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Il
principio
di
condizionalità p.20 1.3

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principio
di
condizionalità p.20 1.3"

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(1)

I INDICE


INTRODUZIONE
 p.
1


CAPITOLO
 I:
 COSTRUZIONE
 DELLA
 SUB­REGIONE
 BALCANICA:
 L’APPROCCIO


REGIONALE


1.1. L’abbandono
dei
vecchi
paradigmi
 
p.7


1.1.1.
Interpretando
i
Balcani
 p.7


1.1.2.
La
costruzione
del
Sud
Est
Europeo
 p.11


1.1.3.
Le
prime
tendenze
multilaterali
 p.15


1.2. L’adozione
della
prima
strategia
per
i
Balcani:
l’Approccio
Regionale
 p.18


1.2.1.
Il
principio
di
condizionalità
 p.20


1.3. Considerazioni
finali
sull’Approccio
Regionale

 

p.23


1.3.1.
Gli
ostacoli
politici
 p.25


1.3.2.
Gli
ostacoli
economici
 p.28


CAPITOLO
 II:
 RIDEFINIZIONE DEGLI INTERESSI GEOPOLITICI: IL PATTO DI STABILITA’ ED IL PROCESSO DI STABILIZZAZIONE E ASSOCIAZIONE

2.1. Il
Patto
di
Stabilità
e
la
risposta
alla
crisi
kosovara
 p.31


2.1.1.
L’ultima
battaglia
di
Kosovo
Polje
 p.31


2.1.2.
Considerazioni
politiche
 p.34


2.1.3.
Considerazioni
operative
 p.36


2.1.4.
Verso
la
regional
ownership
del
Patto
di
Stabilità
 p.39
 2.2. La
nascita
della
prospettiva
di
integrazione
europea:
il
Processo
di



Stabilizzazione
e
Associazione
 p.
43


2.2.1.
La
genesi
della
prospettiva
europea
 p.43


2.2.2.
Balcani
Occidentali
–
candidati
potenziali
 p.46
 2.3. Il
potere
normativo
dell’Unione
–
il
PSA
ed
il
principio
di

condizionalità
 p.49


2.3.1.
Genesi
della
condizionalità
 p.49


2.3.2.
L’applicazione
della
politica
di
condizionalità
ai
Balcani
Occidentali
 p.52
 2.3.3.
Il
potere
di
condizionalità
come
strumento
di
gestione
e
prevenzione



delle
crisi
 p.55


(2)

II

2.4. Le
nuove
dinamiche
regionali
 p.61


2.4.1.
Il
Vertice
di
Salonicco
 p.61


2.4.2.
L’Agenda
di
Salonicco
 p.63


2.5. L’Unione
Europea
tra
crisi
di
allargamento
e
capacità
di
assorbimento
 p.65
 2.5.1.
Le
conseguenze
dei
referendum
francese
ed
olandese
 p.65
 2.5.2.
L’indebolimento
della
prospettiva
europea
 p.68
 


CAPITOLO
III:
IL
RUOLO
DELLA
PESC/PESD
E
LE
QUESTIONI
GEOSTRATEGICHE


3.1. Le
crisi
regionali
e
la
nascita
della
PESC
 p.72


3.1.1.
Lo
sviluppo
della
PESC
 p.72


3.1.2.
I
meccanismi
PESC
nei
Balcani
Occidentali
 p.74


3.2. Le
missioni
PESD
nella
regione
 p.78


3.2.1.
L’evoluzione
della
difesa
comune
 p.78


3.2.2.
Le
missioni
della
PESD
in
Bosnia
ed
Erzegovina
e
FYROM
 p.82


3.3. Problemi
della
sicurezza
soft
 p.86


3.3.1.
La
criminalità
organizzata
 p.87


3.3.2.
Il
traffico
di
stupefacenti
 p.89


3.3.3.
Il
traffico
degli
esseri
umani
 p.91


3.4. Problemi
della
sicurezza
hard
 p.94


3.4.1.
Le
minacce
alla
sicurezza
della
Bosnia
ed
Erzegovina
 p.95
 3.4.2.
L’effetto
Kosovo
sulla
sicurezza
regionale
e
la
risposta
dell’Unione



Europea
 p.99
 


CAPITOLO
 IV:
 LA
 DIMENSIONE
 ECONOMICA
 QUALE
 STRUMENTO
 DI
 INTEGRAZIONE


4.1. I
contrasti
nello
sviluppo
economico
 p.104


4.1.1.
Croazia
 p.106


4.1.2.
Bosnia
ed
Erzegovina
 p.107


4.1.3.
Serbia
 p.108


4.1.4.
Montenegro
 p.109


4.1.5.
Ex
Repubblica
jugoslava
di
Macedonia
(FYROM)
 p.110


(3)

III

4.1.5.
Albania
 p.111


4.2.


L’integrazione
commerciale
regionale:
CEFTA
dei
Balcani
Occidentali
 p.112


4.3.


La
Comunità
energetica
 p.118


4.4.

I
Balcani
Occidentali:
crocevia
dei
corridoi
paneuropei
 p.122
 


CAPITOLO
V:
SCENARI
GEOPOLITICI


5.1. Croazia
 p.130


5.2. Serbia

 p.134


5.3. Montenegro
 p.138


5.4. Bosnia
ed
Erzegovina
 p.141


5.5. Ex
Repubblica
jugoslava
di
Macedonia
(FYROM)
 p.144


5.6. Albania
 p.147


CONCLUSIONI
 p.151
 


LISTA
DEGLI
ACRONIMI
 p.156


BIBLIOGRAFIA
 p.158



 


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