56 4. Inquadramento Idrogeologico della zona studiata
L’area in esame ricade nel bacino idrografico del Fiume Magra. In particolare nel bacino idrografico secondario del Rio Ghiarettolo ( ad Ovest ) e del Rio Variccio ( ad Est), facenti parte del versante sinistro ( a valle della confluenza con il F.Vara) della bassa Val di Magra. Per tale zona, gli annali idrologici riportano abbondanti precipitazioni, nell’ordine dei 1400 – 1500 mm annui (da una media di 15 anni) (vedi fig. 4.1); esse sono principalmente causate dalla condensazione, legata al moto ascensionale, delle masse d’aria umida per gran parte provenienti da w – sw, che risalgono in corrispondenza dei rilievi apuani.
Figura 4.1: Carta delle precipitazioni medie annuali nella provincia di La Spezia (da F.BaldacciN et Alii, ).
Parte delle precipitazioni si infiltra nel sottosuolo in corrispondenza di affioramenti di rocce permeabili per porosità e/o fatturazione e in corrispondenza di strutture tettoniche ( es. faglie), mentre, in corrispondenza di formazioni impermeabili, si verifica un ruscellamento superficiale diffuso lungo i versanti.
57 Nell’area di studio le formazioni rocciose presenti non presentano elevati gradi di permeabilità, se si eccettuano le formazioni del Flysch di Ottone , le Arenarie di Casanova e le Arenarie di Bratica ( discretamente permeabili) che, tuttavia, non avendo ampie superfici di affioramento, e quindi avendo una bassa capacità di ricarica, non costituiscono quasi mai degli acquiferi significativi.
A conforto di quanto detto è il fatto che nel territorio di Santo Stefano Magra sono state censite pochissime sorgenti, tutte caratterizzate da basse portate. Nella zona in esame i soli depositi caratterizzati da alta permeabilità e che possono costituire acquiferi significativi, sono quelli alluvionali e quelli fluviolacustri, in quanto costituiti da sedimenti ghiaiosi e sabbiosi, quindi dotati di permeabilità primaria elevata.
Nell’area di studio sono state rilevate piccole sorgenti alla base di alcuni corpi di frana, il cui regime, strettamente connesso a quello delle precipitazioni, lascia supporre un’alimentazione (serbatoio) principalmente circoscritta alla dimensione del corpo di frana stesso. Le acque ruscellanti superficiali, a Ponzano Superiore, sono principalmente convogliate ad Est nel Rio Variccio , attraverso il Rio della Liccia e il Rio Maggioledo, e ad Ovest nel Rio del Ghiaretolo, attraverso il Rio Casivetra, Campolo e dei Gattoni, e nel Rio della Lavacchia, attraverso il Rio Grade e della Canala.
Negli altri corsi d’acqua minori, la presenza d’acqua è intimamente legata al verificarsi e alla consistenza delle precipitazioni.
Da sottolineare che in zone collinari e montuose la presenza di acqua nel sottosuolo com’è noto, abbassa il coefficiente di sicurezza lungo un versante, in relazione all’aumento delle pressioni neutre.
Alcune frane rilevate nell’area di studio presentano emergenze d’acqua al piede, quindi potrebbero trovarsi prossime a condizioni di equilibrio limite. L’applicazione di uno stress transitorio ( evento sismico) potrebbe causare più facilmente il superamento della soglia di sicurezza e innescare il movimento di porzioni di massa lungo il versante. La valutazione nell’area in esame delle condizioni di stabilità, connesse al rischio idrogeologico, esula però dallo scopo di questo lavoro, per cui il presente studio si limita ad esporre le varie fenomenologie osservate per Ponzano Superiore, gettando le basi per eventuali studi futuri, più specificatamente di carattere idrogeologico.
