Provincia di Varese
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DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Deliberazione N. 10 del 30/03/2019
OGGETTO: APPROVAZIONE SCHEMA DI ACCORDO QUADRO DI SVILUPPO TERRITORIALE (AQST) “SALVAGUARDIA E RISANAMENTO DEL LAGO DI VARESE”.
L’anno DUEMILADICIANNOVE il giorno TRENTA del mese di MARZO alle ore 09,00 presso la residenza Municipale, previa notifica degli inviti personali, avvenuta nei modi e termini di legge, si è riunito il Consiglio Comunale in seduta pubblica di prima convocazione.
Risultano presenti:
Numero
d'ordine Presenti
1 Bertagna Angelo SI
2 Crespi Alessio SI
3 Asietti Fabrizia SI
4 Tamborini Vitaliano SI
5 Baruffato Maurizio SI
6 Andena Grabriele SI
7 Magistris Andrea Angelo NO
8 Montalbetti Mauro SI
9 Zonda Marco NO
10 Luini Alessandra Chiara NO
11 Bardelli Ernesto NO
Totale 07
Assiste il Segretario Comunale Avv.Salvatore Curaba
Il Sindaco Sig. Angelo Bertagna assunta la presidenza e constatata la legalità dell'adunanza
dichiara aperta la seduta e pone in discussione la seguente pratica segnata all'ordine del giorno :
OGGETTO: APPROVAZIONE SCHEMA DI ACCORDO QUADRO DI SVILUPPO TERRITORIALE (AQST) “SALVAGUARDIA E RISANAMENTO DEL LAGO DI VARESE”.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Richiamati:
la Legge Regionale 14 marzo 2003, n. 2 ed in particolare l'art. 3 che disciplina l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (di seguito denominato AQST), strumento di programmazione negoziata regionale;
il Regolamento Regionale 12 agosto 2003 n. 18, attuativo della predetta L.R. 2/2003, che disciplina “le modalità di promozione, di partecipazione, di approvazione, di monitoraggio, nonché ogni altro elemento necessario” per l’attuazione di alcuni strumenti della programmazione negoziata regionale, tra i quali l’AQST;
l’art. 45 c. 7 della L.R. 26/03 “Disciplina dei servizi di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”, prevede che Regione promuove la concertazione e l’integrazione delle politiche a livello di bacino e sottobacino idrografico, con la partecipazione di soggetti pubblici e privati, per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico. Gli strumenti di programmazione negoziata, previsti dalle norme regionali che assumono tali finalità, sono denominati contratto di fiume e contratto di lago;
Considerato che la Programmazione Negoziata costituisce la modalità ordinaria con la quale la Regione intende rapportarsi con i soggetti presenti sul territorio per la condivisione delle scelte programmatiche regionali in coerenza con il principio di sussidiarietà e di pari ordinazione degli Enti territoriali secondo le disposizioni del titolo V della Costituzione;
Vista la legislazione in materia di pianificazione della tutela delle risorse idriche:
la direttiva 2000/60 CEE del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, denominata direttiva quadro delle Acque;
il decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 “Norme in materia ambientale”;
la legge Regionale 12 dicembre 2003, n. 26 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”, ed in particolare l’art. 45 “Piano di tutela delle acque”;
Visti:
il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po, approvato con DPCM 27 ottobre 2016;
il Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) approvato con D.G.R. n. 6990 del 31 luglio 2017.
Considerato che la normativa ambientale sopra richiamata individua tra le proprie finalità la tutela ed il miglioramento degli ecosistemi acquatici nelle loro caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e territoriali, mantenendo la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici e la loro capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e diversificate;
Premesso che:
al fine di coordinare progetti, programmi e interventi, la provincia di Varese ha ritenuto funzionale costituire, nel settembre 2004, l’“Osservatorio del lago di Varese”, che comprendesse tutti gli enti territorialmente e scientificamente interessati;
con DGR X/3285 del 16/03/2015 è stato approvato il protocollo d’intesa per il rinnovo dell’Osservatorio del Lago di Varese per un nuovo ciclo di 5 anni (2015/2020), sottoscritto il 22 giugno 2015;
tra gli obiettivi dell’Osservatorio figurano:
o la valutazione dei progetti in essere, la predisposizione di nuovi progetti per il risanamento ed il recupero del lago ed il reperimento di risorse finanziarie per l'attuazione di interventi;
o la tutela dell'ecosistema lacustre anche attraverso lo studio di un modello di regolazione del livello delle acque;
o la valorizzazione del lago dal punto di vista naturalistico, ricreativo-culturale ed economico;
Considerato che:
il Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA 2016), prevede per il lago di Varese il raggiungimento:
o del buono stato ecologico entro il 2021 ed il mantenimento dell’attuale stato chimico buono;
o dell’ulteriore obiettivo in termini di concentrazione di fosforo totale di 32 μg/l;
il lago di Varese risulta essere caratterizzato da una persistente condizione di eutrofia delle acque che causa degrado dell’ecosistema acquatico;
le concentrazioni di fosforo presenti nel lago si discostano in maniera marcata dalle condizioni naturali e anche dagli obiettivi di qualità stabiliti dalla pianificazione di settore per il lago stesso;
Valutato che:
alla fine degli anni ’90 è stato realizzato, attraverso finanziamenti collegati a un piano straordinario del Ministero dell’Ambiente, un impianto di prelievo ipolimnico delle acque del lago di Varese;
che detto impianto è stato messo in funzione nel periodo 2000-2003 e poi interrotto per problematiche principalmente legate alla propagazione di odori molesti in corrispondenza del punto di scarico delle acque emunte presso il fiume Bardello;
Regione Lombardia ha sottoscritto con la provincia di Varese un accordo, approvato con DGR 5469/2016, finalizzato alla verifica dello stato di conservazione e funzionamento dell’impianto di prelievo ipolimnico, ai fini di una sua eventuale riattivazione o della definitiva dismissione;
i risultati degli approfondimenti tecnici effettuati dalla provincia evidenziano un impianto di prelievo ipolimnico ancora in buono stato e propongono una serie di possibili soluzioni per il superamento delle criticità emerse durante il periodo di funzionamento, in particolare la propagazione di emissioni odorigene in prossimità del punto di scarico;
con DGR 737 del 5/11/2018 “Approvazione dello schema di accordo tra la regione Lombardia e la provincia di Varese per attività inerenti il risanamento del lago di Varese”, viene previsto un ulteriore approfondimento rispetto ai possibili scenari ipotizzati per identificare le ipotesi progettuali sulla base delle quali sviluppare le future attività;
Valutato, inoltre, che:
il Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio del lago di Varese ha prodotto nel marzo 2018 un documento “Miglioramento della qualità delle acque: obiettivi e priorità di intervento”, nel quale ha cercato di fare il punto della situazione sullo stato delle conoscenze sul lago;
il citato studio individua come prioritari alcuni approfondimenti quali:
o aggiornamento delle stime dei carichi esterni e individuazione di interventi per la loro riduzione;
o costruzione di un bilancio di massa dei nutrienti soprattutto del fosforo;
o indagine sulla qualità delle presenza di microinquinanti, inquinanti emergenti, metalli e determinanti di antibiotico resistenza nelle acque ipolimniche del lago di Varese durante la fase di stratificazione termica e potenzialmente veicolabili nel fiume Bardello e nel lago Maggiore;
o applicazione di un modello previsionale per l’individuazione degli obiettivi di qualità realisticamente raggiungibili con la rappresentazione di diversi scenari;
Vista la Comunicazione del Presidente Fontana di concerto con l’Assessore Cattaneo alla Giunta, nella seduta del 23 luglio 2018, con la quale si dà avvio a un lavoro comune finalizzato alla salvaguardia e al risanamento del lago di Varese attraverso l’individuazione di un percorso che si concretizzi con la sottoscrizione di un accordo coordinato dall’assessorato Ambiente e Clima;
Vista la DCR n° XI/102 del 30/07/2018 con oggetto “Ordine del giorno concernente il risanamento, valorizzazione e sviluppo del lago di Varese”;
Richiamata la DGR n. 1095 del 19.12.2018 “Promozione dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale
“Risanamento del lago di Varese”. Istituzione Comitato di coordinamento e segreteria tecnica” con la quale:
è stato individuato l’ambito interessato dall’AQST costituito dall’intero bacino del lago di Varese;
è stato costituito il Comitato di Coordinamento dell’AQST, di cui all’art. 7 del RR n.18/2003, presieduto dall’assessore Ambiente e Clima e composto dai rappresentanti di:
o Provincia di Varese;
o ARPA Lombardia;
o ATS Insubria;
o Ufficio d’Ambito di Varese;
o Gestore del SII (ALFA);
è stata individuata Regione Lombardia - Direzione Generale Ambiente e Clima - U.O. Sviluppo sostenibile e tutela risorse dell'ambiente,, quale Soggetto Responsabile – ai sensi dell’art. 8 del R.R n.
18/2003 - del coordinamento dei lavori delle altre direzioni regionali interessate e delle attività finalizzate alla definizione e sottoscrizione dell’AQST;
Considerato che:
nelle prime riunioni della Segreteria Tecnica e del Comitato di Coordinamento, ai sensi di quanto contenuto nella delibera sopra richiamata, la partecipazione è stata allargata ad altri soggetti il cui coinvolgimento è stato ritenuto funzionale alla definizione e formalizzazione dell’accordo;
la Segreteria Tecnica dell’AQST nella seduta del 5 marzo 2019 ha concluso il lavoro istruttorio ed ha validato lo schema di AQST ed i relativi allegati tra cui il Programma d’Azione;
il Comitato Istituzionale dell’AQST nella seduta dell’8 marzo 2019 ha validato lo schema di AQST ed i relativi allegati tra cui il Programma d’Azione predisposti dalla Segreteria Tecnica;
il presente AQST verrà sottoscritto digitalmente dai rappresentanti degli enti interessati
Acquisiti ed allegati i pareri favorevoli di regolarità tecnica e contabile, espressi rispettivamente dal Responsabile dell’Area Tecnica e dal Responsabile dell’Area Amministrativa/Finanziaria, ai sensi dell’art.
49, comma I, del D.Lgs. 267/2000.
Il Sindaco, Sig. Angelo Bertagna, dichiara aperta la discussione sull’argomento iscritto al decimo ed ultimo punto dell’ordine del giorno della odierna seduta consiliare.
Il Sindaco espone la proposta deliberativa soffermandosi sull’iter seguito dai Comuni rivieraschi per giungere all’approvazione dell’accordo in oggetto, spiegandone il contenuto.
Il Sindaco passa poi la parola al Consigliere Comunale, Sig. Vitaliano Tamborini, il quale descrive nel dettaglio le misure di risanamento programmate con l’accordo di cui trattasi.
Concluso l’intervento del Consigliere Comunale Tamborini, prende la parola il Sindaco, Sig. Angelo Bertagna, domandando ai Consiglieri Comunali presenti se intendono intervenire in materia.
Preso atto che non vi sono richieste di intervento, il Sindaco pone in votazione la proposta deliberativa in oggetto.
Udito il dibattito svoltosi.
Con votazione, espressa per alzata di mano, che ha dato le seguenti risultanze:
Consiglieri Presenti n. 7;
Consiglieri Astenuti n. 0;
Voti Contrari n. 0;
Voti favorevoli n. 7.
DELIBERA
Per le motivazioni espresse in premessa e che qui si intendono riportate e trascritte:
1. Di approvare lo schema di Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) “Salvaguardia risanamento del lago di Varese” di cui all’Allegato A e dei relativi allegati (Allegato 1 e 2) che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
2. Di delegare il Sindaco pro tempore alla sottoscrizione dell’AQST “Salvaguardia risanamento del lago di Varese” e agli adempimenti conseguenti;
Coordinamento.
Con separata, successiva votazione, espressa per alzata di mano, che ha dato le seguenti risultanze:
Consiglieri Presenti n. 7;
Consiglieri Astenuti n. 0;
Voti Contrari n. 0;
Voti Favorevoli n. 7.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Delibera di dichiarare, attesa l’urgenza di provvedere in merito, il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267
e ss.mm.ii.
****************
SCHEMA DI ACCORDO QUADRO DI SVILUPPO TERRITORIALE
(L.R. 14 marzo 2003 n. 2)
“SALVAGUARDIA E RISANAMENTO DEL LAGO DI VARESE”
tra
REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI VARESE
COMUNI LACUALI DI AZZATE, BARDELLO, BIANDRONNO, BODIO LOMNAGO, BUGUGGIATE, CAZZAGO BRABBIA, DAVERIO, GALLIATE LOMBARDO, GAVIRATE,
INARZO, VARESE, COMERIO, BARASSO, LUVINATE, CASCIAGO, CASALE LITTA ARPA LOMBARDIA
ATS INSUBRIA
UFFICIO D’AMBITO DI VARESE ALFA SRL (GESTORE UNICO DEL SII)
UNIVERSITA’ DELL’INSUBRIA IRSA CNR VERBANIA
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI COMO, LECCO, MONZA E BRIANZA, PAVIA, SONDRIO E VARESE
AUTORITÀ DI BACINO LACUALE
COOPERATIVA PESCATORI LAGO DI VARESE CONSORZIO UTENTI DELLE ACQUE DEL FIUME BARDELLO
CAMERA DI COMMERCIO DI VARESE
RAPPRESENTANTE DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PROVINCIA DI VARESE RAPPRESENTANTE DEI COMUNI DEL LAGO DI COMABBIO
RAPPRESENTANTE DEI COMUNI SOTTOSCRITTORI IL CDF BARDELLO
2
INDICE
PREMESSE ... 4
Articolo 1 – Premesse e allegati ... 11
Articolo 2 - Finalità e Principi ispiratori ... 11
Articolo 3 - Metodologia di sviluppo del processo ... 12
Articolo 4 - Ambito d’intervento ... 12
Articolo 5 – Obiettivi di sviluppo specifici ... 13
Articolo 6 - Programma d’Azione ... 14
Articolo 7 - Comitato di Coordinamento ... 15
Articolo 8 - Soggetto Responsabile ... 16
Articolo 9 - Soggetti Coordinatori e Attuatori ... 17
Articolo 10 - Segreteria Tecnica ... 17
Articolo 11 – Risorse finanziarie ... 18
Articolo 12 – Tempi di attuazione ... 19
Articolo 13 – Strumenti attuativi ... 19
Articolo 14 – Monitoraggio e rimodulazione dell’AQST ... 19
Articolo 15 - Modalità di adesione di soggetti pubblici e privati ... 20
Articolo 16 – Inadempimento e revoca ... 20
Articolo 17 – Recesso ... 21
Articolo 18 – Attività di comunicazione ... 21
Articolo 19 – Approvazione, sottoscrizione ed efficacia ... 21
Allegati
Allegato 1 – Contesto e scenario di riferimento
Allegato 2 – Programma d’azione
4
PREMESSE RICHIAMATI:
la Legge Regionale 14 marzo 2003, n. 2 ed in particolare l'art. 3 che disciplina l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (di seguito denominato AQST), strumento di programmazione negoziata regionale;
il Regolamento Regionale 12 agosto 2003 n. 18, attuativo della predetta L.R.
2/2003, che disciplina “le modalità di promozione, di partecipazione, di approvazione, di monitoraggio, nonché ogni altro elemento necessario” per l’attuazione di alcuni strumenti della programmazione negoziata regionale, tra i quali l’AQST;
l’art. 45 c. 7 della L.R. 26/03 “Disciplina dei servizi di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”, prevede che Regione promuove la concertazione e l’integrazione delle politiche a livello di bacino e sottobacino idrografico, con la partecipazione di soggetti pubblici e privati, per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico. Gli strumenti di programmazione negoziata, previsti dalle norme regionali che assumono tali finalità, sono denominati contratto di fiume e contratto di lago;
il "Programma Regionale di Sviluppo” della XI legislatura, approvato dal Consiglio Regionale, con D.C.R. n. 64, del 10 luglio 2018, che prevede il risultato atteso 215 TER 9.6 “Protezione, risanamento e miglioramento degli ecosistemi acquatici”;
CONSIDERATO che la Programmazione Negoziata costituisce la modalità ordinaria con la quale la Regione intende rapportarsi con i soggetti presenti sul territorio per la condivisione delle scelte programmatiche regionali in coerenza con il principio di sussidiarietà e di pari ordinazione degli Enti territoriali secondo le disposizioni del titolo V della Costituzione;
VISTA la legislazione in materia di pianificazione della tutela delle risorse idriche:
la direttiva 2000/60 CEE del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, denominata direttiva quadro delle Acque;
il decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 “Norme in materia ambientale”;
la legge Regionale 12 dicembre 2003, n. 26 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”, ed in particolare l’art. 45
“Piano di tutela delle acque”;
VISTI:
il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po, approvato con DPCM 27 ottobre 2016;
il Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) approvato con D.G.R. n. 6990 del 31 luglio 2017.
CONSIDERATO che la normativa ambientale sopra richiamata individua tra le proprie finalità la tutela ed il miglioramento degli ecosistemi acquatici nelle loro caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e territoriali, mantenendo la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici e la loro capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e diversificate;
PREMESSO che:
al fine di coordinare progetti, programmi e interventi, la provincia di Varese ha ritenuto funzionale costituire, nel settembre 2004, l’“Osservatorio del lago di Varese”, che comprendesse tutti gli enti territorialmente e scientificamente interessati;
con DGR X/3285 del 16/03/2015 è stato approvato il protocollo d’intesa per il rinnovo dell’Osservatorio del Lago di Varese per un nuovo ciclo di 5 anni (2015/2020), sottoscritto il 22 giugno 2015;
tra gli obiettivi dell’Osservatorio figurano:
o
la valutazione dei progetti in essere, la predisposizione di nuovi progetti per il risanamento ed il recupero del lago ed il reperimento di risorse finanziarie per l'attuazione di interventi;
o
la tutela dell'ecosistema lacustre anche attraverso lo studio di un modello di regolazione del livello delle acque;
o
la valorizzazione del lago dal punto di vista naturalistico, ricreativo- culturale ed economico;
o
la promozione della ricerca scientifica con riferimento al lago di Varese;
CONSIDERATO che:
6
il Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA 2016), prevede per il lago di Varese il raggiungimento:
o
del buono stato ecologico entro il 2021 ed il mantenimento dell’attuale stato chimico buono;
o
dell’ulteriore obiettivo in termini di concentrazione di fosforo totale di 32 μg/l;
il lago di Varese risulta essere caratterizzato da una persistente condizione di eutrofia delle acque che causa degrado dell’ecosistema acquatico;
le concentrazioni di fosforo presenti nel lago si discostano in maniera marcata dalle condizioni naturali e anche dagli obiettivi di qualità stabiliti dalla pianificazione di settore per il lago stesso;
VALUTATO che:
alla fine degli anni ’90 è stato realizzato, attraverso finanziamenti collegati a un piano straordinario del Ministero dell’Ambiente, un impianto di prelievo ipolimnico delle acque del lago di Varese;
che detto impianto è stato messo in funzione nel periodo 2000-2003 e poi interrotto per problematiche principalmente legate alla propagazione di odori molesti in corrispondenza del punto di scarico delle acque emunte presso il fiume Bardello;
Regione Lombardia ha sottoscritto con la provincia di Varese un accordo, approvato con DGR 5469/2016, finalizzato alla verifica dello stato di conservazione e funzionamento dell’impianto di prelievo ipolimnico, ai fini di una sua eventuale riattivazione o della definitiva dismissione;
i risultati degli approfondimenti tecnici effettuati dalla provincia evidenziano un impianto di prelievo ipolimnico ancora in buono stato e propongono una serie di possibili soluzioni per il superamento delle criticità emerse durante il periodo di funzionamento, in particolare la propagazione di emissioni odorigene in prossimità del punto di scarico;
con DGR 737 del 5/11/2018 “Approvazione dello schema di accordo tra la
regione Lombardia e la provincia di Varese per attività inerenti il risanamento
del lago di Varese”, viene previsto un ulteriore approfondimento rispetto ai
possibili scenari ipotizzati per identificare le ipotesi progettuali sulla base delle quali sviluppare le future attività;
VALUTATO, inoltre, che:
il Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio del lago di Varese ha prodotto nel marzo 2018 un documento “Miglioramento della qualità delle acque:
obiettivi e priorità di intervento”, nel quale ha cercato di fare il punto della situazione sullo stato delle conoscenze sul lago;
il citato studio individua come prioritari alcuni approfondimenti quali:
o
aggiornamento delle stime dei carichi esterni e individuazione di interventi per la loro riduzione;
o
costruzione di un bilancio di massa dei nutrienti soprattutto del fosforo;
o
indagine sulla qualità delle presenza di microinquinanti, inquinanti emergenti, metalli e determinanti di antibiotico resistenza nelle acque ipolimniche del lago di Varese durante la fase di stratificazione termica e potenzialmente veicolabili nel fiume Bardello e nel lago Maggiore;
o
applicazione di un modello previsionale per l’individuazione degli obiettivi di qualità realisticamente raggiungibili con la rappresentazione di diversi scenari;
VISTA la Comunicazione del Presidente Fontana di concerto con l’Assessore Cattaneo alla Giunta, nella seduta del 23 luglio 2018, con la quale si dà avvio a un lavoro comune finalizzato alla salvaguardia e al risanamento del lago di Varese attraverso l’individuazione di un percorso che si concretizzi con la sottoscrizione di un accordo coordinato dall’assessorato Ambiente e Clima;
VISTA la DCR n° XI/102 del 30/07/2018 con oggetto “Ordine del giorno concernente il risanamento, valorizzazione e sviluppo del lago di Varese”;
RICHIAMATA la DGR n. 1095 del 19.12.2018 “Promozione dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Risanamento del lago di Varese”. Istituzione Comitato di coordinamento e segreteria tecnica” con la quale:
è stato individuato l’ambito interessato dall’AQST costituito dall’intero bacino
del lago di Varese;
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è stato costituito il Comitato di Coordinamento dell’AQST, di cui all’art. 7 del RR n.18/2003, presieduto dall’assessore Ambiente e Clima e composto dai rappresentanti di:
o
Provincia di Varese;
o
Comuni lacuali di Azzate, Bardello, Biandronno, Bodio Lomnago;
Buguggiate, Cazzago Brabbia, Daverio, Galliate Lombardo, Gavirate, Inarzo, Varese;
o
ARPA Lombardia;
o
ATS Insubria;
o
Ufficio d’Ambito di Varese;
o
Gestore del SII (ALFA);
è stata individuata Regione Lombardia - Direzione Generale Ambiente e Clima - U.O. Sviluppo sostenibile e tutela risorse dell'ambiente,, quale Soggetto Responsabile – ai sensi dell’art. 8 del R.R n. 18/2003 - del coordinamento dei lavori delle altre direzioni regionali interessate e delle attività finalizzate alla definizione e sottoscrizione dell’AQST;
CONSIDERATO CHE:
nelle prime riunioni della Segreteria Tecnica e del Comitato di Coordinamento, ai sensi di quanto contenuto nella delibera sopra richiamata, la partecipazione è stata allargata ad altri soggetti il cui coinvolgimento è stato ritenuto funzionale alla definizione e formalizzazione dell’accordo;
la Segreteria Tecnica dell’AQST nella seduta del 5 marzo 2019 ha concluso il lavoro istruttorio ed ha validato lo schema di AQST ed i relativi allegati tra cui il Programma d’Azione;
il Comitato Istituzionale dell’AQST nella seduta dell’8 marzo 2019 ha validato lo schema di AQST ed i relativi allegati tra cui il Programma d’Azione predisposti dalla Segreteria Tecnica;
Lo schema di AQST ed il relativo Programma d’Azione sono stati approvati:
dalla Giunta Regionale con deliberazione n. XXXXXX;
da…..XXXXXX
da…..XXXXXX
da…..XXXXXX
da…..XXXXXX
da…..XXXXXX
da…..XXXXXX
(Indicare tutti i provvedimenti di approvazione dell’AQST da parte dei soggetti sottoscrittori)
Il presente AQST verrà sottoscritto digitalmente dai rappresentanti degli enti interessati e pubblicato nel Bollettino
TUTTO CIO’ PREMESSO
si stipula il presente Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale
“SALVAGUARDIA E RISANAMENTO DEL LAGO DI VARESE”
TRA
la REGIONE LOMBARDIA, con sede in Milano, Piazza Città di Lombardia n.1, nella persona dell’Assessore Ambiente e Clima pro tempore, Raffaele Cattaneo;
la Provincia di Varese, con sede in……., nella persona del…….
il comune di Azzate nella persona del sindaco ……..;
il comune di Bardello nella persona del sindaco ……..;
il comune di Barasso nella persona del sindaco ……..;
il comune di Biandronno nella persona del sindaco ……..;
il comune di Bodio Lomnago nella persona del sindaco ……..;
il comune di Buguggiate nella persona del sindaco ……..;
il comune di Casciago nella persona del sindaco ……..;
il comune di Casale Litta nella persona del sindaco ……..;
il comune di Cazzago Brabbia nella persona del sindaco ……..;
il comune di Comerio nella persona del sindaco ……..;
il comune di Daverio nella persona del sindaco ……..;
il comune di Galliate Lombardo nella persona del sindaco ……..;
il comune di Gavirate nella persona del sindaco ……..;
il comune di Inarzo nella persona del sindaco ……..;
il comune di Luvinate nella persona del sindaco ……..;
il comune di Varese nella persona del sindaco ……..;
10
ARPA Lombardia con sede in……., nella persona del…….
ATS Insubria con sede in……., nella persona del…….
Ufficio d’Ambito di Varese con sede in……., nella persona del…….
ALFA srl con sede in……., nella persona del…….
Università dell’Insubria con sede in……., nella persona del…….
IRSA CNR Verbania con sede in……., nella persona del…….
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese con sede in……., nella persona del…….
Autorità di Bacino lacuale con sede in……., nella persona del…….
Cooperativa pescatori lago di Varese con sede in……., nella persona del…….
Consorzio utenti delle acque del fiume Bardello con sede in……., nella persona del…….
Camera di commercio di Varese con sede in……., nella persona del…….
Rappresentante delle associazioni ambientaliste provincia di Varese con sede in……., nella persona del…….
Rappresentante dei comuni del lago di Comabbio nella persona del….
Rappresentante dei comuni sottoscrittori il CdF Bardello nella persona del….
(Compilare per ogni soggetto sottoscrittore)
Articolo 1 – Premesse e allegati
Le premesse, gli atti ed i documenti allegati, che le Parti dichiarano di conoscere ed accettare, costituiscono parte integrante e sostanziale, anche ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, commi 1 e 3, della L. 241/1990, del presente Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (di seguito “AQST” o Accordo).
L’AQST è stato approvato secondo le modalità e con gli effetti previsti dall’art. 3 della L.R. 14 marzo 2003, n. 2, “Programmazione negoziata regionale” e dal Regolamento attuativo della Legge regionale 14 marzo 2003, n. 2 "Programmazione negoziata regionale"n.18 del 12 agosto 2013.
Il presente AQST è corredato dal Programma d’Azione di cui all’art. 6, riportato in Allegato 2, che ne costituisce parte integrante e sostanziale.
Articolo 2 - Finalità e Principi ispiratori
Il presente AQST si pone l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia e al risanamento del lago di Varese. Il presente accordo si inserisce in una più ampia cornice legislativa e normativa che, partendo dalla Direttiva Quadro sulle Acque (Dir.
2000/60/CE), a quella relativa alla protezione di habitat e specie (Direttiva n.
92/43/CEE) alla cosiddetta direttiva “Uccelli” Direttiva 2009/147/CE, fino ai nuovi concetti di Sviluppo Sostenibile declinati dall’Agenda ONU 2030 e dalla Strategia nazionale di Sviluppo Sostenibile, prevede il raggiungimento di una serie di standard di qualità delle acque ma in generale dell’ambiente, con l’obiettivo di migliorare l’ecosistema lacustre in uno stato il più possibile prossimo alla naturalità o tale da non presentare uno scostamento troppo elevato dalla stessa, al fine di permettere usi plurimi delle acque.
Partendo dall’esperienza conseguita negli anni dall’Osservatorio del lago di Varese,
istituito nel 2004, su proposta della provincia di Varese, l’AQST è lo strumento di
programmazione negoziata con il quale si vuole portare a compimento il lavoro fino
ad ora svolto, con una visione coordinata e condivisa da parte di tutti gli enti che
hanno competenze su tematiche ambientali. All’atto della sottoscrizione dell’AQST,
le funzioni dell’Osservatorio del lago di Varese vengono ricomprese nel nuovo
strumento di programmazione regionale, che ne utilizza e ne valorizza i risultati
conseguiti.
12
Parte integrante nello sviluppo del processo generato dal presente Accordo saranno tutte le attività di informazione, animazione, comunicazione, formazione, educazione ambientale che di comune accordo metteranno in campo i sottoscrittori.
I soggetti sottoscrittori si impegnano al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità, fatti salvi i compiti specifici individuati dai successivi articoli.
Articolo 3 - Metodologia di sviluppo del processo
Per sviluppare opportunamente ed efficacemente il processo di condivisione, incrementare la rete di attori, implementare le azioni e le attività programmate e valutare periodicamente i risultati conseguiti, i sottoscrittori dell’AQST si impegnano ad una partecipazione attiva, in un processo decisionale trasparente e condiviso, attraverso collaborazione e corresponsabilità di tutti i soggetti partecipanti.
Durante l’intero percorso, a supporto dell’attivazione, dell’indirizzo e dell’eventuale ri-definizione del percorso verso obiettivi e tempistiche condivisi, i sottoscrittori sviluppano una attività trasversale di comunicazione e formazione per stimolare l’interesse di nuovi potenziali partecipanti al processo, dare visibilità e riconoscimento alle azioni, che possono così essere meglio conosciute nella loro valenza strategica, aumentare la sensibilizzazione della cittadinanza verso i principi di tutela e sostenibilità delle risorse legate all’ecosistema lago di Varese.
Le relazioni interne alla rete di attori interessati dall’AQST sono strutturate negli organismi plenari previsti dall’accordo stesso, ovvero il Comitato di Coordinamento e la Segreteria tecnica, nel seguito descritti.
Articolo 4 - Ambito d’intervento
Il territorio interessato dal presente accordo è quello del lago di Varese e del suo bacino imbrifero, come descritto e rappresentato in Allegato 1 “Contesto e scenario di riferimento”.
L’ambito tematico di intervento prevalente riguarda, il risanamento delle acque
inquinate, in relazione alle problematiche ambientali che interessano il lago di
Varese, ai fini della tutela dell’ambiente e della biodiversità; ambiti tematici di
intervento secondari collegati direttamente al precedente riguardano il
miglioramento della fruizione della risorsa per i diversi usi tra i quali la balneazione, la pesca e la navigazione.
Articolo 5 – Obiettivi di sviluppo specifici
In coerenza con i principi ispiratori e la strategia di sviluppo delineata, nonché con l’obiettivo generale di completare il processo di risanamento delle acque del lago di Varese per tutelare e salvaguardare l‘ambiente e la biodiversità e favorire una fruizione della risorsa per i diversi usi, sulla base degli atti normativi e di pianificazione vigenti (Programma di Tutela e Uso delle Acque 2016), l’AQST persegue i seguenti obiettivi:
‐ Obiettivi strategici regionali:
o Recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali degli ambienti acquatici e delle fasce di pertinenza dei corpi idrici
o Promuovere l’aumento della fruibilità degli ambienti acquatici nonché l’attuazione di progetti e buone pratiche gestionali rivolte al ripristino o al mantenimento dei servizi ecosistemici dei corpi idrici;
‐ Obiettivi di qualità ambientale:
o Mantenere il buono stato chimico delle acque o Raggiungere il buono stato ecologico delle acque
‐ Ulteriori obiettivi di qualità per:
o Acque di balneazione: perseguire gli standard microbiologici e di proliferazione algale, previsti dal D.Lgs. 116/2008
o Acque dolci idonee per la vita dei pesci e protezione specie acquatiche significative dal punto di vista economico: migliorare la qualità chimico fisica delle acque al fine di mantenere o conseguire il rispetto dei valori limite previsti dal D.Lgs. 152/06 e mantenere gli stock ittici tali da garantire la sostenibilità delle attività di pesca professionale;
o Aree sensibili: riduzione dei carichi di azoto e fosforo
o Concentrazioni di fosforo totale: raggiungere i valori di concentrazione adeguati al corpo idrico lacustre considerato
o Protezione habitat e specie: tutelare la biodiversità nei siti Natura 2000
con particolare attenzione alla regolazione dei livelli delle acque del
lago e allo sviluppo della navigazione.
14
Articolo 6 - Programma d’Azione
All’atto della sottoscrizione dell’AQST, i sottoscrittori individuano e condividono un Programma d’Azione, riportato in Allegato 2, che costituisce parte integrante del presente AQST, composto da Macroazioni, suddivise in Azioni a loro volta declinate in Attività (in corso o in previsione), concorrenti al raggiungimento degli obiettivi di cui al precedente articolo. Il Programma d’Azione si configura come una raccolta di schede destinata ad essere costantemente aggiornata e implementata ai fini del monitoraggio.
Le attività sono suddivise nelle seguenti Macroazioni:
‐ Macroazione A. Interventi di miglioramento del reticolo fognario del bacino del lago di Varese
‐ Macroazione B. Monitoraggio dello stato delle acque del lago e del suo emissario e loro evoluzione
‐ Macroazione C. Riattivazione dell’impianto di prelievo ipolimnico
‐ Macroazione D. Salvaguardia e tutela dell’area protetta lago di Varese
‐ Macroazione E. Comunicazione, promozione attività AQST e sensibilizzazione cittadini
Nel Programma d’Azione, per ciascuna azione, vengono elencati gli obiettivi al cui raggiungimento concorre e i risultati attesi, le risorse finanziarie complessive, la suddivisione delle attività nella quale l’azione è articolata e il soggetto coordinatore.
Per ciascuna attività invece viene riportata la sua descrizione, i risultati attesi e le eventuali criticità, i tempi previsti per la realizzazione, una stima delle risorse complessive necessarie e quelle già allocate, il soggetto o i soggetti attuatori.
Il Programma d’Azione è accompagnato da un Quadro finanziario complessivo
che restituisce, differenziati per ognuno dei soggetti coinvolti e per ogni
azione/attività, gli impegni finanziari descritti nelle schede, così da fornire una
informazione sintetica e immediata sulle risorse messe in campo nell’attuazione
degli interventi previsti.
Articolo 7 - Comitato di Coordinamento
Il Comitato di Coordinamento, di cui all’art. 7 del R.R. n. 18 del 12 febbraio 2003, è composto dall’assessore Ambiente e Clima, che lo presiede, dai sindaci, presidenti e legali rappresentanti dei soggetti sottoscrittori o loro delegati.
Il Comitato di Coordinamento si avvale del supporto della Segreteria Tecnica, di cui all’art. 10, coordinata dal Soggetto Responsabile dell’accordo, di cui al successivo art. 8.
Il Comitato di Coordinamento:
a) definisce i contenuti dell’AQST, ne sovrintende all’attuazione e ne aggiorna i contenuti, condividendo gli obiettivi di sviluppo, le priorità e le scelte di allocazione delle risorse;
b) promuove e favorisce l’adesione all’AQST di soggetti pubblici operanti nell’ambito di intervento di cui al precedente art. 4 e in caso di adesione successiva alla stipula dell’AQST, ne prende atto;
c) valuta e approva le eventuali proposte di adesione dei soggetti privati, sulla base della qualificazione dell’interesse di questi ultimi, dell’apporto al programma degli interventi previsti nel Programma d’Azione, degli impegni derivanti dalla proposta e delle idonee garanzie;
d) approva le eventuali modificazioni e/o integrazioni dell’AQST che si rendessero necessarie per concorde volontà dei sottoscrittori;
e) riceve le comunicazioni da parte del Soggetto Responsabile relative alle eventuali modificazioni e/o integrazioni del Programma d’Azione;
f) riceve dal Soggetto Responsabile le relazioni semestrali in ordine allo stato di attuazione dell’AQST.
Il Comitato di Coordinamento si riunisce, su convocazione del suo Presidente, con cadenza almeno semestrale al fine di valutare le relazioni sullo stato di attuazione e comunque su richiesta del Soggetto Responsabile dell’AQST.
Il Comitato di Coordinamento delibera a maggioranza dei presenti.
Il Comitato di coordinamento, ove ne ravvisi la necessità e ad integrazione di
quanto previsto dal presente articolo, potrà decidere di dotarsi di un apposito
regolamento per la disciplina del proprio funzionamento e delle modalità di
adozione delle decisioni che gli competono.
16
Al fine di assicurare la più ampia partecipazione e condivisione delle finalità e degli obiettivi previsti dal presente AQST e per garantire l’efficacia delle decisioni assunte, il Comitato di Coordinamento promuove, avvalendosi della Segreteria Tecnica, momenti di confronto e di informazione, aperti ai diversi portatori di interessi pubblici e privati del territorio interessato. Nella programmazione degli interventi e nella definizione del programma di azioni future, tiene conto, come riferimento privilegiato, delle proposte emerse dai momenti di confronto promossi.
Articolo 8 - Soggetto Responsabile
Il Soggetto Responsabile dell’AQST, di cui all’art. 8 del R.R. n. 18 del 12 febbraio 2003, è Regione Lombardia U.O. Sviluppo sostenibile e tutela risorse dell'ambiente della Direzione Generale Ambiente e Clima.
Nell’ambito delle decisioni assunte e condivise dal Comitato di Coordinamento e deliberate dagli organi competenti di ciascun Soggetto Attuatore, anche avvalendosi della Segreteria Tecnica, il Soggetto Responsabile svolge i seguenti compiti:
a) coordina l’attuazione di quanto previsto dall’AQST, anche in collaborazione con i responsabili di eventuali procedimenti regionali correlati;
b) governa il processo complessivo di realizzazione del Programma d’Azione, anche mediante periodiche riunioni con i Soggetti Coordinatori delle singole Azioni;
c) partecipa, direttamente, o mediante un suo rappresentante appositamente delegato, ai lavori della Segreteria Tecnica;
d) verifica il rispetto degli impegni assunti dai soggetti sottoscrittori ponendo in essere le iniziative idonee a garantire la completa realizzazione degli interventi previsti;
e) propone al Comitato di Coordinamento le eventuali modificazioni e/o integrazioni dell’AQST di cui all’art. 14, terzo capoverso, coerentemente con quanto previsto all’art. 5;
f) e) comunica al Comitato di Coordinamento le eventuali modificazioni e/o
integrazioni dell’AQST di cui all’art. 14, quarto capoverso;
g) trasmette al Comitato di Coordinamento relazioni semestrali di monitoraggio in ordine allo stato di attuazione dell’AQST redatte sulla base delle relazioni inviate dai soggetti attuatori;
Articolo 9 - Soggetti Coordinatori e Attuatori
Per ciascuna Azione dell’AQST viene individuato un Soggetto Coordinatore cui compete di:
a) coordinare le attività dei vari Soggetti Attuatori al fine di garantire la corretta e completa realizzazione dell’azione;
b) organizzare, valutare e monitorare l’attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’azione;
c) promuovere opportuni momenti di confronto e di verifica per le finalità di cui ai precedenti punti a) e b);
d) trasmettere al Soggetto Responsabile i rapporti di monitoraggio nel rispetto della tempistica prevista all’art. 14;
e) raccordarsi con il Soggetto Responsabile dell’AQST per le attività di sua competenza e al fine di collaborare nella verifica dell’attuazione degli impegni dell’AQST.
Per ciascuna Attività, presente e futura, oggetto dell’AQST, viene identificato uno o più soggetti attuatori cui compete di:
a) assicurare la completa realizzazione dell’intervento o attività, cui sono preposti, nel rispetto delle previsioni dei tempi, delle fasi, delle modalità e nei limiti delle risorse finanziarie fissate dall’AQST;
b) organizzare, valutare e monitorare l’attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’azione;
c) collaborare con il Soggetto Coordinatore dell’azione nella verifica dell’attuazione degli impegni e nella stesura dei rapporti di monitoraggio.
Articolo 10 - Segreteria Tecnica
La Segreteria Tecnica è composta dai rappresentanti tecnici indicati dai soggetti
sottoscrittori dell’AQST ed ha il compito di supportare il Comitato di Coordinamento
ed il Soggetto Responsabile nell’espletamento dei relativi compiti.
18
I lavori della Segreteria Tecnica sono coordinati dal Soggetto Responsabile, o suo delegato, che la convoca e la presiede.
I responsabili tecnici dei soggetti coordinatori e attuatori fanno parte della segreteria tecnica.
La Segreteria Tecnica, per lo svolgimento dei suoi compiti, può richiedere la collaborazione delle strutture tecnico-amministrative dei soggetti pubblici e privati che aderiscono all’AQST. In ragione del tema da trattare potrà essere allargata ai rappresentanti delle Direzioni Generali Regionali competenti.
La Segreteria Tecnica, per lo svolgimento dei suoi compiti, potrà inoltre costituire gruppi di lavoro tematici da attivarsi caso per caso, coinvolgendo le strutture tecnico amministrative dei Soggetti Sottoscrittori, i Coordinatori delle singole azioni ed eventuali altri attori interessati.
La segreteria tecnica è così composta:
‐ 1 rappresentante della DG Ambiente e Clima
‐ 1 rappresentante della provincia di Varese
‐ 1 rappresentante dell’ufficio d’Ambito di Varese
‐ 1 rappresentante di ARPA Lombardia
‐ 1 rappresentante dell’ATS Insubria
‐ 1 rappresentante di ALFA srl
‐ 3 rappresentanti dei comuni rivieraschi
‐ 1 rappresentante delle associazioni ambientaliste
‐ 1 rappresentante della Cooperativa dei pescatori del lago di Varese
‐ 1 rappresentante dell’Autorità di Bacino lacuale dei laghi Maggiore Comabbio, Monate, Varese
‐ 1 rappresentante dell’Università dell’Insubria
‐ 1 rappresentante del CNR IRSA Verbania
Articolo 11 – Risorse finanziarie
I soggetti sottoscrittori assumono l’impegno di ricercare le risorse finanziarie
necessarie per l’attuazione degli interventi individuati nel Programma d’Azione
dell’AQST, anche provenienti da soggetti e istituzioni esterne ai soggetti sottoscrittori
stessi, nella misura e secondo i tempi previsti da ciascuna delle singole schede
descrittive e dal relativo quadro riassuntivo (vedi Allegato 2) e delle azioni/attività che saranno successivamente definite e concordate nel Programma d’Azione.
Ciascun soggetto sottoscrittore è tenuto a contribuire alle attività previste dal Programma d’Azione mettendo a disposizione risorse finanziarie, umane e tecniche.
Articolo 12 – Tempi di attuazione
I tempi di attuazione dell’AQST sono quelli definiti per le singole azioni/attività, così come individuati nelle schede descrittive del Programma d’Azione (vedi Allegato 2) e in quelle delle azioni/attività che saranno successivamente definite e concordate nel Programma d’Azione.
Tali tempi potranno essere rimodulati secondo le modalità previste al successivo art.
14.
Articolo 13 – Strumenti attuativi
Le azioni previste dal Programma d’Azione allegato, e quelle che saranno successivamente definite e concordate con l’aggiornamento del Programma stesso, possono essere realizzate anche mediante l’attivazione di appositi strumenti previsti dall’ordinamento e, in particolare, specifici Accordi di collaborazione tra amministrazioni pubbliche, partecipanti all’accordo.
Rispetto alle risorse messe a disposizione da Regione Lombardia, la normativa regionale prevede, in alcuni casi, una necessità di cofinanziamento da parte dei soggetti beneficiari, per un importo massimo del 50% dell’importo complessivo dell’intervento.
Articolo 14 – Monitoraggio e rimodulazione dell’AQST
La Segreteria tecnica assicura al Soggetto Responsabile dell’AQST il flusso informativo relativo all’avanzamento finanziario, procedurale, realizzativo degli interventi, sulla base dello stato di avanzamento delle attività e delle informazioni a tal fine fornite dai Soggetti Coordinatori e Attuatori.
La tempestiva e corretta predisposizione delle relazioni di cui sopra costituisce presupposto alle erogazioni delle risorse finanziarie previste dall’AQST.
L’AQST costituisce documento programmatico di riferimento per l’attuazione delle
politiche e può essere modificato e/o integrato per concorde volontà dei
sottoscrittori, previa approvazione da parte del Comitato di Coordinamento.
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Qualora la modificazione e/o l’integrazione costituiscano rimodulazione dei singoli interventi previsti dal Programma d’Azione, senza alterarne gli obiettivi di sviluppo e l’allocazione complessiva delle risorse, le stesse sono autorizzate dal Soggetto Responsabile che ne dà comunicazione al Comitato di Coordinamento.
Articolo 15 - Modalità di adesione di soggetti pubblici e privati
Gruppi di soggetti portatori di interessi simili, non direttamente coinvolti nelle attività previste dal Programma di Azione, possono aderire all’accordo, individuando un soggetto sottoscrittore che li rappresenti all’interno del Comitato di Coordinamento.
In fase successiva alla sottoscrizione dell’AQST possono aderire soggetti pubblici e privati che, con la loro azione, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’accordo nei diversi settori tematici, mettendo a disposizione risorse umane, tecniche e finanziarie.
Il Comitato di Coordinamento prende atto delle proposte di adesione dei soggetti pubblici e valuta e approva le proposte di adesione di soggetti privati, sulla base della qualificazione dell’interesse di questi ultimi, dell’apporto all’attuazione degli interventi del Programma di Azione, degli impegni derivanti dalla proposta e delle idonee garanzie.
Articolo 16 – Inadempimento e revoca
La mancata attuazione di ciascuna attività prevista nel Programma d’Azione per fatto imputabile al Soggetto Attuatore dà luogo ad inadempimento.
Nell’ipotesi di cui sopra, accertata in collaborazione con il Soggetto Coordinatore dell’azione, il Soggetto Responsabile dell’AQST invita il Soggetto Attuatore inadempiente ad assicurare l’attuazione dell’attività, inviando, tramite PEC, una comunicazione che descrive, in maniera analitica, la natura dell’inadempimento ed, in ragione della sua gravità, assegna un termine congruo per l’adempimento tardivo, ove questo risulti ancora utile.
In caso di ulteriore inottemperanza o di mancato adeguamento alle eventuali
indicazioni, il Soggetto Responsabile attiva le procedure per la revoca del
finanziamento in ragione della titolarità dei fondi.
Articolo 17 – Recesso
I Soggetti Sottoscrittori e aderenti all’AQST possono recedere, con motivato provvedimento approvato dall’organo competente dell’ente.
Il Comitato di Coordinamento prende atto del recesso.
Il Soggetto Responsabile può procedere alla revoca del contributo, per le attività non attuate, già erogato previa comunicazione ai componenti del Comitato.
Articolo 18 – Attività di comunicazione
I Soggetti Sottoscrittori e aderenti garantiscono il coordinamento dell’attività di comunicazione relative al Programma d’Azione dell’AQST.
La Segreteria Tecnica può definire un programma di iniziative e attività di comunicazione e divulgative, individuando le relative risorse strumentali e finanziarie da sottoporre all’approvazione del Comitato di Coordinamento.
Articolo 19 – Approvazione, sottoscrizione ed efficacia
Ai sensi di quanto previsto dall’art. 6, comma 1, del R.R. n. 18 del 12 febbraio 2003, lo schema di AQST è approvato dagli organi competenti dei soggetti interessati prima della sua sottoscrizione.
L’AQST è sottoscritto, anche in forma digitale, dall’assessore Ambiente e Clima di Regione Lombardia e dai rappresentanti degli Enti interessati.
Ciascun Ente, con il provvedimento di approvazione dello schema di AQST, individua la persona delegata a rappresentarlo in seno al Comitato di Coordinamento.
La formale sottoscrizione dell’AQST impegna ciascun soggetto alla sua attuazione.
Luogo, …………..
Letto e sottoscritto
Le parti contraenti
1
AQST “SALVAGUARDIA E RISANAMENTO DEL LAGO DI VARESE”
ALLEGATO 1
CONTESTO E SCENARIO DI RIFERIMENTO
MARZO 2019
INDICE
1. INTRODUZIONE 4
2. INQUADRAMENTO GENERALE 5
3. PRESSIONI ANTROPICHE NEL BACINO IDROGRAFICO E CARICHI POTENZIALI DI NUTRIENTI 8 4. CARICHI DI FOSFORO E AZOTO VEICOLATI NEL LAGO DAI TRIBUTARI 10 5. CAMBIAMENTI CLIMATICI E LORO IMPATTO SULLO STATO ECOLOGICO DEL LAGO DI VARESE 12
6. CRITICITÀ ATTUALI E POTENZIALI 14
6.1. Biodiversità 14
6.1.1. Fauna ittica 14
6.1.2. Macrofite 15
6.2. Utilizzi antropici 18
6.2.1. Fruizione generale delle sponde e delle acque e aspetti sanitari 18
6.2.2. Pesca 20
6.2.3. Navigazione 23
6.2.4. Zero idrometrico e regolazione dei livelli 25
7. CARATTERISTICHE CHIMICHE E BIOLOGICHE DELLE ACQUE LACUSTRI (DAL 1970 A OGGI) 30
7.1. Caratteristiche chimico-fisiche 30
7.2. Stato trofico delle acque 32
7.3. Struttura delle comunità biologiche 33
7.3.1. Comunità fitoplanctonica 33
7.3.2. Macrofite acquatiche 33
7.3.3. Ittiofauna 33
8. LA CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE DEL LAGO AI SENSI DELLA DIRETTIVA ACQUE 35
8.1. Quadro Normativo 35
8.1.1. Programma di Tutela e Uso delle Acque 37
8.2. Classificazione dello stato ambientale del lago di Varese 41
8.2.1. Fitoplancton 41
8.2.2. Parametri fisico-chimici a sostegno 49
8.2.3. Considerazioni 51
8.3. Fiume Bardello 53
9. INTERVENTI DIRETTI/INDIRETTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLE ACQUE 56 9.1. Organizzazione del Servizio Idrico Integrato nella Provincia di Varese 56
9.1.2. Obiettivi Generali della pianificazione d’ambito 56
9.2. Situazione attuale 58
9.2.1. Sistema di intercettamento dei reflui urbani: fognature comunali e collettore
circumlacuale 58
9.2.2. Sintesi dello stato di fatto del sistema di collettamento circumlacuale 58
9.2.3. Criticità idrauliche del sistema di collettamento 59
9.2.4. Interventi di adeguamento e miglioramento del sistema fognario 60
9.2.5. Prospettive future 61
9.3. Prelievo ipolimnico 62
9.3.1. Descrizione dell’impianto 62
9.3.2. Prospettive future 63
9.3.3. Impatto delle acque ipolimniche sul fiume Bardello e sul lago Maggiore 68 9.4. Interventi di tipo biologico come metodologia di miglioramento dello stato ecologico del lago di Varese: prelievi selettivi su fauna ittica, asportazione macrofite 70 10. ESEMPI DI ALTRI LAGHI IN CUI È STATO SPERIMENTATO IL PRELIEVO IPOLIMNICO 72
11. CONCLUSIONI 74
12. BIBLIOGRAFIA 76
3
1. INTRODUZIONE
Il presente contesto e scenario di riferimento è un documento riassuntivo che descrive i principali elementi ambientali del lago di Varese e del suo bacino, utili per fornire un inquadramento dello stato attuale dei principali elementi che vengono interessati dalle attività e dal Programma d’Azione predisposto all’interno dell’AQST.
Nel documento viene presentato lo stato inziale del sistema ambientale collegato al lago di Varese, enucleando gli aspetti di maggiore interesse e le principali criticità riscontrate.
Viene inoltre fornito un elenco di approfondimenti che sono ritenuti indispensabili per individuare le migliori azioni da impostare per conseguire l’obiettivo generale di completamento del risanamento della qualità delle acque del lago.
I contenuti del presente allegato provengono dai seguenti documenti:
- relativamente ai capitoli 2, 3, 4 e 7: Viaroli P., Nizzoli D., Azzoni R., Longhi D., Fano EA., Castaldelli G., Soana E., 2019. Valutazione dello stato limnologico degli ecosistemi lacustri lombardi e della formazione dei carichi di nutrienti veicolati nei corsi d’acqua. Relazione Finale della Collaborazione di ricerca tra Università di Parma, Università di Ferrara e Regione Lombardia.
- relativamente ai capitoli 5, 6, 8, 9, 10, 11, 12: Osservatorio del Lago di Varese - Comitato Tecnico Scientifico1. Lago di Varese, 2017. Miglioramento della qualità delle acque del lago: obiettivi e priorità di intervento. Provincia di Varese, documento non pubblicato. Pp. 55
- sono inseriti ex novo i seguenti paragrafi:
o 6.1.2.4 elaborato da Provincia Varese
o 6.2.3 elaborato da parte di Autorità di bacino lacuale dei laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese
o 6.2.4 elaborato da ARPA Lombardia/Provincia di Varese o 9.1 elaborato da Ufficio d’ambito della Provincia di Varese
1 Documento a cura del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio del Lago di Varese.
Coordinamento scientifico:
‐ Dott. Pietro Volta (CNR - Istituto per lo studio degli Ecosistemi, Verbania - Pallanza)
‐ Prof.ssa Roberta Bettinetti (Università degli Studi dell’Insubria di Varese - Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate)
5
2. INQUADRAMENTO GENERALE
Il lago di Varese è un lago monomittico caldo situato nella fascia intermorenica prealpina, nell’alta pianura pedemontana lombarda in provincia di Varese (Figura 1). Il suo bacino imbrifero, prevalentemente di tipo calcareo, è delimitato da tre grandi laghi glaciali: il lago di Lugano a nord, il lago Maggiore ad ovest, e il lago di Como ad est. Circa 20.000 anni fa il lago faceva parte di un antico sistema lacustre che comprendeva anche l’attuale torbiera di Biandronno e il lago di Comabbio, quest’ultimo collegato attualmente con il lago di Varese per mezzo di un canale artificiale denominato canale Brabbia che rappresenta l’immissario principale.
Figura 1 – La freccia indica la posizione del lago di Varese e il suo bacino idrografico (area rossa).
Il lago e la sua fascia perilacuale sono inseriti in una Zona di Protezione Speciale ZPS IT2010501 “Lago di Varese” per l’avifauna. Inoltre è stato istituito anche il Sito di Importanza Comunitaria ZSC IT2010022 “Alnete del Lago di Varese” per i territori che si affacciano a lago nel settore orientale la cui area coincide in parte con la ZPS. Il sito in oggetto è strettamente connesso con le seguenti altre aree naturali protette (Provincia Varese, 2007):
ZSC IT2010007 “Palude Brabbia” e ZSC IT2010008 “Lago di Comabbio” a Sud;
ZSC IT2010006 “Lago di Biandronno” a Ovest;
ZSC IT2010004 “Grotte del Campo dei Fiori” a Nord.
Il clima della regione è subcontinentale temperato, caratterizzato generalmente da estati calde e asciutte, e inverni freschi e piovosi. La temperatura media annuale è compresa tra 10 e 15°C. Normalmente le precipitazioni più abbondanti si verificano in autunno e primavera.
Nella Tabella 1 è riportata una sintesi delle principali caratteristiche del lago e del suo bacino idrografico.
Tabella 1 - Principali caratteristiche morfometriche ed idrologiche del lago di Varese.
Inquadramento geografico
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Bacino idrografico Fiume Ticino
Natura corpo idrico Naturale
Bacino idrografico
Area (escluso il lago)(1) 89.1 km2
Altitudine massima bacino 1226 m s.l.m. (Monte Campo dei Fiori) Immissari principali(2) Canale Brabbia, torrente Tinella Portata media annua immissari(2) 0.73 m3 s-1 (Brabbia)
0.32 m3 s-1 (Tinella)
Emissario principale Fiume Bardello
Portata media annua emissario(2) 2.6 m3 s-1 Temperatura media annua dell’aria (1967-2016)(3) 12.7 °C
Precipitazioni medie annue (1966-2016)(3) 1571 mm anno-1 Lago
Macrotipo (DM 260/2010) L3
Tipo (DM 131/2008) AL5
Altitudine media 238 m s.l.m.
Area(1) 14.2 km2
Perimetro 24.0 Km
Volume(4) 153 106 m3
Lunghezza massima(5) 8.0 Km
Larghezza media(5) 3.6 Km
Profondità massima 26.0 m
Profondità media 10.9 m
Tempo teorico di ricambio(4) 1.9 anni Tempo reale di ricambio(4) 2.8 anni
Tasso di sedimentazione 1.8 cm anno-1
Copertura ghiaccio Periodica
Classificazione termica Monomittico
Fonti: OLL, 2005 ad eccezione di 1) Elaborazione Università di Parma su shape file Regione Lombardia; (2) Zaccara et al., 2007; (3) Provincia Varese, 2017; (4) Crosa et al., 2013; (5) PTUA, 2006.
Il lago di Varese può essere considerato come uno dei primi ed evidenti esempi di eutrofizzazione “culturale” in Europa. Fin dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso si è assistito ad un netto deterioramento della qualità delle sue acque, imputato ad un eccessivo carico di fosforo (P) derivante dagli scarichi diretti in lago di reflui non trattati (Premazzi et al., 2005; Zaccara et al., 2007). Negli anni successivi, al fine di contenere il processo di deterioramento, è stato predisposto un piano globale di risanamento del lago caratterizzato da una serie di interventi sia nel corpo d’acqua che nel bacino imbrifero. La realizzazione dell’impianto di depurazione e del sistema di collettori circumlacuali avvenuta tra il 1980 e il 1990 ha ridotto il carico esterno in ingresso, con una conseguente diminuzione delle concentrazioni di fosforo totale (TP) nella colonna d’acqua (Zaccara et al., 2007). Nel periodo 2000-2003 sono stati attuati degli interventi diretti da parte della Provincia di Varese con la realizzazione di impianti per l’emunzione di acqua ipolimnica e per l’ossigenazione delle acque ipolimniche. Il prelievo di acqua ipolimnica durante la fase estiva ha comportato una riduzione del carico interno di P pari a 3-5 t anno-1 ma a distanza di 4 anni non sembra avere avuto effetti rilevanti sulle concentrazioni di fosforo totale nel lago (Zaccara et al., 2007, Crosa et al., 2013; Osservatorio del Lago di Varese, 2017). Per quanto
7
riguarda invece la rimozione dell’azoto totale, le quantità rimosse sono state pari a circa 29 t anno-1 corrispondenti ad una riduzione del 50% della concentrazione media pesata (Zaccara et al., 2007). Per quanto riguarda l’ossigenazione delle acque ipolimniche durante la stratificazione estiva, questa tipologia d’intervento si è rilevata poco efficace in termini di rapporto costo/benefici (Zaccara et al., 2007; Crosa et al., 2013; Osservatorio del Lago di Varese, 2017).
3. PRESSIONI ANTROPICHE NEL BACINO IDROGRAFICO E CARICHI POTENZIALI DI NUTRIENTI
Il bacino idrografico del lago è occupato per quasi il 50% da aree naturali, per il 17% da aree destinate all’agricoltura e dal restante 34% da aree urbanizzate (Tabella 2, Figura 2).
Tabella 2 - Distribuzione percentuale dell’uso del suolo (aree agricole (agr), aree naturali (nat) e aree urbanizzate (urb)), carico zootecnico (n° capi bovini (bov), equini (equi), ovini (ovi), suini (sui) e cunicoli (cun)) e densità abitativa (n° ind km-2 (abit)). Dati riferiti al 2014.
Uso del suolo Carico Zootecnico Abit
Agr Nat Urb Bov Equi Ovi Sui Avic Cun
17 48 34 849 196 516 151 3462 282 809
La densità abitativa, pari a 809 ind km-2, testimonia il notevole sviluppo demografico avvenuto nel bacino imbrifero. Il carico zootecnico, costituito prevalentemente da avicoli (3462 capi) risulta essere relativamente modesto in ragione anche dello scarso sviluppo del sistema agricolo.
Figura 2 – Distribuzione dell’uso del suolo 2014 nel bacino del lago di Varese.
Lo studio riportato è stato effettuato per quantificare il carico netto di fosforo (P) e azoto (N) che entrano nel bacino imbrifero e identificare i principali settori responsabili della formazione del carico potenzialmente veicolato nel lago.
L'input netto di azoto di origine antropica nel bacino scolante (NANI: Net Anthropogenic Nitrogen Input) è stato calcolato come somma di quattro componenti: le deposizioni atmosferiche, l’applicazione di fertilizzanti azotati, l’azoto fissazione dovuta alla coltivazione di specie azotofissatrici e il commercio di prodotti destinati all'alimentazione umana e animale (Hong et al., 2012). Quest'ultima voce è stata calcolata come differenza tra la produzione di azoto derivante dagli allevamenti e dalle coltivazioni (considerato un flusso negativo che rimuove azoto dal bacino) e dal consumo richiesto per sostenere la popolazione umana e animale (considerato un flusso positivo che importa azoto nel bacino).