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CAPITOLO 5 Il nuovo layout e il Progetto Ricambi

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 5

Il nuovo layout e il Progetto Ricambi

5.1 Introduzione

Con il termine layout si intende la progettazione e l’attuazione della disposizione ottimale delle attrezzature industriali, compresi i macchinari, la manodopera, le scorte, i trasporti interni e tutti i servizi accessori, nonché la progettazione della struttura più adeguata a contenere e proteggere tali sistemi.

Le occasioni da cui scaturisce la necessità di studi di layout sono, generalmente:

 riprogettazione parziale o totale del prodotto, che conduce, in genere, alla riprogettazione e re-disposizione delle attrezzature e dei servizi interni;

 messa in linea di un prodotto nuovo;

 sensibili variazioni della domanda, che possono portare l’azienda, ad esempio a valutare la possibilità di costruire un nuovo stabilimento, nel caso in cui la domanda subisca un notevole aumento;

 obsolescenza delle attrezzature esistenti. Problemi di layout sono spesso dovuti all’obsolescenza dei macchinari, delle attrezzature e degli edifici. L’obsolescenza di un processo produttivo può richiedere innovazioni radicali nella disposizione delle attrezzature così come edifici insufficienti all’espansione dell’impresa possono portare alla realizzazione di nuove ali di fabbricato o di un nuovo stabilimento;

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 ambiente di lavoro insoddisfacente, ad esempio nel caso di rumore eccessivo o frequenti cambiamenti di temperatura oppure nel caso di una disposizione interna che non assicuri il facile accesso da parte del personale o dei mezzi di trasporto ai materiali, alle attrezzature o ai macchinari;

 variazioni nell’ubicazione o nella concentrazione dei mercati, che possono suggerire l’opportunità di un trasferimento di parte del processo produttivo o dell’intero stabilimento;

 riduzione dei costi. In generale, l’ottimizzazione del layout significa che gli edifici, le attrezzature e il personale vengono utilizzati in maniera più razionale. Le modifiche al layout si possono raggruppare in quattro categorie:

1. modifiche parziali a layout esistenti. Nuovi metodi di lavorazione o tecniche di collaudo possono avere per conseguenza una modifica del layout così come l’introduzione di un nuovo processo produttivo comporta la re-disposizione degli impianti e delle attrezzature;

2. trasformazione generale del layout esistente. Industrie con produzioni rapidamente obsolescenti o in rapida evoluzione affrontano periodicamente la trasformazione del layout;

3. trasferimento degli impianti in uno stabilimento esistente. È un’opportunità per riesaminare i metodi e i processi produttivi ed aggiornarli con le tecniche più innovative;

4. costruzione di un nuovo stabilimento, che coinvolge la categoria più impegnativa dei problemi di layout. In questo caso si dispongono le unità produttive relative al processo produttivo e poi i servizi ausiliari indispensabili alla vita dello stabilimento. Infine, si passa alla progettazione del’edificio destinato a contenere i processi produttivi.

Il layout ottimale deve soddisfare le esigenze tecnico-economiche complessive dell’azienda. Gli obiettivi principali di un layout ottimale sono di seguito elencati:

 semplificare il processo produttivo;

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 ridurre al minimo le scorte di produzione ed i materiali immagazzinati;

 utilizzare lo spazio disponibile nel modo più efficace;

 offrire ai dipendenti un ambiente di lavoro soddisfacente;

 evitare investimenti di capitale non necessari;

 utilizzare efficacemente la manodopera.

La modifica di un layout esistente è un progetto che richiede:

tempo: è un attività che va svolta passo dopo passo; è opportuno sottolineare

l’importanza della fase di raccolta dati, la quale rappresenta un punto di partenza fondamentale nell’intera procedura;

risorse umane: è necessario l’apporto sia di persone dedicate specificamente alla

gestione del progetto in essere, sia di figure interne all’azienda che garantiscano la validazione dei dati;

risorse monetarie: per attuare le opere di modifica degli impianti e delle

attrezzature.

5.2 Il Re-layout di ThyssenKrupp Encasa

Durante il periodo di stage formativo è stato affrontato in azienda un importante progetto di modifica del layout esistente, con lo scopo di ridurre i costi di gestione e di aumentare l’efficienza produttiva con una disposizione più razionale delle attrezzature e degli impianti.

Lo stabilimento di Pisa (2900 m2) è composto da due edifici.

Il centro logistico si trovava all’interno dell’edificio contrassegnato con il numero 1 in Figura 5.1, mentre nell’edificio 2 si trovava l’area di assemblaggio di entrambi i prodotti, piattaforme elevatrici e montascale.

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Figura 5.1 - Vista aerea dell'azienda

La posizione del centro logistico presentava però alcuni sconvenienti. Innanzitutto l’accesso per i mezzi incaricati di prelevare i prodotti finiti era difficoltoso in quanto essi erano costretti a percorrere una strada non asfaltata e di dimensioni non adeguate ai mezzi che dovevano transitarvi (Figura 5.2).

Figura 5.2 - Strada non asfaltata che costeggia l'azienda

Inoltre, l’azienda possiede solamente un accesso per caricare e scaricare la merce e non è dotata di banchine di carico. Pertanto, si avevano lunghi tempi di attesa per le

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compagnie di trasporto, sia per quanto riguardava la merce in arrivo che per i prodotti finiti in partenza.

Per ovviare a questi problemi è stato deciso di spostare il magazzino spedizioni presso una compagnia specializzata. Il progetto è stato articolato in tre fasi principali:

Fase 1: analisi dello stato “As-is” e gara di appalto per determinare il miglior fornitore del servizio di logistica;

 Fase 2: trasferimento dei prodotti presenti nel magazzino spedizioni dell’azienda presso lo stabilimento del fornitore del servizio di logistica scelto, situato a Pontedera, a 15 km dall’azienda;

 Fase 3: modifica e riadattamento del reparto di produzione dell’azienda.

Figura 5.3 – Nuova sede del magazzino spedizioni dell’azienda

Con lo spostamento del magazzino spedizioni presso la nuova sede, l’azienda ha ottenuto un risparmio annuo di circa 60.000 €. Sono state, infatti, ridotte le spese per la manutenzione delle attrezzature che erano presenti nel magazzino spedizioni e per l’energia. Inoltre è stato possibile ottenere un risparmio in termini di personale in quanto il magazzino spedizioni all’interno dell’azienda comportava la presenza costante di due operatori per ragioni di sicurezza, anche se spesso non erano necessari.

L’azienda ha ottenuto un risparmio anche per quanto riguarda l’affitto annuo della struttura, raggiunto attraverso lo spostamento di alcuni uffici presso lo stabilimento 1. Inoltre, è stato possibile dirottare le spedizioni da parte di tre principali fornitori dell’azienda direttamente presso lo stabilimento di Pontedera, con una notevole diminuzione dei costi di gestione annui.

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Oltre a vantaggi di tipo economico, lo spostamento del magazzino spedizioni ha comportato anche altri vantaggi.

Innanzitutto è stato ottenuto un guadagno in termini di sicurezza in quanto è stato ridotto del 50% il traffico di mezzi all’interno dell’azienda. Inoltre è stato possibile aumentare il livello di servizio ai clienti, in quanto la nuova sede di Pontedera offre una maggiore flessibilità in termini di orari di apertura (è possibile caricare i camion dalle ore 6 del mattino fino alle ore 20) e di capacità di mezzi che può accogliere. Questo è un aspetto importante in quanto in passato il problema della scarsa capacità e degli orari di chiusura del centro logistico comportavano spesso ritardi nella consegna dei prodotti finiti. Inoltre, gli operatori erano, talvolta, costretti a rimanere alcune ore in più oltre l’orario di lavoro per attendere le compagnie di trasporto e questo generava, spesso, malcontento.

Un altro vantaggio è stato quello di ottenere, con il Consignment Stock1, un risparmio in termini di merci presenti a magazzino.

In Figura 5.4 è riportato il layout dei due stabilimenti prima dello spostamento del magazzino spedizioni presso la nuova sede.

Figura 5.4 - Layout dei due stabilimenti prima dello spostamento del magazzino spedizioni

1

Il Consignment Stock rappresenta una modalità di gestione della fornitura nella quale il fornitore disloca degli stock di materiale presso il cliente. Il fornitore rimane proprietario dello stock fino a quando il cliente non lo preleva e si assume l’onere di mantenere la disponibilità per il cliente secondo accordi che predefiniscono i livelli di scorta dislocati presso il cliente. Il cliente si assume invece l’onere del riordino quando preleva.

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In Figura 5.5 invece è riportato il nuovo layout che assumerà l’azienda.

Figura 5.5 - Nuovo layout aziendale

5.3 Il Progetto Ricambi

Un altro importante progetto sviluppato durante il periodo dello stage formativo, e tuttora in corso, riguarda la gestione dei ricambi delle piattaforme elevatrici e dei montascale, forniti ai clienti o durante il periodo di garanzia della macchina o in un periodo successivo.

La gestione dei ricambi costituisce per le aziende moderne un aspetto fondamentale e allo stesso tempo critico, come viene esposto nel paragrafo successivo.

5.3.1 L’importanza del post-vendita

Le imprese europee si trovano oggi ad affrontare la più importante sfida concorrenziale dal dopo guerra, quella di competere e rimanere avanti alle nuove aziende dei paesi a basso costo.

Settori industriali tradizionalmente considerati ad alta redditività sono oggi fortemente insidiati da una serie di pressioni competitive riconducibili al crollo dei confini geo-politici, alle mutate esigenze dei clienti finali, alla riduzione del ciclo di vita dei prodotti

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e, non da ultimo, alle spinte normative e legislative ispirate a una maggiore liberalizzazione dei mercati.

La crescente omologazione dei prodotti, la loro rapida obsolescenza e la riduzione dei margini operativi impongono un forte ripensamento delle strategie di business delle moderne aziende industriali. Estetica, funzionalità, costi e qualità di un prodotto non garantiscono, così come in passato, un vantaggio competitivo duraturo, in quanto considerate proprietà facilmente replicabili e acquistabili.

Ciò che viene richiesto dal mercato è un prodotto sempre più costituito da un insieme di componenti, materiali e immateriali, intimamente connessi. Se in passato lo scambio si limitava al bene fisico, oggi il campo di offerta si è ampliato a un sistema complesso in cui il prodotto è completato e integrato con servizi di supporto. Nasce, quindi, l’esigenza di attuare un processo di innovazione dell’organizzazione aziendale che miri alla creazione di valore aggiunto per i clienti, passando dalla vendita di prodotti alla vendita di prodotti e servizi integrati.

In questo contesto, l’assistenza post-vendita, argomento tradizionalmente percepito all’interno di un’azienda industriale come un male costoso ma necessario per rispondere a degli obblighi di legge, assume un importante ruolo chiave in una moderna organizzazione.

Figura 5.6 - Visione del post-vendita negli anni

Con il termine post-vendita si intende l’insieme di attività che si attivano in seguito alla vendita di un prodotto. Tali attività sono volte a:

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rimpiazzare eventuali parti o prodotti non più funzionanti correttamente (spare

sparts);

riparare parti o prodotti non più funzionanti correttamente (reactive

maintenance);

creare valore aggiunto per il cliente (value added services).

L’assistenza post-vendita permette, quindi, di mantenere un’interazione tra l’azienda e il cliente finale anche dopo la fase di acquisto del prodotto, garantendo la possibilità di recuperare in modo sistematico e diretto dal campo aspettative, esigenze e abitudini d’uso del consumatore, tutti elementi fondamentali per poter proporre nuove soluzioni di alto valore per il mercato.

L’enorme flusso potenziale di informazioni vitali riguardanti i propri clienti (comportamenti, esigenze) ed i propri prodotti (problemi, caratteristiche e migliorie da apportare) rappresentano una fonte di reale vantaggio competitivo.

Il moderno servizio post-vendita è quindi elevato a centro di profitto o unità di business indipendente, con responsabilità tecnica ed economica non più solo sulle attività collocate temporalmente a valle della vendita di un bene fisico, ma anche su quei processi pervasivi l’intero ciclo di vita di un prodotto: dalle fasi iniziali di progettazione, alle attività di prevendita e di offerta, per non trascurare ovviamente anche quelle canoniche di post-vendita e dismissione.

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In diversi casi il servizio post-vendita è, infatti, in grado di generare un giro d’affari comparabile o superiore a quello della vendita stessa dei prodotti serviti e, se ben gestito nella sua componente relazionale con il cliente, è indubbiamente uno strumento efficace per conseguire un’elevata customer satisfaction e una duratura customer loyalty. A livello di economics, infatti, normalmente il fatturato del post-vendita varia tra il 25 e il 40% del fatturato totale ed è legato per 2/3 a parti di ricambio e per 1/3 a servizi. Il contributo al margine arriva fino al 50-60%, con margini doppi o tripli rispetto ai prodotti primari.

Ci sono, però, alcuni aspetti da considerare. Infatti, il fatto che la disponibilità delle parti di ricambio, quando servono e dove servono, sia data per scontata dal mercato, non significa che le aziende abbiano attivato sistemi efficienti ed efficaci per la loro gestione. In Tabella 5.1 viene fatto un confronto tra la gestione della normale produzione dei prodotti e quella dei servizi post-vendita [15].

Parametri Manufacturing Supply Chain Servizi after-sales di Supply

Chain

Natura della

domanda Prevedibile, può essere prevista

Sempre imprevedibile, sporadica

Risposta richiesta Standard, può essere programmata

Il prima possibile (stesso giorno o il giorno seguente)

Numeri di codice Limitata Da 15 a 20 volte, a volte di più

Gamma prodotti In gran parte omogenea Sempre eterogeneo

Rete di distribuzione

Dipende dalla natura del prodotto, possono essere necessarie più reti

Singola rete, capace di erogare i differenti servizi prodotti Obiettivo della

gestione scorte

Massimizzare la velocità delle

risorse Preimpostare le risorse

Logistica inversa Non trattata

Gestire i ritorni, riparare e smaltire i componenti non riusciti

Indici di

prestazione Fornitura prodotti Disponibilità del prodotto

Indici di rotazione

del magazzino Da 6 a 50/anno Da 1 a 4/anno

Tabella 5.1 – Confronto tra la gestione della produzione e dei servizi post-vendita

Un altro importante aspetto da considerare nella gestione del post-vendita è il livello di servizio. Poiché è difficilmente sostenibile poter offrire a tutti i clienti il medesimo

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livello di servizio, il post-vendita può dimensionare la propria offerta modulando il livello di servizio in base a specifiche caratteristiche.

Figura 5.8 - Livello di servizio

Il servizio di post-vendita è in grado di mettere l’impresa in una posizione migliore nell’affrontare gli andamenti ciclici del proprio settore e dell’economia in generale. Tali servizi, infatti, specialmente per beni durevoli, risentono meno degli andamenti altalenanti dell’economia. In alcuni casi, la domanda di servizi aumenta: i clienti posticipano nel tempo l’acquisto di un nuovo prodotto, investendo di più in servizi di

maintenance & repair per allungare il ciclo di vita del prodotto.

Per un’azienda manifatturiera, tradizionalmente votata alla ricerca dell’eccellenza industriale, progettare (o riprogettare) il servizio post-vendita implica quindi la necessità di operare un profondo cambiamento culturale, organizzativo e metodologico, dato che la produzione e la fornitura di un prodotto esteso sono attività ben diverse da quelle associate ad un manufatto.

Quindi, poiché i servizi post-vendita abilitano relazioni e offrono profitti a lungo termine, aumentano la soddisfazione del cliente e forniscono un vantaggio competitivo sul mercato, è necessario dedicare risorse importanti alla definizione della strategia e alla sua realizzazione in ambito post-vendita.

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Per cui è fondamentale riprogettare il servizio post-vendita. Nuovi modelli logistici e organizzativi per configurare e gestire la rete di assistenza, permettono non solo di incrementarne il potenziale di mercato, indirizzandosi a tipologie di consumatori culturalmente diversi e geograficamente distribuiti anche su scala mondiale, ma anche di passare da un rapporto istantaneo e di tipo meramente transazionale con il cliente a una relazione più stabile e duratura, che si sviluppa durante l’intero ciclo di utilizzo del prodotto stesso. La componente di servizio, sia al momento della vendita del prodotto sia durante le fasi ad essa seguenti, può assumere una rilevanza strategica per un’azienda industriale, in grado di generare valore sin da subito, ma soprattutto in prospettiva futura. Essa può fortemente influenzare il livello di soddisfazione del cliente, condizione necessaria per garantirsi la possibilità di mantenere un portafoglio di clienti leale e duraturo.

Gli obiettivi che dovrebbe porsi un servizio di post-vendita dovrebbero sintetizzarsi in:

 incrementare il livello di soddisfazione del cliente e la redditività aziendale;

 creare un vantaggio competitivo per il successo e lo sviluppo dell’azienda;

 assicurare al cliente un’assistenza qualificata nell’intero ciclo di utilizzo dell’impianto;

 garantire al cliente il funzionamento continuo del prodotto (ricambi, manutenzione, assistenza);

 individuare i costi che il cliente deve sopportare per il possesso e l’impiego del prodotto/servizio;

 individuare, tra le esigenze del cliente riguardo al prodotto/servizio, quelle che egli valuta come dei reali benefici;

 indicare in quale misura le caratteristiche del prodotto/servizio offerto sono in grado di dare i vantaggi identificati.

5.3.2 I ricambi nel nuovo layout dell’azienda

Lo spostamento del magazzino spedizioni presso la sede di Pontedera ha permesso di svolgere alcune importanti modifiche al layout dell’azienda, non solo per quanto

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riguarda i reparti produttivi del VPL, dei binari delle Supra e delle piattaforme delle macchine IPL, ma anche per quanto riguarda il magazzino arrivi, collo di bottiglia della produzione. Infatti, con lo spostamento di quest’ultimo dallo stabilimento 1 allo stabilimento 2, nell’area evidenziata in Figura 5.5, è stato possibile aumentare il numero di metri lineari di scaffali per la merce in arrivo.

Allo stesso modo, si è pensato anche di rivedere l’area dedicata ai ricambi. Allo stato attuale, si hanno 86 metri lineari di scaffali dedicati ai ricambi. I componenti presenti su queste scaffalature sono utilizzati solamente come ricambio, mentre i componenti che vengono spediti spesso come ricambio ma che sono anche utilizzati in linea non hanno una postazione all’interno degli scaffali dei ricambi ma sono posti in una scaffalatura posizionata vicino ad essi. Non vi è quindi una separazione fisica, per questi componenti, tra quelli utilizzati in linea e quelli spediti come ricambio.

In Figura 5.9 è riportata la scaffalatura attuale dedicata ai ricambi. Appare evidente come questa non sia sufficiente a contenere l’elevato numero di componenti inviati come ricambio e, pertanto, come questi siano distribuiti su di essa in maniera caotica e poco pratica per l’operatore che si deve occupare delle spedizioni.

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Figura 5.10 - Particolare della scaffalatura dedicata ai ricambi

Nel nuovo layout è stato deciso di aumentare lo spazio dedicato ai ricambi, passando da 86 metri lineari di scaffali a 120. Inoltre si avranno due postazioni distinte per quei componenti che vengono sia utilizzati in linea che spediti spesso come ricambio. In questo modo si otterrà un miglioramento nella gestione di questi componenti: infatti, la domanda dei componenti utilizzati in linea è nota mentre quella dei componenti richiesti come ricambio non lo è. Avendo due sedi separate per le due tipologie di componenti sarà minore il rischio di sottrarre alla linea dei componenti necessari per la produzione delle macchine.

Per quanto riguarda i componenti di notevoli dimensioni e di un certo valore inviati raramente come ricambio, come le centraline dei VPL, non è stata prevista, nel nuovo layout, una postazione dedicata. Questo perché, avendo un indice di rotazione molto basso, costituirebbero un capitale fermo e occuperebbero un notevole spazio. Pertanto, per questi componenti, nel nuovo layout la situazione rimarrà come allo stato attuale e

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non si avrà una separazione fisica tra i componenti utilizzati in linea e quelli spediti come ricambio.

In Figura 5.11 è indicata l’area, all’interno del magazzino, dedicata ai ricambi.

Figura 5.11 - Area ricambi nel nuovo layout del magazzino

In Figura 5.12 sono riportati le nuove scaffalature destinate ad accogliere i ricambi.

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5.3.3 Il Progetto e-service

Nell’ottica di migliorare la qualità del servizio offerto, è stato sviluppato, in azienda, un progetto per semplificare l’individuazione di uno specifico ricambio da parte degli installatori delle macchine, una volta che essi si trovano sul campo per effettuare un intervento. Questo progetto ha due importanti obiettivi:

 ridurre la probabilità che venga richiesto da parte dell’installatore un ricambio errato, non idoneo per la macchina su cui è chiamato a intervenire;

ridurre il carico di lavoro dell’ufficio Customer Care, che si trova, ogni giorno, a dover indicare alle proprie organizzazioni di vendita o ai propri dealer, i quali sono in diretto contatto con gli installatori sul campo, lo specifico ricambio di cui essi hanno bisogno in quel momento.

5.3.3.1 Lo stato attuale

L’individuazione del ricambio corretto, da parte dell’installatore che si trova sul campo, o da parte dei dealer o delle organizzazioni di vendita con i quali essi sono in diretto contatto, allo stato attuale, non sempre è agevole.

Essi hanno a disposizione uno Spare Parts Book fotografico, nel quale sono riportati tutti i componenti gestiti come ricambio dall’azienda. Per ogni componente viene indicato:  il codice;  le descrizione in italiano;  la descrizione in inglese;  il peso;  le dimensioni;

 eventuali note aggiuntive.

Un esempio di come appaiono i ricambi sullo Spare Parts Book è riportato in Figura 5.13. Le seguenti immagini sono state prese dallo Spare Parts Book relativo al modello

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18/00.952 – Emergency push button with contact / Pulsante di emergenza con gruppo contatti

18/00.953 – Yellow LED flashing indicator / Lampeggiante LED giallo Remarks: it replaces also 06/00.876 old type Remarks: No-return part

Weight: 64 g Dim.(mm): 90x40x30 Weight: 64 g Dim.(mm): 90x40x30

Figura 5.13 - Ricambi sullo Spare Parts Book

Nel corso degli anni, però, le macchine prodotte hanno subito varie modifiche e sono stati introdotti sul mercato nuovi modelli. Questo ha avuto, come diretta conseguenza, un notevole aumento del numero di ricambi gestiti dall’azienda e quindi una maggiore difficoltà per i dealer o le organizzazioni di vendita, nell’individuare il modello di ricambio corretto per la macchina su cui i propri tecnici sono chiamati ad intervenire. Infatti, alcuni ricambi, pur essendo la stessa tipologia di componente, possono essere indicati per alcuni modelli di macchine mentre per altri no, come nel caso dell’esempio riportato in figura seguente.

06/33.015 – Mainboard / Main board

(GHT d-134) 18/33.012 – Mainboard UL TP-RPsp TP-RPsp / Scheda madre UL Remarks: Old RPsp machine versions Remarks:

Weight:380 g Dim.(mm):280x180x50 Weight: 490 g Dim.(mm): 380x180x160

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La mainboard, con la propria ricevente, utilizzata nell’attuale modello di montascale, è quella riportata in Figura 5.15.

06/39.100 – Mainboard IPL D203 / Mainboard IPL D203 06/39.200 – REW037 Receiver / Ricevente REW037 Remarks: ONLY FOR ID: SP06 Remarks: ONLY FOR ID: SP06

Weight: 390 g Dim.(mm): 280x160 Weight: 22 g Dim.(mm): 80x50

Figura 5.15 - Mainboard e ricevente utilizzate sul nuovo modello di montascale

Un’ulteriore difficoltà è data dal fatto che l’azienda non ha mai gestito i modelli di montascale. La targhetta metallica che viene applicata sulla macchina riporta la tipologia di macchina, se è quindi una Supra o una RPsp, la portata e l’anno di costruzione. Nell’anno in corso, però, non è stato prodotto solamente il nuovo modello di macchina ma sono stati prodotti anche modelli delle precedenti versioni. Questo rende, talvolta, l’individuazione di un ricambio particolarmente difficoltosa.

5.3.3.2 L’e-service

Per ovviare ai problemi di sopra esposti, l’azienda ha valutato la possibilità di creare una struttura dati facilmente filtrabile, in modo tale che possa essere letta con performance veloci da un’applicazione Web la quale pubblicherà, a fronte dell’introduzione di un Ordine di Produzione o di una Matricola di una macchina, l’elenco dei ricambi specifici per quella macchina.

Per definire le caratteristiche di questa piattaforma Web è stato creato un team che ha stilato una specifica preliminare e ha svolto incontri con più fornitori per individuare quello più adeguato a soddisfare le esigenze dell’azienda.

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Durante i vari incontri effettuati con i possibili fornitori del servizio, l’azienda ha esposto le proprie necessità, che possono essere riassunte nei punti seguenti:

 creare uno strumento Web che permetta agli installatori qualificati

ThyssenKrupp Encasa di visualizzare la lista ricambi specifica per ogni

impianto, inserendo il numero di matricola dell’impianto. Lo strumento dovrà essere costituito da una parte Back End per la gestione da parte dell’amministratore del sito, cioè da parte dell’azienda, e da una parte Front End per l’utilizzo da parte degli utenti;

 creare un forum dedicato agli installatori all’interno del quale poter condividere soluzioni di installazione verificate sul campo. Le caratteristiche richieste a questo strumento saranno quelle di velocizzare l’individuazione degli argomenti e di evitare il proliferare di commenti non pertinenti attraverso un’attività di filtro dei contenuti fatta dall’amministratore;

 creare un’area attiva dove poter inserire news ed eventi quali l’organizzazione di corsi di formazione all’interno dell’azienda;

 creare una App Android & iOS per accedere direttamente dal campo alla lista ricambi specifica di ogni impianto ed al forum.

Le relazioni che esistono tra i possibili utenti dello strumento sono riportate nell’immagine seguente:

Figura 5.16 - Relazioni esistenti tra i possibili utenti della piattaforma Web

Partendo dalla stessa pagina di accesso, lo strumento dovrà mostrare i contenuti adatti al profilo dell’utente collegato, rendendo accessibili le sole zone predisposte per quell’utente. Esso presenterà, come già esposto, due macro sezioni:

1. il Front End, per l’utilizzo da parte degli utenti;

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Nel Front End dello strumento Web gli utenti avranno la possibilità di accedere, tramite la pagina Web, alle stesse informazioni visibili tramite le App.

Esso sarà strutturato in modo da avere determinate caratteristiche, di seguito esposte. Piattaforma ricambi

Lo strumento dovrà permettere, a qualsiasi livello di utenza di identificare un ricambio effettuando una ricerca tramite parola chiave o attraverso dei dettagli disponibili, come ad esempio il codice dell’articolo o parte della descrizione del prodotto. Questo sarà il primo livello di ricerca. A questo livello non sarà necessario conoscere il numero di matricola dell’impianto ma si partirà da un database generico con tutti gli articoli disponibili. Non tutti gli articoli saranno però disponibili come ricambio.

Il risultato della ricerca dovrà essere mostrato sottoforma di un elenco tabellare dei ricambi individuati in cui, ad ogni prodotto sarà associata una scheda di dettaglio contenente varie informazioni. Le informazioni visibili dovranno essere personalizzate in base all’utente collegato. In particolare:

 il tecnico in cantiere dovrà poter visualizzare il codice articolo, il nome dell’articolo, la foto dell’articolo e lo stato di disponibilità del ricambio (disponibile/non disponibile) attraverso un codice colore. Il tecnico accederà, tramite la funzione “Carrello”, a una sezione all’interno della quale verrà riportato un elenco dei prodotti scelti e in attesa di essere acquistati. La pagina sarà completata da un pulsante tramite il quale il tecnico potrà inviare una e-mail con il contenuto del carrello al proprio gestore ricambi il quale effettuerà l’ordine dei componenti;

 i Dealer e le Organizzazioni di vendita dovranno poter visualizzare, oltre alle informazioni riguardanti il prodotto già citate, anche il prezzo del prodotto (personalizzato in base al cliente) e la disponibilità in magazzino, gestita, anche in questo caso, tramite un codice colore.

Per entrambe le tipologie di utenti i tempi di consegna previsti non verranno gestiti. La disponibilità degli articoli sarà calcolata basandosi su un database che verrà aggiornato automaticamente con frequenza da definire in una seconda fase, e che attinge le informazioni dall’ ERP aziendale.

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Gestione impianti

Ci sarà poi una seconda possibilità di ricerca dei ricambi basata sulle BOM degli specifici impianti. In questo caso, ogni installatore potrà visualizzare solo gli impianti di sua competenza.

Il tecnico in cantiere avrà la possibilità, digitando la matricola dell’impianto, di visualizzare un primo schema dell’impianto stesso. Da questo schema potrà selezionare la parte dell’impianto di suo interesse. Una vota fatto questo avrà accesso ad una serie di disegni tecnici o esplosi specifici di quella parte. Scorrendo all’interno del disegno sarà possibile selezionare il pezzo di ricambio individuato: al semplice click si aprirà un pop-up con il codice articolo, la descrizione, la foto e due tasti di selezione, che daranno la possibilità o di ordinare il pezzo oppure di chiudere il pop-up.

Se il pezzo viene selezionato, finisce nella sezione “Carrello” e sarà possibile proseguire nella scelta di altri pezzi di ricambio.

Una volta terminata la selezione dalla sezione “Carrello” sarà necessario selezionare il pulsante “Ordina” che invierà una e-mail al proprio gestore ricambi, il quale effettuerà l’ordine dei componenti all’azienda, secondo le modalità attuali e cioè tramite DOP (Digital Ordering Process) nel caso di clienti esteri o tramite e-mail oppure telefono nel caso di clienti italiani.

Forum Tecnico Installatori

Il Forum sarà accessibile sia tramite smartphone/tablet che tramite Front End Web. All’interno dello stesso potranno accedere gli installatori, previa registrazione, che potranno condividere soluzioni di installazione verificate sul campo. Essi potranno inserire nuovi argomenti di discussione, aggiungere loro commenti ad argomenti già presenti, fare domande ecc. Per poter facilmente individuare l’argomento di intereresse sarà prevista una sezione FAQ, con un motore di ricerca.

La struttura del forum dovrà essere realizzata ad albero dove i post padri saranno le tipologie di impianto. Saranno previsti diversi livelli per permettere di filtrare i post. Il moderatore del forum sarà una figura incaricata all’interno dell’azienda e agirà da Amministratore del Forum. Esso avrà la possibilità di inviare, tramite e-mail o SMS un messaggio a tutti gli utenti del forum nel caso abbia una comunicazione importante da

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distribuire. Sarà inoltre prevista un’area del forum di consigli o suggerimenti attraverso la quale si potranno avere feedback dal basso verso l’alto per miglioramenti o cambiamenti da effettuare. L’amministratore del forum potrà decidere quali post mantenere sul forum.

Sarà, infine, possibile impostare un tempo oltre il quale i vecchi post vengono automaticamente cancellati per evitare di mantenere commenti che rischiano di non essere più attuali.

Programma corsi

Gli utenti dovranno avere la possibilità di visualizzare all’interno del Front End Web il programma corsi organizzati da ThyssenKrupp Encasa e prenotare la presenza ad un evento organizzato. La prenotazione avverrà tramite un form dedicato all’interno del quale l’utente dovrà inserire una serie di informazioni obbligatorie. La richiesta verrà inoltrata all’azienda, la quale provvederà a confermare o suggerire date alternative nel caso in cui i posti a disposizione per quell’evento siano esauriti.

Il Back End del sito avrà invece le caratteristiche riportate di seguito. Utenti

Gli amministratori del sito avranno accesso ad un elenco degli utenti registrati ed avranno la possibilità di configurare il livello di utenza e di aggiungere, modificare, disabilitare o eliminare gli account abilitati all’accesso.

Prodotti

Gli amministratori avranno la possibilità di accedere ad un elenco dei prodotti presenti nel sito e di modificare, aggiungere o eliminare ogni prodotto in vendita.

Inoltre, sarà prevista una funzione di esportazione/importazione totale e/o parziale per cliente del database, nel caso ad esempio si debbano inserire i nuovi impianti prodotti o si debbano aggiornare gli elenchi delle parti disponibili, i listini di vendita, e/o altri parametri.

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Notizie

Lo strumento permetterà agli amministratori di aggiungere, modificare o eliminare le notizie pubblicate e visualizzabili da tutti gli utenti nella homepage del Front End. Potrà, inoltre, impostare per tali notizie, una data di fine validità.

Report

Gli amministratori avranno la possibilità di accedere a grafici statistici e reportistica, visualizzando o esportando in un foglio Microsoft Excel (in base all’intervallo di date selezionato e suddivisi per utente) numero di visite, data di primo accesso, data di ultima visita, pagine visualizzate e, eventualmente, prodotti acquistati.

Come già accennato precedentemente, sarà possibile prevedere, per la piattaforma Web, più livelli di accesso, che permetteranno una visione selettiva delle informazioni. Ad oggi si prevedono almeno i seguenti profili:

 Tecnico in Cantiere;

 Dealer;

 Organizzazioni di vendita;

 Amministratore (dedicato alla direzione per la completa gestione del sito);

 Tecnico Master (che avrà il ruolo di moderatore per alcune aree tematiche specifiche).

Per quanto riguarda la compatibilità, lo strumento dovrà essere compatibile con i principali browser disponibili per i dispositivi desktop. In caso di sito Web, il layout dovrà essere di tipo “responsive”, cioè in modo che adatti i contenuti in base alle dimensioni dello schermo del dispositivo in uso. Il sito dovrà essere utilizzato da qualsiasi dispositivo dotato di browser Internet, senza necessità di alcun software installato.

Sarà prevista, inoltre, una gestione multilingua. La prima versione dello strumento sarà in italiano e in inglese, con la possibilità di specificare la preferenza a livello di utenza, ma avrà la possibilità, in futuro, di aumentare il numero di lingue gestite.

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Infine, insieme alla piattaforma Web, sarà sviluppata una web App visualizzabile da dispositivi dotati di sistema operativo Android, IOS e Windows.

Per motivi di sicurezza delle informazioni la App dovrà essere di tipo online, in modo da non dover trasferire sui device mobili il database con tutte le informazioni relative agli impianti. Inoltre, ad ogni modifica o aggiunta anche di uno solo degli schemi o degli esplosi, la App offline renderebbe necessario ricompilare le applicazioni con tutte le conseguenze del caso (non ultima la necessità per i vari utenti di aggiornare l’applicazione ad ogni nuovo rilascio).

Sarà comunque possibile visualizzare una serie di informazioni anche in caso di assenza di copertura:

- Database ricambi generale navigabile. Quando sarà disponibile una connessione, oltre al database sarà possibile visualizzare anche il prezzo dei vari articoli a seconda del profilo utente e la disponibilità degli articoli;

- Iscrizione corsi. Il dispositivo manterrà nella memoria cache il form compilato ed appena avrà di nuovo copertura invierà la richiesta all’azienda per successiva conferma.

Quando sarà nuovamente disponibile una connessione, sarà possibile visualizzare anche la ricerca all’interno di ogni BOM degli impianti ed il forum.

Queste applicazioni, che potranno essere scaricate da Google Play o da Apple Store, permetteranno agli installatori qualificati di identificarsi e di avere le stesse funzionalità descritte precedentemente.

È necessario tenere presente che non tutto ciò che viene fornito come ricambio è presente all’interno della distinta della macchina con il medesimo codice. Spesso come ricambio sono forniti dei kit (con un dato codice) composti da più codici presenti singolarmente nella distinta (esempio: nella distinta della macchina sono presenti i due codici del motore e del riduttore mentre come ricambio viene fornito il kit motoriduttore). In questo caso, nel momento in cui il tecnico selezionerà un codice ricambio, se questo appartiene ad un LAL (Lavorazioni A Lotti variabili, effettuate fuori dalla linea di assemblaggio) verrà presentato in corrispondenza il codice del kit con tutte le informazioni dei ricambi presenti nello stesso.

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Oltre alle funzionalità appena esposte e concordate con il fornitore per una prima versione dello strumento Web potranno essere aggiunte, in futuro, nuove funzionalità opzionali, di seguito esposte:

nel momento in cui i fornitori di ThyssenKrupp Encasa avranno inserito i barcode sui componenti nella posizione indicata dall’azienda stessa sarà possibile selezionare un ricambio sparando il codice a barre inserito sul pezzo;

 qualora si voglia procedere ad una maggiore integrazione tra i vari sistemi informatici sarà possibile interfacciarsi con l’ERP aziendale attraverso uno scambio reciproco di informazioni automatiche che avviene con dei tracciati stabiliti in fase di progettazione;

 con la logica sopra riportata la piattaforma potrebbe essere utilizzata anche per effettuare ordini bypassando il DOP (Digital Order Process) attualmente in uso;

 per dare maggiore visibilità o informazioni all’utente sullo stato dei suoi ordini è possibile inviare una conferma in automatico della spedizione di un ordine ed eventualmente inserire un link alla pagina “Track and Trace” del corriere utilizzato. In questo modo l’utente potrà tenere sotto controllo i passaggi della spedizione.

5.4 Miglioramenti alla linea IPL

Con la modifica del layout aziendale è stata presa in considerazione anche la linea di assemblaggio dei montascale. La struttura della linea ha subito diversi cambiamenti nel corso degli anni, che hanno portato all’attuale configurazione a 10 postazioni.

Non è stato ritenuto necessario, in questa fase, apportare ulteriori modifiche alla struttura della linea ma è stato deciso di analizzare una fase molto importante nella produzione dei due modelli di macchine, RPsp e Supra: la fase di collaudo sul totem, una struttura dotata di due tratti di binario per le RPsp e due tratti di binario per le Supra e utilizzata per la verifica finale del funzionamento delle macchine.

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Figura 5.17 - Totem utilizzato a fine linea per il collaudo dei montascale

Quando la macchina giunge a fine linea, prima di essere posta nella scatola con la quale verrà spedita al cliente, viene effettuato il collaudo sul totem. Al momento viene effettuato un collaudo al 100% per le macchine Supra, mentre, a causa della posizione fissa del binario, le macchine RPsp vengono collaudate solo se hanno una inclinazione del binario compresa tra i 25 e 29 gradi.

Di seguito si riportano le fasi del processo, concentrandosi in particolare su quelle che precedono e seguono la prova sul totem, per individuare eventuali fasi in cui è possibile effettuare operazioni di miglioramento.

FASE 1: Rimozione delle viti che fissano la macchina sul carrello.

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FASE 2: Prova sul totem.

Figura 5.19 - Fase 2

FASE 3: Rimozione della macchina dal totem e riposizionamento sul carrello. FASE 4: Fissaggio della macchina sul carrello tramite le 4 viti.

FASE 5: Rimozione del manubrio dal carrello.

Figura 5.20 – Fase 5

FASE 6: Posizionamento delle cinghie nei punti di ancoraggio superiori della macchina. FASE 7: Rimozione della vite di bloccaggio del piano del carrello, sul quale è fissata la macchina.

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Figura 5.21 - Fase 7

FASE 8: Abbassamento della macchina con la gru e posizionamento sul supporto.

Figura 5.22 - Fase 8

FASE 9: Fissaggio delle cinghie nei punti di ancoraggio inferiori della macchina tramite due anelli.

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Figura 5.23 - Fase 9

Figura 5.24 – Posizione del montascale dopo le fasi 8 e 9

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FASE 11: Sollevamento della macchina e posizionamento nella scatola.

Figura 5.25 - Fase 11

Dal ciclo sopra esposto appare evidente come la fase di fissaggio e rimozione delle viti che bloccano la macchina al piano mobile del carrello venga eseguita più volte, prima e dopo la prova di collaudo sul totem. Poiché per effettuare la prova, complessivamente, sono necessari circa 30 minuti, una buona parte di questo tempo viene impiegata dagli operatori per una fase che potrebbe essere velocizzata modificando il modo di fissaggio della macchina sul carrello.

A questo scopo è stato progettato, quindi, un carrello, da utilizzare esclusivamente alla postazione della prova sul totem, che permetterebbe di eliminare le due fasi di fissaggio e rimozione delle viti che seguono la prova di collaudo.

Il carrello è stato progettato sulla base di quello utilizzato attualmente in azienda per movimentare la macchina in linea, tra una stazione e l’altra, in modo da permettere,

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eventualmente, un riadattamento di un carrello esistente, senza la necessità di fabbricarne uno ex-novo.

Il carrello utilizzato attualmente in linea è riportato in Figura 5.26.

Figura 5.26 - Carrello utilizzato in linea per la movimentazione dei montascale

In Figura 5.27 è rappresentato, invece, il carrello che è stato progettato per essere utilizzato alla postazione di collaudo sul totem.

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Come già accennato, il carrello progettato per l’utilizzo alla postazione della prova di collaudo sul totem ha caratteristiche simili a quello utilizzato per la movimentazione del montascale tra le varie stazioni in linea. La parte superiore del carrello, sulla quale viene fissata la macchina, può ruotare attorno a un perno posizionato nella parte posteriore del carrello. Una differenza rispetto al carrello utilizzato in linea è data dall’utilizzo di un semplice perno per fissare il piano mobile al telaio al posto della vite, indicata in Figura 5.21. Questo sistema rende più veloce l’operazione di bloccaggio e sbloccaggio del piano mobile.

Figura 5.28 - Carrello con il piano mobile ruotato (vista anteriore)

Nella parte inferiore del carrello, come per i carrelli utilizzati in linea, si è pensato di porre un blocco di calcestruzzo, per conferire al carrello maggiore stabilità. Il carrello è, inoltre, dotato di quattro ruote pivottanti, due delle quali sono frenabili.

Sulla parte superiore del piano mobile sono stati previsti due perni di centraggio, per facilitare il posizionamento della macchina. Come sistema di fissaggio del montascale sul carrello si è pensato di utilizzare un sistema di bloccaggio veloce, in linea con

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l’approccio SMED, esposto nel Capitolo 1 di questa trattazione, come quello riportato in Figura 5.29.

Figura 5.29 - Morsetto di bloccaggio

A seconda delle caratteristiche del morsetto scelto, ne possono essere utilizzati due oppure quattro per fissare la macchina al carrello. Tali morsetti non sono rappresentati nella Figura 5.27, nella quale viene presentato il carrello da utilizzare alla postazione del totem. Essi avrebbero il compito di fissare al carrello i due supporti sui quali è fissato il montascale.

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Il tipo di sistema di bloccaggio veloce sopra esposto è sufficiente per fissare la macchina al carrello, in quanto, scelti con opportune caratteristiche, tali morsetti riescono ad esercitare anche notevoli pressioni. Inoltre possono essere regolati in altezza grazie alla vite di pressione e si adattano, pertanto, ad una vasta gamma di spessori. Un altro importante aspetto da considerare è che durante la movimentazione la macchina è sostenuta dalla gru, che costituisce un ulteriore fattore di sicurezza.

Per sostenere la macchina nella parte superiore, a rotazione avvenuta, infine, potrebbe essere utilizzato lo stesso supporto utilizzato attualmente per il medesimo scopo, e rappresentato in Figura 5.31.

Figura 5.31 – Supporto

Un ulteriore miglioramento potrebbe essere ottenuto pensando di modificare tutti i carrelli utilizzati in linea e i due supporti dei montascale. In questo modo potrebbero essere utilizzati dei sistemi di bloccaggio veloce per fissare le macchine non solo durante la fase di collaudo sul totem ma anche durante tutte le fasi di movimentazione in linea. In tal caso potrebbero essere utilizzati dei morsetti di bloccaggio veloce con sfere autobloccanti. Nel modello a vite, mediante una chiave a brugola e con un solo giro, una sfera più grossa centrale viene spinta verso il basso. Questa a sua volta spinge verso l’esterno tre sfere di bloccaggio che si inseriscono nella scanalatura riportata su una apposita boccola ricevente o, più in generale, nel foro di alloggiamento del perno.

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Figura 5.32 - Perno di morsa a sfere autobloccanti

Il principio di funzionamento è illustrato in Figura 5.33.

Figura 5.33 - Principio di funzionamento del perno di morsa a sfere autobloccanti

Oltre al modello a vite esiste il modello dotato di maniglia che presenta lo stesso principio di funzionamento. In questo caso è l’abbassamento della maniglia che forza le sfere verso l’esterno e fa sì che queste vadano ad inserirsi in una sede opportunamente predisposta.

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Figura 5.34 - Perni di morsa a sfere autobloccanti con maniglia

Nell’ottica di miglioramento della qualità delle macchine prodotte è stata, infine, valutata la possibilità di collaudare al 100% non solo le macchine modello Supra, ma anche le RPsp. Questo, come accennato all’inizio del presente paragrafo, al momento non è possibile: a causa della posizione fissa del binario possono essere collaudate soltanto le macchine prodotte per una inclinazione del binario compresa tra i 25 e i 29 gradi. Per questo motivo è stato analizzato il problema e commissionata ad un fornitore esterno la realizzazione di un attrezzatura che permetta di regolare l’inclinazione del binario fissato sul totem in base alle caratteristiche della macchina da collaudare. Allo stato attuale l’attrezzatura non è ancora disponibile ed è in fase di realizzazione.

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