Analisi
Di seguito l’analisi dei documenti concernenti la proposta di accreditamento delle reti di cure palliative e la proposta di accreditamento delle reti di terapia del dolore, iscritti all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni di lunedì 27 luglio alle ore 15:00. I documenti sono attuativi:
• della legge 38 del 2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”
• dell’Accordo Stato Regioni del 16 dicembre 2010 (linee guida per la promozione, lo sviluppo e il coordinamento degli interventi regionali nell'ambito della rete di cure palliative e della rete di terapia del dolore)
• dell’Intesa del 25 luglio 2012 (requisiti minimi e modalità organizzative per l’accreditamento delle strutture di assistenza dei malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e di terapie del dolore).
Proposta di accreditamento delle reti di cure palliative
Nel promuovere il completamento delle Reti regionali di Cure palliative viene posta una specifica attenzione ad un sistema di accreditamento che prevede il coordinamento delle reti locali, l’integrazione sanitaria, sociosanitaria e socioassistenziale, il potenziamento dei rapporti tra le équipe ospedaliere e territoriale e l’attivazione dei corsi di formazioni.
L’approccio palliativo, la presa in carico precoce e la continuità delle cure richiedono:
1. Una specifica caratterizzazione dei percorsi di cura integrati lungo le tre principali traiettorie di malattia: cancro, insufficienza d’organo, malattie cronico degenerative.
2. L’adozione di criteri per l’accreditamento delle Reti di assistenza orientati alla valutazione multidimensionale del bisogno, alla presa in carico integrata, al care manager e alla valutazione dei risultati;
3. La modifica degli ordinamenti didattici e la previsione di programmi di formazione continua.
Obiettivi
• É necessario sviluppare un’organizzazione che si modelli sui bisogni del paziente e dei familiari;
• Sistemi coordinati d’interazione tra i soggetti istituzionali e professionali che entrano nel percorso di cura;
• Favorire l’accesso alle CP in quanto migliorative della qualità della vita di pazienti e caregiver, prevenendo ricoveri ospedalieri inappropriati;
• Sviluppare Reti locali di cure palliative (il modello usato è quello di certificazione delle reti specialistiche condotto da AGENAS)
o Identificare fattori che qualifichino il sistema di assistenza affiancando il paradigma clinico ad un approccio valutativo sistemico della malattia e della complessità dei bisogni nella logia del miglioramento continuo delle cure.
Le Reti
Il documento indica una serie di principi di clinical governance (centralità dei bisogni del paziente e della famiglia/caregiver; equità; integrazione; appropriatezza etc.). Poi si
espone il modello formativo dei professionisti nella rete, che deve essere basato su metodologie formative innovative ed efficaci per migliorare la performance dei professionisti basata sulle abilità di ragionamento e comunicazione.
• Elementi caratterizzanti la Rete regionale
La rete è l’aggregazione funzionale e integrata delle attività di cure palliative erogate in un ambito territoriale corrispondente all’insieme delle Reti locali (aziendali-interaziendali). La rete nello specifico si caratterizza per:
• Approccio omogeno ed equità di sistema al domicilio, hospice, strutture residenziali e ospedaliere
o Istituire un organismo di coordinamento regionale come struttura specificatamente dedicata di coordinamento delle Reti locali, con la partecipazione dei relativi direttori/responsabili.
o Definizione e regolamentazione dell’ambito territoriale delle reti aziendali/interaziendali dotate di tutte le strutture/setting assistenziali (Hospice, UCP domiciliari, cure palliative in ambito ospedaliero e specialistico ambulatoriale).
o Adozione di un atto di policy con valori e obiettivi di riferimento di medio e lungo termine.
• Sviluppo dei sistemi informativi
o Istituzione della piattaforma informatica regionale alla quale collegare tutte le strutture appartenenti a ciascuna Rete locale e le relative informazioni.
• Sistema di monitoraggio dello stato di attuazione delle reti locali
o Definizione di un set di indicatori qualitativi-quantitativi per il monitoraggio delle attività e per il soddisfacimento del bisogno di cure palliative.
o Indicatori sulla presa in carico da parte della Rete.
• Programmi di formazione continua: i programmi coprono le seguenti aree di competenza:
o Organizzative;
o Psico-relazionali e psicosociali;
o Etiche;
o Ricerca;
o Formazione
o Professionali specifiche
• Indirizzi per lo sviluppo omogeno dei percorsi di presa in carico
o Adozione di un documento contente linee di indirizzo e criteri omogenei sui percorso di cura nelle fasi di accesso, valutazione multidimensionale;
redazione del PAI, erogazione di prestazioni e servizi di CP.
• Requisiti delle Reti locali di cure palliative
La rete locale di Cure Palliative è intesa come “una aggregazione funzionale integrata delle attività di cure palliative erogate nei diversi setting assistenziali, in ambito territoriale
definito al livello regionale”. La funzione principale della rete è quella di accogliere e
valutare il bisogno di cure palliative del paziente e della sua famiglia, definire il percorso di cura individuando il setting assistenziale più adeguato in relazione allo sviluppo della malattia e garantire l’assistenza in tutti i setting assistenziali.
• Costituzione
o La rete locale di cure palliative è istituita con un atto formale dalla regione o dell’ASL secondo gli indirizzi regionali.
o La Regione o l’ASL istituiscono l’organismo di coordinamento della rete locale, composto da:
▪ Coordinatore di rete e referenti delle singole strutture
rappresentativi di tutte le figure professionali coinvolte e di una rappresentanza delle associazioni di volontariato del settore.
o La Rete locale è costituita da strutture che si avvalgono di équipe
multiprofessionali con personale dedicato. Le équipe delle cure palliative domiciliari si integrano con le cure domiciliari e con l’assistenza sanitaria di base. La Rete dispone di procedure condivise aggiornate periodicamente per la pianificazione delle cure palliative oncologiche e non oncologiche, per l'interazione multiprofessionale incluse famiglie e associazioni di volontariato.
o L’organismo di coordinamento redige, approva e aggiorna il Piano di rete locale. Inoltre:
▪ Individua i punti e i criteri di accesso alle rete nonché le modalità di presa in carico;
▪ Definisce l’organizzazione del percorso di cura e identifica procedure condivise tra le strutture della Rete per gli aspetti clinico assistenziali e di supporto ai caregiver.
▪ Predispone il piano annuale di sviluppo formativo delle competenze.
o Nell’ambito della Rete locale si adotta una procedura che assicura e documenta programmi di dimissioni ospedaliera protetta.
o La Rete inoltre raccoglie tutta una serie di informazioni e documentazioni dalle strutture anche in relazione al programma di supporto psicologico e di prevenzione del burn out nonché programmi di supporto ai familiari.
L’ente che rilascia il provvedimento di accreditamento alla rete locale è lo stesso ente che accredita le strutture sanitarie e sociosanitarie.
Proposta di accreditamento delle reti di terapia del dolore
Si sottolinea che “Terapia del dolore” non identifica la semplice erogazione di cure, bensì una disciplina specialistica. In particolare questa non va intesa come mera esecuzione dei trattamenti ma come “medicina e terapia del dolore” valorizzando pertanto le diversi fasi tra loro complementari, di diagnosi e terapia.
La cura del dolore, la gestione del paziente e il reinserimento del paziente in una vita attiva richiede:
• La caratterizzazione dei percorsi di cura o PDTA che tengano in considerazione i diversi setting di diagnosi e trattamento;
• L’adozione di criteri per l’accreditamento delle reti di cure e di assistenza.
• Il potenziamento della formazione specifica all’interno della disciplina di “Anestesia e Rianimazione, Terapia Intensiva e Terapia del Dolore” e la previsione di
programmi per lo sviluppo di percorsi formativi capaci di preparare i discenti allo specifico ruolo di “terapisti del dolore”.
La qualità nell’erogazione della terapia del dolore può essere realizzata solo se esistono forti sistemi coordinati d’interazione. Il modello della Rete Regionale di Terapia del Dolore si basa anch’esso sul modello delle reti specialistiche elaborato da AGENAS.
Nella rete di terapia del dolore operano figure multiprofessionali, dotate delle competenze ed esperienze necessarie all’esecuzione delle attività della rete (MMG e infermieri in possesso di adeguata formazione ed esperienza, specialisti in Anestesia e Rianimazione nonché altre figure professionali ritenute essenziali).
• Elementi caratterizzanti la Rete regionale di terapia del dolore
Per Rete regionale di Terapia del Dolore (RRDT) si intende una aggregazione funzionale ed integrata delle attività di terapia del dolore erogate nei diversi setting assistenziali che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone adulte affette da dolore indipendentemente dalla sua eziopatogenesi. La sua strutturazione richiede:
• Coordinamento e promozione del processo di sviluppo della terapia del dolore
o Istituzione di un Organismo di Coordinamento regionale, che consiste in una struttura specificatamente dedicata di coordinamento. La struttura si
interfaccia con il Coordinamento delle Reti di Cure palliative.
o All’Organismo partecipano i direttori/responsabili dei centri HIB e di alcuni SPOKE ed eventuali altri professionisti operanti nella rete (MMG) e altre figure utili al funzionamento della rete di TD.
o Adozione di un atto formale di policy che contiene i valori e gli obiettivi di riferimento di medio e lungo periodo.
• Sviluppo del sistema informativo
o Istituzione di una piattaforma unica regionale alla quale si collegano tutte le strutture appartenenti a ciascuna Rete di TD.
o Definizione di standard condivisi per l’inserimento del paziente nel percorso di cure a livello regionale
• Sviluppo di un sistema di monitoraggio
o Definizione e formalizzazione di un set di indicatori qualitativi-quantitativi per il monitoraggio delle attività.
• Definizione di indirizzi per lo sviluppo omogeno dei percorsi di presa in carico: adozione di un documento contente le linee di indirizzo e criteri omogenei sui percorsi di cura.
• Promozione di programmi obbligatori di formazione continua: i programmi coprono le seguenti aree di competenza:
o Organizzative;
o Psico-relazionali e psicosociali;
o Etiche;
o Ricerca;
o Formative (nel senso di trasferimento);
o Professionali specifiche in ambito diagnostico terapeutico.
• La Rete locale di terapia del dolore
Nella rete locale di terapia del dolore operano i Centri specialistici di terapia del dolore appartenenti ad aree territoriali individuate dall’Organismo di Coordinamento regionale secondo gli indirizzi regionali. Il Centro che avrà funzioni di coordinamento locale, sarà l’Hub di riferimento presente in quell’area territoriali o, se non esistente, un centro spoke individuato dal coordinamento regionale che ha funzioni di:
• Coordinare il sistema di erogazione di terapia del dolore;
• Garantire nell’ambito della Rete il recepimento dei PDTA;
• Promuovere programmi di formazione rivolti agli operatori coinvolti;
• Promuovere sistemi di valutazione e miglioramento della qualità delle prestazioni erogate.
I requisiti sono
• Organizzazione
o La Rete Locale di terapia del dolore è istituita con un atto formale della Regione o dell’azienda sanitaria pubblica secondo gli indirizzi regionali.
o La RLTD è una aggregazione funzionale nei diversi setting assistenziali:
centri HUB/centri ospedalieri di TFD; centri Spoke/Centri ambulatoriali di TD.
La medicina generale, quale primo contatto che garantisce l’accesso dei cittadini alla RLTD, collabora funzionalmente con i centri spoke.
• Risorse umane
o L’azienda sanitaria garantisce le necessarie dotazioni di personale.
• Percorsi di cura
o Nell’ambito della RLTD vengono adottati PDTA specifici al fine di garantire percorsi di cura omogenei, appropriati ed efficaci.
• Monitoraggio della qualità
o La RLTD assicura il monitoraggio della qualità dei processi di cure e assistenza.
• Formazione continua
o L’organismo di coordinamento, d’intesa con le strutture che compongono la rete, definisce il piano di formazione annuale multidisciplinare.
Timing
La Conferenza Stato-Regioni si riunirà lunedì 27 luglio alle ore 15 per trovare l’accordo sui citati documenti.