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GURDULÙ
luogo della mimesi
Vostra maestà lo perdoni! disse un vecchio ortolano.
-Gurdulù non capisce alle volte che
il suo posto non è tra le piante
o tra i frutti inanimati
,
ma tra i devoti sudditi di vostra maestà!
- Ma che cos’è che gli gira a questo matto che voi chiamate
Gurdulù? - chiese, bonario, il nostro imperatore. - Mi
pare che non sa manco cosa gli passa nella crapa!
- Che possiamo capirne noi, maestà? - Il vecchio ortolano
parlava con la modesta saggezza di chi ne ha viste tante.
-Matto forse non lo si può dire: è soltanto
uno che c’è ma non sa d’esserci
,
si immedesima
con tutto ciò che vede e crede di essere
quel che gli si para davanti.
Cav. p. 25-26
Gurdulù è un personaggio che diventa ciò che fa e ciò che vede, che non capisce dov’è nè chi è. Egli infatti si
immedesima completamente in tutto
ciò che incontra, che sia questo animato o non, credendosi di volta in volta una pianta, un oggetto o un animale. Scudiero di Agilulfo, si contrappone alla
figura del Cavaliere Inesistente, che vive solo per la sua grande forza di volontà.
Piazza Durante è uno spazio urbano senza una forte identità propria, ma che esiste e si attiva in maniera sempre diversa solo quando viene utilizzato. Essa funge così da ricettore di usi differenti, rispetto alle necessità dei
fruitori, ad esempio come luogo di ritrovo della comunità filippina che vive nel quartiere.
Il progetto ricalca il processo di mimesi continua di Gurdulù, ma in chiave urbana, riflettendo il contesto nei rapporti dimensionali e in maniera diretta grazie all’utilizzo di pareti specchianti. Quest’immedesimazione si ha anche da parte dell’utente, che può rivivere le vicende del personaggio narrate nel
romanzo.