L ITALIA nONVAENTALEl
TESTO ITALIANO E FRANCESE
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I J-Y «ftV^i^^^I
L'ITALIA MONVMENTALE
COLLEZIONE DI MONOGRAFIE
Sotto
ilpatronato
delTouring Club Italiano
(Thp i. H. î-itU ÎJjtbrariî
Nortl) (taraltna &tatp ïïnitiprfiitg
FROM THE LIBRARY OF WILLIAM LUDWIG BAUMGARTEN
1885 - 1959
L'ITALIA MONVMENTALE
SOTl
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LE(
S. Gì
TVTTI
I DIRITTIRISERVATI.
Le
illustrazioni chenon
portano speciale indicazionesono
da
fotografie di D.ANDERSON, Roma.
LE CHIESE DI ROMA.
S. Costanza. —
Ilmausoleo
di S. Costanza sulla viaNomentana,
fu anticamente creduto edifìzio de' tempi pagani ridotto all'uso cristiano: lo si volleun
antico tempio di Bacco.L'ipotesi è erronea giacché la costruzione fu innalzata per le
donne
della famiglia di CostantinoMagno
fra il326
ed il329.
Fu
restauratouna prima
volta allametà
del secoloXV;
il cardinale Alessandro de' Medici ne fece mettere a
nudo
lemura
esterneonde
preservarlo dall'umidità.Un
secondo re- stauro lo subì per opera del Cardinale Varallo nel secoloXVIII,
epapa
PioVII
nel 18 19ne fece rimuovere isarcofaghi.Il tempio si presenta
come una
rotonda a deambulatorio, con doppia fila di colonne abbinate, dai fusti di granito grigio sormontati da capitelli con trabeazioni amo'
di pulvini, reg- genti i peducci degli archi su cui posa la vòlta emisferica.Sono
a notarsi alcuni fra questi capitelli chehanno
le foglieappena
sbozzate enon
portate a finimento.Lo
spazio anulare fra il giro delle colonne e ilmuro
esterno è coperto da
una
vòlta a botte adorna di musaici fra i più belli dell'epoca paleocristiana, con rappresentazioni ven- demmiali, genietti alati, intrecci dipampini
e viticci.Sono
disegnate su fondo bianco; di spirito
completamente
pagano, per le forme e per la tecnica, siriattaccano alla migliore tra- dizione classica. Il sarcofago di Costanza ripete in scultvu'ai
medesimi
motivi: sino al 1595 esso rimase al centro del mausoleo, e solo in quell'anno fumesso
daun
lato per far posto adun
altare.Oggi
si trova nelMuseo
Vaticano.S.
Prudenziana. —
Si stima essere la chiesa di Santa Prudenziana la più antica chiesa diRoma,
e la sua origine si fa risalire al pontificato di S. Pio I che intorno al 143 consacròun
oratorio nella casa del Senatore Prudente, sor- gente alVico
Patrizio all'Esquilino.Fu
dedicata, secondo ilLiber Poniijicalis, a Prudenziana e ai
due
fratelliTimoteo
e Novale.
Un primo documento
che parla dell* edificio è rcpitaflio del 384: sotto il pontificato di Siricio (385-395) subiun primo
radicale restauro.A
tale epoca appartengonoi musaici dell'abside ritagliati ed in parte guasti nel restauro del Cardinale Caetani. 11
musaico
nella tazza rappresentaGesù
circondato dagli Apostoli : il Salvatore tiene inmano un
libro su cui è scrittoDominus
Conscrvator EcclcsiœPru-
dentianœ. Dietro si svolge la veduta diuna
città, riprodu- cente forse gli edifici delVico
Patrizio che eressero i preti Ilicio,Leopardo
eMassimo come
ci dice l'epigrafe scoperta nel1850
dalDe
Rossi all'Esquilino.Una
recente interpre- tazione,documentata
dalla carta inmusaico
diMadaba
e dalle descrizioni delle Peregrinatio Stiva, vuole che questi edifici siano la rappresentazione diGerusalemme
quale era nelIV
secolo.A
fianco sonodue
maestose figure didonna
in abito da matrona, che
porgono
corone di foglie, personi- ficazione diGerusalemme
quale si troverà più tardi negli affreschi di S.Vincenzo
al Volturno.Nella cappella in fondo alla navata, secondo la tradizione, S. Pietro disse la
Messa:
vi si conserva ancora l'antico pa-vimento romano
proveniente forse dal palazzo del Senatore Prudente,Sulle pareti della chiesa sono infisse moltelapidi dei tempi
dell' alto medioevo.
11 campanile cheoggi
vediamo
sforatoda trifore,nel caratte- ristico stile lombardo-romaiio,èopera dellafinedelXII
secolo.S.
Giovanni
inLaterano. — La
tradizione vuole chela chiesa sia stata costruita da Costantino
dopo
la battaglia delPonte
Milvio e questaveramente
è forse l'unica opera sua fra le molte che la leggenda popolare gli attribuisce. Sorse suuna
parte del palazzo dei Laterani confiscato sottoNerone quando
Plauzio Laterano prese parte aduna
congiura controla vita dell'imperatore. AU'ejioca della costruzione basilicale, esso ap|)artcneva a Fausta figlia di
Massimiano
e moglie di Costantino, e fu in parte ceduta alVescovo
Silvestro per l'erezione dell'edificio chedoveva
essereOmntutn
Urbis et Orbis eccUsiarutnmater
et caput.Con
lei si determina il tipo della basilica cristiana latina, a file di colonne separanti le navate e con copertura in legno.I Vandali, condotti da Genserico la saccheggiarono:
Papa
—
6—
Leone
ilGrande
(440-461) la ricostruìuna
prima volta, poi la restauròAdriano
I {771-795) fin che fu ridottaad un cumulo
di rovine verso 1'anno
896. Risorse nel905
per opera di Sergio III,ma nuovamente
periva nell'incendio del 6maggio
1308; invano la ricostruivaClemente V,
che nel1360 un
secondo incendio la riduceva adun cumulo
di ro- vine. Il senese Giovanni Stefani ne dovevariprendere i lavori sottoUrbano V,
che erano continuati sotto il pontificato diMartino V
e quello diEugenio IV.
IlBorromino
per inca- rico di InnocenzoX,
la rifaceva interamente e nel1734
Alessandro Galilei innalzava la facciata.Nulla
adunque
rimane dell' antica architettura, senon
qualche accenno. Notevole è il portico o galleria girante attorno all' abside, il prototipo di quel deambulatorio che diverrà così bel partito architettonico durante l'età romanica.I
due
campanili sulla facciata sono opera del secoloXII,
edil chiostro del
XIII,
contieneuna
vera da pozzo, pregevole lavoro del secoloX.
Ben
conservato invece nella suaforma
architettonica è ilBattistero Lateranese ove la leggenda vuole che 1'impera- tore Costantino ricevesse il battesimo dalle
mani
diPapa
Silvestro.
È
di forma ottagonale, conun
giro interno di otto colonne di porfido reggentiun
architrave su cui si leggono idistici famosi.
Al
di sopra sono altre otto colonne dimarmo
bianco reggenti la cupola, che sotto Sisto III (432-440) fu costruita al
modo
ravennate, cioè con tubi incastrati gli uni dentro gli altri e disposti a spirale.Fu
restaurata daAdriano
III (884) e poi daPapa Leone X
de' Medici, daPaolo
IIIFarnese,
da
GregorioXIII
che neadornò
il soffitto e la porta,ed
infine daUrbano
Vili.Ha
quattro cappelle: in quella a destra si conservano le porte in bronzo fatte fondere daPapa
Ilario (461-468).Quella di S.
Venanzio
fu fatta decorare di preziosi musaici da GiovanniIV
dalmata, (640-642)quando
fece raccoglierei martiri Salonitani.
S. Paolo. —
Sorse sulla via Ostiense,poco
discosto dal1'
Acquee
Salviœ ove era stato martirizzato l'apostolo.La
ba- silica costantiniana aveva cinque navate con colonne dimarmo numidico
e africano, in parte tolte alla basilica Emilia.Nel 386
Valentiniano II,Teodosio
ed Arcadio l'ampliarono. Nel- l'anno880
GiovanniVili
cinse dimura
tutto il complesso—
7—
di edifici che era sorto attorno alla basilica, per proteggerlo dalle scorrerie dei Saraceni. Nella notte del 15 luglio 1823
un
violento incendio distrusse quelmonumento
che attraversoi secoli si era conservato
immune
dalle eccessivemanomis-
sioni che avevano sfigurati in
Roma
tutti i primitivimonu-
menti cristiani. Ricostruita presso apoco
nelle forme dell'an- tica, lanuova
chiesa fu riconsacrata il 23 luglio 1840.Dell'antica costruzione
rimangono
sull' arco trionfale imusaici rafììguranti il Salvatore circondato dai ventiquattro seniori, fatti eseguire da Galla Placidia nel 440, e restaurati nel
IX
secolo. I musaici dell'abside sono opera del pontifi- cato diOnorio
III, cominciati nel 1226.Il chiostro è opera romanicaeseguita fra il 1193 edil i241.
Santa Maria Maggiore. — La
fondazione di questa chiesa si riattacca alla leggenda che il Libro Pontificale narra nella vita diPapa
Liberio, Nella notte del 4 d'agosto del- l'anno352
il patrizio Giovannisognò
aver veduto cader della neve presso ilMacellum
Livice all'Esquilino: ilPapa
stesso ebbe in (juella notte lamedesima
visione, e recatisi idue
sull'Esquilino, videro che veramente ivi era nevicato. Ivi tracciarono il piano dellanuova
basilica che fu detta Libe- riana, ed anchead
nives inmemoria
del miracolo. Si trova anche chiamataad
presepe per essere stata ivi trasportatada Gerusalemme
la culla di Gesù. Nell'anno432
ilPapa
Sisto III la riedificò dalle fondamenta, ed allora prese ilnome
di S.Maria Madre
di Dio. Varie modificazioni subi sinoal pon-tificato di
Eugenio
III (1145-1153) coU'aggiunta diun
por-tico ad uso di
matroneo
nella tribuna,matroneo
che fu poi demolito nel1290
daPapa
NicolaIV
che rifece l'abside.Restauri susseguenti furono fatti dal Cardinale d'Estonteville,
da
SistoVI
e da PaoloV.
IlPapa Clemente X
fece erigere la facciata esterna dell'abside e BenedettoXIV
restaurò dinuovo
tutto l'edificio e vi aggiunse la facciata attualo. Gli antichi musaici della facciata laterale si conservano ora nel portico supcriore. Il campanile fu fatto erigere nel1370
da GregorioXI
; la navata centrale haun
belpavimento
cosma- tesco fatto eseguire nel secoloXII
da due patrizi romani.Sesto e Giovanni di
Paparone ed
i musaici dell' abside sono opera diGiacomo
Torriti, eseguiti a spese del CardinalCo-
lonna nel 1291^.Santa Sabina. — La
chiesa di S. Sabina sull'Aventino,-fu edificata nel
425
dal prete Pietro illirico, sotto il pontifi- cato di Celestino, e consacrata nel432
dapapa
Sisto III.Si vuole che nella sua costruzione fossero state impiegate le
colonne di
un
tempio diDiana
esistente vicino alla chiesa della Santa. Nell'anno824
fu restaurata daEugenio
ITI e nel 1216 daOnorio
III che la cinseanche
dimura
e la riparò con torri. Altri restauriebbe
a subire per opera di GregorioIX
verso il 1238 e diOnorio IV
nel 1285.Fu
ridotta allo stato attuale nel 1587 da Sisto
V.
Assai notevoli sono nel portico le porte intagliate in legno di cipresso, opera della
prima metà
delV
secolo, eseguiteforse sotto il pontificato di Sisto III (432-440). Il
musaico
soprastante la porta della navata centrale colleimmagini
della chiesa e della sinagoga à anch'esso opera delV
secolo.Questa
basilica ci presentauno
dei tipi meglio conservati dell'architettura paleo-cristiana, colle sue navate divise da arcate voltate sui capitelli delle colonne e la sua copertura a Cavalletti in legno scoperti.S.
Stefano Rotondo. —
Sorse sulMonte
Celio ove era il Macello Neroniano, durante il pontificato diPana Sim-
plicio (468-472) e
non
è punto,come
fuun tempo
creduto,un
antico edificiopagano
ridotto all'uso cristiano.Esempio
di influenza architettonica bizantina, si presentacome una
rotonda con due giri concentrici di colonne, con volta centrale e con arcate poggiate su pulvini nel giro esterno delle colonne. I capitelli sono di rozza fattura, alcuni soltanto abbozzati, in- dizio dell'uso invalso di terminare la decorazionequando
ipezzi architettonici erano in posto.
L'edificio fu restaurato da Giovanni I nel 523 e nel
530
da Felice IV.Nel 648 papa Teodoro
vi trasportò il corpo dei martiriPrimo
e Feliciano e chiuse la porta esistente per sostituirviuna
piccola abside.Adriano
I nel 772 costruì lamuragUa
centrale sorretta da colonne e pilastri.Nel
1140 Innocenzo
II aggiunse ilpronao
allanuova
porta e nel1450 papa
NicolaV
la trasformòcome
oggi si vede,murando
gli intercolonni del giro esterno di colonne.La
arricchì egUallora con decorazioni musive, porfidi, serpentini, foghami dima-
dreperla, grappoli d'uva, tarsieed
altre gentilezze, che vide nel1450
Giovanni Rucellai.Santi Cosma e Damiano. —
Questa chiesa fu eretta nel 527, regnanteAmalasunta,
dapapa
FeliceIV
negli edi-fici del
T^nplum
sacrée urbis, il luogo ove si conservavanole tavole catastali e le
mappe
diRoma.
Il tempio fu poi raccorciato dividendolo conun muro
ed aggiungendoviuna
abside, ed ebl)ecome
vestibolo il tempietto innalzato sulla via sacra in onore diRomolo
figlio di.Massenzio.La
chiesafu detta di S.
Cosma
eDamiano
in Via Sacra, o in Siliceo
in Tribìisfatis o ancora Basilica Beati Felicis.Vi
fece fare dei lavori Sergio I nel695
eLeone
III (795-816) re- staurò il tetto. Nel1Ò2Ò
alcuni lavori di sterramento ladan- neggiarono si che sei annidopo papa Urbano Vili
la rin-novava
tutta alzando ilpavimento
e decorandola con archi- tetture dell'Arrigucci e di P'ra Michele.I musaici dell'abside, dell'epoca di Felice
IV,
saranno ilprototipo di tante altre opere
musive
nelle chiese diRoma
durante il
medioevo:
rappresentano il Salvatore fra i Santi Pietro, Paolo,Cosma
eDamiano, mentre Papa
Felice pre- senta il modello della chiesa. Sotto sono le pecorelle simbo- liche e più in basso i versi dedicatori.La
chiesa inferiore ha delle porte in bronzo provenienti da qualcheedificioimperialee traccie d'aflVesclii raffiguranti laMa- donna
col P>anibino fradue
Sante, operadel sec.Vili
odelIX.
S.
Clemente. — La
tradizione vuole che la chiesa di S. Clemente sia di costruzione costantiniana: nel385
ne parlaS.
Girolamo
nel viribics ilhtstribus e nel417
S.Zozimo
vi tieneun
concilio.Era
già titolo sotto S.Leone
I nel 449.Fu
restaurata daAdriano
I (772-795) poi daLeone
III e daLeone
IV,Le
soldatesche diRoberto
il Guiscardo laro- vinarono sino allefondamenta
nel1084
e da allora in poi rimaseabbandonata
fino a che nel1108 papa
Pasquale II imjirese a riedificarlaimpiegando
il materiale ed iframmenti
decorativi scolpiti per l'antica chiesa.Restauri posteriori
ebbe
nel 1417 e nel 1585 per operadi Sisto
V,
sino a cheClemente X
la ridusse allo stuto at-tuale, coi disegni di Stefano Fontana. Gli scavi del
1858
fecero ritrovare il piano dell'antica basilica ed i
frammenti
scultori delle decorazioni fatte eseguire dal prete Mercurio che fu poi
papa
colnome
di Giovanni II: il che permise di attribuire alla loro giusta epoca i frammenti di cancello, i jilutei ed i pilastri recanti ilmonogramma
dipapa
Giovanni, chenon
erano operaquindi dell'ottavo ponteficedi talnome, ma
bensì eseguiti frail 514 edil 523sottoil pontificato di
Ormisda.
—
IO—
LES EGLISES DE ROME.
S.
Costanza. — Le
mausolée de S. Costanza sur laVia Nomentana
futlongtemps considérécomme un
édifice destemps
païens, affecté à l'usage chrétien;on
le disaitun
ancien temple de Bacchus. L' hypotèse est erronéevu que
la construction fut élevéepour
lesfemmes
de la famille de Constantin le Grand, entre les années326
et 329.Il fut restauré
une
première fois dans la moitiédu XV
siècle; le cardinal
Alexandre
de Medici en fit mettre ànu
lesmurs
extérieurs afin deles préserver de l'umidite.Le
Cardi- nal Varallo le restaurapour
la seconde fois auXVIII
siècle,et le
Pape
PieVII
en 1819, en fit déplacer les sarcophages.Le-temple se présente sous l'aspect
d'une
rotonde à déambulatoire avec double file de colonnes à fûts de granit gris, surmontées de chapiteaux ayant des pulvini soutenant les consoles sur lesquelles pose la voûte hémisphérique. Il faut noter quelques uns de ces chapiteaux dont les feuilles sont à peine ébauchées et qui n'ont pas été terminées. L'espace annulaire entre le tour des colonnes et lemur
extérieur est couvert parune
voûte en berceau, ornée de mosaïques qui sont parmi les plus belles de l'époque paléochrétienne, et qui représentent des vendanges, des petits génies ailés entrelacés depampres
et de tigettes.Le
sarcophage de Constance reproduit en sculpture lesmêmes
motifs: jusqu'en 1595 il resta au centredu
mausolée;en cette année là il fut mis d'un coté afin de laisser la place
pour un
autel. Actuellement ilse trouve auMusée du
Vatican.Santa Prudenziana. — On
estime 1' église de SantaPrudenziana comme
la plus ancienne des églises deRome,
et l'on fait
remonter
son origine jusqu'au pontificat de St.Pie I qui vers 143 consacra
un
oratoire dans lamaison du
sénateur Prudent, qui s'élevaitau Vico
Patrizio dell'Esqui- lino. Elle fut dédiée selon le Liber Pontificalis àPruden-
—
II—
ziana et
aux
frèresTimoteo
et Novato.Le
premierdocument
quimentionne
l'édifice estune
cpitaphe de384:
1'église subit une première et radicale restauration en385-395
sousle pontificat de Siricio.
A
lamême epoque
appartiennent lesmosaïques
retaillées et en partie abimées dans la restauration faite par le Cardinal Caetani.La mosaïque
de l'abside re- présente Jésus entouré par les Apôtres; leSauveur
tient enmain
un livre sur lequel est écritDominus
ConservatorEc- cUsiœ
Prudcntianœ.Dans
le fond se dévéloj^pe la vued'une
ville, peut-être la reproduction des édifices
du Vico
Patrizio érigés par les prêtres Ilicio,Leopardo
etMassimo. (Une
récente mterprétationdocumentée
de la carte enmosaïque
deMadaba
et des inscriptions des Peregrinatio Silviœ prétendque
ces édifices sont la figuration de Jérusalem telle qu'elle était auxIV
siècle).De
coté se trouventdeux
majestueuses figures defemmes
encostume
dematrone
qui tendent des couronnes de feuilles: elles sont la personification de Jérusa-lem
telleque
nousla retrouverons plus tard dans les fresques de S.Vincenzo
al Volturno.Selon la tradition St. Pierre dit la
Messe
dans la chapelleau
fond de la nef; ony
conserve encore l'ancienpavement romain
provenant sans doutedu
palaisdu
sénateur Prudent.Sur les parois de l'église ont été placées de
nombreuses
pierres séjiulcralesdu
milieudu moyen
âge.Le
clocherque
nous voyons aujourd'hui avec ses fenêtres à trois ouvertures dans le caractéristique stylelombard-romain
est l'œuvre de la fin
du XTI
siècle.S.
Giovanni
inLaterano. — La
tradition veutque
cette église ail êiée coustruile par Constantin après la bataille
du Pont
Milvio, et c'est certainement sa seule icuvreparmi
toutes cellesque
les légendes populaires lui attribuent.Elle s' élève sur
une
des partiesdu
palais des Laterani confisqué sousNéron quand
Plauzio Laterano prit part àune
conjuration contre la vie de l'empereur.
A
l'époque de la construction de la Basilique, le Palais appartenait à Fausta,fille de
Maximien
etfemme
de Constantin, il fut en partiecédé à rKvc(jue Silvestre pourl'exécution de l'édifice qui de- vait être
Omnium
Urbis et Orbis ecclesiariimmater
et caput.Avec
cette église se détermine le type de la Basilique chrétienne latine à file de colonnes séparant les nefs et cou- vertes en bois. I.,esVandales
sous la conduite de Genseriela saccagèrent de fond en
comble
: lePape Léon
leGrand
(440-461) la reconstruitune
première fois, puisAdrien
I (771-795) la restaura; vers l'an896
elle fut denouveau
réduite enun monceau
de ruines. Reédifiée parSerge III en 905, elle fut détruite parun
incendie le 6Mai
1308. C'est en vainque Clément V
lareconstruisit;un deuxième
incendie la devasta en 1360.Sous
le pontificat d'UrbainV
le siennois Giovanni Stefani reprit les travaux qui furent continués pen- dant le pontificat de MartinV
et celui d'Eugène
IV. Inno- centX
chargea leBorromino
de reconstruirecomplètement
l'église et en
1734 Alexandre
Galilei en élevait la façade.A
part quelques détails, riendonc
ne reste dela primitive architecture.Les deux
clochers sur la façade sontœuvre du XII
siècle, et le cloîtredu XIII
contientun
treuil de puit, très estimable travaildu X
siècle.Le
Baptistère de S. Giovanni in Laterano estau
con- traire très bien conservé dans toute son intégrité architectu- rale; d'après la légende ce fut làque l'Empereur
Constan-tin reçut le
baptême
desmains du Pape
Silvestre.Ce
baptis- tère est de forme octagonale avecun
rang intérieur de huit colonnes de porphire, soutenantune
architrave sur laquelle se lisent les célèbres distiques.Au
dessus se trouvent huit autres colonnes demarbre
blanc soutenant la coupole, cons- truite sous Sixte III (432-440)Le
Baptistère fut restauré en884
parAdrien
III, puis parLeon X
de Medici, Paul III Farnese, GrégoireXIII,
lequel en fit décorer le plafond et la porte; la dernière restauration date d'Urbain VIII.L' égHse a quatre chapelles, dans celle de droite
on
conserve encore les portes de bronze fondues par les soinsdu Pape
Hilaire (461-468).Lorsque
JeanIV
dalmate (640-642) recueillit les martyrs salonitains, il fit décorer la chapelle de S.Venanzio
de pré- cieuses mosaïques.S. Paolo. —
Cette église s'élève sur laVia
Ostiense,peu
éloignée del'Acçua
Salviœoù
fut martyrisé 1'Apôtre.La
Basilique datant de Constantin se composait de cinq nefs ornées de colonnes demarbre
deNumidie
et d' Afrique, enlevées en grande partie de la Basilique Emilia.En 386
Valentinien II,Théodore
et Arcadius l'amplifièrent.En 880 Jean VIII
entoura demurs
tout l'ensemble des constructions édifiées autour de la Basihque,pour
les protéger des incur-—
13—
sions des Sarrassins.
Dans
lanuitdu
15Juillet 1823un
violent incendie détruisit cemonument
qui à travers les siècles s'était conservéindemne
des successivesmanomissions
quiavaientdéfi- guré àRome
touslesmonuments
delaprimitive chrétienté.Re-
construite à peu près sur le
même modèle que
l'ancienne basi- lique, la nouvelle église fut reconsacréele 23 Juillet 1840.De
l'ancienne construction il reste encore l'arc de triom- phe, les mosaïques représentant le Seigneur entouré des vingt-quatre Seniori, mosaïques exécutées d'après les ordres de (ialla Placidia en440
et restaurées auIX
siècle. Lesmo-
saïques de l'abside sont
œuvre du
pontificatd'Honorius
III.Elles furent
commencées
en 122Ò.Le
cloîtreromane
fut édifié vers 1193 et 1241.Santa Maria Maggiore. — La
fondation de cette église se rattache à la légendeque
le livre pontifical raconte dans la viedu
pape Libère.Dans
la nuitdu
4Août 332
le patricien Jean rêva d'avoir vutomber
de la neige prèsdu
Macellutn Livia à l'Esquilino: lePape
eut aussi cette nuit là, lemême
rêve, et tousdeux
se rendant à l'Esquilino constatè- rentque
réellement il avait neigé. Ils tracèrentà cettemême
place leplan de la nouvelle Basilique qui fut appelée Liberiana et aussi
ad
nives en souvenirdu
miracle.En 432
le pape Sixte III reédifia 1'église jusque dans ses fondations et ce fut alors qu'elle prit lenom
de Sainte MarieMère
de Dieu.Elle subit différentes modifications jusqu'au pontificat de
Eugène
III (1145-53)on
y ajouta un porlicjue devant servir dematroneo;
ce dernier fut démoli en 1290, par lepape
NicolasIV
qui fit refaire l'abside.Le pape Clément X
fitériger la façade externe de 1' abside et Benoit
XIV
re-staura nouvellement tout 1' édifice en y ajoutant la façade actuelle. Les antiques
mosaïques
de la façade laterale sont conservées aujourd'hui dans le portique supérieur.Le
clocher fut érigé en1370
par GrégoireXI;
la nef centra'* aun
beaupavement
desCosmates
placé auXII
siècle par les soins dedeux
patriciens romains. Sixte etJean
(lePaparone
:les mosaï(jues de l'abside sont
œuvre
de Jacques Torriti exé- cutées aux fraisdu
CardinalColonna
en 1295.Santa Sabina. —
L'église de Sainte Sabine sur lemont
Aveniiii lut edihèe eu425
par le prêtre illyrien Pierre, sous le pontificat de Celestin et consacréeen 432
par lepape
Sixte III.En 824
elle futrestaurée pourla première fois—
14—
par
Eugène
III, puis en 1216 parHonorius
III qui l'entoura demurs
et la fortifia par des tours. Elle subit d'autres restau- rations sons le pontificat de GrégoireIX
vers 1238 etd'Ho-
noriusIV
en 1285.Son
aspect actuel est l'œuvre de SixteV
en 1587.
Très remarquables sont dans le portique, les portes en bois de cyprès sculpté, elles sont
œuvre
de la moitiédu V
siècle exécutées peut-être sous le pontificat de Sixte III (432-440).
La mosaïque
surmontante la porte dela nef cen- trale représentante l'église et laSynagogue
est aussil'œuvre du V
siècle.La
Basilique de S.te Sabine estun
des types lemieux
conser\'é de l'architecture paléochrétienne, avec ses nefs di-%-isées par des arcades posées surles chapiteaux des colonnes et sa toiture des chevrous de bois découverts.
S.
Stefano Rotonde. —
Cette église s' élève sur leMont
Celiooù
était primitivement 1' abattoir néronien; elle fut érigée durant le pontificatdu Pape SimpHce
(468-472) et n'est pasdu
tout,comme on
lesupposa
quelque temps,un
antique édificepaïen, transformé à l'usage chrétien.Comme
exemple
de l'influence architecturale byzantinenous
y trou- vonsune
rotonde avecdeux
rangs concentriques de colonnes, avecune
voûte centrale et des arcades posées sur des pul- vini dans le tour externe des colonnes.Les
chapiteaux sont de facture grossière, quelques uns seulement ébauchés.L'édifice fut restauré par
Jean
I en 523 et parFéUx IV
en 530.
En 648
lePape Théodore
y transporta les corps des martyres Primice et Félicien, substitua à la porte existanteune
petite abside.Adrien
I en 772 construisit lemur
cen- tral soutenu par des colonnes et des piliers.En
il40
Inno- cent II ajouta lepronao
à la nouvelle porte, et en1450
lePape
NicolasV
la transformacomme nous
lavoyons
aujour- d'hui,murant
l'espace entre les colonnesdu
rang externe.Il l'enrichit alors de décorations et mosaïques, de revêtement en porphyre, en
marbre
serpentin, de feuillages en nacre, de grappes de raisins, de marqueterie et autres embellisse- ments,comme
vit en1450
Giovanni Rucellai.Santi Cosma e Damiano. —
Cette égUse fut érigée en 527 sous le règne d'Amalasonte, par lepape
FélixIV
dans les édifices
du Te?nphcm
sacrœ tirbis lieuoù
l'on con- servait les tablesdu
cadastre et les cartes deRome.
L'édi-_
15_
tice fut plus tard raccourci,
on
le divisa parun mur, on
y ajoutaune
abside et il eutpour
vestibule le petit temple érigé sur laVoie
Sacrée, en l'honneur deRomolus
fils deMaxence.
L'église fut consacrée k SS.Cosma
eDamiano
in ViaSacra ou
in Siliceou
bien in Tribiis fatisou
encore Basilica Beati Felicis. Serge I en695
fit faire desnombreux
travaux, et
Leon
III (795-816) en restaura le toit.En 1626
des travaux de terrassement l'abimèrent au pointque
six ans plus tardUrbain VIII
la refit complètement, on en réhaussale
pavement
eton
la décora de motifs architecturauxœuvre
de Arrigucci et deFra
Michele.Les mosaïques de l'abside de l'époque de Félix
IV
sont le prototype de tant d'autres mosaïques dans les églises deRome
durant lemoyen
âge: elle représentent leSauveur
entre St. Pierre, St, Paul, St.Cóme
et S.Damien,
tandisque
lePape
Félix lui présente lemodèle
de 1'église.Au
dessous se trouvent les brebis symboliques et plus bas les vers de dédicace. L'église inférieure a des portes de bronze provenantes de quelque édifice impérial, et des traces de fres- ques,
œuvres du VIII ou IX
siècle.S.
Clemente. —
D'après la tradition, l'église de St. Clé-ment
seraitune œuvre
de Constantin. Elle était déjà titulaire sousLeon
I en 449. Elle fut restaurée parAdrien
I (772-795) puis parLéon
III etLéon
IV.Les soldats de
Robert
Guiscard la dévastèrent en1084
juscju'en ses fondements: elle restaabandonnée
juscju'aumo- ment où
lePape
Pascal II en i108 la reédifiat,employant
le matériel et les fragments décoratif et sculpturaux de l'an- cienne église.
Elle fut restaurée en 1585 par Sixte
V. Clément X
luidonna
l'aspect actuel d'après les dessins de Stefano Fontana.Des
fouilles en1858
firent retrouverle plan de la jirimi- tive église et les fragments sculpturaux de la décoration exécutée par les soinsdu
prêtreMercure
qui devintPape
sous lenom
de Jean II; cela permit de placer à leur juste épocpie les fragmentsdu
portail, des pilastres et plutei por- tant lemonogramme du Pape
Jean, fragments cjui ne pro- venaientdonc
pas desœuvres du
huitième Pontifdu même nom,
mais qui au contraire furent exécutés entre 514 et 523 sous le Pontificatd'Hormisda.
U. MONNERET DE Vu.LARD.
—
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Chiesa j>i S. Prudenziana: La facciata.
—
La façade10
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S.Giovanni in Laiikam»: La purta
13
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14
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S. Giovanni in
Laterano
: L'altare.—
Le maître autel16
S. Giovanni in Lailkano: Il battistero.
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Le baptistèren
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S. (jiuNANSi IN
Lamkano:
l>i'H;igli<) liil iliiostro.—
Dt-tail du clnitre Photo. R. Moscioni23
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29
30
S.
Paolo
fuori i.e muha: L'iiittriio con l'arco trionfale.L' intcìiciir avtc l'aie de triomphe
31
32
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S.
Paolo
fuori lemura
: Cero Pasquale. - Le ciergedes Pâques34
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s. Mania Ma(ì(.ii>wi; : Altare.
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aiitcl43
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si
s. Sabina: Porta in legno scolpito-
V
secolo.La
porte en bois sculpté-V
siècle45
S. Sabina: Dettaglio della porta.
—
Détailde la porte Photo. R. Moscioni46
S. Saiuna: Diltagliti dilla pnita.
—
I)i-tail ili' la pnite Photo. I\. Moscioni47
S. Sabina: Dettaglio della porta. Détail de la porte Photo. Moscioni
48
49
50
51
S. Sabina:
Tomba
di Munio diZamora
Tombeau
de MuniodeZamora
52
S. Sahina: La catttdra. La cliairt-
Photo, A'. Moscioni
53
54
55
56
Chiesa dei SS.
Cosma
e Damiano: L'esterno.—
L'extérieur Photo. G. Brogi57
58
50
if)
u
60
61
S. Clemente: Pulpito.
— La
chaire à prêcher62
63
S.
Clemente
: Musaico nell'abside,—
Mosaïque dans l'abside64
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