La realizzazione di video modeling e video prompting: tecniche di
produzione
Università degli Studi di Udine
Percorso
1. Introduzione
2. Video Modeling 3. Video Prompting 4. La pre-produzione 5. La produzione
6. La postproduzione
7. Applicativo
Introduzione
In ambito autistico, gli stimoli di tipo visivo sono compresi meglio dal soggetto che può evitare il rapporto faccia a faccia dell’insegnamento tradizionale, vero e proprio ostacolo per i soggetti con ASD (Cottini, 2011).
In questa presentazione le indicazioni per la realizzazione efficace di VM e VP già presenti in alcuni studi (Nikopulos e Keenan, 2006; Sigafoos et alt., 2007; Buggey, 2009;) verranno integrate con considerazioni e consigli tecnici utili per la produzione di filmati destinati ad un target di soggetti ASD (Autistic Spectrum Disorders).
Negli ultimi decenni, il rapido sviluppo tecnologico ha dato la possibilità anche ai non addetti ai lavori, di avere facilmente a disposizione sistemi di ripresa e software di montaggio. È
Video Modeling
Il video modeling è una procedura in cui viene sfruttata la tecnologia audiovisiva per aiutare un soggetto ad apprendere un determinato compito o migliorare un comportamento già conosciuto.
Il procedimento prevede una serie di sessioni nelle quali, alla presenza di un tutor, viene mostrato al soggetto in cura il video con le funzioni da compiere.
Una variante del video modeling è il video-self modeling nel quale il modello-attore che compare nel video è lo stesso che deve imparare a svolgere il compito in modo corretto. Il video- self modeling consente una totale immedesimazione da parte del soggetto .
Video Prompting
Il video prompting è la suddivisione del video in più clip (filmati brevi) o fermi-immagine che consentono una spiegazione passo dopo passo del compito da svolgere.
In questo senso, il VP può essere inserito anche alla fine del video come riepilogo e sintesi dei passaggi da compiere.
Soggettive.
La pre-produzione
Pre-produzione
Scrittura e pianificazione
Dopo aver definito il tema del video da realizzare, si passa alla scrittura di una sceneggiatura, di uno storyboard (eventuale) e di una scaletta.
È importante, in fase di scrittura e organizzazione, pianificare la durata finale della clip che si vuole realizzare. Una durata non eccessiva (1 minuto – 1 minuto e mezzo massimo) garantisce il mantenimento dell’attenzione dei destinatari del video.
Attrezzatura
Successivamente, prima di iniziare le riprese, sarà necessario essere sicuri di avere la strumentazione adeguata per la registrazione audiovisiva.
Pre-produzione - Scrittura
a. Selezionare il tema
- Il comportamento da insegnare deve essere osservabile e misurabile.
- Chiaro e univoco.
- Può riguardare: un’azione solitaria (es. lavarsi le mani), l’interazione uno a uno (es. comprare un gelato) o interazione in gruppo (es. partecipare ad una festa di compleanno).
b. Scrivere la sceneggiatura
Una strutturazione efficace può essere quella di suddividere in due colonne lo script inserendo nella colonna di sinistra la descrizione dell’azione e il tipo di inquadratura, e nella colonna di destra l’audio.
Eventuale Storyboard.
Pre-produzione – Scrittura (2)
Sceneggiatura all’italiana – Importanza del dialogo
Storyboard
Pre-produzione – Scrittura (3)
c. La scaletta
Ordine sequenziale per punti delle scene. Anche questo strumento può essere utilizzato congiuntamente alla sceneggiatura e allo storyboard e si rivela utile perché sintetizza in modo ordinato i passaggi operativi del compito che deve essere spiegato attraverso il video. Ad ogni punto corrispondono una o più inquadrature.
Pre-produzione – Attrezzatura
Per la produzione è fondamentale un’attrezzatura di base:
- Una video-camera di buona qualità (lo standard ormai è l’HD per cui può venir utilizzata anche una macchina fotografica reflex o mirrorless che ha la possibilità di registrare video in questo formato);
- Microfono (che può essere integrato alla video camera o può essere esterno);
- Cavalletto leggero, possibilmente con testa fluida (non fotografico).
- Almeno una luce per creare l’illuminazione corretta e sufficiente.
Led
Le riprese con lo smartphone
Gli smartphone di ultima generazione hanno ormai raggiunto una buona qualità di ripresa. Ricordiamoci però che sono telefoni ed è necessario più di qualche accorgimento per compiere una registrazione efficace.
CRITICITA’:
1. Stabilizzazione.
2. Illuminazione.
3. Audio.
4. Riprese in verticale…NO!
5. Impostazioni: messa a fuoco, diaframma, profondità di campo, fps, ecc.
https://youtu.be/IC2if53xZSU
Le riprese con lo smartphone (2)
Pre-produzione – Attrezzatura (2)
Per la post-produzione sarà invece necessario un computer dotato di un software di montaggio (es. Final Cut, IMovie, Movie Maker, Adobe Premiere, DaVinci Resolve ecc.).
La produzione
Inquadrature
Il linguaggio audiovisivo deve essere equilibrato e “lineare” evitando qualunque tipo di effetto visivo che potrebbe distrarre o destabilizzare l’attenzione del soggetto.
Durante le riprese saranno da prediligere inquadrature fisse con la telecamera posizionata su un cavalletto, pochi movimenti di macchina, scenografie scarne perché deve essere l’azione dell’attore a richiamare l’attenzione. Importanza dei piani stretti (dettagli).
Dettagli
Se le oggettive (totali, campi medi, piani americani, primi piani), oltre a narrare l’azione, permettono la contestualizzazione e creano dei punti di riferimento,
I dettagli sono indispensabili per concentrare l’attenzione su specifici comportamenti e azioni.
Soggettiva
Illuminazione
Altro elemento importante nella realizzazione delle riprese è l’illuminazione che deve essere poco contrastata per consentire una comprensione dell’azione senza contrappunti.
Evitare il controluce, ovvero di collocare il soggetto davanti a una fonte luminosa.
Sarà quindi da prediligere un’illuminazione diffusa.
L’inquadratura
Per inquadratura s'intende la porzione di spazio inclusa nel quadro visivo bidimensionale, entro la cornice rettangolare che delimita l'immagine proiettata del film, e ancora, sul piano della durata, l'insieme minimo di fotogrammi in sequenza che delineano un movimento visibile.
Nella delimitazione spazio-temporale del visibile, che effettua in funzione narrativa, l’inquadratura dipende in primo luogo dall’ angolazione che il regista presceglie per effettuare la ripresa di un certo soggetto. In linea teorica esistono infinite angolazioni possibili, che corrispondono ad altrettanti punti di vista potenziali.
Sul piano tipologico le inquadrature si distinguono in
L’inquadratura
La scala dei campi e dei piani
L’inquadratura
Campo Lunghissimo: Viene spesso utilizzato come immagine di apertura o chiusura di un film.
Serve alla contestualizzazione e a darci informazioni il più possibile
“ampie” sul luogo in cui ci troviamo.
Altre volte serve per “immergere il personaggio in uno spazio sterminato e dare la sensazione di “smarrimento” piccolezza. (es.
Rossella Hoara - Via col Vento).
Campo Lungo: Più stretto rispetto al campo precedente ci consente di mostrare più particolari e dettagli. Il personaggio, se c’è, è
Campo Medio e Totale
Campo Medio: Ci porta abbastanza vicino alle figure ma non così tanto da poter cogliere le sfumature della recitazione. Tipica inquadratura dei primordi di derivazione teatrale.
Totale: La sua caratteristica principale è quella di presentare l’ambiente e tutti i personaggi di una sequenza. La funzione tipica è dunque informativa.
L’uso ritardato del totale -> Distensione dello sguardo con un’immagine più ampia
L’inquadratura
Sono tutte inquadrature sul personaggio. È il personaggio a richiedere il taglio e a seconda dell’attenzione che vogliamo dedicargli e del rapporto con l’ambiente circostante, l’inquadratura sarà più larga o più stretta.
Importanza del primo e del primissimo piano
Importanza del dettaglio o particolare Importanza dell’inquadratura “di quinta”.
Suono e rumori
A livello audio è bene tenere in considerazione la difficoltà da parte dei soggetti ASD di registrare suoni e rumori forti chiamato “Sensory Overload Simulation”.
Per questo motivo è bene mantenere un livello audio basso e cercare di evitare qualunque tipo di picco sonoro.
L’utilizzo di una musica di accompagnamento va attentamente valutato. Se rimane in sottofondo ed è un’esecuzione soft (es.
pianoforte d’accompagnamento) non dovrebbe minare l’attenzione ma è preferibile non inserirla.
È comunque meglio concentrarsi su una buona registrazione e resa della voce fuori campo da realizzare in fase di montaggio.
La recitazione
È importante che l’ “attore” scelto sia lento e chiaro nelle azioni che compie. Sorrisi o ammiccamenti verso la telecamera sono assolutamente inutili visto che i soggetti ASD non comprendono “sorrisi sociali”.
È invece fondamentale che l’attore si concentri sull’azione che deve svolgere e mostrare.
Quando interagisce con altri soggetti è importante che non si creino confusioni di ruoli e che ci sia precisa distanza tra i diversi soggetti che compaiono sulla scena.
Come già accennato, un caso particolare è il Video self- modeling nel quale il modello sarà lo stesso bambino al quale verrà poi mostrato il filmato.
La post-produzione
Editing Software
Adobe Premiere CC (2017) Adobe Premiere 1.0 (2000)
https://www.aranzulla.it/programmi-per-editing-video-gratis-28278.html
Post-produzione: Le fasi del montaggio
Una volta acquisite le riprese le fasi principali del montaggio saranno:
1. Acquisizione del girato e acquisizione materiale d’archivio e musiche.
2. Catalogazione del materiale acquisito.
3. Organizzazione piano di lavorazione: scaletta, tempi, necessità.
4. Creazione time-line.
5. Montaggio - creazione del flusso.
6. Calibrazione e rifinitura (tagli, dissolvenze, effetti, regolazione livelli audio e colonna sonora).
7. Color Correction.
8. Titolazione.
9. Esportazione.
10.Prima visione per verifica.
Post-produzione: considerazioni generali
- Unità spazio-temporale: Per mantenere semplicità e linearità sono da evitare salti temporali che possano generare incomprensione.
- No effetti grafici: è meglio evitare qualunque tipo di dissolvenza o effetto grafico tra stacchi di inquadrature diverse.
Evitare scritte in sovraimpressione.
- Montaggio “invisibile”: che giustappone le inquadrature una dopo l’altra per la creazione di un flusso narrativo che illustri nel modo migliore l’azione.
Voce fuori campo
Inserire una voce fuori campo a commento dell’azione è probabilmente un arricchimento per il filmato e una possibilità di miglior comprensione (Sigafoos, 2007).
La voce fuori campo deve essere dosata e il linguaggio utilizzato deve tener conto che spesso i soggetti ASD hanno uno sviluppo linguistico limitato.
Per questo motivo le parole da usare dovranno essere
semplici commenti all’azione che il modello sta
svolgendo. Da evitare figure retoriche o riferimenti teorici
non mostrati nel video.
Grafica
La scelta di introdurre scritte o animazioni deve essere valutata attentamente e rimane comunque sconsigliata nei casi di VM e VP per bambini con ASD.
Alcuni VM che compaiono in rete pur essendo esteticamente molto accattivanti contengono una sovrabbondanza di immagini grafiche che riempiono i fotogrammi e interrompono l’azione.
In questi casi appare chiaro che i filmati siano stati
costruiti da una “prospettiva adulta” che non tiene conto
delle sensibilità cognitive dei soggetti a cui i video sono
destinati.
Finalizzazione
Una volta eseguito il montaggio il video potrà essere esportato su Dvd o salvato su un file per l’utilizzo attraverso un computer.
Da non dimenticare che un uso sempre più frequente di questa tipologia di video avviene attraverso dispositivi mobili (Kellems e Morningstar, 2012).
Per questo motivo, conoscere in partenza il tipo di fruizione del VM o del VP aiuterà a calibrare anche durata e caratteristiche audiovisive.
In fase di ripresa e montaggio i video destinati a dispositivi mobili dovranno avere un maggior utilizzo di primi piani e dettagli in modo da poter essere fruibili su uno schermo di dimensioni ridotte.
Applicativi