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Regolatori standard PID

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Academic year: 2021

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(1)

Regolatori standard PID

• Schema a blocchi di un controllo in retroazione:

-

e(t) Regolatore Sistema controllato

Trasduttore

r(t) y(t)

c(t)

• Nel controllo di molti processi industriali le caratteristiche dinamiche dei si- stemi controllati possono variare entro ampi limiti: risulta economicamente conveniente unificare gli apparati di controllo.

• Tipicamente si utilizzano apparati di controllo standard, ma provvisti di di- spositivi di correzione con parametri regolabili entro ampi limiti, cos`ı da poter essere adattati al particolare sistema di regolazione in cui vengono inseriti.

• Posto Gc(s) = M (s)/E(s), si distinguono i seguenti tipi standard:

1. Regolatore proporzionale (P ) :

Gc(s) = Kp ; 2. Regolatore integrale (I) :

Gc(s) = Kp Tis ; 3. Regolatore proporzionale-integrale (P I) :

Gc(s) = Kp

1 + 1 Tis

 ; 4. Regolatore proporzionale-derivativo (P D) :

Gc(s) = Kp(1 + Tds) ;

5. Regolatore proporzionale-integrale-derivativo (P ID) : Gc(s) = Kp

1 + Tds + 1 Tis

 .

La costante Kp si dice sensibilit`a proporzionale, Td costante di tempo dell’azione derivativa, Ti costante di tempo dell’azione integrale.

(2)

• Diagramma di Bode dei moduli di un regolatore standard I:

G(s) = Kp

Tis -

| · |6

ω

−1

• Diagramma di Bode dei moduli di un regolatore standard PI:

G(s) = Kp



1 + 1 Tis



= Kp(Tis + 1) Tis

-

| · |6

ω 1

Ti

Kp

−1

• Diagramma di Bode dei moduli di un regolatore standard PD:

G(s) ≃ Kp(1 + Tds)

= Kp(1 + Tds) (1 + Tas)

-

| · |6

ω 1

Td Kp

+1

1 Ta Ta << Td

• Diagramma di Bode dei moduli di un regolatore standard PID:

G(s) = Kp



1+ 1

Tis+Tds



=Kp(TiTd s2+Tis+1)

Tis =KpTd(s−z1)(s−z2) s

-

| · |6

ω

1

√TiTd

Ti < 4Td

+1

−1

-

| · |6

ω

z1 z2

Ti > 4Td

−1 +1

(3)

• Per sistemi a fase minima vale questa regola qualitativa: la pendenza “p”

con cui il diagramma di Bode dei moduli interseca la retta a guadagno unitario fornisce una “stima” del margine di fase Mϕ del sistema stesso:

Mϕ = (2 + p)π 2

Questa regola “qualitativa” si basa sull’utilizzo della formula di Bode.

• Affinch´e un sistema G(s) retroazionato sia stabile con un ampio margine si fase ´e bene che il diagramma di Bode della funzione G(s) intersechi la retta a guadagno unitario con pendenza p ≃ −1.

10-1 100 101 102 103

-40 -20 0 20 40

-1

10-1 100 101 102 103

-270 -225 -180 -135 -90 -45 0

Mϕ

Mα

Diagramma dei moduli

Diagramma delle fasi

Ampiezza[db]Fase[gradi]

Pulsazione ω [rad/s]

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 2

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1

1.5 1.8 2.2 2.7 3.3 3.9 4.7 5.6 6.8 10

15

Mϕ

Imag

Real

Diagramma di Nyquist

• Se il diagramma di Bode di una funzione G(s) interseca la retta a guadagno unitario con pendenza p ≃ −2, il corrispondente sistema retroazionato sar´a instabile o molto vicino all’instabilit´a.

10-1 100 101 102 103

-40 -20 0 20 40

-2

10-1 100 101 102 103

-270 -225 -180 -135 -90 -45 0

Diagramma dei moduli

Diagramma delle fasi

Ampiezza[db]Fase[gradi]

Pulsazione ω [rad/s]

Mα

Mϕ

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 2

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1

18 22

27

33 39 47

Imag

Real

Mϕ

Diagramma di Nyquist

(4)

• Se il diagramma di Bode di una funzione G(s) interseca la retta a guadagno unitario con pendenza p < −2, il corrispondente sistema retroazionato sar´a sicuramente instabile.

10-1 100 101 102 103

-40 -20 0 20 40

-3

10-1 100 101 102 103

-270 -225 -180 -135 -90 -45 0

Diagramma dei moduli

Diagramma delle fasi

Ampiezza[db]Fase[gradi]

Pulsazione ω [rad/s]

Mα

Mϕ

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 2

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5

1 180

220

270 330

470

Imag

Real

Diagramma di Nyquist

Mϕ

• Tutti i sistemi G(s) a fase minima e con grado relativo r = 1 possono essere efficacemente stabilizzati in retroazione, utilizzando un guadagno K sufficientemente elevato.

-2 -1.5 -0.5 0 0.5 1 1.5 2

-2 -1.5 -0.5 0 0.5 1

delle

Imag

Real

Diagramma di Nyquist

G1(s)

G2(s) G3(s)

G4(s) G5(s)

−1

−1

−1

Funzioni G(s) a grado relativo r = 1 visualizzate sul diagramma di Nyquist:

G1(s) = 20

s + 10, G2(s) = 6(s + 1)

s(s + 3), G3(s) = 16(s + 2)

s(s + 1) , G4(s) = (s + 1)

s2 , G5(s) = (s + 1)2 s3

(5)

• Struttura generale del regolatore PID:

e(t)

1 Tis

Tds

Kp

r(t) y(t)

c(t)

Gc(s) = Kp

1 + Tds + T1is

Per ci`o che riguarda i vantaggi relativi e le particolarit`a di impiego dei vari tipi di regolatori precedentemente citati, valgono considerazioni analoghe a quelle sviluppate per le reti correttrici.

• Il regolatore P si impiega quando il processo consente un’elevata costante di guadagno di anello senza pregiudizio per la stabilit`a, come i sistemi aventi il comportamento dinamico di un integratore (ad esempio il controllo di un livello mediante la variazione di una portata) o caratterizzati dalla presenza di una sola costante di tempo predominante.

• Il regolatore I si impiega per sistemi di tipo 0 di difficile stabilizzazione e per sistemi con ritardi finiti dominanti: in quest’ultimo caso infatti un regolatore P non si pu`o utilizzare perch´e corrisponde a un errore a regime inaccettabile, mentre un controllo integrale garantisce un comportamento stabile con errore statico nullo.

(6)

• Il regolatore P I rispetto al regolatore I consente di conservare una maggiore banda passante e quindi una maggiore prontezza di risposta.

• Il regolatore P D si impiega invece per sistemi gi`a intrinsecamente di tipo 1 o per sistemi di tipo 0 per migliorarne la velocit`a di risposta: il suo intervento

`e del tutto analogo a quello di una rete anticipatrice.

(7)

• Il regolatore P ID si pu`o impiegare, in alternativa al P D, per i sistemi di tipo 0 e presenta il vantaggio di consentire, oltre a una buona prontezza di risposta, anche un errore statico nullo.

Pulsazione

Il regolatore a triplice azione `e pertanto il pi`u generale: scegliendo oppor- tunamente i valori dei tre parametri che ne caratterizzano il comportamento dinamico si possono infatti ottenere, come casi particolari, le azioni di tutti i tipi di regolatori precedentemente presi in esame.

(8)

Taratura dei regolatori standard

Molti sistemi industriali (es. chimici e petrolchimici) sono caratterizzati da mo- delli fortemente nonlineari. In questi casi la scelta dei parametri dei regolatori si effettua in molti casi con metodi semiempirici.

Fase

Metodo di Ziegler-Nichols

Fornisce i valori di primo tentativo dei parametri del regolatore in funzione di alcuni parametri della risposta al gradino (spesso aperiodica) del sistema controllato.

Il sistema fisico pu`o essere appros- simato con un sistema del primo ordine:

G(s) ≃ K e−t0s 1 + T s

I valori dei parametri caratteristici si ricavano dalla curva di risposta al gradino nel punto di flesso:

t0: tempo di ritardo;

T : costante di tempo;

R = t0/T = N t0/C0: rapporto di ritardo;

N = C0/T : velocit`a di risposta;

K = C0/M0: guadagno statico (M0 `e l’ampiezza del gradino applicato).

(9)

• Posto Gc(s) = M (s)/E(s), i valori dei parametri consigliati da Ziegler e Nichols, modificati da Cohen e Coon, sono:

1. Controllo P :

Gc(s) = Kp , con Kp = M0

N t0



1 + R 3



; 2. Controllo I :

Gc(s) = Kp

Tis , con Kp Ti

= 4 M0 N t20

R2 1 + 5 R ; 3. Controllo P I :

Gc(s) = Kp 

1 + 1 Tis

 , con

Kp = M0

N t0

 9

10 + R 12



, Ti = t0

30 + 3 R 9 + 20 R ; 4. Controllo P D :

Gc(s) = Kp (1 + Tds) , con Kp = M0

N t0

5 4 + R

6



, Td = t0

6 − 2 R 22 + 3 R ; 5. Controllo P ID :

Gc(s) = Kp 

1 + 1

Tis + Tds

, con

Kp = M0

N t0

4 3 + R

4

 , Ti = t0 32 + 6 R

13 + 8 R , Td = t0 4 11 + 2 R .

• I valori Kp, Ti e Td proposti da queste tabelle sono da considerarsi “valori di primo tentativo” e non “valori ottimali”.

• L’utilizzo di queste tabelle ´e sempre seguito da una “taratura sul campo”

durante la quale i singoli parametri del controllore PID vengono leggermente modificati rispetto ai valori forniti dalle tabelle e si verifica “sul campo” se queste modifiche determinano o meno un miglioramento del comportamento dinamico del sistema retroazionato.

• In letteratura ´e possibile trovare molti modi diversi di tarare in modo quali- tativo i parametri di un regolatore PID. Se la funzione di trasferimento G(s) del sistema controllato non ´e nota, tutti questi metodi sono da considerarsi

“qualitativi” e non necessariamente “sicuri” per quanto riguarda la stabilit´a del sistema retroazionato.

(10)

Metodo della banda proporzionale di pendolazione

• La banda proporzionale di pendolazione `e definita come il valore della banda proporzionale 1/K0 che, in assenza delle azioni integrale e derivativa, porta il sistema di regolazione in condizione di stabilit`a limite, cio`e in oscillazione permanente.

• Il valore del guadagno limite K0 si determina sperimentalmente utilizzando il seguente schema retroazioanto:

e(t) K0 Sistema

controllato

r(t) K Saturazione c(t) T0

• Il valore del guadagno K viene aumentato fino al valore limite K0 in corri- spondenza del quale il segnale di uscita c(t) inizia a oscillare in modo periodico con periodo T0. La presenza della saturazione evita che il sistema retroazionato diverga se il valore limite K0 del guadagno K viene superato.

• Determinati i valori K0 e T0, per la taratura del regolatore PID ´e possibile utilizzare le seguenti formule, pure dovute a Ziegler e Nichols:

1. Controllo P : Kp= 0.5 K0;

2. Controllo P I : Kp = 0.45 K0, Ti= 0.85 T0; 3. Controllo P D : Kp = 0.5 K0, Td= 0.2 T0;

4. Controllo P ID : Kp= 0.6 K0, Ti= 0.5 T0, Td= 0.12 T0.

• Se fosse nota la funzione di trasferimento G(s) del “Sistema controllato”, i valori K0 e T0 potrebbero essere calcolati esattamente nel seguente modo:

K0 = K, T0 = 2 π ω

dove K e ω sono, rispettivamente, il guadagno limite e l a pulsazione limite che si ottengono applicando il criterio di Routh alla funzione G(s).

• La prova sperimentale descritta sopra ha propio come obbiettivo quello di determinare la posizione −1/K0 e la frequenza ω = 2π/T0 in corrispondenza della quale la funzione G(jω) interseca il semiasse reale negativo.

Riferimenti

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