Vipassana per
migliorare il mondo del lavoro
di Pradip Kumar Maitra,
INDIAN EXPRESS NAGPUR, 24 maggio 1994
I boschi dove i santi nell’antichità andavano a cercare pace e auto-realizzazione, devono tornare ancora a essere centri di meditazione. E questo è ciò che i dirigenti del dipartimento Forestale di Stato (IFS) ci dicono in quanto stanno adottando Vipassana per i loro dipendenti al fine di migliorare la cultura del lavoro.
Il primo che lo fece fu Dilip Singh, un giovane addetto dell’ IFS, quando era manager di divisione a Maharashtra. Quando egli lanciò la proposta, il suo direttore generale accettò e diede subito il permesso a un gruppo di dipendenti di seguire un corso di meditazione a Igatpuri (tale periodo di formazione era retribuito come lavorativo) nel 1992.
I risultati furono eccellenti: i dipendenti così preparati iniziarono ad usare un approccio positivo verso il management e ad aderire a tutti i codici di auto-disciplina. Questo aiutò la divisione ad ottenere migliori prestazioni durante l’anno.
La stessa proposta, questa volta relativa a tutto il dipartimento forestale è stata inviata al quartier generale da Singh, che è ora Deputy manager
forestale alla divisione di Chandrapur. Sembra che i vertici della IFS stiano seriamente considerando la possibilità di introdurre la formazione Vipassana per tutti i dipendenti, dai manager alle guardie.
Nel descrivere la proposta, Singh sottolinea che la purificazione interna è essenziale per rilanciare una sana cultura del lavoro ed eliminare nemici quali la letargia, l’inefficienza, l’indisciplina e la corruzione.
Egli afferma che l’introduzione di Vipassana porta a motivazione e responsabilità che proviene dalle profondità interiori dei dipendenti.
P. D. Rajput, della divisione di Chandrapur, afferma che il metodo Vipassana ha totalmente cambiato il suo modo di vedere la vita: “Ora mi sento più sicuro durante il tempo in cui lavoro e risolvo i problemi della gente con generosità”. Pareri analoghi sono stati espressi anche da una dozzina di altri che hanno seguito corsi Vipassana.
Revisionato da Redazione Biblioteca Vipassana, 2015
Vipassana e la gestione degli affari
di Jayantilal Shah
La tensione manageriale
Con le complessità crescenti nel mondo degli affari, si sono diffuse varie tecniche di meditazio- ne, principalmente con la finalità del rilassamento, in risposta alla tensione manageriale. La gestione di un’attività economica di media grandezza richiede organizzazione, controllo di qualità, produzione, ac- quisti, marketing, flusso di capitali, amministrazione, etc. Ognuno di questi settori richiede varie capacità:
di pensiero, organizzazione, coordinamento, ammi- nistrazione, progettazione, previsione sugli utili, ecc.
Ci sono corsi di formazione in gestione aziendale;
tecniche gestionali applicate ad attività economiche di maggiore ampiezza; come anche metodi di ricerca e sviluppo in continuo aggiornamento.
Come entra in gioco la meditazione? Per rispon- dere, consideriamo le nazioni più industrializzate, come Stati Uniti e Germania: l’industrializzazione ha cambiato la società, il consumo di alcool, droghe e sigarette è enorme; come anche sono in crescita continua divorzi e famiglie distrutte; inoltre reces- sione economica, occupazione a rischio; forte com- petizione, stress e frustrazione causano dall’attacco di cuore all’ipertensione al suicidio.
La società frammentata
Chi diventa manager proviene da questa società frammentata, dove le scuole di gestione d’affari insegnano a lavorare per profitti e salari maggiori.
Imprenditori e dirigenti sviluppano un’attitudine improntata a orgoglio, pregiudizio, gelosia, arroganza e ne pagano le conseguenze con depressione, ansia, stress.
La tecnica di meditazione Vipassana migliora la vita dei dirigenti: con l’aumento di calma ed equilibrio e con la diminuzione dello stress le loro attitudini si trasformano. Ciò costituisce una forza creativa, che facilita una gestione dinamica del lavoro e delle relazioni. Uno stato interiore di più calma e serenità permette di comunicare con rispetto e gentilezza, di discutere con pacatezza: porta ad un cambiamento positivo in tutto il personale. Questo cambiamento interiore e profondo è l’obiettivo della meditazione ed è il fondamento per uno stile gestionale dove sono coniugati etica e profitto.
Etica e profitto
La gestione è generalmente giudicata in base ai profitti e allo sviluppo di tecnologie finalizzate a margini di guadagno maggiori o alla diminuzione dei costi. Non c’è niente di intrinsecamente sbaglia- to nel generare profitti e aumentare le entrate, ma l’obiettivo auspicabile di un’attività commerciale deve essere una ricchezza che coniughi denaro e be- nessere interiore, con salute e felicità. Vipassana è contributo significativo verso il miglioramento della
Molte aziende hanno dipartimenti per lo svi- luppo delle risorse umane, noti come Human Re- sources Department (HRD). Uno dei suoi parametri è lo sviluppo del rispetto reciproco per migliorare le relazioni. La meditazione aiuta in questo, permet- tendoci di superare l’ostilità verso gli altri, (colleghi, subordinati, superiori). Questa ostilità si manifesta come rabbia, arroganza, gelosia, vendetta, egoismo, avidità, pregiudizio e cattive intenzioni. La possiamo conoscere grazie a testi seminari e discussioni, ma più del 95% della negatività nella mente non viene superato con la conoscenza intellettuale. Lo affermo basandomi sulla mia esperienza, e sulle interviste a più di cento direttori generali, svolte negli ultimi die- ci anni.
La gestione degli affari
Il giusto mezzo di sussistenza è un importante aspetto della meditazione Vipassana. Può diventare il fondamento della gestione degli affari, sulla quale sorgano poi le tecniche gestionali con statistiche quali proiezioni “cash-flow”, ritorno di capitale, GNP, fatturato dei profitti, etc. Questi parametri sono utili se sono basati sul concetto di Right Livelihood, giusto mezzo di sussistenza.
Applicare questo aspetto significa che le entrate, aziendali e individuali, sono etiche e che la coscienza di chi le produce è liberata (o tende verso la liberazione) dalle negatività mentali. Un’atmosfera mentale libera da negatività manifesta amorevolezza, rispetto, cooperazione, compassione e equanimità.
La ricchezza prodotta da una coscienza di gruppo simile non produce solo denaro, ma anche salute mentale e la felicità, senza stress.
Quando la mente del manager è impura le conseguenze sono serie. Per esempio, la Bombay Textile Mills, venti anni fa, era un’azienda con sani profitti; ma l’avidità causò una tragedia finanziaria.
Le entrate, che avrebbero potuto essere destinate per ammodernare impianto e macchinari o per finanziare “working capital”- capitale lavorativo, fu dirottato nelle tasche della classe dirigente. Questo non è corretto sostentamento e causò miseria per una larga parte della forza-lavoro e per il sistema economico di Bombay.
Gli obiettivi
In molti casi, ansia eccessiva per esportazione o espansione causa la diversione del “working capital”
verso la generazione di assetti fissi. Il risultato è una acuta carenza di working capital ed eccessivo indebitamento, chiaramente pericolosi. Con una mente resa equanime dalla meditazione, si ha padronanza sulle azioni dovute a bramosia.
La tecnica Vipassana contribuisce al miglioramento del management, intervenendo alle radici del problema, l’impurità della mente, così che gli affari siano alimentati dal “cibo puro” di pensieri e azioni corrette. Sono l’eccessiva bramosia e avidità che avvelenano la mente del dirigente. La tecnica libera la mente dalla avidità, porta ad una diminuzione della bramosia.
Vipassana cambia anche l’attitudine verso la concorrenza. Vipassana purifica la mente e la riempie di saggezza, quindi c’è spazio per la coesistenza di tutti. Un nuovo tipo di gestione ha come obiettivo
mezzo per comprare merci e servizi, e raggiungere una’indipendenza economica e una più elevata qualità della vita.
Esperienza personale
La mia azienda, la Ananda Engineers Pvt. Ltd.
(Bombay) ha un fatturato di oltre un milione di dollari USA. Tutti i dirigenti, i manager anziani, nonché la maggior parte degli impiegati e operai hanno iniziato con la meditazione Vipassana. Fu introdotta dopo che il direttore generale partecipò ad un corso: lo staff dirigenziale seguì il suo esempio.
Poi altri notarono un cambiamento al vertice e vollero provare.
La nostra esperienza è stata che l’efficienza del gruppo è aumentata, insieme con i profitti e un parallelo miglioramento nella salute mentale e nelle relazioni interpersonali. Ci possono essere aziende più grandi con maggiori guadagni, ma ho scoperto che la felicità dello staff e dei lavoratori proviene non solo dal denaro ma anche da un atteggiamento caloroso e amichevole della dirigenza. Questo ci è stato dato da Vipassana (questa affermazione deriva dalla mia esperienza. Un relativo studio dettagliato è disponibile su richiesta).
Eccone alcuni dati:
Il 60% degli impiegati ha partecipato ai corsi Vipassana. Circa la metà di questi a più di un corso.
I cambiamenti nell’organizzazione: da uno sviluppo dei progetti basato sull’autorità al consulto degli operai nel prendere decisioni, dal comando di un singolo a spirito di gruppo, da indecisione e insicurezza ad auto-motivazione nella forza-lavoro.
La produttività è aumentata del 20%.
Conclusione
Ho avuto dettagliati scambi con più di una dozzina di piccoli dirigenti, dopo i loro corsi Vipassana e essi hanno confermato che, dopo il corso sono in grado di lavorare 20% più velocemente e la qualità del loro lavoro ha il valore aggiunto di essere eseguita con una mente più acuta. Dichiarano che avidità, rabbia, arroganza e pregiudizio sono diminuiti e c’è meno attrito tra colleghi. Le relazioni interpersonali sono diventate più sane e cordiali, e la ricchezza delle loro aziende è aumentata in seguito a questi cambiamenti.
Vipassana per
migliorare la gestione dell’azienda e dello
stato
I meditatori non possono che esercitare un’influenza sugli altri; e questo accade sempre di più grazie al loro aumento nella società. L’interazione migliorerà, per esempio tra dipendente e datore di lavoro, quindi migliorerà la società: ci saranno più pace ed armonia. (S.N. Goenka)
Testimonianze
Manmohan Singh ha detto che la guerra delle multinazionali del 21° secolo sarà sul piano della mente. E Vipassana vi insegna i finimenti dell’energia della sfuggente mente -dice Psmith.
“Con Vipassana usiamo il mezzo delle nostre sensazioni corporee per effettuare uno studio indipendente e obiettivo della nostra mente”.
Raman Khosla, psichiatra.
Questa saggezza esperienziale è quello che aiuta a cambiare i meccanismi della mente al livello più profondo, laddove il condizionamento inizia.
Iniziamo a capire la radice delle nostre negatività quali rabbia, insicurezza emozionale, depressione, avidità, invidia, volubilità della mente, etc. Allenando la mente ad essere totalmente consapevole di ciò che ci sta avvenendo a livello di mente e di corpo e di interconnessione tra i due, Vipassana ci aiuta a condurre una vita giornaliera attiva, produttiva, positiva, molto più felice, sempre che la tecnica sia praticata ogni giorno, un’ora al mattina ed un’ora la sera.
“Appunto, chi ha il tempo per fare ciò?” molti domandano spesso.
“Per me è una questione di sfruttare il tempo limitato della mia vita al massimo. Vipassana mi aiuta a fare ciò “Roop Jyoti, uno dei maggiori industriali nepalesi.
“Vipassana aiuta ad aumentare l’efficienza”
Chiman Savla, imprenditore.
“Inoltre, ogni decisione che tu prendi è ben considerata.” Benzers, Bombay.
L’impulsività, una delle granate letali nella strategia corporativa, scompare usando questa tecnica.
Rimuovendo le nostre abitudini mentali di reazioni cieche e sviluppando una mente equilibrata e consapevole, Vipassana aiuta a guardare ai problemi da più prospettive. Prendere decisioni diventa più facile.
Revisionato da Redazione Biblioteca Vipassana, 2015
Vipassana la mia esperienza
di Atul Shroff
Negli anni ‘70 ero in cerca di qualcosa concreto, qualcosa cui non potevo dare un nome, ma che mi avrebbe aiutato a trovare e capire me stesso. Provai yoga, meditazioni, andando da un guru all’altro. Da ognuno imparavo qualcosa, ma nessuno di essi mi diede una prospettiva “olistica” nei confronti delle sensazioni e del pensiero.
Fu nel 1989 che per la prima volta seguii un corso di Vipassana a Igatpuri e durante il suo svolgimento capii che era quello che cercavo. Il cambiamento che sentii fu globale, mentale e fisico.
Fisicamente, interruppi la dipendenza da tabacco, pur ricominciando tre mesi dopo. Mentalmente, aggiunsi una nuova dimensione al mio pensare e al mio percepire. L’apprendimento era self-based (basato e determinato dalla propria coscienza). Non c’erano altri ad aiutarmi, non ero pressato da nessuno, e ciò mi aiutò ad auto-osservarmi con onestà. Non avevo bisogno di nessuno nello “sbrogliamento della mia matassa”.
Il mio secondo corso fu nel dicembre 1993. Tut- te le mie abitudini dannose sono ora quasi eliminate e ho ottenuto ciò senza penare. La mia capacità di fronteggiare lo stress è aumentata. Una manifesta- zione di ciò è un maggior coraggio nell’affrontare la negatività. La recente liberalizzazione economica
ha avuto un grande impatto negativo sulla mia in- dustria, ma ho assorbito tale evento con poco stress.
Inoltre l’ho preso come una sfida da affrontare con coraggio, riorganizzando l’azienda.
Ho trovato che Vipassana apre la mia mente e la rende recettiva. Sono così in grado di riempirla con suggerimenti positivi più efficaci delle tecniche di autosuggestione che usavo in passato.
Ho ereditato dalla mia famiglia valori morali ed etici nonché impegno nel sociale. Le relazioni industriali nella nostra azienda sono state costruite sulla base di una forte fiducia, col risultato di non aver avuto scioperi per più di venti anni. Ora con Vipassana vedo tutto ciò rafforzarsi, consolidarsi in profondità. Ciò deriva da diretta esperienza di purificazione e non da qualcosa derivata dall’esterno.
Per quanto riguarda gli altri studenti Vipassana nella mia azienda, ecco cosa ho osservato.
1. Parecchi hanno smesso di fumare, anche se qualcuno ha poi ripreso.
2. Il loro sguardo è più dolce, calmo.
3. Ascoltano di più e si fanno capire meglio.
4. Alcuni hanno imparato a controllare la loro rabbia.
5. Passano meno tempo in reazioni emotive.
6. C’è più pazienza e tolleranza.
7. Le nostre riunioni sono più calme e tranquille.
8. Ci sono molti che possono lavorare a lungo senza perdere la propria concentrazione.
9. C’è meno irritabilità.
10. Ci sono molti che hanno trovato sollievo da dolori relativi alla schiena, mal di testa, acidità
con i meditatori, sono più simpatici.
140 persone, tra impiegati ed operai, sono stati introdotti alla tecnica Vipassana. Entro questo anno finanziario vorremmo essere in grado di far partecipare ai corsi altri 300 impiegati.
Revisionato da Redazione Biblioteca Vipassana, 2015
L’effetto di vipassana sull’ambiente di lavoro
di S.S. Joshi
Per studiare l’effetto di Vipassana sull’ambiente di lavoro abbiamo intervistato persone che hanno seguito un corso Vipassana di dieci giorni, tramite un questionario che è stato dato anche ai loro colle- ghi per avere il loro punto di vista.
In generale, tutti hanno descritto un cambia- mento positivo nel comportamento e un conseguen- te miglioramento nell’ambiente di lavoro. Sono su- bentrati un maggior livello di fiducia, più impegno e cooperazione, un aumento di buona volontà; una diminuzione di odio e antipatia, impulsività, fatica mentale, sentimenti negativi, rivalità a causa di ge- losia, sentimenti di colpa.
Tutti gli studenti di Vipassana ed i loro colleghi sono d’accordo sul fatto che c’è stato un migliora- mento positivo nell’atmosfera del luogo di lavoro.
Interviste
Balle, (manager R & D) pratica Vipassana da die- ci anni. Ha dichiarato che la sua rabbia ed impulsi- vità si sono affievolite e che è aumentata la calma: è più riflessivo prima di esprimersi e non si rivolge con severità né a manager né a impiegati. I suoi subor-
fiducia nelle persone è aumentata, si sente a suo agio con tutti i tipi di individui. Per esempio, mentre altri avevano difficoltà nei rapporti con una persona in fabbrica, lui vi si trovava a suo agio, tanto da diven- tarne amico, nel tempo. Inoltre diventando meno irascibile e più fiducioso verso i suoi subordinati, il loro impegno è aumentato. Di solito era lui in quali- tà di responsabile a decidere la direzione dei progetti e molti di essi si arenavano. Grazie a Vipassana, deci- de in consultazione con i suoi colleghi così da ridur- re il rischio d’errore ed evitare perdite di tempo. Il risultato è un aumento nella produttività: maggiore produzione in tempo minore.
Kulkarmi (manager) dice che prima di Vipassana si aspettava risultati altissimi dai suoi subordinati; e che se le sue aspettative erano deluse, scaricava su di loro rabbia e tensione. Dopo Vipassana, considera gli sbagli dei subordinati con più obiettività e dà istruzioni per correggerli. La sua concentrazione e pace mentale sono cresciute e le tensioni diminuite, conseguentemente ha aumentato la sua capacità di lavoro.
I suoi colleghi hanno notato che dopo Vipassana è più cooperativo e meno aggressivo, riflette prima di dare risposte e intraprende azioni più appropriate.
B. Sitharam (manager) ha seguito il suo secondo corso di dieci giorni nel gennaio 1993 e anche sua moglie vi ha partecipato nel novembre dello stesso anno. Dopo il suo primo corso aveva smesso con tabacco ed alcool. Medita un’ora ogni giorno.
N.P. Joshi (assistente manager) sente che dopo aver imparato Vipassana è diventato più cortese e comprensivo. Sua moglie ha seguito un corso
nel gennaio 1994. Il suo modo di vedere la vita è cambiato. Ora anche il figlio di nove anni vorrebbe partecipare a un corso per ragazzi nel maggio 1994.
P.J. Shah (addetto agli acquisti) pratica Vipassana un’ora al giorno. Dice che anche se la sua mente è agitata, diventa limpida e acuta dopo la meditazione.
La sua impulsività è diminuita. La sua efficienza al lavoro e la capacità di prendere decisioni sono migliorate e si sente più sicuro.
S. Pathak, (addetto al magazzino), ha iniziato con Vipassana nel luglio 1992. Prima aveva l’abitudine di dormire durante l’ora di pranzo; ora non ne ha più bisogno in quanto la sua mente è più limpida. Lavora più velocemente e completa la maggior parte del suo lavoro prima della fine della giornata. Conseguentemente può dedicare attenzione ad altro, come ordinare e pulire. I suoi subordinati dicono che è più calmo e meno teso.
Il suo collega addetto agli acquisti, ha sottolineato il termine “affidabile”: le parole di Pathak sono più affidabili; e lui più efficiente e accurato.
Conclusioni
Una generale constatazione di tutti gli impiegati è che chi pratica Vipassana smaltisce le carte burocratiche quotidianamente senza accumuli, dimostrando migliore concentrazione e rapidità.
L’aumento di fiducia e di cooperazione ha rafforzato l’attitudine al lavoro di gruppo, essenziale per il successo dell’organizzazione. Se allarghiamo
anche per la società.
Possiamo concludere che Vipassana ha un effetto molto positivo sulla produttività e sull’ambiente di lavoro.
Vipassana e gli affari
di D. B. Gupta
La mia esperienza personale
I centri di affari hanno un’enorme forza a loro disposizione, nella finanza, nel management e nella tecnologia. Attraverso lo sviluppo di un migliore sistema di valori, Vipassana ci induce a lavorare con l’obiettivo di servire l’umanità. Negli affari migliora la qualità dei prodotti e dei servizi, viene incoraggiato un maggiore orientamento al servizio della società. Decisi di iniziare il Lupin Rural Support Programme subito dopo aver appreso Vipassana. Esso ha aumentato prosperità e felicità a circa 200.000 persone nella zona dove opero, e nel complesso ha dato felicità per tutti. Siamo motivati a sviluppare molti altri programmi di servizio come questo, alcuni dei quali già in corso. Vipassana porta alla purificazione della mente ed una mente più pura cerca la felicità attraverso il servizio alla società.
L’essenza di Vipassana
Vipassana è la scienza per capire la mente, il corpo e le leggi naturali che li regolano. E’ un processo esperienziale, e porta ad una vita serena attraverso la continua purificazione mentale.
Secondo la legge di natura, ogni nostra azione ha un effetto ed esso si deposita nella parte inconscia
deposito non proviene solo da questa vita ma anche da quelle precedenti.
La mente inconscia è il deposito dei nostri condizionamenti di bramosia ed avversione ed è difficile da raggiungere, ma Vipassana aiuta nell’infrangere la barriera tra mente conscia ed inconscia. La riscoperta del Buddha è che l’inconscio si manifesta con le sensazioni fisiche e che la loro continuativa osservazione col giusto distacco, alleggerisce la mente delle sue negatività.
I principali benefici
1. Quanto maggiore è la parte della mente che diventa conscia, tanto più si acquistano una percezione e una comprensione migliori di un ampio numero di situazioni. Nella mia esperienza personale, ho trovato soluzioni a problemi difficili, meditando.
2. Riducendo bramosia e avversione, si diventa in grado di fronteggiare le situazioni della vita più obiettivamente e quindi si migliora il processo decisionale. Si riducono l’irascibilità e le delusioni e quelle situazioni che avrebbero altrimenti creato stress mentale.
3. Le persone in affari, a secondo della complessi- tà del loro lavoro, generalmente devono fron- teggiare stress e pressioni che hanno effetti sul- la salute fisica (più del 50% dei problemi fisici hanno origine psicosomatica). Quale effetto se- condario della meditazione, la salute fisica può essere migliorata attraverso il processo di purifi- cazione della mente.
4. Spesso si cercano potere e maggiori privilegi negli affari ma non si è in grado di gustarseli a causa dell’effetto negativo che essi creano attraverso un ego gonfiato. L’ego ci impedisce di sviluppare le qualità umane di amore, compassione, pace ed equanimità. Vipassana porta beneficio negli affari, ma ancora più importante, aiuta a fare esperienza di vera pace della mente e felicità grazie alla riduzione dell’ego. Tutto ciò arriva insieme all’esperienza dell’impermanenza di tutti i fenomeni.
5. La pratica costante di Vipassana aumenta l’equanimità e quindi si è in grado di vivere più armoniosamente, senza essere troppo colpiti dalle tensioni della vita quotidiana.
Gratitudine
Gotama Buddha riscoprì Vipassana, sperimentò la verità ultima ed insegnò questa tecnica per il bene dell’umanità. In seguito, l’imperatore Ashoka incoraggiò il suo diffondersi per il beneficio dei suoi sudditi.
Siamo molto grati a Goenkaji per aver portato questa saggezza, un tempo perduta, di nuovo nella nostra nazione (l’India, n.d.r.).
Poiché Vipassana va oltre le barriere di casta, setta e nazione, porta miglioramenti della moralità così che ci possa essere vera felicità. Inoltre, può essere uno strumento efficace nel rafforzare l’integrazione nazionale e la comprensione internazionale, fattori di grande attualità.
RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE
Vipassana per l’armonia industriale
(N.d.T.: l’articolo è stato fotocopiato in modo incompleto ma ci sono buoni spunti).
La cultura del conflitto
Secondo l’opinione corrente nel mondo del lavoro (ma non solo), ogni “gruppo” (dipendenti, proprietari di capitale, imprenditori, clienti, stato), tira in una sua direzione, curando solo il suo interesse particolare. Il quadro complessivo è quello di “conflitto”, il conflitto di interessi tra un gruppo e l’altro.
In questa cultura, la cooperazione è considerata come una necessità temporanea, una strategia per la sopravvivenza ed un segno di punteggiatura, in una storia di conflitti. Questi “punto e virgola” sono gli “accordi sindacati-imprenditori”, resi noti più perché infranti che perché rispettati. La ragione è che scaturiscono e sono plasmati da “dure trattative”, generalmente e con le dovute eccezioni Ma mi sembrano irrilevanti per il loro esiguo numero.
Nonostante viviamo nel bel mezzo del conflitto, l’interesse per capire le sue cause è debole. Sembra che ci impegniamo duramente nei compromessi, invece di costruire la comprensione reciproca. C’è “la psicosi da avversario”, radicata nella società di questo secolo, e subiamo questo approccio auto- distruttivo.
Ogni gruppo auto-definisce i suoi diritti, cioè prima decide in base alle proprie esigenze, determinate da
“avidità di espansione” e “forza di contrattazione”, e poi trova argomentazioni che le possano sostenere.
Questo è in generale l’approccio delle categorie dei lavoratori. Imprenditori e “capitale” respingono a priori ogni richiesta, definita irragionevole, irrealizzabile, irresponsabile, e poi riuniscono i migliori cervelli per giustificare tale opposizione. Il risultato sono gli “scioperi a singhiozzo”, le minacce di “scioperi a tempo indeterminato”, manifestazioni di piazza e violenza. La risposta è la chiusura, con l’abbandono del tavolo delle trattative. E così il singolo che costituisce la società, diventa il fattore dimenticato dalla società.
Non è forse uno strano fenomeno che per aumentare le entrate si smetta di produrre, cioè di generare entrate? Che per aumentare la propria felicità, ci si renda, insieme agli altri, infelici? Ecco una corsa matta, davvero matta, verso l’infelicità, in nome della felicità!
L’approccio Vipassana
Alle soglie del 21° secolo, l’era della tecnologia, la mente umana si e sforzata di trovare una o più soluzioni ai suoi complessi problemi. Questo secolo ha visto la nascita e la scomparsa di parecchi movimenti. Per esempio il Moral Re-Armament.
iniziato da Frank Buchman, in occidente. I tentativi come il movimento Transactional Analysis del Dr Eric Berne, denominato EST, ispirato alla parola sanscrita Ast che significa occidente; la meditazione trascendentale proposta da Maharishi Yogi con il concetto di Governo mondiale spirituale. E molti
arriva dalla riscoperta dell’antica saggezza indiana, insegnata a tutti 2500 anni fa da Gotama Siddharta il Buddha, l’Illuminato. (…)
La vicenda umana di Goenka
La storia di S.N. Goenka sembra una favola.
Apparteneva al mondo degli alti affari nel Rajasthan indiano, ed era a capo di una ricca attività imprenditoriale in Burma (Myanmar, n.d.r.) durante la seconda metà del ‘900. Era un importante industriale, impegnato socialmente, e illustre capo della comunità indiana in Burma.
Nel bel mezzo di tutto ciò, Goenka fu colpito da una gravissima forma d’emicrania. Dopo molti inutili tentativi con specialisti di tutto il mondo, gli fu presentato quello che Goenka avrebbe poi chiamato “il mio padre del Dhamma”, cioè Sayagyi U Ba Khin.
U Ba Khin non era monaco, ma padre di famiglia e impiegato alle ferrovie birmane, durante la seconda guerra mondiale. Aveva in seguito ricoperto la funzione di Ragioniere generale dello stato e poi sarebbe stato nominato dal primo ministro U Nu, capo di quattro dipartimenti statali, contemporaneamente. Il suo compito primario era di migliorare le prestazioni e di estirpare la corruzione dagli uffici statali.
U Ba Khin adempì alle sue mansioni con sorprendente successo. Il suo segreto? La meditazione Vipassana: un’arte di vivere che egli apprese da Saya U Thet, noto insegnante birmano di meditazione;
una meditazione conservata da una catena di ignoti insegnanti, risalente al Buddha, più di 2500 anni fa.
S. N. Goenka, l’industriale diventato insegnante:
“Dopo aver appreso il Dhamma da U Ba Khin, mi resi conto che l’emicrania era stata una benedizione camuffata. La malattia andò via, ma questo beneficio è stato un aspetto secondario, rispetto all’aver ricevuto in dono il Gioiello del Dhamma (…)”.
Vipassana ed esperienza
(..) Può la “ricerca della Verità” essere portata nelle vite di milioni di lavoratori dell’industria, di gruppi di “colletti bianchi”, di supervisori e dirigenti? Può portare un cambiamento dell’attuale stato di conflitto, con le sue incertezze, agonie ed impulsi negativi, fino a ottenere uno stato di armonia, col relativo rilascio di forze di pensiero assertivo, che da solo può portare pace e prosperità universale? Se l’esperienza interiore è la caratteristica di Vipassana, allora chi ha seguito corsi di questa tecnica porteranno prove di tali cambiamenti.
Vipassana nella gestione dello stato
Un efficace strumento per cambiamenti e riforme
di Shri Ram Singh
*Vipassana, un’antica tecnica di meditazione dell’India, è la quintessenza dell’insegnamento del Buddha. E’ un metodo di osservazione obiettiva dei fenomeni mente-corpo, che porta alla purificazione
* Con tutte le sue variegate responsabilità quale Segretario degli Interni dello stato di Rajasthan, Shri Ram Singh andò in ferie per dieci giorni per seguire un corso Vipassana tenuto a Jaipur nel 1975. Era stato spinto a ciò dal notevole cambiamento che notò in un suo amico che aveva seguito un corso Vipassana.
Alla fine del corso di dieci giorni, egli trovò che la tecnica era molto efficace ed orientata ai risultati, scientifica, non settaria.
Egli si convinse che Vipassana potesse fornire uno strumento efficace per il cambiamento e la riforma delle strutture statali.
Convinse alcuni ufficiali-chiave nel dipartimento dell’Interno a fare un corso Vipassana e con il loro aiuto riorganizzò il dipartimento. Egli introdusse Vipassana nella Prigione Centrale e nell’Accademia di Polizia di Rajasthan in Jaipur ottenendo buoni risultati. Continuò la sua pratica di Vipassana e continuò ad ispirare i suoi colleghi ed amici a beneficiare dei corsi Vipassana.
Andato in pensione dai Servizi Amministrativi Indiani, fu nominato presidente del Rajasthan Public Service Commission.
Quando si ritirò da tale incarico gli furono offerte mansioni con enormi benefici mondani e maggiori campi di responsabilità, ma non li accettò. Decise di dedicare la sua vita per servire la società attraverso Vipassana.
della mente. La tecnica è libera da settarismi e può essere praticata da tutti, indipendentemente da casta, religione o nazionalità.
Uno strumento efficace
La tecnica si è dimostrata essere uno strumento efficace per cambiamento di attitudine, per far fronte a stress e pressioni ed ispirare qualità quali compassione, equanimità, integrità ed efficienza nell’assolvere ai propri doveri e responsabilità.
L’esempio dell’imperatore Ashoka
Lontano nel passato, nel 3° secolo a.C., Asoka, il grande imperatore dell’India, usò Vipassana come uno strumento di riforma nel governo del suo vasto impero. Le sue azioni nell’amministrazione e gestione dello stato riflettono pietà, amore, magnanimità, elevata disciplina morale e condotta etica nella vita privata così come in quella pubblica.
Egli organizzò un sistema statale efficiente, umano e responsabile del bene pubblico, senza precedenti nella storia umana.
I dati relativi alla sua amministrazione scolpiti nella roccia in diverse parti dell’impero, conservati sulle strade maestre e sulle colline, nelle caverne e nei luoghi pubblici, commemorano i più nobili sentimenti di un uomo che amò il suo popolo come i propri figli, che rispettò tutte le sette e fedi religiose ed infuse sicurezza di pace e concordia nelle nazioni confinanti.
provvedimenti che prese durante il suo regno. Lo scritto mette le persone al centro degli interessi di Asoka. Egli dice che, mentre re e governanti che prima di lui nutrirono lo stesso desiderio di migliorare le condizioni del proprio popolo fallirono, ora lui ci era riuscito. Egli spiega nell’editto di aver usato Vipassana, meditazione interiore (Nijjhatiya), riflessione, contemplazione. Egli aggiunge che bisogna conservare questa testimonianza sulle pietre e sulle colonne, così che il suo messaggio duri fino a che il sole e la luna illumineranno la Terra!
Questo è in effetti una testimonianza eloquente dell’uso efficace di Vipassana nell’ottenere gli obiettivi di uno stato che si impegna per il benessere delle persone.
Il periodo dopo Ashoka
Nel periodo post-Asoka, l’impatto di Vipassana continuò per parecchi secoli secondo quello che dicono manoscritti dei pellegrini cinesi, che elogiano le cultura e la civilizzazione delle persone e il modo in cui vivevano in pace, prosperità ed armonia. Col passar del tempo e dei secoli, la tecnica fu contaminata con distorsioni e mescolanze da individui senza scrupoli. Vipassana perse la sua efficacia ed infine fu persa in India, la sua casa di origine.
Myanmar (poi chiamata Burma), la nostra nazione confinante, la conservò nella sua purezza originaria attraverso una catena di insegnanti di generazione in generazione dal tempo del suo inizio ai tempi di Asoka, che aveva mandato messaggeri di Dhamma a numerose nazioni, in lungo e in largo, per diffondere il messaggio dell’Illuminato, il messaggio di Vipassana.
Sayagyi U Ba Khin
Sayagyi U Ba Khin nel recente passato (1898- 1971) fu il più eccezionale maestro di Vipassana.
Ragionere generale di Myanmar, egli introdusse riforme radicali nei dipartimenti che dirigeva. Egli riuscì ad sradicare la corruzione, infondendo effi- cienza ed accelerando i tempi con cui si prendevano decisioni e alimentando armonia e migliori relazioni personali. Egli dice:
“I frutti della meditazione sono innumerevoli, per coloro che praticano la meditazione con buona intenzione d’animo il successo è assicurato. Con lo sviluppo della purezza ed il potere della mente sostenuto dalla comprensione della Verità Ultima della Natura, si possono fare molte cose nella direzione giusta per il beneficio dell’umanità, attraverso i vantaggi maturati quanti vantaggi maturano in una persona che segue con successo un corso, sia che l’individuo sia un religioso, un amministratore, un politico, un uomo d’affari o uno studente.”
Sayagyi U Ba Khin affermava che la meditazione può aiutare nel “creare un serbatoio di calma e di energia equilibrata da usare per costruire uno stato di salute pubblica e come baluardo contro la corruzione nella vita pubblica”. Questo era ampiamente illustrato dal suo nobile esempio.
Sayagyi U Ba Khin desiderava profondamente che Vipassana ritornasse in India, la sua patria
in India nel 1969 e che, con il suo primo corso nel mese di luglio, avviò di nuovo la ruota del Dhamma.
Vipassana per la società di oggi
Il governo del Rajasthan prese una decisione “da pioniere” quando decise di introdurre Vipassana quale strumento di riforma negli enti statali. Come primo passo, Goenkaji fu invitato a condurre un corso Vipassana nelle Prigioni Centrali di Jaipur nel 1975 per carcerati condannati per atroci crimini e per alcuni carcerieri. Il corso portò a risultati straordinari. I carcerati capirono le loro colpe e si sentirono sollevati da tensioni con un percettibile cambiamento nel loro comportamento. I carcerieri che parteciparono al corso svilupparono maggiore consapevolezza verso i loro doveri e responsabilità.
Tale successo portò all’organizzazione di un corso nella Rajasthan Police Academy all’inizio del 1976 nel quale parteciparono ufficiali di polizia di tutti i gradi. Il corso ebbe un profondo impatto sul modo di comportarsi dei partecipanti. Essi arrivarono a comprendere limpidamente le loro funzioni ed i loro ruoli e svilupparono maggiore consapevolezza dei loro doveri verso la società. Allora seguì un secondo corso nella Prigione Centrale di Jaipur condotto da Goenkaji con risultati simili.
Dalle prigioni alle riforme civili
Durante lo stesso periodo, alcuni ufficiali di lungo servizio del dipartimento degli Interni dello stato di Rajasthan che avevano seguito corsi Vipassana si adoperarono per iniziare riforme interne nel loro
dipartimento che portava a riduzione di burocrazia, velocità maggiore nel prendere decisioni, risoluzione di procedure che pendevano da anni e migliori relazioni tra responsabili ed impiegati. Le sezioni che dipendevano dal dipartimento degli Interni furono riorganizzati ed il loro sistema di formazione semplificato, portando a maggiore efficienza, risparmi nell’operatività ed infusione di fiducia ed armonia.
Lo storico corso nella prigione di Tihar
A seguito del successo degli esperimenti di Rajasthan, i corsi Vipassana furono organizzati nella Prigione Centrale di Ahmedabad e nella Prigione Centrale di Vadodara nello stato di Gujarat con risultati positivi. Nel 1993 il primo corso Vipassana fu tenuto nella Prigione Centrale di Tihar, Nuova Delhi, una delle più grandi prigioni dell’Asia, seguito da altri quattro corsi e poi, nel 1994, da un mega- corso di oltre un migliaio di carcerati. Questo corso fu condotto da Shri S. N. Goenka stesso che ebbe un impatto significativo sui prigionieri, un evento unico negli annali delle riforme delle prigioni.
La Prigione Centrale di Tihar ha ora un Centro Vipassana completo per uso esclusivo dei prigionieri, dove sono tenuti corsi regolari che portano ad un cambiamento nell’ambiente carcerario ed un continuo processo di sviluppo umano.
Il Governo indiano ha raccomandato ai singoli stati di considerare l’introduzione di Vipassana nelle
passo in avanti per l’introduzione di Vipassana in tutte le prigioni dello stato. Come a Tihar, Un centro stabile è stato creato nella Prigione Centrale di Nashik. Allo stesso modo, corsi Vipassana sono organizzati nelle Prigioni Centrali degli stati di Haryana, Bihar, Andhra Pradesh e Karnataka.
L’utilità per le riforme dello stato
Lo stato di Maharashtra ha anche preso la decisione di riconoscere quale servizio per gli ufficiali senior la partecipazione ai corsi Vipassana e fornire loro rimborso per le spese di viaggio.
Anche lo stato di Madhya Pradesh riconosce per gli ufficiali il periodo di partecipazione ad un corso Vipassana come periodo lavorativo.
Lo stato di Rajasthan ha recentemente deciso che il personale di polizia di tutti i gradi dello Stato e dei Servizi subordinati faccia i corsi di meditazione Vipassana, incluso il personale delle stazioni di polizia della città di Jaipur. In una importante decisione al centro delle riforme, il Governo ha anche deciso di tenere regolari corsi per allievi nell’Istituto Statale di Pubblica Amministrazione e nell’Accademia di Polizia di Rajasthan ed altri istituti di formazione.
Questo è un breve sommario della storia di Vipassana nelle strutture statali.
Oggi i governi giocano un ruolo determinante nella società. Il carattere e la qualità dello stato è modellata dalle persone che svolgono le attività dello stato e controllano lo stato. Essi devono essere formati per essere “umani”, responsabili e di alta integrità. Ciò non può avvenire impartendo abilità solo al management. Una eterna sfida per l’umanità è quella di cambiare le attitudini. Vipassana può
cambiare le attitudini.
Vipassana è ora disponibile a tutti attraverso il lavoro benevolo di Shri S. N. Goenka, il padre fondatore del movimento Vipassana in India e nel mondo. La sua efficacia è stata già dimostrata nel passato e lo è tutt’oggi.
Facendo di Vipassana una parte integrante del sistema di formazione, possiamo assicurarci uno stato buono, la più nobile aspirazione di ogni cittadino. Vipassana è la più efficace risorsa per lo sviluppo umano, un’eredità inestimabile dell’India.
Ram Singh, 1997
Revisionato da Biblioteca Vipassana, 2015