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Nella prima parte è possibile trovare l’analisi delle caratteristiche generali, delle prestazioni e della modalità operativa degli ecoscandagli a fasci

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Academic year: 2021

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CONCLUSIONI

Il principale obiettivo di questo lavoro di tesi è di mostrare con chiarezza come il Geoswath Plus rappresenti un sistema fortemente innovativo sia dal punto di vista della ricerca che da quello operativo poiché permette, con un unico strumento, l’acquisizione delle informazioni batimetriche e dei dati immagine.

A tal proposito la trattazione ha seguito uno schema graduale che, partendo da nozioni di carattere introduttivo, si è sviluppata fino a giungere alla discussione, nella parte finale, dei risultati ottenuti dal suddetto sistema nel corso di una campagna sperimentale ad hoc.

Nel primo capitolo sono stati mostrati quelli che sono i fondamenti dell’elettroacustica subacquea con enfasi sulle applicazioni inerenti al presente lavoro.

Fatto ciò, è stato elaborata la porzione centrale di questo lavoro, il terzo capitolo, nel quale sono state presentate le caratteristiche principali dell’architettura di interesse. Nella prima parte è possibile trovare l’analisi delle caratteristiche generali, delle prestazioni e della modalità operativa degli ecoscandagli a fasci. Particolare attenzione è stata quindi rivolta all’impostazione e definizione dei parametri di acquisizione e alla calibrazione, operazione di fondamentale importanza nell’ambito delle survey offshore, dettagliandone opportunamente le diverse fasi.

L’analisi è si proseguita con la definizione delle più moderne tecniche di interferometria applicate all’esplorazione dei fondali; di esse sono state evidenziate le relative prestazioni e la catena di elaborazione numerica che permettono di ottenere un’immagine batimetrica in 3 dimensioni.

Una delle particolarità del sistema è quella di essere montata su di un veicolo autonomo; tale configurazione lo rende adatto ad indagini che devono essere compiute in aree ristrette, vicino alle piattaforme o sotto il ghiaccio. Tale caratteristica rende il sistema potenzialmente adatto alla risoluzione di tutte quelle problematiche insite nei sistemi di precedente generazione attualmente impiegati nei survey vessel. Al fine di capire al meglio tale configurazione architetturale, per le applicazioni di interesse della società presso cui ho svolto la tesi, sempre nel terzo capitolo è stata presentata una panoramica sui veicoli subacquei. In particolare, ad una trattazione più generale è stata fatta seguire un’interessante digressione sull’evoluzione tecnologica degli AUV. Sono state presentate le prime configurazioni architetturali nate per esigenze belliche, come il sistema AUSS, e quelle che ad ora rappresentano le più moderne soluzioni come il sistema REMUS, lo HUGIN e, per l’appunto, il GAVIA, senza però tralasciare alcune di quelle che hanno avuto meno fortuna come ad esempio il MAYA.

Successivamente, la trattazione è proseguita attraverso l’analisi del sistema GAVIA, con l’obiettivo di integrare il manuale d’uso attraverso l’inserimento di suggerimenti e accorgimenti operativi nati dalle esperienze sul campo, oltre a parti di approfondimento teorico assenti nella versione del manuale fornita dal costruttore.

L’elaborato tocca quindi il suo apice nel quarto capitolo in cui tutti gli aspetti teorici e pratici trovano compimento e nel quale si effettua la valutazione sperimentale del Geoswath Plus.

Anche in tale sezione lo schema ha seguito un approccio graduale e, per tale motivazione la prima survey progettata è stata a tutti gli effetti una missione di test votata alla ricerca dell’opportuna modalità operativa, dei parametri ottimali e del trade off fra i diversi moduli che costituiscono il veicolo. Sono quindi state ricavate alcune informazioni operative che hanno permesso di ampliare ed evidenziare alcuni aspetti caratteristici non abbastanza trattati nel manuale. È stata inoltre impostata un’analisi critica sugli aspetti legati ai parametri del sistema e sono state definiti tutti quegli accorgimenti che hanno permesso di compiere al meglio le successive campagne.

In particolare è stato messo in luce un aspetto abbastanza particolare ed importante per l’acquisizione e l’elaborazione dei dati acquisiti dal sistema: il veicolo è particolarmente sensibile al

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moto di rollio. Una volta evidenziato tale aspetto, è stata condotta un’analisi critica volta alla ricerca delle cause e della conseguente risoluzione del problema. È stato condotto un proficuo interscambio di informazioni con il produttore, che ha permesso di accantonare l’ipotesi che tale effetto sia collegato a danneggiamenti o malfunzionamenti del sistema di trasduzione in array.

Un’analisi idrodinamica ha permesso infatti di evidenziare come il sistema propulsione, essendo caratterizzato da una singola elica rotante, rende il veicolo intrinsecamente affetto da uno sbilanciamento del momento di inerzia che lo destabilizza e ne provoca l’effetto evidenziato. Tale tesi peraltro è avvalorata dalle immagini presentate nella sezione iniziale del capitolo 4 in cui è evidenziabile come l’effetto sia ripetuto su linee alternate e parallele a seconda della direzione del veicolo. Non potendo agire sul sistema di propulsione, sono stati migliorate, a scopo compensativo, alcune procedure software di elaborazione dei segnali. È opportuno sottolineare come tale aspetto rappresenti un valido spunto per future attività.

Una volta definiti gli aspetti operativi, sono stati presentati i risultati delle campagne compiute in Adriatico. In particolare, le analisi dei dati sperimentali hanno evidenziato la presenza di fondali molto regolari a gradiente positivo con variazioni dell’ordine del metro (??). Sono stati inoltre individuate aree di sedimento a granulometria fine indice di un’azione erosiva di correnti di fondo.

L’analisi dei dati immagine, ottenuta quando lo strumento viene adoperato come sonar a scansione laterale, ha permesso di rivelare la presenza di numerosi solchi e strisciate legati, molto probabilmente alle attività antropiche quali ancoraggi, lavori e pesca a strascico nell’area intorno alle piattaforme.

Ulteriori punti di notevole interesse sono legati alla rivelazione delle condotte e dei relativi materassi di protezione ma soprattutto alle impronte residue di piattaforme di perforazione mobili di tipo jack-up.

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