ATTENZIONE!
Il presente manuale deve essere considerato come parte integrante del prodotto, e deve essere sempre a disposizione delle persone interagenti con lo stesso.
Il manuale deve sempre accompagnare il prodotto, anche in caso di cessione ad un altro uti- lizzatore.
Gli installatori e/o manutentori hanno l’obbligo di leggere questo manuale e di seguire scrupolosa- mente le indicazioni ivi riportate e sugli allegati dello stesso, poiché la GEFRAN non risponde di danni arrecati a persone e/o cose, oppure subiti dal prodotto stesso, qualora non vengano rispettate le condizioni di seguito descritte.
Il Cliente ha l’obbligo di rispettare il segreto industriale, per cui la seguente documentazione e i MANUALE DI CONFIGURAZIONE
E PROGRAMMAZIONE
Versione software: 3.0x
codice: 80415H - 01/2021 - ITALIANO GFX4-IR
CONTROLLORE MODULARE DI POTENZA A 4 ZONE PER LAMPADE IR E CARICHI INDUTTIVI
ELENCO ALLEGATI
Il presente documento è ad integrazione dei manuali:
- Istruzioni per l’uso ed avvertenze GFX4-IR
SOMMARI ED INDICI
ELENCO ALLEGATI ...1
SOMMARI ED INDICI ...3
INTRODUZIONE ...4
CAMPO DI IMPIEGO ...4
CARATTERISTICHE DEL PERSONALE ...4
STRUTTURA DEL DOCUMENTO ...5
ARCHITETTURA DELLO STRUMENTO ...6
COMUNICAZIONE SERIALE (MODBUS) ...7
COLLEGAMENTO ...8
INGRESSI ...10
INGRESSO PRINCIPALE ...10
VALORE DI CORRENTE NEL CARICO ...14
VALORE TENSIONE SUL CARICO ...17
VALORE TENSIONE DI LINEA ...17
POTENZA SUL CARICO ...20
INGRESSO AUSILIARIO ANALOGICO (LIN/TC) ...21
INGRESSI DIGITALI ...23
UTILIZZO DI UNA FUNZIONALITA’ ASSOCIATA ALL’INGRESSO DIGITALE E VIA SERIALE ...24
UTILIZZO DI UNA FUNZIONALITA’ DELL’INGRES- SO DIGITALE 1 DI ABILITAZIONE ALL’ACCENSIO- NE SOFTWARE ...25
ALLARMI ...26
ALLARMI GENERICI AL1, AL2, AL3 e AL4 ...26
ALLARME LBA (Loop Break Alarm) ...31
ALLARME HB (Heater Break Alarm) ...32
ALLARME SBR - ERR (sonda in corto o collegamento errato) ...36
ALLARMI di Power Fault (SSR SHORT, NO_VOLTAGE,e NO_CURRENT) ...37
ALLARME per protezione termica ...38
USCITE ...39
ATTRIBUZIONE SEGNALI DI RIFERIMENTO ...39
ATTRIBUZIONE USCITE FISICHE ...41
USCITE ANALOGICHE...43
REGOLAZIONI ...45
IMPOSTAZIONE DEL SETPOINT ...45
GESTIONE DEL SETPOINT ...46
CONTROLLI ...48
GESTIONE PID CALDO/FREDDO ...48
CONTROLLO AUTOMATICO / MANUALE ...52
FUNZIONAMENTO TIPO HOLD ...52
CORREZIONE DELLA POTENZA MANUALE ...52
TECNICA DI TUNE MANUALE ...53
AUTOTUNING ...54
SELFTUNING ...55
SOFTSTART ...56
MODALITA’ ACCENSIONE ...56
SPEGNIMENTO SOFTWARE ...57
GESTIONE CANALI CALDI ...58
POTENZA DI FAULT ACTION ...58
ALLARME DI POTENZA ...58
SOFSTART DI PRERISCALDAMENTO ...6 0 DRYOUT ...61
USCITA RISCALDAMENTO (Ciclo veloce)...61
GESTIONE DELLA POTENZA ...62
MODI DI COMANDO SSR ...62
GESTIONE STRUMENTO VIRTUALE ...68
INFORMAZIONI HW/SW ...69
SCHEDA CONFIGURAZIONE STRUMENTO ...73
INTRODUZIONE
Il controllore modulare di potenza, a cui fa riferimento questo documento è quello riportato in copertina; esso costi- tuisce un’unità autonoma per la regolazione indipendente di massimo 4 zone di temperatura, caratterizzata da una elevata flessibilità applicativa ottenuta grazie ad una estesa configurabilità e programmabilità dei suoi parametri.
La configurazione e la programmazione dello strumento, trattate in questo documento, devono essere effettuate tramite il terminale operatore GFX-OP o tramite PC collegato in USB/232/485 ed apposito software (non in dotazione).
Non è possibile prevedere la moltitudine di installazioni e di ambienti in cui lo strumento può essere applicato; per cui è necessaria una preparazione tecnica adeguata e piena consapevolezza delle potenzialità dello strumento.
Il costruttore declina ogni responsabilità nel caso non vengano rispettate le norme per una corretta installazione, configurazione o programmazione e non risponde degli impianti a monte o a valle dello strumento stesso.
CAMPO DI IMPIEGO
Il controllore modulare di potenza rappresenta la soluzione ideale per applicazioni in forni per trattamenti termici, in termoformatrici, in macchine per confezionamento ed imballaggio ed in generale nelle classiche applicazioni di termoregola- zione. Tuttavia, proprio per la sua elevata programmabilità, è possibile utilizzare il controllore anche in altri ambiti applicativi, purchè compatibili con i dati tecnici dello strumento.
Sebbene la flessibilità dello strumento ne consenta lo sfruttamento in etorogenee applicazioni, il campo di impiego deve co- munque attenersi esclusivamente ai limiti definiti nelle caratteristiche descritte nella documentazione tecnica a corredo.
Il costruttore declina ogni responsabilità per danni di qualunque tipo che dovessero derivare da installazioni, configurazioni o programmazioni non appropriate, imprudenti o incongruenti ai dati previsti nella documentazione a corredo.
Uso non consentito E’ assolutamente vietato:
- utilizzare lo strumento o parti di esso (software compreso) per un uso non conforme a quello previsto nella documentazione tecnica a corredo;
- modificare i parametri di lavoro non accessibili all’operatore, decriptare o trasferire il software o parte di esso;
- utilizzare lo strumento in ambienti con particolare grado di infiammabilità;
- riparare o trasformare lo strumento utilizzando ricambi non originali;
- utilizzare lo strumento o parti di esso senza aver letto e interpretato correttamente il contenuto della documentazione tecnica a corredo;
- effettuare lo smaltimento o la dismissione dello strumento in discariche comuni; è necessario provvedere, a seconda delle norme vigenti nel paese di installazione, allo smaltimento dei componenti potenzialmente nocivi all’ambiente.
CARATTERISTICHE DEL PERSONALE
Il presente manuale è destinato sia ai tecnici che mettono in servizio lo strumento collegandolo con altre unità, sia ai tecnici addetti a service e manutenzione.
Si presuppone che tali soggetti dispongano di adeguate conoscenze tecniche, in particolare nel campo dell’elettronica e dell’automazione.
Lo strumento oggetto di questa documentazione può essere adoperato solo da personale qualificato per il compito assegnato, nel rispetto delle istruzioni relative a tale compito e specialmente delle avvertenze di sicurezza e delle precauzioni in esse contenute.
Il personale qualificato, in virtù della propria formazione ed esperienza, è in grado di riconoscere i rischi legati all’im- piego di questi prodotti/sistemi e di evitare possibili pericoli.
L’impiego di personale NON qualificato, portatore
di Handicap, incapace, non sobrio o facente uso di
sostanze stupefacenti è tassativamente vietato.
21 - 29 - 143
400 tYP.
R/W Tipo di sonda, segnale, abilitazione, linearizzazione custom e scala ingressoprincipale
-999 ...999
punti scala
1000
Questi parametri se non diversamente indicato, sono da considerarsi in formato decimale e rappresentano word 16 bit.
Indirizzo Modbus principale ed eventuali indirizzi aggiuntivi.
Gli eventuali secondo / terzo indirizzi Modbus sono in alternativa all’indirizzo principale proposto.
Eventuale codice mnemonico
Attributo solo lettura R (read) e/o scrittura W (write) Descrizione
Dati e/o informazioni integrative relative al parametro
Limiti impostazione Valore di default
Dati e/o informazioni integrative Dati e/o informazioni integrative dP_S Formato
0 xxxx
1 xxx.x
2 xx.xx (*) Dati e/o informazioni
integrative
68
bit STATOINGRESSO DIGITALE 1 OFF = Ingresso digitale 1 disattivo OFF = Ingresso digitale 1 attivo
Funzione
R/W
STRUTTURA DEL DOCUMENTO
La lingua originaria in cui il documento è stato redatto è l’ITALIANO; pertanto in caso di incongruenze o dubbi richie- dere il documento originale o delucidazioni ulteriori al costruttore.
Le indicazioni riportate nel presente manuale non sostituiscono le disposizioni di sicurezza e i dati tecnici per l’installazione, configurazione e programmazione applicate direttamente sul prodotto, né tantomeno le regole dettate dal comune buonsenso e le sicurezze vigenti nel paese di installazione.
Per agevolare la comprensione delle potenzialità del controllore senza ostacolare l’apprendimento delle sue funzionalità di base, i parametri di configurazione e programmazione sono stati raggruppati in base alla loro funzionalità e descritti nei rispettivi capitoli.
Ogni capitolo può presentare da una a tre sezioni:
- nella prima sezione è riportata una descrizione generale dei parametri descritti in dettaglio nelle zone successive;
- nella seconda sezione sono riportati i parametri richiesti per le applicazioni di base del controllore a cui gli utenti e/o installatori potranno accedere in modo chiaro ed agevole, trovando immediatamente i parametri necessari per un rapido utilizzo del controllore;
- nella terza sezione (IMPOSTAZIONI AVANZATE ) sono riportati i parametri che consentono un uso avanzato del controllore: tale sezione è dedicata agli utenti e/o installatori che desiderano impiegare il controllore in applicazioni particolari o applicazioni in cui sono richieste le elevate prestazioni che lo strumento può offrire.
In alcune sezioni può essere presente uno schema funzionale che illustra l’interazione fra i parametri descitti;
- in corsivo sottolineato vengono evidenziati eventuali termini trattati anche in altre pagine del documento (argomenti correlati o integrativi) fruibili dall’indice analitico (linkato su supporto informatico).
In ogni sezione i parametri di programmazione sono proposti nel seguente modo:
Questi parametri vengono rappresentati in formato 1 bit.
ARCHITETTURA DELLO STRUMENTO
La flessibilità del controllore modulare di potenza può consentire la sostituzione di strumenti di versione precedente senza interventi sul software di gestione in uso.
In funzione della modalità operativa scelta (vedi COMUNICAZIONE SERIALE MODBUS), è possibile utilizzare lo strumento in 2 modalità alternative:
- modalità GFX Compatibile come se fossero 4 strumenti distinti (modalità suggerita per progetti di retrofitting e/o sostituzione strumenti danneggiati);
- modalità GFX4 come unico strumento avente le stesse funzioni dei 4 strumenti distinti, ma con possibilità di inte- razione fra i vari parametri, ingressi e uscite (modalità suggerita per progetti nuovi).
Per entrambe le modalità sono accessibili nuovi parametri comuni, identificati con indirizzi Modbus superiori a 600, che consentono funzioni più avanzate, es.:
604 FLt.2
R/W Filtro digitale ingresso ausiliario 0.0 ... 20.0 sec0.1
La modalità GFX4, oltre ad avere un gruppo di parametri personalizzabili COSTUM per indirizzamento dinamico, consente di utilizzare un solo nodo della rete di comunicazione, anzichè i 4 nodi della modalita GFX Compatibile.
Per la programmazione è utile tenere in conside- razione che gli indirizzi (parametri) che indichiamo sul presente documento esistono 4 volte, specificati dall’indirizzo di nodo (ID).
Ingressi ID01...
...ID04
Attribuzione uscite
Out1 Out2 Out3 Out4 Out5 Out6 Out7 Out8 Out9 Out10
HARDWARE GFX Compatibile
SOFTWARE Uscite
Ingressi
Ingressi
Ingressi
Ingressi ID04
Parametri Parametri ID03 Parametri ID02 Parametri ID01
Parametri comuni
Ingressi
ID01
Attribuzione uscite
Out1 Out2 Out3 Out4 Out5 Out6 Out7 Out8 Out9 Out10
HARDWARE GFX4
SOFTWARE Uscite
Ingressi
ID01
Attribuzione ingressi
ID01 Parametri
--- Parametri Custom
Parametri comuni Linea seriale
Linea seriale
COMUNICAZIONE SERIALE (MODBUS)
Le modalità di indirizzamento Modbus delle variabili e dei parametri di configurazione sono due:
- GFX compatibile - GFX4
La selezione avviene tramite dip-switch-7
Tutti i parametri di impostazione sono salvati nella memoria interna EEPROM (non volatile), della quale si garantisce un massimo di 100.000 cicli di cancel- lazione/scrittura. Al fine di evitare il rapido deterioramento della stessa, ne è consigliata la scrittura solo quando necessario. Fanno eccezione i parametri setpoint locale SP (indirizzo Modbus 138) e MANUAL_POWER (indirizzo Modbus 252), la cui memorizzazione in EEPROM può essere disabilitata me- diante impostazione del parametro SP.r
Modalità GFX-compatibile (dip-switch-7 =ON)
Questa permette di poter utilizzare programmi di supervisione creati per moduli Geflex.
La memoria è organizzata in quattro gruppi:
- Zona 1
- Zona 2
- Zona 3
- Zona 4
Per ogni zona ritroviamo le variabili ed i parametri con lo stesso indirizzo di uno strumento serie Geflex; il valore impostato (Cod) sui selettori rotativi corrisponde a quello della Zona 1, quello delle altre zone sono sequenziali.
I parametri a word comuni, propri dello strumento GFX4, sono ad indirizzi a partire da 600.
I parametri a bit comuni, sono ad indirizzi superiori ad 80.
Esempi:
se i selettori rotativi riportano il valore 14, il nodo 14 indirizza la Zona 1, il nodo 15 la Zona 2, il nodo 16 la Zona 3, il nodo 17 la Zona 4. La variabile di processo PV della Zona 1 ha indirizzo Cod, 0, PV della Zona 2 ha indirizzo Cod+1, 0, ecc...
Il parametro out.5, che definisce la funzione dell’uscita OUT 5 del GFX4, ha indirizzo Cod. 611.
Vincoli temporali comunicazione seriale in Modbus RTU
Per consentire il corretto scambio dati via seriale con il dispositivo, è necessario rispettare i seguenti vincoli temporali : Lettura parametri a register\word: La lettura di N parametri consecutivi, con N da 1 a 16, richiede un tempo pari a almeno 50 ms. Ne consegue che il successivo comando Modbus, sia di lettura che di scrittura, verso lo stesso nodo, dovrà essee inviato dopo aver atteso questo tempo.
Scrittura parametri a register\worD: La scrittura di N parametri consecutivi, con N da 1 a 16, con un set completo di valori aggiornati (16 in totale), rispetto a quelli attualmente presenti sul dispositivo, richiede un tempo pari a :50ms + N x 80ms(*) con N da 1 a 16Ne consegue che il successivo comando Modbus, sia di lettura che di scrittura, verso lo stesso nodo,dovrà essere inviato dopo aver atteso questo tempo. I tempi riportati si riferiscono al caso in cui il Baudrate della seriale (parametro bAu indirizzo Modbus 45), sia pari a 19200.
(*) Qualora nella richiesta di scrittura vengano inseriti i parametri STATUS_W (indirizzo Modbus 305), ed il loro valore fosse differente rispetto a quello attualmente presente nello slave, il tempo necessario alla scrittura di ciascuno diverrebbe pari a 240ms (anziché 80ms)
Modalità GFX4 (dip-switch-7=OFF)
Questa permette di ottimizzare l’efficienza della comunicazione seriale data l’integrazione di 4 zone all’interno del GFX4-IR. La memoria è organizzata in 5 gruppi, ai quattro già presenti nella modalità GFX-compatibile, si aggiunge un gruppo definito custom:
- Custom (ulteriore mappa di memoria per indirizzamenti dinamici)
- Zona 1
- Zona 2
- Zona 3
- Zona 4
Nel gruppo custom troviamo raccolte variabili e parametri per un massimo di 120 word, di queste è possibile modifi- care il significato.
Il valore impostato (Cod) sui selettori rotativi è unico, cioè uno per ogni singolo strumento GFX4-IR. Per accedere ai dati delle singole zone è sufficiente aggiungere un offset all’ indirizzo richiesto (+1024 per la Zona 1, +2048 per la Zona 2, +4096 per la Zona 3, +8192 per la Zona 4).
Agli indirizzi 0,…,119 corrispondono le word del gruppo custom, variabili e parametri sono definiti di default. Agli indirizzi 200,…,319 abbiamo le word che contengono il valore dell’ indirizzo delle corrispondenti variabili o parametri. Questi indirizzi possono essere cambiati dall’utente; questo per poter offrire la possibilità di leggere/scrivere dati con messaggi multi- word strutturati in base alle differenti esigenze di supervisione.
Protezione Map 1 -2
Per abilitare la modifica del gruppo custom (indirizzi 200... 319) è necessario scrivere sugli indirizzi 600 e 601 il valore 99. Questo valore è azzerato ad ogni accensione
Esempi:
possiamo accedere alla variabile PV della Zona 1 con indirizzo Cod, 0+1024 o all’indirizzo Cod, 0 variabile custom 1 (all’indi- rizzo Cod, 200 abbiamo il valore 1024)
possiamo accedere alla variabile PV della Zona 2 con indirizzo Cod, 0+ 2048. o all’ indirizzo Cod, 29 variabile custom 30 (all’indirizzo Cod, 229 abbiamo il valore 2048)
se si desiderasse leggere in sequenza ai primi quattro indirizzi le quattro variabili di processo è necessario impostare Cod, 200 = 1024, Cod.201 = 2048, Cod,202 = 4096, Cod,203 = 8192.
COLLEGAMENTO
Ogni GFX4-IR è dotato di una porta seriale RS485 (PORT 1) optoisolata, con protocollo standard Modbus tramite i connettori S1 ed S2 (tipo RJ10).
Il connettore S3 è adatto alla connessione diretta di un modulo serie Geflex slave o ad un terminale operatore tipo GFX-OP.
Si ricorda che la massima velocità di comunicazione di questi dispositivi è di 19200 baud.
E’ possibile inserire un’interfaccia seriale (PORT 2), di questa ne esistono differenti modelli in base al tipo di bus di campo richiesto: Modbus, Profibus DP, CANopen, DeviceNet ed Ethernet.
Anche questa porta (PORT 2) di comunicazione risponde allo stesso indirizzo Cod di PORT 1.
I parametri relativi a PORT 2 sono bAu.2 (selezione baud-rate) e Par.2 (selezione parità).
Il parametro Cod (in sola lettura) riporta il valore dell’indirizzo di nodo che è impostabile tra 00 e 99 tramite i due selettori rotativi; le impostazioni esadecimali sono riservate.
Un parametro può essere letto o scritto da entrambe le porte di comunicazione (PORT 1 e PORT 2) La modifica dei parametri (selezione baud-rate), (selezione parità) può
far decadere la comunicazione.
Per impostare i parametri bAu e PAr è necessario eseguire la procedura di Autobaud specificata nel manuale “Istruzioni per
l’uso ed avvertenze”. Mentre per il parametro (Cod dello Slave è necessario eseguire la procedura Autonode. Per il Master
è sufficiente spegnere e riaccendere.
Installazione della rete seriale “MODBUS”
In una rete tipicamente esiste un oggetto Master che “gestisce” la comunicazione attraverso dei “comandi” e degli Slave che interpretano questi comandi.
I GFX4-IR sono da considerarsi come Slave nei confronti del master di rete, che solitamente è un terminale di su- pervisione o PLC.
Essi sono identificati in maniera univoca attraverso un indirizzo di nodo (ID) impostato sui rotary switches (decina + unità).
I GFX4-IR dispongono di una seriale ModBus (Seriale 1) e opzionalmente (vedi codice d’ordinazione) di una seriale Fieldbus (Seriale 2) con uno dei seguenti protocolli ModBus, Profibus, CANopen, DeviceNet ed Ethernet.
Le procedure che seguono sono da considerarsi indispensabili per il protocollo Modbus.
Per i restanti protocolli fare riferimento ai manuali specifici Geflex Profibus, Geflex CANopen, Geflex DeviceNet e Geflex Ethernet.
I moduli GFX4-IR sono predisposti con le seguenti impostazioni:
- indirizzo di nodo = 0 (0 + 0) - velocità Seriale 1 = 19200 bit/s - parità Seriale 1 = mancante - velocità Seriale 2 = 19200 bit/s - parità Seriale 2 = mancante
É possibile installare in una rete seriale al massimo 99 moduli GFX4-IR, con indirizzo di nodo selezionabile da “01” a “99” nella modalità standard, oppure realizzare una rete con GFX4-IR, GFX4 e Geflex mischiati nella modalità Geflex compatibile in cui ogni GFX4-IR o GFX4 individuano 4 zone con indirizzo di nodo sequenziale a partire dal codice impostato sui rotary switches.
In sintesi le impostazioni sui rotary switches (decina + unità) valide sono:
- (0 +0) = Autobaud Seriale 1 - (B +0) = Autobaud Seriale 2
- (A + 0) = Autonode Seriale 1 nei confronti di Geflex slave collegati al GFX4-IR.
46 (od
R Codice identificazione strumento 1 ... 9945 baV
R/W Selezione Baudrate - Seriale 14
0 1200 bit/s 1 2400 bit/s 2 4800 bit/s 3 9600 bit/s 4 19200 bit/s 5 38400 bit/s 6 57600 bit/s 7 115200 bit/s
Tabella Baudrate
47 par
R/W Selezione parità - Seriale 10
0 Senza (no parity) 1 Dispari (odd) 2 Pari (even)
Tabella Parità
626 bav.2
R/W Selezione Baudrate - Seriale 24
627 par.2
R/W Selezione parità - Seriale 20
Errore di comunicazione
Nel caso in cui la comunicazione Modbus tra GFX4-IR e nodo Master vada in timeout (impostabile nel parametro C.E.t) è possibile forzare un valore di potenza in uscita (parametro C.E.P di ciascuna zona) e trasmettere lo stato di allarme su una uscita a relè (parametri rL.x).
890 [.E.T
R/W Timeout per errore di comunicazione 0 ... 121 sec. Il valore 0 disabilita la funzionalità0
891 [.E. m
R/W Modalità per errore di comunicazione Tabella modalità per errore di comunicazione0
0 La potenza erogata non viene alterata 1 La potenza erogata viene forzata al valore C.E.P +16 solo per C.E.M = 1: copia di C.E.P in MANUAL_POWER al
ripristino della comunicazione (solo se in modalità manuale)
892 [.E.P
R/W Potenza di uscita quando l’errore dicomunicazione è attivo -100.0...100.0%
0,0
INGRESSI INGRESSO PRINCIPALE
Il controllore modulare di potenza dispone di 4 ingressi principali per la regolazione di altrettante zone di temperatura, a cui è possibile collegare sensori di temperatura (termocoppie e RTD), sensori lineari o sensori custom per acquisire il valore delle variabili di processo (PV).
Per la configurazione è sempre necessario definire il tipo di sonda o sensore (tYP), il limite massimo e minimo di scala (Hi.S – Lo.S) entro i quali è compreso il valore della variabile di processo e la posizione del punto decimale (dP.S).
Se il tipo di sensore è termocoppia o termoresistenza, i limiti minimo e massimo possono essere definiti all’interno della scala specifica del sensore utilizzato. Da questi limiti dipende l’ampiezza della banda proporzionale di regolazione e la gamma dei valori impostabili per il setpoint e le soglie di allarme.
E’ disponibile un parametro per la correzione dell’offset del segnale di ingresso (oF.S): il valore impostato è sommato algebricamente alla lettura della variabile di processo.
Esiste la possibilità di leggere lo stato dell’ingresso principale (Err) in cui è riportata la segnalazione di una eventuale condizione anomala dell’ingresso: quando la variabile di processo esce dai limiti superiore o inferiore di scala, essa assume il valore del limite e nel corrispondente stato è riportata la condizione di errore:
Lo = variabile di processo < limite minimo di scala Hi = variabile di processo > limite massimo di scala
Err = Pt100 in corto circuito e valore dell’ingresso inferiore al limite minimo, trasmettitore 4…20mA interrotto o non alimentato
Sbr = sonda Tc interrotta o valore dell’ingresso superiore al limite massimo
In presenza di disturbi sull’ingresso principale che causano instabilità del valore acquisito, e’ possibile ridurre il loro effetto impostando un filtro digitale passa-basso (Flt). L’impostazione predefinita di 0.1sec ed è solitamente sufficiente.
E’ inoltre possibile utilizzare un filtro digitale (Fld) per aumentare la stabilità apparente della variabile di processo PV;
il filtro introduce un’isteresi sul suo valore: se la variazione dell’ingresso rimane entro il valore impostato, il valore DPV viene
considerato invariato.
Errore massimo di non linearità per temocoppie (Tc), termoresistenza (PT100)
Type Tipo sonda Scala Senza punto dec. Con punto dec.
0 TC J °C 0/1000 0.0/999.9
1 TC J °F 32/1832 32.0/999.9
2 TC K °C 0/1300 0.0/1300.0
3 TC K °F 32/2372 32.0/999.9
4 TC R °C 0/1750 0.0/999.9
5 TC R °F 32/3182 32.0/999.9
6 TC S °C 0/1750 0.0/999.9
7 TC S °F 32/3182 32.0/999.9
8 TC T °C -200/400 -199.9/400.0
9 TC T °F -328/752 -199.9/752.0
28 TC custom custom custom
29 TC custom custom custom
Tc tipo:
J, K errore < 0.2% f.s.
S, R scala 0...1750°C: errore < 0.2% f.s. (t > 300°C) per altre scale: errore < 0.5% f.s.
T errore < 0.2% f.s. (t > -150°C)
e inoltre inserendo una linearizzazione custom E,N,L errore <0.2%f.s.
B scala 44...1800°C; errore < 0.5% f.s. (t > 300°C) scala 44.0...999.9; errore f.s.(t>300°C)
U scala -200...400; errore < 0.2% f.s. (per t > -100°C) per altre scale; errore <0.5% f.s.
G errore < 0.2% f.s. (t > 300°C) D errore < 0.2% f.s. (t > 200°C) C scala 0...2300; errore < 0.2% f.s.
per altre scale; errore < 0.5% f.s.
JPT100 e PT100 errore < 0.2% f.s.
L’errore è calcolato come scostamento dal valore teorico con riferimento in
% al valore di fondo scala espresso in gradi celsius (°C)
SENSORE: TC
Type Tipo sonda Scala Senza punto dec. Con punto dec.
30 PT100 °C -200/850 -199.9/850.0
31 PT100 °F -328/1562 -199.9/999.9
32 JPT100 °C -200/600 -199.9/600.0
33 JPT100 °F -328/1112 -199.9/999.9
SENSORE: RTD 3 fili
Type Tipo sonda Scala Senza punto dec. Con punto dec.
34 0...60 mV lineare -1999/9999 -199.9/999.9
35 0...60 mV lineare linear. custom linear. custom
36 12...60 mV lineare -1999/9999 -199.9/999.9
37 12...60 mV lineare linear. custom linear. custom SENSORE: Tensione 60mV
Type Tipo sonda Scala Senza punto dec. Con punto dec.
38 0...20 mA lineare -1999/9999 -199.9/999.9
39 0...20 mA lineare linear. custom linear. custom
40 4...20 mA lineare -1999/9999 -199.9/999.9
41 4...20 mA lineare linear. custom linear. custom SENSORE: Corrente 20mA
Type Tipo sonda Scala Senza punto dec. Con punto dec.
42 0...1 V lineare -1999/9999 -199.9/999.9
43 0...1 V lineare linear. custom linear. custom 44 200 mV..1 V lineare -1999/9999 -199.9/999.9 45 200 mV..1 V lineare linear. custom linear. custom SENSORE: Tensione 1V
Type Tipo sonda Scala Senza punto dec. Con punto dec.
46 Cust. 20mA - -1999/9999 -199.9/999.9
47 Cust. 20mA - linear. custom linear. custom
48 Cust. 60mV - -1999/9999 -199.9/999.9
49 Cust. 60mV - linear. custom linear. custom
50 PT100-JPT - custom custom
SENSORE: Custom
400 tYP.
R/W Tipo di sonda, segnale, abilitazione, linearizzazione custom e scala ingressoprincipale
0 Sonde e sensori
Tabella sonde e sensori
403 dP.S
R/W Posizione del punto decimale per lascala di ingresso
0
Formato
0 xxxx
1 xxx.x
2 xx.xx (*) 3 x.xxx (*)
(*) Non disponibile per sonde TC, RTD Specifica il numero delle cifre decimali usate per la rappresentazione del valore del segnale
di ingresso: ad esempio 875.4 (°C) con dP.S = 1.
Tabella punto decimale
Limiti di scala
401 Lo.S
R/W Limite minimo di scala dell’ingressoprincipale min...max scala
0
dell’ingresso selezionato
in tyP Valore ingegneristico associato al livello minimo del segnale generato dal sensore collegato
all’ingresso: per esempio 0 (°C) con termocoppia di tipo K.
402 xi.S
R/W Limite massimo di scala dell’ingressoprincipale min...max scala
1000
dell’ingresso selezionato
in tyP Valore ingegneristico associato al livello massimo del segnale generato dal sensore
collegato all’ingresso: per esempio 1300 (°C) con termocoppia di tipo K.
Regolazione offset
519
Offset di correzione dell’ingresso -999...999Utilizzando il terminale GFX-OP è possibile ef- fettuare la calibrazione degli ingressi UCA.
La procedura è indicata nel manuale del GFX-OP
SENSORE: Tensione 10V
Type Tipo sonda Scala Senza punto dec. Con punto dec.
51 0...10V lineare -1999/9999 -199.9/999.9
52 0...10V lineare linear .custom linear .custom
53 2...10V lineare -1999/9999 -199.9/999.9
54 2...10V lineare linear .custom linear .custom
99 Ingresso disabilitato
470
0 P.V.
R Lettura del valore ingegneristico della variabile di processo (PV)770 In. 1
R Valore ingresso principaleFiltri di ingresso
24 flt
R/W Filtro digitale passa-basso del segnaledi ingresso 0.0 .... 20.0 sec
0.1
Imposta un filtro digitale passa basso sull’ingresso principale, eseguendo la media dei valori letti nell’intervallo di tempo specificato. Se = 0 esclude il filtro di media sui valori campionati
179 fld
R/W Filtro digitale sulle oscillazioni delsegnale di ingresso 0.0 ... 9.9
punti scala
0.5
Introduce una zona di isteresi sul valore del segnale di ingresso entro la quale il segnale viene considerato invariato, aumentando in tal modo la sua stabilità apparente.
85 Err
R Codice errore autodiagnosidell’ingresso principale
0 No Error
1 Lo (il valore della variabile di processo è < di Lo.S) 2 Hi (il valore della variabile di processo è > di Hi.S)
3 ERR [terzo filo interrotto per PT100 o valori di ingresso inferiori ai limiti minimi (es. per TC con collegamento errato)]
4 SBR (sonda interrotta o valori dell’ingresso oltre i limiti massimi) Tabella codici errore
IMPOSTAZIONI AVANZATE
Linearizzazione del segnale di ingresso
Il controllore modulare di potenza permette di impostare una linearizzazione personalizzata del segnale acquisito dall’ingresso principale sia per segnali provenienti da sensori che per segnali provenienti da termocoppie custom.
La linearizzazione avviene con 33 valori (S00 ... S32: 32 spezzate).
S33, S34, S35 sono ulteriori 3 valori da inserire nel caso di linearizzazione con TC custom.
- Segnali provenienti da sensori
Per segnali provenienti da sensori, la linearizzazione avviene suddividendo la scala di ingresso in 32 zone di pari ampiezza dV, con:
dV = (Valore di fondo scala – Valore di inizio scala) / 32
Il Punto 0 (origine) corrisponde al valore ingegneristico attribuito al minimo valore del segnale di ingresso.
I successivi punti corrispondono ai valori ingegneristici attribuiti ai valori di ingresso pari a:
Valore ingresso (k) = Minimo valore dell’ingresso + k * dV dove k è il numero d’ordine del punto di linearizzazione.
Per linearizzazione custom ( tYP = 28 o 29):
- la segnalazione LO avviene con valori dell’ingresso inferiori a Lo.S o al valore minimo di calibrazione.
- la segnalazione HI avviene con valori dell’ingresso superiori a Lo.S o al valore massimo di calibrazione.
Lettura stato
Scala del valore ingegneristico visualizzato
Esempio linearizzazione S.32
S.24
S.12
S.00 ...
...
S.05 ...
0 9.375mV = 5 * (f.s./32) 22.5 mV 45 mV f.s. = 60 mV
Es.: Ingresso 0...60mV
349 DPV
R Lettura del valore ingegneristico dellavariabile di processo (PV) filtrato da Fld
- Segnali provenienti da termocoppie custom
Solo per sensori costituiti da termocoppie custom, è disponibile una linearizzazione alternativa, realizzata definendo i valori ingegneristici in corrispondenza di tre punti della scala di misura, impostabili con i seguenti parametri:
295 S.35
R/W Valore ingegneristico attribuito al segnale di ingresso corrispondente allatemperatura di 50 °C.
mV a 50° C (- 1.999 ... 9.999)
294 S.34
R/W Valore ingegneristico attribuito al mas-simo valore della scala di ingresso. mV fondo scala ((S.33+1) ... 99.99)
293 S.33
R/W Valore ingegneristico attribuito al minimovalore della scala di ingresso mV inizio scala (- 19.99 ... 99.99)
86 S.00
R/W Valore ingegneristicoattribuito al Punto 0 (minimo valore della scala di ingresso)
(- 1999 ... 9999)
118 S.32
R/W Valore ingegneristico attribuito al Punto 32(massimo valore della scala di ingresso)
(- 1999 ... 9999)
87 S.01
R/W Valore ingegneristico attribuito alPunto 1 (- 1999 ... 9999)
. . . . .
valori intermediPer avere una corretta indicazione dello stato di errore (Lo, Hi), il valore impostato in S.00 deve coincidere con il limite Lo.S e il valore impostato in S.32 con il limite Hi.S.
I valori ingegneristici così calcolati dall’utente, possono essere impostati tramite i seguenti parametri.
SCHEMA FUNZIONALE
N.B. Il punto decimale non modifica il contenuto di PV, ma ne permette solo la corretta interpre- tazione.
Es. se dP.S = 1 ed in PV abbiamo un valore 300, il valore ingegneristico in °C è pari a 30.0
Segnale di ingresso
Tipo di sonda (tYP).
Linearizzazione del segnale (S00..S35)
Limiti di scala e punto decimale (Hi.S, Lo.S, dP.S ).
Offset (OfS).
Filtro passa-basso
(Flt)
Variabile di processo (PV) Selezione
PV di zona
Vedi Regolazione
Filtro digitale (Fld)
Variabile DPV
VALORE DI CORRENTE NEL CARICO
Il valore di corrente RMS può essere letto nella variabile Ld.A della singola zona.
Se la zona 1 ha un carico trifase, la variabile Ld.At contiene il valore medio delle tre correnti RMS Ld.A delle prime tre zone contengono il valore della corrente RMS rispettivamente nella linea L1, L2 e L3.
L’accuratezza della misura è il 2% del fondo scala a temperatura ambiente di 25°C in modalità di accensione ZC, BF e HSC e il 3% in modalità PA.
La corrente circolante nel carico è acquisita con un tempo di campionamento di 0,25ms . Per una zona con carico monofase sono inoltre presenti i seguenti parametri:
I.tA1 valore amperometrico istantaneo I.AF1 valore amperometrico filtrato (vedi Ft.tA) I1on corrente con comando attivo
o.tA1 correzione di offset ingresso amperometrico Ft.tA filtro digitale ingresso amperometrico
Se la zona 1 ha un carico trifase sono inoltre presenti i seguenti parametri:
I.tA1, I.tA2 e I.tA3 valore amperometrico istantaneo sulla linea L1, L2 e L3
I.AF1, I.AF2 e I.AF3 valore amperometrico filtrato (vedi Ft.tA) sulla linea L1, L2 e L3 I1on, I2on e I3on corrente con comando attivo
o.tA1, o.tA2 e o.tA3 correzione di offset ingresso amperometrico sulla linea L1, L2 e L3 Ft.tA filtro digitale ingresso amperometrico
Nel caso la diagnostica individui una condizione anomala sul carico, viene attivata la segnalazione luminosa tramite il lampeggio del led rosso ER sincrono con il led giallo O1 o O2 o O3 o O4 relativamente alla zona ritenuta guasta.
La condizione POWER FAULT in OR con allarme HB può essere associata ad un allarme oppure può essere identificata nello stato di un bit all’ interno delle variabili STATUS_STRUMENTO, STATUS_STRUMENTO_1, STATUS_STRUMENTO_2 e STATUS_STRUMENTO_3.
In STATUS_STRUMENTO_3 si ha possibilità di identificare la condizione che ha attivato l’allarme POWER_FAULT.
La diagnostica POWER_FAULT è configurabile tramite il parametro hd.2, con il quale è possibile abilitare anche solo una sua parte
SSR SHORT modulo SSR in cortocircuito
NO VOLTAGE mancanza di tensione di linea o fusibile interrotto NO CURRENT per modulo SSR aperto o fusibile o carico interrotto
Per allarme HB (carico parzialmente interrotto) fare riferimento alla sezione relativa di questo manuale.
Il valore di default del limite massimo o fondo scala amperometrico dipende dal modello e vale 20.0A (modello da 30kW),
40.0A (modello da 60kW), o 60.0A (modello da 80kW)
Filtro di ingresso Regolazione offset
Lettura stato
491 I.ta3
R Valore ingresso amperometrico TAistantaneo (fase 3) Con carico trifase
490 I.ta2
R Valore ingresso amperometrico TAistantaneo (fase 2) Con carico trifase
473 - 139
227 I.ta1
R Valore ingresso amperometrico TA istantaneo (fase 1)220 o.tA1
R/W Offset correzione ingresso trasformatoreamperometrico TA (fase 1) -99.9 ...99.9
punti scala
0.0
415 o.tA2
R/W Offset correzione ingresso trasformatoreamperometrico TA (fase 2) -99.9 ...99.9
punti scala Con carico trifase
0.0
416 o.tA3
R/W Offset correzione ingresso trasformatoreamperometrico TA (fase 3) -99.9 ...99.9
punti scala Con carico trifase
0.0
IMPOSTAZIONI AVANZATE
219 FT.TA
R/W Filtro digitale ingresso amperometricoTA (fasi 1, 2 e 3) 0.0 ... 20.0 sec
0.0
Imposta un filtro passa basso sull’ingresso ausiliario TA, eseguendo la media dei valori letti nell’intervallo di tempo specificato. Se = 0 esclude il filtro di media sui valori campionati.
499 I.3oN
R Valore ingresso amperometrico TA ad uscita attivata (fase 3)498 I.2oN
R Valore ingresso amperometrico TA ad uscita attivata (fase 2)468 I.1oN
R Valore ingresso amperometrico TA ad uscita attivata (fase 1)756 I.aF1
R Valore ingresso amperometrico filtrato (fase 1)494 I.aF2
R Valore ingresso amperometricofiltrato (fase 2) Con carico trifase
495 I.aF3
R Valore ingresso amperometricofiltrato (fase 3) Con carico trifase
754 ld.a.t
R Corrente sul carico trifase753 ld.a
R Corrente sul carico716 (os.f
R Fattore di potenza in centesimi709 I.taP
R Ingresso amperometrico di picco durante la rampa di softstart di faseCon carico trifase
Con carico trifase
SCHEMA FUNZIONALE Carico monofase
SCHEMA FUNZIONALE Carico trifase
zona 1
zona 2
zona 3
media
Variabile Ld.A.t (Instantaneous current)
Variable I.tA1 Variable
I.tAP (Peak current) Ingresso
amperometrico fase 1
Limiti di scala, Offset (o.tA1)
I.tA1 value SCR ON
Low pass filter (Ft.tA)
(ON current) Variable
I.1ON Function
(Ou.P)
(Load RMS current) Variable
Ld.A Management:
- HB Alarm - No Current Alarm - Feedback I - Irms limitation
(Instantaneous current) Variable
I.tA1 Variable
I.tAP (Peak current) Ingresso
amperometrico fase 1
Limiti di scala, Offset (o.tA1)
I.tA1 value SCR ON
Low pass filter (Ft.tA)
(ON current) Variable
I.1ON Function
(Ou.P)
(Load RMS current) Variable
Ld.A
(Instantaneous current) Variable
I.tA1 Variable
I.tAP (Peak current) Ingresso
amperometrico fase 2
Limiti di scala, Offset (o.tA1)
I.tA1 value SCR ON
Low pass filter (Ft.tA)
(ON current) Variable
I.1ON Function
(Ou.P)
(Load RMS current) Variable
Ld.A
(Instantaneous current) Variable
I.tA1 Variable
I.tAP (Peak current) Ingresso
amperometrico fase 3
Limiti di scala, Offset (o.tA1)
I.tA1 value SCR ON
Low pass filter (Ft.tA)
(ON current) Variable
I.1ON Function
(Ou.P)
(Load RMS current) Variable
Ld.A
VALORE TENSIONE SUL CARICO
Il valore di tensione RMS può essere letto nella variabile Ld.V della singola zona. Se la zona 1 ha un carico trifase, la variabile Ld.V.t della prima zona contiene il valore medio RMS della tensioni delle tre linee L1, L2 e L3
La tensione sul carico è acquisita con un campionamento ogni ciclo, 20ms a 50Hz (16.6ms a 60Hz) L’accuratezza della misura è migliore del 1%.
ATTENZIONE: Per tensioni di carico inferiori a 90Vac la lettura della tensione sul carico ed even- tuali relativi allarmi non hanno valore.
752 Ld. V.t
R Tensione sul carico trifase751 Ld. V
R Tensione sul caricoVALORE TENSIONE DI LINEA
L’ intervallo di tensione di linea per un corretto funzionamento è 90…530Vac.
Se la zona 1 ha un carico monofase sono presenti i seguenti parametri:
I.tV1 valore voltmetrico istantaneo di linea I.VF1 valore voltmetrico filtrato
o.tV1 offset correzione ingresso voltmetrico Ft.tV filtro digitale ingresso voltmetrico
Se la zona 1 ha un carico trifase sono presenti i seguenti parametri:
I.tV1, I.tV2 e I.tV3 rispettivamente valore voltmetrico istantaneo sulla linea L1, L2 e L3
I valori tensione RMS sono riferiti al Neutro o a quello internamente ricostruito nel caso non fosse disponibile o non connesso I.VF1, I.VF2 e I.VF3 valore voltmetrico filtrato sulla linea L1, L2 e L3
o.tV1, o.tV2 e o.tV3 offset correzione ingresso voltmetrico sulla linea L1, L2 e L3
Nel caso di collegamento in configurazione triangolo aperto, le tensioni RMS concatenate sono nei registri I.V21 tensione tra L2 e L1; I.V32 tensione tra L3 e L2; I.V13 tensione tra L1 e L3.
Per ogni fase è attivo un controllo della presenza di tensione che per valori non corretti spegne il modulo.
Per carichi di tipo trifase è previsto una diagnostica di sbilanciamento con conseguente spegnimento del carico stesso e relativa segnalazione con i led
Un parametro “voltage status” contiene alcune informazioni relative allo stato della tensione di linea, tra cui frequenza di rete identificata 50/60Hz.
Nel caso di carichi trifase è disponibile la diagnostica del corretto collegamento fasi, mancanza di una tensione o sbilancia- mento delle tre tensioni di linea.
Lo stato dei Led segue il corrispondente parametro, con i seguenti casi particolari:
- LED RN (verde) + LED ER (rosso) lampeggiano insieme velocemente: autobaud in corso - LED ER (rosso) acceso: errore in uno degli ingressi principali (Lo, Hi, Err, Sbr)
- LED ER (rosso) lampeggiante: allarme di temperatura (OVER_HEAT or TEMPERATURE_SENSOR_BROKEN) oppure allarme di SHORT-CIRCUIT_CURRENT (solo in configurazione monofase)
- LED ER (rosso) + LED Ox (giallo) lampeggiano insieme: allarme HB oppure POWER_FAIL della zona x - Tutti i led lampeggiano velocemente eccetto LED DI1: configurazione DIP-Switches non prevista
- Tutti i led lampeggiano velocemente eccetto LED DI2: allarme di 30%_UNBALANCED_LINE_WARNING (solo in configurazione trifase) - Tutti i led lampeggiano velocemente eccetto LED O1: allarme di SHORT_CIRCUIT_CURRENT (solo in configurazione trifase) - Tutti i led lampeggiano velocemente eccetto LED O2: allarme di TRIPHASE_MISSING_LINE_ERROR (solo in configurazione trifase)
420 o.tU3
R/W Offset correzione ingresso trasformatorevoltmetrico TV (fase 3) -99.9 ...99.9
punti scala Con carico trifase
0.0
419 o.tU2
R/W Offset correzione ingresso trasformatorevoltmetrico TV (fase 2) -99.9 ...99.9
punti scala Con carico trifase
0.0
Regolazione offset
411 o.tU1
R/W Offset correzione ingresso trasformatorevoltmetrico TV (fase 1) -99.9 ...99.9
punti scala
0.0
493 1.tU3
R Valore ingresso voltmetrico (fase 3) Con carico trifase492 1.tU2
R Valore ingresso voltmetrico (fase 2) Con carico trifase232
4851.tU1
R Valore ingresso voltmetrico (fase 1)Lettura stato
322 1. VF1
R Valore ingresso voltmetrico (fase 1)496 1. VF2
R Valore ingresso voltmetrico (fase 2) Con carico trifase497 1. VF3
R Valore ingresso voltmetrico (fase 3) Con carico trifase712 I. V13
R Tensione concatenata V13711 I. V32
R Tensione concatenata V32710 I. V21
R Tensione concatenata V21315 FRE q
R Frequenza tensione in decimi di Hz702
R Voltage status 5bit 0 frequency_warning 1 10% umbalanced_line_warning 2 20% umbalanced_line_warning 3 30% umbalanced_line_warning 4 rotation 132
5 triphase_missing_line_error 6 60Hz
Voltage status 5
Filtro di ingresso IMPOSTAZIONI AVANZATE
412 FT.TU
R/W Filtro digitale ingresso ausiliario TV(fase 1, 2, 3) 0.0 ... 20.0 sec.
2.0
Imposta un filtro passa basso sull’ingresso ausiliario TV, eseguendo la media dei valori letti nell’intervallo di tempo specificato. Se = 0 esclude il filtro di media sui valori campionati.
SCHEMA FUNZIONALE Carico monofase
Limiti di scala, Offset (o.tV1)
Filtro passa-basso
(Ft.tV)
Variabile I.VF1
Vedi Allarmi generici
Ingressovoltmetrico fase1
SCHEMA FUNZIONALE Carico trifase
Limiti di scala, Offset (o.tV1)
Filtro passa-basso
(Ft.tV)
Variabile I.VF1
Ingressovoltmetrico fase1
Variabile I.tV1
Limiti di scala, Offset (o.tV2)
Filtro passa-basso
(Ft.tV)
Variabile I.VF 2
Ingressovoltmetrico fase2
Variabile I.tV2
Limiti di scala, Offset (o.tV3)
Filtro passa-basso
(Ft.tV)
Variabile I.VF 3
Ingressovoltmetrico fase3
Variabile I.tV3
I.V21 I.V32 I.V13 Variabile I.tV1
Tensioni Tensioni
di fase di linea
POTENZA SUL CARICO
Il valore di potenza sul carico della singola zona è contenuto nella variabile Ld.P
E’ anche disponibile il valore di impedenza della singola zona che può essere letto nella variabile Ld.I.
Se la zona 1 ha un carico trifase, nella variabile Ld.P.t è contenuto il valore di potenza e in Ld.I.t il valore dell’impedenza globale
E’ da notare che per carichi tipo lampade IR, il valore di impedenza può essere molto variabile in funzione della potenza trasferita al carico.
SCHEMA FUNZIONALE Carico monofase
X CoS.F Variabile Ld.P
Valore ditensione RMS sul carico (Ld.V)
potenza attiva [W]
Valore di corrente RMS sul carico (Ld.A)
X
Ld.V/Ld.A Variabile Ld.I impedenza [ohm]
719 Ld.P
R Potenza sul carico720 Ld.P.t
R Potenza sul carico trifase749 Ld.I
R Impedenza sul carico750 Ld.I.t
R Impedenza sul carico trifaseSCHEMA FUNZIONALE Carico trifase
Variabile Ld.P fase 1
fase1fase2
fase3
potenza attiva [W]
Variabile Ld.P fase 2 potenza attiva [W]
Variabile Ld.P fase 3 potenza attiva [W]
+ Ld.P.t
Ld.V fase 1 Ld.V fase 2
Ld.V fase 3 media
Ld.A fase 1 Ld.A fase 2
Ld.A fase 3 media
Ld.V.t
Ld.A.t
Ld.V.t/Ld.A.t
Ld.I.t impedenza [ohm]
775 Ld.P.t.Kw
R Potenza trifase del carico in kWINGRESSO AUSILIARIO ANALOGICO (LIN/TC)
Lo strumento GFX4-IR dispone di 4 ingressi definiti ausiliari (IN5 per zona 1, IN6 per zona 2, IN7 per zona 3, IN8 per zona 4) ai quali è possibile collegare sensori di temperatura Tc o lineari.
La presenza di questi ingressi è opzionale e, per il modello GFX4-IR-x-x-4-x-x è definita dalla sigla di ordinazione.
Il valore dell’ingresso, memorizzato nella variabile In.2, può essere letto e può essere utilizzato per attivare segnala- zioni di allarme ad esso associate.
Con ingresso ausiliario presente, è necessario definire i seguenti parametri:
- tipo di sensore (AI.2);
- la sua funzione (tP.2);
- posizione punto decimale (dP.2);
- i limiti di scala (HS.2 – LS.2);
- il valore per la correzione dell’offset (oFS.2).
Se il tipo di sensore è termocoppia, i limiti minimo e massimo possono essere definiti all’interno della scala specifica del sensore utilizzato. Da questi limiti dipende la gamma dei valori impostabili per le soglie di allarme.
E’ presente inoltre un filtro digitale (Flt.2) con cui è possibile ridurre l’eventuale presenza di disturbi sul segnale di ingresso.
194 AI.2
R/W Selezione tipo sensore ingressoausiliario
0
Type Tipo sonda Senza punto dec. Con punto dec.
o sensore
0 TC J °C 0/1000 0.0/999.9
1 TC J °F 32/1832 32.0/999.9
2 TC K °C 0/1300 0.0/999.9
3 TC K °F 32/2372 32.0/999.9
4 TC R °C 0/1750 0.0/999.9
5 TC R °F 32/3182 32.0/999.9
6 TC S °C 0/1750 0.0/999.9
7 TC S ° F 32/3182 32.0/999.9
8 TC T °C -200/400 -199.9/400.0
9 TC T °F -328/752 -199.9/752.0
34 0...60 mV -1999/9999 -199.9/999.9
35 0...60 mV linear. custom linear. custom
36 12...60 mV -1999/9999 -199.9/999.9
37 12...60 mV linear. custom linear. custom 99 Ingresso disabilitato
Tabella sensori ingresso ausiliario
181 tp.2
R/W Definizione della funzione dell’ingresso analogico ausiliarioFunzione LIMITI IMPOSTAZIONE di LS.2 e HS.2
ingresso ausiliario min max
0 nessuna -1999 9999
1 setpoint remoto Assoluto Lo.S, Assoluto Hi.S,
relativo -999 relativo +999
2 manuale remoto analogico -100.0% +100.0%
3 reset power analogico -100.0% +100.0%
10 manuale remoto analogico da ingresso principale
0
Tabella funzioni ingresso ausiliario
(*) (*) (**)
603 XS.2
R/W Limite massimo scala ingresso ausiliario min ..max scala dell’ingresso selezionato in AI.2 e tP.21000 404 LS.2
R/W Limite minimo scala ingresso ausiliario min ..max scala dell’ingresso selezionato in AI.2 e tP.20
Limiti di scala
Regolazione offset
(*) vedi: Regolazioni - Gestione Setpoint (**) vedi: Controlli - Parametri PID
Utilizzando il terminale GFX-OP è possibile ef- fettuare la calibrazione degli ingressi UCA.
La procedura è indicata nel manuale del GFX-OP
677 dP.2
R/W Posizione punto decimale per la scala ingresso ausiliarioFormato
0 xxxx
1 xxx.x
2 xx.xx (*) 3 x.xxx (*) (*) Non disponibile per sonde TC
Tabella punto decimale
0
Specifica il numero delle cifre decimali usate per la rappresentazione del valore del segnale di ingresso: ad esempio 875.4 (°C) con dP.S = 1.
(*)
IMPOSTAZIONI AVANZATE Filtro di ingresso
SCHEMA FUNZIONALE
604 FLt.2
R/W Filtro digitale ingresso ausiliario 0.0 ... 20.0 sec0.1
Imposta un filtro passa basso sull’ingresso ausiliario eseguendo la media dei valori letti nell’intervallo di tempo specificato. Se = 0 esclude il filtro di media sui valori campionati.
Ingresso
ausiliario Selezione sensore (AI.2)
Limiti di scala, punto decimale,
Offset (H.S2, L.S2, dP.2,
oFS.2).
Filtro passa-basso
(Flt.2)
Variabile In.2 Vedi Allarmi generici e Regolazione
602 In.2
R Valore ingresso ausiliario606 Er.2
R Codice errore autodiagnosidell’ingresso ausiliario
0 No Error
1 Lo (il valore della variabile di processo è < di Lo.S) 2 Hi (il valore della variabile di processo è > di Hi.S)
3 ERR [terzo filo interrotto per PT100 o valori di ingresso inferiori ai limiti minimi (es. per TC con collegamento errato)]
4 SBR (sonda interrotta o valori dell’ingresso oltre i limiti massimi) Tabella codici errore
Lettura stato
INGRESSI DIGITALI
Due ingressi sempre presenti. Ogni ingresso può svolgere diverse funzioni in base all’impostazione dei seguenti parametri:
Lettura stato
618 diG.2
R/W140 diG.
R/W Funzione ingresso digitale0
Funzione ingresso digitale 2
0
Tabella funzioni ingresso digitale
68
bit STATOINGRESSO DIGITALE 1 OFF = Ingresso digitale 1 disattivo ON = Ingresso digitale 1 attivo R
92
bit STATOINGRESSO DIGITALE 2 OFF = Ingresso digitale 2 disattivo ON = Ingresso digitale 2 attivo R
Funzioni correlate agli ingressi digitali
- MAN / AUTO controllore vedi CONTROLLO AUTO/MAN
- LOC / REM vedi IMPOSTAZIONE DEL SETPOINT
- HOLD vedi FUNZIONAMENTO TIPO HOLD
- Reset memoria allarmi vedi ALLARMI GENERICI AL1 .. AL4 - Selezione SP1 / SP2 vedi REGOLAZIONI - Multiset - Spegnimento / Accensione Software vedi SPEGNIMENTO SOFTWARE - START / STOP Selftuning vedi SELFTUNING
- START / STOP Autotuning vedi AUTOTUNING - Calibrazione del riferimento Feed back vedi FEEDBACK - Calibrazione soglia allarme HB vedi ALLARME HB
317
R Stato ingressi digitali INPUT DIG bit.0 = stato ingresso digitale DI1bit.1 = stato ingresso digitale DI2
Sul fronte Sul fronte Sullo stato Sullo stato Sul fronte Sul fronte Sul fronte (**) Sul fronte (**) Sullo stato Sullo stato Sullo stato Sullo stato Sul fronte Sul fronte Sullo stato
Attivazione 0 Nessuna funzione (ingresso disabilitato)
1 MAN / AUTO controllore 2 LOC / REM
3 HOLD
4 Reset memoria allarmi AL1, ..., AL4 5 Selezione SP1 / SP2
6 Spegnimento / Accensione Software 7 Restart Softstart/Dry out 8 START / STOP Selftuning 9 START / STOP Autotuning 10 Reset memoria allarmi di Power_Fault 11 Reset allarme LBA
12 Reset memoria allarmi AL1 .. AL4 e Power_Fault
13 Abilitazione all’accensione software (*) 14 Calibrazione di riferimento della retroazione selezionata da Hd.6 15 Calibrazione soglia allarme HB 64 Termine forzato della fase Softstart/Dry out + 16 per ingresso in logica negata
+ 32 per forzare lo stato logico 0 (OFF) + 48 per forzare lo stato logico 1 (ON) (*) Solo per diG.
(**) IN diG. alternativo alla seriale
UTILIZZO DI UNA FUNZIONALITA’ ASSOCIATA ALL’INGRESSO DIGITALE E VIA SERIALE
All’accensione (power-on) o sul fronte dell’ingresso digitale 1 o 2 tutte le zone assumono lo stato imposto dall’ingresso digitale; questo stato può essere cambiato, per ogni singola zona, attraverso la scrittura via seriale.
L’impostazione via seriale viene salvata in eeprom (STATUS_W_EEP, indirizzo 698).
Stato A/B Impostazione Indirizzo per scrittura via seriale
dIG. oppure dIG.2 Accesso a 16 bits Accesso a 1 bit
AUTO/MAN controllore 1 word 305 bit 4 bit 1
LOC/REM setpoint 2 word 305 bit 6 bit 10
SP1/SP2 setpoint 5 word 305 bit 1 bit 75
ON/OFF software 6 word 305 bit 3 bit 11
STOP/START selftuning 8 word 305 bit 2 bit 3
STOP/START autotuning * 9 word 305 bit 5 bit 29
* continuo oppure one-shot
A B
STATO
INGRESSO DIGITALE
A
B
STATO A/B SERIALE zona 1
A B
STATO A/B SERIALE zona 2
A B
STATO A/B SERIALE zona 3
A B
STATO A/B SERIALE zona 4
STATO A/B zona 1
STATO A/B zona 2
STATO A/B zona 3
STATO A/B zona 4
SCRITTURA SERIALE STATO A/B zona 4 SCRITTURA SERIALE
STATO A/B zona 3 SCRITTURA SERIALE
STATO A/B zona 2 SCRITTURA SERIALE
STATO A/B zona 1 FRONTE INGRESSO DIGITALE
oppure al POWER-ON
UTILIZZO DI UNA FUNZIONALITA’ DELL’INGRESSO DIGITALE 1 DI ABILITAZIONE ALL’ACCENSIONE SOFTWARE
L’Accensione software (ON) può essere configurata con la doppia condizione di abilitazione da ingresso digitale e da scrittura via seriale. L’abilitazione da ingresso digitale 1 (diG) è comune a tutte le zone mentre l’abilitazione da scrittura via seriale è specifica per ogni singola zona.
L’impostazione ON/OFF via seriale viene salvata in eeprom (STATUS_W_EEP, indirizzo 698 bit 3) per il ripristino della condizione alla successsiva riaccensione hardware (power-on); per le forzature alla riaccensione di sempre acceso software (ON) oppure di sempre spento software (OFF) utilizzare il parametro P.On.t.
Impostazione Indirizzo per scrittura via seriale
dIG Accesso a 16 bits Accesso a 1 bit
ON/OFF software 13 word 305 bit 3 bit 11
ON OFF
STATO INGRESSO DIGITALE 1
SCRITTURA SERIALE ON/OFF zona 1
ON OFF
ON OFF
ON OFF
ON OFF
SCRITTURA SERIALE ON/OFF zona 2
SCRITTURA SERIALE ON/OFF zona 3
SCRITTURA SERIALE ON/OFF zona 4
STATO ON/OFF zona 1 logicoAND
STATO ON/OFF zona 2 logicoAND
STATO ON/OFF zona 3 logicoAND
STATO ON/OFF zona 4 logicoAND
ALLARMI ALLARMI GENERICI AL1, AL2, AL3 e AL4
Sono sempre disponibili 4 allarmi definiti generici che possono assumere diverse funzionalità.
Tipicamente l’allarme AL.1 viene definito di minima e AL.2 di massima.
Le fasi da seguire per la completa impostazione degli allarmi sono le seguenti:
- selezione della variabile di riferimento di cui monitorare il valore (parametri A1.r, A2.r, A3.r e A4.r):
l’origine di tale variabile può essere scelta tra la variabile di processo PV (generalmente legata all’ingresso principale), l’ingresso amperometrico, l’ingresso voltmetrico, l’ingresso analogico ausiliario o il setpoint attivo.
- impostazione del valore di soglia dell’allarme (parametri AL.1, AL.2, AL.3 e AL.4).
è il valore utilizzato per il confronto con il valore della variabile di riferimento: può essere assoluto oppure indicare uno sco- stamento dalla variabile nel caso di allarme relativo.
- impostazione del valore di isteresi per l’allarme (parametri Hy.1, Hy.2, Hy.3 e Hy.4):
il valore di isteresi definisce una banda per il sicuro rientro della condizione di allarme: senza tale banda, l’allarme verrebbe disattivato appena la variabile di riferimento rientra nei limiti di soglia con la possibilità di generare nuovamente la segnalazione di allarme in presenza di oscillazioni del segnale di riferimento attorno al valore di soglia.
- selezione del tipo di allarme:
- assoluto/relativo: se l’allarme è riferito ad un valore assoluto oppure ad un’altra variabile (per esempio al setpoint).
- diretto/inverso: se la variabile di riferimento supera la soglia di allarme nello “stesso senso” dell’azione di regolazione oppure no. Ad esempio, l’allarme è diretto se la variabile di riferimento supera il valore della soglia superiore durante il riscaldamento oppure assume valori inferiori alla soglia inferiore durante il raffreddamento. Analogamente l’allarme è inverso se la varia- bile di riferimento assume valori inferiori alla soglia inferiore durante il riscaldamento oppure superiori alla soglia durante il raffreddamento.
- normale/simmetrico: se il valore della banda è sottratto o sommato rispettivamente al limite superiore e inferiore delle soglie di allarme oppure indica una banda superiore e inferiore rispetto alla soglia di allarme.
- con/senza disabilitazione all’accensione: se si vuole controllare il valore della variabile di riferimento dall’accensione del sistema oppure attendere che la variabilie entri prima nella fascia controllo.
- con/senza memoria: se la segnalazione della condizione di allarme permane anche in assenza della causa oppure cessa quando la variabile rientra nei valori normali.
- definizione dei limite inferiore e superiore di impostabilità degli allarmi di tipo assoluto: se l’allarme è utilizzato per controllare che l’operatore non imposti un valore di setpoint al di fuori di una certa banda durante il funzionamento multiset.
I concetti esposti sopra sono meglio evidenziati nelle seguenti figure:
tempo AL1 + Hyst1 AL2 + Hyst2 AL2
AL1
allarme 1 allarme 2
(*)
Per AL1 allarme assoluto inverso (di minima) con Hyst 1 positiva, AL1 t = 1 (*) = OFF se esiste disabilitazione all’accensione
Per AL2 allarme assoluto diretto (di massima) con Hyst 2 negativa, AL2 t = 0
Allarme assoluto di tipo normale
Per AL1 allarme assoluto inverso simmetrico con isteresi Hyst 1, AL1 t = 5 Per AL1 allarme assoluto diretto simmetrico con isteresi Hyst 1, AL1 t = 4 Nota: isteresi minima = 2 punti scala.
inverso diretto
AL1
AL1 + [ Hyst1 ] AL1 - [ Hyst1 ] tempo
Allarme assoluto di tipo simmetrico
Per AL1 allarme relativo inverso normale con isteresi Hyst 1 negativa, AL1 t = 3 Per AL1 allarme relativo diretto normale con isteresi Hyst 1 negativa, AL1 t = 2
SP+AL1 SP
inverso diretto
tempo Hyst1
Allarme relativo al setpoint di tipo normale
Per AL1 allarme relativo inverso simmetrico con isteresi Hyst 1, AL1 t = 7 Per AL1 allarme relativo diretto simmetrico con isteresi Hyst 1, AL1 t = 6
tempo SP+AL1
SP
inverso diretto
SP-AL1
Allarme relativo al setpoint di tipo simmetrico
Isteresi allarmi
187
27 XY.1
R/W Isteresi per allarme 1 ± 999punti scala 0...999 sec. Se +32 in A1.t
- 1
0...999 min. Se +64 in A1.t
59 XY.4
R/W Isteresi per allarme 4 ± 999punti scala 0...999 sec. Se +32 in A4.t
- 1
0...999 min. Se +64 in A4.t
189
53 XY.3
R/W Isteresi per allarme 3 ± 999punti scala 0...999 sec. Se +32 in A3.t
- 1
0...999 min. Se +64 in A3.t
188
30 XY.2
R/W Isteresi per allarme 2 ± 999punti scala 0...999 sec. Se +32 in A2.t
- 1
0...999 min. Se +64 in A2.t
Variabili di riferimento
215 a1.r
R/W Selezione variabile riferimento allarme 10
216 A2.r
R/W Selezione variabile riferimento allarme 2217 A3.r
R/W Selezione variabile riferimento allarme 3218 A4.r
R/W Selezione variabile riferimento allarme 4Variabile da comparare Soglia di riferimento
0 PV (variabile di processo) AL
1 in.tA1 AL
(In.tA1 OR In.tA2 OR In.tA3 CON CARICO TRIFASE)
2 In.tV1 AL
(In.tV1 OR In.tV2 OR In.tV3 CON CARICO TRIFASE)
3 SPA (setpoint attivo) AL (solo assoluto) 4 PV (variabile di processo) AL [solo relativo e riferito a SP1 (con funzione multiset)
5 In.2 ingresso ausiliario AL
N.B. per i codici 1, 2 e 5 il riferimento all’allarme è in punti scala e non al punto decimale (d.P)
0
0
0
Tabella soglie di riferimento allarmi
Soglie di allarme
475 - 177
12 AL.1
R/W Soglia allarme 1 (punti scala)500
476 - 178
13 AL.2
R/W Soglia allarme 2 (punti scala)100
52 - 479
14 AL.3
R/W Soglia allarme 3 (punti scala)700
480
58 AL.4
R/W Soglia allarme 4 (punti scala)800
-1999...9999
punti scala -999...999 se allarme simmetrico 0...999 se allarme simmetrico e relativo
-1999...9999
punti scala -999...999 se allarme simmetrico 0...999 se allarme simmetrico e relativo
-1999...9999
punti scala -999...999 se allarme simmetrico 0...999 se allarme simmetrico e relativo
-1999...9999
punti scala -999...999 se allarme simmetrico 0...999 se allarme simmetrico e relativo
46
bit AL1 diretto/inverso R/W47
bit AL1 assoluto/relativo R/W48
bit AL1 normale/simmetrico R/W49
bit AL1 disabilitato all’accensione R/W50
bit AL1 con memoria R/W54
bit AL2 diretto/inverso R/W55
bit AL2 assoluto/relativo R/W56
bit AL2 normale/simmetrico R/W57
bit AL2 disabilitato all’accensione R/W58
bit AL2 con memoria R/WTipo di allarme
406 a1.t
R/W Tipo allarme 10
407 A2.t
R/W Tipo allarme 2408
54A3.t
R/W Tipo allarme 3409 A4.t
R/W Tipo allarme 40
0
0
Diretto (di massima) Assoluto Normale Inverso (di minima) Relativo Simetrico
al setpoint attivo (finestra)
0 diretto assoluto normale
1 inverso assoluto normale
2 diretto relativo normale
3 inverso relativo normale
4 diretto assoluto simmetrico
5 inverso assoluto simmetrico
6 diretto relativo simmetrico
7 inverso relativo simmetrico
+ 8 per disabilitare all'accensione fino alla prima intercettazione + 16 per abilitare la memoria dell'allarme
+ 32 Hys diventa tempo di ritardo all’attivazione dell’allarme (0...999 sec.) (escluso assoluto simmetrico)
+ 64 Hys diventa tempo di ritardo all’attivazione dell’allarme (0...999 min.) (escluso assoluto simmetrico)
+ 136 per disabilitare all’accensione o al cambio di setpoint fino alla prima intercettazione
+ 256 solo per allarmi con memoria e ritardo: il ritardo a tempo diventa isteresi a tempo con conteggio bloccato in condizioni di SBR, al rientro della condizione di SBR il conteggio riprende da zero
Tabella comportamento allarmi