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Schede botaniche delle specie vegetali di interesse storico ALLEGATO D

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Academic year: 2021

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ALLEGATO D

Schede botaniche delle specie

vegetali di interesse storico

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SPECIE: Phoenix canariensis Chabaud

Ordine: Spadiciflorae

Famiglia: Palmae

Genere: Phoenix

Nome comune: Palma delle Canarie.

Origine e diffusione: pianta originaria delle isole Canarie, diffusa in tutto l’areale mediterraneo soprattutto a scopo ornamentale.

Dimensione e portamento: ha portamento arboreo con chioma larga, aperta ed espansa e raggiunge altezze anche oltre i 12 metri.

Tronco e corteccia: ha fusto eretto e tozzo, colonnare, grossolanamente squamoso, con superficie fibrosa e rugosa perché rivestito dai residui dei piccioli fogliari delle vecchie foglie eliminate o cadute. Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, composte, di tipo pennato, con segmenti lineari rigidi e coriacei verdastri, inseriti su un picciolo a sezione sub-cilindrica. Le foglie sono lunghe 3-4 metri, pendule e arcuate verso il basso.

Strutture riproduttive: è una pianta solitamente dioica con fiori unisessuali giallo-ocracei riuniti in infiorescenze a spadice. Quelle maschili lunghe 40-60 cm, mentre quelle femminili anche fino a 2 metri. La fioritura avviene in aprile e maggio. Il frutto è una bacca, detta dattero, di forma ovoidale e color bruno-ocraceo, non commestibile.

Note caratteristiche: la palma delle Canarie è di notevole effetto estetico sia per il suo portamento che per la sua chioma. È adatta a climi caldi e soleggiati, tollerando prolungate carenze idriche. Si adatta a diversi substrati, purché profondi e drenanti. Non è adatta ad ambienti in cui le temperature ambientali scendono frequentemente sotto gli zero gradi.

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SPECIE: Trachycarpus fortunei (Hooker) Wendl

Ordine: Spadiciflorae

Famiglia: Palmae

Genere: Trachycarpus

Nome comune: Palma della Cina.

Origine e diffusione: pianta orientale, originaria della Cina, introdotta ed utilizzata in Europa a scopo ornamentale.

Dimensione e portamento: ha portamento arboreo con chioma alta, espansa e globosa, e raggiunge altezze anche oltre i 12 metri.

Tronco e corteccia: ha fusto eretto, tozzo, fibroso e rivestito dai residui spigolosi delle guaine fogliari, che col tempo, a seguito della perdita dei residui fogliari, diventa liscio e snello.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, con lamina coriacea, palmata a forma di ventaglio, divisa in segmenti lineari lunghi 40-60 cm. Le foglie sono larghe fino a 90-100 cm, hanno un picciolo lungo fino a 1 metro, sub-cilindrico, con margine dentato, sono di colore verdastro scuro, nella pagina superiore, mentre risultano più chiare e con sfumature grigiastre e glauche, in quella inferiore.

Strutture riproduttive: è una pianta monoica con fiori unisessuali, giallastri e poco vistosi, riuniti in infiorescenze a spadice. Entrambi le infiorescenze sono costituite da pannocchie pendule, lunghe 50-60 cm. La fioritura avviene tra aprile e giugno. Il frutto è una drupa, più o meno tondeggiante, di colore blu-violaceo o nerastro di circa 1 cm di diametro.

Note caratteristiche: la palma è una delle più resistenti al freddo, purchè posta in posizioni riparate dalle correnti. E’ adatta a molti tipi di substrato, possibilmente profondi, freschi e drenanti, non asfittici o troppo argillosi. Predilige esposizioni in pieno sole, adattandosi in posizioni parzialmente ombreggiate.

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SPECIE: Washingtonia robusta Wendl

Ordine: Spadiciflorae

Famiglia: Palmae

Genere: Washingtonia

Nome comune: Palma americana.

Origine e diffusione: pianta originaria americana (California), diffusa in Italia a scopo ornamentale. Dimensione e portamento: ha portamento arboreo con chioma alta e stretta di forma più o meno ovoidale e raggiunge altezze di 18-20 metri.

Tronco e corteccia: ha fusto eretto, colonnare,generalmente slanciato, con la superficie rivestita dai residui dei piccioli fogliari delle foglie cadute. Lo stipite, col tempo, tende a diventare liscio nella parte mediana e basale, mentre sotto la chioma si forma un tipico manicotto costituito dalle foglie più vecchie e secche non ancora cadute.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, composte, con lamina a forma di ventaglio, divisa in segmenti lineari appuntiti con margini irregolari. Le foglie sono larghe fino a 1-1,5 metri, di colore verde-grigiastro ed inserite su un picciolo lungo 1-2 metri, dotato di spine marginali robuste ed arcuate Le foglie secche persistono per tempo formando un manicotto sotto la chioma.

Strutture riproduttive: è una pianta solitamente con fiori ermafroditi, biancastri o giallastri, riuniti in infiorescenze a spadice, pendenti, lunghe fino a 3-4 metri, poste un lunghi peduncoli. La fioritura avviene nei mesi estivi. Il frutto è rappresentato da piccole drupe scure riunite a grappolo nell’infruttescenza.

Note caratteristiche: la palma è adatta a clima mite e temperato caldo, con inverni non troppo rigidi e gelate non frequenti. Si adatta a diversi substrati, purché freschi e leggermente umidi, profondi e drenanti.

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SPECIE: Chamaerops humilis L.

Ordine: Spadiciflorae

Famiglia: Palmae

Genere: Chamaerops

Nome comune: Palma nana.

Origine e diffusione: è una delle poche palme originarie dell’areale mediterraneo con diffusione principalmente in Italia, penisola iberica e Africa settentrionale.

Dimensione e portamento: ha portamento principalmente cespuglioso ma anche arboreo con chioma globosa o ovoidale a seconda del portamento. Raggiunge altezze variabili da 1-2 metri per i cespugli, a 7-8 per gli alberi.

Tronco e corteccia: normalmente ha fusto breve e tozzo, con foglie fin dalla base, con andamento contorto e sinuoso. Lo stipite risulta fibroso e rivestito dai residui irregolari dei piccioli e delle guaine fogliari.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, con lamina coriacea a forma di ventaglio, divisa in 10-15 segmenti lineari lunghi 40-60 cm, con apice bifido e acuto. Le foglie sono lunghe fino a 70 cm, hanno un picciolo sub-cilindrico lungo 20-40 cm spinoso ai bordi, sono di colore verde intenso, con la pagina inferiore verde-glauca e sono inserite all’apice dei fusti a formare un cappello espanso.

Strutture riproduttive: è una pianta che può presentare indifferentemente fiori unisessuali o ermafroditi, riuniti in infiorescenze a spiga, giallastre o giallo-verdastre, prima erette e poi pendule, avvolte in una o due spate basali. Il frutto è una drupa ovoidale di 2-3 cm di diametro, di colore arancio-rossastro.

Note caratteristiche: la pianta è autoctona nel bacino del Mediterraneo Sud-occidentale, dove forma macchie spontanee nelle zone costiere. Nello stesso areale è impiegata anche a scopo ornamentale o paesaggistico. Predilige esposizioni in pieno sole o parzialmente ombreggiate. Si adatta a molti tipi di substrato, possibilmente freschi e profondi, senza ristagni idrici. Teme il freddo intenso ed il gelo.

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SPECIE: Tilia platyphyllos Scop.

Ordine: Columniferae

Famiglia: Tiliaceae

Genere: Tilia

Nome comune: Tiglio.

Origine e diffusione: è una specie originaria dell’Europa. In Italia è diffusa in tutte le regioni dal piano fino a oltre 1000 metri di altitudine.

Dimensione e portamento: ha portamento arboreo e normalmente raggiunge altezze fino a 20 metri, ma anche oltre.

Tronco e corteccia: ha fusto diritto e regolare, da cui si dipartono branche primarie corte, tendenzialmente orizzontali, con rami secondari che si sviluppano verticalmente, cosicchè la chioma risulta contenuta e sviluppata verticalmente. La corteccia varia dal colore grigio al bruno scuro e tende a fessurarsi longitudinalmente con l’età.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie caduche, semplici, inserite, sui rametti, in modo alternato, mediante piccioli pubescenti lunghi 4-6 cm. La lamina è cuoriforme, con apice mucronato e base cordata, con margine finemente seghettato e nervatura rilevata, con pagina superiore di colore verde intenso e pagina inferiore più chiara e leggermente pubescente.

Strutture riproduttive: è una pianta con fiori ermafroditi di colore giallo chiaro, riuniti in infiorescenze pendenti, ramificate e fornite di una lunga brattea membranosa lunga fino a 8 cm. La fioritura avviene in maggio e giugno, dopo l’emissione delle foglie. Il frutto è rappresentato da una piccola noce coperta di fine peluria.

Note caratteristiche: è una pianta che non si trova frequentemente allo stato spontaneo. È utilizzata soprattutto a scopo ornamentale, in parchi e giardini di grandi dimensioni e lungo le strade. Con il caldo, le foglie si rivestono di un essudato appiccicoso, prodotto a seguito dell’infestazione da parte di afidi e cocciniglie.

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SPECIE: Platanus acerifolia (Aiton) Willd.

Ordine: Hamamelidales

Famiglia: Platanaceae

Genere: Platanus

Nome comune: Platano.

Origine e diffusione: è un ibrido ottenuto dall’incrocio fra P. orientalis e P. occidentalis. È coltivato e diffuso in Europa a scopo paesaggistico e ornamentale. In Italia è diffuso in tutte le regioni dalla pianura fino a 700 metri di altitudine.

Dimensione e portamento: ha portamento arboreo e raggiunge altezze oltre i 30 metri. La ramificazione avviene ad una certa altezza dal suolo in modo da creare una chioma globosa.

Tronco e corteccia: ha fusto diritto e regolare, da cui si dipartono grosse branche ad andamento irregolare. La corteccia è chiara e liscia, di colore grigio, con riflessi verde-giallastri. Con il tempo tende a desquamarsi in placche, cosicchè il tronco assume una colorazione caratteristica a chiazze. Foglie, gemme e rametti: ha foglie decidue, semplici, con inserzione alterna attraverso un lungo picciolo, su rametti pubescenti. La lamina, di dimensioni variabili, è palmata, generalmente a 5 lobi e con margine intero.

Strutture riproduttive: è una pianta monoica con fiori unisessuali, riuniti in capolini posti all’apice dei rametti, di colore giallastro, i maschili, e rossastro, i femminili. La fioritura avviene in maggio dopo l’emissione delle foglie. Le infruttescenze sono sferoidali, con diametro di 3-4 cm, di colore verde, prima, e brunastro, dopo la maturazione. Alla fine dell’inverno liberano acheni piumosi.

Note caratteristiche: è una pianta utilizzata esclusivamente a scopo ornamentale, in parchi e lungo viali. È notevolmente resistente all’inquinamento e reagisce ottimamente anche a potature energiche (specie pollonifera), ma proprio a causa di potature mal eseguite, è spesso colpita dal fungo patogeno Ceratocystis fimbriata che la porta alla morte in pochi anni. Predilige substrati argillosi, teme la siccità e la prolungata esposizione a temperature molto basse.

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SPECIE: Magnolia grandiflora L.

Ordine: Polycarpicae

Famiglia: Magnolaceae

Genere: Magnolia

Nome comune: Magnolia.

Origine e diffusione: è originaria delle regioni centrali dell’America e del Sud degli Stati Uniti. In Italia non è presente in natura, ma è diffusa notevolmente a scopo ornamentale.

Dimensione e portamento: ha portamento arboreo e raggiunge altezze di 20-25 metri. La ramificazione avviene già dalla base ed è monopodiale cosicchè, la chioma, assume un aspetto conico-piramidale.

Tronco e corteccia: ha tronco dritto e regolare. La corteccia è di colore scuro, liscia ed omogenea; tende a screpolarsi solo negli individui più vecchi.

Foglie, gemme e rametti: è una pianta sempreverde. Ha foglie coriacee semplici, con inserzione alterna mediante un corto picciolo, su rametti brunastri e lisci. La lamina è ovata o ellittica, con margine intero, lucida nella pagina superiore con colore verde intenso, mentre è pubescente e di color ruggine nella pagina inferiore.

Strutture riproduttive: è una pianta con grandi fiori ermafroditi, caliciformi di colore bianco. La fioritura avviene in giugno-luglio. Le infruttescenze sono di forma ovoidale (pigna), peduncolate, lunghe 8-12 cm, all’interno delle quali si trovano caratteristici acheni di colore rosso o arancio, messi in evidenza con la maturità.

Note caratteristiche: è una pianta utilizzata esclusivamente a scopo ornamentale, ama il clima mite, tollera gelate non troppo intense e predilige posizioni soleggiate. Predilige terreni profondi, fertili e con bon drenaggio. Non sopporta condizioni asfittiche e ristagni idrici prolungati.

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SPECIE: Quercus ilex L.

Ordine: Fagales

Famiglia: Fagaceae

Genere: Quercus

Nome comune: Leccio.

Origine e diffusione: è una specie originaria dell’Europa meridionale e del nord Africa. In Italia è tipica delle regioni centro-meridionali dove forma macchie o associazioni boschive fino a 1000-1200 metri di altitudine.

Dimensione e portamento: ha portamento arboreo o arbustivo con fusto a volte diviso alla base. Nel primo caso il tronco rimane indiviso formando una chioma globosa e raggiunge altezze variabili fino a 10-20 metri.

Tronco e corteccia: ha fusto singolo diritto negli esemplari arborei oppure diviso dalla base negli esemplari a cespuglio. La corteccia è di colore grigio-brunastro con sfumature nerastre in vecchi esemplari che presentano anche incisioni e fessurazioni che delimitano scaglie quadrangolari o poligonali.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, semplici, con lamina coriacea, di forma ellittico-lanceolata o ovoidale, con margine intero o dentato. Il colore è verde scuro e lucido nella pagina superiore, grigiastro in quella inferiore che presenta marcata tomentosità. In alcuni esemplari cespugliosi si assiste ad una spiccata eterofillia con foglie basali dentate e spinose, mentre quelle medio-apicali risultano a margine intero. Le foglie sono lunghe 3-8 cm, sono picciolate ed hanno inserzione alterna. I giovani rametti sono grigiastri e pubescenti.

Strutture riproduttive: è una pianta monoica con fiori unisessuali. I fiori maschili sono raggruppati in infiorescenze ad amento lunghe 4-6 cm, di colore verde-giallastro, che portano fiori distanziati lungo l’asse. I fiori femminili, singoli o riuniti in piccoli gruppi lungo un peduncolo, sono posti lungo i rametti all’ascella delle foglie o in posizione terminale. Il frutto è una ghianda ovoidale con apice affusolato, lunga 1-2 cm e avvolta per circa metà da una cupula che presenta squame molto ravvicinate, poco rilevate e leggermente tomentose.

Note caratteristiche: il leccio è una tipica specie della macchia mediterranea dell’Italia centro-meridionale, dove si trova in esemplari singoli o associazioni boschive e a macchia nelle zone costiere o nelle zone interne fino a 1000-1200 metri. È una pianta rustica, a crescita lenta, molto longeva che predilige terreni acidi o subacidi e condizioni climatiche miti. Resiste a condizioni di prolungata siccità e a terreni relativamente poveri. Vegeta sia in condizioni di elevata luminosità che di parziale ombreggiamento.

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SPECIE: Taxus baccata L.

Ordine: Taxales

Famiglia: Taxaceae

Genere: Taxus

Nome comune: Tasso.

Origine e diffusione: è una specie originaria dell’Europa, delle regioni asiatiche e del nord Africa. In Italia è diffusa sia come specie spontanea che a scopo ornamentale.

Dimensione e portamento: ha portamento arboreo o cespuglioso con una chioma espansa e molto ramificata. Raggiunge altezze variabili tra 10 e 20 metri.

Tronco e corteccia: la corteccia è di colore bruno-rossastro e, con l’età, si sfalda a placche longitudinali.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, aghiformi appiattite, lunghe 1,5-3 cm, di colore verde scuro e lucido nella pagina superiore, verde più chiaro con sfumature giallastre in quella inferiore. Le foglie sono disposte sui rametti in modo opposto rispetto all’asse dei rametti stessi.

Strutture riproduttive: è una pianta dioica con fiori unisessuali. I fiori maschili, piccoli coni di colore giallastro, sono raggruppati nella parte inferiore dei rametti di un anno, mentre, i fiori femminili, di colore verde, sono solitari e posti alla base delle foglie. La fioritura avviene tra l’inverno e la primavera. Il frutto è simile ad una bacca (arillo), di colore rossastro a maturità, lungo circa 1 cm. Note caratteristiche: tutte le parti del tasso sono molto tossiche. La pianta è autoctona in molte zone d’Italia, cresce bene in terreni calcarei, predilige posizioni soleggiate o in mezz’ombra. È una specie a crescita lenta, ma molto longeva. È utilizzata a scopo ornamentale, sia come esemplare isolato, sia per siepi o barriere, per la sua attitudine alle potature ripetute.

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SPECIE: Cedrus deodara G. Don.

Ordine: Coniferales

Famiglia: Pinaceae

Genere: Cedrus

Nome comune: Cedro dell’Himalaya.

Origine e diffusione: è una specie originaria dell’Himalaya, dove si spinge fino a 2000 metri di altitudine, diffuso in Europa e in Italia come specie ornamentale, per la rapida crescita e il notevole effetto estetico.

Dimensione e portamento: è una specie a portamento arboreo. La chioma è di forma conico-piramidale e tende ad allargarsi con gli anni. Raggiunge altezze anche fino a 50 metri.

Tronco e corteccia: il fusto è dritto, ramificato sin dalla base, con vegetazione molto compatta. L’apice si mantiene abbastanza pronunciato e diviene tipicamente pendulo, così come tutti i germogli delle varie ramificazioni. La corteccia è di colore bruno-grigiastro e rugosa negli esemplari adulti. Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, aghiformi, con aghi più lunghi di quelli degli altri cedri (da 3 a 5 cm), di colore verde più o meno intenso, non rigidi, riuniti in gruppi di 20-35 ed inseriti su corti brachiblasti a loro volta posti sui rami adulti. I germogli sono tipicamente penduli (carattere distintivo della specie) e i giovani rametti presentano tomentosità.

Strutture riproduttive: è una pianta monoica con strutture maschili formate da microsporofilli riuniti in una spiga eretta e cilindrica lungo 6-8 cm di colore verde-giallastro. Le strutture femminili sono formate da piccoli coni ovoidali, di colore rosato, ad apice piatto, solitari ed eretti che si posizionano nelle parti alte della chioma. I coni femminili evolvono nelle tipiche pigne a barile dei cedri, lunghe 10-12 cm, di coloro brunastro con sfumature rossastre, con squame larghe a margine arrotondato che si disarticolano dall’asse a maturità.

Note caratteristiche: è una pianta a rapida crescita molto decorativa e ad effetto, per questo molto utilizzata a scopo paesaggistico-ornamentale in parchi e giardini. È una pianta eliofila che predilige un clima mite e temperato, preferisce substrati acidi non compatti e profondi, umidi ma senza ristagni idrici e condizioni asfittiche.

(12)

SPECIE: Cedrus libani Richard.

Ordine: Coniferales

Famiglia: Pinaceae

Genere: Cedrus

Nome comune: Cedro del Libano.

Origine e diffusione: è una specie originaria del Libano, della Siria e di alcune aree dell’Asia Minore. In Europa e in Italia è diffusa come specie ornamentale.

Dimensione e portamento: è una specie a portamento arboreo. La chioma, nei giovani esemplari, tende alla forma conico-piramidale, mentre, in seguito, si allarga notevolmente a causa dell’andamento orizzontale dei palchi. Raggiunge altezze oltre i 35 metri.

Tronco e corteccia: il fusto è dritto, ramificato sin dalla base, con i palchi che tendono a diventare orizzontali col tempo. L’apice, di conseguenza, diventa piatto ed espanso. La corteccia è di colore bruno-grigiastro e presenta costolature longitudinali.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, aghiformi, con aghi lunghi 2-3,5 cm, di colore verde scuro, relativamente rigidi, riuniti in gruppi di 30-40 ed inseriti su corti brachiblasti a loro volta posti sui rami adulti.

Strutture riproduttive: è una pianta monoica con strutture maschili formate da microsporofilli riuniti a spiga in un cono lungo 4-5 cm. Le strutture femminili sono formate da coni singoli di colore rosato e forma ovoidale, che evolvono nelle tipiche pigne dei cedri, a forma di piccolo barile con apice appiattito, lunghe da 7 a 15 cm. A maturità, le pigne, sono resinose e di colore brunastro.

Note caratteristiche: è una pianta longeva, che raggiunge notevoli dimensioni anche in larghezza, per cui, sono molto utilizzate a scopo ornamentale in parchi e giardini, soprattutto come esemplari isolati. È una pianta eliofila che predilige un clima non troppo rigido, preferisce substrati sciolti e profondi, non tollera ristagni idrici e condizioni asfittiche.

(13)

SPECIE: Cedrus atlantica Man.

Ordine: Coniferales

Famiglia: Pinaceae

Genere: Cedrus

Nome comune: Cedro dell’Atlante.

Origine e diffusione: è una specie originaria del Nord Africa (Marocco, Algeria) dove si trova ad altitudini tra 1000 e 1600 metri. È stato introdotto in Europa a scopo paesaggistico-ornamentale. Dimensione e portamento: è una specie a portamento arboreo, con la chioma di forma conico-piramidale, molto espansa ed allargata alla base, con l’apice che rimane affusolato anche negli esemplari adulti. Raggiunge altezze comprese tra 20 e 40 metri.

Tronco e corteccia: il fusto è dritto, ramificato sin dalla base, con i palchi inferiori quasi orizzontali. La corteccia è di colore grigio scuro con sfumature bruno-nerastre, più accentate nei vecchi esemplari, presenta fessurazioni più o meno incise.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, aghiformi, con aghi lunghi 1,5-3 cm, di colore verde più o meno intenso o verde-glauco; nella varietà “glauca” si presentano di un color glauco intenso tendente al grigio-azzurro. Gli aghi sono rigidi e appuntiti, riuniti in gruppi di 30-40 ed inseriti su corti brachiblasti a loro volta posti sui rami adulti.

Strutture riproduttive: è una pianta monoica con strutture maschili formate da lunghi coni giallo-ocracei di 5 cm, eretti di forma più o meno cilindrica, che liberano il polline a fine estate. Le strutture femminili sono formate da coni ovoidali, che evolvono nelle tipiche pigne dei cedri, a forma di barile con apice smussato, lunghe da 7-9 cm di colore verde-glauco e resinose che a maturità diventano brunastre con sfumature verdastre. Le squame sono molto larghe, con margine arrotondato, e a maturità si disarticolano dall’asse centrale per liberare i semi.

Note caratteristiche: è una pianta relativamente rustica e longeva, con crescita abbastanza rapida, molto utilizzata a scopo ornamentale in parchi e giardini, anche per le diverse varietà che questa specie presenta (varietà glauca, pendula e fastigiata). È una pianta che vegeta bene in diversi ambienti, preferisce substrati sciolti e profondi, sopporta relativamente bene il freddo, risultando però sensibile a gelate intense e prolungate.

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SPECIE: Libocedrus decurrens (Torrey.) Florin.

Ordine: Coniferales

Famiglia: Cupressaceae

Genere: Libocedrus

Nome comune: Libocedro.

Origine e diffusione: è una specie originaria degli Stati Uniti (Oregon e California). In Europa e in Italia è stata introdotta come specie d’interesse paesaggistico e ornamentale.

Dimensione e portamento: è una specie a portamento colonnare con la chioma molto stretta ed affusolata, compatta e regolare. Raggiunge altezze di 30-40 metri.

Tronco e corteccia: il fusto è dritto e ramificato sin dalla base, con rametti appiattiti disposti a ventaglio. La scorza è rossastra e rugosa e si sfalda in placche o strisce longitudinali.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti e squamiformi, disposte a due a due sui rametti appiattiti. Il colore delle fronde è verde intenso.

Strutture riproduttive: è una pianta monoica con strutture riproduttive unisessuali. Quelle maschili sono costituite da moltissimi coni ovoidali, di colore dorato, posti sui rametti in posizione terminale. Le strutture femminili sono formate da coni singoli, o raggruppati su rametti vicini, lunghi circa 2,5 cm, di colore verde pallido, poi ocra ed infine brunastro. A maturità ogni cono si apre in due singole squame.

Note caratteristiche: è una specie molto utilizzata a scopo ornamentale sia come esemplari isolati, che a gruppi. È una pianta relativamente rustica, eliofila, che predilige terreni freschi, umidi e fertili, ma non sopporta ristagni idrici e un clima troppo rigido.

(15)

SPECIE: Pinus pinea L.

Ordine: Coniferales

Famiglia: Pinaceae

Genere: Pinus

Nome comune: Pino domestico.

Origine e diffusione: è una specie originaria delle regioni mediterranee orientali e occidentali dell’Europa meridionale e delle zone costiere dell’Asia Minore. È diffusa in quasi tutta l’Europa centro-meridionale.

Dimensione e portamento: è una specie a portamento arboreo con tipica chioma espansa ad ombrello, con palchi e ramificazioni laterali solo nelle parti medio-alte. Raggiunge altezze fino a 30 metri. Tronco e corteccia: il fusto è generalmente dritto, con palchi laterali sono nella parte alta. La scorza, di colore bruno-rossiccio, con sfumature grigiastre, presenta profonde solcature ed incisioni longitudinali.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti, aghiformi, con aghi rigidi e appuntiti, lunghi 10-15 cm, di colore verde scuro, riuniti in gruppi di due sui rametti.

Strutture riproduttive: è una pianta monoica con infiorescenze maschili formate da coni ovoidali e allungati di colore giallo-arancio, riuniti all’apice dei rami. Le strutture femminili sono costituite da microsporofilli riuniti in uno strobilo di colore verde chiaro, lungo 1-2 cm, che evolve in una tipica pigna globosa e larga con apice arrotondato, lunga da 12-15 cm. Le pigne maturano e liberano i semi (pinoli), dopo 3-4 anni.

Note caratteristiche: è una pianta tipica delle zone costiere mediterranee, coltivata per il suo seme e per rimboschimenti nelle zone costiere; inoltre è utilizzato a scopo paesaggistico-ornamentale. È una pianta eliofila, rustica, che si adatta bene anche a substrati poveri. Non sopporta il clima rigido e le gelate.

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SPECIE: Araucaria araucana (Mol.) K. Koch.

Ordine: Coniferales

Famiglia: Araucariaceae

Genere: Araucaria

Nome comune: Araucaria del Cile.

Origine e diffusione: è una specie originaria delle regioni del Cile e dell’Argentina. In Italia è coltivata e diffusa come specie ornamentale.

Dimensione e portamento: è una specie a portamento colonnare, con chioma conico-piramidale. Nei paesi d’origine raggiunge altezze di 30-50 metri ma in Italia raggiunge 15-20 metri.

Tronco e corteccia: sul fusto assurgente, si inseriscono i rami in palchi verticillati e la scorza che lo riveste è rugosa e di colore verde-brunastro, o grigiastro, in relazione all’età e alle dimensioni della pianta. Sulle parti più vecchie, la rugosità è accentuata dalle cicatrici causate dal distacco delle ramificazioni laterali e dai residui delle squame ancora presenti.

Foglie, gemme e rametti: ha foglie persistenti a forma di squame triangolari con apice appuntito e spinescente. Sono sovrapposte ed embricate in modo serrato, compatto e spiralato sui rami. Sono presenti anche sulle branche primarie e sul fusto. Le foglie sono rigide, di colore verde intenso e lunghe circa 3 cm. I rami laterali sono inseriti in verticilli sul fusto centrale e si ripiegano verso l’alto nella parte terminale.

Strutture riproduttive: è una pianta dioica con strutture riproduttive maschili e femminili, portate da piante diverse, rappresentate da coni. La fioritura avviene dopo 20-30 anni. I coni femminili, lunghi 12-16 cm, sono più o meno tondeggianti, isolati e si trovano nella parte superiore dei rami terminali. I coni maschili sono riuniti in gruppi ed hanno forma allungata ed affusolata. La loro lunghezza è circa 10 cm e sono posti all’apice dei rami. Le strutture mature assumono colore giallo ocra o brunastro a seconda che siano rispettivamente femminili o maschili.

Note caratteristiche: è una pianta relativamente rustica e abbastanza resistente al freddo. Mal sopporta i ristagni idrici e in genere i terreni asfittici, in quanto l’apparato radicale si può ammalare facilmente.

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