CHE COS’è LA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA
Conoscere la struttura
dell’esperienza
soggettiva per
cambiare in
meglio
! Rendere efficace la tua comunicazione
! Creare buone relazioni entrando in sintonia con le altre persone
! Formulare le domande giuste nel momento e nel modo giusto
! Utilizzare il linguaggio del corpo per comunicare meglio
! Accedere più facilmente allo stato d’animo desiderato
! Definire obiettivi chiari per te e per gli altri e strategie per raggiungerli
! Risolvere conflitti interiori o paure che ti bloccano
! Cambiare le abitudini che non ti sono utili
10 cose che puoi iniziare ad avere gia’ oggi
Noi costruiamo le nostre esperienze utilizzando i nostri sistemi sensoriali:
Ogni esperienza è sensoriale
Visivo Auditivo Kinestesico Olfattivo Gustativo Propriocettivo
Kinestesico
Il linguaggio verbale, così come il pensiero, funziona utilizzando frammenti dell’
esperienza sensoriale soggettiva.
Perciò qualunque cosa ci succeda o ci passi per la testa, è una struttura
“costituita” da uno o più di questi elementi.
Gli accessi oculari
Un tempo si pensava che la nostra mente fosse come una lavagna bianca che attraverso l’esperienza arrivava di mano in mano a conoscere la realtà
Oggi sappiamo che non è così. Comunque vadano le cose, quella che noi
chiamiamo realtà è una costruzione del nostro sistema neurale: non la realtà oggettiva (che nessuno conosce) ma una sua rappresentazione, una mappa.
Ogni essere umano attraverso le proprie esperienze forma una sua personale
mappa della realtà, che però –e fortunatamente- è in buona parte sovrapponibile a quella degli altri.
Le opinioni che abbiamo sul mondo, le persone e ciò che ci accade sono giudizi sulla nostra mappa.
Che le cose ci stiano andando bene o male, questo non accade nella realtà ma nella nostra mappa della realtà, codificata nella nostra configurazione neurale.
La mappa della realtà
Le credenze non sono altro che routine cognitive apprese. Tra esse esiste una particolare classe di credenze che sono di ostacolo ad attivare le
nostre risorse interne fino in fondo, o addirittura le possono mettere fuori gioco: sono le credenze limitanti.
Queste credenze funzionano come profezie che si auto avverano, cioè che si avverano solo grazie al fatto che ci si crede.
Trappole nella mappa: Le credenze limitanti
“
NON SONO CAPACE”
Gli altri possono farcela, io no.
Aspettative di fallimento.
Emozioni segnale: imbarazzo, frustrazione, autosvalutazione
“E’ IMPOSSIBILE”
A queste condizioni nessuno può farcela Aspettative di inutilità e rischio
Emozioni segnale: indecisione, demotivazione, sfiducia
“NON SI DEVE”
E’ ingiusto/immorale/sconveniente
Aspettative di biasimo e perdita di immagine Emozioni segnale: vergogna,irritazione
I 3 Tipi di credenze limitanti
O meglio: lo sono solo finché gli credete.
Infatti pensieri come “SARA’ UN FALLIMENTO” oppure “BUTTERO’ VIA IL MIO TEMPO” o anche “SARA’ UNA SITUAZIONE PENOSA”
sono profezie sul futuro, come la frase:
“LA PROSSIMA ESTATE SARA’ CALDA”
Chi può dire che sia vera o falsa?
Non sono mai vere: Mai.
Cos’è la COMUNICAZIONE? A COSA SERVE?
E’ il processo con cui gli organismi viventi
interagiscono a fini di
sopravvivenza
Cos’è la COMUNICAZIONE? A COSA SERVE?
COMUNICARE =
INFLUENZARE
CANALI DELLA COMUNICAZIONE
• PAROLE: VERBALE
• VOCE: PARAVERBALE
• CORPO: NON VERBALE
Come comunichiamo
Verbale 7%
Paraverbale 38%
Non verbale 55%
• La voce e il corpo sono molto più Importanti di ciò che si dice.
• Dunque il “come” è più importante del “cosa”
• Quando il come e il cosa sono allineati,
si ha il massimo impatto (congruenza)
Comunicare = influenzare
• Ogni comportamento comunica
• Ogni comportamento influenza
• Non si può non comportarsi
• Non si può non comunicare
Comunicazione e feedback
Se raccontiamo una barzelletta e nessuno ride, non abbiamo comunicato comicità ma imbarazzo.
Se facciamo una proposta e nessuno la condivide, non abbiamo comunicato desiderio o interesse, ma vaghezza oppure
complicazioni.
In ogni caso, il reale significato di ciò che comunichiamo non sta nelle nostre intenzioni, ma nel feedback che riceviamo.
Capire e accogliere il feedback ci è utile per rilanciare.
Comunicazione efficace
• La comunicazione efficace si valuta da come influenza il destinatario.
• Il comunicatore professionale sa qual è il suo obiettivo di comunicazione e se ne prende la responsabilità.
Non cercare scuse.
Se quello che fai non funziona,
fai qualcosa d’altro!
L’empatia è una bella cosa, ma
• Va e viene quando vuole lei
• Spesso toglie lucidità nell’azione
Oltre l’empatia
Per fortuna c’è il rapport!
Prima mossa: studiare con attenzione
Con la
CALIBRAZIONE
Prendo nota di tutti gli elementi del paraverbale:
• Volume
• Timbro
• Pronuncia
• Accento
… e del non verbale:
• Postura
• Ritmo
• Mimica
• Gesti
seconda mossa: ispirare familiarità
Con il RISPECCHIAMENTO
Li riproduco con il MIO paraverbale e col MIO corpo
terza mossa: allineare i discorsi
Con il
RICALCO VERBALE
• Segnali paraverbali di incoraggiamento
• Eco (ripetere l’ultima parola)
• Rimando (ripetere l’ultima frase: “Lei mi sta dicendo che…” )
• Riassunto (riprendere i punti salienti detti dall’altro)
• Riprendere più volte le k-words dell’interlocutore
Schemi di ricalco verbale
Parlare rispecchiando
il tono emotivo dell’altro
Le fasi dalla sintonia al controllo
Calibrazione +
Rispecchiamento +
Ricalco
GUIDA
A R P P O R
T
Attenti all’imprinting !
Ogni volta che contattate una persona per la prima volta, si determina in pochi secondi quel fenomeno etologico
chiamato Imprinting.
E’ un momento fondamentale per il vostro successo futuro:
come dicono gli esperti, “non ci sarà una seconda volta
per fare una prima, buona
impressione ” .
gestire l’imprinting: regola 4 per 20
1. Nei primi 20 secondi
2. Le prime 20 espressioni 3. I primi 20 gesti
4. Le prime 20 parole
1. Nei primi 20 secondi
2. Le prime 20 sfumature vocali
E al telefono?
Contenuto e relazione
• Contenuto: cosa facciamo uno con l’altro (verbale)
• Relazione: chi siamo uno per l’altro (non v. e paraverbale)
TU SEI OK, QUELLO
CHE FAI NON E’ OK TU SEI OK, QUELLO CHE FAI E’ OK
TU NON SEI OK, QUELLO CHE FAI NON
E’ OK
TU NON SEI OK, QUELLO CHE FAI E’ OK
Relazione +
ACCORDO DISACCORDO
ROTTURA OPPORTUNISMO
Contenuto +
1. La mente è un fenomeno relazionale.
2. I nostri sensi non ricevono. Esplorano.
3. La realtà non è direttamente percepibile. La mappa non è il territorio.
4. Ognuno, in base alla propria mappa, fa in ogni momento la miglior scelta possibile.
5. Le risorse sono nella mappa, quindi dentro di noi. Così pure i problemi.
6. Per il nostro cervello esperienza interna ed esperienza esterna si equivalgono.
Statement della pnl: mappa e realtà
1. Comunicare e influenzare sono sinonimi.
2. E’ impossibile non comunicare.
3. La comunicazione è un processo circolare e simultaneo.
4. La comunicazione avviene su tre livelli: verbale, paraverbale, non verbale.
5. La congruenza fra i tre livelli massimizza l’impatto dell’influenzamento.
6. Ogni interazione ha un aspetto di contenuto (cosa rispettivamente si fa) e di relazione (chi siamo l’uno per l’altro).
7. Chi vuole raggiungere un obiettivo se ne deve prendere la titolarità al 100%.
Statement della pnl: comunicazione e relazione
Modelli di Comunicazione srl
Via Garofalo, 4 20133 Milano
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By Camillo Sperzagni, 2016
Email: [email protected] Mob. 388.4909248