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Capitolo 4 - Analisi del mercato

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Academic year: 2021

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Capitolo 4 - Analisi del mercato

Il successo dell’impresa si basa sulla capacità di interpretare e di soddisfare le esigenze del mercato, che rappresenta il perno fondamentale sul quale impostare la strategia[43]. Quindi, prima di pianificare il lancio di un prodotto, è importante effettuare un’analisi approfondita che consenta di valutare le potenzialità di mercato e la clientela target e che, inoltre, permetta di stabilire il prezzo più appropriato alle caratteristiche del prodotto e della domanda.

Nella prima fase, che riguarda l'analisi di settore e la ricerca di mercato, si provvede alla raccolta ed all’analisi dei dati, con l’obiettivo di quantificare e di ridurre il rischio imprenditoriale, verificando le ipotesi "sul campo".

In particolare, l'analisi di settore consiste in una ricerca sull'ambiente nel quale la nuova impresa si troverà ad operare. Tale analisi deve fornire gli elementi per valutare la situazione del mercato presente e futura, consentendo di comprendere se il settore sta attraversando una fase di sviluppo, di stabilità o di declino. Un momento fondamentale dell’analisi di settore riguarda la concorrenza, della quale devono essere individuati i punti di forza e di debolezza. A tale fine è possibile ricorrere sia a metodi teorici, quali ricerche bibliografiche, riviste specializzate, tesi di laurea, pubblicazioni e, soprattutto, Internet, sia a metodi pratici come i contatti con esperti del settore.

Mentre l'analisi di settore pone l'accento sull'offerta (concorrenza), la ricerca

di mercato analizza la domanda (clientela). Innanzitutto occorre individuare i

clienti ed i relativi "segmenti" di appartenenza, ossia gruppi omogenei, con bisogni e comportamenti d'acquisto simili, distinti attraverso variabili di carattere demografico (età, sesso), geografico (comune, regione, etc.), socio-economico (abbienti, disabili, scolarità etc.), dimensionali (grandi o piccole imprese) e per tipo di attività svolta (enti pubblici, studi professionali, commercianti etc.). Una volta effettuata la segmentazione, bisogna individuare i segmenti target cui rivolgere l’offerta.

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Le ricerche di mercato possono fornire utili informazioni sul livello di vendite previsto anche se, a volte, forniscono risultati non corrispondenti alla realtà. Infatti, quanto più il prodotto è innovativo, tanto più è difficile immaginare tutte le sue potenzialità ed i possibili problemi di utilizzo.

Infine, il piano economico e finanziario traduce il progetto in termini monetari, verificando la fattibilità economica e finanziaria dell'attività commerciale, con lo scopo di quantificare gli investimenti necessari e le relative fonti di finanziamento, di valutare la redditività dell’attività e, infine, di determinare l'eventuale fabbisogno finanziario.

In particolare, in questo capitolo viene effettuata un’analisi dell’andamento del mercato biometrico mondiale, evidenziando i driver di crescita e gli ostacoli delle singole tecniche biometriche:

AFIS non-AFIS volto mano iride voce firma

sistemi biometrici multimodali

Il capitolo si chiude con un’analisi del mercato nord americano e, soprattutto,

italiano.

4.1.

Mercato mondiale

Per oltre due decenni, la biometria non si è diffusa sul mercato a causa della

scarsa richiesta e dei prezzi elevati dei prodotti biometrici che, quindi,

potevano essere acquistati solo dalle aziende più grandi e con maggiore fatturato. Dunque la biometria è rimasta a lungo limitata ad un mercato di

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nicchia, trovando applicazione, in particolar modo, in ambito governativo e

militare[31].

Tuttavia, i tragici fatti che hanno caratterizzato gli ultimi anni, dagli attentati

terroristici dell’11 Settembre 2001 ai più recenti eventi che hanno coinvolto

direttamente l’Unione Europea, hanno incentivato gli investimenti da parte di enti pubblici e privati per lo sviluppo di sistemi di identificazione non intrusivi, atti a garantire un maggiore livello di sicurezza[10,25].

Quindi, a causa della crescente diffusione sul mercato, i prezzi dei sistemi biometrici sono diminuiti[46], diventando accessibili a più vasti segmenti del mercato e, in particolar modo, diffondendosi anche nel settore privato[10,25,38]. A tale proposito, un fattore di fondamentale importanza è rappresentato dalla

pubblicità televisiva che, aumentando la visibilità della biometria e dei suoi

vantaggi, è in grado di contribuire significativamente alla sua diffusione.

In particolare, i driver di crescita del mercato biometrico si distinguono in driver customer-pull, se lo sviluppo del settore è spinto dalle esigenze del mercato, ed industry-pull, se la crescita è incentivata dalle aziende produttrici.

Il principale driver di crescita customer-pull è rappresentato dalla sicurezza

nazionale, con particolare riferimento allo sviluppo di progetti su larga scala

quali US-VISIT ed EU-VIS/Schengen Visa, ai provvedimenti legislativi emanati dai governi ed all’introduzione dei documenti di identità dotati di identificativi biometrici. Inoltre, altri fattori che contribuiscono alla diffusione della biometria sono la maggiore conoscenza dei suoi vantaggi ed il più elevato grado di

accettazione da parte degli utilizzatori finali[38].

Invece, i principali driver di crescita industry-push, sono il crescente livello di

standardizzazione (in assenza del quale lo sviluppo del settore rallenta) delle

tecnologie biometriche ed il trade-off prezzo/funzionalità, ovvero la realizzazione, a prezzo ridotto, di dispositivi con elevate prestazioni ed alto livello di accuratezza e di affidabilità[10,25,38].

Per quanto riguarda i fattori inibitori, uno dei principali ostacoli alla crescita del mercato biometrico è l’eccessiva dipendenza dai programmi governativi,

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caratterizzati dalla dilatazione dei tempi di fornitura e dei cicli di vendita e dall’indeterminatezza delle specifiche dei prodotti richiesti.

Un altro fattore inibitore è costituito dalla forte concorrenza con le tecnologie di riconoscimento tradizionali, caratterizzate da bassi costi e da un’elevata diffusione sul mercato. Infatti, quando l’utilizzatore finale attribuisce la massima priorità al prezzo, tende ad adottare soluzioni di riconoscimento di tipo non biometrico, che risultano più economiche, anche se meno sicure[25].

Infine, un fondamentale ostacolo alla crescita del settore biometrico è legato alla tutela della privacy.

Le strategie per il successo in questo mercato consistono nella focalizzazione su specifici settori, identificando mercati di nicchia nei quali operare attraverso rapporti di partnership ed orientandosi alle soluzioni piuttosto che ai singoli prodotti [38].

Attualmente, a livello mondiale, l’industria biometrica comprende oltre 150 diversi produttori di soluzioni hardware e software. Solitamente, le aziende biometriche tendono a specializzarsi in un settore ben definito. Ad esempio, molte società, tra le quali Identix, Bioscrypt e DigitalPersona, sviluppano sistemi di identificazione basati sulla scansione delle impronte digitali. Invece, per quanto riguarda la scansione dell'iride, Iridian è l’azienda leader mentre

Recognition Systems è la principale società a livello mondiale per soluzioni

basate sull’analisi della geometria della mano. Inoltre, per quanto riguarda il riconoscimento facciale, le maggiori aziende sono Identix, Imagis e Visage. Infine, alcune società, tra le quali 3DBiometrics, A4Vision, Neurodynamics,

Geometrix e Genex sviluppano sistemi per il riconoscimento facciale

tridimensionale[5,48].

Per quanto riguarda l’andamento del mercato biometrico mondiale, la società di consulenza Frost & Sullivan ha stimato un fatturato di 561 milioni di dollari nel 2002. Nel triennio 2002-2005 la crescita del mercato ha ricevuto un notevole impulso dai programmi governativi per l’identificazione e per la sicurezza di frontiera.

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Nel Gennaio 2006 IBG ha stilato un rapporto relativo alle previsioni di sviluppo del mercato biometrico per il periodo che va dal 2006 al 2015[10]. Il documento offre una panoramica sulla situazione attuale e futura dell’industria biometrica e costituisce la più completa analisi delle tecnologie biometriche, delle loro applicazioni e della loro diffusione sul mercato mondiale. Infatti, tale rapporto fornisce dati critici di mercato ed importanti linee guida per sviluppatori, investitori, ricercatori ed integratori di sistemi biometrici.

In particolare, nel documento si prevede una crescita complessiva del fatturato dell’industria biometrica che, a partire dai 2,1 miliardi di dollari del 2006, arriverà a 9,2 miliardi di dollari nel 2015, per una crescita complessiva del 425% (Figura 41).

Figura 41 - Andamento mercato biometrico mondiale (IBG, 2007)

Inoltre, nel rapporto si stima che i paesi più industrializzati ed avanzati dal punto di vista tecnologico rappresentino i maggiori mercati a livello mondiale per quanto riguarda i sistemi biometrici. In particolare, nel 2006 il principale mercato è stato il Nord America, seguito dall’Asia e dall’Europa (Figura 42).

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Figura 42 - Percentuali mercato per regione (IBG, 2007)

4.2.

Mercato nord americano

Al fine di aumentare la sicurezza nazionale, il governo degli Stati Uniti ha emanato diverse leggi che hanno incentivato la crescita dell’industria biometrica non solo nord americana ma anche mondiale; infatti, seguendo l’esempio statunitense, altre nazioni hanno adottato analoghe iniziative in tema di sicurezza.

L’American Patriot Act, l’Aviation Transportation and Security Act e l’Enhanced Border Security Visa Entry Reform Act sono alcuni dei principali atti legislativi volti a promuovere la sicurezza nazionale.

Inoltre, è possibile citare l’Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA), adottato nell’Agosto 1996, con il fine di ridurre frodi e costi amministrativi e di fornire standard per la protezione delle informazioni sanitarie. Tale atto, essendo volto a garantire la segretezza e l’integrità nel trattamento dei dati sensibili dei pazienti, promuove indirettamente la vendita dei sistemi biometrici.

Infine, l’Electronic Signatures in Global and National Commerce Act (E-SIGN), convertito in legge dal Presidente Bill Clinton nel Giugno 2000, ha dato impulso al commercio elettronico conferendo stato legale alle transazioni

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elettroniche che possono essere condotte in modo sicuro attraverso sistemi biometrici[31].

Nel 2004 il fatturato del mercato biometrico globale è stato pari a 1137 milioni di dollari mentre il Nord America ha registrato un fatturato di 527 milioni di dollari.

Frost & Sullivan prevede che nel 2008 il mercato nord americano avrà un giro di affari pari a 1418 milioni di dollari mentre il mercato mondiale raggiungerà un fatturato di 3,8 miliardi di dollari (Figura 43)[38]. Dunque, dopo una fase iniziale in cui gli Stati Uniti sono stati i promotori indiscussi dei sistemi biometrici, tanto da coprire il 50% del mercato mondiale, la biometria si diffonderà significativamente anche nel resto del mondo. Infatti, benché il mercato biometrico statunitense sia cresciuto notevolmente negli ultimi anni (la crescita prevista dal 2004 al 2008 è pari al 270%), la sua percentuale di mercato registrerà un calo nel 2008, rappresentando il 36% del mercato mondiale.

Figura 43 - Mercato USA vs mondo (www.gizmag.com, 2004)

Frost & Sullivan ha stilato un rapporto dettagliato dell’andamento di ciascun settore del mercato biometrico nord americano, sintetizzabile nei seguenti grafici (Figura 44)[37,46].

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Figura 44 - Percentuali mercato Nord America (www.gizmag.com, 2004)

Tali diagrammi evidenziano che nel 2004 la maggior parte del mercato biometrico nord americano era rappresentata dai sistemi AFIS, indice dell’orientamento prevalente della biometria verso applicazioni pubbliche e, in

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particolare, giudiziarie. Invece, nel 2008 si prevede una contrazione delle applicazioni AFIS che dal 58% del 2004 scenderanno al 35%, a favore delle altre tecniche biometriche. Ciò indica un’espansione della biometria anche verso applicazioni di tipo privato. In Tabella 11 sono elencate possibili applicazioni e mercati chiave per ciascuna tecnica biometrica[10].

Tecnologie Applicazioni Mercati chiave

Impronte digitali Controllo accessi e presenze Esercito

Riconoscimento facciale Identificazione civile Viaggi e Trasporti Geometria della mano Identificazione consumer Settore finanziario Riconoscimento dell’iride Accesso a dispositivi/sistemi Autorità giudiziaria Verifica della voce Sorveglianza Governo e Pubblica

Amministrazione Verifica della firma Governo

Sistemi biometrici

multimodali Gioco d’azzardo ed alberghi AFIS/Live-Scan High-Tech Telecomunicazioni

Industrie

Vendita al dettaglio

Tabella 11 - Applicazioni e mercati (IBG, 2007)

4.3.

Mercato italiano

In questo paragrafo, dopo una panoramica sull’andamento del mercato italiano, sono presentati i punti di vista dei dirigenti di alcune importanti aziende biometriche, tratti da un articolo della rivista BiometriaTech.

Attualmente, il mercato italiano si trova nella fase di passaggio dalla sperimentazione delle tecniche biometriche alla loro implementazione vera e propria.

IDC, leader mondiale nell'ambito delle ricerche, delle analisi, dei servizi di

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documento in cui sono presentate le stime di sviluppo del settore biometrico in Italia. Tali previsioni evidenziano che il fatturato del mercato biometrico italiano, a partire dai 2,6 milioni di euro del 2002, arriverà a 5,9 milioni di euro nel 2007, crescendo del 226% nel quinquennio.

Tuttavia, la crescita del mercato italiano è inferiore rispetto a quella del mercato mondiale che, secondo le stime di IBG, passerà dai 561 milioni di dollari del 2002 a 3012 milioni di dollari nel 2007, crescendo del 537%.

Figura 45 - Andamento mercato italiano (IDC, 2003)

Secondo Mario Conedera (Mesa, società con sede ad Arezzo, fondata nel 1988) in Italia la biometria è ancora relegata ad un mercato di nicchia.

Infatti, il settore biometrico è cresciuto al di sotto delle aspettative a causa di alcuni fattori inibitori tra i quali la mancanza di standard industriali, ovvero di una piattaforma comune per l’elaborazione delle informazioni biometriche. Un altro ostacolo alla diffusione sul mercato italiano è rappresentato dal fatto che, spesso, la biometria è considerata una tecnica futuristica della quale

non sono noti i vantaggi, le prestazioni e l’impatto sugli utenti.

Infatti, questioni di carattere morale quali la tutela della privacy ed il

pregiudizio che il riconoscimento biometrico costituisca un metodo di

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biometrico. In particolare, per quanto riguarda le resistenze di carattere morale, Roberto Fidel (Oltremare, azienda con sede ad Udine, fondata nel 1997) sostiene che “non è da sottovalutare il possibile impatto derivante dall’uso di riconoscitori di impronte per il login su PC (Microsoft). Se questa iniziativa avrà successo, è probabile che le eventuali remore saranno superate dall’uso pratico e quotidiano, come è successo con Internet o con i cellulari, che sono presto divenuti strumenti di uso comune”.

A questi problemi, si aggiunge lo sfavorevole contesto economico: infatti, in un periodo di espansione economica contratta, l’investimento in una nuova tecnologia è ostacolato dal costo e dalla non comprovata necessità.

Quindi, le aziende che per prime adottano tecnologie biometriche devono pagare lo “scotto dei pionieri”, ovvero elevati costi e mancanza di garanzie, ma il fatto di essere tali costituirà un valore aggiunto in termini di immagine, di sicurezza e di efficienza operativa.

Anche Fidel lamenta i costi elevati: “un problema non indifferente, soprattutto in una congiuntura economica non favorevole agli investimenti”.

Inoltre, per Gianpaolo Baldassi (Gruppo Sisge, Torino), nonostante l’interesse delle istituzioni e delle imprese, il mercato biometrico è ancora ostacolato dalla

riduzione dei budget per le spese informatiche.

Nonostante questi ostacoli, la biometria raccoglie molti sostenitori.

Ad esempio, per Marko Petelin (Infordata Sistemi) in Italia la biometria rappresenta una realtà interessante.

Anche Giorgio Alboni (Biometrika, Forlì) si manifesta ottimista relativamente all’espansione del mercato biometrico sostenendo che, “benché con un certo ritardo rispetto ad altri paesi, in Italia si comincia ad usare davvero la biometria”.

In particolare, Carluccio evidenzia un elevato interesse per quanto riguarda il controllo accessi, soprattutto logico, ed il rilevamento delle presenze.

In linea con la tendenza mondiale, il mercato biometrico italiano è dominato dalla scansione delle impronte digitali, che copre una porzione di mercato

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pari al 50%. Infatti, tale tecnica è ritenuta la tecnologia più matura (Alboni), la più pratica da utilizzare ed una delle meno costose (Conedera).

Inoltre, per Filippo Lanini (Co.ME.TA., Firenze, 1986), per Tito Gaudio (ELEX, Torino) e per Petelin, la scansione delle impronte digitali ha caratteristiche tali da dominare il mercato anche nei prossimi anni.

In futuro, secondo Giuseppe Carluccio (Green Bit, Torino) l'industria biometrica si focalizzerà sulle tecnologie ad elevato grado di accettabilità da parte degli utenti.

In particolare, Gaudio e Paolo Landi (Gruppo ETM) prevedono un maggior sviluppo della scansione facciale (soprattutto la tecnologia 3D) per la sua scarsa invasività e del riconoscimento dell’iride per l’alto grado di sicurezza. Anche secondo Marina Fornasari (Plexa, Bologna), dopo le impronte digitali, le tecniche più diffuse sono la scansione dell’iride ed il riconoscimento facciale. In particolare, Conedera attribuisce notevoli potenzialità di sviluppo alla scansione tridimensionale del volto, sostenendo che tali sistemi, già presenti sul mercato, sono considerati “molto affidabili e nettamente poco invasivi”, per cui potranno avere una diffusione significativa”[22].

4.3.1.

Target e margini sul mercato italiano

In generale, quasi tutte le aziende intervistate sono concordi nel ritenere il mercato biometrico italiano ancora incapace di produrre larghi margini, ostacolato da un problema di dimensioni e di capacità produttive

dell’imprenditoria (Fornasari). Infatti, come sostiene Conedera, le rosee

previsioni di sviluppo del mercato biometrico non si sono ancora concretizzate ed è opinione diffusa che anche nei prossimi anni la biometria rimarrà limitata ad applicazioni di nicchia (enti governativi, Pubblica Amministrazione, aeroporti e grandi aziende).

Attualmente, i mercati più sensibili alla biometria sono rappresentati dagli enti

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In particolare, per Castiglioni la biometria è particolarmente adatta ad applicazioni che richiedono un alto livello di affidabilità nell’identificazione, soprattutto nel settore portuale, aeroportuale, farmaceutico e nei settori di

R&D di grandi enti.

In realtà, secondo Fidel solamente gli aeroporti costituiscono un concreto target di riferimento, e solo per applicazioni limitate, mentre gli enti governativi e la Pubblica Amministrazione sono mercati da considerare solo in prospettiva. Anche per Raimondo Serafini (Siemens div. Building Technologies) gli aeroporti rappresentano un importante bacino di utenza, come dimostra il crescente numero di installazioni effettuate da Siemens in ambito aeroportuale. Ad esempio, Serafini cita la sperimentazione del check-in basato sulla lettura dell’impronta digitale, adottato dalla compagnia Lufthansa.

Secondo Fornasari la scansione delle impronte digitali avrà grande sviluppo nella Pubblica Amministrazione, nel settore bancario (ad esempio, per quanto riguarda i prelievi bancomat attraverso il riconoscimento dell’impronta digitale) e nella grande industria, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle presenze.

Anche secondo Serafini “un altro ambito in cui si possono già trovare applicazioni biometriche è quello delle grandi aziende, ad esempio farmaceutiche, dove l’utilizzo di tecniche di riconoscimento biometrico per il controllo degli accessi può operare da deterrente per azioni di spionaggio industriale”. Tuttavia, Serafini afferma che, al momento, “sul mercato totale del controllo accessi, oltre il 90% delle applicazioni è realizzato con le credenziali standard (badge, codice PIN)”.

Anche secondo Giorgio Garaventa (Selesta Ingegneria, Genova), i primi utilizzatori di tecnologie biometriche potrebbero essere le grandi aziende con aree critiche e/o strategiche da controllare (ad es. laboratori di ricerca, zone sensibili quali sale server, etc.), oltre alle società o agli enti con grande affluenza di pubblico.

Anche Petelin sostiene la notevole potenzialità di sviluppo della biometria nelle

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Secondo Marco Cerasoli (Software Link) “il target della biometria è trasversale rispetto alle dimensioni ed alle tipologie di aziende. In generale,

nella piccola e media impresa si nota una diffidenza di tipo “tecnologico”

legata alla novità, mentre nella Pubblica Amministrazione e nella grande

impresa prevalgono i problemi inerenti la privacy”.

Come sottolinea Conedera, la diffusione della biometria è correlata alla necessità di controllo e di sicurezza. Infatti, dal momento che i sistemi biometrici hanno la funzione di accertare in modo univoco l’identità degli utenti, “negli ambienti storicamente controllati (militari, banche, CED, etc.) la biometria è comunemente accettata. Negli ambienti in cui il controllo è, invece, ancora blando (dove ci si limita ad una firma di presenza), il passaggio a sistemi biometrici di controllo è ostacolato, se utilizzato per funzioni di rilievo presenza, mentre si va espandendo rapidamente, se utilizzato come strumento per il controllo degli accessi”.

In particolare, Fidel mette in discussione la reale necessità della biometria a fini di sicurezza nelle grandi aziende, sostenendo che l’introduzione di soluzioni biometriche in questi contesti è finalizzata soprattutto a questioni di immagine; pertanto, risulta più difficile giustificare l’investimento.

Secondo Alboni, nel breve periodo la Pubblica Amministrazione e gli enti

governativi rappresentano alcuni dei target più promettenti per il mercato

biometrico italiano. Infatti, mentre, fino a qualche anno fa, nella Pubblica Amministrazione, escludendo le applicazioni AFIS, le tecnologie biometriche sono state utilizzate per lo più per il controllo dell’accesso fisico a luoghi sensibili (ad es. siti militari), recentemente sta crescendo l’interesse anche per l’accesso logico ad applicazioni informatiche critiche.

In particolare, secondo Baldassi, la biometria rappresenta uno dei campi applicativi dell’Information & Communications Technology (ICT) più interessanti in termini di utilizzo e di prospettive di impiego: “il processo di autenticazione e la sicurezza ICT sono elementi fondamentali

dell’e-government, essendo essenziale che il personale coinvolto nell’erogazione

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certo e possano fare affidamento su un elevato livello di protezione dei dati. L’introduzione del passaporto elettronico metterà i cittadini e le amministrazioni interessate di fronte alla prima applicazione diffusa delle tecnologie biometriche”.

Per quanto riguarda le applicazioni di e-government, Claudio Manganelli, membro del Collegio del CNIPA e presidente del Comitato Tecnico Nazionale per la sicurezza ICT, sostiene che la Pubblica Amministrazione ha già dato vita ad importanti progetti basati su tecnologie biometriche: “sull’impulso di impieghi connessi al bisogno di sicurezza e di benessere sociale, anche le pubbliche amministrazioni italiane hanno avviato progetti significativi, quali il passaporto biometrico, il permesso di soggiorno elettronico e la carta d’identità elettronica. L’uso delle tecnologie biometriche si è rapidamente esteso anche ad importanti settori pubblici con la finalità di limitare l’accesso fisico a siti riservati, ai sistemi informativi o di facilitare l’autenticazione di utenti on-line”. Nel Marzo del 2004 il CNIPA ha costituito un gruppo di studio sulle tecnologie biometriche, che ha prodotto delle linee guida per l’impiego della biometria nella Pubblica Amministrazione. Tali iniziative rappresentano segnali forti della volontà di procedere in direzione dell’evoluzione tecnologica, sebbene con i tempi, con i mezzi e con le modalità tipiche di uno nazione fortemente burocratizzata.

Anche secondo Giulio Camagni (Partnerdata), gli enti governativi centrali e, in particolar modo, i Ministeri della Difesa, degli Interni e della Giustizia, sono mercati molto promettenti per le soluzioni biometriche.

Invece, Castiglioni sostiene che l’implementazione di sistemi di controllo accessi biometrici nella Pubblica Amministrazione italiana resta “confinata a livello di discussioni scientifiche e di convegni ma, di fatto, non si arriva mai ad un riscontro tangibile nell’installato o nell’ordine”.

Anche Gaudio manifesta perplessità sulle tempistiche e sulle capacità d’investimento della Pubblica Amministrazione, vista la sfavorevole situazione economica italiana.

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Infine, Andrea Giacobazzi (Eter Biometric Technologies) sostiene che un altro promettente settore del mercato biometrico è costituito dalle piccole

aziende e dalle residenze private di lusso, che rappresentano un mercato di

nicchia ma non difficile da penetrare.

Infine, secondo le maggiori aziende produttrici, il futuro delle applicazioni biometriche è rappresentato dal mercato consumer dove “i grandi numeri possono assicurare il rientro economico degli investimenti” (Conedera).

In particolare, Castiglioni sostiene che il settore consumer, sicuro sbocco cui è destinata la biometria, è in grado di permettere “come quanto avvenuto nel settore delle carte a memoria, di abbattere i costi e di innalzare il livello di affidabilità degli apparati”.

Comunque, come sostengono Fornasari e Landi, per essere competitive sul mercato consumer, le tecnologie biometriche devono essere user friendly, a

basso prezzo ed affidabili.

Le principali applicazioni nel settore consumer riguardano il controllo accessi a

cellulari (già introdotti, ad esempio, in Giappone ed in Corea), alle auto ed ai computer (lanciati sul mercato anche da Microsoft). In particolare, la

commercializzazione dei riconoscitori di impronte per il login su PC costituisce un passo molto importante per l’ingresso della biometria nella vita comune. Anche il settore della telefonia mobile è un mercato con grandi potenzialità di sviluppo. Infatti, secondo l’indagine StrategyOne, il 71% degli americani è disposto a pagare qualche decina di dollari in più per un cellulare biometrico ed il 60% vorrebbe effettuare pagamenti tramite cellulari biometrici, ritenuti più sicuri. Il riconoscimento delle impronte può essere utilizzato non solo per bloccare il funzionamento del telefono in caso di furto, ma anche per semplificare i processi di autenticazione richiesti da alcuni servizi e per accrescere la sicurezza delle transazioni.

Tuttavia, secondo Gaudio “la possibilità che il mercato consumer includa la telefonia mobile e l’automotive è strettamente legata, oltre al costo, all’affidabilità dei rilevatori biometrici. E in questo la strada da percorrere è ancora molto lunga”.

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Per Baldassi “il mercato mobile è quello più promettente per una diffusione massiva delle tecnologie biometriche in ambito consumer. Visto che il cellulare può essere usato per un insieme sempre più ampio di funzioni, compreso il pagamento con carte di credito, la tutela dell’accesso sta diventando sempre più importante”.

Nelle applicazioni consumer la tecnologia più utilizzata è la scansione delle

impronte digitali. Tuttavia, secondo Baldassi, tale tecnologia presenta limiti

“sia in termini di costi legati alla produzione ed all’integrazione dei sensori, sia in termini di efficienza, a causa dell’umidità e della temperatura (fattori che influenzano la lettura dell’impronta e le relative prestazioni). Per questo, da tempo diversi produttori sono interessati al riconoscimento del volto, una tecnologia considerata poco intrusiva e facilmente integrabile anche su supporti già in commercio (oggi quasi tutti i cellulari dispongono di fotocamera). Il suo utilizzo può facilmente essere esteso anche alle forze dell’ordine per il controllo del territorio”.

Invece, Alboni si manifesta scettico nei confronti della diffusione della biometria nel settore consumer, sostenendo che non tutte le applicazioni biometriche in questo settore hanno un valore aggiunto tale da giustificarne il costo. Ad esempio, “per certe applicazioni, come la protezione del cellulare, la spesa non si giustifica e personalmente credo manchi anche una richiesta in tal senso da parte dell’utilizzatore di telefonia mobile. Sono molto più interessanti le applicazioni per la protezione della casa (apertura porte, accensione allarmi) dove il valore aggiunto è chiaramente riscontrabile e dove chiunque può riconoscere rapidamente i vantaggi offerti dalla tecnologia”. Anche Petelin sostiene la potenzialità del settore domotico verso il quale si è indirizzata Infordata Sistemi, sviluppando un sistema in grado di aprire la porta di casa tramite il riconoscimento delle impronte digitali e di inviare SMS di notifica a seguito dell’accesso.

Sempre per quanto riguarda il settore consumer, Camagni individua notevoli potenzialità di sviluppo nel settore dei distributori automatici (film, dvd, etc.) e dei bancomat.

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Comunque, pur considerando di primaria importanza il settore consumer, non bisogna trascurare tutti gli altri possibili ambiti di sviluppo, come sostiene anche Cerasoli secondo il quale, infatti, “anche se il mondo consumer avrà la capacità di fare i grandi numeri che lo sviluppo di nuove tecnologie richiede, non dobbiamo limitarci ad esso. Ci sono aziende, uffici pubblici e spazi che necessiteranno sempre di più di una maggiore sicurezza. Una sicurezza che gli attuali sistemi basati su badge non possono più in alcun modo garantire”[22].

4.4.

Settori di mercato

Un importante driver del mercato biometrico è rappresentato dall’ingresso di

Microsoft® nel settore biometrico, con il lancio di piattaforme di

riconoscimento a basso costo e con l’integrazione di un supporto BioAPI nel nuovo sistema operativo Windows© Vista (Figura 46)[37].

Figura 46 - Nuovi notebook Windows Vista based

La visibilità dei prodotti Microsoft® è in grado di fornire un notevole impulso al mercato biometrico, incentivando la diffusione della biometria anche nel settore privato. In particolare, l’ingresso di Microsoft® nel mercato biometrico

può determinare un aumento della quota di mercato del settore consumer che, attualmente, rappresenta il 4% dell’intero mercato biometrico (Figura 47).

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Inoltre, l’inserimento delle librerie BioAPI in Microsoft® Windows Vista

determinerà lo standard dei sistemi biometrici, risolvendo così il problema di interoperabilità.

Figura 47 - Percentuali mercato per applicazione (IBG, 2005)

Il diagramma evidenzia che la maggior parte delle applicazioni biometriche riguarda l’identificazione civile e criminale mentre il settore consumer e le applicazioni di sorveglianza sono ancora poco diffuse[10].

Uno studio effettuato da Frost & Sullivan su circa 25 aziende, nel periodo compreso fra l’Agosto ed il Dicembre del 2005, ha rivelato tendenze, ostacoli, driver di crescita e previsioni sull’andamento del mercato biometrico mondiale. In particolare, questa analisi ha evidenziato la scarsa diffusione dei sistemi

biometrici multimodali: infatti, il 95% delle aziende coinvolte nello studio

produce sistemi biometrici monomodali[37].

Inoltre, lo studio si è focalizzato sull’individuazione dei driver di crescita del settore biometrico, che sono diversi in ogni regione geografica.

Ad esempio, in Europa, in Medio Oriente ed in Africa sono in via di sviluppo programmi di identificazione nazionale che prevedono l’inserimento delle impronte digitali nei passaporti.

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Un importante driver a livello mondiale è rappresentato dalla necessità di evitare frodi finanziarie che, secondo una statistica, ammonteranno a circa duemila miliardi di dollari tra il 2005 ed il 2007. In particolare, in Asia questo fattore è il principale driver del mercato biometrico, a tale punto che in Giappone una grande banca ha previsto l’inserimento della verifica del pattern delle vene e delle impronte digitali per l’accesso ai bancomat[37].

Invece, il principale driver del mercato nord americano è rappresentato dalla sicurezza nazionale.

Inoltre, Frost & Sullivan ha analizzato le percentuali di mercato dei diversi settori del mercato biometrico mondiale. In particolare, i principali settori di crescita sono quello governativo, giudiziario, i servizi finanziari, l’elettronica di consumo e, in misura minore, l’assistenza sanitaria (Figura 48)[10].

Figura 48 - Percentuali settore mercato (IBG, 2005)

In generale, i principali campi di impiego della biometria si distinguono in un

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Per quanto riguarda il settore pubblico, le principali opportunità possono essere classificate in tre aree di mercato: il controllo di frontiera (gestione del controllo di frontiera, dei documenti di viaggio e dei permessi di soggiorno), l’identificazione elettronica (documenti di identità, patenti di guida, registrazione del voto e distribuzione di sussidi) ed infine le attività di

e-government (i servizi governativi on-line a cittadini e ad aziende). Ciascuna di

queste aree rappresenta significative opportunità per lo sviluppo di soluzioni di riconoscimento biometrico.

In particolare, a causa della richiesta di un maggiore livello di sicurezza, la biometria trova la prima applicazione nel controllo di frontiera, con un picco di domanda previsto nel 2007 (Figura 49).

La seconda curva, relativa ai documenti di identificazione elettronica, è in ritardo rispetto alla precedente, dato l’elevato numero di utenti da coprire. La terza curva, il cui picco è previsto nel 2010, si riferisce alla domanda per applicazioni di e-government. Tale curva è in ritardo rispetto alle altre due, a causa dell’immaturità del mercato che non è ancora pronto a comprendere pienamente i vantaggi della biometria[38].

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Figura 49 - Evoluzione del settore pubblico (Acuity, 2007)

La domanda del settore commerciale, in ritardo rispetto a quella del settore

pubblico (Figura 50), riguarda la sicurezza delle aziende (accesso fisico e

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4.5.

Mercato tecniche biometriche

Per quanto riguarda il mercato mondiale, IBG stima che nel 2007 la principale tecnica biometrica sia il riconoscimento delle impronte digitali, seguita dalla scansione del volto (Figura 51).

Figura 51 - Percentuali mercato (IBG, 2007)

Inoltre, IBG prevede che nel 2008 i sistemi AFIS dimezzeranno la propria percentuale di mercato, a favore delle altre tecniche biometriche.

In particolar modo, i sistemi non-AFIS saranno la tecnica più diffusa mentre la scansione del volto registrerà la crescita maggiore (Figura 52).

(24)

Nei paragrafi successivi è presentata un’analisi del mercato per ogni singola tecnica biometrica, con un ordine che riflette le relative quote di mercato.

4.5.1.

AFIS

La scansione delle impronte digitali costituisce il settore più vitale del mercato biometrico, rappresentando quasi la metà del fatturato totale. Secondo David Ostlund, consulente presso IBG, la diffusione di questa tecnica è dovuta soprattutto alla lunga tradizione di impiego (negli Stati Uniti l’FBI utilizza i sistemi AFIS da circa 30 anni). Attualmente, tale tecnologia sta attraversando una fase di passaggio dallo stadio di crescita a quello di maturità.

Si prevede che il fatturato crescerà a partire dai 312 milioni di dollari del 2003 a 920,68 milioni di dollari nel 2008, coprendo circa il 24% dell’intero mercato biometrico[10].

Oggi un numero sempre maggiore di aziende offre prodotti competitivi, per cui il costo dei dispositivi sta diminuendo più rapidamente che negli altri settori biometrici. Infatti, uno scanner di impronte digitali con funzioni base può costare 30 dollari mentre uno scanner abbastanza robusto da essere usato in un grande aeroporto da decine di migliaia di passeggeri ogni giorno può costare circa 5000 dollari.

A livello mondiale le aziende produttrici di scanner di impronte sono circa 50, tra le quali NEC, Identix e Sagem Morpho, che forniscono sistemi di scansione ottica alle forze dell’ordine.

Inoltre, attualmente si stanno affacciando nuovi attori sul mercato. In particolare, AuthenTec, Infineon, ST Microelectronics e Fujitsu sono importanti produttori di sensori con chip al silicio, che utilizzano impulsi elettrici, ultrasuoni o la temperatura. Più compatti degli scanner ottici, questi dispositivi sono integrati nei computer come mezzo di identificazione[24].

(25)

4.5.1.1. Applicazioni AFIS

La tecnologia AFIS è utilizzata in applicazioni civili e giudiziarie.

Per quanto riguarda le applicazioni giudiziarie, le impronte, prelevate o attraverso il metodo tradizionale ink-and-roll o attraverso un sistema di scansione ottica, sono immagazzinate in un database. Per la ricerca di un soggetto possono essere necessari minuti, ore o giorni, a seconda della qualità dell’informazione biometrica, della dimensione del database e dell’entità che richiede la ricerca. Spesso le ricerche giudiziarie producono come risultato una lista di possibili candidati.

Per quanto riguarda il settore civile, le principali applicazioni della tecnologia AFIS sono le ricerche della fedina penale dei lavoratori e la distribuzione di sussidi (in questo caso il riconoscimento biometrico permette di evitare frodi) Un potenziale settore del mercato della tecnologia AFIS, ancora non sfruttato, è il "transactional" AFIS, ossia sistemi AFIS su piccola scala realizzati in entità private come nel caso di fornitori di assistenza medica. Questi sistemi possono essere usati per identificare pazienti e fornitori da database di decine o centinaia di migliaia di impronte, con tempi di risposta di pochi minuti[10].

4.5.1.2. Driver di crescita ed ostacoli

Un importante driver di crescita è l’estrema affidabilità, che la rende adatta ad applicazioni di sicurezza nazionale[10].

La scansione delle impronte digitali, benché più affidabile del riconoscimento facciale, presenta alcuni svantaggi. In particolare, i principali ostacoli alla crescita di questo settore sono rappresentati da questioni legate alla tutela della privacy e dalla concorrenza di altre tecnologie biometriche quali la scansione dell’iride, del volto e l’analisi del DNA[10].

(26)

Altri svantaggi sono la difficoltà di eseguire la scansione di dita sporche o

logorate dal lavoro manuale e la possibilità di ingannare gli scanner per

mezzo di dita artificiali. Ad esempio, nel 2002 quattro studenti giapponesi truffarono i sensori di impronte usando un dito artificiale realizzato attraverso una semplice gelatina.

4.5.2.

Non-AFIS

La scansione delle impronte digitali, sperimentata con successo in applicazioni come il controllo accessi, fisico e logico, e l’identificazione, nel settore consumer ed in ambito civile, è la principale tecnologia non-AFIS. A causa della molteplicità di possibili ambiti applicativi e delle autorevoli aziende coinvolte da anni nel suo sviluppo, si prevede che il fatturato di tale tecnologia crescerà dai 198 milioni di dollari del 2003 fino a 1227,58 milioni di dollari nel 2008, coprendo circa il 32% dell’intero mercato biometrico[10].

Le maggiori aziende produttrici sono NEC, Sagem Morpho, Identix,

Bioscrypt ed AuthenTec.

4.5.2.1. Driver di crescita ed ostacoli

Molteplici fattori concorrono a determinare gli ingenti proventi del mercato delle impronte digitali. Ad esempio, il commercio on-line e le transazioni bancarie da remoto sono settori di mercato con elevate previsioni di crescita nel 2007. In particolare, il riconoscimento delle impronte digitali rappresenta una soluzione molto potente per l’identificazione degli utenti in applicazioni

desktop, costituendo un driver fondamentale per il fatturato di questo settore.

Inoltre, l’elevato livello di accuratezza, la facilità di utilizzo ed una lunga

(27)

impronte digitali in una posizione privilegiata nell’industria biometrica[24]. Altre

importanti caratteristiche che permettono lo sviluppo di questa tecnologia sia per l’accesso logico che per l’accesso fisico sono le dimensioni ridotte dei sistemi di acquisizione (i sensori sono leggermente più spessi di una moneta ed hanno dimensioni inferiori a 1,5cmx1,5cm)[10] e la resistenza ai

cambiamenti ambientali (sfondo, illuminazione e temperatura).

Tuttavia, la crescita prevista è ostacolata da alcuni fattori inibitori tra i quali l’incapacità di registrare una certa percentuale di utenti. Infatti, alcuni gruppi etnici (in particolare, certe popolazioni asiatiche) e demografici (anziani e lavoratori manuali) hanno impronte digitali di “bassa qualità” per cui incontrano maggiori difficoltà a registrarsi.

Inoltre, la tradizione di impiego in ambito giudiziario determina frequenti

resistenze di tipo morale all’uso per l’identificazione civile su larga scala.

Infine, un ultimo fattore inibitore è rappresentato dall’impossibilità di individuare se il soggetto è in vita, causando così la vulnerabilità del sistema[10,45].

4.5.3.

Volto

Si prevede che il mercato della scansione facciale crescerà rapidamente fino al 2008, soprattutto per applicazioni governative (come sostiene l’analista Sapna Capoor) e giudiziarie.

In particolare, la crescita del fatturato di tale tecnologia sarà principalmente attribuibile all’impiego in progetti di identificazione su larga scala in cui si utilizza già l’immagine del volto ed in cui la tecnologia può basarsi su infrastrutture pre-esistenti, come nel caso della patente, del passaporto e per il voto elettorale[10].

Inoltre, si prevede la diffusione del riconoscimento facciale in applicazioni di

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Il fatturato di questa tecnica biometrica è previsto in crescita (per applicazioni giudiziarie e civili) dai 50 milioni di dollari del 2003 ai 652,15 milioni di dollari nel 2008, coprendo circa il 17% dell’intero mercato biometrico.

Inoltre, Frost & Sullivan prevede il raggiungimento di 1021,1 milioni di dollari nel 2012, con una crescita annuale del 27,5%[37].

Le maggiori aziende produttrici sono Viisage, Acsys Biometrics, Cognitech

Systems ed Identix[24].

4.5.3.1. Driver di crescita ed ostacoli

Attualmente, l’abbassamento dei costi ed il miglioramento delle

prestazioni sono i principali fattori che contribuiscono alla diffusione dei

sistemi di riconoscimento facciale[37].

Altri driver di crescita sono la possibilità di impiego in applicazioni di

sorveglianza, lo scarso impatto sui processi e sui sistemi esistenti, la non intrusività e, quindi, l’elevato grado di accettazione da parte degli utenti.

Secondo un’analisi di Frost & Sullivan, la più vasta ed importante applicazione della biometria facciale è rappresentata dall’inserimento del volto nei passaporti biometrici, come sostiene l’analista Sapna Capoor. Infatti, l’adozione di tale tecnologia da parte dell’ICAO, nel Maggio 2003, come

standard per documenti di viaggio[10,45,31,37] avrà un impatto a livello globale

dal momento che molti paesi si adegueranno a tali disposizioni per facilitare i viaggi dei propri cittadini verso gli Stati Uniti e per garantire un maggiore livello di sicurezza[37]. Le aziende produttrici di sistemi biometrici guadagneranno ingenti profitti se i governi procederanno nei loro progetti di creare un documento di identità con i dati biometrici dell’individuo. In particolare, il lancio di questi passaporti andrà a beneficio di compagnie di semiconduttori come la tedesca Infineon e l’olandese Philips, che stanno già fornendo chip per un progetto di passaporto biometrico in Germania e di aziende come Viisage,

Identix e Cognitech Systems, che hanno sviluppato scanner e software per i

(29)

Inoltre, un fattore in grado di contribuire allo sviluppo di questo settore è rappresentato dalla comparsa della tecnologia 3D che migliora notevolmente il livello di accuratezza dei sistemi 2D.

Tuttavia, secondo Frost & Sullivan, la forte competizione ed il prezzo superiore rispetto a gran parte dei sistemi non-AFIS costituiscono un ostacolo all’adozione dei sistemi di riconoscimento facciale[22]. Quindi, la riduzione dei prezzi costituisce un imperativo affinché la scansione del volto possa competere efficacemente con tecnologie biometriche alternative. In particolare, Capoor sostiene che “l’adozione di sistemi di riconoscimento facciale su larga scala che deriva dallo sviluppo delle applicazioni governative contribuirà a ridurre il costo dei sistemi di riconoscimento facciale” e “la riduzione del costo di queste tecnologie determinerà un considerevole aumento della domanda”[37].

Un altro problema è rappresentato dal livello di accuratezza e di affidabilità inferiore rispetto alla maggior parte delle altre tecniche biometriche.

Inoltre, dal momento che i volti delle persone cambiano nel tempo, è necessario effettuare una nuova registrazione almeno ogni cinque anni. Per questo motivo la London School of Economics sostiene che il costo di una carta d’identità biometrica potrebbe essere molto più alto di quanto previsto. A causa di tali problematiche, l’Unione Europea ha approvato l’inserimento delle impronte digitali nei passaporti biometrici, in aggiunta al volto[24].

Un altro fattore che limita il campo di applicazione di questa tecnica e, di conseguenza, la sua diffusione sul mercato, è rappresentato dalla dipendenza

dalle condizioni di illuminazione, che rende necessario un ambiente di

acquisizione controllato[10]. Questo problema è superato dai sistemi di scansione 3D basati sull’utilizzo di luce nel vicino infrarosso.

(30)

4.5.4.

Iride

Il riconoscimento dell’iride è una delle tecniche di identificazione biometrica comparse più di recente sul mercato.

L’azienda leader è Iridian Technologies che detiene molti brevetti in questo settore[24].

Si prevede che il fatturato del riconoscimento dell’iride crescerà dai 36 milioni di dollari del 2003 ai 306,89 milioni di dollari nel 2008, coprendo circa il 8% dell’intero mercato biometrico.

4.5.4.1. Driver di crescita ed ostacoli

Il principale driver di crescita di questa tecnica è rappresentato dalle elevate prestazioni che la rendono particolarmente adatta ad applicazioni che necessitano di un alto livello di sicurezza.

Inoltre, il fatto di non avere una tradizione di utilizzo in ambito investigativo e penale fa sì che la scansione dell’iride non sia soggetta a resistenze di tipo

morale[10].

Il principale ostacolo alla diffusione di questa tecnica è costituito dall’invasività e, quindi, dal basso grado di accettazione da parte degli utenti.

Un altro fattore inibitore è rappresentato dalla complessità del processo di identificazione, che può determinare errori di acquisizione e significative percentuali di falsi rigetti. In particolare, un test effettuato in Gran Bretagna ha rivelato difficoltà di utilizzo di tali sistemi da parte del 10% degli utenti e del 40% dei disabili[24].

La scarsa competizione determina prezzi più elevati rispetto a quelli degli altri sistemi biometrici e limita, quindi, la diffusione di questa tecnica; inoltre, la

(31)

4.5.5.

Geometria della mano

IBG prevede che l’analisi della geometria della mano sarà una delle tecnologie

a crescita più lenta.

Tipicamente l’utilizzo di questa tecnica è limitato al controllo accessi ed alla

rilevazione delle presenze.

In generale, si prevede che il fatturato crescerà dai 43 milioni di dollari del 2003 a 126,59 milioni di dollari nel 2008, coprendo circa il 3,3% dell’intero mercato biometrico[10].

4.5.5.1. Driver di crescita ed ostacoli

I principali driver di crescita sono rappresentati dalla facilità d’uso e dal

superamento di alcuni limiti della scansione delle impronte digitali, come

la possibilità di utilizzo anche in caso di sporcizia sulle mani.

Tuttavia, l’ingombro e l’alto costo dei sensori limitano la diffusione di questa tecnica; infatti, solitamente i consumatori preferiscono ad essa la rilevazione delle impronte.

4.5.6.

Verifica della firma

Benché attualmente sia una delle tecnologie meno diffuse, il fatturato riconoscimento della firma aumenterà nel corso del 2008, con applicazioni relative all’esecuzione di contratti ed all’accesso a documenti riservati. In particolare, si prevede che il fatturato di tale tecnologia crescerà dai 9 milioni di dollari del 2003 a 88,23 milioni di dollari nel 2008, coprendo circa il 2,3% dell’intero mercato biometrico[10].

(32)

4.5.7.

Voce

Si prevede che il fatturato del riconoscimento vocale, che attualmente non ha valori significativi, crescerà dai 23 milioni di dollari del 2003 ai 191,81 milioni di dollari nel 2008, coprendo circa il 5% dell’intero mercato biometrico. Le principali applicazioni riguardano la telefonia (accesso a servizi finanziari ed autenticazione dei clienti)[10].

4.5.8.

Sistemi biometrici multimodali

IBG prevede che i sistemi biometrici multimodali fattureranno 87,37 milioni di

dollari nel 2007 e 111,25 milioni di dollari nel 2008, pari al 2,9% dell’intero mercato biometrico. In particolare, si prevede che, entro il 2012, i sistemi biometrici multimodali rappresenteranno il 5% del mercato biometrico totale.

4.5.8.1. Driver di crescita ed ostacoli

Il principale driver è rappresentato dalle elevate prestazioni di questi sistemi e, in particolar modo, dal loro maggiore livello di accuratezza[10].

I fondamentali ostacoli alla crescita di questo settore sono il costo, la

mancanza di soluzioni mature, la difficoltà nella raccolta di molteplici caratteristiche biometriche e l’impatto sulla tutela della privacy [10].

Figura

Figura 41 - Andamento mercato biometrico mondiale (IBG, 2007)
Figura 42 - Percentuali mercato per regione (IBG, 2007)
Figura 43 - Mercato USA vs mondo (www.gizmag.com, 2004)
Figura 44 - Percentuali mercato Nord America (www.gizmag.com, 2004)
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Riferimenti

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