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CHE COS è LA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA. Conoscere la struttura dell esperienza soggettiva per cambiare in meglio

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Academic year: 2022

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(1)

CHE COS’è LA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA

Conoscere la struttura

dell’esperienza

soggettiva per

cambiare in

meglio

(2)

!  Rendere efficace la tua comunicazione

!  Creare buone relazioni entrando in sintonia con le altre persone

!  Formulare le domande giuste nel momento e nel modo giusto

!  Utilizzare il linguaggio del corpo per comunicare meglio

!  Accedere più facilmente allo stato d’animo desiderato

!  Definire obiettivi chiari per te e per gli altri e strategie per raggiungerli

!  Risolvere conflitti interiori o paure che ti bloccano

!  Cambiare le abitudini che non ti sono utili

10 cose che puoi iniziare ad avere gia’ oggi

(3)

Noi costruiamo le nostre esperienze utilizzando i nostri sistemi sensoriali:

Ogni esperienza è sensoriale

Visivo Auditivo Kinestesico Olfattivo Gustativo Propriocettivo

Kinestesico

Il linguaggio verbale, così come il pensiero, funziona utilizzando frammenti dell’

esperienza sensoriale soggettiva.

Perciò qualunque cosa ci succeda o ci passi per la testa, è una struttura

“costituita” da uno o più di questi elementi.

(4)

Gli accessi oculari

(5)

Un tempo si pensava che la nostra mente fosse come una lavagna bianca che attraverso l’esperienza arrivava di mano in mano a conoscere la realtà

Oggi sappiamo che non è così. Comunque vadano le cose, quella che noi

chiamiamo realtà è una costruzione del nostro sistema neurale: non la realtà oggettiva (che nessuno conosce) ma una sua rappresentazione, una mappa.

Ogni essere umano attraverso le proprie esperienze forma una sua personale

mappa della realtà, che però –e fortunatamente- è in buona parte sovrapponibile a quella degli altri.

Le opinioni che abbiamo sul mondo, le persone e ciò che ci accade sono giudizi sulla nostra mappa.

Che le cose ci stiano andando bene o male, questo non accade nella realtà ma nella nostra mappa della realtà, codificata nella nostra configurazione neurale.

La mappa della realtà

(6)

Le credenze non sono altro che routine cognitive apprese. Tra esse esiste una particolare classe di credenze che sono di ostacolo ad attivare le

nostre risorse interne fino in fondo, o addirittura le possono mettere fuori gioco: sono le credenze limitanti.

Queste credenze funzionano come profezie che si auto avverano, cioè che si avverano solo grazie al fatto che ci si crede.

Trappole nella mappa: Le credenze limitanti

(7)

NON SONO CAPACE”

Gli altri possono farcela, io no.

Aspettative di fallimento.

Emozioni segnale: imbarazzo, frustrazione, autosvalutazione

“E’ IMPOSSIBILE”

A queste condizioni nessuno può farcela Aspettative di inutilità e rischio

Emozioni segnale: indecisione, demotivazione, sfiducia

“NON SI DEVE”

E’ ingiusto/immorale/sconveniente

Aspettative di biasimo e perdita di immagine Emozioni segnale: vergogna,irritazione

I 3 Tipi di credenze limitanti

(8)

O meglio: lo sono solo finché gli credete.

Infatti pensieri come “SARA’ UN FALLIMENTO” oppure “BUTTERO’ VIA IL MIO TEMPO” o anche “SARA’ UNA SITUAZIONE PENOSA”

sono profezie sul futuro, come la frase:

“LA PROSSIMA ESTATE SARA’ CALDA”

Chi può dire che sia vera o falsa?

Non sono mai vere: Mai.

(9)

Cos’è la COMUNICAZIONE? A COSA SERVE?

E’ il processo con cui gli organismi viventi

interagiscono a fini di

sopravvivenza

(10)

Cos’è la COMUNICAZIONE? A COSA SERVE?

COMUNICARE =

INFLUENZARE

(11)

CANALI DELLA COMUNICAZIONE

•  PAROLE: VERBALE

•  VOCE: PARAVERBALE

•  CORPO: NON VERBALE

(12)

Come comunichiamo

Verbale 7%

Paraverbale 38%

Non verbale 55%

•  La voce e il corpo sono molto più Importanti di ciò che si dice.

•  Dunque il “come” è più importante del “cosa”

•  Quando il come e il cosa sono allineati,

si ha il massimo impatto (congruenza)

(13)

Comunicare = influenzare

•  Ogni comportamento comunica

•  Ogni comportamento influenza

•  Non si può non comportarsi

•  Non si può non comunicare

(14)

Comunicazione e feedback

Se raccontiamo una barzelletta e nessuno ride, non abbiamo comunicato comicità ma imbarazzo.

Se facciamo una proposta e nessuno la condivide, non abbiamo comunicato desiderio o interesse, ma vaghezza oppure

complicazioni.

In ogni caso, il reale significato di ciò che comunichiamo non sta nelle nostre intenzioni, ma nel feedback che riceviamo.

Capire e accogliere il feedback ci è utile per rilanciare.

(15)

Comunicazione efficace

•  La comunicazione efficace si valuta da come influenza il destinatario.

•  Il comunicatore professionale sa qual è il suo obiettivo di comunicazione e se ne prende la responsabilità.

Non cercare scuse.

Se quello che fai non funziona,

fai qualcosa d’altro!

(16)

L’empatia è una bella cosa, ma

•  Va e viene quando vuole lei

•  Spesso toglie lucidità nell’azione

Oltre l’empatia

(17)

Per fortuna c’è il rapport!

(18)

Prima mossa: studiare con attenzione

Con la

CALIBRAZIONE

Prendo nota di tutti gli elementi del paraverbale:

•  Volume

•  Timbro

•  Pronuncia

•  Accento

… e del non verbale:

•  Postura

•  Ritmo

•  Mimica

•  Gesti

(19)

seconda mossa: ispirare familiarità

Con il RISPECCHIAMENTO

Li riproduco con il MIO paraverbale e col MIO corpo

(20)

terza mossa: allineare i discorsi

Con il

RICALCO VERBALE

(21)

•  Segnali paraverbali di incoraggiamento

•  Eco (ripetere l’ultima parola)

•  Rimando (ripetere l’ultima frase: “Lei mi sta dicendo che…” )

•  Riassunto (riprendere i punti salienti detti dall’altro)

•  Riprendere più volte le k-words dell’interlocutore

Schemi di ricalco verbale

Parlare rispecchiando

il tono emotivo dell’altro

(22)

Le fasi dalla sintonia al controllo

Calibrazione +

Rispecchiamento +

Ricalco

GUIDA

A R P P O R

T

(23)

Attenti all’imprinting !

Ogni volta che contattate una persona per la prima volta, si determina in pochi secondi quel fenomeno etologico

chiamato Imprinting.

E’ un momento fondamentale per il vostro successo futuro:

come dicono gli esperti, “non ci sarà una seconda volta

per fare una prima, buona

impressione.

(24)

gestire l’imprinting: regola 4 per 20

1.  Nei primi 20 secondi

2.  Le prime 20 espressioni 3.  I primi 20 gesti

4.  Le prime 20 parole

1.  Nei primi 20 secondi

2.  Le prime 20 sfumature vocali

E al telefono?

(25)

Contenuto e relazione

•  Contenuto: cosa facciamo uno con l’altro (verbale)

•  Relazione: chi siamo uno per l’altro (non v. e paraverbale)

TU SEI OK, QUELLO

CHE FAI NON E’ OK TU SEI OK, QUELLO CHE FAI E’ OK

TU NON SEI OK, QUELLO CHE FAI NON

E’ OK

TU NON SEI OK, QUELLO CHE FAI E’ OK

Relazione +

ACCORDO DISACCORDO

ROTTURA OPPORTUNISMO

Contenuto +

(26)

1.  La mente è un fenomeno relazionale.

2.  I nostri sensi non ricevono. Esplorano.

3.  La realtà non è direttamente percepibile. La mappa non è il territorio.

4.  Ognuno, in base alla propria mappa, fa in ogni momento la miglior scelta possibile.

5.  Le risorse sono nella mappa, quindi dentro di noi. Così pure i problemi.

6.  Per il nostro cervello esperienza interna ed esperienza esterna si equivalgono.

Statement della pnl: mappa e realtà

(27)

1.  Comunicare e influenzare sono sinonimi.

2.  E’ impossibile non comunicare.

3.  La comunicazione è un processo circolare e simultaneo.

4.  La comunicazione avviene su tre livelli: verbale, paraverbale, non verbale.

5.  La congruenza fra i tre livelli massimizza l’impatto dell’influenzamento.

6.  Ogni interazione ha un aspetto di contenuto (cosa rispettivamente si fa) e di relazione (chi siamo l’uno per l’altro).

7.  Chi vuole raggiungere un obiettivo se ne deve prendere la titolarità al 100%.

Statement della pnl: comunicazione e relazione

(28)

Modelli di Comunicazione srl

Via Garofalo, 4 20133 Milano

[email protected] www.modellidicomunicazione.com

By Camillo Sperzagni, 2016

Email: [email protected] Mob. 388.4909248

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