deli; educazione fisica DEI FANCIULLI
eróaxcone' maii/iura/e/
CHE
PUBBLICAVA
FRANCESCO AZZONI
DI
GRUMELLO DEL MONTE PROVINCIA
DIBERGAMO
0«DK OTTKNKRB LA LAUREA DOTTORALE IN MEDICINA NELl’i. R.
università’ di PAVIA , COL CONSENTIMENTO DELL* ILL. SIC.
DIRETTORE, DELLO SPETTABILE SIGNOR DECANO, E DEI SIGNORI PROFESSORI DELLA FACOLTa’ MEDICA
mese di Settembre i84i SOTTO GLI AUSPICI
del Signor
D. CIO. MARIA ZENDRINI
P. 0. di Storia Naturale Speciale
CON AGGIUNTE LE
TESIDA
DIFENDEIISIPAVIA
PRESSO
Pietro
Biz/.om Tipografo dell’ I. R. Università1841.
Non ex
viilgi opinione, sedex sano
judicio.BACONE.
I
MtSTOi^igAL
\ mbdioal
Sotto
ilnome
diEducazione
fisica o di Igiene deibambini, come
altri lacliiamano
, intendesi quella parte dellaMedicina che
additaun com-
plesso di precetti
da
eseguirsi,
od almeno non
trascurarsi,
per procurare
aibambini una sana
e robusta costituzione, senza dellaquale nè po-
trebberoconvenevolmente
supplire alla parteche
la natura loro assegna nella
umana
specie,
nè
adempire
agli obblighiche verso
la società loroincombono,
inqualunque condizione
sienoper
essere.
Per quanto
sienoimportanti
queste re- gole e sidebba
ilmeno che
sipuò
allontanar-sene,
mille circostanzeperò apportano
infinite eccezioni ^ di cui è impossibile farneuna
gra-dazione,
e solone possono
approffittare quelliche
spoglida
pregiudizj,sappiano con
sagacitkconoscere
e variareV
applicazione teorica aseconda
dei casi.Questo argomento
fu già toccato c trattato diffusamenteda Medici
insigni,
come Andry
,
Buchan, Bahexerd
eDesensartz ed
altri,
o da
4
grandi filosofi, Montaigne,
Locke,
Fenelon,Rous-
seau ecc.,ed
io altronon
feci che sciegliere e connettere tutto ciò che di vero e di utileda
questi fu scritto: sceverandolo però, per
quanto
le
mie
deboli forze lopermettevano, da
dot- trineed
opinioni esclusive, dagli errori e dallevane
discussioni,
badando
dinon
perdere di vista la guida della natura,onde non
darene-
gli scogli
che non
seppero evitare gli scrittori di cui ammiratisi i talenti, la sagacilà ^ e la
soave filantropia. Il principale e piu nocevole dei quali scogli consiste
, nella falsa opinione prevalsa nella società
che
si possa disgiungere e separare lamorale
dalla fisica educazione,»>
Quel
dell’ eterna essenza vivo raggio« Ai nostri sensi unito e cresce, e
scema
» In
un con
essi5
Tissot, Mal. del gran
Mond.
giacche queste
due
partisono
cotanto tra esse unite danon
potere segnare limiti fra di loro.»
E
che! in un,mal
seti vale ragione?»
E
qual destro cocchier sopra iltimone
D’un
sdruscito carretto e senza ruote,J5
Senza
prora in vascel pronto pilota.«
Di
chi soffre, lo spirtonon ha
forza,Tutto
dalmal
n’ è oppresso.Tissot. Lettera a Montulé.
L’
uomo
diflattinon ha
veruna facoltà chenon
sia congiunta pel suo esercizio
con
alcun orga-no, nè
al certo sipuò
sperare di perfezionareninna
di queste, se si trascura l’educazione
del- l’organoche
ladeve
esercitare.Le
regoleper T educazione
dei fanciulli consistono nel seguire lanatura
, e
non
allon- tanarsi dalla strada,
che
essa ci traccia.Non
dobbiamo
scordarecome
essa progredisca len-tamente
eper
gradi : e qui èappunto ove pecca un gran numero
di que’ parenti, i quali
credono
dirigere lanatura
e forzarla,per
così dire , a farquei
progressiche non competono
all’ età.
Ritenevano
gli Spartani la libertàcome
ilmaggiore
dei beni, e per assicurarla
non
rin-venne Licurgo
migliormezzo che
di sottrarrei fanciulli alla
mollezza^ ed
alla cieca enoce-
vole tenerezza dei congiunti,
onde
affidare la loroeducazione
alla intera società, interessata al certo
ad ammettere
nel Droprioseno
esseri capaci di giovarle.Rousseau
soleva direche per formare uomini
savi eravida
farmolto
, cioèda impedire che non
si facesse nulla , ciòche da
molti è notatocome un paradosso
difficile acomprendersi
^
ma
è facileconoscere
,
come
questo scrittore volesse
con
queste parole in- dicare i limitientro
cui sideve
tenere nell’ e-ducazione, ponendo ogni
fatica nel contenersi a seguire lanatura
, e
procurare che non
sitrascurino di
troppo
i fanciulli,
nè
si voglia fare fare loro passida
gigante.6
Fa
d’uopo
quindiche
questa educazione^progredisca lentamente e
segua
passo passo losvolgimento dei varj organi,
nè
si abbia la ri- dicola pretesa di sforzare la natura a sviluppa- re quelle facoltà, i cui istrumentinon
attinsero peranco
il necessariogrado
di perfezione.Per ben
allevareun
faiiciullo conviene dartempo
ai suoi organi di formarsi
prima
di esercitarli dirigerli e regolarne l’azione^ sidovrà
quin- di osservare l’ ordine col quale si sviluppano,
variando questo presso i varj individui.
Non
cioccuperemo dapprima
che dibene
istruire il
bambino
, regolare le impressioni dei corpi in
modo
che ridondino asuo
vantaggio :si favorirà poscia lo sviluppo delle forze
mu-
scolari, indi ci
occuperemo
dell’ educazione del cervello,non
considerandolo però che qual or-gano
del pensiero e delle facoltà inlellelluali.Non
si rinverrà è vero nel fanciullo quelle politemaniere
che il secolo dei lumi ripone fra le qualità indispensabili all’uomo,
al disso- pra della virtù stessa; sarà vivo, turbolento ed annuncierà l’ottima costituzionecon
tutto l’ester-no
aspetto di salute e forza, mostrerà lo sviluppo dello spirito, dalla facilità di apprendere ciò che gli verrà insegnato; la sua energia
morale
si denoterà
con
sicurezza, aria di dignità econ
certa nobile indipendenza, che in
vano
si cer- cherà in quelle tristi e pallide vittime dei pre- giudizi prive d’energia, e di carattere, che la
7
follia (lei parenti contlaniia* a
non sapere
so- stenere altra parte in societàche
quella delloschiavo
e dell’ adulatore.Non
bastaquindi che
lamadre
allatti ilproprio figlio,
potendo
edovendo dispensarsene qualora
la sua salute lo esiga ,*ma conviene che mentre
ella affida allemani
digente mer-
cenaria e grossolana, il cui limitato intellet- to è spesso ricetto di ciò
che pugna
colla ragione e colbuon senso
,non
Ioperda mai
di vista
,
avendo
egliminor bisogno
di ali-menti, potendolo una capra quanto una don- na
nutrire,che
di precauzioni infinite,riguardo
alle quali
non deve
l’afiettomaterno
riportarsi a niuno, di diligenzeper
evitare le pratiche vi- ziose e nocevoli, egiunto
a certa età, diesem-
pi
che sono
le migliori lezioni.Ma poche ma-
dri
possono
supplire aquesto malagevole
inca- ricoessendo
nell’ignoranza
dellecure
volute nellaprima
età,ed
ipadri
trascurano di trop-po
l’educazione fisica deiproprj
figli,non
es- sendosi peranco potuto
lorodare ad
intenderequanto
sia dessaimportante
equanto
influisca sulle facoltà intellettuali e morali.Da
queste brevi e generali considerazioniparmi abbastanza
dimostrata la necessitàed importanza
dell’e-ducazione
fisica deibambini
della quale oratoccherò
i principali punti.. •
DFXLA PELLE.
Produce
l’aria sulla pelle delNeonato una
spiacevole impressione, sì per essereun
inso-lito agente,
come
per avereuna
temperatura inferiore a quella in cui sino allora era egli vissuto. Si procuri quindi di tenerlo in un’atmo-
sfera il cui calore si avvicini a quello del
mezzo
abbandonato.Sarebbe
a questo fine giovevoleche
lamadre
lo tenesse presso di se, garan- tendolo così dal freddo permezzo
dellatem-
peratura animale^ si abituerà di poi all’ azionedell’ aria nelle diverse
temperature, prima
la calda, indi la fredda,
non
esponendolo però subito alle vicissitudini admosferiche,ma
abi- tuandolo apoco
apoco
e per grado a soffrireil caldo, il freddo, l’umidità, la secchezza, e tutto ciò a cui per avvenire
dovrà andar
sotto- posto.Ecco
le parole di Ratier tratte dauna
bellissima sua
memoria.
«Ogni
giorno,dopo
y* essersi svegliato si lascierà
nudo
il fanciullo» per alcuni
momenti,
acciocché si stenda,>* agiti le sue
membra ancor
deboli, tanto di-w nanzi ai raggi solari,
quanto
davanti al chia-» ro fuoco: nel
tempo
stesso freghi lamadre
»
dolcemente
tutto il suo corpo e perdirme-
» glio eserciti su di lui
una
specie di stropic-» ciamento, il quale eccitando leggermente la
9
w
sua
pelle favoreggi l’ insensibile traspirazione.Va bene che
la cutenon
sia esposta alle cor- renti di aria fredda:ma
se le coltri colle qualisi ricuopre
sono troppo
pesantio
disoverchio eh
iuse, allorahanno
ildoppio inconveniente,
ed’
impedire
ilrinnovamento
dell’ aria, e dicon-
centrarenn
eccessivo calore,che congiunto
alle
emanazioni
animalidà
origine talvolta amollissime
malattie.Quando
il fanciullo principia acamminare,
diviene
vieppiù
necessario il lasciarlo all’ aria libera.Giacché essendo
allorameno
soggetto alla sorveglianzamaterna, ha maggiore
neces-sità di fortificarsi
contro
le influenzeatmosfe-
riche, alle quali giàconverrà che
siesponga
in progresso.
Oltre alle
cure onde diminuire
1’estrema
sensibilità della pelle
per
gli agenti esterni,con- viene ancora
favoreggiare 1’ azione di questi ciòche
si ottiene liberandolada
tutte lematerie
estraneeemanate
dall’ interno e raccolte all’ e- sterno eche ne lordano
la superficie, equesto mediante
le lozionio
bagni,sempre
utili in tutta la vita, e tantopiù
nella infanzia.Devesi però aver riguardo
a quellagradazione che
osser-va
in tutto,bagnare dapprima
il fanciullocon acqua
calda,abbassando
poscia insensibilmentela
temperatura ed
abituarlo così aibagni
freddied
a quelli diacqua
Corrente-Quando
le circostanze lopermettono
gio-verà allevare i fanciulli in
campagna
piuttostoche
in città, che in quest’ ultima,perquanto
sienogli apartaraenti spaziosi ventilati e puliti altra aria
non possono
avere che quella esterna del luogo la qualeanche
nelle vie e nelle piazze più sane èsempre
a quella dicampagna
infe- riore in purezza.In
ogni luogo poi sidovrauno
preferire i siti ariosi ed elevati in cui 1’ aria
ad
ogni istantepuò
essere rinnovata dai venti, e dai reggi solari riscaldata. Si porrà ilBambino
in
camera
alta le cui finestre sienoampie
erivolte a mattinaod
a mezzodì^ si terrannobene
chiuse la sera neitempi umidi
e freddi^ si aprirannola mattina ne’ giorni sereni al levar del sole
onde
approfitti il fanciullo dei vantaggiche
dall’ aria mattutina ne derivano. » L’ aria del
5j
mattino
, dice Tissot portauna
vigoriaed
»
un ben
essere di cui per tutto il giorno ri- sentesi. 3»Yi
si terrà nell’ invernoun
certotepore
avendo
peròben
cura dinon
elevarlo di soverchioonde non
vi sia troppogrande
contrasto tra l’aria esterna e 1’ interna^ giova meglio alBambino
sentire alquanto freddoche
troppo caldo.Appena
nato ilbambino
si copra di pan- nolini fini e morbidi, e si cangino ogni voltache
siano lordiod
imbrattati dai suoi escre- menti.Importa molto
che tali vestitinon
eser- citino veruna* compressione sovra qualche parte del corpoed
in particolare sulle cavità toraci-ca
ed
alidominalc, anzidebbono
essere co- tanto larghida non
angustiarlo noi suoimovi-
menti. Si coprirà la testacon
berretta assicu- rata attornocon
largo nastro, leggeraperò
giac-che
forse devesi attribuire,secondo
Ralier, alla cattiva abitudine di copriretroppo
la testa le varie eruzioniche
affettano questa parte,come
la crosta latea, le acori, e
secondo
alcuniFran-
cesi
anche
i pidocchi. Diffatto lenominate
eru- zionisono
frequenti inPolonia dove cagiona- no
senon
tuttegran
parte delle pliche,
portan- do
quegli abitanti pesanti berettoni i quali au-mentando
il calore delcapo acrescono con
la costante irritazione lamucosa
esalazionesom-
ministrata dalla pelle:
Appo
di noiqueste ma-
lattie
sono
assai rare e pressoche
ignote, ac-costumandosi
di lasciare ibambini
a testanu-
da.
Devesi
astencre dalla berretta fornita di cordoncinida
allacciarsi sotto ilmento, poiché ove
allaccinsialquanto
di piùrendere
posso-no
difficile il respiro 8 la deglutizione,e4 apportare
tristiconseguenze
seabbandonasi per poco
di vista il fanciullo.Subito
che
si rivesta la testa di capelliab-
bastanza lunghida
garantire la pelle dalla trop-po
vivaimpressione
dell’aria, si terrà ogni co- pertura^ siterranno mondi
i capelli e la pellecon
pettine, emeglio con
scoppettada
capelli.Per quanto
agli abitipropriamente
detti,poco
importa
laforma
loro, bastache non impe-
discano i
movimenti
e lascino allemembra
quella libertà
che
basta al regolare loro svi- luppo.Nei
primi tempi sino ache
ilbambino
principia
ad
esprimere i suoi bisogni, anziché usare delle fascie (cheormai dovrebbero
essere totalmenteabbandonate, dopoché
si dimostra-rono
tutti i danni che da queste derivano, e ilcui uso fortunatamente ora si é ristretto alle pu- re
campagne,
dalle quali eziandio, si spera, presto saranno banditeo almeno scemale
e cor- rette), basterà ricoprire il corpicciuolocon pan-
nolini o panicelli di lana, allacciati
con
nastri al lato sinistro*, poscia circondarlo diun
cusci- netto che sia attorno allacciato con cordoncinoalla melà^ si
uniranno
corte camicieed un
giubbettino
che dovranno
esser larghied
aperti posteriormente, lemaniche
in particolare do-vranno
esser largheonde
le dita del fanciullonon
sieno rovesciate o slogate. Ilbambino
così vestito e bastantemente riparato dal freddo,muove
legambe
senza alcun contrasto,ed
allora si
può
facilmente cangiarlo di vestiti o- gni volta che sieno lordati dalle feci e dall’o- rina che tutto apporta alla sua pelle violenta irritazione.Fa duopo
notare che sino ache
ilbambino non
parlanon
sidovranno
usare spilliper
unire le varie parti del suo vestito,onde
evitare molti acidenti spiacevoli che potessero occorrere*, si sostituirà a questi dei cordoncini
che
siannoderanno sempre
al lato sinistro,come
siraccomanda
assaissimo nella nostra Clinica Ostetrica dall’Esimio
Professore_, per-chè ponendo
a coricare ilbambino
sideve ada-
giaresempre
sul destro latoper
evitareche
lo
stomaco venga compresso,
ciòche avverreb- be
collocandolo invece dal latoopposto,
e per-mettere
facile esito alvomito
, cui
vanno
iBambini
cotanto soggetti, e la cuimateria
fa-cilmente potrebbe
ritornare nelle fauci, e intro-ducendosi per
la glotide nelle vie aereepro- durre
terribili effetti.Appena che
i progressi dell’aumento per- mettono
albambino
d’ uscire dall’ inazione nella qualepassò
iprimi tempi
dellasua
vita,
ed
in lui si
vegga
il desiderio diprovare
lesue
forze,converrà
vestirlo in altramaniera.
Si so- stituirà alla cortacamicia
sino allora portatauna
più lunga, allaquale
verràsovrapposta una
piccola veste di tela in estate, di lana in inverno. I calzari
pure cominciano ad
essergli necessarjjsaranno
questi constituiti di calzette dicotone o
di filo, e di larghescarpe
di tes- suto, fatte in
due forme acciocché meglio
siaddattino al piede. I legami, tanto sotto
che sopra
delginocchio, dovranno
proscriversi,
rendendo
questipiù
difficili imovimenti. Que-
sto abito
conviene ad ambi
i sessi sino ache
ciascuno assume
quello del proprio^ ilquale
tempo
saràbene
peimaschi
ritardare,più
di quelloche
s’ usa di consueto.Assumono
in questa eia i maschi le bra-che
alla pantalona^ (le quali sidevono
rilcnerecome un
errore dellamoda,
che quasimai
accetta costumi adottati dalla ragione, e favo- revoli alla salute:) si meritano questebracche la preferenza perchè
coprono
tutta lagamba,
la- sciandola libera nei suoimovimenti
enon im- pedendo
la circolazione. Sisosterranno conuna
larga cintura elastica a queste unita, e conuna
fibbia stretta posteriormente-, questo è assai prefe- ribile alle cinghie o Bretelle^
formando
questaun punto
d’ appoggio ai muscoli del basso ventre, e sollevando il Fanciullo dall'incomoda pressione delle ultime sulle spalle.Un
farsetto edun
giuboninoovvero una
biousene completeranno
il vestito. Il collo
dovrà
lasciarsi libero.Argomento
dellamaggior importanza
per ilmedico
si è il vestito delle fanciulle per gliabusi
che
visono
nel suo uso,sempre
più sostenuti e rafforzati dal pregiudizio e dallamoda, che
in piùmodi sono
di svantaggio alla loro salute eben
essere.Dallo stringersi che si fa ai piedi,ai garetti,
alle braccia, al ventre, al petto, in tutti quei luoghi ove la circolazioue
dovrebbe
essere più libera, ed imovimenti
più sciolti, acciochè lefunzioni si possano facilmente eseguire,
ne
de- rivano guai infiniti.I busti in particolare coi quali si crede do-
i5
Ilare
forma
leggiadra e bella ai corpi delle faii- ciuìle^sono
senzadubbio
lacagione, secondo
varj autori,
che
senc vedano un gran numero
di storte e contraffatte.
Questo abuso
cosìdannoso ad onta
di tan-ti avvisi
che
in ognitempo furono
dati, e di
tanti tristi fatti di cui la
maestra
esperienza ci fuprodiga,
èper sventura
antichissimo^nè mai
sipotè
sradicare.Varrone ne
parla nei suoi libri^ lo derise
Terenzio
nellesue Come-
die, i
Romani
poetiche vennero
di poi acre-mente
lo ripresero nelle loro satire^ orapiù .moderni
valenti medici,come Winslow,
Platne-ro
,
Giorgio
FrancA:, Tissot,Rader ed
altri ce lo descrisserocome
delmassimo
pericolo, e fon- te d’ infiniti mali.Ad onta
di tutto ciò lepa-
rolefurono
gettate alvento perocché
lamoda
e la civetteria
che non mai
transige fa sìche
si sacrifichi ilcomodo
, la salute e la vitadelle fanciulle, alla
speranza
divedere
loroun
giorno
un corpo
diqualche
lineapiù
sottile di quelloche avrebbero potuto avere
senon
avessero usato di questi
mezzi
crudeli:speran-
za spesso fallita,
perchè per
talmezzo s’impe-
disce il regolare sviluppo togliendone la nutri- zione, eincorrono
di spesso inqualche male che
le sfigura.
Trasporterò
qui ciòche
dice il sig.Rader parlando
dei busti. « I busti, dice egli,« coi quali imprigionasi il
corpo
delle giovi- nette pertempo, vanno risguardad come
« causa di
molte
malattie, eprobabilmente
» della crudele preferenza
che sembra
avere la» tisi pel sesso femminile. Basta il semplice
»
buon
senso per dimostrare cheuna
corazza» fornita posteriormente di osso di balena
ed
» anteriormente di ferula d’ acciajo o di bale-
»
na
detta stecca strettafortemente mediante un
cordoncino,deve scemare
i diametri an-j* tero- posteriore e trasversale del petto, augu-
» stiare il respiro e la circolazione,
deformare
>1 il seno,
ed
opporsi aimovimenti
del tronco,jj
Furono
siffatti inconvenienti riconosciuti e» dannati
da
tutti quelli che scrissero intorno» all’ educazione,
ma
codesti utili consigli ven-» nero negletti dalla
moda sempre
'tirannica. Si» cercò però di conservare ai busti un’
appa-
» rente ragionevolezza coll’ accennare alcuni
f> vantaggi
da
essi arrecati, e si disse quindi
j»
che
valgono a tener diritte le giovinette, a n sostenere il petto,ed
impedire 1’ eccessivo5» sviluppo del ventre,
mentre
diviene facile il» dimostrare che siffatto vestito
ha
degli effetti» precisamente opposti.
La
dirittura del tronco»
non
è in quel casodovuta
alla propria nbuona conformazione od
alla forza deimu-
r» scoli
,
ma
bensì allameccanica
resistenza n della guaina in cui sta contenuto. Tolgasi ily> giusta-cuore e vedrassi questa
donna, dap-
»
prima
di toglia così snella, incurvatacome
» nella vecchiaja.
Lo
stesso seno indipendente->7
»
mente
dall’appianamento
delcapezzolo che
»
pur.
èun importantissima
circostanza, aven-» dola
veduta
talvoltaimpedire
l’allattamento,»» soffre nella sua
forma
certa spiacevole alte-yt razione,
mentre essendo
stato portatomai
n
sempre
in alto divienependente qualora non
» sia più sostenuto
anche
ingiovanissime
fan- M ciulle.Ne
sicomprende per ultimo come
» possa il ventre acquistare
uno sproporzionato
n
volume sempre che non
siavisopra verun
n
punto
delcorpo
talecompressione capace
di M spingere albasso
i visceriche
egli racchiu-n de. Dissi di
provare
coi fatticodesta
osser- nvazione
.ed
io liprenderò da
questo secolo»
anziché
andarli a rintracciareneir
antichità,» e
da nazione
vicina e rivale della nostra.n
In
Inghilterraove
laeducazione
dei fanciulli mforma
1’ oggetto di vivissime sollecitudini,
n
ed ove
ledonne vivono
ritirate e li allatta-I*
no
essemedesime con commovente
zelo,sono
»
assolutamente bandite
le fascieed
esclusi in busti,
ed
è perciòche osserviamo
di spesso« le
forme
delie inglesi approssimarsi moltissi-»
mo
a quelleproporzioni
costituenti il bello*» ideale.
Convengo che non hanno
quella pia- m cevoleforma che ammirasi
nelle nostrecom-
V patriotle^
ma
è altresìvero che poco sono
y»
presso
loro ledonne
contraffatte,ed
ilseno
» di esse in
onta
dei ripetuti allattamenti con-j» serva alla
lunga
certaforma
e sodezza5» rara a vedersi
nelle
nostre. Allegherò per« ultimo parecchie Francesi che allevate in
«
modo
analogo distilignonsi dalle loro corn-» paglie per T elegante figura
, graziosa
forma
r e brillantissima salute. »
Ecco
ciòche
dice questo celebre autore delle sue Francesi,che
parola per parola si potrebbe applicareanche
alle nostre Italiane
, che cercano in ogni
modo
d’ imitarle, e di quelle
non sono
a siffattopravo
usomeno
proclivi.«
Noi
ci ridiamo delle Chinesi, dice Tissot,«
che
scarpe forti e strette sioppongano
to->5 talmente al crescere dei piedi.
Siamo
noime-
»
no
ridicoli, anzinon siamo
infinitamente più» crudeli
,
che
obblighiamo le nostre giovani fi-» glie a passar la
metà
della loro vita in cer-» li stretto], che
non
soloimpediscono
l’ ac-5» crescimento di
una
partema
cheimpe-
»
dendo
assolutamente le più essenziali fun-« zioni, la lor sanità distruggono, lor fanno
55 soffrire i più crudeli languori
, ed abbreviano
55 i loro giorni?
Una madre non
vorrà che55
una
figlia siesponga un momento
all’ aria ,59 senza
un
triplice ordine di cuffie, e sarà di-55 sperata se sia questa costretta a starsene
59 un’ ora in
una
stanza chenon
sia assaissimo55 calda
o
la crederàmorta
se stia esposta59
un
quartod’ora al sole diprimavera,mentre può
59 poi vederla ogni giorno patire più
orca
segno di aver le lagrime agli occhi,non
mangiare,>5
‘9
M esser pallida, svenire
mentre
è rinserrala nel»
suo
busto,smarrire consumare
insensiijilnien- n te,non
esser felice senon quando
è libe-5» rata
da
quellatormentosa
pastoja,ed ha
il» coraggio
o
piuttosto labarbara
crudeltà , di» sforzarla tutte le
mattine
a rientrarvi.Que-
« sta è
una
delle bizzarrecontraddizioni
dellaf
»
mente umana
le più diflicili a spiegarsi. »E
dilfatti 1’uomo tende ad
esser felice,ed
èquesto r unico suo scopo
5
come mai può avere
questa feli- cità setormenta
lapropria
vita in così durimodi,
e togliendosi la salute si toglie ilmezzo
di procacciarsela inavvenire?
certonon mai.
Ove però non
vogliasiper
affattoabban- donare
ilbusto
si modifichialmeno per
foggiada
renderlo tollerabile.Ciò che
sipotrebbe
ot- tenere col construire i busti di quel tessuto digomma
elastica, di fresco introdotta,avendo
per riguardo
che
siaben poco
resistente.Ma
meglio sarebbe
sostituire a questiuna
larga cintura allaccialaposteriormente, pure
elastica,che avrebbe
ildoppio
vantaggio di servire dipunto d’appoggio
aimuscoli,
e dinon
eser- citare forticompressioni
suimedesimi. Ciò
ba-sti intorno al vestito.
DELLA NUTRIZIONE.
L’
organo
più attivo delBambino dopo
la pelle è lostomaco,
e la digestione la più im- portante delle sue funzioni, finchénon
attingail
compiuto
suo sviluppo^ e tanto più questa in luipredomina
,
quanto
èmeno
lon'ano
dalla sua nascita a tal segno che pare che ilBam-
bino nei primi suoi giorni
non
desideri che dipascersi e di dormire.
Niun
alimentov’ha
del pari, pel neonato,al latte della
madre,
e questa sola ragione, la-sciando tutti i danni che alla
madre
istessa ne’derivano
non
allattando il proprio parto, do-vrebbe scemare
ilnovero
delledonne che
ol- traggiano la natura rifiutandosi senza legittimomotivo
di supplire al più sacro e nobile do- vere che loroincombe. Mai
rifiutarono leLeo-
» nesse, osserva
su
questo propositoVirey, e les> Pantere le
mammelle
ai proprj parti, e questo» era riserbato farsi dalla
donna, non
già M dalla indigente, e scusabile quindi per la pro-» pria miseria,
mentre
essanon
è cotanto sna-» turata,
ma
bensì dalla ricca circondata da tutti» gli agi e i beni della vita-, niente importa
che
» perisca il proprio figlio
,
purché
goda ella dei proprj piaceri^ spetta alle villichc l’occuparsi della volgare cura della maternità, e la grandedama
ha migliori oggettionde
occuparsi.Come
poi supplire
con mezzi
artificiali? forse ricor-2i
rendo
a quegli esseri trafllcanti delbene
cdienatura
lorodiede
e di cuidispongono
aprò
del loropersonale
interesse?come
conseguire in talmodo
quell’armonia ammirabile
esistente fra lacomposizione del
lattematerno,
e i bi- sognimai sempre
erescenti del fanciullo?E
se lamadre non
allatta ilproprio
figlio,come
somministrare ad
essoun
latte la cuiden-
sità
,
segua passo passo
losviluppo
delle sue facoltà digerenti, fino al
tempo
in cui na- sce ilbisogno
dipiù
sostanziosonutrimento?
A
questi quesitinon
sipuò
certo si facilmente ri-spondere.
Sonvi due
precettida
seguire circail lattare: il
primo
di questi è dinon
fartroppo poppare
il fanciullo, ilsecondo
dinon
far ciòtroppo
poco.Trascurando
ilprimo
di questi si fa vivereil
bambino
inun
abituale stato d’ indigestione,che
glicagiona
vomiti, diarree, e loindebo-
lisce: nel
secondo
poivenendo
lemembrane
dello
stomaco per
laprontezza con
cui si fa la digestione facilmente a contatto,può produrre
delle irritazioni e talvolta
anche
gastritidi.Non
si stabiliranno ore,
come molte
nutrici accostu-mano per proprio comodo,
nutrire i lorobam-
bini, e
come, per
necessità però, si fa nei stabili-menti
ostetrici,ma
si presenteràad
essi ilseno semprechò dimostrano
il realebisogno
dipop-
pare:ed ecco
qualisono
questi segni: jjquando
» il
bambino
è afiamato, dice Desensartz, tiene55 gli ocelli fissi sulla propria nutrice
, scguen-
>5 dola
ovunque
:sembra
afilittoquando
ella si55 allontana, si
pone
le dita inbocca
succhian-55 dole ,
oppure
succhia la propria lingua : se-55 para in copia la saliva, e ponendogli
un
dito55 in bocca si sente
che
locomprime
avida-55 mente, se gli si
mostra
il seno, esprime alle-55 gre/za
,
prende
il capezzolo e lo tratta colle55 sue mani.
Se
all’ oppostonon ha fame
sten-55
de
lemani
al capezzolo, e loabbandona
fa-)> cilmente
dopo
avernemunto poco
latte «.Questi
sono
i segni che ha tracciati quel ce- lebre pratico.È
assurdocostume
quello di of- frire il seno albambino
ogni volta che grida,
ed
ancor più ridicolo 1’ altro di porli il capez- zolo inbocca
se si rifiuta, e sforzarlo a suc- chiare.
«
Ove un motivo qualunque
costringa lama-
dre a tralasciare di nutrire il proprio
bambi- no
, devesi sostituire il latte d’ altradonna
,
o
degli animali, essendo questo
P
unico alimento chepuò
sopportare finchénon
abbia denti.Gli si darà latte di vacca , allungato però
con
acqua
tepida , della quale si diminuirà insensi- bilmente la quantità, permezzo
diuna
fiaschet- ta , fornita di finaspugna
fatta a guisa di ca- pezzolo.Questo metodo
sideve
preferire a quello di dare a bere il latte inun
bicchiere ,inducendo
secrezione di saliva a mescolarsi col latte c questa miscela é tanto più neces-saria
, in
quanto che questo alimento
è estra-neo
agli organi del fanciullo.Non
si userà del latte bollito,
poiché questo
è piìipesante
edillicile a digerirsi.
Le pappe,
le zuppe, lemi-
nestre,
che
alcuniusano
sidovranno
proscri- vere per tutto iltempo che
lanatura
lo destina apoppare, poiché
ogni cibo solido,nuoce sem-
pre albambino
in tutto questotempo
incui que-sti
non
é attoad
assimilarlo. ?»E ove
vogliasi5? privare il
proprio
figlio dell’alimento
destina-« togli clalla
provvidenza
^ senon
siha
corag- w gio di nutrirlo,
esclama fortemente Rader
,
5)
almeno non
si avveleni.Lo spuntare
dei denti é il segnale di abi- tuare ilbambino
alnuovo regime
,
che
1’au-
mento
delle sue forze digerenti richiede.Subito che
principianoad
apparire, sipuò
tratto trattoporgere
albambino una
crosta dipane
, della quale egli introdurràqualche
piccola particella.Pili tardi
quando
si sarà slattato gli si fa pren- dere il lattepuro,
lazuppa
col latte,o
colbrodo,
lepanate ben
cotte, leminestre
di fe- cola di patate, e così siapparecchierà
ai legu-mi
, alle frutta.Quanto
alle carni sipermet- teranno ad
esso,
ma
inpoca
quantità, pren-
dendosi
in ciò aguida
la natura,
che mostra
neibambini,
in generale,poco
desiderio di so- stanze animali.Alcuni
autorivolevano che non
si desse carne ai
bambini
senon dopo
i 4 anni,ma
questo precetto sipuò
senzadanno
trascu-rare
quando
lostomaco
sia sano, e regolare la digestione. Altri invececaddero
in opposto principio contro i dettami della natura e della ragione ^ dicendo doversidare
pertempo
aibambini
cibi forti^onde
abituare a tutto Io sto-maco
e corroborarlo*, ilprimo
di questi pre- cetti è biasimevole soloperchè
troppo rigoroso^il
secondo
poi è nocevole alla salute.Quanto
alle
bevande
l’acqua
è la più salutare,nè
de- vesi permettere il vino senon
nei casi, rari
infinitamente, che sia indicato in ispecial
modo come medicamento.
Ciò dicesi del tè, caffè a cioccolatte
,
come pure
dellebevande
spiritose.11 latte si addice ai
bambini
in ognitempo
e sottoqualunque
forma.Importa
qui moltissimoche
ilbambino non
si avvezzi a
prender
troppi alimenti per volta, poiché lostomaco
è delicato, e
non
soffre di essere sopraccaricato.Nè
sideve
rifiutare di dar cibi a quel fanciulloche ne
chiedeanche poco dopo
avermangiato
^ si avrà però di
mi-
ra di
non
dargliene di quelli,
che
solleticandoil palato lo eccitassero a
mangiare
oltre il bi- sogno. Sonvi delle sostanze per le qualihanno
i
bambini
assoluta ripugnanza, e sarebbe inu-
tile lo sforzarsi a vincerla
, giacché col
tempo
cessa da sej eccettuata questa circostanza si abi-
tueranno a tutti i cibi indistintamente che
ad
essi si offriranno : si stia lontano dallo stuzzi- care il loro appetito con intingoli
, zuccherini
23 ed
altri consimili, polcliè se
natura
togliead
essi il desiderio d’ alimenti
, lo fa
perchè
lorosarebbe
didanno. Finalmente
riguardo all’uso
di stabilire 1’ ora del
pranzo dovrebbesi
peibambini
aspettareche
si facesse in loro sentireil
bisogno
dimangiare^
dirigerli poi inmodo
che non mangiassero
più del necessario.Sono
i
bambini
avidi e ghiotti ^ ilche può dipen- dere
dalla finezza del loro gusto, epiù
di fre-quente
dalvedere
altri,
con
affettato piacere assaporare certevivande che ad
essi si proibi- scono.Sarebbe bene
^onde
toglierequesto
dif- ‘ fettoinvece
diammetterli
alla tavola degli adulti, si facessero cibareseparatamente
sino a tantoche non
bassi più bisogno di sciegliereper
essi la qualità delle sostanze loro confacenti.Se sono
i fanciullisempre
propensi alman-
giare,
non
losono
cosìad
ubbidire alla neces- sità dideporre
gli escrementi.Bisogna quindi accostumarli
pertempo
,non come
fassicon poca
avvedutezza, apadroneggiare
quel bisogno,ma
bensì asecondarlo
subitoche
si appalesa.Ritengo non
esservialcun
vantaggio dalrego-
lare le escrezioni,
dacché assumeranno
esse siffatto carattere tostoche
siano i pasti ade-
'terminate
ore.Nulla
ostanteaccordandosi
aquesto qualche importanza
sarà facile 1’ otte- nerlo,
presentando
,
come
consigliaLocke
, al
bambino
la seggiola tutti i giorni alla stessa ora, fino a clic siasiformata
1’ abitudine.2
26
DEL MOTO.
Quanto
agli organi muscolari terrassi lame- desima norma
che per gli organi digerenti : siimiterà la natura, che ci risparmierebbe molli errori se si volesse
maggiormente
seguirla,
nè
avessimo la stolta pretensione di dirigerla.
Il
bambino neonato appena
simuove,
e senon poppa
,
dorme
,ma poco
apoco secondo che
sviluppansi gli organi muscolari, si
mani-
festa il
movimento, divenendo
capace dicam-
minare.Non
basta allontanare tutto ciò cheI
osta allo sviluppo dell’organizzazione, conviene
pure
attenersi ai varj esercizj, coi quali si pre-' tende svilupparlo.
Non
trarrebbe infatti nes-sun
vantaggio da esercizioprematuro
spropor- zionato alle sue forze, anzi ne soffrirebbe. Ri- nuncisi
adunque
alla folle pretensione d’ inse- gnargli acamminare,
quasiche
se ne fosse ve-duto
alcuno, diceRousseau
, il quale attesa lanegligenza della sua nutrice
non
avesse saputocamminare quando
fu grande.Le
cinghie , lemacchine
colle quali ele-vansi i
bambini non
servono che a deformarli, poichénon avendo
nellegambe
forza a soste- nersi inflettonsi sotto il peso del corpo che viene sostenuto dal petto e dalle spalle.Conviene
solo metterlisulla terra,o su di qualche tappeto : stri-scieranno essi
dapprima
sul ventre, indi sosler-^7
rannosi collemani
, poi colle ginocchia
, più
tardi si
drizzeranno
sullegambe
j in fine
dopo
va-rie
prove,
edopo
variecadute
dinessun mo-
mento, faranno qualche passo
, e tutto ciò senzabisogno
d’ insegnamenti.Subito che
il fanciullocomincia
acamminare
sidimenticherà
1’ abitu-dine
di portarlo sulle braccia e siaccostumerà, qualunque
siasi ilsuo
sesso, agli esercizj ca- paci di favorire e facilitare lo
sviluppo
dei suoi organi, e farli approfittare dei grandi [vantaggi della ginnastica: intorno al quale soggetto
dob- biamo
congratularci coi nostritempi
,che an- che
le giovinettesono ammesse
a varj giuochi,
come
i fanciulli,
invece
dicondannarle come
si faceva
per
lo passato a certeoccupazioni
e giuochi sedentari’.Intorno
a questi esercizj sidovranno
osser- varealcune
regole dellamassima importanza
,
dipendendo da
queste tutti i vantaggiche
da-gli esercizj ginnastici si
possono
ritrarre.1.
®
Far buona
scelta degli esercizj^imporla
• suquesto rapporto
scegliere quegli esercifizj,
che
agisconoequabilmente
su tutte lepotenze
motrici del corpo.2. Si regolerà il
tempo
in cuidebbono
farsiquesti esercizi. 5>Nec statim post
exercitationem
«cibus assuma
tur ^quo usque
fervor remitta-«tur, et agitatio corporis
jam sedata
appareat^.Mercurial.
de
Art. gin,E Gelso
dice ; «Post
«satietateui nihil
agendum
, si quis
inlerdum
>»j>e implevil posi cibiim
ncque
frigori,
neque
»aeslui
,
neque
labori se debet committere, ne-que
enini tain facile haec inani corpore, quain’>*repleto nocent. «
3. Addallare la durata e la misura dell’ e- sercizio all’ età, al sesso
, al
temperamento,
al- la stagione.4.
Prendere
le precauzioni particolari finitor esercizio.
DEL RIPOSO.
Ne’
bambini
è maggiore il bisogno di dormi-re, che negli adulti, in
quanto
che riesce in essipiù attiva la nutrizione, e perchè
cominciando ad
esercitarsi le loro forzeben
presto si esau- riscono edabbisognano
quindi diegualmente
rapida riparazione. Siaddormenta
il neonatoappena
lascia le poppe, enon
si desta che perpoppare
dinuovo:
lo svegliarlo allora sarebbe cosa irragionevole giacché sipuò
ritenereche
1’ istinto
non
lo lascieràdormire
più del biso- gno.E un
assurdocostume
quello di cullare ibambini
,
onde
quasi sforzarliad addormentar-
si : risultati di questa prava usanza
sono
spesso delle tristiconseguenze, come
p. e. congestio- ni cerebrali.Non
dovrassi per egual guisa usarealtri mezzi artificiali per procurare loro il son- no, c qualora dimostrano questi piccoli esseri il
bisogno d’ abbandonarvisi conviene loro per-
^
^9
metterlo, e lasciarli ridestareda
se.E
in gene- raledannoso
lo svegliare ilbambino con
subi-tanea
sorpresa,
giacehè
essacagiona
inquel
delicatoindividuo un mal
essere,che dura
quasi tutta la giornata.Appena che
il fanciullo sarà atto siaccostumerà
a coricarsied
alzarsiper tempo. Ne avverrà
cosi poi ilbisogno
di svegliarlo,
sempre che goda buona
salute : ilriposo
non dovrà
essere ditroppo prolungato
:validis cursibus quotidie assuetus
,
equus quie-
scat in stabulis ;opima pinguedine
turget,
sed
simul longe
debilior fiet solidis laborisimpar omnino.
Vansviet.— Se un
riposotroppo pro- lungato
fa così funesto effettosu
diun animale
sìforte
,
quanto maggiore non
sarà la suaazione
sopra il fanciullo di fibre così delicate? »La
»
morale
, diceun
filosofo, ravvisa neiroziosllà» la
madre
di tutti i vizj , la religione lamo-
» stra
come un peccato
capitale, la
medicina
» la considera
come
la sorgente di tutti i mali.»Finalmente
il riposotroppo prolungato
èun
eccesso,
ed Ippocrate
dice :omne nimium na-
turaeinimicum.
Ecco alcune
regoleda
osservarsi inpropo-
sito :
1.
Tutto
ilcorpo dovrà
essere libero, poi-ché
i legaccicomprimendo
le partisono
di ostacolo alla libera circolazione.2. I Ietti