INTRODUZIONE
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INTRODUZIONE
“Che cos’è il tempo? Se nessuno me lo chiede lo so, se devo spiegarlo a chi me lo chiede non lo so”: così rispondeva Sant’Agostino
1a chi lo interrogava sul tempo.
Il tempo è un concetto ben chiaro nella mente di ognuno, ma di difficile comunicazione e definizione. Gli orologi permettono la visualizzazione del suo fluire e per questo, nel corso dei secoli, hanno regolato le attività biologiche e sociali dell’uomo. Oggi, l’evoluzione tecnologica è tale che alla funzione primaria dell’orologio se ne è sovrapposta un’altra di carattere estetico, quella di ornamento, sia personale sia delle case o dei campanili e torri delle nostre città.
I tre cicli fondamentali della natura sono l’alternanza del giorno e della notte, la lunazione mensile e il succedersi annuale delle medesime stagioni. Osservando questi cicli periodici, l’uomo ha imparato a misurare lo scorrere del tempo, suddividendolo in intervalli definiti (anni, mesi, giorni, ore), misurabili quantitativamente.
Per la scienza, che ha bisogno di una maggiore precisione rispetto a quanto è necessario per la vita comune, l’unità fisica fondamentale è il secondo, non più legato ai moti irregolari della Terra rispetto al sole: definito nel 1820 come la 86400-esima parte del giorno solare medio, è stato definito poi nel 1960 come la 31.556.925,9747 parte dell’anno tropico 1900, e nel 1972, in relazione alle oscillazioni atomiche, come “la durata di 9.192.631.770 cicli di radiazione corrispondenti alla transizione fra due livelli iperfini dello stato di base dell’atomo di Cesio 133
2”.
1 Confessiones Libro XI Capitolo 30 di Sant’Agostino
2 Lessico Universale Italiano Istituto Enciclopedia Italiana