9
‘La fantascienza va presa sul serio. “Tutto ciò che si può immaginare è possibile e sarà realizzato’1
.
1.0 Lo spazio urbano nel cinema di fantascienza, tra il presente,
il futuro e lo fantastico – guida alla lettura della tesi
1.1
Fantascientifico e la scienza
Cosa è il cinema fantascientifico? Il nome stesso presume una dose consistente di fantasia, ma anche della scienza. Ciò che differenzia il cinema fantascientifico dal genere fantasy è il fatto che il primo è una estrapolazione perlopiù effettuata con il rigore dello sviluppo, mentre il secondo possiede prevalentemente un carattere di invenzione incontrollata. Una storia di fantascienza può essere ambientata sia nel presente che nel passato, però è il futuro quello che sembra essere più proprio di questo genere di racconto. Il futuro è quello che più affascina, attrae e risveglia i sogni, poiché, come i sogni il futuro è un qualcosa che non esiste o meglio, ancora non esiste. Il futuro non può essere niente altro che la fantasia o l’immaginazione, appunto un sogno. Sogno di una realtà che non c’è. i suoi (della fantascienza) scenari futuribili fanno parte della vena inventiva del cinema, del suo carattere esplicitamente funzionale, della sua qualità onirica2
. Ma oltre la fantasia e la pura immaginazione c’e ancora qualcosa altro, esiste la ricerca, la scienza, che possono dirci qualcosa al riguardo del futuro, indicare le tendenze e proiettare il futuro. Di queste proiezioni si occupano le più svariate materie, dalla economia alla climatologia. Una di queste, la demografia, analizza la crescita della popolazione urbana, e così per esempio; viene stimato che la metropoli di Shanghai nel
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Pierre Kast Nella conversazione con Boris Vian: La fantascienza va presa sul serio. Queneau ci ha raccontato di
aver letto un giorno, su una piccola rivista di fantascienza, questa professione di fede di un fan: “Tutto ciò che si può immaginare è possibile e sarà realizzato”. Vian B., Cinema e Fantascienza, Edizioni il Formichiere, Milano,
1980. p.131.
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2025 conterà più di 28 milioni di abitanti, mentre oggi ivi ci vivono 23 milioni.3 Una tale previsione con il suo carattere scientifico è più vicina alla fantascienza che alla fantasy. Proviamo però a guardare il problema da un’altra prospettiva. Chiediamoci seriamente, quanto si differenzia la ricerca scientifica che cerca di indovinare il futuro dalla fantascienza che basa (o almeno in teoria dovrebbe) le proprie storie su tale ricerca scientifica? Come risposta si potrebbe porre l’analogia che intercorre tra un film drammatico ‘basato su una storia vera’ e la storia stessa.
Science fiction (…) makes use of the traditional ‘scientific method’ to examine some postulated approximation of reality. (…) is science fiction’s simultaneous reliance upon fantasy and upon
reality4.
Fantasia, essendo un prodotto della immaginazione la quale per gli elementi composi-tivi usa la esperienza quotidiana, è dunque legata alla realtà, al presente, come la storia vera, anche se romanzata, è legata alla situazione che è accaduta veramente. La fantascienza allora, esercita una rete fitta di relazioni, rimandi e di significati simbolici con la nostra vita odierna e la scienza stessa.
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World Urbanization Prospects 2011 revision from the UN. I numeri citati includono aree urbane direttamente collegate alla città di Shanghai.
4
Cornea C., Science fiction cinema between fantasy and reality, Edinburgh University Press, Edinburgh, 2007. pp.2-4.
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1.2
Fantascientifico come l’immagine del presente
Fantascienza è perlopiù un guardare al futuro. Che tipo di guardare al futuro allora è questo? Noi stessi siamo capaci di vedere il futuro oppure siamo spinti a vederlo attraverso il prisma della realtà attuale che ci circonda? Siamo capaci di inventare cose totalmente nuove? O semplicemente siamo troppo influenzati, legati al presente, alle informazioni con le quali siamo travolti ogni giorno, sempre con più intensità, nell’era dell’informazione5?Riprendiamo allora l’esempio delle stesse proiezioni della crescita futura della popolazione di Shanghai, le quali essendo dati che ci parlano del futuro si basano comunque su trend e le informazioni ottenute nel presente. Il cinema fantascientifico è diverso da questo? È una rappresentazione del nostro oggi nel domani, oppure un vero fantasioso distacco da tutto ciò che ci circonda? Produrre un film di fantascienza è sicuramente un lavoro di immaginazione, di fantasia, il quale comunque, per produrre un futuro, deve essere sviluppato in sintonia con il presente e con le nostre conoscenze attuali (siano esse o no scientifiche). Come scriveva nel 1980 Boris Vian: IL cinema di fantascienza prima ancora di essere un lavoro cinematografico è un risultato in maggior parte del lavoro sistemico ‘affidato all’immaginazione dei tecnici e degli scienziati più ancora che a quella dei letterati’6
. Un tale lavoro allora, non dovrebbe, non può essere troppo distaccato dalla realtà presente che ci sta attorno. Il riconosciuto scrittore di fantascienza Brian Aldiss ha detto: ‘gradualmente ho cominciato ad interessarmi a varie scienze perchè volevo capire melglio cosa sto facendo (scrivendo)’7, l’autore ha rilevato
anche che ha lavorato insieme con lo scienziato, fisico-matematico Roger Penrose per scrivere uno dei suoi romanzi, White Mars (2000)8.
Data la vastità e la etereogenterità del soggetto ritengo molto difficile o quasi impossibile a rispondere veramente e con la serietà alle domande che sorgono. Gran parte dei studi che cercano di definire il genere di fantascienza toccano il limite della speculazione, mentre, come afferma studiosa dei generi letterari Christine Cornea:
5
Mazzoleni P., Abitare nella società dell’informazione, Libreria CLUP, Milano, 2006.
6
Vian B., Cinema e Fantascienza, Il formichiere, Milano, 1980.p.75.
7
Only gradually did I become interested in the various sciences themselves because I wanted to understand
better what I was doing. Although I still regard myself as a just storyteller, the stories that I tell have got to have some connection with the truth. I believe that this is what has happened to science fiction. Cornea C.,
Science fiction cinema between fantasy and reality, Edinburgh University Press, Edinburgh, 2007. p. 20.
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Ci sono quasi tante definizioni della fantascienza quanti sono stati i critici che hanno cercato definirla come il genere9.
Addentrandoci nel soggetto sorgono sempre nuove, più complicate e complesse questioni come per esempio: in quale modo inventare il futuro? Si può prevedere il futuro? È difficile andare oltre la realtà conosciuta oppure molto più facile mischiarla in un infinito di nuove possibilità? Nella fantascienza viene creata una nuova realtà o semplicemente la nostra realtà viene esaltata ed esagerata come sembrano di fare i più svariati film di fantascienza? La risposta sembra essere ancora più incerta se aggiungiamo il molto significativo discorso pronunciato dal protagonista del film di fantascienza Mr.Nobody (Belgio, Canada, Francia, Germania, 2009) diretto e scritto da Jaco Van Dormael. Il discorso secondo me ha molto a che fare con il proiettare il futuro quale il cinema di fantascienza.
Time, as we know it, is a dimension we experience only in one direction. But what if one of the additional dimensions wasn't spatial, but temporal? If you mix the mashed potatoes and sauce, you
can't separate them later. It's forever. The smoke comes out of Daddy's cigarette, but it never goes back in. We cannot go back. That's why it's hard to choose. You have to make the right choice. As long
as you don't choose, everything remains possible10.
Fare fantascienza è come aggiungere un altra dimensione temporale un mischiare e rimischiare ogni volta con dei ingredienti nuovi il presente, uno scegliere e comporre il futuro dove ‘everythings remains possible’.
Il futuro inseguito dalla fantascienza non può essere altro che un presente modificato11.
Scrisse nel Futuro Immaginario della Fantascienza Carlo Pagetti.
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There are almost as many definitions of science fiction as there are critics who have attempted to Define it as
genre. ivi, p. 2. 10
Il tempo, come lo conosciamo, è la dimensione che sperimentiamo soltanto in una direzione. Ma cosa
succederebbe se una delle altre dimensioni non fosse spaziale, ma temporale? Se mescoli il puré di patate con la salsa, non puoi più separarli. È per sempre. Il fumo esce dalla sigaretta di papà, ma non torna più dentro alla sigaretta. Non possiamo tornare indietro. Per questo è così difficile scegliere. Devi fare le scelte giuste. E finché non hai scelto, tutto rimane possibile. Mr. Nobody, J. Van Dormael, Belgio, Canada, Francia, Germania, 2009. 11 Monteleone F., Martino C., Pagetti C., Science fiction, Bulzoni Editore, Roma, 2003. p.85.
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È modificando questo presente, mischiando le possibilità svariate, succede che tante cose, che accadono effettivamente nel futuro, in questo modo vengono intuite. Ma:
(…) anticipare il futuro è altrettanto difficile che modificare il presente. Il futuro è dunque, nella percezione contemporanea esaltata della fantascienza è, più in generale, dalla cultura dei media, un’entità eminentemente instabile, una costruzione intellettuale molto fragile, e perciò non dissimile da una proiezione cinematografica, dove, tra l’altro, il montaggio propone una successione di episodi
che può essere facilmente cambiata, in modo da suggerire un significato diverso12 .
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1.3
Evoluzione dello spazio urbano ed il cinema di fantascienza
In questa tesi non potrò veramente rispondere alla maggior parte delle domande che sorgono, né intendo farlo. Mi occuperò invece dell’analisi generica di uno dei molti soggetti di quell’immaginare il futuro di cui si è parlato. Un soggetto senza il quale forse non potrebbe esserci un cinema di fantascienza tale come lo conosciamo oggi. Esso è ricorrente nella letteratura ed il cinema di fantascienza, simbolo della civiltà e della civilizzazione. Questo soggetto sono le città nuove13, affascinanti città del futuro e del presente che raggiungono il loro massimo splendore o la decadenza, che racchiudono entro i loro confini il massimo del genio o la stupidità umane.
Proprio grazie alla stretta relazione della fantascienza con le scienze ed il rapporto con il presente di cui si è parlato, sembra possibile tracciare un percorso di trasformazione dell’idea dell’evoluzione della metropoli e del loro sviluppo presente e futuro, basandosi sulla fantascienza cinematografica. Le città:
rivelandosi nella storia, sono il punto di massima concentrazione dell’energia e della cultura di una comunità14.
Le metropoli sono il soggetto per eccellenza del cinema di fantascienza. Sembra che niente altro si addica meglio all’idea del futuro se non la stessa città, il formicaio, la colonia, la astronave. Come scriveva nel Cultura delle Città (1939) Lewis Mumford esse sono il simbolo della modernità, luogo di confluenza della cultura ed economia di un’intera società. Il cinema di fantascienza invece mobilita la immaginazione delle masse, è capace di ‘mostrare’ con i minimi dettagli, colori e, grazie all’impiego degli effetti speciali, la vita e le forme delle città nel futuro. Nello stesso tempo la fantascienza sembra essere il genere che pone più attenzione al nucleo urbano e sembra concedergli più importanza di qualsiasi altro genere cinematografico.
Lo scopo del presente lavoro è un’analisi generale dei progetti urbanistici e architettonici, e delle città reali nel presente, nel passato e nel futuro, in relazione ai centri urbani nel cinema di fantascienza. Inoltre, il lavoro è volto a confutare o confermare le
13 (…) molti coloro (...) immaginano delle città nuove, meravigliose metropoli dalle torri trasparenti, bagnate da una dolce luce, dove regna una eterna primavera. Vian B., Cinema e Fantascienza, Edizioni il Formichiere,
Milano, 1980. p. 75.
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possibili analogie dei centri urbani scelti con la situazione presente e le ipotesi poste nel passato.
Nel capitolo che segue cercherò di dimostrare la stretta relazione del nucleo urbano con il cinema di fantascienza. Successivamente, apporterò alcuni esempi di come la città immaginaria del futuro prende come l’ispirazione il presente e quanto ne viene influenzata, nonché mostrerò alcuni esempi di progetti degli architetti e degli urbanisti che hanno influenzato i set delle città future nella cinematografia di fantascienza. Di seguito, in base ai esempi di vari film e le città reali, illustrerò delle analogie e delle influenze di città fantascientifiche filmiche sulla concezione del moderno e gli progetti attuali. Infine cercherò d’introdurre il lettore alla problematica e alle metropoli in generale e abbozzare il modello per la categorizzazione dei centri urbani reali in fantascienza cinematografica.
Nel capitolo terzo, mi sforzerò a dividere i centri urbani di fantascienza cinematografica secondo il grado della loro realisticità e i loro caratteri principali. Evidenzierò le possibili analogie delle città di fantascienza filmica con gli esistenti modelli urbanistici. Categorizzerò di seguito le loro rappresentazioni filmiche a seconda del modo e del grado della loro evoluzione e del loro rapporto col modello originario.
Nel quarto capitolo, in base al modello elaborato e integrato precedentemente e con dei nuovi dati, cercherò di analizzare a grandi linee i centri urbani dei film: Metropolis (1927), Things to Come (Regno Unito, 1933) (in italiano La vita futura), Blader Runner (1982) e Total Recall (2012), associandoli alle corrispettive categorie.
Nell’ultimo capitolo tenterò di proiettare ulteriori sviluppi possibili di alcune città esistenti nel mondo. Infine, presenterò un riassunto dei risultati del presente lavoro.
Alla fine di questa premessa vorrei aggiungere che nel lavoro che intendo svolgere porrò un’attenzione particolare all’evoluzione dello spazio urbano.
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1.4
Scelta del cinema quale medium di analisi più adatto
Sulla selezione del materiale filmico posto all’analisi verrà descritto molto in dettaglio nel capitolo terzo nel quale, intendo anche a tracciare una classificazione dei diversi tipi di spazi urbani rappresentati nel cinema di fantascienza e fantasy.
Ma non è il cinema che ha dato origine al genere di fantascienza. La letteratura per la prima volta ci ha portato nel mondo futuro, delle realtà alternative e ci ha fatto incontrare con lo xenos del corpo alieno. Tuttavia, invece di soffermarmi sulla produzione letteraria, vorrei ora giustificare la scelta del medium cinematografico quale il veicolo più completo della immaginazione del futuro e per questo anche il più adatto alla analisi di comparazione. Al contrario della letteratura esiste qualcosa di molto importante da cui il cinema è caratterizzato. È la capacità di visualizzare ciò di cui la letteratura è capace solo di parlare.
Fantascienza cinematografica, è più volte il riflesso del lavoro svolto dai scrittori nel campo della letteratura. Essa è molto condizionata e influenzata dalla scrittura, ma come afferma William Gibson15
grazie al diverso carattere, concretizzato, visivo del cinema di fantascienza, il film è capace di influenzare a sua volta gli scrittori. Il cinema si può vedere, lascia meno spazio all’immaginazione ed è molto più utile nel lavoro di confronto. Nella letteratura ritroviamo le parole che descrivono i scenari e caratteristiche dei centri urbani del futuro, nel cinema di fantascienza questi scenari e caratteristiche sono visibili. La letteratura ha un carattere più astrattivo mentre cinema di fantascienza più definito. Il cinema non è astratto il cinema materializza, nella sci-fi si materializza l’idea stessa della metropoli che dai frammenti operanti all’interno della società i quali confluiscono in dato momento nella mente del regista, sceneggiatore, direttore della fotografia per poi essere immortalate su di un supporto. Per questi motivi almeno in teoria, risulta molto più produttivo e conveniente paragonare un modello urbano immaginato, presentato all’interno di un film di fantascienza il quale di anno in anno diventa sempre più realistico, con un modello esistente o progettato.
La letteratura risulta quantitativamente molto più vasta di quanto non ne risulti il cinema, questo fatto, è causato dal semplice motivo che scrivere, ma anche pubblicare, non costa quanto produrre un film. Il processo di elaborazione di un film di sci-fi viene accompagnato molto spesso da centinaia di persone; attori, costumisti, fotografi, specialisti dei effetti speciali, un numero che tra gli studi di effetti 3D, animazioni e postproduzione
15
William Gibson nell’intervista con Christine Cornea. Cornea C., Science fiction cinema between fantasy and reality, Edinburgh University Press, Edinburgh, 2007. p.27.
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raggiunge addirittura più di mille unità16
. Tutto questo presume che abbiamo a che fare con le opere più complesse più definite e volte a mostrare quel che sarà invece di farcelo immaginare.
Prima di addentrarci nella realtà dei organismi urbani del futuro va specificata una premessa cui data la vastità del materiale filmico disponibile, diverse migliaia di film di fanta-scienza prodotti durante lo scorso secolo ed altri quindici anni di questo, bisogna effettuare una selezione di un gruppo molto ristretto di opere utili alla classificazione. Poiché non risulta possibile soffermarmi su tutte, bisogna escludere tanto materiale che avrebbe potuto risultare utile nel lavoro di analisi. Ad esempio le serie televisive, essendo troppo dispersive ed estese, caratterizzate spesso da un numero consistente di puntate, moltiplicherebbero la durata media di analisi. Mentre una pellicola cinematografica mostra tutte le sfumature e particolarità delle città future immaginate è conclusiva in se stessa, in un lasso di tempo raramente superiore a due ore. Le serie televisive tendono a disseminare il contenuto a piccole dosi in un lasso di tempo molto superiore.