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INVISIBLE MONSTERS.

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Academic year: 2021

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6.

INVISIBLE MONSTERS.

6.1 La struttura e i personaggi di Invisible Monsters: un romanzo d’amore.

Invisible Monsters fu scritto nel 1993, ma passò di casa editrice in casa editrice senza trovare un accordo. Il romanzo non convinse nessun editore, solo nel 1999 gli fu data una seconda occasione: sulla scia del successo che l’autore riscosse con Fight Club, Invisible Monsters venne revisionato, modificato ed infine pubblicato.

La storia ha come protagonista una ragazza dal volto sfigurato, chiamata con diversi nomi e cognomi durante il romanzo. Tali identità le vengono imposte da un altro personaggio: la drag queen, e compagna di viaggio, Brandy Alexander. Il romanzo, come in Fight Club, ha inizio con la scena finale: è il giorno del matrimonio di Evie Cottrell, e la protagonista si trova nella casa di questa sua amica, sposina, che sta prendendo fuoco. Evie spara un colpo a Brandy che, morente, prega la protagonista che le racconti “how we got here1”: la loro stora.

“Even if you can’t love me, then tell me my life,”

Brandy says. “A girl can’t die without her life flashing before her eyes”2.

Il lettore è da subito incuriosito, il primo capitolo, così sintetico e così ricco di azione e mistero, costringe il lettore a porsi tantissime domande, alle quali non facilmente troverà risposta col proseguire della narrazione. Il passo che ho riportato è un esempio di quanto appena detto: Brandy non chiede semplicemente un resoconto della sua vita, ma lo fa premettendo

1 IM p. 19.

2 IM p. 18, 19.

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sarcasticamente che, la protagonista non è mai stata capace di amarla;

tale precisazione lascia al lettore la voglia di scoprire cosa ci sia dietro a questo rapporto di amicizia e amore non corrisposto. Innanzitutto dovremmo chiederci cosa intenda Brandy Alexander con la parola love: si tratta di amore incondizionato? Amore casto? Amore carnale? Amore fraterno o amore passionale? Forse una risposta non esiste, forse questa domanda è tanto interessante quanto ambiziosa, ed è da qua che il mio lavoro prende forma: il rapporto che i due personaggi hanno, è tanto complicato quanto stimolante.

Così Shannon MacFarland, narratrice e protagonista del romanzo, inizia a raccontare la loro storia: da come si sono cosciute, a come sono arrivate al ricevimento nuziale di Evie. Lo stile di questo autore postmoderno è inconfondibile: la sua firma non è soltanto l’originalità e la difficoltà di comprensione dell’intreccio, ma anche la presenza di incalzanti ritornelli

“stilistici”3. In questo romanzo troviamo preminentemente due tipi di ritornello: c’è il grido-richiesta del fotografo e il susseguente flash dell'apparecchio (che conferisce al racconto l’aspetto di un rivista di moda4), ma c’è anche un gioco di salti temporali che orientano, o disorientano, il lettore nel vivo del testo:

3 Nella Postfazione a Fight Club, Fernanda Pivano parla di «accettare dunque le ripetizioni che martellano come ritornelli le varie scene [...]; forse il linguaggio del futuro sarà questo revival di ripetizioni nel tentativo di raggiungere una tensione che va al di là perfino dell'anarchia fondamentale dell'autore.» (C. PALAHNIUK, Fight Club, Mondadori, Milano 2000, p. 224).

4 My point is, unless the meter is running and some photographer is yelling: Give me empathy.

Then the flash of the strobe.

Give me sympathy.

Flash.

Give me brutal honesty.

Flash.

IM p. 17.

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Jump back twenty years to the white house where I grew up with my father shooting super-8 movies of my brother and me running around the yard.

Jump to present time with my folks sitting on lawn chairs at night, and watching these same super-8 movies projected on the white side of the same white house, twenty years later. The house the same, the yard the same, the windows projected in the movies lined up just perfect with the real windows, the movie grass aligned with the real grass, and my movie-projected brother and me being toddlers and running around wild for the camera.

Jump to my big brother being all miserable and dead from the big plague of AIDS5.

Questo continuo saltare in avanti e indietro dona alla narrazione un forte dinamismo e costringe il lettore a non lasciarsi sfuggire una sola parola, un solo “salto”. Come appena anticipato, la situazione familiare di Shannon è questa: ha due genitori, contadini, ed aveva un fratello di nome Shane. Attorno alla figura del fratello assente, morto o scoparso, si crea un alone di mistero: col procedere della narrazione sapremo che il fratello era maggiore di un anno, era omosessuale dichiarato, e i genitori consideravano l’orientamento sessuale del figlio come una malattia inguaribile. Shane per colpa di una bomboletta spray che gli scoppiò nel viso, rimase sfigurato e la sorella sempre ha maturato in sé un forte senso di colpa: «Even after the police investigation was done, and nothing was proved, even then, our family was wrecked. And everybody still thinks I’m the one who threw away the hair-spray. And since I started this, it was all my fault. The explosion. The police. Shane’s running away. His death. And it wasn’t my fault6». Fino alla scoperta dell’omosessualità del figlio, i genitori di Shannon hanno sempre dimostrato una predilezione per Shane,

5 IM p. 21.

6 IM p. 134, 135.

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come se della ragazzina si potessero sempre e solo accontentare: è con la morte del maschio che Shannon inizia a sforzarsi per guadagnare tutta l’attenzione di cui il fratello non ha più bisogno.

This, it’s too much. Shane’s dead, but he’s more the center of attention than he ever was. My folks wonder why I never come home, and this is why. All this sick horrible sex talk over Thanksgiving dinner, I can’t take this. It’s just Shane this and Shane that. It’s sad, but what happened to Shane was not something I did. I know everybody thinks it’s my fault, what happened. The truth is Shane destroyed this family. Shane was bad and mean, and he’s dead. I’m good and obedient and I’m ignored.

Silence. [...]

Now what I wanted my folks to talk about was me. I’d tell them how Evie and me were shooting a new infomer-cial. My modeling career was taking off. I wanted to tell them about my new boyfriend, Manus, but no. Whether he’s good or bad, alive or dead, Shane still gets all the attention. All I ever get is angry.

“Listen,” I say. This just blurts out. “Me,” I say, “I’m the last child you people have left alive so you’d better start paying me some attention.”

Silence7.

6.2 Shane, Shannon e l’organizzazione orizzontale nella società post-patriarcato.

Il rapporto che si delinea fra Shane, che appare più presente da morto che da vivo, e Shannon può esser letto attraverso la lente del saggio di Mitscherlich a cui già precedentemente ho fatto riferimento. Credo che un’attenta lettura del suddetto saggio, aiuti a capire meglio il legame equivoco tra Shane e Shannon.

7 IM p. 92, 93.

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Secondo tale psicologo, il crollo del patriarcato (di cui abbiamo discusso precedentemente) ha visto ergersi al suo posto un nuovo modello sociale:

la “società di fratelli”.

Al rapporto con il padre succede quello con il maestro, con il padrone, con il governatore locale, via via fino al monarca – possiamo definire l’attuale sistema di potere come tipico della società senza padri. Laddove “nessun singolo identificabile” tiene in mano il potere, esiste teoricamente una società di fratelli8.

Il posto vuoto lasciato dall’assenza paterna (e spesso anche materna) deve esser riempito da un nuovo simbolo, da un nuovo ruolo che conferisca alla società di massa, e alle nuove famiglie, quell’equilibrio senza il quale il destino individuale di ogni figlio sarebbe funestamente segnato sul nascere. Ad una nuova società, improntata sul capitale, sul lavoro, sulla ricchezza e sull’assenza paterna, si deve adattare una nuova tipologia di famiglia che sappia fare a meno della rigida e tradizionale struttura verticale, promuovendo un rapporto del tutto nuovo e mai sperimentato: un’organizzazione orizzontale9.

Da quanto emerge dagli studi di Mitscherlich, il ruolo paterno non è altro che un simbolo, espressione di un nucleo organizzativo: ogni simbolo può esser scisso dal suo protagonista momentaneo, e in tal caso il suo ruolo, il suo ordinamento acquista stabilità10. Col crollo dell’autorità paterna nella società di massa, il ruolo perde il suo protagonista

8 VUSSP p. 340.

9 VUSSP p. 346.

10 Mitscherlich mostra come esempio provante di questa sua teoria, la compresenza di monarchia e papato, che vede due differenti capi, due differenti poteri, ma lo stesso simbolo: un simbolo che conferisce un segno di riconoscimento di tale equilibrio (corsivo nel testo) e che la cui presenza crea dei punti di riferimento nella vita quotidiana (VUSSP p. 365).

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momentaneo, e «dà automaticamente l’avvio alla ricerca di un nuovo sostegno in un nuovo padre. Il tentativo di sostituirla con un’altra componente sociale della struttura familiare, come per esempio il rapporto tra fratelli, provoca una profonda paura che si esprime nella reazione di odio irrazionale verso i sostenitori di tale soluzione. La debolezza del padre deve essere neutralizzata ponendo al suo nuovo posto un padre, dalla forza intatta11».

Mitscherlich suggerisce così un’ipotesi di società di fratelli, dove i due sentimenti “edipici” di amore e invidia coesistono ambivalentemente in un rapporto orizzontale omosessuale o bisessuale fraterno. Il ruolo paterno all’interno del nucleo familiare, è considerato come insostituibile, qualsiasi sia il protagonista che lo ricopre: «un bambino senza padre (e sempre più anche senza madre) diventa un adulto senza padrone, che esercita funzioni anonime e viene guidato da funzioni anonime. Ciò che esso percepisce è la moltitudine innumerevole dei suoi simili12». La società di massa, così incentrata sul lavoro e sul bisogno dell’individuo di far carriera per ottenere sempre più privilegi, vede il sorgere di un “esercito di fratelli rivali e invidiosi”13.

Ed è sotto questa luce che intendo illuminare il controverso rapporto di amore e rivalità esistente fra Shane e Shannon: rapporto che, come già visto, parte da un’esplicita invidia di Shannon nei confronti del fratello, nell’ambito del primato sui genitori. Dobbiamo immaginarci Shannon come una bambina che ha sempre vissuto all’ombra di un fratello maggiore amato, stimato e considerato. Ancora una volta possiamo far riferimento a Sigmund Freud e al complesso edipico14: la relazione fra

11 VUSSP p. 367.

12 VUSSP p. 341.

13 VUSSP p. 330.

14Sigmund Freud citato in: A. FREUD Normalità e patologia del bambino. Valutazione dello sviluppo, Feltrinelli, Milano 2003, pp. 65,66,67.

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fratelli è infatti considerata dal padre della psicoanalisi come un’estensione di tale complesso, dove i fratelli sono in competizione per guadagnare l’attenzione dei genitori (più precisamente i fratelli tendono a cercare l’attenzione materna e le sorelle quella paterna).

6.3 Un’interpretazione in chiave psicoanalitica del rapporto tra Shane e Shannon, attraverso Kaës.

Mi è stato molto utile, a questo riguardo, il saggio “Il complesso fraterno” di René Kaës, psicoanalista francese che considera il complesso di rivalità fraterna non semplicemente come l’estensione del complesso edipico (tesi sostenuta da Freud), ma piuttosto come un complesso con una propria struttura, una propria dinamica e una propria economia. Per molto tempo, sostiene, il complesso fraterno è stato considerato come un

“accessorio secondario” nell’ambito degli studi psicoanalitici: la sua tesi nasce dalla volontà di dare importanza a questa problematica, tenendo conto delle tesi di Adler, Klein, Lacan e Laplanche15. La tesi più importante secondo Kaës, deriva dallo studio di Lacan16 e Laplanche17: essi conferiscono una specificità al complesso fraterno e una sua indipendenza rispetto al complesso d’Edipo, al quale è tuttavia strettamente connesso.

Il triangolo del complesso preedipico vede ai suoi tre vertici: madre- bambino-fallo (dove il fallo rappresenta l’oggetto del desiderio della madre, nell’immaginario del bambino). Il triangolo del complesso fraterno colloca nel gruppo dei rivali i fratelli e le sorelle, che prendono il posto del fallo, presente, come detto sopra, nel triangolo del complesso preedipico.

15 Si tratta di psicoanalisti che si sono interessati alle conseguenze sulla psiche della nascita di un fratello.

16 J. LACAN, I complessi familiari nella formazione dell'individuo : saggio di analisi di una funzione in psicologia, Einaudi,Torino 2005.

17 J. LAPLANCHE, J. B. PONTALIS, The Language of the Psycho-analysis, H. Karnac (Books) Ltd, London 2006.

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Sia il fallo, che i fratelli e le sorelle sono considerati “gli intrusi”: per questo possiamo affermare che il complesso fraterno corrisponda al complesso dell’intruso, la cui risoluzione consiste nell’identificazione narcisistica dell’Io con questa immagine speculare del Fratello18.

Il rivale dell’Io, nella configurazione preedipica, non è dunque costituito dal padre, come avviene nel triangolo edipico: in questo caso, al terzo vertice compare un oggetto parziale che fa sì che il padre venga collocato nello stesso gruppo dei rivali, insieme ai fratelli o alle sorelle. “Fratelli e sorelle possono prenderne il posto, senza che si abbia a che fare con un vero spostamento del complesso edipico”19. Nel complesso fraterno, invece, padre e madre occupano un vertice, e al posto dell’oggetto parziale fallo troviamo i fratelli e le sorelle.

Le triangle rivalitaire20:

Genitori Fratelli e sorelle

EGO

Questo è il caso di Shannon: la punta più bassa del vertice che cerca l’attenzione dei genitori e vede come rivale suo fratello, che sia vivo, scomparso o morto.

18 LCF p. 21.

19 R. KAËS, Il complesso fraterno, Ed. Borla, Roma 2009, p. 35.

20 LCF p. 21.

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Secondo la psicoanalisi, con la crescita l’individuo è sottoposto a uno sradicamento dalla madre; si tratta di un allontamento che nasce dalla consapevolezza che la madre e il padre e il mondo fanno parte di una realtà esterna all’Io, e che avviene come una sorta di sdoppiamento dell’Io: il fratello o la sorella diventano il doppio narcisistico dell’individuo21.

Questa teoria dello sdoppiamento mi è utile ai fini dell’analisi di Invisible Monsters, in quanto risulta interessante vedere come il rapporto fra il fratello e la sorella possa esser letto come un rapporto fra doppi narcisistici. Già dai due nomi propri siamo portati a vedere due persone ed una stessa personalità: Shane sembra essere parte di Shannon, e viceversa. Kaës individua varie possibili forme del doppio nel complesso fraterno, nel nostro caso sembrano aiutarci due tipologie di doppio:

 Il doppio narcisistico speculare: è l’identificazione con la forma perfetta del sé, l’ideale sublime che il soggetto vede nel fratello o nella sorella22.

 Il doppio come figura del perturbante: la figura del doppio narcisistico può cambiare valore e diventare una figura perturbante che sopravvive alle forme del Super-Io e si configura come una sorta di “monstre persécuteur”. Si tratta del vuoto lasciato da un fratello/sorella morto/a che diventa nemico e il suo fantasma perseguita il sopravvissuto.23

21 L'oggetto “fratello” viene riconosciuto come esterno a sé, ma continua a portare le tracce della proiezione di se stessi.

22 LCF p. 62, 63.

23 LCF p. 65, 66.

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La morte di Shane tormenta Shannon come il “monstre persécuteur” di cui parla Kaës, nella misura in cui Shannon non riesce più a rapportarsi ai suoi genitori senza dover fare i conti con la presenza/assenza del fratello.

Jump to how much I hate my brother at this moment. "I bought this fabric because I thought it would make a nice panel for Shane," Mom says. “We just ran into some problems with what to sew on it"24.

Give me amnesia.

Flash.

Give me new parents.

Flash.

Kaës dedica una parte del suo lavoro agli effetti psichici della morte del figlio all’interno del nucleo familiare: in particolare ci interesserà il caso del fratello morto e degli effetti che tale morte possono avere sulla coppia genitoriale e sulla sorella sopravvissuta. Lo spettro che turba Shannon è ciò che Kaës chiama “imago del fratello morto”25: il rapporto che la ragazza istituisce con questa imago spiega il suo infantile e profondo sogno di sparizione del fratello. La sorella sopravvissuta, vive il lutto non sapendosi spiegare come mai non sia capitato a lei, come mai sia morto l’altro. Questo interrogativo si instilla nella mente del sopravvissuto e avrà effetti psichici che si ripercuoteranno nel rapporto del figlio vivo coi genitori: in particolare esiste il rischio che nel sopravvissuto si sviluppi un senso di disagio circa la sua posizione e il suo ruolo nel nucleo familiare, mutilato di un membro.

24 IM p. 90.

25 LCF p. 172.

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6.4 Le ripercussioni della mancata elaborazione del lutto nella coppia genitoriale.

L’immagine del fratello morto vive in Shannon molto intensamente e torna a perseguitarla ogni qualvolta la protagonista decida di andare a trovare i genitori. I genitori non sono mai stati in grado di elaborare il lutto del figlio, e tanto meno sono riusciti a perdonare la loro decisione di cacciarlo di casa nel momento il cui il ragazzo fece outing. Sono genitori che non hanno accettato l’omosessualità del figlio, e che si addossano le colpe della sua morte. Come se adesso potessero rimediare ai danni arrecati, riportarlo in vita e farsi perdonare, cercano di espiare le proprie colpe promuovendo la lotta contro l’omofobia. Tale campagna, che riempie le loro giornate lasciate vuote dalla morte di Shane, potrebbe essere la miglior cura per l’elaborazione del lutto, non fosse che i genitori soffrono di una pronunciata mania di persecuzione:

I say maybe they're overreacting some.

And my father says, "Don't marginalize our oppression." Jump to what a big mistake this was, coming home. Jump to how Shane should see this, how weird our folks are being. My father turns off the lamp I turned on in the living room.

The drapes on the picture window are shut and pinned together in the middle.

They know all the furniture in the dark, but me, I stumble against every chair and end table. I knock a candy dish to the floor, smash, and my mother screams and drops to the kitchen linoleum. My father comes up from where he's crouched behind the sofa and says, "You'll have to cut your mother some slack. We're expecting to get hate-crimed any day soon"26.

La figlia, per evitare le barricate messe su dai genitori, e incapace di orientarsi al buio in quell’ammasso di oggetti fuori dal loro ordinario

26 IM p. 146.

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posto, fa cadere un piatto e si taglia nel raccoglierlo: metaforicamente è come se la mania di persecuzione dei genitori (dettata dalla perdita del figlio prediletto), ferisca non solo emotivamente, ma anche fisicamente la figlia superstite. L’amara ironia di Chuck Palahniuk punge in profondità in questo passaggio che va oltre al semplice senso letterale:

I just stand in one place, keeping my cut hand raised above my heart, and wait. My father comes out of the dark with alcohol and bandages.

“This is a war we’re fighting,” he says, “all of us in pee-flag.”

P.F.L.A.G. Parents and Friends of Lesbians and Gays. I know. I know. I know.

Thank you, Shane.

I say, “You shouldn’t even be in PFLAG. Your gay son is dead, so he doesn’t count anymore.” This sounds pretty hurtful, but I’m bleeding here. I say,

“Sorry”27.

I genitori di Shannon nemmeno si accorgono del suo bisogno di un cerotto, dell’attenzione, del loro affetto, perchè sono troppo intenti a proteggersi dal mondo esterno, un mondo che adesso credono essere violento, aggressivo, assassino, perchè gli ha portato via il loro primogenito maschio, ma non sono in grado di rendersi conto che, così facendo, escludono dal loro mondo Shannon, considerandola niente meno che un mostro invisibile.

My folks, they call me Bump. I was the bump inside my Mom’s stomach for nine months; they’ve called me Bump from since before I was born. They live a two-hour drive from me, but I never visit. What I mean is they don’t need to know every little hair about me.

In one letter my mom writes:

“At least with your brother, we know whether he’s dead or alive.”

27 IM p. 146, 147.

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My dead brother, the King of Fag Town. The voted best at everything. The basketball king until he was sixteen and his test for strep throat came back as gonorrhea, I only know I hated him.

“It’s not that we don’t love you,” my mom writes in one letter, “it’s just that we don’t show it”28 .

6.5 Identità sfigurate: nuovi volti, nuove vite.

Il rapporto fra Shane e Shannon non è un rapporto basato solamente sull’odio e sulla rivalità, ma è anche una storia d’amore, fra due fratelli simili e complementari. La particolarità del romanzo risiede nella impossibilità di dare un volto, un’identità ai personaggi centrali del romanzo. La verità che si cela dietro alle apparenze è nascosta da molti veli, e solamente negli ultimi capitoli del romanzo il lettore capisce che niente è come sembra, che il nostro volto può mascherare tante cicatrici, tanti segni di identità, tante individualità. Non a caso nel romanzo i personaggi sono, per diversi motivi, sfigurati o sottoposti a radicali cambiamenti nel loro aspetto esteriore: Brandy Alexander ha subito interventi di chirurgia estetica per cambiare sesso, Shannon MacFarland ha il volto deturpato da un proiettile, che le ha rotto la mandibola in tantissimi pezzi, Manus Kelly sta, a sua insaputa, facendo uso di estrogeni coniugati (ormoni femminili) che lo stanno velocemente trasformando in una donna. Più avanti nel racconto entreranno in scena altri travestiti (le sorelle Rhea) e scopriremo che Evie Cottrell, la ex-migliore amica di Shannon, è un transessuale, il cui corpo è stato così perfettamente femminilizzato da tantissime operazioni chirurgiche, che ha sfondato nel mondo delle sfilate di moda.

28 IM p. 96.

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Nel presente narrativo Shannon, Manus e Brandy stanno viaggiando in auto: sono i tre vertici di un complesso triangolo di inconsapevole “amore- odio”, c’è chi chiede amore, chi ne offre e chi ne riceve; ma come sentenzia una delle sorelle Rhea, in un altro contesto: «The one you love and the one who loves you are never, ever the same person».

In questo gioco di maschere e identità fittizie, ogni personaggio è spogliato del suo passato, perchè il passato di ognuno dei tre è sconosciuto al resto del gruppo (eccezione fatta per Shannon che ha subito riconosciuto Manus, il suo ex fidanzato che la tradì con l’amica Evie).

Durante questo viaggio Shannon riacquista fiducia in se stessa, e decide che «If I can't be beautiful, I want to be invisible29», principalmente è l’amicizia con Brandy a farle riconquistare tutta la forza per guardare oltre, per cambiare vita, per reinventarsi e migliorarsi.

Fuck me. I’m so tired of being me. Me beautiful. Me ugly. Blonde. Brunette. A million fucking fashion makeovers that only leave me trapped being me.

Who I was before the accident is just a story now. Everything before now, before now, before now, is just a story I carry around. I guess that would apply to anybody in the world. What I need is a new story about who I am30.

Shannon vuole ripartire da capo, e adesso che ha una mandibola spaccata, i veli sul volto e un’identità non più precisa, sa che può riuscirci.

Shannon era una modella, per cui in lei, più che in ogni altra persona, il corpo era il suo segno di riconoscimento: il proiettile la ha liberata dalla sua vecchia vita. All’ospedale conosce Brandy Alexander, dentro da mesi e mesi per diventare donna. Reinventarsi significa in primo luogo dimenticarsi delle proprie radici, del proprio passato, della propria

29 IM p. 214.

30 IM p. 224.

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famiglia: «“Poor, sad misguided thing,” Sister Katherine said, and she spat on the concrete floor. She looked at me craning my neck to see back down the hall, and she asked if I had any family. I wrote: yeah, there’s my gay brother but he’s dead from AIDS31». Innanzitutto nega l’esistenza dei suoi genitori: l’unico esponente della sua famiglia è suo fratello omosessuale morto di AIDS. Con questo presupposto, Shannon può veramente scrivere il suo presente, un presente a suo piacimento, dove i genitori non ne fanno più parte. La stessa Suor Katherine è colei che le fa presente che non ha ancora elaborato il lutto del fratello: è troppo calma. Shannon si accorge di esser sempre stata tranquilla, sia dopo la scoperta della morte di Shane, sia dopo l’incidente che le ha deturpato il volto:

Still, at least somebody had noticed. This whole time, I was calm. I was the picture of calm. I never, never panicked. I saw my blood and snot and teeth splashed all over the dashboard the moment after the accident, but hysteria is impossible without an audience. Panicking by yourself is the same as laughing alone in an empty room. You feel really silly32.

Nella scala dei valori di Shannon, troviamo al primo posto sicuramente l’attenzione: voleva essere notata, per lei ciò che conta adesso è ricevere attenzione, come scatti di una macchina fotografica per un book, è avere gli occhi addosso della gente, che sia per la sua bellezza, o per la sua mostruosità:

«And sometimes being mutilated can work to your advantage. All those people now with piercings and tattoos and brandings and scarification... What I mean is, attention is attention33». Shannon cerca spasmodicamente l’attenzione di chi le sta vicino, per compensare un’infanzia in cui di attenzione ne ha sempre ricevuta molto poca:

31 IM p. 44.

32 IM p. 50.

33 IM p. 53.

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And Evie says, "So you don't really know that he's dead?"

We’re sprinting through the next bedroom, living room, dining room, nursery, and I say, “It’s AIDS, Evie. Fade to black.”

And then Evie just stops and says, “Why?”

And the audience has started to abandon me in a thousand directions.

Because I really, really, really want my brother to be dead. Because my folks want him dead. Because life is just easier if he’s dead. Because this way, I’m an only child. Because it’s my turn, damn it. My turn34.

6.6 Nuova identità, nuova famiglia.

In questo nuovo mondo in cui decide di vivere, si sceglie una nuova famiglia: la prima persona che le ispira fiducia e che decide di inglobare in questo nucleo familiare è Brandy Alexander: «Brandy’s voice, I barely hear what she says. At that instant, I just adore Brandy so much. Everything about her feels as good as being beautiful and looking in a mirror. Brandy is my instant royal family. My only everything to live for35». Brandy la aiuterà nel suo percorso di creazione della nuova identità, nel ruolo di nuovo membro della sua personale famiglia: «This is how I met Brandy Alexander. This is how I found the strength not to get on with my former life. This is how I found the courage not to pick up the same old pieces36».

Il colpo di scena più sconvolgente rivela ai lettori che Brandy Alexander è Shane: il ragazzino buttato fuori di casa non è morto di AIDS, ma ha cercato di ricostruirsi una nuova vita, con una nuova famiglia, composta dalle tre sorelle Rhea: «May I present them: Kitty Litter. Sofonda Peters. The Vivacious Vivienne VaVane. AKA the Rhea sisters when they’re

34 IM p. 75.

35 IM p. 57.

36 IM p. 61.

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onstage, these are her family, Brandy Alexander told me in the speech therapist office37». Shane sceglie di essere Brandy Alexander, di diventare una persona diversa, di morire e rinascere a suo piacimento, di farsi guidare dalle tre sorelle nel processo di cambio d’identità: «Her hair, her figure, her hippy, hippy forward Brandy Alexander walk, the Rhea sisters invented all that38». Le sorelle Rhea sono per Shane, quello che Brandy Alexander è per Shannon.

Il vuoto lasciato da due genitori che hanno abbandonato il primogenito perchè omosessuale, e non hanno mai dato la giusta considerazione nè dose di stima alla figlia femmina, sembra portare allo stesso risultato: la necessità di ripartire da zero. Shane e Shannon hanno fatto lo stesso percorso: col viso sfigurato hanno deciso di reinventarsi, di concedersi un’altra possibilità, di scegliersi una nuova famiglia, dove sentirsi compresi, amati, considerati. Entrambi i figli non possono riconoscere l’autorità dei genitori, perchè troppo delusi dalle due figure parentali, e trovano l’uno nell’altra la forza di ri-nascere, ri-crescere, ri-educarsi. Il controverso rapporto di amore-odio che caratterizza i due fratelli sembra echeggiare nelle teorie di Mitscherlich sulla società di fratelli: col crollo del patriarcato, nella società contemporanea troviamo piuttosto un’organizzazione caratterizzata dalla compresenza di sentimenti negativi (invidia e rivalità) e positivi (amore e cooperazione) tra fratelli e sorelle.

La sicurezza dei ruoli, percepita come l’elemento più naturale e ovvio della struttura sociale, viene sconvolta dalla perdita di quel solido punto di riferimento che era costituito dalla figura del padre. Il rapporto tra fratelli s’intensifica,

37 IM p. 168.

38 IM p. 169.

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rafforzato da quella parte di stimoli libidici e aggressivi fino allora investiti nel padre39.

I due fratelli per tutto il romanzo si cercano e si completano, e iniziano a volersi bene senza riconoscersi, a causa dei loro volti cambiati. Essendosi casualmente ritrovati nello stesso ospedale, decidono di iniziare assieme questo nuovo cammino, così simile. I due fratelli sono cresciuti assieme, hanno sofferto entrambi (anche se per motivi diversi) la scorretta educazione di due genitori incapaci di crescerli, poi si sono persi ed allontanati ed infine si sono ritrovati nell’unico luogo in cui possono rinascere: l’ospedale. Come un nuovo parto, Shane e Shannon si rincontrano in un ospedale e decidono di iniziare da capo con due nuove identità:

“When you understand,” Brandy says, “that what you’re telling is just a story.

It isn’t happening anymore. When you realize the story you’re telling is just words, when you can just crumble it up and throw your past in the trashcan,”

Brandy says, “then we’ll figure out who you’re going to be”40.

L’amore non ricevuto, o difettosamente dimostrato, dai genitori durante la crescita ha delle forti ripercussioni sullo stesso concetto di amore nella personalità di Shannon: così come avevamo detto che per la ragazza ogni reazione emotiva necessita di un pubblico per poter avvenire, anche l’amore ha bisogno di un pubblico. Shannon ha sempre dovuto lottare in silenzio per guadagnarsi lo sguardo dei genitori, ed è per questo che Shannon adulta vede l’amore come una richiesta d’attenzione: «My

39 VUSSP p. 369.

40 IM p. 61.

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brother Shane’s still dead41 so I try not to expect much attention, just a quiet Christmas42».

6.7 Invisible Monsters: un romanzo coperto da veli.

Invisible Monsters è un romanzo complicato: metaforicamente potremmo parlare di un intreccio (un volto sfigurato), nascosto da mille misteri (da mille veli), la lettura attenta toglie un velo dopo l’altro, presentandoci identità che credevamo di non conoscere e che in realtà già conoscevamo, o identità delle quali, al contrario, credevamo di saper tutto, e che invece ci stupiscono per la loro profonda complessità. Tra i tanti misteri che si svelano durante la lettura ne ho colto principalmente uno, che non è mi è stato facile liberare di tutti i suoi veli: la personalità di Leslie, il padre dei due ragazzi.

Il primo segnale che lascia perplesso il lettore, lo rintracciamo nell’episodio in cui Evie e Shannon, durante un book fotografico, parlano della scomparsa di Shane: Evie è particolarmente curiosa di sapere come la famiglia MacFarland possa aver avuto la conferma ufficiale della morte del figlio, quando il corpo non è mai stato trovato. Evie scava nel passato familiare di Shannon e vuol sapere i dettagli più personali anche della questione della bomboletta spray: «To Evie, I say, “The police wouldn’t buy the hairspray story. They were sure my father had raged on Shane’s face. Or my mom had put the hairspray can in the trash. They called it

‘neglect.’”43». A questo alone di mistero, si aggiunga la descrizione che Brandy fa di suo padre a Shannon, non sapendo che suo padre è in realtà lo stesso padre della ragazza. Il padre era una persona che per far soldi,

41 Si tratta di un’altra anticipazione che strania il lettore, lo pone nella condizione di chiedersi cosa significhi “ancora morto”.

42 IM p. 128.

43 IM p. 242.

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truffava, e lo faceva per non far soffrire la famiglia di povertà44. Il padre dei due ragazzi non è rimasto impresso come l’esempio dell’uomo onesto e giusto, ma piuttosto come un uomo attento ai bisogni della famiglia:

l’ironia che si cela sotto ai veli di questo passaggio è evidente ed amara; il loro padre può esser tutto fuorchè una persona attenta alle necessità dei suoi figli, dato che di Shannon non ha mai capito la sua ricerca d’attenzioni e la sua carenza d’affetto e di Shane non ha saputo nè voluto capire la sua omosessualità.

Some nights, Brandy says, her father used to creep into her room while she was asleep.

I don’t want to hear this. Brandy’s diet of Provera and Darvon has side- effected her with this kind of emotional bulimia where she can’t keep down any nasty secret. I smooth my veils over my ears. Thank you for not sharing.

“My father used to sit on my bed some nights,” she says, “and wake me up.”

Our father45.

Il lettore, in un primo momento, non può capire se si tratti di molestie o d’altro: e credo che sia proprio l’intento dell’autore quello di non darci chiare risposte al riguardo. Brandy racconta come procedessero quelle notti che in realtà erano fughe da casa: la famiglia in furgone si recava dove i treni avevano deragliato, per accaparrarsi oggetti, per arricchirsi con una sorta di sciacallaggio. In questa maniera , descrivendo la loro povertà, l’autore sembra escludere la possibilità di molestie sul figlio; tuttavia la questione del padre che violenta il bambino appare di nuovo, ma sempre

44 “He wasn’t a bad person,” she says. “Not outside of following the rules a little too much.”

Not the rules about being fair and honest, she says, so much as the rules about protecting your family from poverty. And disease.

IM p. 246.

45 IM p. 246, 247.

(21)

velatamente, stavolta come un’accusa infondata messa in bocca a Manus Kelley, poliziotto che ebbe a che fare con il caso della bomboletta spray.

Shannon mette insieme i pezzi di quel difficile periodo della sua vita, fa i conti delle loro età, e arriva alla doppia conclusione che l’uomo di cui è innamorata fa parte della sua vita da molto prima46 di quanto credesse, e soprattutto che si tratta di un freaky creepy sexual predator47:

“The police guy,” Brandy says, and every wire is rising out of her tight yellow silk, “he puts his hand on me, right up the leg of my shorts, and he says we don’t have to re-open the case. We don’t have to cause my family any more problems.” Brandy says, “This detective says the police want to arrest my father for suspicion. He can stop them, he says. He says, it’s all up to me.” [...]

“The police guy,” Brandy says, “he was young, twenty-one or twenty-two. He wasn’t some dirty old man. It wasn’t horrible,” she says, “but it wasn’t love”48.

Manus entra nelle loro vite corrompendo il giovane Shane, incastrandolo in uno stato confusionario che si ripercuoterà sulla sua psiche con effetti non indifferenti: non era amore, ma c’era qualcosa.

Quando Shannon compie diciotto anni conosce Manus e si innamora di lui:

«The only thing else I noticed was he didn’t wear a wedding ring. He said,

“You know, you look a lot like your brother.” He had a glorious smile and said, “What’s your name?”49». Manus nota subito la somiglianza fra i due fratelli, e siamo portati a credere che per questo motivo decida di stare con Shannon: le ricorda così tanto Shane, Shane scomparso, forse morto.

46 I do the homework: Manus is thirty years old. Brandy’s twenty-four. When Brandy was sixteen I was fifteen. When Brandy was sixteen, maybe Manus was already part of our lives.

I don’t want to hear this.

47 IM p. 254.

48 IM p. 251, 252.

49 IM p. 253

(22)

Adesso che si sono ritrovati tutti e tre, seppure i loro veli nascondano l’uno all’altro le loro identità, l’amore regna supremo, un amore puro, un amore del presente, spoglio dei loro tre passati. Ma è anche un amore che si realizza nell’odio poichè Brandy, Manus e Shannon sono i tre vertici di un triangolo totalmente inopportuno:

Brandy looks just like I used to. Manus is still so in love with Brandy he’d follow her anywhere, even if he’s not sure why50.

6.8 Rivalità VS Amore.

Brandy assomiglia a Shannon prima dell’incidente: tutte quelle cure ormonali e quella chirurgia plastica hanno dato Shane i lineamenti della sorella, lineamenti che adesso Shannon non ha più. Manus rivede in Brandy Alexander la sua ex-ragazza, della quale era innamorato perchè assomigliava così tanto a Shane. Palahniuk mette in scena un gioco di identità fasulle, di amore per un volto che si scambia di persona in persona, grazie alla chirurgia plastica, ma è anche un amore che si situa nel profondo delle loro anime, per lo meno per quanto riguarda l’amore di Brandy per la sorella (è opportuno ricordare che Brandy non la ha ancora riconosciuta, la sta tuttora cercando):

“I have to tell you,” Brandy says, “but I do love you.” She says, “I can’t tell how this is for you, but I want us to be a family.”

My brother wants to marry me51.

Si può spiegare questo amore di Shane per la sorella come una ricerca interiore di quella metà di sé che lo completa: «I Am Your Sister, Shannon

50 IM p. 255.

51 IM p. 257.

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McFarland. Me writing the truth in blood just minutes ahead of the fire eating it. You Loved Me Because Even If You Didn’t Recognize Me, You Knew I Was Your Sister. On Some Level, You Knew Right Away So You Loved Me. We traveled all over the West and grew up together again52», sono le parole che Shannon scrive quando decide di rivelarsi a Brandy come sua sorella, anche lei ha capito che l’amore di Shane è sempre stato talmente forte, che è andato oltre ai confini posti dai lineamenti facciali.

Brandy Alexander ritrova in Shannon sfigurata il suo “doppio narcisistico speculare”: riprendendo in mano le teorie psicoanalitiche di Kaës, e la sua suddivisione in tipologie di doppio nel complesso fraterno, siamo portati a credere che Brandy trovi in Shannon il suo doppio narcisistico speculare, così come Shannon vede in Brandy/Shane il suo “doppio come figura del perturbante”, il suo monstre persécuteur.

Tuttavia Shannon non riesce a digerire questa situazione dove sentimenti d’amore e sentimenti di odio si sovrappongono: questa società di fratelli dove il padre non ha autorità (è anzi stato accusato di molestie) e la rivalità fra fratelli regna incontrastata:

Manus or Brandy, I don’t know who to hate.

Me and Manus or Me and Brandy. It wasn’t horrible, but it wasn’t love53.

Non è solamente odio e istinto di uccidere Brandy, ma è anche amore e il bisogno di vivere con il fratello appena ritrovato dopo tanto tempo:

Driving east, I’m not sure what we’re running from. Evie or the police or Mr.

Baxter or the Rhea sisters. Or nobody. Or the future. Fate. Growing up, getting old. Picking up the pieces. As if by running we won’t have to get on with our

52 IM p. 281.

53 IM p. 254.

(24)

lives. I’m with Brandy right now because I can’t imagine getting away with this without Brandy’s help. Because, right now, I need her.

Not that I really love her. Him. Shane. [...]

Right now, looking at flashes of Brandy beside me in Manus’s car, I know what it is I loved about her. What I love is myself. Brandy Alexander just looks exactly the way I looked before the accident. Why wouldn’t she? She’s my brother, Shane. Shane and I were almost the same height, born one year apart. The same coloring. The same features. The same hair, only Brandy’s hair is in better shape54.

Una parte di Shannon risponde al sentire di Brandy, una parte di lei ama il fratello, ma si tratta di una parte che deve esser ripulita di tutta l’invidia accumulata durante l’infanzia. Una parte di Shannon lo ama perchè in lui rivede se stessa, una proiezione di quello che era prima dell’incidente.

Shannon potrà amarlo solamente quando realizzerà che nelle loro due nuove vite non c’è spazio per l’invidia: entrambi possono finalmente essere ciò che avrebbero sempre voluto essere. Così si delinea il loro futuro: hanno una seconda chance, possono reinventarsi insieme, ritrovatisi con due nuovi volti e due nuove strade da tracciare secondo le loro esigenze.

Ed è a questo punto, sul finale del romanzo, che Palahniuk toglie i veli anche ad un altro mistero: come siano avvenuti gli incidenti che hanno sfigurato i due fratelli.

I write: Everybody Just Loved You More After The Hairspray Accident.

And:

And I Did Not Make That Hairspray Can Explode.

54 IM p. 197, 198.

(25)

Brandy says, “I know. I did it. I was so miserable being a normal average child.

I wanted something to save me. I wanted the opposite of a miracle.”

From some other room, Ellis says, “Anything you say can and may be used against you in a court of law.” And on the baseboard, I write:

The Truth Is I Shot Myself In The Face.

There’s no more room to write, no more blood to write with, and nothing left to say, and Brandy says, “You shot your own face off?”

I nod.

“That,” says Brandy, “that, I didn’t know”55

Entrambi i fratelli hanno fatto lo stesso percorso: si sono sfigurati per fuggire ad una vita in cui non si sentivano più a proprio agio. Nel mondo dell’apparenza, distruggersi il volto vuol dire darsi una nuova opportunità.

Shannon confessa di esser arrivata al punto in cui tutta quella bellezza, tutta quell’attezione dei fotografi (contro una totale noncuranza dei genitori durante l’infanzia) non le permetteva più di sentirsi felice, di meritarsi la felicità, di dare un senso d’amore alla sua esistenza56. Shane ammette che tutta quella mediocrità, quel sentirsi un adolescente non più accettato dopo aver fatto outing (contro un’infanzia in cui era al centro dell’attenzione di mamma e papà) non gli permetteva di sentirsi felice, quell’anonimato lo relegava ad una vita in disparte: come se fosse veramente morto di AIDS.

Nel finale del romanzo, scena con cui Invisible Monsters ha anche inizio, Brandy sta sanguinando, sta quasi morendo, e adesso l’autore ci spiega anche come tutto questo sia accaduto: la somiglianza fra Brandy e Shannon pre-incidente suggerisce alla ragazza di usarla a suo favore. Cieca

55 IM p. 282, 283.

56 The truth is I was addicted to being beautiful, and that’s not something you just walk away from. Being addicted to all that attention, I had to quit cold turkey.

IM p. 285.

(26)

d’invidia, odio e rabbia mette di fronte alla sua acerrima nemica, Evie Cottrell, che la vuole morta, il fratello che ha preso i suoi bei lineamenti da modella. Evie imbraccia un fucile, e spara:

And I’m about to become an only child.

And I could stop everything at this moment. I could throw off my veil, tell the truth, save lives. I’m me. Brandy’s innocent. Here’s my second chance. I could’ve opened my bedroom window years ago and let Shane inside. I could’ve not called the police all those times to suggest Shane’s accident wasn’t. What stands in my way is the story how Shane burned my clothes. How being mutilated made Shane the center of attention. And if I throw off my veil now, I’ll just be a monster, a less than perfect, mutilated victim. I’ll be only how I look. Just the truth, the whole truth, and nothing but the truth57.

6.9 “Forever and ever I love Brandy Alexander”58.

Brandy giace morente sul pavimento della casa di Evie, nel giorno del suo matrimonio; Shannon è di fronte alla realizzazione del suo sogno infantile: essere figlia unica. Si può liberare del suo fratello, dell’intruso, ma proprio quando è ad un passo dal raggiungimento della sua felicità infantile, capisce che non è più questo quello che cerca. Shannon non ha più bisogno di essere figlia unica, perchè nella sua nuova vita, appena reinventata, non ha genitori a cui chiedere attenzioni. Ha saputo fare a meno di mamma e papà: l’unica figura parentale che ha scelto di avere in questa nuova vita è suo fratello, e capisce di amarlo più di ogni altra cosa al mondo.

Me, I just want Shane to be happy. I’m tired of being me, hateful me.

57 IM p. 278, 279.

58 IM p. 279.

(27)

Give me release.

I’m tired of this world of appearances. Pigs that only look fat. Families that look happy.

Give me deliverance.

From what only looks like generosity. What only looks like love.

Flash.

I don’t want to be me anymore. I want to be happy, and I want Brandy Alexander back. Here’s my first real dead end in my life. There’s nowhere to go, not the way I am right now, the person I am. Here’s my first real beginning59.

Così Shannon decide di salvarlo: la felicità di suo fratello diventa il suo sogno, dal volerlo morto, al volerlo al fianco per tutta la vita. Shane non è più il suo monstre persécuteur, ma è con questa nuova consapevolezza che diventa il suo doppio narcisistico speculare: Shannon proietta in Brandy tutto quello che lei è stata, la parte di sè, del suo passato, che non le appartiene più. Le esigenze dei due fratelli sono adesso interscambiabili:

Shane ha bisogno di attenzioni per sentirsi in grado di amare, Shannon ha bisogno di anonimato per lo stesso motivo. La vita di Shannon le sta stretta, così stretta che decide di regalarla a Brandy:

And I have to go, Shane, while you’re still asleep. But I want to give you something. I want to give you life. This is my third chance, and I don’t want to blow it. I could’ve opened my bedroom window. I could’ve stopped Evie shooting you. The truth is I didn’t so I’m giving you my life because I don’t want it anymore.

I tuck my clutch bag under Shane’s big ring-beaded hand. You see, the size of a man’s hands are the one thing a plastic surgeon can’t change. The one thing

59 IM p. 291.

(28)

that will always give away a girl like Brandy Alexander. There’s just no way to hide those hands.

This is all my identification, my birth certificate, my everything. You can be Shannon McFarland from now on. My career. The ninety-degree attention. It’s yours. All of it. Everyone. I hope it’s enough for you. It’s everything I have left60.

I due fratelli si scambiano le identità: Shannon ha finalmente la sua vita da mostro invisibile, lontano dai riflettori e dall’amore incondizionato del mondo per il suo aspetto fisico impeccabile, e Brandy ha la gloria, il successo, l’attenzione, le passerelle e l’amore della sorella. Il romanzo si chiude con l’amore fraterno, nella società di fratelli, un’alleanza che ha sofferto molto prima di poter esser stipulata, ma che adesso vive della più forte e potente sincerità.

Shannon risponde al «“Even if you can’t love me, then tell me my life”61» con la loro storia, la storia di come si sono ri-incontrati, ri- conosciuti, aiutati e reinventati, con amore e stima:

Completely and totally, permanently and without hope, forever and ever I love Brandy Alexander. And that’s enough62.

60 IM p. 293.

61 IM p. 18.

62 IM p. 279.

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