CAPITOLO QUINTO Il tracciato proposto
5.1 Descrizione dell’intervento
5.1.1 Criteri di scelta del tracciato
Lo sviluppo del tracciato prescelto nasce dal rispetto e dall’applicazione di criteri
generali, progettuali e ambientali. Tra i criteri generali è stata data importanza
all'esecuzione di collegamenti efficaci tra il nuovo tracciato e la viabilità
regionale, così come pure si è cercato di rispettare e valorizzare l'ambiente
naturale e antropico. Dal punto di vista progettuale l'intervento proposto assicura
il rispetto delle norme cui al D.M. del 5.11.2001, delle norme di sicurezza e porta
ad un miglioramento delle relative interconnessioni territoriali e
dell'attraversamento del fiume Arno e del fiume Era. Il progetto si instaura nel
contesto di una viabilità esistente con la quale ne assicura i collegamenti necessari
attraverso un inserimento nel paesaggio in modo fluido seguendo ove possibile la
morfologia del terreno, cercando comunque un andamento altimetrico tale da
evitare tratti nascosti da dossi. Per garantire una sufficiente visibilità sono state
inserite curve molto ampie e in successione alterna in modo da guidare l'utente
nella scelta della traiettoria ideale. Dal punto di vista ambientale si è cercato di
sfruttare, laddove possibile, i corridoi infrastrutturali esistenti così da evitare
dispersioni di territorio, di interferire il meno possibile con nuclei abitativi
minimizzando così il rischio di esposizione della popolazione alle emissioni
acustiche e di inquinanti atmosferici tipici delle strade caratterizzate da notevoli
volumi di traffico. Sono state rispettate quindi le distanze di sicurezza da recettori
sensibili (scuole, asili, parchi, ecc.) così come pure si è cercato di seguire
l'andamento dei confini dei campi, sia per un minor danno al sistema delle
coltivazioni, sia perché così facendo risulta meno onerosa l'espropriazione.
garantire una visibilità sufficiente al mantenimento di una buona velocità commerciale. L'intervento nasce in corrispondenza del confine provinciale all'altezza della S.P. n°54 “Della bonifica del Tiglio” (Foto 5.1), bypassa il centro abitato di Caccialupi per poi ricollegarsi alla S.R.T. 439 presso il podere San Giuseppe (Foto 5.2).
Foto 5.1 – Caccialupi. Ubicazione della rotatoria in progetto per l’innesto della Variante SRT 439 sul tracciato esistente
Da lì in poi, la variante ricalca l’attuale 439 fino al centro abitato di Cascine di
Buti con il quale assicura un collegamento attraverso un’intersezione a rotatoria a
quattro braccia. Onde consentire comunque il transito sull’attuale S.R.T. 439 in
corrispondenza dell’innesto della variante è stato garantito un collegamento
unidirezionale. In questo modo l’utente che percorre la 439 può allacciarsi al tratto
in variante senza essere costretto a tornare sui suoi passi.
Foto 5.2 – SRT 439. Veduta del punto in cui la Variante si innesta sulla SRT 439
La scelta di ricalcare il percorso attuale della 439, seppur rimodellandolo, è stato praticamente obbligato, sia perché il traffico in questo tratto non è così elevato da giustificare una nuova viabilità che corresse parallela a quella attuale, sia perché la natura paludosa del terreno sconsiglia il suo attraversamento. Si rende comunque necessario un adeguamento di questo tratto evitando il centro abitato di Caccialupi e che nel modificare l’andamento planimetrico della strada attuale, ne migliori la visibilità e ne aumenti le caratteristiche geometriche trasversali, rendendola quindi più sicura e scorrevole. L’obiettivo è quindi quello di rendere più agevole il collegamento nord – sud che ha come poli di origine – destinazione l’autostrada A11 e la S.G.C. FI-PI-LI con gli svincoli di Pontedera e Cascina alleggerendo i centri abitati di Cascine di Buti e, come vedremo in seguito, Bientina.
Altimetricamente, nel tratto tra Caccialupi e il podere San Giuseppe la variante corre in rilevato e questo perché la zona è luogo di frequenti allagamenti. Per facilitare la costruzione del rilevato senza alterare profondamente il paesaggio la scelta è caduta sull’utilizzare, almeno in parte, il rilevato ferroviario dell’ex linea Lucca – Pontedera, andata distrutta durante la seconda guerra mondiale.
All’altezza dell’ultima curva destrorsa prima di Cascine, il tracciato si separa dalla
439 fino all’ingresso in Cascine di Buti, dove, come già detto, è previsto la
realizzazione di una rotatoria che separerà quindi la variante con Via Della Tura
garantendone al tempo stesso un collegamento con la medesima e con il resto
della zona (Foto 5.3, 5.4 e 5.5).
Foto 5.3 – Cascine di Buti. Via Della Tura. Ubicazione della rotatoria in progetto. Veduta dalla SRT439
Foto 5.4 – Cascine di Buti. Via della Tura
Foto 5.5 – Cascine di Buti. Via Della Tura. Ubicazione della rotatoria in progetto
Questo tratto della S.R.T. 439 all’altezza del distaccamento in curva (Foto 5.6), dovrà essere chiuso onde evitare pericolose immissioni. L’intervento realizzato è esposto in Figura 5.1.
∆∆∆∆ ∆∆∆
∆∆∆ ∆∆∆
Figura 5.1
Foto 5.6 – Cascine di Buti. Sullo sfondo, all’altezza della curva, il punto in cui la Variante si distaccherà dall’attuale sede della SRT439
5.1.2.2 Tratto da Cascine di Buti a Calcinaia
L’intervento in oggetto prevede lungo questo tratto la realizzazione di tratti in
variante alla S.R.T. 439, con l’obiettivo di alleggerire i centri abitati di Cascine di
Buti e Bientina attraverso un percorso alternativo all’attuale, che possa raccogliere
i flussi in ingresso/uscita dai tali centri smistandoli verso zone limitrofe in tempi
brevi. Lungo questo tratto la “Sarzanese – Valdera” si snoda attraverso il centro di
Cascine, supera l’intersezione semaforizzata immediatamente a valle del ponte sul
Canale Emissario, per poi proseguire con un andamento rettilineo fino a Bientina
e da lì giù fino a Calcinaia. Per favorire spostamenti privi di interruzioni costanti e
continue come avviene sul tratto attuale, l’unica soluzione è quella di bypassare i
tre centri dato che un semplice raddoppio della strada attuale è impossibilitato
dalla presenza massiccia di abitazioni ed insediamenti industriali lungo i margini
della stessa. Nel primo tratto a valle della rotatoria (Foto 5.7), la variante sfrutta lo
spazio concesso da una strada sterrata per poi declinare rapidamente a sinistra in
modo da lasciarsi sulla destra il campo sportivo di Cascine.
Foto 5.7 – Cascine di Buti. Veduta da Via Della Tura della zona attraversata dalla Variante a valle della rotatoria
La scelta di questa “virata” è stata preferita ad un possibile andamento rettilineo in quanto così facendo, la variante avrebbe portato ad eccessive velocità in prossimità di un centro abitato, e poi avrebbe intersecato Via Eroi Dello Spazio, strada questa che consente di arrivare proprio al campo sportivo, e quindi transitata da bambini e sportivi in genere (Foto 5.8). Tra l’altro il campo sportivo è luogo, durante l’estate, di numerose sagre. Salvo la scelta di preservare il campo sportivo nella posizione attuale, la soluzione è appunto caduta sull’evitarlo passando sulla sua sinistra con una curva ad ampio raggio.
Foto 5.8 – Cascine di Buti, Via Eroi Dello Spazio
La variante oltrepassa il Fosso della Serezza, il cui attraversamento avviene per
Foto 5.9 – Cascine di Buti. Ubicazione del cavalcavia sulla SRT 439
Foto 5.10 – Cascine di Buti. Veduta della SRT439. Il cavalcavia scavalcherà ortogonalmente la SRT439 a valle delle case sullo sfondo
Ad ogni modo la sua posizione e l’impatto andranno verificati nei vari livelli di
progettazione successivi. In prima analisi il suo inserimento è stato ritenuto
opportuno poiché l’utilizzo di un’unica rotatoria come elemento di scambio e di
separazione dei flussi, è da sconsigliarsi a causa dello spazio limitato per un
corretto inserimento e della vicinanza dell’intersezione semaforizzata. Superata
l’opera d’arte, la variante curva a sinistra per poi oltrepassare, in rettilineo, il
Canale Emissario sul quale ovviamente dovrà essere realizzato un ponte. Dal ponte in poi il percorso alternativo all’attuale S.R.T. 439 prosegue, dopo una curva destrorsa di 400m di raggio, ricalcando la direzione dell’antica Via Medicea (Foto 5.11), sulla quale è stato inserito un rettifilo di 648m, fino ad innestarsi sulla S.P. n°25 “Vicopisano – S.Maria a Monte” all’altezza della doppia curva situata nei pressi della vecchia stazione (Foto 5.12 e 5.13).
Foto 5.11 – S.P. Vicopisano-S.Maria a Monte. Veduta della zona di inserimento della Variante. Sulla sinistra, l’antica Via Medicea
Foto 5.12 – S.P. Vicopisano-S.Maria a Monte. Ubicazione della rotatoria in progetto. La
rotatoria sarà realizzata all’altezza della curva
Foto 5.13 – S.P. Vicopisano-S.Maria a Monte. Ubicazione della rotatoria in progetto. Veduta dalla Via Comunale Pian di Vico
Il problema dell’innesto è stato risolto con l’inserimento di una rotatoria a quattro braccia. Da lì in poi la variante corre verso sud sfruttando la Via Comunale Pian di Vico, strada questa che consente alle poche abitazioni presenti nei paraggi di collegarsi con la strada provinciale, la cui piattaforma dovrà pertanto essere allargata per adeguarsi a quella di una strada extraurbana. Il percorso dopo una doppia curva s’innesta in Via del Marrucco, sfruttandola fino alla circonvallazione di Calcinaia. La prima presenta dimensioni trasversali variabili: nel primo tratto da noi utilizzato è ad unica corsia mentre nel secondo tratto la sezione trasversale è pienamente compatibile con quella di una strada di categoria C1. Del resto anche il traffico su questa via è limitato, solo nella parte terminale (quella a due corsie) i volumi sono sensibilmente più alti trovandosi nei paraggi un laghetto artificiale meta di appassionati pescatori. Ritornando leggermente indietro si può notare come la variante fiancheggi una serie di (poche) abitazioni. Si rende necessario, ovviamente, occluderne l’inserimento alla variante stessa.
L’attraversamento della variante dovrà essere fisicamente negato anche in
corrispondenza dell’intersezione con Via Pian di Vico (tra le sezioni 73 e 74); qui
gli utenti potranno solo immettersi nella variante, ma non attraversarla. Tale
manovra sarà possibile con un’inversione di marcia da realizzarsi in una delle due
rotatorie poste a circa un chilometro da quest’intersezione. Infine, Via Del
Marrucco si innesta nella circonvallazione di Calcinaia tramite un’intersezione
semaforizzata (Foto 5.14).
Foto 5.14 – Calcinaia, Via del Marrucco. Veduta dell’intersezione semaforizzata sulla circonvallazione di Calcinaia
Questa verrà sostituita da una rotatoria di 60m di diametro. Sarà comunque opportuno verificarne la sua capacità, prevedendo i flussi che una nuova viabilità di questo tipo potrà apportare, tramite modelli di assegnazione della domanda in modo da poter prevedere il livello di servizio da essa garantito. La variante prosegue sovrapponendosi alla tangenziale di Calcinaia (le cui dimensioni sono addirittura superiori a quelle richieste dalle Norme), lungo la quale si presenta l’esigenza di modificare in rotatoria un’altra intersezione semaforizzata, posta sull’incrocio con Via Garibaldi (Foto 5.15).
Foto 5.15 – Calcinaia. Veduta da Via Garibaldi dell’intersezione semaforizzata sulla
circonvallazione
in possesso di tutti i dati necessari, verrà affrontata nel capitolo successivo nel quale si cercherà di analizzare il livello di servizio anche di altre rotatorie progettate.
In questo modo, pur sfruttando prevalentemente infrastrutture esistenti, è stata
creata una nuova viabilità che nel tentativo di velocizzare i collegamenti,
alleggerendo la 439 di una buona parte dei volumi, consentisse anche di limitare il
consumo di suolo. Lungo tutto questo tratto il tracciato prosegue in aree agricole,
mantenendosi sempre (eccetto il tratto interessato per la realizzazione dell’opera
d’arte a Cascine) a quote assai modeste dal piano di campagna ed il suo
andamento è piuttosto sinuoso, onde facilitare un buon inserimento ambientale
senza per questo precludere velocità di percorrenza elevate. Difatti le curve
introdotte sono tutte abbondantemente al di sopra dei minimi e comunque sono
rispettose di tutti i vincoli imposti dalla normativa. Per questo ogni volta che si
presenta un rettilineo le due curve che lo precedono e lo seguono hanno raggi
molto ampi (340÷400 m); in questo modo si garantisce che il passaggio da tratti
percorsi a V max (=100km/h) a curve con velocità inferiore si mantenga al di sotto
di 10 km/h, così come previsto dalla normativa vigente. L’intervento realizzato è
esposto in Figura 5.2 e 5.3 per il tratto da Cascine a Bientina e in Figura 5.4 e 5.5
per quello da Bientina a Calcinaia.
Figura 5.2
∆∆∆∆∆∆∆
∆∆∆∆∆∆∆
Figura 5.3
Figura 5.4
∆ ∆ ∆ ∆
∆ ∆ ∆ ∆
∆
Figura 5.5
5.1.2.3 Tratto da Calcinaia a Pontedera
Questa parte del tracciato in variante ha inizio nel Comune di Calcinaia per poi estendersi nel Comune di Pontedera. Questa si trova in una posizione strategicamente favorevole: si pone sulla confluenza di due fiumi, l’Arno e l’Era, inoltre il territorio in esame è localizzato lungo i principali assi di comunicazione, sia stradale che ferroviario, dell’Italia centro – settentrionale. Infatti, quest’area è attraversata dalla linea ferroviaria in direzione est-ovest, Firenze-Pisa e da nord- est a sud-ovest dalla S.G.C. FI-PI-LI. E’ proprio l’apertura delle due uscite a Pontedera ovest (Gello) e a Pontedera est ad aver accentuato l’inadeguatezza dei collegamenti nord-sud, in quanto questi svincoli hanno portato in quest’area nuovi flussi in entrata e in uscita creando crescenti difficoltà negli spostamenti. Con la nuova viabilità in progetto si vuole pertanto realizzare un duplice obiettivo:
liberare il centro urbano di Pontedera dal traffico pesante e servire le aree produttive esistenti e quelle future con un sistema di viabilità efficiente e facilmente collegato con la superstrada e con i vari comuni a nord e sud di Pontedera. Il tratto considerato parte nel Comune di Calcinaia dalla località Casa Crocifisso (Foto 5.16 e 5.17).
Foto 5.16 – Calcinaia, SRT439. Veduta dell’area in cui sorgerà la Variante. A destra, sullo
sfondo, Casa Crocifisso
Foto 5.17 – Calcinaia. SRT439 all’altezza di Casa Crocifisso. Punto di partenza del progetto di Variante
Il progetto nasce con una rotatoria a quattro braccia del diametro esterno di 60m nella quale convogliano la S.P. n°8 “della Val di Nievole”, la S.R.T. 439 proveniente da Pontedera (nella quale in corrispondenza del Ponte alla Navetta si innesta la S.P. n°5 “Francesca”) e da Calcinaia e il nuovo tratto in variante.
Il progetto prevede appunto anche la modifica, quindi, della S.P.8 che attualmente
si immette nella S.R.T. 439 all’altezza della curva destrorsa prima del Ponte alla
Navetta, con un angolo molto modesto creando evidenti problemi di visibilità e
per di più con una livelletta dalla pendenza molto accentuata. Modificando il
profilo della S.P.8 si ottiene un nuovo tratto terminale della stessa arrivando così
alla rotatoria citata con una visibilità notevolmente migliorata. Dalla rotatoria il
tratto in variante piega verso sinistra con curve di raggi 90, 130 e 190 m
rispettivamente raccordate da due clotoidi di continuità. Sebbene dalla normativa
si apprenda che il raggio minimo per una strada di categoria C sia di 118m, in
questo tratto è stata inserita, come visto, una curva di 90m di raggio. La scelta
viene giustificata facendo osservare che tale curva consente un più facile innesto
in rotatoria e comunque essendo l’utente costretto a fermarsi, la successione di
queste tre curve a raggi decrescenti assicura una velocità di approccio alla
rotatoria limitata. La variante, superate queste tre curve in rapida successione, si avvicina al fiume Arno con una curva di raggio di 340m che consente di essere percorsa a 90 km/h; in questo modo, in breve spazio, siamo passati ad una velocità considerevole. Superato il fiume Arno, dopo una curva destrorsa, nel territorio di Pontedera la variante si riconnette all’attuale S.R.T. 439 (che poi diventa Via V.Veneto) in modo da dare l’accesso anche agli impianti sportivi (si ricorda che poco più avanti c’è lo stadio di Pontedera), dalla parte opposta all’area della
“Scafa” mediante un impianto a rotatoria di 60m di diametro esterno (Foto 5.20 e 5.21).
Foto 5.18 – Calcinaia. Ponte alla Navetta. Attraversamento del fiume Arno
Foto 5.19 – Pontedera. Ponte alla Navetta. Sullo sfondo l’intersezione semaforizzata tra la
SRT439 e la SP5 “Francesca”
Foto 5.20 – Pontedera. Ubicazione della rotatoria in progetto per l’innesto della Variante SRT439 sul tracciato esistente
Foto 5.21 – Pontedera, SRT439. Rilevato stradale in prossimità del Ponte alla Navetta. Sulla sinistra il parco urbano di Pontedera
Il tracciato prosegue in aree agricole mantenendosi sempre a quote modeste
rispetto al terreno e incontra dopo un rettifilo di circa 293m, una curva sinistrorsa
di 400m di raggio. Tale curva è raccordata ad una curva destrorsa di 350m di
raggio attraverso una clotoide di flesso. Questa seconda curva porta il tracciato ad
un andamento rettilineo (per circa 180 m) e parallelo al perimetro della zona
artigianale “La Bianca” (Foto 5.22 e 5.23).
Foto 5.22 – Pontedera, SS67. Veduta panoramica dell’area in cui si innesta la Variante SRT439. Sullo sfondo l’area produttiva di Pontedera e sulla sinistra, Villa Aulla
Foto 5.23 – Pontedera. Strada di accesso a Villa Aulla. Veduta della zona in cui si innesta la Variante SRT439
Dal PTC apprendiamo l’esistenza nel comune di Pontedera di un edificio storico, Villa Aulla, dal quale l’intervento mantiene una distanza minima di 80m. Altri edifici di carattere storico architettonico non soggetti a particolari vincoli, sono presenti in questa zona. La variante si immette così in una prima rotatoria (di 60m di diametro esterno) di intersezione e collegamento con la S.S.67 “Tosco Romagnola” (Foto 5.24). A breve distanza segue una seconda rotatoria “gemella”
della prima che, sostituendo l’attuale intersezione semaforizzata, collega la nuova
viabilità a Viale Asia e da questo alla FI-PI-LI (Foto 5.25). Nella tratta, di circa
200m, compresa tra le due rotatorie gemelle, la sezione trasversale della strada per
tener conto dei traffici in ingresso provenienti dalla S.S.67 è stata prevista a
quattro corsie, due per senso di marcia, separate da uno spartitraffico largo 1,80m
avente anche la funzione di salvagente.
Foto 5.24 – Pontedera, SS67. Veduta del tratto di SS67 da modificare. Sullo sfondo l’incrocio semaforizzato fra la SS67 e Viale Asia
Foto 5.25 – Pontedera. Vista da Viale Asia dell’intersezione semaforizzata con la SS67
Per consentire il transito anche agli autobus, è stato adottato un modulo di corsia pari a 3,50 m come previsto dalla Normativa CNR. Infine nella zona sud in località P.Montevisi l’intervento prevede anche il rifacimento a cinque braccia della rotatoria di approccio allo svincolo con la S.G.C. FI-PI-LI in modo da consentire l’inserimento anche di una nuova viabilità comunale (Foto 5.26 e 5.27).
Tale rotatoria avrà un diametro esterno di 125m e 3 corsie nell’anello.
Foto 5.26 – Pontedera. Veduta d’insieme dell’attuale rotatoria in località P.Montevisi. Il progetto prevede il rifacimento di questa rotatoria
Foto 5.27 – Pontedera. Altra veduta della rotatoria con lo svincolo della FI-PI-LI. Vista del
cavalcavia sulla FI-PI-LI. Sulla sinistra si intravede l’immissione di Viale Europa
ritorno 200 anni e tempo di pioggia di 36 ore. Nei grafici successivi si può notare la quota idrica massima raggiunta nelle sezioni comprese dalla 250 alla 259, valori questi poi tabellati. Nella valutazione dell’altezza totale delle pile dal piano di imposta del plinto di fondazione alla base dell’impalcato, è bene tenere in considerazione sia queste quote che l’altezza del ponte attuale, da utilizzare come riferimento. All’estremità del ponte si hanno le spalle in C.A. conformate in modo da incassare sia le azioni generate dall’impalcato, che le spinte del terreno formante il rilevato stradale.
L’intervento proposto è mostrato nelle Figure 5.6 e 5.7 mentre in Figura 5.8 è
visibile la nuova rotatoria in località P.Montevisi.
Figura 5.6
∆∆∆ ∆
∆∆∆ ∆∆
∆∆∆
Figura 5.7
Figura 5.8
Planimetria schematica con localizzazione sezioni
2 273 271 269 264 267 262 254 252 250 248 245 239 242 236 234 232 230 229 228 226.3 223 224
221
0 500 1000 1500 2000 2500
0 10 20 30 40 50 60 70 8
Tempo (ore)
Portata (mc/s)
0
0 50 100 150 200 250
4 6 8 10 12 14 16 18 20
Modello Arno Plan: ModelloArno 12/02/2003 Sezione 250
Station (m)
Elevation (m)
Legend
WS Max WS Ground
Levee Bank Sta
0 50 100 150 200 250
4 6 8 10 12 14 16 18 20
Modello Arno Plan: ModelloArno 12/02/2003 Sezione 251
Station (m)
Elevation (m)
Legend
WS Max WS Ground
Levee
Bank Sta
0 50 100 150 200 2
4 6 8 10 12 14 16 18 20
Modello Arno Plan: ModelloArno 12/02/2003 Sezione 252
Station (m)
Elevation (m)
Legend
WS Max WS Ground
Levee Bank Sta
0 50 100 150 200
2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
Modello Arno Plan: ModelloArno 12/02/2003 Sezione 253
Station (m)
Elevation (m)
Legend
WS Max WS Ground
Levee Bank Sta
0 50 100 150 200 250 300
2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
Modello Arno Plan: ModelloArno 12/02/2003 Sezione 255
Station (m)
Elevation (m)
Legend
WS Max WS Ground
Levee Bank Sta
0 50 100 150 200 250
4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24
Modello Arno Plan: ModelloArno 12/02/2003 Sezione 256
Station (m)
Elevation (m)
Legend
WS Max WS Ground
Levee
Bank Sta
0 50 100 150 200 250 Station (m)
0 20 40 60 80 100 120 140
0 5 10 15 20 25
Modello Arno Plan: ModelloArno 12/02/2003 Sezione 258
Station (m)
Elevation (m)
Legend
WS Max WS Ground
Ineff Bank Sta
0 20 40 60 80 100 120 140
0 5 10 15 20 25
Modello Arno Plan: ModelloArno 12/02/2003 Ponte alla Navetta
Station (m)
Elevation (m)
Legend
WS Max WS Ground
Ineff Bank Sta
Reach Sezione Portata massima
Min Ch
El
Quota idrica
Crit W.S.
E.G.
Elev
E.G.
Slope Vel Chnl
Flow Area
Top Width
Froude
# Chl
(m3/s) (m) (m) (m) (m) (m/m) (m/s) (m2) (m)
ARNO 259 3237.01 17.12 17.79
ARNO 258 3237.01 4.45 17.10 17.77 0.001013 3.63 890.96 117.06 0.40
ARNO 257 3237.00 6.04 17.18 17.78 0.000932 3.46 975.44 152.80 0.39
ARNO 256 3236.95 5.32 17.19 17.72 0.000671 3.28 1053.28 157.78 0.33
ARNO 255 3236.81 3.62 17.15 17.65 0.000636 3.20 1134.43 256.50 0.32
ARNO 254 3236.65 4.18 17.08 17.57 0.000589 3.15 1131.69 196.75 0.31
ARNO 253 3236.50 3.97 17.01 17.48 0.000566 3.06 1127.22 170.68 0.31
ARNO 252 3208.43 3.88 16.86 17.40 0.000632 3.32 1046.63 163.45 0.32
ARNO 251 3208.40 4.52 16.80 17.32 0.000648 3.23 1071.55 168.17 0.33
ARNO 250 3208.35 4.84 16.73 17.24 0.000641 3.21 1094.33 185.37 0.33
5.1.2.4 Tratto da Pontedera sud a Val di Cava
Proseguendo verso sud scavalcando la S.G.C. FI-PI-LI, dopo un breve tratto percorso utilizzando la variante del Romito, l’intervento proposto prevede la realizzazione di un tratto in variante che circonvallando Val di Cava, alleggerisca il traffico urbano sulla S.P. n°11 “Delle Colline per Legoli” che attraversa tale località. La S.P. n°11 costituisce uno degli accessi più importanti delle colline interne della Valdera alla FI-PI-LI, per questo il suo traffico è piuttosto sostenuto.
Con il tratto in variante, il maggior flusso soprattutto dei mezzi pesanti sarebbe da essa assorbito, con l’effetto benefico di una riduzione di traffico sulla S.P. n°11 all’interno del centro abitato. In più la variante consentirebbe una più alta velocità non incontrando lungo essa possibili elementi di disturbo come ad esempio attraversamenti pedonali e intersezioni semaforizzate come quella presente lungo la S.P. n°11 in pieno centro abitato (Foto 5.28).
Foto 5.28 – Val di Cava. Intersezione semaforizzata sulla SP11. Si noti l’intenso traffico e la presenza di mezzi pesanti in attraversamento di un centro abitato
L’intervento nasce in corrispondenza dell’innesto della variante del Romito con la
S.P. n°11, prevede la sostituzione dell’intersezione a raso (Foto 5.29) con un
impianto a rotatoria a quattro braccia (del diametro esterno di 50 m) per poi
correre in sede propria lasciandosi il centro abitato di Val di Cava alla propria
destra.
Foto 5.29 – Val di Cava. Intersezione a raso tra la SP11 e la Variante del Romito. Il progetto prevede la sostituzione di tale intersezione con una rotatoria
Il tratto in variante inizia con un rettifilo di 157 m per poi incontrare una serie di tre curve a disposizione alterna, raccordate l’una all’altra da clotoidi di flesso, aventi raggi di 200, 250 e 170m rispettivamente. Quest’ultima curva destrorsa immette in una seconda rotatoria a tre braccia a valle di Val di Cava che unitamente alla prima, determina fisicamente gli ingressi/uscite del centro abitato.
Lungo questo tratto di circa 1300m, la variante interseca la S.V. Val di Cava ad una quota di circa 4 m inferiore rispetto a quest’ultima (tra le sezioni n° 159 e 160), per questo è opportuno realizzare un piccolo viadotto che scavalcando la variante consenta alla S.V. di proseguire senza interrompersi. Altimetricamente questo tratto presenta livellette di una certa pendenza, in ogni modo sempre minore del 7% massimo ammissibile, e quote rosse negative. I tratti in trincea che ne derivano sono garanzia di una schermatura ottica e quindi assicurano un minor impatto visivo. In questa zona sono stati previsti muri di controripa anche se l’eventuale necessità di contenere la spinta del terreno attraverso questi muri è rimandata ad una successiva fase di progettazione.
Dalla seconda rotatoria in poi, la variante sfrutta per un tratto rettilineo di 362 m
la S.P. n°11 salvo poi distaccarsene attraverso una curva destrorsa ad ampio
raggio (700 m) che, dopo un rettifilo di 146m, immette su una terza rotatoria a
quattro braccia del diametro esterno di 50 m. Come stabilito dalla normativa, il
raccordo rettifilo - curva avviene attraverso una clotoide di transizione. Le altre tre
braccia affluenti si collegano, elencandole in senso antiorario, alla rotatoria di
S.Sebastiano a Ponsacco (è questo il prossimo tratto analizzato), alla località I Fabbri attraverso la “Variante dei Fabbri” attualmente in costruzione, ed alla S.P.
n°11. L’intervento proposto è mostrato nelle Figure 5.9 e 5.10.
Figura 5.9
Figura 5.10
5.1.2.5 Tratto da Val di Cava a Ponsacco
In questo tratto l’obiettivo principale è quello di realizzare un collegamento adeguato tra la S.P. n°11, la variante proposta e quella dei Fabbri, alla S.R.T. 439 a Ponsacco. Questo collegamento è attualmente assicurato dalla strada comunale della Cava che, per le sue pessime dimensioni geometriche e l’eccessiva tortuosità, non può certamente garantire un collegamento efficiente anche nei riguardi dei nuovi volumi che a seguito della realizzazione delle varianti verranno da queste attratti. Quello che colpisce negativamente di questa strada è soprattutto la sua sezione trasversale, difatti percorrendola ci siamo resi conto che è sufficiente incontrare veicoli provenienti dalla direzione opposta per generare rallentamenti o veri e propri arresti. Una situazione simile si verifica con continuità sul ponte sul fiume Era, il cui transito è consentito solo a senso unico alternato (Foto 5.30 e 5.31). E’ ovvio che con l’introduzione della variante, tale strada verrà completamente sostituita.
Foto 5.30 – Ponsacco. Ponte sul fiume Era. Come testimonia il segnale stradale, il transito è
consentito a senso unico alternato. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo ponte
Foto 5.31 – Ponsacco, Strada Comunale Della Cava. Si noti l’insufficiente sezione trasversale e la scarsa visibilità in curva
L’intervento in questo tratto nasce in corrispondenza della terza rotatoria del tratto precedente e dopo un percorso di circa 2500m la collega con quella presente in località S.Sebastiano. Il percorso si sviluppa partendo da una curva destrorsa di 210m di raggio alla quale fa seguito una curva sinistrorsa di 270m di raggio. La terza curva nuovamente destrorsa di 400m di raggio, ci immette su un rettifilo avente sviluppo di 320m. Si arriva così all’attraversamento del fiume Era, da effettuarsi in curva avente raggio di 500m, con un ponte posto nella medesima posizione di quello attuale, da demolire. A seguire un’altra curva di 340m di raggio collegata con la precedente attraverso una clotoide di continuità, consente di decelerare, da 100 a 90 km/h (e di accelerare nel senso opposto); decelerazione che continua attraverso l’inserimento di un’altra curva (di raggio 230m) che immette sulla rotatoria di S.Sebastiano all’altezza dell’innesto della S.R.T. 439, il cui ingresso in rotatoria verrà quindi modificato, spostandolo verso sinistra (Foto 5.32).
Dal PTC apprendiamo della presenza di tre edifici di interesse storico: uno nel
podere Il Santo (edificio rurale) e gli altri due nel podere La Fornace (un edificio
rurale ed una fornace), per i quali la pianificazione comunale definisce idonee
fasce di rispetto (Art.34). Da questi edifici il tratto in variante mantiene distanze
dell’ordine di almeno 70 metri. L’intervento proposto è mostrato nelle Figure 5.11
e 5.12.
Foto 5.32 – Ponsacco sud, SRT439. Veduta del punto in cui la SRT439 verrà deviata verso sinistra fino a ricollegarsi con la rotatoria di S.Sebastiano
Figura 5.11
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