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View of CARATTERIZZAZIONE DELL’ENTEROTOSSINOGENICITÀ DI CEPPI DI CLOSTRIDIUM PERFRINGENS ISOLATI DURANTE EPISODI DI TOSSINFEZIONE ALIMENTARE

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volume 20, numero 3, 2005 Microbiologia Medica 157

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CARATTERIZZAZIONE DELL’ENTEROTOSSINOGENICITÀ DI CEPPI DI CLOSTRIDIUM PERFRINGENS ISOLATI DURANTE EPISODI DI TOSSINFEZIONE ALIMENTARE

Zerbini L., Rossi S., Somenzi P., Menozzi M.G., Chezzi C. e Dettori G.

Dipartimento di Patologia e Medicina di Laboratorio, Sezione di Microbiologia, Università degli Studi di Parma, Viale A. Gramsci 14, 43100 Parma

Introduzione. Clostridium perfringens enterotossinogenico

è una delle più comuni cause di tossinfezione alimentare. Al riguardo, al fine di completare in modo ottimale il proto-collo diagnostico da noi in uso, si è proceduto alla messa a punto di un metodo di duplex PCR.

Metodi. La duplex PCR è stata allestita modificando il

meto-do di P. Fach e M.R. Popoff (1997). Sono state utilizzate due coppie di primers in grado di rivelare contemporaneamente

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volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 158

sequenze geniche codificanti per la fosfolipasi C (PLC) e l’enterotossina (CPE) di C. perfringens. Sono stati analizza-ti mediante PCR 72 ceppi di C. perfringens (65 da campioni di feci e 7 da matrici alimentari) isolati nel corso di 6 episo-di episo-di tossinfezione alimentare, verificatisi nell’area episo-di Parma dal 1995 al 2003. E’ stata valutata inoltre la capacità dei ceppi di C. perfringens di produrre in vitro (terreno di Duncan e Strong, modificato) la CPE mediante il saggio PET-RPLA (Oxoid, Inghilterra).

Risultati. Tutti i 72 ceppi sono risultati positivi per la

pre-senza di DNA di C. perfringens (plc+). Diciassette ceppi (2 isolati da matrici alimentari e 15 da campioni di feci) sono risultati positivi anche per la presenza di DNA codificante per la CPE (cpe+). Soltanto 8 dei 17 ceppi cpe+ (1 da matri-ce alimentare e 7 da campioni di feci), sono stati in grado di produrre in vitro la CPE (plc+cpe+CPE+).

Conclusioni. La duplex PCR deve essere associata alla

rile-vazione diretta con RPLA della CPE stessa nel campione, in quanto unitamente alla determinazione della carica batterica, è il migliore indicatore dello stato di malattia. Il ritrovamen-to della ritrovamen-tossina è, tuttavia, fortemente condizionaritrovamen-to in vivo dalla qualità del campione ed in vitro dalla difficoltà dei ceppi di C. perfringens di sporulare. Pertanto, la duplex PCR rappresenta un metodo rapido e particolarmente utile per caratterizzare l’enterotossinogenicità di ceppi di C.

perfrin-gens.

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