• Non ci sono risultati.

L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.48 (1921) n.2480, 13 novembre

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.48 (1921) n.2480, 13 novembre"

Copied!
18
0
0

Testo completo

(1)

L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Direttore M. J . de Johannis

U d o U • Voi. i l Firenze-Roma, 13 M i o 1921 i E

^

K

^

r 1 . 2 4 8 0

» S O M M A R I O P A R T E E C O N O M I C A .

Il liberismo dei protezionisti.

Relazione finale sull'insegnamento delle materie economico-giuri-diche del 1920-21. GIULIO CURATO.

Il mercato finanziario in Italia nell'ottobre 1921. RICCARDO BACHI. N O T E E C O N O M I C H E E F I N A N Z I A R I E .

1 salari negli ultimi cinquant'anni nell'Industria tipografica. La costituzione dell' a Ansaldo ».

F I N A N Z E DI S T A T O .

Situazione finanziaria italiana. Entrate dello Stato.

Indice dei prezzi in Inghilterra.

R I V I S T A D E L COMMERCIO.

Produzione dello zucchero. Commercio della Germania.

N O T I Z I E V A R I E

Marina mercantile.

TV Piera campionaria internazionale di Praga. Treno campionario della fiera campionaria di Praga. Disoccupazione.

L'emigrazione Italiana In Brasile.

Operazioni delle stanze di compensazione nel Regno durante il mese di settembre 1921.

R I V I S T A D E L M E R C A T O E D E I V A L O R I .

Rassegna dei valori.

1921

Il p r e z z o d i a b b o n a m e n t o è di lire 4 0 a n n u e per l'Italia e Colonie, e di lire 8 0 per l'Estero, p a g a t e in m o n e t a del paese di p r o v e n i e n z a calcolate a l l a pari ; s e m p r e a n t i c i p a t o . Non s i dà corso alle richieste di a b b o n a m e n t o , non a c c o m p a g n a t e dal r e l a t i v o i m p o r t o .

L ' a b b o n a m e n t o è a n n u o e decorre dal 1, gennaio.

XJn fascicolo s e p a r a t o costa L . 4 p e r l ' I t a l i a e in p r o p o r z i o n e p e r gli a l t r i paesi.

T r a s c o r s o u n m e s e dalla p u b b l i c a z i o n e n o n si t r a s m e t t o n o fascicoli r e c l a m a t i dagli abbonati.

I c a m b i a m e n t i di indirizzo v a n n o a c c o m p a g n a t i d a l l a f a s c e t t a e dalla r i m e s s a di L . B .

N o n si I n v i a n o b o z z e degli scritti favoriti dai collaboratori, i q u a l i debbono r i m e t t e r e gli o r i g i n a l i nella loro r e d a z i o n e definitiva. N o n si d a n n o In o m a g g i o estratti, nè copie di fascicoli. P o t r à solo essere t e n u t o conto degli indirizzi, che p r e v e n t i v a m e n t e gli a u t o r i a v r a n n o designato, per l ' i n v i a delle copie c o n t e n e n t i i loro s c r i t t i .

P e r gli e s t r a t t i richiedere a l l a A m m i n i s t r a z i o n e il prezzo di costo.

P r o f . GIORGIO M O R T A R A

Prospettive economiche 1921

Volume di 342 pag. — Edizione fuori commercio

SOCIETÀ' EDITRICE « LEONARDO DA VINCI » : Città di Castello

P r o f . R I C C A R D O BACHI L 20

L'Italia Economica nel 1919

S o c . E D . « DANTE ALIGHIERI » — Roma - Milano - Napoli

Metron

Rivista Internaz. di statistica diretta dal prof.. CORRADO GINI

Abbonamento L. 50. Industrie Grafiche italiane — Rovigo.

PARTE ECONOMICA

11 liberismo dei protezionisti.

Non è ancora spento l'eco degli alti lamenti che

appena alcuni mesi or sono ancora moveva

l'in-dustria italiana, e per essa i ben pagati organi

giornalistici che ne sono il portavoce, sulla

neces-sità che anche in Italia si provvedesse con una

alta tariffa doganale alla protezione occorrente

contro la invasione dei prodotti stranieri. Ed i

let-tori non dimenticano per certo il dibattito sulla

tariffa doppia, e sui coefficienti di maggiorazione.

Infine la tariffa venne e non v' ha dubbio che

fu il portato ultimo e definitivo della pressione che

gli industriali avevano saputo esercitare sul

Go-verno e sui suoi organi.

Ea tariffa venne e fu così enorme nella sua

esa-gerazione protettiva che il Governo non ebbe il

coraggio di portarla alla discussione della Camera,

e, mancando ad un preciso e formale impegno

as-sunto, la applicò per decreto legge al momento

stesso in cui si apriva la crisi ministeriale.

Tutto ciò se non è serio è per lo meno reale.

Ma l'ameno viene al presente : la nuova tariffa

che a detta degli organi della industria, doveva

compiere la salvezza della industria italiana, a

po-chi mesi di distanza dalla sua entrata in vigore

viene ripudiata e precisamente dagli stessi

porta-voce che la reclamarono cosi vivacemente; è

ripu-diata, non già perchè insufficiente nel suo

com-pito protettivo, ma anzi, perchè troppo protettiva.

Uno degli effetti, se non il più notevole, della tariffa,

lungi dall'esser quello di risanare quella nostra

in-dustria, che non sa competere col prodotto

stra-niero, ha condotto dapprima alla denuncia del

trat-tato italo-spagnuolo ; poi del trattrat-tato italo-francese

del 1898.

A corollario di ciò e della politica protezionista

seguita da tutti gli Stati, con folle egoismo e con

folle pretesa di salvare ciascuno il proprio assettò

industriale del dopo guerra, enormemente

spropor-zionato ai bisogni interni ed internazionali per

l'ar-tificioso sviluppo conseguito durante l'ultimo

pe-riodo bellico, giunge notizia che secondo il Journal

of Commerce di New Jork, anche il Governo degli

Stati Uniti avrebbe deciso di denunciare i 26

trat-tati commerciali che esistono fra quella

Confede-razione e i vari Stati esteri.

(2)

558 L' ECONOMISTA 13 novembre 1921 — N. 2480

soffocare ogni fonte di espansione economica, e da

ciò le denuncie dei trattati dì commercio, che aprono

la via allo studio di accordi intesi a mitigare ed

a ridurre le asprezze delle tariffe.

Questo provvedimento è logico, è naturale, e

con-valida semplicemente ed irrefragabilmente i

prin-cipi della teoria liberista, che è l'unica che regga

alla riprova dei fatti, l'unica che permetta di dare

agli scambi uno sviluppo crescente, quale lo esige

il corrispondente sviluppo delle attività industriali.

Nel caso dell'Italia, notoriamente povera,

noto-riamente priva di materie prime, notonoto-riamente

assillata dalla necessità di collocare all'estero i

propri prodotti, prevalentemente agricoli, per poter

conseguire in cambio'le materie di cui abbisogna,

fra le quali per primo il carbone, la posizione viene

ad essere esattamente la seguente :

Alla discussione degli accordi commerciali, essa

dovrà subire dalle nazioni più forti e detentrici

delle materie prime occorrentile, quelle imposizioni

che le saranno proposte in misura più aspra, che

se essa non si fosse avventurata, come gli altri

paesi, nella ridda delle folli barriere doganali.

Più volte abbiamo ripetuto nel nostro periodico,

che alla fin fine il nostro regime doganale avrebbe

dovuto avere quello che ci sarà permesso dalle

na-zioni che hanno la supremazia economica nel

mondo. Non crediamo di essere andati errati.

Le stesse interpellanze che .vengono presentate

alla Camera ed al Senato, per sollecitare il

raggiun-gimento di un modus vivendi colla Spagna, oggi, e

quello che sarà richiesto per la Francia domani

di-mostrano all'evidenza che non può appartenere

alla nostra iniziativa il regime tariffario che

dob-biamo adottare, bensì a quella dei paesi più ricchi

del nostro, i quali ci permetteranno di proteggere

soltanto quanto non sia necessario alla loro

espan-sione economica, quando vorremo ottenere

facili-tazioni qualsiasi per l'imprescindibile collocamento

di nostri prodotti all'estero.

L a conferenza di Washington ha risolto, sembra,

almeno in massima il problema degli armamenti

ipa essa avrà compiuta una fatica inutile se, s u

-bito dopo degli accordi che ne deriveranno, non si

disarmerà il mondo anche delle armi protezioniste.

Quei sentimenti di umanità e di reciproca intesa

e fratellanza che si invocano dalle nazioni per

evi-tare guerre future, non possono nofl avere per base

un disarmo, anche nel campo economico,

contem-poraneamente a quello del campo militare.

Altri-menti lo sforzo sarà stato perduto e il senso di

umanità e di fratellanza verranno ad essere

annul-lati dalla lotta per la produzione e per la

distribu-zione della ricchezza.

G i o v a p e r t a n t o s p e r a r e , i n s e g u i t o a g l i a v v e n i -m e n t i d e g l i u l t i -m i t e -m p i , u n a r e s i p i s c e n z a d a p a r t e d i q u e i p r o t e z i o n i s t i f a n a t i c i e d i n c o n s i d e r a t i , c h e c r e d o n o d i s a l v a r e i l p a e s e s o l o i n v i r t ù d i u n ' a l t a t a r i f f a d a z i a r i a , e n o n si a c c o r g o n o i n v e c e d i c o n d u r l o a d u n p e g g i o r a m e n t o p r o s s i m o d e i s u o i r a p p o r t i e c o n o m i c i i n t e r n a z i o n a l i .

Relazione finale sull'insegnamento

delle materie economico-giuridiche del 1920-21

Il bilancio dell'insegnamento, da m e tenuto quest'anno, si riassume nelle cifre, che seguono e che indicano con la più viva espressione (numeri loquentur) la vita della mia scuola. I nove mesi e mezzo (dal 9 ottobre al 15 luglio), che co-stituiscono l'anno scolastico, e cioè i 285 giorni, mi im-portarono circa 500 ore di lavoro all'istituto : ma è evi-dente che questo è solamente la manifestazion'e esteriore di tutto il lavorio che l'insegnante di coscienza fa a casa od alla biblioteca.

Di quei 285 giorni ben 106 furono vacanze, sia isolate (domenica ed altre feste), sia a gruppi (Natale, Pasqua, ecc.) e queste ultime interruppero il corso quasi ogni mese.

In tal modo i giorni di lavoro furono solo 197, di cui 30

di esami e 149 di vera scuola in 8 mesi (dal 25 ottobre al 23 giugno) ; questi utlimi corrispondono a 25 settimane di 6 giorni l'una con 2-5 ore al giorno.

L'anno ha dunque avuto una durata media (in rapporto agli ultimi, nei quali le vacanze non solo state poche) ed è stato ben ripartito nei singoli corsi, ma non nei trimestri, come appare dal seguente specchietto :

Trimestre t° + 2° + 3" = Anno economia 24 + 20 + 26 = 70 diritto civile 27 + 25 + 27 = 79 » com. e prob. 34 + 29 + 50 = 113 » finanza e statistica 27 + 26 + 31 = 94 20 + 20 + 17 = 57 legislazione rurale scuola esami ecc. 142 + 30 + 120 + 151 = 4 1 3 4 + 4S = 82 totale 172 + 124 + 199 = 495

Nei corsi di ragioneria è bene dare leggera prevalenza alle materie giuridiche. Invece è disorganico che il secondo trimestre, la parte centrale e vitale del corso, sia strozzato (a causa di vacanze straordinarie per elezioni e per disposi-zioni sullo inizio e chiusura di esso).

Poiché io bipartisco l'ora di scuola in spiegazione e ripe-tizione, ho avuto quasi 200 ore per al prima, che è il fonda-mento dell'attività scolastica : ma, data la deformazione dei trimestri, sono riuscito nel primo a completare il program-ma assegnato, program-ma non nel secondo, per cui ho poi dovuto riparare nel terzo, con danno del normale svolgimento del corso.

* * *

Quale utile ho ricavato da tale sforzo, determinato da forze superiori alla mia volontà?

Intanto gli alunni furono 64, cioè 27 nel terzo ragioneria, 13 nel quarto e 24 in agrimensura : e poiché la mia espe-rienza coslastica mi fa considerare normale una classe che abbia 15-20 alunni, queste furono o troppo o poco nume-rose. Avendo i futuri ragionieri due materie separate, gli

alunni devono considerarsi 27 13 = 4 0 x 2 = 80 + 2 4 = 1 0 4 ,

a 3 interrogazioni al trimestre in media, dànno più di 900 interrogazioni : in 200 ore, sono 10-15 minuti per ognuna, tempo necessario ad accertarsi se l'alunno sa e specialmente a raddrizzare o chiarire concetti.

I voti si dispongono così nei tre trimestri :

dir. civile dir. comm. finanza rurale

1 — 1 economia — 3 — 3 4—12—9 12—8—10 15—6—6 3—2 2—3—1 otto — 2 — 3 sette 5 — 5 — 10 4—7—11 2 — 3 — 2 sei 16—20—13 17—17—9 6 — 9 — 10 cinque 5 6 — 1 — 3 5

Questi specchietti hanno la grandissima importanza di in-dicare la dinamica nella composizione di questi aggruppa-ment di individui : si noti la composizione simmetrica nel primo trimestre dell'economia, e poi l'assorbirsi dei cattivi nei mediì e poi il salire ai buoni ; nel diritto civile lo svi-luppo dà una condizióne peggióre, ma con maggiore slancio (dovuto forse al carattere più concreto dell'insegnamento). Àncora peggio si comincia in diritto commerciale, ma si migliora poi in seguito, quasi come succede in finanza (è la stessa classe) : infine la rurale è veramente buona.

Ecco infine i risultati dello scrutinio finale, preceduti da quelli della media dei 7 anni e dell'ultimo (anno passato) :

anno medio 1919-20 1920-21 otto 15 11 2 sette 24 30 31 sei 45 54 61 cinque 21 11 4 totale 105 106 98 Sempre una trottola rappresenta la disposizione degli indivi-dui di una collettività, secondo un criterio di valore : ma la tendenza negli ultimi anni è a diminuire gli estremi.

GIULIO CURATO.

Si fa preghiera ai Sigg. Abbonati di

richiedere i fascicoli smarriti non oltre un

mese dalla data della loro pubblicazione,

perchè sovente, dopo tale periodo, le

(3)

13 novembre 1921 - N. 2480 L'ECONOMISTA 559

Il mercato finanziario in Italia nell'ottobre 1921

Presentiamo qui appresso i numeri indici computati per il m e s e di ottobre rispetto ai prezzi di compenso delle azioni di 125 società anonime, le quali avevano alla fine del 1920 un complessivo capitale di 6 3 8 2 mi-lioni. Gli indici sono computati rispetto alla base del dicembre 1920 e sono riferiti anche (mediante conca-tenamento con gli indici computati nel precedente bien-nio) alla vecchia base del dicembre 1918.

D u e tabelle esposte in altra parte del -fascicolo pag. 2 3 presentano i dati analitici rispetto a ciascuna sin-gola società è indici di gruppo che risalgono agli inizi di questa rilevazione.

TITOLI Numeri indici sulla base deldicemb.1918 Numeri indici sulla base del dicembre 1920 Variaz . percent . fr a i l sett . 192 1 e l'ottobr e 192 1 dicembJ ottobre

1920 ì 1921 settem. 1921 | ottobre 1921 Variaz

. percent . fr a i l sett . 192 1 e l'ottobr e 192 1 Istituti di credito. ì 103.17 101.20 94.73 98.09 + 3.54 Ex ferroviari. . . 62.21 61.44 95.29 98.76 + 3.64 Trasporti terrestri. 70.86 66.69 91.20 94.12 + 3.20 Trasporti marittimi 83.61 56.27 67.89 67.30 ex 1.70 + 1.64 Industria del cotone 137.77 137.14 96.64 99.54 ex 0.73 + 3 72 Industria della juta 118.18 107.54 85.71 91.00 + 6.17 Industria della lana 101.47 117.38 106.29 115.68 + 8.83 Ind. del lino e can. 152.81 147.00 89.80 96.20 + 7.13 Industria della seta 172.32 160.12 89.68 92.92 ex 1.69 + 5.50 74.54 61,69 80.27 82.76 + 3.10 Ind. siderurgiche. 47.45 24.18 52.30 50.78 — 2.91 Ind. meccaniche. 55.12 59.01 95.84 107.05 + 11.69 Ind. delle autom. 72.71 56.19 65.06 77.28 + 18.78 Ind. elettriche . . 67.68 69.83 101.65 108.18ex0.92 + 2.41 Ind. chimiche . . 80.26 64.42 74.79 80.26 + 7.31 Ind. dello zucchero 108.91 105.31 1 90.92 96.69 + 6.35 Ind. aliment. varie. 106.40 108.30 93.99 101.79 exl.96

1 + 10.38 Acquedotti . . . . 87.13 89.82 97.02 103.09 + 6.26 Società immobiliari 100.63 101.97 96.99 101.33 ex 0.41 + 4.90 Società diverse . . 130.50 112.62 82.17 86.30 ex 1.19 + 6.47 Indice g e n e r . 79.67 72.56 |87.04u0.0 91.07 ex 0.37 + 5.03 Il mercato finanziario ha serbato anche lungo il m e s e di ottobre un deciso orientamento al rialzo, con-tegno questo c h e contrasta con l'andamento che in tem-pi normali si presenta lungo questo m e s e : infatti la tensione monetaria autunnale suole determinare una certa tendenza alle realizzazioni e un rincaro del da-naro con depressione neile quotazioni dei valori a red-dito variabile.

Il movimento al rialzo si è svolto graduale attra-verso il m e s e per dare luogo a una certa reazione nelle ultime sedute, la quale è attribuita alle dichia-razioni ufficiali fatte intorno alla finanza dello Stato con richiamo alla questione della norninatività dei ti-toli.

11 sostegno nel prezzo delle azioni fa logico riscontro all'inasprimento dei cambi e all'ascesa nei prezzi delle

merci, così come è stato più volte dimostrato in queste rassegne : data la crescente svalutazione della nostra moneta, non si può certo affermare c h e le azioni di so-cietà industriali siano sopravalutate e il movimento rial-zista verificatosi lungo questi ultimi mesi non è certa-m e n t e paragonabile a quello c h e si verifica nelle borse germaniche e austriache.

L'indice generale segna in confronto col m e s e pre-cedente una plusvalenza del 5 % per cui si è quasi raggiunto il livello dei prezzi constatati alla fine di marzo. In confronto col dicembre 1918 si h a però an-cora la cospicua minusvalenza del 27 1/2

Fra il settembre e l'ottobre per tutti quanti i gruppi di titoli considerati — uno solo eccettuato — si ha pro-gresso. Il rialzo è lieve p e r i bancari e per i titoli di trasporti : i valori marittimi sono presso c h e stazionari, dopo il gran aumento avvenuto nel m e s e precedente. La ripresa negli affari e nell'attività manifatturiera ha mantenuto l'andamento ascendente per le azioni delle società tessili, ma senza grandi sbalzi non essendo que-sti titoli oggetto abituale di movimenti speculativi. I tenue progresso registrato per il gruppo minerario 6 essenzialmente dovuto a lievi dislivelli avvenuti per l'Elba e la Montecatini. P e r il gruppo della siderurgia si ha una nuova contrazione del 3 % dovuta, in gran

parte all'Uva.

Imponente il rialzo (circa il 12 %) sulle meccaniche, dovuto prevalentemente all'Ansaldo su insistenti do-mande.

Più notevole ancora è il movimento rialzista per gli automobili : le Fiat sono state oggetto di vivaci s p e c u -lazioni e di estese transazioni nelle varie borse, in re-lazione a una certa ripresa di attività industriale e al miglioramento nella condizione dell'azienda dopo la sist.'nazione dei rapporti con la maestranza. L ' a u m e n -to segna-to dall'indice per l e industrie chimiche è preva-lentemente avvenuto sulle azioni trattate alla borsa di Roma.

In notevole progresso i valori saccariferi e alimen-tari vari : sempre sostenuti gli immobiliari : fra le so-cietà considerate nell'ultimo gruppo il movimento a-scendente è s e m p r e notevole sulle imprese di espor-' fazione.

RICCARDO BACHI.

CVedi tabelle a pag. 566-67-68).

NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE

I salari negli ultimi cinquant'anni

nell' industria tipografica

La Sezione compositori di Milano ha compilato un pro-spetto sulle variazioni dei salari nell'industria tipografica, dal 1872 al giugno 1921. Il documento si presta a molte considerazioni.

Nel 1872-73 il salario minimo giornaliero, per un1 orario

superiore alle 10 ore, era- di lire 2.40 (settimanale 14.40) per i lavoranti a mano.

I salari aumentano con progressione costante negli anni successivi, talché dal 1880 al 1892 si fissano sulle lire 3.35 (settimanali 20.10), per 10 ore di lavoro, con una percen-tuale di aumento dell'I 1.66 per cento sui salari del periodo 1878-79.

Dal 1892 al 1901 i salari dei lavoranti si fissano sulle lire 3.60 giornaliere (settimanali 21.60), per un orario di 9 ore, con un aumento percentuale del 7.42.

Gli apprendisti del 3.o anno guadagnano in media lire 12 per settimana.

II miglioramento progressivo dèi salari continua ancora; e negli anni 1907-12 la paga giornaliera è di lire 5.20 per i la-voranti a mano, di lire 3 per gli apprendisti del 3.0 anno o di lire 7.80 per i linotypisti, tipografisti, monolinisti.

(4)

apri-560 L' ECONOMISTA

le, porta il settimanale dei lavoranti da lire 36.10 a 37.20; quello degli apprendisti da lire 21 a 22.70, fermo restando quello dei linotypisti, ecc. a lire 50.40.

Nel dicembre dello stesso anno un nuovo aumento caro vita di lire 3.80, cumulato col primo, porta il salario dei la-voranti a mano a lire 41.06, quello degli apprendisti a lire 24.15 e quello dei linotypisti a 54.90. Il caro vita degli ap-prendisti e delle categorie meglio pagate è, naturalmente, per diverse ragioni, inferiore a quello concesso ai lavoranti a mano.

Così arriviamo al dicembre 1919, dove il cumulo delle addizionali concesse strada facendo raggiunge oramai la ci-fra di lire 63.35 per i lavoranti a mano, portando così il settimanale a lire 98.46, quello degli apprendisti a lire 54.70 e quello dei linotypisti a lire 120.80. L'orario è stato ridotto a otto ore giornaliere.

Infine arriviamo al marzo 1921 : il cottimo è stato abo-lito ; il salario giornaliero dei lavoranti a mano è saabo-lito a lire 7.45 (44.70 per settimana) ; gli aumenti cumulativi per caro vita sommano a lire 162.61 ; il settimanale è così salito a lire 207.41. Gli apprendisti del 3.o anno percepiscono in totale lire 109.22; i linotypisti, tipografisti, monolisti lire 228.04; e i monotipisti lire 224.44.

Le cifre qui riportate dimostrano dunque che in 44 anni — dal 1872 al 1916 — il settimanale minimo dei tipografi si accrebbe di lire 20.70, con una media di centesimi 47 di aumento per ogni anno. Da questo momento al termine della guerra, verso la fine del 1918, cioè per un periodo di due anni e mezzo, l'aumento è più sensibile : lire 5.96 nel 1916, lire 9 nel 1917, lire 16.55 nel 1918.

Nel periodo postbellico l'ascesa dei salari si accentua an-cora di più, causa le esasperanti condizioni di vita, sino a segnare una maggiorazione di lire 31.84 nel 1919, lire 85.27 nel 1920 e lire 83.69 per i primi sei mesi del 1921, portando così il salario globale settimanale dei lavoranti a mano — la categoria-tipo, la più numerosa; — a lire 207.41. Nel presentare la statistica dei salari degli ultimi cin-quant'anni, la Sezione di. Milano non può fare a meno di domandare che cosa rappresentino le 207 lire d'oggi in con-fronto delle 35 del periodo precedente alla guerra ; e la sua risposta è che gli operai non hanno altra soddisfazione che quella di sentirsi il portafogli un poco più gonfio di carta-moneta. La soddisfazione è così magra — essa dice — che i vecchi operai sentono la nostalgia degli antichi salari e degli antichi prezzi. Però essa riconferma la propria fiducia nel principio di organizzazione, certa che la Federazione del Libro saprà comunque favorire il miglioramento economico, igienico e morale delle maestranze.

L'organizzazione di classe non ha la virtù di far aumentare la ricchezza generale, mentre è soltanto dall'aumento di essa che si può ottenere l'aumento del salario reale. Nel siste-ma del profitto capitalistico, l'organizzazione può appena in-fluire in senso favorevole agli operai, assegnando loro una più equa rimunerazione, commisurata, però, al reddito com-plessivo nazionale.

In 44 anni di normale svolgimento della economia, il sa-lario dei tipografi è aumentato di sole 20 lire per settimana — meno, cioè, di mezza lira per settimana e per anno. Le favolose altezze oggi raggiunte non comportano dunque che due spiegazioni : o la ricchezza è decuplicata in sei anni, oppure* le cifre sono fittizie. E poiché non vi è dubbio che la seconda spiegazione è la più vicina al vero, così ne viene che gli operai con le 207 lire settimanali non si sentono più ricchi di quando percepivano una paga molto meno vistosa.

Ma, volendo stare ai miglioramenti reali, gioverà aver presente che il progresso compiuto dalla classe lavoratrice in c i n q u a n t a n n i non si misura tutto alla stregua del sa-lario espresso in moneta. Abbiamo visto che l'orario, nel periodo considerato, è diminuito di almeno due ore gior-naliere. 11 che rappresenta un vantaggio indiscutibile ; inol-tre il lavoro straordinario è oggi pagato con tariffa speciale, la società non dimentica più interamente gli infortunati, i disoccupati, i vecchi e gli invalidi; e l'istruzione è più ele-vata che nel passato.

Quanto di questo progresso sia dovuto al perfezionamento dei mezzi di produzione e alla maggiore abilità delle mae-ì stfanze, e quanto sia il risultato diretto della pressione

o-1 pcraia, non si potrà forse mai stabilire con precisione. Ma

1 se i: lavoratori i quali non avvertono, c o m ' è naturale, i

pro-gressi compiuti, sia perchè sono lenti e sia perchè sono assorbiti, per così dire, dai nuovi bisogni, vogliono for-marsi un'idea presso a poco esatta del valore dell'organiz-zazione, essi non hanno che da supporne la non esistenza.

La costituzione dell' "Ansaldo „

Suil'«Ansaldo» oggi è rivolta l'attenzione del pubblico, o, se meglio si vuole, di una parte speciale del pubblico, quella che s'interessa di questioni economiche ed indu-striali.

La Società Ansaldo svolge la sua attività sopratutto attra-verso una serie di industrie meccaniche, navali,

elettro-tecniche e marittime, fra di loro opportunamente collegate.

La produzione dell'«acciaio» non è per la Società fine a

se stessa, come nel caso delle industrie siderurgiche

pro-priamente dette ; ma soltanto il mezzo che le è necessario ed indispensabile per alimentare i suoi stabilimenti.

Bisogna poi distinguere nel campo della produzione side-rurgica, una siderurgia comune, che produce ghise ordina-rie e laminati in genere, e una siderurgia speciale che pro-duce acciai fusi, fucinati, stampati, ghise speciali ed acciai fini pure speciali. Gii stabilimenti dell'«Ansaldo» che pro-ducono acciaio, appartengono a questo secondo tipo.

P e r la produzione delle materie prime occorrenti ad «Ansaldo» per svolgere le proprie attività meccaniche e na-vali sorsero gl'impianti di Val d'Aosta. Questo nucleo che è la base della struttura tecnica economica della società > formato da :

LA MINIERA DI C O G N E . Il minerale di Cogne è d'una qualità costante ed assai pura, sì da essere considerato su-periore a quello pregiato di Svezia. Per una produzione si-derurgica di qualità ha spiccati requisiti.

Gli impianti di estrazione e dì trasporto sono d'una im-portanza nota anche al grosso pubblico.

GLI IMPIANTI IDROELETTRICI che producono l'ener-gia termica e meccanica e sono quindi assimilabili al car-bone. Essi debbono produrre l'energia meccanica per azio-nare tutte le macchine e quella elettro-termica per trasfor-mare il minearle in acciaio mediante i forni Héroult. Deb-bono essere in proseguo di tempo allacciati con la rete della società Negri.

GLI ALTI F O R N I ELETTRICI destinati appunto alla produzione di ghise speciali di alta qualità.

LE A C C I A I E R I E DI AOSTA che comprendono quattro forni elettrici tipo Héroult da 20 tonnellate l'uno ed un lami-natoio da lamiere.

L O S T A B I L I M E N T O FERRO L E G H E che comprende tre grandi monofasi della potenza di 1000 Kw. E ' dotato di impianti complementari e produce tutti i generi di ferro leghe.

E ' questo il grosso degli impianti e delle attività che for-niscono le materie prime occorrenti ali'«Ansaldo» per lo svolgimento del proprio programma.

La Società «Ansaldo» non esercita una industria sola, ma un ciclo d'industrie chiuso ad anello : partendo dalla ela-borazione del minerale ed utilizzando le naturali energie i-droeleftriche giunge alia produzione di manufatti completi come armi, macchine d'ogni genere, navi, generatori elet-trici ecc.

Questo complesso organico d'attività si svolge in nume-rosi impianti tra loro coordinati e subordinati. •

L E A C C I A I E R I E DI CORNIGL1ANO LIGURE, stabi-limento siderurgico speciale che produce acciai fusi, acciai fucinati e laminati, e consta delle sezioni seguenti :

Una Acciaieria di forni Martin ed elettrici, la quale

ali-menta : una fonderia; una fucina, con numerose presse, da quelle di minor potenza a quella da 15.000 tonnellate, magli, berte, ecc.

Queste tre sezioni alimentano a loro volta : una fabbrica

di corazze;una officina meccanica per la sgrossatura, la

fo-ratura, ecc. di elementi, fusi o fucinati, da impiegarsi in tutte le industrie, tanto di guerra quanto di pace ; una serie

di laminatoi.

Questi impianti sono coordinati e completano quelli di Cogne e d'Aosta a cui si collegano.

I prodotti delle acciaierie passano alle officine propria-niente meccaniche dell'«Ansaldo». E prima ai :

(5)

-13 novembre 1921 - N. 2480

II Cantiere Navale di Sestri Ponente. Potrà continuare

ad essere alimentato di lavoro dalle Compagnie di Naviga-zione che fanno parte del gruppo «Ansaldo».

Il Cantiere Savoia di Cornigliano Ligure c h e sarà

adi-bito alle costruzioni metalliche in genere quali : gru, ponti, tenders da locomotive, ecc. ecc.

Il Cantiere Ansaldo di S. Giorgio della Spezia. Dovrà

tentar di sfruttare, sia pure in via più ristretta, il nome di cui gode per la costruzione di navi subacque tanto più che la Germania non può costruirne. (Esso ha già ordinazioni dal Perù ed è in trattative con altri Stati).

Terminata la guerra 1'«Ansaldo» ideò e tradusse in pra-tica un vasto programma di trasformazione delle proprie of-ficine. E accanto alle navali tutto un altro complesso d'at-tività trova la sua esplicazione negli impianti seguenti :

LO STABILIMENTO M E C C A N I C O DI SAMPIERDA-RENA che è costituito da una fabbrica di caldaie marine la sola esistente in Italia, destinata a produrre oltre alle caldaie marine, cilindriche ed a tubi d'acqua, anche quelle per locomotive ; e da una fabbrica di turbine che produce regolarmente turbinò navali e terrestri, nonché tutti gli ac-cessori navali e molti altri tipi di macchine terrestri. Ac-canto a queste officine a Sampierdarena vi sono :

GLI STABILIMENTI P E R LA FABBRICAZIONE DI L O C O M O T I V E che sono connessi ai precedenti e con essi compenetrati.

LO STABILIMENTO DELLA FIUMARA PER U T E N -SILERIA E ATTREZZATURE M E C C A N I C H E pure a Sampierdarena attualmente adibito alla fabbricazione di

u-tensili, usufruendo degli acciai del contributo dei laboratori

chimici della Società. Nella stessa zona è sorto :

LO STABILIMENTO DI M A C C H I N E A G R I C O L E . A-dibito durante la guerra alla produzione dèi motori d'avia-zione, fabbrica ora aratri, lavorando a pieno. Esso ha creato un tipo di aratro specialmente adatto al nostro Paese e suc-cessivamente ventisette tipi diversi, adatti alle varie regioni. Le acciaierie di . Aosta mandano a questo stabilimento, che le destina alla fabbricazione di aratri, le spuntature delle lamiere di loro produzione, invece di rimetterle nei forni. Nel programma dello stabilimento è la costruzione di una speciale trattrice agricola adatta pel nostro paese.

LO STABILIMENTO E L E T T R O T E C N I C O DELLA VITTORIA già destinato a produzioni di guerra, è stato poi completamente modificato, adibendolo alle costruzioni elettro-meccaniche.

Gli stabilimenti che durante la guerra provvedevano a queste particolari produzioni sono stati trasformati ed a-dattati alle nuove esigenze. Abbiamo in questo campo :

LO S T A B I L I M E N T O ANSALDO S. G I O R G I O di To-rino. Esso fabbrica motori tipo Diesel, a combustione in-terna, navali e terrestri, di ogni qualità e potenza, dai 4000 H P . in meno. Parecchie navi della Società Nazionale di Navigazione sono mosse da motori dell'Ansaldo S. Giorgio. LA F A B B R I C A Z I O N E DELLE A U T O M O B I L I A TO-RINO. L'automobile Ansaldo è valsa a dare lavoro allo

Stabilimento Ansaldo S. Giorgio ed allo Stabilimento Ae-ronautico della Transaerea che la Società possedeva a

To-rino ed è stata trasformata in una fabbrica di carrozzerie. L'Ansaldo possiede la maggioranza delle azioni della So-cietà autonoma S. P. A. ed è. sua intenzione di passarle questo ramo delle sue attività.

LO STABILIMENTO A E R E O N A U T I C O DI T O R I N O (EX POMILIO) con relativo campo di aviazione è stato in-tegralmente conservato.

In questo stabilimento è attualmente in corso la costru-zione di oltre 40.000 H P . di macchine di s e r i e ; 100.000 Kw. di macchine per laminatoi con potenze unitarie sino a

15.000 H P . e 25 locomotive trifasi per le ferrovie di Stato. Accanto agli stabilimenti che abbiamo descritto v'è tutta una serie di officine ed impianti che svolgono attività sus-sidiarie. Li accenniamo brevemente :

LE O F F I C I N E CARRI FERROVIARI. Queste officine, attendono tanto alle riparazioni dei vagoni delle Ferrovie di Stato, quanto alla costruzione di vagoni nuovi.

LA FABBRICA DI TUBI A F E G I N O . Più che una fab-brica di tubi essa è una trafileria che produce tubi.

561 O F F I C I N E FOSSATI E PROIETTIFICIO DI SESTRI P O N E N T E . Questi stabilimenti sono adibiti alla riparazio-ne di locomotive.

STABILIMENTO M E T A L L U R G I C O DELTA. Esso ha ripreso la fabbricazione di tutte le leghe del rame, e ha ini-ziato quella di alcuni altri prodotti metallici, come la lami-nazione dello zinco e la produzione dell'argentana.

STABILIMENTO DEL P O L C E V E R A PER LA FAB-BRICAZIONE DI F O C O L A R I C O R R U G A T I PER CAL-DAIE E C O N D O T T E FORZATE. (Borzoli e Trasta). E ' stato trasformato in uno «Stabilimento» per la fabbricazione dei focolai ondulati da caldaie marine e di condotte forzate. STABILIMENTO LAVORAZIONE L E G N A M E DI BOR-ZOLI. Questo stabilimento è adibito alla lavorazione di mo-bilio in genere, ma, più specialmente di quello delle navi, che fornisce regolarmente ai Cantieri Navali Ansaldo per l'arredamento dei bastimenti che producono.

LA FONDERIA DI GHISA DI M U L T E D O . E ' una offi-cina che fornisce tutti i pezzi meccanici di ghisa fusa neces-sari a tutti gli stabilimenti della Società.

Nel gruppo di Aosta abbiamo descritto le fonti principali | delle materie prime necessarie alla società : acciai speciali, | energia meccanica e termica. L'«Ansaldo» per completare la sua organizzazione industriale ha acquistato in proprietà alcune miniere : è inoltre entrato in partecipazione in

so-cietà che svolgono la loro azione in campi sussidiari e com1

plementari. E cioè :

LE CAVE DI F O R N A C I DI LAURIANO (CIVASSO). Nói territorio dei Comuni di Piazzo, Monteo da Po e Lau-riano, la Società ha acquistato vari appezzamenti di terreno corrispondenti a banchi di calce idraulica e di cemento.

LE M I N I E R E DELLA CARNIA. Provvedono allo Sta-bilimento aostano delle ferro-leghe la materia prima finora deficiente nel nostro Paese fornendolo di minerali di man-ganese e di ferro.

LE M I N I E R E DI L I G N I T E che la Società possiede in Toscana (Murlo Grosseto), devono essere sfruttate per venderne lignite sotto forma di « bricchette ».

LA S O C I E T À ' IDROELETTRICA N É G R I . La Società «Ansaldo» durante la guerra, acquistò la maggioranza azio-naria di questa Società.

Nel funzioanmento dell'organismo industriale che descri-viamo, dovrebbe avere le seguenti funzioni :

a) Fornire con sicurezza l'energia elettrica a tutti gli stabilimenti ;

b) Collegare le sue linee, che già giungono a Torino, con Aosta per quivi attingere tutta l'energia non necessaria agli Stabilimenti Ansaldo di Torino e Genova,

LA M A G N E S I T E DI C A S T I G L I O N C E L L O . Anche di questa la Società Ansaldo possiede la maggioranza aziona-riaria, acquistata durante la guerra per ragioni imprescin-dibili. Come è noto la Magnesite è un elemento indispensa-bile per l'industria siderurgica.

(( DINAMITE N O B E L ». Anche in questa società « An-saldo è tuttora largamente interessato.

I RIFORNIMENTI DI PETROLIO. La Società Ansaldo possiede un'organizzazione propria per il trasporto del pe-trolio dall'America; depositi natanti nel Porto di Genova -cisterne ferroviarie per trasportarlo agli stabilimenti

de-positi negli stabilimenti stessi.

LE S O C I E T À ' DI N A V I G A Z I O N E che apartengono al-l'« Ansaldo » sono due • La Società Nazionale di

Naviga-zione e la Transatlantica Italiana.

La prima, costituitasi inizialmente allo scopo di provve-dere al trasporto delle materie prime e dei materiali occor-renti agli Stabilimenti Ansaldo durante la guerra, rivolse poi la sua attività all'esercizio di linee regolari di naviga-zione per trasporto merci.

L'« Ansaldo » ha pertanto la struttura di uno di quegli organismi industriali che riuniscono « verticalmente » va-rie branche d'attività tra loro complementari. La parte fon-damentale è costituita da stabilimenti di sua proprietà : le partecipazioni, pur essendo importanti non rapresentano un elemento essenziale.

(6)

562 L' ECONOMISTA

FINANZE DI STATO

Situazione finanziaria Italiana

Ecco qua l'è la situazione finanziario dell'intero esercizio scorso ossia per il periodo che va dal 1° luglio 1920 a tutto il 30 giugno 1921, ultima data per la quale si posseggano le cifre relative.

Il bilancio ha dovuto far fronre a oltre ventiquattro miliardi e tre-cento milióni di lire di pagamenti di cui oltre diciotto miliardi e mezzo di lire per spese eflettive e quasi cinque miliardi e settecento milioni di lire per movimento di capitali ed ha potuto ottenere oltre venticinque miliardi e ottocentocinquanta milioni di lire di incassi di cui oltre quattordici miliardi di lire per entrate effettive e oltre undici miliardi r settecento milioni di lire per movimento di capitali, e cioè essenzialmente per accensione di debito, dimodoché si è avuto circa un miliardo e mezzo di lire in più negli incassi in confronto ai pagamenti.

Le cifre precise sono le seguenti, in milioni di lire :

Incassi e pagamenti in conto di bilanci nell'esercizio finanziario 1920-21 TITOLO Categoria I. Categoria II. Categoria III. Categoria IV. incassi 14.001,0 0,4 11.736,6 117,2 Pagamenti 18.520,4 13,2 5.685,1 103,2 Differenza — 4.510,4 — 12,8 + 5.051,4 + 14,0 + 1.533,2 Totale 25.855,1 24.321,9

II bilancio ha restituito al Tesoro la somma per cui gli incassi sono risultati superiori al pagamenti, difatti la situazione del Tesoro mo-stra per lo stesso periodo un uguale miglioramento.

Le cifre precise sono le seguenti, in milioni di lire :

Situazione del Tesoro dell'eserctzio finanziario 1920-21

Differenza Titolo 30 giugno 1920 31 maggio 1921 ( + miglioramento

— peggioramento) Fondo di cassa 3.478,3 1.627.3 — 851,0 Crediti di Tesoro 13.262,3 21.286,3 + 8.024,0 Insieme Debiti di Tesoro Risultato 15.740,6 33.594,0 22.913,6 38.233,8 15.850,8 — 11.332,5 + 7.173,0 — 5.639,8 + 1.535,2 1 debiti di Tesoreria hanno presentato nei primi undici mesi dello esercizio corrente il seguente movimento:

Le cifre rappresentano milioni di lire :

Situazione dei maggiori debiti di Tesoro nel periodo luglio 1920 febbraio 1921

Titolo 30 giugno 1320 31 luglio 1921 Differenza Biglietti Buoni Vaglia Altro Totale 9.875,9 14.108,2 1.643,9 6.066,0 32.594,0 9.984,9 18.836,4 1.444,0 7.968,5 38.233,8 + 109,0 + 4.728,2 — 199,9 + 1.002,5 + 5.639,8

Entrate delio Stato

Media mensile Milioni di lire

Nell'ultimo anno di pace 211,5

Nei dieci mesi di neutralità 202,7

Nei 41 mesi di guerra 427,3

Nel 1° anno di guerra 252,4

Nel II" anno di guerra 333,9

Nel III0 anno di guerra 500,9

Negli ultimi cinque mesi di guerra 894,7

Nell'esercizio finanziario 1918-19 840,0

» » 1919-20 848,4

» » 1920-21 1.166,7

Le entrate effettive, che erano diminuite di nove milioni di lire al mese durante il periodo di neutralità in confronto al tempo di pace sono poi andate costantemente crescendo ; cosicché nella media men-sile per l'intero esercizio passato si è verificato un aumento di due-centodiciotto milioni di lire in confronto all'esercizio precedente, di settecentocinquantacinque milioni di lire in confronto all'ultimo anno di pace.

Indice dei prezzi in Inghilterra

Secondo 1 calcoli effettuati dalla «Labour Gazzette » durante il mese di settembre sdorso l'indice del costo della vita nel Regno Unito è diminuito di 10 punti risultando per il principio di ottobre del 110 per cento superiore all'anteguerra, ossia al luglio 1914.

Nella compilazione dell'indice in questione si tiene conto dei prezzi al minuto delle sostanze alimentari, del prezzo degli alloggi, del ve-stiario, del riscaldamento, dell'illuminazione ecc.

Il movimento avutosi nel 1920 e nel 1921, mese per mese è mo-strato nella seguente tabella.

. Aumento percentuale del costo della vita in Inghilterra in confronto al luglio 1914 Al 1° gennaio 1920 125

%

Al 1° gennaio 1921 165 °/c »

fi

febbraio » 130 » » » febbraio » 151

fi

s

fi

marzo • » 130 » » » marzo » 141

fi

»

fi

aprile » 132 » )) » aprile » 133

fi

»

fi

maggio » 141 » » » maggio * 128

fi

>

fi

giugno » 150 » » » giugno » 119

fi

>

fi

luglio » - 152 » » » ìuglio » 119

fi

>

fi

agosto » 155 » » » agosto » 122

fi

9

fi

settem. » 161 » » » settem. » * 120

fi

fi fi

ottobre » 164 » » » ottobre » 110 a 9

fi

novem. > 176 » » »

fi fi

dicembre 9 169 » » »

RIVISTA DEL COMMERCIO

Produzione dello zucchero

Circa la produzione dello zucchero di barbabietole dell'Europa per la prossima stagione, un importante e accreditato ufficio tedesco ha compilato le seguenti cifre preventive paragonate colle cifre corrispon-denti per la stagione passata.

Paese 1921-22 1920-21 Tonnellate Tonnellate Germania 1.300.000 Ceco Slovacchia 650.000 Francia 300.000 Olanda 330.000 Belgio 270.000 Austria 16.000 Ungharia 45.000 Danimarca 149.000 Svezia 185.000 Italia 200.000 Polonia 200.000 Spagna 140.000 Altri (compresalaRussia) 110.000 1.105.000 715.000 338.000 317.000 243.000 14.000 33.000 137.000 164.000 122.000 171.000 135.000 100.000

Il magnifico incremento delle nostre entrate effettive è chiaramente dimostrato dalle cifre seguenti che abbiamo raccolto a fonte autoriz-zata.

Commercio della Germania

Circa l'andamento del commercio estero della Germania nei mesi di luglio e di giugno scorso si hanno le seguenti informazioni e cifre :

Durante il mese di luglio scorso le importazioni della Germania sono aumentate in quantità a 19.249.400 centners doppi (I doppiocen-tner quintali 0,908) ed in valore a 7.580 milioni di marchi carta, e le esportazioni sono risultate di 15.581.837 centners doppi del va-lore di 6.308 milioni di marchi carta, mentre per il mese di giugno le importazioni erano state di 18.235.783 doppi centners del valore di 6.409 milioni di marchi carta e le esportazioni di 15.089.919 del valore di 5.433 milioni di marchi carta.

Il dettaglio del valore delle principali importazioni ed esportazioni per i mesi indicati, è dato, in milioni di marchi carta, nella tabella seguente :

Categoria Importazioni Esportazioni

Giugno Luglio Giugno Luglio

Prodotti agricoli 4.582 5.508 420 396

Materie greggie minerali

e fossili 505 533 266 311

Prodotti chimici 109 103 384 502

Tessili 854 860 666 394

Cuoio pelli e manufatti 57 111 194 243

Prodotti di gomma 3 5 40 56

Legno e prodotti relativi 10 8 149 158

Carta e prodotti relativi 3 6 224 235

Prodotti di pietra 2 3 39 42

Vasellame 3 5 112 111

Vetro 12 14 144 150

Metalli basici e prodotti

relativi (compreso ferro) 224 379 1.242 1.421

Macchine, veicoli 13 12 1.132 1.312

(7)

13 novembre 1921 - N. 2480

L'ECONOMISTA

563

NOTIZIE VARIE

Marina mercantile

Le ultime cifre del Lloyd Register Inglese, ossia quelle relative al trimestre terminato col 30 settembre scorso mostrano come

Il tonnellaggio in costruzione nel Regno Unito alla fine di settembre 1921 era complessivamente di tonn. 3.282.972. In confronto alla ci-fra corrispondente per la fine del trimestre precedente si verifica una riduzione d. tonn. 47.000, ma nelle condizioni attuali le cifre vanno considerate come puramente nominali. Come per il periodo precedente la cifra a fine settembre 1921 include molto tonnellaggio il cui lavoro è stato sospeso in seguito alla riduzione nella richiesta mondiale del medesimo, ed anche forti quantità di tonnellaggio il cui completamento è stato differito per la medesima ragione.

Al 30 settemhre scorso il tonnellaggio presso il quale erano stati sospesi i lavori ammontava a tonn. 731.000 e quella il cui completa-mento era stato differito a tonn. 457.000. L'insieme di tonn. 1.188.000 rappresenta il 36 per cento della cifra rappresentante l'ammontare complessivo del tonnellaggio in costruzione nel Regno Unito.

Nell'ammontare del tonnellaggio varato nell'ultimo trimestre si ve-rifica per il trimestre scorso una riduzione di 14.000 tonnellate.

Mentre nel 1913 l'ammontare netto del tonnellaggio ultimato in ciascun trimestre rappresentava il 23 per cento del complesso dei la-voro esistente al principio del trimestre, la proporzione corrispon-dente scese nel 1920 al 13 per cento e subì una ulteriore riduzione nell'anno correnee risultando in media per i tre trimestri scorsi del-1*8 e % per cento circa.

Nell'ammontare del tonnellaggio i cui lavori sono stati iniziati in ciascuno degli ultimi trimestri si è andata verificando una costante diminuzione. Tale diminuzione è ammontata a 113.000 tonnellate per il primo trimestre 1921, a 324.000 tonnellate per il secondo e per 11, trimestre scorso il tonnellaggio iniziato nel Regno Unito è risultato di tonn. 51.343 con riduzione in confronto al corrispondente periodo del 1920 di tonn. 455.000.000.

L'ammontare complessivo del tonnellaggio in costruzione alla fine di settembre, all'estero era di tonn. 2.260.006, in questa cifra essendo però comprese 375.000 tonnellate, ossia il 16, 6 per cento circa, di naviglio la cui esecuzione è stata sospesa, cosicché attualmente in la-voro non si hanno che 1.885.000 tonn. I paesi presso i quali il ton-nellaggio in costruzione ha subito la maggior sospensione sono gli Stati Uniti e l'Italia.

Comunque, senza considerare gli Stati Uniti, le costruzioni incorso nei vari paesi risultavano a fine di settembre come segue :

Italia tonn. 397.544 ; Grecia tonn. 350.681 ; Olanda tonn. 349.122; Giappone tonn. 186.783. La cifra per l'Italia mostra un aumento di 87.000 tonnellate in confronto a quella per il trimestre precedente, ma j come è stato detto, comprende una considerevole quantità di tonnellàggio presso il quale i lavori sono sospesi.

IV Fiera campionaria internazionale di Praga

Si terrà fra il 12 ed il 19 marzo 1922. Le adesioni degli espositori si accettano fino al 15 dicembre 1921. I formulari di adesione si ri-cevono presso l'Ufficio dell'addetto commerciale della Legazione di Cecoslovacchia a Roma, 10, via Luisa di Savoia n. 22, al Consolato di Milano — Piazza Castello n. 11, al Consolato Generale di Trieste Via Miramar n. 29, al Vice consolato di Genova, Via Balbi n. 22.

Treno campionario della fiera campionaria

di Praga

La Direzione della fiera campionaria Internazione a Praga ha orga-nizato un treno campionario consistente in 20 vagoni nei quaii sono espssti i campioni diversi di merci cecoslovacche, oltre a 2 vagoni passeggieri ed un vagone ristorante. Il treno è destinato a viaggiare in Romania e Bulgaria. Finora il treno si è fermato nelle principali città della Rumania e secondo informazioni ha avuto un grande suc-ceso. La direzione della Fiera intende organizzare secondo il suo pro-gramma altri treni campionari destinati a viaggiare anche in altri paesi.

Disoccupazione

La Labou r Gazzette pubblica le seguenti inferni azioni e cifre relati-vamente all'andamento delia disoccupazione nel Regno Unito.

Durante il mese di settembre passato si è avuto nella situazione del lavoro un notevole miglioramento per alcuni mestieri, seppure la condizioni generali si" siano mantenute assai gravi. La percentuale dei disoccupati che si verificava a fine di settèmbre fra i membri della « Trade Unions » per le quali si ricevono i dati risultava del 14,8 per centc contro 16,3 per cento alla fine di agosto e contro 2,2 alla fine di settembre dell'anno passato.

La tabella seguente dà il dettaglio del movimento mensile avutosi nella disoccupazione durante il 1913 e dal 1916 in poi.

Percentuale del disoccupati tra t membri delle « Trade Un\ons a

1913

%

1916 % 1916 % 1918 L 1919 % 1920 0/ 1921 Fine gennaio 2.2 0.6 /o 0.3 /o 1.0 /0 2.4 /o 2.9 /o 6.9 /o a febbraio 2.0 0.5 0 . 3 0.9 2.8 1.6 8.5 a marzo 1.9 0.5 0 . 3 1.2 2.9 1.1 10.0 a aprile 1.7 0.5 0. 3 0.9 2.8 0.9 17.6 a maggio 1.9 0.5 0.4 0.9 2.1 1.1 22.2 a giugno 1.9 0.5 0.4 0.7 1.7 1.2 23.1 a luglio 1.9 0.4 0.4 0.6 2.0 1.4 16.7 a àgosto 2.0 0.4 0.5 0.5 2.2 1.6 16.3 a settembre 2.3 0.4 0 . 3 0.5 1.6 2.2 14.8 a ottobre 2.2 0.3 1.1 0.4 2.6 5.3 a novembre 2.0 0.3 1.1 0.5 2.9 3.7 a dicembre 2.6 0 . 3 1.4 1.2 3.2 6.0

L'emigrazione italiana in Brasile

Le non liete vicende subite in passato dai nostri emigranti e le poco favorevoli condizioni locali per l'assorbimento della nostra mano d'opera aggravate dal sopraggiungere del conflitto europeo avevano ri-dotto ai minimi termini negli ultimi anni la nostra emigrazione in quel vasto mercato. Ora con la firma della recente convenzione è spe-rabile che la nostra emigrazione riprenda l'antica importanza. Ripro-duciamo a questo proposito le statistiche dell'emigrazione italiana in Brasile negli ultimi anni.

Numero emigranti 14.017 3.604 1.524 426 361 4.191 8.598 Da qui si vede che già dopo un periodo di sviluppo culminato nel 1913 il numero dei nostri emigranti è andata rapidamente scemando per riprendere qualche importanza nel 1919-20 ; occorre però avver-tire che in queste ultime cifre sono compresi anche i nostri connazio-nali accorsi in Patria per la guerra e che dopo l'armistizio hanno ri-preso la via del Brasile. Pertanto può asseverarsi che anche nell'ul-timo biennio l'emigrazione è stata limitatissima.

Anni Numero Anni

emigranti 1907 21.298 1914 1908 15.558 1915 1309 19.263 1916 1910 19.331 1917 1911 22.287 1918 1912 35.562 1919 1913 31.952 1920

Operazioni delle stanze di compensazione nel Regno

durante il mese di settembre 1921.

(8)

564 L' ECONOMISTA 13 novembre 1921 — N. 2480 Movimento dei depositi p r e s s o le c a s s e di risparmio

nel m e s e di g i u g n o 1921

CREDITO DEI DEPOSITANTI AL 1" GHIGNO 1 9 2 1 .

Depositi a risparmio L. 6.847.066.880 » in conto corrente » 325.906.472 « su buoni fruttiferi » 141.601.309

VERSAMENTI DURANTE IL MESE DI GIUGNO.

Depositi a risparmio L. 467.038.190 » in conto corrente » 200.085.665 » in buoni fruttiferi » 12.382.980

RIMBORSI DURANTE IL MESE DI GIUGNO.

Depositi a risparmio L. 311.554.317 » in contò corrente » 199.064.785 » su buoni fruttiferi « 7.689.702

CREDITO DEI DEPOSITANTI AL 31 GIUGNO 1921.

Depositi a risparmio L. 7.002.550.753 » in conto corrente » 326.927.352 » su buoni fruttiferi » 146.294.587 L'ammontare complessivo dei depositi fruttiferi presso le Casse d risparmio ordinarie è aumentato durante il mese di giugno 1921 da L. 7.314.574.661 a L. 7.475.772.692 con un aumento di lire 161.198.031.

Movimento m e n s i l e dei pegni p r e s s o i principali Monti di Pietà in Italia durante il 1" s e m e s t r e 1921 (1).

(000 omessi) ANNO

Indumenti e oggetti

d'uso Preziosi Merci

1921

N. Ammon-tare N. Ammog-lile Ammon-tare Titoli Ammon-tare T O T A L E N . Amman-tare I I 12.991 14 30.073 935 112.584 14.702 1631.161 953 119.118 19 33.331 965 124.186 52 34.144 911 126.057 122 34.334 936 131.890 , 1 Gennaio. .376 42.940 507 56.580 38 Febbraio. .'383 13.645 516 59.61038 I ! | Marzo. . .391 14.434 516 60.979 39 15.442 t ' • I Aprile. . .430 19.523 428 57.981 1 14.409 I I I Maggio . .'439 17.135 474 66.511 ljl3.910: Giugno . .437 17.026 527 68.504 1 12.853 23 33.645 988 132.028 Luglio. . ,j444 16.906 507 69.112| l'l5.699'47 34.402998 136.119 (1) Monti che al 31 dicembre 1913 raccoglievano complessivamente 1' 87 % dei pegni di tutto il Regno.

Mutui c o n c e s s i dagli Istituti di credito fondiario dal 1° gennaio al 30 settembre degli anni 1920 e 1921.

S U B E N I R U S T I C I

RIVISTA DEL MERCATO E DEI VALORI

PERIODO N. Ammontare Anno 1920 N. Ammontare Anno 1921

Dal 1 Oenn. al 31 Agosto

Nel mese di Settembre 114 11 17.778.600 3.445.000 133 18 17.247.000 2.198.500

Totale a tutto Settembre 125 21.227.600 151 32.868.500

SU BENI URBANI

PERIODO Anno 1920

N. Ammontare

Anno 1921 N. Ammontare Da) 1 Genn. al 31 Agosto

Nel mese di Settembre 244 32 19.832.500 3.959.000 313 30 53.417.500 3.220.500

Totale a tutto Settembre 276 23.791.500 343 56.637.000

TOTALE

PERIODO N. Ammontare Anno 1920 N. Ammontare Anno 1921

Dal 1 Genn. al 31 Agosto

Nel mese di Settembre 358 43 37.611.100 7.404.000 446 47 73.741.000 5.765.500

Totale a tutto Settembre 401 45.015.100 493 79.506.500

L

C a s s e di risparmio postali

Riassunto delle operazioni a tutto il mese di Agosto" 1921. Credito dei depositanti al 31 Dicembre 1920 Lire 6.981.089.692.51 Depositi dell'anno in eorso « 2.501.307.531.36

Lire 9.482.397.223.87 1.535.934.046.26 Rimanenza a aedito Lire 7.946.463.177.61 Rimborsi id.

R a s s e g n a settimanale.

Sono i realizzi che prevalsero nella scorsa settimana accentuando il già iniziato deprezzamento della quota, ed i prezzi toccarono i minimi giovedì per riaversi nel-le due ultime riunioni in cui l'assorbimento delnel-le ven-dite si effettuò con maggior facilità e larghezza. P e r la maggioranza degli osservatori questo contegno dei mer-cati fu una piccola disillusione, giacché la ripresa di sabato scorso dava adito alle migliori speranze c h e il movimento al rialzo sarebbe continuato. Invece a par-tire da lunedì, si e b b e un repentino voltafaccia ed i corsi precipitarono.

Fecero sola e lodevole eccezione alcuni primari va-lori locali sui quali già da lungo si era richiamata l'at-tenzione, quando i loro corsi presentavano larghi mar-gini (così per le Tedeschi, le Nebiolo, le Bauchiero, le Fecolerie, le Bonifiche, le Venchi, le Gallettine e le Elettricità Alta Italia).

Ma l'odierna miglioria non s e m b r a ancora indizio certo di ripresa. I mercati sono giunti ad una svolta dalla quale si potrà uscire seguendo due vie opposte. Sta a vedere su quale di esse cadrà la scelta. Si in-travvedono però crescenti posizioni al rialzo m e n t r e parrebbe c h e vada vieppiù assottigliandosi lo scoperto. D'altronde gli impegni al rialzo della minuta specu-lazione non devono ancora essere molto gravosi.

La monotonia nelle oscillazioni di poco momento nei cambi non sembra inoltre avere s e m p r e ripercus-sione immediate sui valori di Stato ed industriali. Proprio in quest'ottava assistemmo a movimenti assolu-tamente discordanti e slegati fra di loro.

Nel complesso p e r ò i cambi da lunedì ad oggi, fatta astrazione dalle inevitabili oscillazioni, sono andati sen-sibilmente peggiorando. Fu in testa al movimento la lira sterlina salita da lunedì di quasi 6 punti (da; 91 a 9 6 , 5 0 ) seguita dal Dollaro partito da 2 3 , 6 0 e giunto intorno a 2 4 , 5 0 , dalla Svizzera salita da 4 4 5 a 462 circa ed infine del Parigi passato da 172 3 / 4 a 178. I massimi corsi dell'ottava vennero raggiunti ieri ed oggi si constata un leggero miglioramento. Nelle condizioni attuali è arduo prevedere un notevole ribasso delle di-vise estere prima della, fine di questo 1921 e parrebbe sufficiente augurarci che non intervengano nuovi rin-crudimenti. Sono le merci esportate che ancora si mantengono troppo al disotto di quelle importate; è l ' a r e -namento della nostra emigrazione e l'industria del fo-restiero troppo lontana ancora dal suo antico rigoglio c h e contribuiscono, in un con la situazione finanziaria dello Stato e alle non ancora quietate convulsioni so-ciali, a ritardare il movimento di ripresa della lira. In qualche paese molto si spera dalla conferenza di Wa-shington tna non dovremmo aver fatto invano la lunga esperienza di innumeri conferenze remote e recenti scioltesi tutte senza dar luogo a risultati tangibili, per non dubitare seriamente dei risultati e r i m a n e r e scet-tici fino a cose fatte.

(9)

13 novembre 1921 - N. 2480

Mentre in Italia la crisi industriale ha provocato un'arresto nelle nuove emissioni la Germania invece attraversa un febbrile periodo di emissioni e di nuove creazioni di marchi ! Dal Gennaio all 'Ottobre si hanno le seguenti cifre in valore nominale : creazioni di nuo-ve Società per azioni: 3 . 1 3 5 milioni; aumenti di ca-pitale, sociale: 10.974 milioni; emissioni di titoli a reddito fisso: 4.646 milioni di marchi!'

Si tornai a parlare di riduzioni di salari. L'effetto di un prolungamento delle ore di lavoro mantenendo in-tatto il salario, non sarebbe dissimile da quello che si otterrebbe diminuendo le paghe, ma lasciando le 8 ore. Questione ad ogni modo troppo complessa e delicata per poter essere discussa in così brevi righe.

Sull'industria nostra pesa in troppi casi eccessiva-mente la mano del fisco. Per non citare che un recente esempio, è ora la volta della Franchi-Gregorini di Brescia.

Questa Società ha distribuito nel periodo 1914-1920 11.800.000 di utili ai suoi azionisti. Ciò nonostante essa fu colpita di ben 55 milioni d'imposte, d'onde dopo aver assorbito oltre 7 milioni di riserve, porta in bilancio una perdita di oltre 32 milioni e mezzo. Prova questa troppo eloquente che le leggi in Italia e sopra-tutto le fiscali sono applicate con poco criterio. Troppo sovente cioè nell'applicazione di esse si sorpassa il pensiero del legislatore, lo si deturpa e deforma igno-bilmente, facendo dire e fare ad esso cose cui egli nel redigere la legge non ha mai neppure lentamente im-maginato. Di questo passo si rovina allegramente la no-stra industria migliore, con un'incoscienza pari soltanto all'indifferenza ed all'incompetenza di taluni politicanti verso le più vitali questioni industriali e finanziarie. Il Ministero Bonomi sembra però animato dalle migliori disposizioni per quanto riguarda l'applicazione della legge sull'avocazione degli extra profitti di guerra.

Buono nel complesso il contegno dei Fondi di Stato che dal minimo di 77,20 giovedì per il Consolidato di 7 2 , 0 5 per la Rendita 3 1/3 % si riportano oggi a 78 e 7 2 , 7 0 rispettivamente con chiusura però in leggera reazione sul Consolidato 5 % a 77,85.

Ben tenuta la Banca d'Italia esordita a 1385 e finita oggi a 1402. La Banca Commerciale sempre attivissi-ma da 961 lunedì scende a 936 giovedì per rifarsi oggi a 957 ; dopo borsa più offerta a 952. Analogia di mo-vimenti segue il Credito Italiano : da 6 4 8 lunedì cade a. 635 giovedì per risalire oggi a 648. Calma e difesa

la Disconto a 540 circa e così pure il Banco di Roma

intorno a 116.

Oscillazioni minime negli ex valori ferroviari :

ridionali da 334 lunedi e 329 giovedì; oggi 3 3 0 ; Me-diterranee trascurate fra 154 e 158.

Attivissimo ed interessante il Rabattino, abilmente manovrato. Sceso a 513 lunedì ; risale gradatamente fra incessanti oscillazioni fino a 537 oggi con larghe con-trattazioni. Il titolo attira sempre le più vive simpatie del pubblico speculatore per la sua elasticità. Senza affari gli altri valori di Navigazione: Alta Italia 145 circa ; Ltoyd Sabaudo 238 circa.

Così pure affari minimi in Snia ordinarie intorno a 32 1/2 e trascurate anche le Preferenziali cadute a 56 con più rilassata difesa.

Nervosa la Fiat esordita a 188 1/2 lunedì tocca il minimo di 178 giovedì per risalire oggi a 190; dopo borsa 185 essendosi improvvisamente aperto un rubi-netto a getto abbondante. Il titolo è sempre energica-mente controllato e destraenergica-mente manovrato. Qualche attività in Spa fra 91 e 95 ed in Italia intorno a 47.

Dal 15 al 2 5 corrente avrà luogo l'esercizio d'op-zione di cui già discorremmo in precedente nostra e

565 !

i

cioè 5 nuove azioni alla pari (25) ogni azione attuale colla distribuzione di una gratis ad ogni azione vecchia. I Siderurgici presentano anch'essi una decisa accal-mia a mezzo l'ottava per riaversi verso la fine di essa. Così da 57 1/2 di giovedì l'Elba si riporta a 66 1/2; !!

l'Uva da 18 mercoledì a 20 1/2 oggi; Terni 530 circa. j|

Anche l'Ansaldo dopo d'esser caduta lunedì sotto il ij corso di 90 si rifa rapidamente del cammino perduto per riconquistare la quota di 103 oggi. Si conferma si stia studiando intensamente per assestare la situazione finanziaria di questa importante azienda, ed anzi par-rebbe che le trattative siano già in via di concre-tamento.

II comparto dei valori saccariferi ed alimentari è quello che meglio resiste alle ondate ribassiste, quello da cui la simpatia dei capitalisti non si è discostata.

L'Eridania sfiorato il minimo di 325 lunedì finisce

l'ot-tava a 334 piuttosto domandata. Raffinerie 361.

Indu-stria Zuccheri 337. Gulinelli 79.

Attivo il comparto Idroelettrico : Alta Italia da 297 lunedi a 287 giovedì ; oggi in ripresa a 296. Sip cal-missima sul 125 1/2.

Montecatini resistenti: dal minimo di 137 1/2

mer-coledì a 142 oggi. Sostenute le Marconi che da 155 lu-nedì, minimo dell'ottava, salgono a 162 ieri; oggi 159 1/2 qualche offerta di Cotonifìcio Valli di Lanzo sceso da 46 a 43 1/2; oggi migliore a 44. Ricercato per contro il Cotonificio Piemontese a 210 circa.

Còme detto sopra sono pure ricercati alcuni titoli lo-cali, per i quali si, prevedono lauti dividendi. Fra essi più specialmente le Tedeschi passate da 151 lunedì a 170 oggi; le Officine Moncenisio ex Bauchiero che sa-lirono da 74 giovedì a 78 1/2 oggi con buona domanda ed affari animati. Ottime sono le prospettive per l'e-sercizio in corso. In una recente assemblea l'Ammi-nistrazione venne invitata a dare un acconto dividendo al 1 Gennaio. Dopo tre anni di digiuno un'aeconto di quattro a cinque lire certamente sarebbe assai gradito dagli azionisti e l'amministrazione dovrebbe prenderé in serio esame la proposta fatta. Nella relazione all'As-semblea del 28 Settembre il Consiglio affermò in modo esplicito che il capitale sociale era integro e con un'adeguato reddito il titolo dovrebbe facilmente ri-conquistare la pari (lire 100). Sembra un titolo inte-ressante sia per la speculazione che per il pubblico ca-pitalista.

Ricercate anche le Nebiolo passate da 250 a 266 oggi; le Venchi a 460 circa, le Fecolerie a 136. Calme le Gallettine discese da 160 a 157 1/2; i Cementi passano da 49 a 46.

Qualche scambio in Beni Stabili da 314 giovedì a 317 oggi.

Tasso del Denaro invariato: Riporto 5 1/2 — 6 % ;

Sconto fuori Banca 6 % circa.

Si negoziarono alcuni Premi per fine Novembre e per fine Dicembre ali'incirca sulle seguenti basi :

Rendita 3 1/2 % Novembre 0,40 di scarto dont 0 , 3 0 ; Dicembre 1 dont 0 , 8 5 ; Consolidalo 0,40 dont 10; Dicembre 2 5 dont 2 2 ; Credito Dicembre 14 dont 12; Meridionali Dicembre 11 dont 9 ; Erìdania Dicem-bre 12 dont 9 ; Marconi DicemDicem-bre 12 dont 9 tutto circa.

Torino, 12 Novembre 1921.

GUSTAVO DESLEX

Luigi Ravera, gerente Tipografia de L'Economista — Roma

(10)

566 L' ECONOMISTA

2 i ) Q u o t a z i o n i di c o m p e n s o delie a z i o n i di s o c i e t à a n o n i m e

AVVERTENZA. - Nelle 12 colonne di questa tabella sono presentate le quotazioni d i compenso negli ultimi 12 mesi per le borse la cui

iniziale è indicata accanto al nome della società : per i! 1920 non sono presentate quotazioni per le società rispetto a le quali nel 1920 non si ^ S i n f J v l S S M c e r ^ m m e r i M i c i E ' scritta ir neretto la quotazione del mese in cui p e r una d a t a società si è praticata l'opzione per nuova emilriòne di azioni É ' cont a eg ata con ap?c (') la quotazione per il mese in cui avviene lo stacco della cedo a e l ' i m p o r t o d . que-s t a I indicato ne" e d u e colonne intitolate ex. Le due ultime colonne preque-sentano i numeri indici per gli ultimi meque-si riferiti al die. 1920.

TITOLI nov. | die. ! genn. febbr. marzo

1 9 2 0 1 1 9 2 0 1 9 2 1 1 9 2 1 i 1 9 2 1

aprile m a g g / giug. luglio agost. sett. ottob. ex ex j 1 9 2 1 j l 9 2 1 1 9 2 1 j l 9 2 1 1 1 9 2 1 1 9 2 1 j 1 9 2 1 1 9 2 0 1 9 2 1 1 1330 830 540 HO 606 400 96 134 280' 100 86 198 114 100 215 210 484' 126 200 26 670 400 80 170' 248 134 120 42 218 70 258 80 104 1370 170 460' 500 370 320 90 44 110 600 38 Banca d'Italia M 1390 1370 1390 1450| 1410 1360' 1340 1336 Banca Commcrc. M 1100 1110 1060 1110 1050' 1030 870 832 Banca it. Sconto M 564 570 568 610 575' 580 570 546 BancodiRoma M 112 114 115 116 113' 112 112 110 Credito Italiano M 700 690 670 710 636' 634 600 600 Istìt cred fond. R 455 420 425 420 394' 396 450 410 Istit. cred. mar. G 104 104 102 98' 100 96 90 Mediterranea M 158 156 142, 144 138 138' 134 130 Meridionali M 360 344 300 310 276 300 278 290 Naz. ferr.tranviar.R 130 130 120 120 120 110 106 100 Tranvie romane R 134 134 128 124 120 106 80 80 Unione tram. el. G 248 230 248 226 210 222' 220 200 Venetacostr.ferr. M 158 156 140 136 126 120 120 1(50 Torinese tranvie T 180 180 170 150 140 148 110 100 Comp. ferr. sarde R 230 220 215 210 210 210 215 215 Lloyd sabaudo M 330 320 290 310 260 27Ó' 230 220 Navìgazionne M 690 620 586 606 560 524 470 490 Navigaz A I T 280 280 240 246 220 176' 144 134 Veneziana navig. T 320 290 290 290 274 274 270 Soc.nav. it.am. T 66 52 50 42' 32 30 26 Cotonif. Cantoni M 740 670 680 730 670 650' 640 640 » Valseriana M 420 400 490 460 448 400' 370 320 » Veneziano M 210 194 170 190 160 94' 76 70 Cucirini Coats M . 160 160 160 160 160 160 160 170 De Angeli M 400 340 320 360 274 260 240 210 Manif. Tosi M 210 180 196 174' 136 132 120 104 Manif. Muggiani M 230 232 128 120 130' 120 106 Cotonif. Trobaso M 62 56 56 50 50 46 36 » Turati M 240 256 300 220 230 200 170 Manif. cot. mer. M 130 116 110 104 98 80 68 Manif. Rossari M - 320 290 286 254 270 250 220 jutificio Costa M 160 100 96 92 94 90' 80 80 > Spezia M 128 130 124 120 118 110' 108 108 Lanif. Rossi M 1500 1380 1420 1470' 1500 14501 1450 1430 » Targetti M 270 240 240 270 214' 200 190 150 Man. Borgosesia T 520 520 500' 500 490 490 490 480 Lanif. Gavardo M 580 550 500, 500 500 470' 460 460 Linif. canap. naz. M 640 590 500 476 410 400 380 320 Filatura cascami M 840 500 450 — 390 384' 360 296 Tess. ser. Bernasc.M 124 118 104 106 94 90 84 72 Elba R 130 130 124 124 94 84 60 44 Montecatini M 148 142 138 150 148 130' 130 108 Monteponi T 700 700E 700 720 "720 660 650 600* Miniere antim. G 54 54 48 54 48 44' 30 32 Ligniti d'Italia R 100 100 9 84 70 76 82 — Monte Amiata M 200 180 130 120 120 120' 100 70 Temi M 600 640 590' 640 560 540' 520 450 480 Iva M 90 100 86' 86 76 68 40 32 28 Metallurgiche M 100 96 84 86 80 80 80 74 80 Voltri G 240 250 226 226 220 226 200 194 200 Gregorini T 90 90 84 84 74 76 68 60 60 Acc. terr. lomb. M 320 234 234 2 7 0 . 2 1 0 ' 190 180 180 Ansaldo M 120 124 108 134 124 140 140 130 94 Breda M 180 180 174 184 190 180' 170 164 172 Miani e Silvestri M 80 70 80 86 78 78' 74 74 74 Reggiane M 32 32 30 30 24 . 24 20 16 18 Camona M 90 100 100 104 104 96 94 96 104 Off. m. Morcen. M 40 50 50 56 — 50 50 40 40 Off. Savigliano T 700 700 700 700 700 650 040 640 640 Magona M 350 330 350 350 300' 290 300 260 Fiat T 210 220 168 184 168 160' 150 140 140 Isotta Fraschini M 46 44 38 36 38 32 30 24 26 Bianchi M 80 74 66 60' 58 60 60 52 48 Spa G 114 120 106' 98 82 86' 86 78 74 Itala T 80 80 60' 68 54 54 54 42 36 Ansaldo S. G. T 60 60 56 58 56 54 40 38 32 Aut. Diatto M 50 50 50 50 50 50 50 40 Adriatica elettr. M 118 HO 114 110 108 106' 102 100 100 Bresciana M 100 100 100 100 98 100 94 94 96 Riviera ponente M 130 140 144 190 150 144 140 130 140 Edison M 530 520 468 464 400 434' 436 410 424 Conti M 310 310 310 300 300 294' 300 274 278 Ligure-toscana M 180 170 186 190 200 180' 190 196 190 Lomb. distr. el. M 790 740 720 710 720 700' 690 76 690 Unione es. el. M 52 54 58 56 5 6 ' 58 58 56 56 Elettrica A. I. T 200 190 190 626 254 296' 282 260 248 Adamello M 190 210 200 190 184 220 220 200 200' Forze idr. Mone. M 80 80 80 80 80 80 80 70 62

Riferimenti

Documenti correlati

valore in L. Sarebbe ora interessante sapere con esattezza il valore complessivo del vantaggio reale dato dalla coltura della canapa a quella del grano : calcolando

Alla fine di maggio 1921 la circolazione di Stato rimaneva formata da quasi due miliardi e duecentosessantanove milioni e mezzo di lire in biglietti garantiti da una riserva

proventi necessari. Da quanto risulta nella premessa esposizione, si è di fronte alle solite manchevolezze da parte del Governo, che per grette previdenze fiscali, o per intenti

(Continua). Dopo di aver accennato alle contrastanti Concezioni del liberismo e del protezionismo economico e di aver ricordato come il secolo XIX fu sopratutto un grande trionfo

gano agli inizi di questa rilevazione. avuto nel novembre un notevo- lissimo ribasso nel generale livello dei prezzi dei titoli a reddito variabile sul nostro mercato; così che

Le nostre importazioni di « canapa lino juta ed altri vegetali fila- mentosi » sono state nell'anno scorso del valore di circa centocin- quantanove milioni ó mezzo di lire ed

L. s., ul- timo periodo per il quale sì conoscono i dati, in notevole incremento rispetto all'esercizio finanziario scorso. I tabacchi hanno reso allo Stato nei mesi di luglio e

Così si afferma, dalle più recenti indagini, che, negli Stati Uniti, il primo annunzio del cambiamento di fase è dato dai corsi dei titoli di imprese ferroviarie e in- dustriali ;