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1. Si è analizzato il passato del sistema manutentivo, ampliando la conoscenza del sistema stesso;

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Academic year: 2021

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Capitolo 10 Conclusioni

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10 Conclusioni

Questa sezione finale è dedicata alla ricapitolazione dei risultati raggiunti, e di quelli che non è stato invece possibile ottenere, durante il lavoro svolto nel periodo dello stage.

A causa di una certa eterogeneità del lavoro svolto, nonostante che tutto sia comunque stato finalizzato al miglioramento del sistema di gestione della manutenzione, anche le tipologie di risultati ottenuti sono piuttosto varie:

1. Si è analizzato il passato del sistema manutentivo, ampliando la conoscenza del sistema stesso;

2. Sono stati sviluppati lavori volti a definire aspetti del sistema manutentivo mai trattati in precedenza, e rivolti alla futura implementazione del sistema;

3. Sono state avanzate proposte di intervento al fine di migliorare, sin da subito, il funzionamento del CMMS e del sistema manutentivo in generale;

4. Allo stesso tempo sono state sviluppate proposte rivolte sempre al miglioramento, però in ottica futura, vale a dire applicabili al momento della necessaria reimplementazione del CMMS;

5. E’ stato elaborato un percorso di massima che dalla situazione attuale dovrebbe portare ad una implementazione ideale, o comunque più completa e quindi migliore, dell’attuale;

6. Sono state introdotte, all’interno del cantiere, metodologie di analisi nuove, anche attraverso l’applicazione pratica delle dette metodologie in specifiche aree di impianto;

7. Si sono avanzate proposte volte a ridurre l’evenienza di alcuni dei guasti più critici tra quelli che affliggono l’impianto;

8. Sono state eseguite analisi economiche circa gli aspetti del punto precedente.

Per quanto riguarda i principali risultati ottenuti, questi possono essere inquadrati nelle categorie definite sopra, così come segue (Si fa notare che l’elenco dei risultati ottenuti tralascia alcuni degli aspetti secondari del lavoro):

Nel primo gruppo ben si inquadrano i calcoli dei KPI, sia interni che esterni (Capitoli 3 & 4),

nonché le analisi sui guasti eseguite nei Capitoli 7.1 e 7.2. Possono essere considerate

come rientranti in questa categoria ance le stime dei costi associati ai guasti sui quadri

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Capitolo 10 Conclusioni

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elettrici, sui PLC, oltre a quelli causati da disserraggi (Capitolo 9). Vi risulta anche inquadrabile lo screening del piano KPI interni svolto nel Capitolo 3.

Nella seconda categoria possiamo senz’altro annoverare la codifica dei guasti, oltre che la definizione del piano KPI ad uso interno di MGS.

Nel terzo gruppo troviamo, ad esempio, l’accorgimento tecnico volto ad ottenere in modo automatizzato il dato relativo al N. di Interventi eseguito (Capitolo 7.1) nonché la proposta di modifica della scheda di richiesta intervento (Capitolo 5.4). Nel quarto gruppo, che può essere considerato piuttosto affine al precedente, troviamo certamente la proposta di modifica della codifica interventi (Capitolo 7.2), nonché la ridefinizione dei campi relativi ali Work Order su MP2 (Capitolo 7.3).

La quinta categoria comprende la pianificazione e calendarizzazione di massima delle attività necessarie al raggiungimento dell’implementazione ideale (Capitolo 5), associata alla analisi, svolta per ciascun passo, delle informazioni disponibili e dei risultati attesi.

Nel sesto gruppo ben si inquadra certamente la metodologia RPN (Capitolo 8.4), introdotta per la prima volta nel cantiere, oltre alle procedure di raccolta e organizzazione dei dati eseguite nei capitoli 8.2 & 8.3. Infine i punti 7 & 8 sono entrambi associabili al lavoro svolto e riportato nel capitolo 9.

Non sempre è stato però possibile spingere il lavoro e l’analisi fino al livello voluto, vale a dire fino a vedere in opera quanto proposto, in modo da poterlo valutare, e di conseguenza intervenire dove ciò si fosse reso necessario. Queste impossibilità sono sempre state imputabili a due aspetti fondamentali:

™ Sul cantiere, nel periodo dello svolgimento dello stage, si trovava installato il CMMS su di una singola postazione; andando quindi ad intervenire su tale sistema, cambiandone le impostazioni, il sistema avrebbe modificato a cascata tutto lo storico dati precedente, rischiando quindi di vedere tali dati inutilizzabili. Inoltre, il fatto che esistesse una solo postazione, non lasciava molto tempo disponibile a “sperimentazioni”, visto che ciò sarebbe entrato in conflitto con l’utilizzo del CMMS per le funzioni normali;

™ Nello specifico delle proposte tecnico-gestionali volte a ridurre l’evenienza di

determinate fenomenologie di guasto, non è stato possibile veder messo in opera

quanto proposto, in modo da poter valutarne empiricamente i risultati, e di

conseguenza il ritorno economico. Ciò è stato dovuto alla mancanza del tempo

necessario alla messa in opera delle soluzioni proposte, sebbene queste non fossero

particolarmente gravose.

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Per quanto riguarda il primo dei due aspetti, si è cercato di ovviarvi elaborando, quando necessario, oltre alle proposte stesse, anche delle linee guide per la futura implementazione della soluzione (Si veda ad esempio il Capitolo 6 relativo alla codifica dei guasti). Dove le proposte erano basate sull’utilizzo di campi non impiegati del CMMS, è stato possibile partire con l’adozione dell’accorgimento proposto (Reperibilità automatizzata dei dati e inserimento tempistiche dell’intervento sul foglio dei WO di MP2), visto che ciò non rischiava di rendere inutilizzabile lo storico dei Work Order. In entrambi i casi la soluzione si è dimostrata di semplice attuazione, anche dal punto di vista del recepimento da parte del personale interessato, e i risultati incoraggianti.

Per quanto riguarda il secondo aspetto invece, si è cercato di ovviare al problema ipotizzando delle stime di recupero associabili all’adozione della proposta (Capitolo 9). Le analisi economiche possono quindi essere considerate come composte da una parte certa (Costi associabili ai guasti) e da una parte aleatoria (Recuperi economici attesi lordi e netti).

Per concludere, un breve cenno sui possibili sviluppi futuri delle problematiche affrontate.

Queste, a nostro avviso, dovrebbero essere focalizzate su tre aree modalità di azione, complementari però allo stesso tempo distinte:

♦ Il primo luogo sarebbe opportuno analizzare e definire quanto necessario all’implementazione ed al corretto utilizzo dei moduli del CMMS che allo stato attuale non sono utilizzati per niente. Tra questi si ricorda il modulo per la gestione informatizzata dei ricambi (Per la cui implementazione è ovviamente propedeutica la codifica dei ricambi utilizzati), ed il modulo di gestione delle attività preventive cicliche.

Tali aspetti, per ovvie ragioni sia di spazio che di tempo, non è stato possibile affrontarli nel breve volgere del periodo dello stage;

♦ Dovrebbe poi seguire l’implementazione effettiva sia del lavoro che si è svolto, sia delle proposte fatte al fine di migliorare il sistema. Riguardo a questi aspetti, il presente lavoro è a nostro avviso un’importante lascito da utilizzare ed eventualmente da ampliare dove se ne manifestasse la necessità.

♦ Infine, quando le soluzioni tecniche proposte nel Capitolo 9 saranno realmente messe

in opera, sarebbe opportuno andare a valutare empiricamente i recuperi, intesi nel

senso di riduzione dell’evenienza dei guasti, andando a valutare, in un arco di tempo

significativo, il numero di guasti riscontrato.

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