I NTRODUZIONE
Nel mondo occidentale, il carcinoma endo- metriale (CE) è il più comune tumore mali- gno del tratto genitale femminile; dopo l’in- cremento degli anni ’70 dovuto, verosimil- mente, ad un eccessivo utilizzo degli estro- geni nei contraccettivi ad alto dosaggio e nel- la terapia ormonale sostitutiva per le donne in postmenopausa con sindrome climaterica, l’incidenza è divenuta annualmente stabile nelle ultime due decadi (10-20 casi/100.0000).
Inoltre, il sempre più diffuso utilizzo del ta- moxifene nel trattamento del cancro mam- mario è stato associato ad un aumentato ri- schio di carcinoma endometriale, senza tut- tavia un completo accordo tra i differenti stu- di; nel nostro elaborato, prendendo spunto da una serie di lavori sull’origine molecolare delle neoplasie endometriali, abbiamo cerca- to di illustrare lo stato dell’arte dell’origine molecolare della patologia neoplastica e dei sui precursori molecolari (1).
T IPI DI CARCINOMA ENDOMETRIALE
Nelle passate due decadi, la tendenza è sta- ta quella di classificare i carcinomi endome- triali (CE) in due differenti tipi: il CE tipo 1 e il CE di tipo 2.
I tumori di tipo 1 sono carcinomi endome- trioidi (CE-E), sono circa l’80% del totale del-
le neoplasie endometriali, sono spesso pre- ceduti da un’iperplasia complessa e atipica, associata a stimolazione estrogenica; essi col- piscono principalmente donne in pre o peri- menopausa e si associano a obesità, dislipi- demia, anovularietà, infertilità, e menopausa tardiva.
Tipicamente, la maggior parte dei carcinomi endometrioidi sono confinati all’utero ed han- no un decorso favorevole mentre, al contra- rio, i tumori endometriali di tipo 2, che sono circa 10% del totale, sono forme non-endo- metrioidi (CE-NE), originano occasionalmen- te da polipi o da lesioni precancerose, soven- te su endometrio atrofico (neoplasie “intrae- piteliali”).
Dal punto di vista ormonale, i CE-NE non ri- sultano associati a stimolazione estrogenica o a iperplasia, infiltrano precocemente il mio- metrio e lo spazio vascolare, dimostrano un alto rischio di mortalità; è stato inoltre osser- vato che le alterazioni molecolari coinvolte nell’evoluzione dei CE-E sono diverse da quelle dei CE-NE (2).
P ATOLOGIA MOLECOLARE DEI CANCRI ENDOMETRIALI
Da quanto emerge dalla letteratura scientifi- ca, al fine di spiegare l’origine molecolare dei CE, è stato proposto un modello di carcino- Riassunto
Il percorso che porta dall’iperplasia endo- metriale al carcinoma endometrioide com- porta diverse alterazioni geniche; in alcuni tumori, la instabilità dei microsatelliti (IM) si verifica in seguito a ipermetilazione del promoter di hMLH1 e porta a mutazione di differenti geni bersaglio, che contengono microsatelliti, coinvolti nell’apoptosi, nella proliferazione e nella differenziazione cel- lulare. Anche il PTEN gioca un ruolo impor- tante nella genesi tumorale endometriale, giacchè le mutazioni di PTEN potrebbero es- sere dovute a IM nel 45% dei casi, a iperme- tilazione del promoter nel 16% o a mancan- za di eterozigosi su molti cromosomi di cel- lule endometriali, denominata LOH nel 24%
dei casi. Questo range di mutazioni potreb- be essere responsabile dell’eterogeneità tu- morale.
Un’aplodia e la coesistenza di mutazioni di PIK3CA/PTEN (presente nel 26%) potrebbe spiegare l’inattivazione di PTEN in alcuni ca- si di alterazione monoallelica di PTEN.
L’inattivazione di PTEN libera il segnale di PI3K-AKT e inibisce l’apoptosi cellulare, con- ducendo ad un aumento della crescita tu- morale; la mutazione del gene ‚ βcatenin si verifica nel 50% dei casi di iperplasia atipi- ca (con differenziazione squamosa) e nel
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Il carcinoma endometriale:
origini molecolari
Andrea Tinelli*, Daniele Vergara**, Giuseppe Leo***, Maurizio Pisanò***, Roberta Martignago
❏❏, Antonio Malvasi°, Raffaele Tinelli*, Marcello Pellegrino
❏, Stefania Vadrucci
❏, Fabio Storelli°°, Santo Marsiliante°°, Michele Maffia°°, Vito Lorusso°°°
* Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Vito Fazzi, Lecce
** NNL - Distretto tecnologico ISUFI (Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare), Università degli studi di Lecce
*** Unità Operativa di Biologia Molecolare e Oncologia Sperimentale, Ospedale Oncologico, ASL Lecce, Lecce
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Unità Operativa di Anatomia Patologica, Ospedale Oncologico, ASL Lecce, Lecce
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