CONSIGLIO SUPSSIOBB DELLA ìgAGISTRAiEUaA Seduta dell*S settembre 1983 - ore 16,15
tembre, nito il
Aw.
Ii’anno laillenovecentottantatra, il giorno in Soma, Piazza dell *Indipendenza n, 6, ai Consilio Superiore della Magistratura.
Sono presenti:
VICS PRBSIBSRnB
Giancarlo K3 CAROLIS
COMPOHENTI DI DIRITTO
set- riu-
Dott. Giuseppe MIRABRLLI
Dctt. Giuseppe TAMEURRINO
COMPONENTI ELETTI DAI MAGISTRATI B DAL PARLAaiBNTO
Dott. Caraelo CONTI
Prof. Aw. Vittorio FROSBa
Dott, Arnaldo VALENTE
Dott. Hicliele AIELLO
Dott. Raffaele BERTONI
Prof. Aw. Cecilia ASSANTI
Dott. Vittorio iflEIE
Dott. Vincenzo ODDONE
Prof. Aw. Francesco GUIZZI Dott. Ennio Maria FORTUNA
Aw. Franco LUBSRTI
Dott. Salvatore SENESE
Dott. Vincenzo CARBONE
Dott. Vladimiro ZAGHEBEISKY Prof. Aw. Alfredo GALASSO
Dott. Giovanni VERUCCI
Prof. Aw. Mario BSSSOKE
Dott. Antonio MARTONE
Prof. Aw. Giovanni QUADRI
Dott. Tindari BAGLIOKS
Prof. Ombretta FUMAGALLI CARULLI
Dott. Edmondo BRUTI LIBERATI
Dott. Vincenzo &IARICONDA
Dotti Giuseppe SAVOCA
Dott. Francesco IPPOLITO
SEGRETARI
Dotti Giuseppe GRECHI
Dotti JlÈassiiiio PREDA
Dott. Ugo ROSSI ^
Dott. Settembrino NEBBIOSO
Sono assenti giustificati il Prof.Aw. Pierluigi ZAI-IPETTI, il Dott. Ennio Attilio SSIE, il Dott. Marie CICA LA e il Dott, Giovanni TAMBURINO.
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ÀssLLne la presidenza l*aw. Giancarlo DE CAROLIS^ Vice Presidente dei Consiglio Superiore del la 4agistratui^.
In apertura di seduta, a richiesta del dott.
rjELE, il Coz^iglio delibera l'inversione dell'odier no ornine del giorao, e di conseguenza viene posta in discussione la pratica della Coimoissione per il con>
ferimento degli uffici direttivi, relativa alla rati fica della seguente delibera, adottata nella seduta del 30 luglio 1933:
Il Consiglio, visto l'art. 192 Ordinamen to giudiziario, delibera, in considerazione delle esl ganze di servizio, di procedere alla pubblicazione del posto di Consigliere Istruttore di Palermo a mezzo t^
telx, fissando i seguenti termini:
a) - termine per la presentazione delle do manae: 20 settembre 1933;
b) > termine entro il quale i capi degli uffici devono comunicare al Consiglio l'elenco del le domande presentate: 21 settembre 1933;
c) - temine entro il quale le domande pre~
saniate per via gerarchica dovranno peirveaire ai Con siglio: 23 settembre 1983***
n Consiglio quindi, all'unanimità, ratifi
ca la suddetta delibera.
Successivamente riprende la discussione in ordine agli accertamenti sollecitati dai magistm
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ti di IPalenno Ugo VIOLA, Vincenzo PAXNO e Prsncesoo J5C0ZZARI,
Prende la parola il dott* ZAGREBELSKY il qi»le, piir ritjadendo che, corae la Comaissione ha proposto, non vi sono elementi per adottare prov
vedimenti a carico dei magistrati citati nel dia
rio, tuttavia ritiene che il prohlema non possa co
si esaurirsi* E* infatti importante dare una valu
tazione complessiva.
In tal senso ritiene eccessivamente "bene
vola la relazitme svolta dal collega VEHUCCI* Se infatti sono giuste alcune considerazicoii come, ad esempio, il fatto che gli appunti non erano desti
nati alla puhhlicazijme, nè costituivano materia di esposti, tant’è che lo stesso CHBWICI - sentito formalmente -^la Prima CoTrtroissicme - non forni valu
tasi cmi ma fatti, tuttavia, pur trattandosi di appici ti non organici, qualcosa è stato accertato* Certa
mente è necessario tamponare il danno provocato lai modo in cui la notizia è stata diffusa, ma questo non h un passo avanti, come ammonisce lo stesso Tli- nistro on* FAHTIHAZZOLI, I collegM devono sapere
che il giudizio che il Consiglio dà h di grave insod disfazione* Certo di PIZZILLO non si può parlare per che il collega à morto, e» non si deve ignorare quel lo che CHINKICI scrive su di lui* E bisogna meditare sui meccanismi selettivi di cui il C*S,M, è respon
sabile, posto che un magistrato come il dott* PIZZIL LO ha ootuto essere via via nominato a tutti gli incarichi direttivi di Palermo. Eessun elem^to di responsabilità disciplinare à emerso a carico di PAI NO e VIOLA, e però è inquietante vedere che il Procu
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ratore Cenarale si reca dal Consigliere Istrutto^
re per fargli "raccomandazioni** in diversi pro
cessi, tra cui quello del 3elice, e con modalità càe non si conosceranno mai.
L'invito, pià volte reiterato, ad una ma^
giore trasparenza si riferisce proprio a fatti del geziere.
Nà è fisiologico vedere càe ad un incontro in cui si discute della nomina di un consigliere istruttore partecipi anche personaggio come Graci.
Al riguardo dà lettura di alcuni brani del l’articolo di Fausto De Luca pubblicato su "Repub
blica" •
Il dott* ZAGRE3£ISK7 prosegue quindi con alcune considerazi<mi nei confronti aei dottori SC02ZÀRI e M01ISI* Quest’ultimo, a suo avviso, è da ritenersi pià reticente che riservato, non essendo credibile che non fosse a conoscenza ai certi fatti, ben noti a tutti, come, ad esempio, la circostanza che il dott* PAIHO non assegnasse certi processi a SCOZZARI.
Quanto al Procuratore della Repubblica dott* PAINO rileva inoltre che, pur essendo in possesso della do cumentazione relativa alle intercettazioni telefoniche, tuttavia nuU.a dicé sui collega SC'OZZABI, nè invia al cunchè al Consilio, nonostante le reiterate richieste*
Questi scoio dunque i personaggi che emèrgono, non quàlli descritti nel diario* Riti^e infine
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che il fiocuciento predisposto dall^ Coomissione debba essere approvate cosi com’è, senza nepm- re cambiare \ma riga# Ciò non significa ridare serenità a chi l*ha chiesto, poiché la serenità si guadagna.
Prende quindi la parola il dott. CONTI, il quale premette che il suo intervento è mosse da sentimenti contrastanti dovuti al fatto di vivere e lavorare a Ifelermo, di conoscei^ tutti i personaggi citati, di conoscere soprattutto l’autore del diario, in alcune circostanze suo contraddittore dialettico. Sottolinea quindi l’encomiabile senso del dovere di tutti, in par tìcolare la sensibilità dimostrata dal pref. GA MSSG nell’aver chiesto al Capo dello State la o'diema convocazione del Consiglio, in un momen
to in cui, oltre alla dolorosa perdita di un col
lega, miìiacciava di crearsi una situazione ingover
nabile .
B’ questo un se^io ulteriore della vali
dità dimostrata dalla componente laica. Aggiujige anco3?a ci^ questo è il memento della sintesi.
In risposta al collega ZAGHSB3L^Y,, precisa che se lo scopo è quello di disciàininare con fermezza la responsabilità bisogna essere oonse^ienti col
documento, ma non è giusto continuare a ”pennel- lare”, in manieia impietosa e controproducente.
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nei confronti di persone che costituiscono l'avan
^lardia iiella lotta alla mafia. E* pertanto peri
coloso minare la fiducia dell’ambiente giudiziario palermitano, quindi o si ridà serenità o la si to^ie definitivamente,
Hitiene inoltre che l’iinica, seria, rispo_
sta istituzionale h quella di rafforzare gli orga
nici, Si associa infine ai collega VEHUCCI circa la necessità di fare la .massima luce sull^ posizi£
ne del dott, SCOZZARI,
Interviene successivamente il prcf, GA
LASSO, il quale premette che la dolorosa vlvisezic- ne operata con gli interventi dei colleghi VERUCCI e ZAGRBB3LSKT lo ha comànto che le pratiche burocra tiche fanno perdere di vista la tragicità dei fatti, la stancale S2®. e la commozione preudcnc alla gola
quando si parla di mi uomo cerne RoccoCHINRICI,uni;iDmoche faceva bene il sue luestisra ed insegnava a^i altri come combattere la mafia, antico e terribile male dell’Italia* Biò anzi apparire scontato definire la mafia, come fa lo stesso Ministro, *'il male del
l’Italia”, ma, al centrarlo, va ogni giorno ripe
tute perche non appaia sole iin probleira del popolo siciliano. Aggiunge ancora di condividere quanto detto da ZAGRSSSLSKY in ordine alln. magistratura siciliaiia, considerazioni tuttavia che devono va
lere per l’intera magistratura, essendo infatti na-
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zicnale il problema di **cultura” della magistrale ra* Uè bisogna dimenticare che se esistono certi personaggi, esistono anche i FALCONE ed i CHIKNI- CI« Richiamaiidosi pei alla priina parte del suo in
tervento precisa che la stanchezza, cui ha accenna to, è anche determinata dalla sensazione di quanto poco il Consiglio possa fare di fronte alla gravi
tà del fenomeno mafioso, di q^lai^to inadeguati sia
no i suoi mezzi a soprattutto la sua competenza istituzionale « Eppure quello che oggi si sta fa
cendo rappresenta mia speranza, è già qualcosa di fronte al \'ucto di iniziative del passato. Si di
chiara inoltra d’accordo con le conclusioni della CoiTsmissione, che ha dovute faticosamente distinte- re le parole e le opinioni di CEH^ITICI dai fatti rilevanti srjl piano acministrativo e disciplinare per poi valutarli.
In proposito ringrazia il Presidente della Prima Commissione per la sensibilità ed il grande impegno dimostrati, Aggiunt ancora che ^i stessi lEagistrati interessati hanno dato u:ia mano per chia
rire quei fatti ©he, quasi tutti, sono stati confer mati. Ritiene irioltre impcrtaiite che anche altri
fatti, che non riguardano magistrati, siano accer
tati nelle altre sedi competenti, ivi compresa quel la giudiziaria.
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Quanto al diario nel suo complesso osser
va ciis esso rappresenta una testimonianza importan
te, al di là dei fatti specifici. Trapela da esso una tensione ocntiraia che lo anima, una volontà di
sellare nella propria, e, forse, nell’altrui memo
ria impressioni anche sfuggenti, fatti di ambiguo significato, ciò che indica un tormento, una ricer ca,un’ansia di capire, che andrebbero consegnate alla penna di uno scrittore,piuttosto che ad una risoluzione del Consiglio. Fatti che, comunque, aiutano a capire. Quanto alle conclusioni cui è peivenuta la Prima Commissione, piir non avendo nul
la da aggiungere, intende precisare; 1) la necessi
tà che i iragistrati ed i capi d’ufficio, in Paler
mo e fuori, abbiano coscienza della grave respcnsa -bilità che su di loro grava, e che tutti devono
avvertire con uguale sensibilità. Kon deve più ac
cadere che xm magistrato confidi ad un diario un tremendo senso di solitudine, come quello espresso da Socco CHIMICI. I capi devono aiutare, non intrai ciare, il lavoro dei collegi, e fare tutto quanto possibile e necessario affinchè non nascono situa
zioni di diffidenze? 2) la stampa fa il suo dovere.
Altra cosa è sapere chi ha divulgato il contenuto del diarie, che doveva essere reso pubblico secondo i canali stabiliti dalla legge e non in violazione della legge, come ha osservato il Procuratore FATA-
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ICS*. Sapere chi ha prodotto il pericolo gravissimo di un discredito della magistratura non solo paler mitana servirà a capire cosa succede ne^i organi dello Stato. C'è infatti chi manovra all*oscuro e chi alla luce del sole* In. proposito invita il Ministro a farsi portatore, presso il Ckivemo, di questa esigenza; 3) il Consiglio è intervenuto ra
pidamente e con efficienza dimostrando che si può far bene, almeno cosi si aulirà» In questa cccasi£
ne si è di nuovo dimostrato che le responsabilità, anche scio morali, dei icagistrati vengono conside
rate e valutate. Inique i magistrati anche sotto questo aspetto sono in priraa linea, come è già av
venuto per la lotta al terrorismo, ed hanno il di
ritto di chiedere, ed il Consilio deve farsene in
terprete, che ognuno per la sua parte faccia il proprio dovere.
Lo stesse Ministro ha detto che la magistra tura palermitana rappresenta l'avamposto della Giu
stizia in Italia. Forse non tutti sono all'altezza del compito, ma certo non si può scaricare sulla magistratura, quasi in via esclusiva, un problema
così difficile e pesante.
Aggiun^ ancora che VIOLA, PAINO, FALCONE e oIOTISI sono magistrati diversi, che solo l'aridi
tà del procedimento amministrativo mette sullo stes
so piano. Ha non h così. Diversamente ognuno di lo-
-lo
ro ha agito a Palermo, così come altrove♦
Certo il compito del Consilio non si es^
risce oggi; pertanto per prima cosa, va ricordato agli stessi componenti del Consilio quel dovere di coe
renza chiesto agli altri.
Hicorda ancora che qualcuno si è stupito del fatte che VIOLA partecipò ad un incontro per discutere della nomina del Consi^iere Istruttore, dimenticando però che ciò avviene quotidianamente.
Solo quando ciò diventerà patologico e non fisiolo
gico si sarà fatto un passo avanti.
Nella lotta alla mafia il problema più tirgen te è quello di far crescere culturalmente e profes
sionalmente la ^Magistratura.
Bisogna inoltre riconoscere che se ROCCO è un modello, cosi come egli lo considera, non tutti ^i altri gli si awicir^no.
La verità è però che non esistono modelli, esistono uomini e magistrati concreti, cosi corae giornalisti, poliziotti, la cui attività può e de
ve essere potenziata e sorretta.
B* certo importante che il Ministro affer
mi che non tutto va bene; anche l'autocritica è un passo avanti, ne. ad essa devono seguire i fatti.
E* interesse generale del Paese che il tenta tivo di depotenziare, anche moralmente, la I.1agistra- tura sia sconfitto a che, in questo momento delica-
-li
tio, in cui vi sono processi gimiti a svolte impor
tanti, la stessa sia sorretta da mezzi adagiati, nonché dalla fiducia e dal consenso della gente.
Ricorda, inoltre, che il Consiglio Superiore della Magistratura, nella seduta del 14 lu^io 1983» alla presenza del Presidente PERTUGI ha varato un piaiio di lavoro antimafia, che sarà immediatamente attuato. Il Consiglio infine esi
gerà - ed i prowediraenti proposti dalla Commis
sione ne sono la prova — il massimo rigore sul com portamento di ogni magistrato, la massima vigilan
za sui loro rapporti pubblici e privati, Ma ciò tuttavia non basta.
Cosi come non basta quel meraviglioso e silenzioso corteo che ha rifatto ali * indietre il tragitto dove fu ucciso PALLA CHIESA.
Aggixuige aiicora che bisogna sapere e ved£
ra cosa fanno tutti coloro cui spetta istituzional
mente il compito di ccinbattere la mafia, incalzare il lavoro di tutti senza attendere altri morti.
Il modo migliore di servii^ l’interesse del Paese, di onorare la memoria di ROCCO è, ap
punto, far si che il suo assassinio resti l’ultimo.
Successivamente prende la parola il Procu
ratore Generale della Cassazione dott, TAMBURRINO per affermare la sua adesione al documento pi*edisposto dalla Commissione, cui va il suo grato apprezzamento.
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Aggiiin^ inoltre di non aver intenssione di ripetere ciò che sarà pubblicato come presentazione al dossier antimafia, in cui vengono indicati alcu
ni mezzi di carattere ordinario e straordinario, ma sempre costituzionali, per combattere la mstfia. Pre
cisa ancora, d’accordo col dott. ZAGHSBBISKY, che, dal punto di vista morale, la situazione di alcuni colleghi non è limpida. S tuttavia bisogna decidere sulla base dei fatti. Si dichiara inoltre tiirbato per le cose sentite sul conto del dott. SCOZZARI, anche se forse le sue difese riusciranno a chiari
re i punti oscuri,
lìi proposito fa presente che fin da ogigi in
tende iniziare sccertan^nti preliminari ai fini del
l’eventuale esercizio dell’azione disciplinare.A -tal fine richiede espressamente in visiera ^i atti.
Aggiunge ancora di essere turbato da qiianto detto dal prof. GALASSO circa la fuga di notizie, che,seb
bene sia servita ad eccitare i poteri del Consilio, deve essere approfondita al fine di scoprire chi sia stato l’autore. In tal senso solleciterà i Capi degli Uffici a continuare le indagini e ad essere infor
cato anche di eventuali piccole ombre.
Interviene quindi il prof. QUAI®I,il quale ringrazia il collega GALASSO per aver sollecitamen
te ricMesto la convocazione del Consilio, nonché il dott. V3SUCCI a la Prima Commissione -butta per
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il lavoro svolto* Grato inoltre alla sensibilità del Slinistro che ha voluto offrire il suo contrt huto di primaria importanza.
Esprime quindi la propria esecrazione per 1‘omicidio di Rocco OHITIKICI, imo degli uom^
ni più impegnati fra quanti servono il nostro Paese.
lassa quindi ad alcune annotazioni di carattere onerale sul diario, da leggersi, a suo avviso, in una chiave diversa da quella of
ferta. Precisa infatti che l’interpretazione degli episodi contenuti negli appunti, esposta dal rela tcre, c molto probabilmente quella vera e comunque quella che lo ha convinto. In realtà lo spirito nel quale gli stessi fatti erano stati aainotati fu di
verso. n dctt. GHIGNICI vedeva in essi dei corapor tamenti non corretti e talvolta delle vere e proprie macchiiiazicni, poste in essere per finalità oscure
(di forze occulte e ccnsortexùe si parla più volte) realizzata attraverso frequentazioni pericolose, spesse persino con la finalità di nuocere alle sue aspirazioni di carriera o per limitare il ri
goroso esercizio dei suoi doveri di magistrato.
Questa chiave di lettiira, a suo avviso, trova con ferma in una ^posizione, molto cauta e responsa
bile, resa dal giudice PALGCKB, nella quale si è messo in rilievo il carattere ombroso,anzi mol^
to ombroso, del compianto iiagistrato. L’episodio che
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meglio chiarisce questo carattere non è tanto quello relativo all'incontro fra il giudice Pii COKE ed un deputato» quanto piuttosto quello re
lativo alla presentazione di una persona che il Procuratore Generale VIOM» in occasione di uni coclctail» fece a (FINNICI* Quest'ultimo lo idenli fieò con un grossissimo pe3rscaiaggio dal mondo ec^
nomico e finanziario sol perciò i cognomi avevano una va^ assonanza.
Aggiunge infine che non ci si può esime
re dal collere» ne^i appunti, una certa mania di persecuzione, cc&ne si evince dall'annotazione relativa al Generale DALLA CHIESA, in relazione al q\ial8 , sol perchè non era andato a ricambiargli una visita, CHINKICI annota: ’^sicuramanta qualcuno dei miei nemici ^i avrà detto che sono di una certa .parte politica”,
Praade successivamente la parola il dott, SSÌ5SSB, il quale rileva con asprezza una nota sto
nata naLl*intervento del prof, QUADRI, che ha sot
toposto Rocco CSilKNIOI ad un'indebita introspezio
ne, ciò che non è coapito di liessuno. A^iunge inol_^
tre che il diario nasce dalle dinamiche indicate nel documento predisposto dalla Commissione,
He bisogna dimenticare che il Consiglio ne è oggi in possesso perchè i familiari del dott, CHIS HICI hanno ritenuto ùtile conse^iarlo alla Giustizia,
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confidando che non se ne facesse nn indebito nso*
E se qualcuno vorrà fare ciò, bisognerà esprimere un ^udisio severo.
Certo, chi non rischia la vita non si vedrà esposto al rischio di un’indagine impietosa nelle pi^
^e pià riposte della personalità. Certo, nel diario vi sono spinti di diffidenza marcata, ma bisogna chi£
dersi in quale situazione vivesse CHIRNICIj il nemico era da tutte le parti. Ih simile contesto ò ner lo no ingeneroso tacciare il collega di mania di persecu
zione. Ciò è inutile e fuorviente.
Questa seduta, al di là della dolorosa vi
cenda che l’ha originata, si ricollega idealmente e praticamente a quella, tenuta sotto la presidenza del Capo dello Stato, il 13 maggio 1982 e dedicata alla lot ta alla mafia,
Kel documento conclusivo di que Ila seduta si sottolineava che gli inquinamenti mafiosi toccavano anche settori delle istituzioni e che l’impegno ccmtro la mafia, per essere vincente, deve accompagnarsi al la crescita di una nuova cultura, ancora patrimonio di pochi magistrati. Il diario CHIKlìICI, nella sua globalità e al di là di notazioni non verificabili e di impressioni soggettive, costituisce una draimaati- ca ctmferaa di quel giudizio, A suo avviso, su questa base si deve muovere il Consiglio e si muove sostan-
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zialmente la proposta della Commissione: massirao sforso per fare luce su ogni anche più vago sospet to di inquinamenti mafiosi nell’istituzione giudi
ziaria e forte impulso per promuovere quella cultu
ra che è necessaria e che comporta il superamento di costumi tradizionali, di modi d’essere burocra
tici della magistratura, Quante al primo obiettivo, rileva che il Gcnsiglic dispone dei suoi strumenti amministrativi, che in queste caso sono stati impie
gati a fondo in base al fondamentale criterio discri ninatcre di distinguere situazioni nelle girali emer
ge amiche soltanto l’ombra di xu: dubbio di collegi- menti o contiguità 0 dimestichezza con acibieiiti ma
fiosi, da situazioni ove siano riscontrabili solo cadute di stile, modelli di professionalità segna
ti da burocratismo e timidezza. Solo per le prime, a suo avviso correttamente, la Commissione propone interventi amministrativi, mentre riserva invece le seconde a quell'opera di sensibilizzazione cultura
le, di sprone civile, di elevazione di modelli pro
fessionali, che costituisce il secondo obiettivo del Consiglio,Non può infatti sfuggire che è necessario
l'impegno di tutta la magistratura per battere la mafia, tutta la raagistratxira non è all'altezza dei CHIN- NICI e dei FAICCKS, Bisogna quindi aiutarla a portar si il più vicino possibile a questi •modelli, non san
zionande cadute di stile o ritardi, ma elimirando gli inquinamenti e indicando uri modello deontologico al-
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l’altezaa del quale aolti magistrati non sono ancora.
Questo del resto è stato l'impegno di CHIMICI,quale emerge anche dall a lettura del suo diarie. Aggiim-
^ infatti che non bisogna dimenticare che si deve ad una forte iniziativa di CHIMICI la radiazio
ne di xm, magistrato (il dott, U3S0) sospetto di
dimastichezze mafiose, merìtre di fronte a molte altre oec che ,CHINMICI, pur anno1®,ndole e registrandole, ta
lora con rabbia, lavorava per creare un ccstiime d^
verso. Questo lavoro va proseguito con l'attività del Comitato Antimafia, con ima> attenzione alla nomina dei capi degli uffici, superando la retori
ca die xmole tutti i magistrati dotati di eccelse doti e dicendo al Paese e alla magistratura che uomini onesti, anche se tributari di una cultura vecchia e di modelli insoddisfacenti, possono tut
tavia sensibilizzarsi, caricarsi di tensione,se aiutati e pungolati,
A questo punte interviene il prcf, PECSI- Nljil quale afferma di aver personalmente ccnosciu tc il dctt, CHU'IHICI, uomo profondamente impegnato nel suo lavoro. Rileva inoltre, quanto al diario,
die i giudizi ivi contenuti andavano passati al filtro della ragione, ciò che appunto ha fatto la Ccmmissicne. Auspica infine che sia aperta, a car^
co del dott, SCOZZARI, un'indagine rigorosa.
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Prende quindi la parola la prefissa FUM- GALLI CARULLI, la quale precisa che interviene con le sue parole, in questo elevatissime dibattito,nel la sua qualità di portavoce del gruppo di consiglie
ri laici eletti su designazione della Democrazia Cristiana. Precisa inoltre che il suo gruppo, e lei personalmente, e pejTfettamente d'accordo con le conclusioni della Prima Commissione e perciò con la proposta sottoposta all'approvazione del plen\im edier no. Si dichiara d'accordo sia quanto ai dati oggett_i vi, sia quanto alle motivazioni ciie ne sono alla ba
se, nonché qvianto all'esigexiza di celierà questa C£
casicne per ricordare ai magistrati la gravità del loro impegno e la delicatezza etica e civile dei loro compiti. D'accordo altresì con moltissime del
le osservazioni tecniche già svolte in questa sedu
ta dai cclleghi che l'hanno preceduta e che hanno esposto argomentazioni giuridiche detta^iate a su£
porto della proposta della Ccmmissiciie.
I^cn desiderando ripetere quanto già detto ed assai bene, da altri, intende solo aggiungere poche parole quanto all'impegno dei magistrati si
ciliani, facendo riferimento non solo ai dati emer
si in questi giorni, ma anche a quanto ha avuto o£
casione di constatare quale componente della de
legazione antimafia recatasi lo scorso aprile a Ife lermo. Precisa infatti che già in quell'occasione fu possibile cogliere quanto difficile fesse l'impegx»
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del imglstrato nella lotta alla inafia e qitanta dedizione diversi inagistrati paleraiitani riser
vassero al loro compito, anche a rischio della vita,
Aggiun^ quindi di aver perciò parteci
pato, in questi giorni, ai lavori della Prima Con missione, pur non essendone componente, con l*iji- tenzione di verificare se l’imprassicue altamente positiva ricavata da quella ormai lontana visita dovesse essere confermata relativamente a coloro c.:e hanno fatto formale istanza di essere ascolta ti dal Consiglio. Al termine dei lavori della Com missione, cui molti consiglieri Iranno partecipato con ima presenza che di per se sola sottolineava la rilevaiiza eccezionale della questione che oggi si deve decidere con tempestività e cliiarezsa,riti£
ne di dover ccnfenaare deiirxitivamente il giudizio positivo per tutti coloro che sono stati ascoltati, ad eccezione del dott. SCOZZAHI per il quale è cer tamente necessaria un’ulteriore indagine.
Aggiunge ancora che si è in presenza, sai va l’eccezione indicata»di magistrati impegnatissi
mi e pienamente consapevoli della delicatezza dei loro compiti. A tal fine è sufficiente l’esempio di FAICOKS che ha chiesto, in questi giorni, di antj.
cipare la sua audizione per poter avere la possibili tà di adempiere tempestivamente ai suoi doveri di uf ficio. Hileva inoltre come il dott. VERUCCI, nella
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sua ottima relaziona, abbia sottolineato giusta
mente la forza d’animo di FA1C0KI3, pari, come lo stesso ha, detto, ,a quella del dott. CHINKICI.
Precisa, anche a none del suo gruppo, di condivì
dere queste valutazioni che è veramente confort^
vele poter fare oggi e segnalare all’intera opi
nione pubblica. Intende però aggixingere che tale forza d’animo a presente anche in coloro che sono ai vertici degli uffici di Procura, e cioè il dott.
PAINO ed il dott. VIOLA. Rileva che sì è cercato di frantumare, con indiscrezioni di ■rario genere, proprio la loro imraagine attaccaiido così, attraver so le loro figire, la stessa istituzione e colpen
dola agli cechi della pubblica opinione. la richi^
sta da lorc fatta pervenire, di essere tempestiva
mente ascoltati, va lodata per l’alta sensibilità dimostrata nel voler salvagiardare, al di là del
la loro immagine, la stessa istituzione.
Rileva inoltre che da Palermo i magistm ti combattono un’organizzazione crìmincsa diffusa in tutto il mondo, rischiando in continuazione la vita e compromettendo gravemente la loro salute.
Se dunque, come si.è accertato, ncn v’è nulla di pregiudizievole contro di lorc nel diario del com
pianto CHINKIOI,è giusto che il Consilio li rein
tegri tempestivamente nella loro immagine e nella
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grandissjjaa estimazione di cui godono nelle loro sedi.
Precisa infine di non vedere nella propo
sta della Oommissione, elle si augura sia approva
ta come documento unitario dell’intero Consilio, soltanto il mezzo tecnico per chiudere una questi£
ne tra le più spinose, ma che, tutte sommato,lascia qualche margine di insoddisfazione, bensì anche la volontà di confermare ai magistrati paleraitani il massimo apprezzamento per l’impegno con cui svolgo
no le loro delicatissime funzioni, ognuno con la propria personalità, ma tutti legati da uno sforzo comuiie di liberare la collettività dal fenomeno ma
fioso, Ed ancora la volontà di dire ad essi che il Consiglio è loro vicino.
Prende la parola il dctt. ESHICItl, il qua^
le elogia il collega VERUCCI per il modo in cui ha condotto i lavori della Prima Ccmmissicne, consen
tendo che in tempi brevi si discutesse in plenum di questa vicenda, che tanto turbamento ha arrecato al I^se ed a tutti noi, com’è dimostrate dalla larghis aima jertecipazione dei consi^ieri ai lavori della Commissione. Ritiene che questa vicenda rappresenti l’ennesima dimostrazione di uno sport che si va af
fermando nel Paese, "la caccia al giudice", il qua
le si pratica non con aperte critiche, che in un pae se democratico seno sempre bene accette, ma con veri
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e propri agguati, per cui il Consiglio, nella sua interezza, deve respingerli, non per una difesa della corporazione, nia delle istituzioni. Cosi è accaduto che siano stati diffamati i giudici che indagano sulla camorra, i quali, seppur qual
che errore possotio avere commesso, data la comples
sità delle indagini, certamente hanno inflitto un ixiro colpo alla criminalità organizzata della Campa nia* Ed allo stesso modo h stata attaccata tutta la magistratia?a siciliana, di cui si vuole screditare
l’immagine, per giustificai^ gli insuccessi, che certamente vi sono nella lotta alla mafia; non è vero che la polizia chiede applice-zioni di misure che i magistrati siciliani rifiutano di dare, per
chè il dott, PAIEO, con documenti, ha dimostrato che la Procura di Palermo svolge m’ampia attività di prevenzione. Anche il Consiglio ha adempiuto al suo do-rore, che è stato amaro e rischioso, perchè si è trattato di indagare su collegi, anche a capo di Irr'ortanti uffici, e perchè si poteva offuscare la immagine nobilissio». del povero CHIMICI; ma sìaiao riusciti a giungere a conclusioni nitide, dimostran
do di non aver paura di fare chiarezza al nostro in temo, in ciò sostenuti dal consenso dell’intera ma
gistratura.
Dichiara di non condividere la tesi li ao loro che ritengono che il contenuto degli "apmmti"
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appanni l^iinmagiiie del suo autore» sia perchè i fatti indicati sono stati in ^ran pii*te con»
fermati» anche se resta difficile la laro in
terpretazione» sia perchè essi vanno guardati nel loro assiale» al fine di dimostrare le diffi colta dell*ambiente nel quale si muoveva. CHI^
HICI» Sottolinea poi che gli episodi narrati non
possono che avere valore di indizi» privi di efficacia probatoria; il che è dimostrato dal fatto che altri mznti lo stesso CHINNICI» da quel giudice giusto
3 severo che era» avrebbe proceduto penalmente» Dichia la di essere convìnto che gli stessi familiari del colle^ CHIMICI sarebbero favorevoli a divulgare il contenuto del diario, proprio perchè non tradisce la memoria del suo autore* Afferma che sarebbe giusto
che nel documento, che il Consiglio si appresta ad approvai^, non ci si limitasse a porre in luce che la toagistratura ^ciliana è nel suo complesso a-ffi dabile» ma si indicasse ai giudici il coc^ortamento a cui devono tendere, prendendo ad es^iào il modo di operare di CHINNICI e di altri colle^ii» quali FÀLOOlfE» perchè il Cox^i^io ha anche un compito politico» che è quello di dare slancio ideale a tut ta la n^gistratura»
Prosegue incordando che il Ministro ai Gra zia e Giustizia, intervenuto nel dibattito, ha affer
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mato che nell'episodio in questione la magistratu
ra ha recuperate il terreno perduto, ma ncn ha cer to fatto passi avanti: ed allora spetta al Con
siglio fare qualcosa, per cercare di dissipare il malessere che attanaglia la magistratura palermi
tana, e suggerisce in primo luogo di provvedere ad mia miniere distribuzione del materiale umano, al fine di evitare che i rischi ed il peso di un'atti
vità stressante ricadaiic sempre su^i stessi giudici.
Questa è una preposta operativa, che potreb he affiancare il documentc, che si sta per approva
re.
Il dott. dichiara di aver preso scio oggi visiciie del documentc che ci si appresta ad a^
provare, ncn avendo partecipato ai lavori della Com missione, documento che, a sue giudizic, si presta a diverse interpretazioni. Per quanto riguarc^ le Gcnclosiciìi della Commissio/io, concorda con esse, anche se non può ncn ricordare, facendo egli stesso autocritica, cns le pratiche riguardaiiti i dottori SCOZZARI e COS’IA pendevano da di\’’erso tempo in Pri^
ma Cciianissione j dissente solo siilla formula riguar dante il dott. PIZZILLO cha a causa delle responsab^
lità già accertate^ dovrebbe essere più prc-priamente
"di non doversi procedere, perchè deceduto*'. Passando all'esame del conteroito del "diarie*’, osseina come es
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se non conten^ prove,ma sia un'agencia di sensazio
ni, che dimostra lo stato di isolamento nel quale si trovava ad operare il suo autore e l’inadeguate^
sa di alc\ini dei più importanti capi ufficio di Iterino, S\il piano operative, concorda con la prò posta del colle^ B2EfONI, perchè spetta anche al Gousiglic fare qualcosa al fine di evitare che alcu ni giudici divengano "bersagli, soprattutto in vista del fatto che presto bisognerà destinare ^i uditori giudiziari in alcuni posti molto caldi, per suppli
re ai vuoti in or^uiioc. Al fine di dare uno stim£
lo ideale a tutti i giudici, non basta approvare documento, ma bisogtia anche operare ccncreta- mente.
Il PxlESIDSNIiS,aw. DE CA20LIS, spiega cc- E© si sia arrivati a questa seduta in tempi cesi br£
vi, pur preceduta dai lavori esaurienti della Gommis sione. Rileva che l'accordo di massima sili contenu
to del documento finale, da parte di tutti i compo
nenti, è il simbolo di una unità di intenti che di mostra la volontà non solo di fare chiarezza - perchè
si deve pretendere che non vi siano inquinamenti - ma anche di stimolare tutti, additando l'eseinpio lu
minoso offerte da quei magistrati capaci di abne^
zione, quali GHIIWICI e lo stesso PALGOIffi. làittavia, pur rilevando che l'impegio nel combattere la mafia non
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è uguale in tutti i magistrati, bisogna evitare- atteggiamenti che possano demotivare coloro citó
rappresentano gli avamposti di questa lotta. S'compi to del Consiglio difendere la loro onoiabilità e il loro prestigio, aiutandoli al contempo a crescei^ nei
loro quotidiano impegno.
n dctt. V3KUCCI - dopo aver rilevato ciie il dibattito svoltosi oggi è uno dei più elevati e partecipati, a cui abbia assistito in Ccnsiglio- propoiie che il documento finale ven^ pubblicato sul bollettino, affinchè il lavoro fin qui fatto possa essere utile a molti; certamente è servito ad accrescere il grado di sensibilità di colore
che vi hanno partecipato, per cui fonmila l’augu
rio Cile questo avvenimento eccezionale coxitribui- sca a far lùtrovare al Consiglio quell’unità di cui ha bisogne per portare avanti i suoi delicati compiti. Affensa di essere stato contrario a pro
cedere ad una introspezione psicologica sugli appuri ti di CHDlJìICI, per il rispetto dovuto ai suoi pen
sieri più reconditi, ma. che dopo aver preso colle
gialmente questa decisione, certamente il "diario”
costituisce uno dei documenti più importanti, per sommuovere le coscienze. Questo esame approfondito ha posto in luce che se non tutti i magistrati paler
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nitaiii ìianno raggiunto lo stesso livello di alme gazione e comprensione del fenomeno mafioso, cer tallente in lar^ parte ìianno fs.tto il loro dove~
re, come i dottori VIOLA, e PAIKO, i quali corrono anch’essi grandi rischi. Il senso politico del do
cumento, che ci apprestiamo ad approvare, è anche quello di contribuire a ricostruire a Palermo un elisia miglierà, all'interno degli uffici giudizia
ri, nell'interesse superiore della giustizia.
Conclude proponendo ai emendamento al testo del do
cumento, e precisamente di inserire, dopo il rigo 59°, il seguente periodo; "Dispone che copia del documento sia trasmesse al Comitato anti;aafia di o^uasto Consiglio*’.
Il Ccnsiglic, all’unanimità,approva il testo del sedente documento :
"Le pagine del diario di Hocco GHINDICI co
stituiscono un documento la cui divulgazione non può che essere severamente giudicata sette il profilo et_i co e civile prima che giuridico.
Il Ccnsiglic ha esaminato tutti ^i appunti del dctt. diBiNICI che attengono alla sua competenza in ordine a magistrati .e, chiamato ad occuparsene so_t to l'incalzare di indiscrezioni e vociferazioni, ha ritenute di farlo pubblicamente sia pure con la vig^
le attenzione dovuta ancor prima che alla delicatez-
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za della aiateria alla memoria dell’autore.
Ad um lettura sofferta ed attenta, scevra da teti-tazioni scandalistiche c peggio da intenti stx^
meiitalizzatori, il docximento appare come un doloro
so scandaglio lanciato nei pensieri più riposti,nei duhM più profeudi, nel quotidiano rovello di xm uomo che aveva votato la propria vita alla difesa
della Repubblica dall’attacco mafioso.
Un esame compiute del dccumeritc da parte del Ccnsiglic determina una ccnsiderazicne su basi og
gettive: che esso sia testo non organico, sì da aut£
rizzare l’interpretazione rappresentasse, per le scrivente, un’ipotesi di lavoro, una occasione per fissare, anche per sua memoria, delle acquisizioni significative fondate su approssimazioni successive e, quindi, necessariamente difformi, in tutto c in parte, tra di loro nella cadenza dei tempi di scrit tura. L’umaciità di GHIGNICI viene messa a nude anche attraverso la annotazione di mere, sfuggenti impres sioni oltre che di singoli fatti.
Al tempo stesso emerge, in tutta la sua drammaticità, la tensicixe fortissima alla quale egli era sottoposto dalla dedizione totale ed assoluta con cui espletava i doveri del proprio ufficio,
Uìia dedizione aiicora troppo rara e tuttavia necessa
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ria, nella eccezionale contingenza imposta dal ter rcrismc mafioso, tanto più fino a quando l*imi»gno di CHINIOCI nella lotta alla mafia non sarà divenu to patrimonio diffuso tra i magistrati e le sue mctivasioni non saranno divenute parta di una cui tura comune non solo dei giudici, ma di chiunque op£
ri nello Stato a livello centrale e periferico.
H’ par queste ragioni che il Gónsiglic ri
tiene, ne3J-'adottare i provvedimenti amministrativi conseguenti ad ima accurata indagine sugli elementi di fatto risultanti dagli appiinti, che qiiestc docu
mento dovrà comunque restare, nella globalità dei significati da esse desumibili, come un elemento di accresciuta consapevolezza per il Consiglio ste_s se nell’opera di crientamentc ideale, sostegno e coordinamento dei magistrati che con la risoluzio
ne 13 maggio I9S2 in tema di letta alla mafia l’or^
no di autogoverno dei giudici si è assunto.
Il Consiglio ritiene, inoltre, di trarre o_c casicne dai fatti e dal quadre complessivo emergenti dagli appunti, nonché dalle riflessioni onerali che suscitano, per rivolgere un fermo invito a tutti i magistrati affinchè trovino, nell'esempio di OKHI- KIOI e dei tanti fedeli servitori dello Stato cadu
ti in difesa della democrazia, ragione di impegno e di massima trasparenza e linearità nei comporta-
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menti pubblici e privati, tanto più necessaria quest*ultima nella ecceaìonale situazione delle
zone ove più vi37ulento si manifesta il terrorismo iTiafiosc,
dispone
che copia del documento sia trasmessa al Comitato Antimafia di questo Consiglio.
Per quaiito ccnceme i prcwediraenti con- se^ienti all'iiiChiesta svolta dalla Prima Commis- sione, il Consiglio, richiamata la relazione intr£
duttiva ed in conformità alle proposte della Coiami£
Siene stessa,
delibo ra
di aprire la procedura di trasferimento d*ufficio ex art. 2 S.D.L, 31 maggio 1946, n. 511 nei confronti del dctt, Francesco SCCZSAHI, essendo emersi all*esi to dell’istruttoria preliminare sufficienti indiai in ordine alla perdita da jarte del magistrato del prestigio xiecessario all’esercizio delle sue funzi£
ni nella sede palermitana, in particolare anche per le opinioni e valutazioni che sulla sua persona risai
tane diffuse in quell*a:abiente giudiziario^
ritiene
che gli atti non contengano elementi ci^ richiedano provvedimenti del Consilio in ordine ad altri ma
gistrati.
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Iri occasione delle indagini della Prima CoaiEiissione il Consiglio ha preso anche conoscenza della nota con la quale il Procuratore della Hepub- blica. di CaltaniBsetta segìiala al Prccuratcre della Repubblica, al Questore, al Comandante della LegicreCa rabinieri ed al Dirigente della Criminalpol di Paler me, gravi pregiudizievoli violazioni del segrete istiuttorio. Ritiei^ di dover rappresentare ai de
stinatari dalla nota ed agli organi cui la stessa è stata inviata per conoscenza, le proprie forti preo£
cupazioni per ^i episodi denunziati, affir.cliè ciascu no, nell’ambito delle proprie coapetenze,o.ttui tutti quegli interventi necessari a porre temine al depl£
ro vole fenc-nieno '*.
le. seduta viene tolta alle ore 19,10,
Del che il presente verbale,fatto e sotto
scritte in unico originale da ccnser*varsi ns^i atti dei Ccnsiglic Superiore della "fegistr^-tura.
IL PTiESIOTTE
I SEGH12TARI
IL CAPO DSLLA SEGRETERIA