se ne possa riconoscere una sorta di natura strategica, altresì, tenuto conto che Modigliani sarebbe diventato, stando alle parole utilizzate dagli autori del libro-inchiesta, un “brand”

attorno al quale continuano, da circa un secolo, ad intrecciarsi affari milionari”.

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Bracciano, delibera dell’Ordine dei Giornalisti:

L’Osservatore d’Italia non ha

denigrato alcun consigliere

di minoranza

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BRACCIANO (RM) – Nessuna denigrazione è stata operata da parte del quotidiano L’Osservatore d’Italia diretto dalla giornalista professionista Chiara Rai nei confronti di alcuni consiglieri comunali di opposizione del Comune di Bracciano tramite la pubblicazione dell’articolo “Bracciano consiglieri di minoranza nel pallone. Gentili a Donato: “Se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo”.

Questo quanto stabilito con esito favorevole dall’Ordine dei Giornalisti (Consiglio Territoriale di Disciplina -Secondo

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Collegio) notificato dalla Corte d’Appello di Roma,.

Il pubblicista Silvio Rossi, in data 27 luglio 2019, ha ritenuto di segnalare il direttore responsabile de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai al Consiglio Disciplinare dell’Ordine facendosi portavoce di alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Bracciano (singolare che un giornalista si faccia portatore delle istanze di tre politici consiglieri) e agisca contro una sua collega che tra l’altro, in qualità di direttore responsabile, lo ha accompagnato nel percorso di formazione per ottenere l’iscrizione nell’elenco dei pubblicisti).

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Ebbene, si è tenuta un’audizione dove Chiara Rai ha fornito le prove di quanto scritto nell’articolo incriminato ed è stata assolta con formula piena perché tutto ciò che è stato scritto corrisponde al vero.

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“Non ho mai denigrato nessuno – dice Chiara Rai – ma nel pieno del rispetto della verità sostanziale dei fatti e del pubblico interesse, ho sempre esercitato il legittimo diritto di critica e di cronaca tutelato dall’articolo 2 (Diritti e doveri) della legge professionale 69/1963 nonché dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Ciononostante c’è chi ancora, nella minoranza del Comune di Bracciano, continua ad asserire falsamente di venire denigrato insieme ad associazioni del territorio (ci piacerebbe sapere quali) e

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ancor più grave che il giornale sarebbe finanziato con i soldi dei cittadini di Bracciano. Non c’è un solo atto esistente che regola alcun tipo di rapporto tra L’Osservatore d’Italia quotidiano e qualsiasi amministrazione pubblica d’Italia.

L’Osservatore d’Italia non ha mai preso soldi pubblici ma c’è chi persevera in una presunta “battaglia per legalità” quando non esiste alcun mostro da combattere o tanto meno sistema da abbattere. Il giornale ha soltanto i lettori come unici padroni perciò chiunque amplifichi detta falsa notizia si presta soltanto a giochi politici che hanno come unico obiettivo quello di mettere il bavaglio all’informazione. Ma noi siamo abituati perché siamo una testata che non fa e non farà mai copia incolla delle dichiarazioni integrali di consiglieri senza prima verificarne la fondatezza. di quanto da loro asserito. L’esito del Consiglio disciplinare dell’Ordine è una pagella d’indipendenza per L’Osservatore d’Italia e per il suo direttore. Ovviamente è oltre un anno che mi sento vittima di attacchi politici atti a mettere il bavaglio al mio spirito di critica, pertanto mi batterò affinché questo mio diritto venga tutelato e chi adesso persegue nella sua attività diffamatoria dovrà darne conto sia in sede penale che civile insieme a chi amplifica tale condotta. Se è questa la grande battaglia portata avanti da qualcuno beh, è un gran buco nell’acqua perché l’onestà quella vera, ha trionfato. Sarebbe meglio che chi cerca visibilità accostandosi in maniera ridicola a personaggi di ben altra stesura che combattono veramente per la legalità e contro le mafie, cominci a fare l’attività che gli compete senza cercare consensi con facili e confuse accuse che ad oggi sono prive di qualsiasi fondamento “.

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Bracciano, attesa per il

concerto del trio Mariella

Nava, Grazia Di Michele,

Rossana Casale: tre donne,

tre mondi musicali, tre voci,

tre storie

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BRACCIANO (RM) – Grande appuntamento questo venerdì 28 agosto

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in piazza IV Novembre a Bracciano per il concerto delle tre cantautrici Mariella Nava, Grazia Di Michele, Rossana Casale.

L’evento rientra nel calendario estivo delle manifestazioni promosse dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Armando Tondinelli. L’ingresso al concerto, previsto per le ore 21, è gratuito ma con posti limitati per evitare assembramenti e per rispettare la normativa anti – Covid che impone di garantire il distanziamento tra le persone. Per prenotare i posti occorre chiamare il punto informazioni turistiche al numero 0699816262

Tre donne, tre mondi musicali, tre voci, tre storie.

Accomunate da un invidiabile orgoglio femminile, da oltre trent’anni hanno affermato una musica d’autore lontana dai condizionamenti culturali dominanti e da quelli commerciali, dedicandosi a un percorso artistico libero e sincero, fatto di espressione pura e sperimentazione.

Dalla loro amicizia, che le ha portate a collaborare più volte in questi anni, nasce un tour speciale, che coniuga la canzone d’autore italiana con i ritmi del Sud del mondo e del jazz.

Dopo l’emozionante debutto al Blue Note di Milano e quello sold-out all’Auditorium Parco della Musica di Roma, prosegue il suo viaggio ‘Cantautrici’. Un concerto che le vede condividere un originalissimo ‘trialogo’ con brani del loro repertorio in versioni inedite e coinvolgenti a partire dai loro brani più noti scritti per se stesse o per altri grandi interpreti della musica italiana (tra cui, solo per citarne alcuni, Renato Zero, Ornella Vanoni, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Mina).

Tra questi si potranno ascoltare: Le ragazze Di Gauguin, Brividi, Così è la vita, Destino, Io e mio padre, Gli amori diversi, Il cuore mio, Semplice, Solo i pazzi sanno amare, A che servono gli dei, Io sono una finestra, Mendicante, Terra, Spalle al muro, Come mi vuoi, Per amore, e tanti altri.

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Ad accompagnare le artiste dal vivo, in un concerto ricco di energia e poesia, ci saranno sei grandi musicisti, provenienti da esperienze eterogenee: Ermanno Dodaro al contrabbasso, Emiliano Begni al pianoforte, Francesco Consaga al sax soprano e al flauto traverso, Fabiano Lelli alla chitarra e Andy Bartolucci alla batteria e alle percussioni.

Ad aprire i concerti e nell’ambito della performance, saliranno sul palco giovani cantautrici esordienti che le tre artiste hanno conosciuto nell’ambito delle loro attività di insegnanti e talent scout, un’esperienza formativa che continua a coinvolgere in maniera appassionata e determinata:

Rossana Casale insegna in Conservatorio da più di 10 anni, Mariella Nava da vari anni ha intrapreso un percorso da discografica mentre Grazia Di Michele, di cui è nota la sua attività di coach ed insegnante, è anche produttrice di giovani talenti e direttrice artistica di Rassegne cantautorali.

Vino del Lazio, 4 cantine su

10 in crisi ma ottima annata

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Sarà un’ottima annata per il vino del Lazio, nonostante le inevitabili ripercussioni che l’emergenza sanitaria avrà sulla vendemmia che è appena iniziata. Per poter confermare le previsioni anche sul piano quantitativo, l’andamento della raccolta delle uve dipenderà molto, oltre che dal mese di agosto, anche da quello di settembre. Si stima in Italia una produzione di vino Made in Italy intorno ai 45 milioni di ettolitri, in calo di circa il 5% rispetto allo scorso anno, con il testa a testa con i cugini francesi per il primato mondiale.

Solo a causa delle difficoltà registrate dalla ristorazione in tutto il mondo per l’emergenza coronavirus, le vendite di vino italiano nel mondo sono in calo del 4% nel 2020, con una storica inversione di tendenza rispetto al passato. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat, relativi ai primi cinque mesi in riferimento al monitor di Intesa San Paolo sui distretti agroalimentari, che fotografa la situazione del primo trimestre pre emergenza covid.

“Questa è la prima vendemmia segnata dagli effetti della

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pandemia mondiale– spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri -con la minaccia dei dazi e della Brexit, con l’uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna, che è stata per lungo tempo, il principale cliente del prosecco, il vino italiano più esportato nel mondo. Quest’anno a pesare sarà anche la carenza di manodopera qualificata per il blocco delle frontiere con il rischio Covid. A riguardo è fondamentale estendere i tamponi all’arrivo in Italia per i lavoratori stranieri nei campi provenienti dall’estero. Questo consentirà loro di svolgere le attività di raccolta con la Coldiretti, che ha avviato una campagna di comunicazione rivolta alle imprese e agli stessi lavoratori per garantire il rispetto delle regole e tutelare la salute pubblica”.

Anche nel Lazio il lockdown ha dimezzato le vendite del vino a causa degli effetti della pandemia, che ha portato alla chiusura forzata di ristoranti, hotel, bar e pub, per oltre due mesi, determinando un netto calo del fatturato.

“Le difficoltà registrate da quasi 4 cantine italiane su 10, pari al 39 percento, a causa dell’emergenza sanitaria–

aggiunge il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri- dimostrano quanto sia indispensabile intervenire urgentemente per sostenere le esportazioni, alleggerire le scorte, ridurre i costi e tagliare la burocrazia.

La vendemmia deve essere ripensata attraverso un percorso di semplificazione, che renda questo settore più agile e flessibile, rispondendo ai criteri di tempestiva disponibilità all’impiego.

Uno strumento che sia anche in grado di generare opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati.

Intanto le misure di distillazione di crisi e di vendemmia selettiva, messe in campo dal ministero delle Politiche agricole e dalla Regione Lazio, hanno sicuramente alleggerito

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le quantità nelle cantine”.

In Italia, stando all’ultimo report “Cantina Italia” redatto dall’Icqrf, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi del Ministero delle Politiche agricole, si registra, rispetto allo scorso anno, una riduzione del 3,6%

per i vini, del 10,6% per i mosti e del 31,1% per il vino nuovo ancora in fermentazione. Nel Lazio è presente oltre un milione di ettolitri di vino, di questi 358 mila sono Dop, 386 mila Igp, 278 mila altri vini e 2.661 mila vini varietati.

Nasce Sound Bunker

Experience: una vetrina per

tutti gli artisti che

vogliono esibirsi

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Arriva Sound Bunker Experience la piattaforma che mantiene vivo il contatto tra i Dj e il proprio pubblico. L’idea è nata nei primissimi giorni di Lockdown, da Manuele Pompili, da Dj Bismark, Dj Nino Scarico, Dj Gabry Venus e tanti altri artisti conosciuti a livello internazionale, con l’intento di creare una discoteca virtuale, una unione tra social, tv e VR.

Il Talk show offre la possibilità a tutti gli artisti di potersi esibire, infatti in pochi mesi è diventata un’ottima vetrina per performar, vocalist, musicisti, ballerini, Bar Tender ecc, ma anche per artisti di arti applicate possono esibire le proprie creazioni come pittori, scultori, grafici e tutti i linguaggi artisti, stando comodamente da casa (House to House).

Il format ha l’intento di voler calamitare l’attenzione dei media e le istituzioni, per mettere in risalto la crisi di milioni di i lavoratori dei Club, Festival, Concerti ecc dagli artisti in prima linea come i Dj fino ai lavoratori che lavorano dietro le quinte, come operatori di pubblica sicurezza, steward e tantissime figure professionali rimasti disoccupati a causa dell’emergenza CoViD-19 e pronti a

“scendere in piazza”.

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Il settimanale è diventato un movimento culturale per un pubblico generalista, ma che offre ampio spazio ai problemi dei giovanissimi.

L’appuntamento da non perdere è un ambiente alternativo ideale in un momento storico che l’intero pianeta sta vivendo, ma allo stesso tempo che risponde alle esigenze di volersi aggregare, di divertirsi e fare festa a tutte le età.

La piattaforma conteggia già 300 artisti ed è seguita da ben 150mila follower ed ha attirato l’attenzione anche dall’estero, come Messico, Perù e Colombia e paesi d’Europa.

Torvaianica, si conclude Ugo

Pari 30 il festival omaggio a

Ugo Tognazzi: tanti nomi del

cinema e della televisione

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Tra i premiati, Michele Placido, Alessandro Haber e Lucia Mascino

L’appuntamento, che si è tenuto dal 21 al 23 agosto presso piazza Ungheria, in collaborazione con il Comune di Pomezia, ha avuto la direzione artistica a cura dei quattro figli di Ugo: Gianmarco, Ricky, Maria Sole e ThomasRobsahm

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Si conclude a Torvaianica “Ugo Pari 30”, il festival che ha ricordato il grande Ugo Tognazzi a 30 anni dalla sua morte.

L’appuntamento, che si è tenuto dal 21 al 23 agosto presso piazza Ungheria, in collaborazione con il Comune di Pomezia, ha avuto la direzione artistica a cura dei quattro figli di

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Ugo: Gianmarco, Ricky, Maria Sole e ThomasRobsahm.

I PREMI – Tra i momenti più applauditi del festival, l’assegnazione del Premio Tognazzi alla carriera a Michele Placido, in apertura della prima serata, che con lui aveva lavorato in Romanzo popolare. Sabato, invece, è stata consegnata un’edizione speciale dello Scolapasta d’Oro ad Alessandro Haber, che aveva partecipato (e vinto) ai tornei di tennis organizzati dello stesso Ugo, con lui sul set di Amici miei, atto II. Domenica, infine, è stata premiata come migliore attrice di commedia Lucia Mascino.

GLI ALTRI OSPITI – Sul palco hanno raccontato il loro rapporto con il padre anche Ricky, Gianmarco e Maria Sole, svelandone curiosi e toccanti aneddoti, intervistati dalla giornalista e scrittrice Laura Delli Colli e dalla regista Simona Izzo. A salire sul palco anche tanti altri nomi del cinema e della televisione: il conduttore Beppe Convertini, gli attori Filippo Timi ed Emanuele Salce, il regista e sceneggiatore Ivan Cotroneo.

I FILM – Durante le serate, al termine dei talk e della consegna dei premi, sono stati proiettati anche alcuni film che esaltano i due grandi interessi di Ugo Tognazzi: il cinema e il cibo. Ad aprire la rassegna è stato il documentario

“Ritratto di mio padre” di Maria Sole Tognazzi. Durante le altre serate, invece, sono stati proiettati i film “Amici miei” e, per il gran finale, “Anatra all’arancia”.

LE MOSTRE FOTOGRAFICHE – Focus anche sull’arte, con una duplice mostra fotografica “diffusa”, con totem sparsi per le vie della Città a documentare la sua attività sui set, con gli scatti di alcuni grandi fotografi di scena. Nella mostra sarà ricordata anche l’altra grande passione di Ugo Tognazzi: lo sport, con le foto relative allo storico torneo di tennis che per oltre 25 anni ha visto Torvaianica protagonista dello Scolapasta d’oro.

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“L’ABBUFFONE” – Nel cartellone anche una interessante proposta culinaria che ha coinvolto alcuni ristoranti del territorio che hanno riproposto le ricette ideate da Ugo, dal risotto al melone allo stinco di santo, tratte dai volumi “La mia cucina”

e “L’abbuffone”.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO – Il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà e il Vice Sindaco Simona Morcellini, ma anche i figli dello stesso Ugo, hanno confermato dal palco l’interesse per lo svolgimento di una seconda edizione, prevista per l’estate 2021, in vista di un appuntamento ancora più grande, magari anche di natura sportiva, per il 2022, in occasione dei 100 anni dalla nascita dell’attore.

Noleggio auto in Italia: un

settore in forte espansione

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Quest’oggi parleremo di un fenomeno commerciale che negli ultimi anni ha fatto registrare dei numeri a dir poco sorprendenti. Stiamo parlando del noleggio di automobili che, praticato da decenni negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Australia, recentemente si è diffuso anche nel Vecchio Continente, Italia inclusa.

S e m p r e p i ù i t a l i a n i d e c i d o n o q u i n d i d i a f f i d a r s i all’autonoleggio e lo fanno sia per motivi meramente economici che per ragioni ambientali.

I vantaggi del noleggio in termini ambientali

In tutto il mondo, le emissioni prodotte dagli autoveicoli sono una delle fonti primarie di inquinamento atmosferico. In Italia, se possibile, il problema è ancora più grave in quanto il parco auto de è uno dei più vetusti e inquinanti di tutto il Vecchio Continente. A causa della difficile situazione economica che il Belpaese ha attraversato nell’ultimo decennio, i nostri connazionali non hanno avuto più i mezzi economici per sostituire la propria vecchia vettura di

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proprietà con una più recente. Secondo uno studio condotto dall’ACI, infatti, in media i veicoli degli italiani hanno 11 anni, rientrano nella categoria Euro 4 o Euro 2 e sono infinitamente più inquinanti rispetto ai più recenti Euro 6.

In alcune zone del Nord Italia si registrano così i dati peggiori di qualità dell’aria di tutta Europa, sia in termini di C02, che di PM10 e di altre polveri sottili. Tutte le autovetture a noleggio fanno invece parte della più recente e meno inquinante categoria Euro 6, che abbatte in modo significativo le emissioni nocive. Tant’è che la stragrande maggioranza delle persone che decide di noleggiare un’auto sceglie un’auto a benzina o ibrida, più raramente un veicolo completamente elettrico o a diesel. Negli ultimi anni, per fortuna, i cittadini hanno preso consapevolezza del fatto che la questione ambientale ci riguarda più da vicino di quanto potessimo immaginare e sono tantissime le persone che decidono di abbandonare l’auto di proprietà per affidarsi al noleggio, sia a lungo che a breve termine. Non è un caso che anche i vari Enti locali abbiano deciso di incentivare l’utilizzo delle auto a noleggio in Italia, sia per migliorare la qualità dell’aria nelle grandi metropoli che per combattere il problema del traffico.

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A beneficiare dell’autonoleggio non è solo l’ambiente

Chi non fosse sensibile alla tematica ambientale, dovrebbe comunque sapere che noleggiare un’autovettura fa bene anche al portafoglio: ogni anno un proprietario di un veicolo spende in media una cifra che va dai 2000 ai 3000 euro, senza tener conto della svalutazione che un’auto di proprietà subisce nel corso del tempo. Il noleggio di un’automobile permette invece all’utente di noleggiare l’auto che preferisce, quando preferisce e per il periodo di tempo che preferisce. Le soluzioni offerte dalle imprese impegnate nell’autonoleggio sono diverse e vanno dal noleggio a lungo termine, semestrale o annuale, sino al noleggio giornaliero o di poche ore.

Quest’ultima tipologia è sempre più diffusa nelle grandi città, laddove i cittadini rinunciano all’auto di proprietà a causa dei costi di gestione troppo elevati, della penuria di parcheggi o dei problemi di traffico. Il noleggio giornaliero, a ore, o il car sharing, offrono invece all’utente finale la possibilità di muoversi con un veicolo solo quando e f f e t t i v a m e n t e n e s o r g a l a n e c e s s i t à , a b b a t t e n d o significativamente i costi che derivano dal possesso di un veicolo di proprietà. Negli ultimi mesi, inoltre, sempre più persone stanno scegliendo la sicurezza del noleggio di auto a breve termine a discapito dei mezzi pubblici considerati meno sicuri.

Negli altri paesi europei e negli Stati Uniti, il noleggio è una pratica diffusa da molto tempo ed è un bene che negli ultimi anni anche in Italia si stia iniziando a comprendere quanto sia utile questo servizio che, come visto, fa bene sia alle nostre finanze che all’ambiente che ci circonda.

Nell’ultimo periodo si è finalmente capito quanto sia importante la tutela della nostra salute, inevitabilmente legata a doppio filo con lo stato di salute dell’ambiente in cui viviamo. Per decenni abbiamo pensato di poter sfruttare ogni tipo di ecosistema in modo indiscriminato, inquinando più

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di quanto avesse fatto il genere umano nei millenni precedenti: è giunto ora il momento di cambiare il modo di vedere e vivere il mondo e il noleggio rappresenta un buon punto di partenza per combattere l’inquinamento atmosferico.

Rita Dalla Chiesa si sfoga e difende ‘la Sardegna’:

“L’avete infettata con la vostra incoscienza”…

Rita Dalla Chiesa non ce la fa più e twitta, forse d’impulso, scatenando tante polemiche: “Basta aggredire la #Sardegna.

Siete andati tutti li’ in vacanza perché’ sapevate che era uscita “pulita” dal #Covid. E voi, con la vostra incoscienza, l’avete infettata. Siete voi gli unici colpevoli. Se l’aveste rispettata la gente avrebbe potuto continuare a lavorare…

Colpa dei vacanzieri dunque che con la loro incoscienza hanno fermato chi invece avrebbe potuto lavorare. Ma è proprio così oppure i fattori sono molteplici?

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Tanti i commenti come quello di “Prode Anselmo”: “Mi sarei aspettato, da Lei, un pensiero meno influenzato dal terrorismo mediatico e più razionale. Anche lei adepta della Caccia all’Untore? [Che, chiaramente, è bianco, italiano, turista, nordista… e di destra! (questo per fare “buon peso”)]”

O ancora Ale: “La colpa è di tutti, da chi ha deciso di far entrare 300 persone nelle discoteche a chi ha deciso di non fare il tampone e mettere in quarantena obbligatoria i migranti che arrivano. Le persone che sbarcano in Sardegna vengono mandate a Monastir, non in costa smeralda”

Roma, giovani aggrediscono forze dell’ordine a Ponte Milvio: “Non mettiamo la mascherina”

I negazionisti del Covid aggrediscono agenti e carabinieri

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durante un controllo a Ponte Milvio: “Non mettiamo la mascherina”. Sono stati momenti di tensione a Ponte Milvio e Trastevere” quando alcuni ragazzi in branco, dopo aver bevuto qualche qualche bicchiere di troppo hanno reagito malissimo ai controlli sul rispetto della normativa anti – Covid. Nelle ultime ore sono due i casi in particolare che si sono verificati.

Il primo nella notte tra venerdì e sabato. Una pattuglia di vigili urbani è stata aggredita a Ponte Milvio da un gruppo di giovani che si è rifiutato di indossare le mascherine. Alla fine tre giovani tra i 20 e i 25 anni sono stati denunciati.

Due agenti, un uomo e una donna, sono finiti in ospedale per farsi medicare.

Un fatto avvenuto proprio mentre il altre zone di Roma altri agenti stavano sanzionando chi non rispettava l’ultima ordinanza del ministero della Salute del 16 agosto scorso che impone di proteggersi con la mascherina dalle 18 alle 6 del mattino nei luoghi affollati.

I tre ragazzi denunciati erano insieme con due amici poco dopo mezzanotte. Il gruppo aveva iniziato a insultare e minacciare alcuni fotoreporter che erano a Ponte Milvio per documentare la serata.

I vigili si sono frapposti per sedare gli animi, quindi hanno intimato ai ragazzi assembrati di mettere la mascherina così come da legge e lì è scattata l’aggressione fisica: due agenti, un uomo e una donna, sono rimasti feriti con contusioni guaribili in 3 e 7 giorni.

Episodio della stessa fattura a Trastevere dove due uomini, esortati da una pattuglia di carabinieri a indossare le mascherine durante la loro passeggiata in piazza Santa Maria in Trastevere in quel momento piena di persone, hanno iniziato a dare in escandescenze: uno in particolare ha inveito, offeso e minacciato i militari che, a quel punto, hanno portato i due

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amici in caserma.

Per entrambi è scattata la sanzione di 400 euro a testa per la violazione delle norme anti-Covid, mentre il più esagitato, un romano di 50 anni pregiudicato, è stato anche denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.

Sicilia, emergenza migranti e coronavirus: Musumeci chiude tutti gli hotspot e i centri di accoglienza

“Entro le 24 di domani tutti i migranti presenti negli hot- spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola”. Lo prevede l’ordinanza firmata nella notte dal Governatore siciliano Nello Musumeci.

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La misura è stata presa – spiega Musumeci – perché “allo stato non è possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”.

“La Regione Siciliana, mediante le A.S.P. territorialmente competenti, – prosegue l’ordinanza – mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza”.

Il provvedimento di 33 pagine firmato da Musumeci dispone inoltre che “al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle O.N.G.” “La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza comporta le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge vigente”, conclude.

“Le regole europee e nazionali – ha detto Musumeci – sono state stracciate. L’Europa fa finta di niente e il governo nazionale ha deciso -malgrado i nostri appelli- di non attuare i decreti vigenti e di non chiudere i porti, come invece ha fatto lo scorso anno con il decreto interministeriale Interno- Difesa-Trasporti. C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. E non capiscono quanto stia crescendo la tensione. Vogliono far diventare razzisti i siciliani, che sono il popolo più accogliente di tutto il mondo? Adesso se vogliono a Roma impugnino pure la mia ordinanza. Basta: abbiamo avuto fin troppo rispetto istituzionale su questa emergenza, ricambiato da silenzi, indifferenza e omissioni”.

Intanto due barchini di migranti sono stati agganciati, a partire dall’alba, nelle acque antistanti Lampedusa (Ag) dove sono sbarcati in 28. Nella prima imbarcazione c’erano 13 tunisini e nella seconda erano 15. I due gruppi sono stati

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portati all’hotspot di contrada Imbriacola, struttura che è stata già lasciata da 41 migranti che sono stati imbarcati sul traghetto di linea per Porto Empedocle (Ag) dove giungeranno domattina e da dove saranno trasferiti al centro d’accoglienza di Caltanissetta.

Da venerdì ad oggi sono stati complessivamente, su disposizione della Prefettura di Agrigento, 337 i migranti trasferiti da Lampedusa. Al momento, sull’isola, restano poco meno di 1.200 persone: circa mille all’hotspot e poco meno di 200 alla Casa della fraternità, locali della parrocchia

Covid-19, un derivato

fisiologico del colesterolo

blocca il virus: una scoperta

tutta italiana

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Una collaborazione tutta italiana – con il coinvolgimento dello Startup Panoxyvir – dimostra implicazioni importanti nella terapia di COVID-19

La molecola 27-idrossicolesterolo (27OHC) è presente nel nostro corpo come fisiologico prodotto del metabolismo ossidativo del colesterolo. In colture cellulari infettate con il SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19, il 27OHC è risultato essere un forte inibitore della replicazione virale.

La rilevanza di tale evidenza scientifica è ulteriormente sottolineata dalla contemporanea osservazione di un vistoso calo di questa molecola con proprietà antivirali nel sangue dei pazienti COVID-19.

La doppia scoperta, in pubblicazione online sulla rivista scientifica Redox Biology, è il risultato di una cooperazione multidisciplinare tutta italiana, tra Panoxyvir, una start-up innovativa e spin-off accademica dell’Università di Torino, coordinatrice del lavoro, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste, che ha testato la molecola sul SARS-CoV-2 isolato da individui

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contagiati, e l’Ospedale di Desio/Università di Milano Bicocca, che ha monitorato i livelli di 27OHC nel sangue di individui positivi al SARS-CoV-2, asintomatici o con COVID-19 di grado moderato o severo.

Panoxyvir da tempo puntava sull’attività antivirale ad ampio spettro del 27OHC, avendone già dimostrato la capacità di bloccare i Rhinovirus, i principali agenti del raffreddore comune, e i Rotavirus, la causa più comune di gastroenterite virale nei primi anni di vita, con un meccanismo che non bersaglia direttamente le particelle virali, bensì modifica in modo transiente fattori della cellula ospite necessari ai virus per replicarsi.

Tra i principali autori della ricerca, oltre ai tre fondatori di Panoxyvir, Giuseppe Poli, patologo generale, David Lembo e Andrea Civra, virologi dell’Università di Torino, Polo San Luigi Gonzaga, vi sono Alessandro Marcello, virologo all’ICGEB, e Valerio Leoni, biochimico clinico presso l’Ospedale di Desio/Università di Milano Bicocca.

L’elevata biocompatibilità della molecola, dovuta alla sua origine fisiologica, e l’estrema varietà di virus ad ampia diffusione che è in grado di inibire, come un antibiotico ad ampio spettro nel caso delle infezioni batteriche, candidano il 27OHC ad un rapido sviluppo pre-clinico per giungere al più presto ai primi studi clinici sull’uomo e proporsi come strategia antivirale complementare ai vaccini nel far fronte a pandemie attuali ma anche future.

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