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Alcune note sulla fissione nucleare. La Pila atomica di Fermi

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Academic year: 2021

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Alcune note sulla fissione nucleare. La Pila atomica di Fermi

Prof. Graziano Surace

Ultima Rivisitazione: Roma, 9 Giugno 2008

1 Introduzione

Il navigatore italiano ´ e atterrato nel nuovo mondo(A.Compton).

(The italian navigator has landed on the new world).

Con queste parole, Arthur Compton il 2 dicembre 1942 salut´ o il funzion- amento della pila atomica progettata da Enrico Fermi (primo reattore nu- cleare), con la quale, per la prima volta al mondo, ´ e stata prodotta energia grazie ad una reazione nucleare a catena autosostenentesi.

Ma come funziona la pila di Fermi e perch´ e ´ e cos´ı importante? In primo luogo va chiarito che si produce energia sempre a spese di qualcosa. Per esempio si pu´ o produrre energia sotto forma di calore bruciando del carbone.

Nella pila di Fermi si produce energia ”bruciando” uranio. Il fatto impor- tante ´ e che nella combustione del carbone, il numero di atomi di Carbonio o Ossigeno non viene modificato. La reazione chimica infatti coinvolge solo gli elettroni atomici, responsabili dei legami tra i differenti elementi. Nella pila nucleare, il combustibile Uranio si trasforma in altri elementi, completa- mente differenti, tramite una reazione di fissione nucleare cio´ e una reazione che coinvolge la parte pi´ u interna dell’atomo, il nucleo. Prima di chiarire come avvenga una tale reazione, ´ e da sottolineare il fatto che la fissione di un solo grammo di

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U produce una quantit´ a di energia 2800000 volte pi´ u grande di quella che si ottiene bruciando un grammo di carbone! Questo rende la pila di Fermi tanto straordinaria.

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2 Il meccanismo della fissione

Una reazione nucleare si chiama di ”Fissione” quando un nucleo di un ele- mento pesante, come l’uranio, si spezza in frammenti, cio´ e nuclei pi´ u leggeri.

Questo tipo di reazione, che avviene spontaneamente con probabilit´ a piccol- issima, pu´ o esssere indotta dall’urto con neutroni. Infatti se un neutrone collide con un nucleo di uranio, la probabilit´ a di fissione di quest’ultimo au- menta notevolmente. Un esempio di reazione di fissione ´ e il seguente:

n +

23592

U →

14058

Ce +

9436

Kr + n + n + e + e (1) cio´ e una reazione del tipo

n +

23592

U → A + B + neutroni (2) Bene, perch´ e questa reazione ´ e cos´ı speciale? Lo si pu´ o capire ”pesando”

i nuclei prima e dopo la fissione:

Sorpresa! La massa dei nuclei prodotti dalla reazione ´ e pi´ u piccola della massa di partenza. La ben nota relazione di Einstein, E = ∆mc

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, ci dice che la massa mancante si ´ e trasformata in energia. Ben 200 milioni di eV in una sola reazione! E’ evidente che la fissione nucleare ´ e una fonte energetica pi´ u efficiente della tradizionale combustione.

3 La pila atomica di Fermi

La pila di Fermi ´ e stata il primo reattore nucleare a fissione mai costruito.

Fermi si rese conto che nella reazione di fissione venivano generati neutroni che, a loro volta, potevano generare altre reazioni di fissione collidendo con l’uranio in un meccanismo a catena. E’ proprio questo che accade nella pila:

il reattore si autosostiene, cio´ e, una volta innescate, le reazioni di fissione non richiedono una sorgente di neutroni esterna, ma continuano ad avvenire ed a produrre energia. Questa ´ e in breve l’idea di funzionamento della pila. La realt´ a ´ e che il suo funzionamento ´ e il frutto di un complicatissimo equilibrio fra le quantit´ a ed i tipi di materiali in essa presenti.

Andiamo a vedere piu’ in dettaglio di cosa era fatta la prima pila, e perch´ e.

Partiamo dal fatto che il reattore deve autosostenersi senza sorgenti di neu- troni esterne. Cio´ e il numero di neutroni, che servono ad indurre le fissione dell’

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U , non deve diminuire nel tempo, altrimenti il reattore ad un certo

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punto si spegnerebbe. Il numero di neutroni non puo’ per neanche aumentare indefinitamente, altrimenti questi genererebbero sempre piu’ reazioni di fis- sione che produrrebbero enormi quantit´ a di energia fino all’esplosione del reattore. Dunque si vuole che il numero di neutroni all’interno della pila resti costante. Questo numero ´ e dato dal rapporto K tra gli N neutroni generati in reazioni di fissione e gli N

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neutroni inizialmente disponibili.

Il rapporto

K = N

N

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si chiama fattore di moltiplicazione, e , per quanto esposto sopra,deve risultare K = 1 in condizioni di ”criticit´ a” del reattore. Un reattore sottocritico (K < 1) ´ e destinato a spegnersi, mentre uno supercritico (K > 1) pu´ o es- plodere. Non ´ e facile regolare il valore di K attorno ad 1 perch´ e nella pila si verificano anche dei processi diversi dalla fissione che assorbono neutroni e che dunque li rendono indisponibili per questo tipo di reazione.

La pila di Fermi aveva la forma di una sfera leggermente schiacciata in alto e in basso, ed aveva un raggio medio di circa 3.5 metri. Ai blocchetti (di uranio e grafite) erano interposte le cosiddette sbarre di controllo (di cadmio). Queste erano un dispositivo di sicurezza: dovevano essere estratte nel periodo di funzionamento del reattore, ma, essendo costituite di materiale con elevatissima probabilit´ a di assorbimento dei neutroni senza provocare fissioni, il cadmio, assicuravano lo spegnimento della pila una volta reinserite al suo interno. H. Anderson, uno dei fisici che lavoravano a Chicago con Enrico Fermi descrive cos´ı il prim´ o funzionamento della pila in condizioni di criticit´ a:

”La mattina del 2 dicembre (1942) sul presto dissi a Fermi che tutto era pronto ed egli ne assunse la direzione. Fermi aveva predisposto una sequenza di operazioni per il ragiungimento della criticit´ a. L’ultima barra di Cadmio venne estratta a mano, poco a poco: ad ogni arresto si misurava l’attivit´ a neutronica e Fermi confrontava i risultati con le previsioni basate sulle misure prece- denti. Il procedimento convergeva rapidamente ed egli dimostrava una crescente fiducia. Sicch´ e quando si arriv´ o all’ultimo segmento Fermi era certo che la criticit´ a sarebbe allora stata raggiunta. In- fatti quando la barra di Cadmio fu completamente estratta, la pila divenne critica e la prima reazione a catena autosostenentesi ebbe luogo”.

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La Pila di Fermi funzion´ o con un fattore K pari a 1.0006 per 28 minuti.

3.1 Alcune questioni di interesse fisico connesse con il funzionamento di un reattore

1. Come si ottengono i neutroni di bassa energia (neutroni lenti ) necessari a provocare la fissione indotta dell’uranio?

2. Come si schermano i neutroni prodotti nelle reazioni di fissione?

La risposta al primo quesito ´ e: attraverso il moderatore della reazione. Il moderatore ´ e costituito sostanzialmente da materiali formati da nuclei leggeri capaci di sottrarre energia ai neutroni attraverso urti (sostanze idrogenate).

Sostanze di tal tipo possono essere la grafite (CH

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), il berillio (Be) e l’accqua pesante (un’acqua un p´ o particolare in cui l’idrogeno ´ e sostituito da atomi di deuterio, un isotopo dell’idrogeno).

La risposta al secondo quesito ´ e: attraverso le cosiddette sbarre di con- trollo , un dispositivo di sicurezza. Queste sbarrette di cadmio, o acciaio al boro devono essere estratte nel periodo di funzionamento del reattore es- sendo costituite di materiale con elevatissima probabilit´ a di assorbimento dei neutroni senza provocare fissioni.

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