Introduzione
I tumori germinali del testicolo (GCT) sono affezioni rare, essi rappresentano circa l’1% di tutti i tumori nel sesso maschile [1].
I GCT rivestono una rilevanza clinica essendo la più comune neoplasia diagnosticata nella fascia di età compresa tra 15-34 anni e costituendo il 95% dei tumori maligni del testicolo[1-3].
L’incidenza del GCT è più che raddoppiata negli ultimi 40 anni [4-7].
L’alta sensibilità dei GCT alla chemioterapia a base di platino, insieme alla radioterapia e alla chirurgia, ha permesso di raggiungere una sopravvivenza a lungo termine di oltre il 99 % negli stadi iniziali e rispettivamente del 90%, 80%
e del 50% negli stadi avanzati con “good”, “intermediate”, “poor” prognosi, secondo i criteri dell’International Germ Cell Cancer Collaborative Group (IGCCCG)[8].
Per tale motivo i GCT vengono considerati un modello di neoplasia solida
“curabile”[9].
Importante per la prognosi è l’ottimizzazione della cura con un’integrazione razionale delle varie possibilità terapeutiche in base allo stadio della malattia. Lo scopo è quello di evitare sia un overtreatment nei pazienti a basso rischio con le conseguenti complicanze trattamento correlate, sia, al contrario, rischiare di non attuare una terapia ottimale nei pazienti con malattia avanzata o refrattaria al trattamento [8].
I GCT sono suddivisi in due gruppi principali: i non seminomi (NSGCT) e i seminomi (SGCT); in alcuni casi i due istotipi possono coesistere nella solita neoplasia (GCT combinati).
IL GCT ha una caratteristica distribuzione per età, con un primo picco nell’infanzia e con un secondo picco ben più ampio che inizia subito dopo la pubertà. Nella prima infanzia i GCT sono quasi esclusivamente NSGCT (soprattutto Yolk sac tumors).
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Fra gli adolescenti e i giovani adulti predominano i NSGCT e i GCT combinati mentre i SGCT predominano sopra i 25 anni [10-14].
Nella tesi sono stati revisionati retrospettivamente i dati clinici e le modalità di trattamento di 155 pazienti operati per tumori a cellule germinali del testicolo.
I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi di età < 25 anni e > 25 anni. Di ciascun gruppo sono stati analizzati i sintomi di esordio, i markers tumorali sierologici, la stadiazione clinica (secondo i criteri TNM dell’UICC-AJCC), la tattica chirurgica (comprendendo la linfoadenectomia retro peritoneale), ed il follow-up (espresso secondo la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale).
I due gruppi sono stati correlati mediante una analisi statistica al fine di ricercare una significatività tra i vari parametri.
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