Opima
X- -
SULLA GENERAZIONE ?
DEGLI ANIMALI
E DELL’UOMO
DISSERTAZIONE
DI GIUSEPPE ROSSI
IN CUIMOSTRASI LA GENERAZIONEDI QUESTI ESSERE SIMILEA QUELLADELLE PIANTE
DEDICATA
Aj.lIlivstb.iss. iReverendiss.Signore
MONSIGNOR
NATALE SALICETI
.
MSDIGQ
ECAMERIERE SEGRETO DELLA SANTITÀ' DI
N.S.PAPA PIO VI.
? f
i'r.;v7o-
IN ROMA MDCCLXXX.
*+tvMAV«AV*«Hv*i^
NELLASTAMPERIADI
MARCO
PAGLIARINI.ConlicenzadeSuperiori .
*
1
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CT'nw- 1'"miQ
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O/tiTrtp<pt/AA«r ytptil,
rohìt ^
àvJ'p&lr. 4 Quale foliorum geaus,tale& homiaum
.Hrner.llìad.Z.v.146.
»•*
n
JILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO
S I G N O R E
.U EST o picciolo parto del mio debole giovani-
letalento
,non creda già
,mio Signore Illustrissimo e Reverendissimo
,che io a Lei
consagri per impulso soltanto di una
li-* z bera
DigitizedbyGoogle
IV
bera elezione
,ma per giusto motivo di un obbligo
.infinito,che
leprofiefso
.Pic- ciolo per verità
,non può negarsi
,è
iltributo paragonato al merito grande di
Lei
:nulladimeno la di Lei generosa benignità ne promette
,che
sicompiace- rà esigerlo dal mio
affetto,perchè pre- sentato
leviene
dà:un desiderio di piu
offerirle,per meglio corrispondere a quel molto
,che da me
,con ogni maggiore
offsequiose
ledee
; eperchè in questo picciolo tributo condensi
tuttociò
,che io pofso renderle in contracambio dei fa- vori
,e grafie da Lei ricevute
.„ E
darvi solpuò
1*umil servo rostro
„ Quel-,
eh’ io videbbo
;pofso
diparole Pagare
inparte, ed’opera
d’inchiostro
,
„ Nè che poco
vidiada imputar sono
, ,,Che quanto
iopofso
dar, tuttovidono
(*).v
-.V .Nè
(*) Arioft.
Orland. Furiof Cant.i.
St.4
.1
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V.
V Nè questo è
ilsolo motivo: avverte un
al-tro eziandio
,ilquale somministrato mi
viene dall* opportuna occasione
,che mi presenta
ilmio
iste/socomponimento
.Imperciocché raggirandosi
eglisulla Ge- nerazione degli Animali
,e dell’Uomo
%dimostrata simile a quella delle Piante ( materia per verità spettante piu ad un Medico
,e ad un Anatomico
,che a qua- lunque altra sorte di
letterati)qual Pa- trocinatore,
eMecenate trovar potea
piu.et
proposito di Lei
,che fornita di
tut- te lepiu
belle,sìMediche
,che Anato- miche cognizioni ,s’ è resa
losplendore di
tuttiiPeoni
,ed ha avuta
labella sorte di avere in cura la preziosa vita del presente Sommo Pontefice Pio VI.
felicemente Regnante
,di cui basta so- lo rammentarne
ilnome per epilogarne
leglorie ?
A Lei adunque per
tuttiquesti
ri- fiefisi siconsagra questa operetta,
laqua-
le\
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V
Jle
difesa dal di Lei patrocinio
,non
te-merà giammai
i livori dell'invidia
,nè la sferra degli Aristarchi
.Terranno eglino freno
alleloro
critichesu questa picciola opera
yvedendo portar
ellain fronte
scritto ildi Lei tanto venerato nome
ye giudicheranno non potersi fare ingiuria alla medesima sen^a che parte ne soffra anche
ildi
leiMecenate
.La prego pertanto a volersi degnare di riceverla
yeguardarla con
quell'oc- chio, con cui ha Ella in altra occasio- ne rimirati
altriparti del mio tenue
in-gegno a Lei consagrati
,ed affidato
sul-la di Lei bontà, pieno di un ofsequioso rispetto mi dedico
Di V.
S.Illustriss.eReverendiss.
Umilifs.,Divotifs.,edObbligatifs. Servitore Giuseppe Rossi.
I M~
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X
I MP R IMA rURy
Si videbitur ReverendilIImoPatri Sacri Palarii
Apo*
doliciMagiftro
.
Fr.Ant.
Mar
cucciab1.C.Epifi.MontisAlti Vicefg.
IMPRIMA tur
,fr.
Bruno Toma
Ord. Pradic.Sacr. Palatii Apoftolici MagiftriSocius.
AP-
DigitizedbyGoogle
VjUJ
APPROVAZIONE
P
ER ordinedelReverendiflimoPadreMaeftrodelSacfo 1PalazzoApoftolicohòlettaquellaDiilcrtazioneSullaGenerazionedegliAnimali
,edell'Uomo-,dimoflratafi- enileaquella dellePiante.Eilendotuttora ricopertadi undenCo velolagrande operadellaNatura,concui di continuo travagliaallapropagazionedegliAnimali
,e dell'Uomo;degnidilodeper tanto riputardebbonli queiFilofon,checolleloroindefelfefaticheprocurano didiradarloperquapto posano* onde,lenon,chiara- mente,almenosconminore* olenti»al noffrointendi- mentoprefentiltilroifteriofoarcanodellaGenerazione
.
t«»^re,di cui
e»
perto,dirupatehannoleimmortaliOperedelgsandé Hallero>del PlinioFranceteM.-de Buffon,•delCh.
Spallaqzani » e di cantialtriUominiceleberrimiì
Pai accheraggiraadoffanchelaprefcctcDiilcrtazioneCulla difficile,t«dofetiraricerca dellaGenerazionedegliAni- mali,e‘deli’Uomo,nè contenendo cofa alcunacontraria allaReligione,aiPrincipi,edalbuon coftumcjgiu»
dico,chele&pollaaccordarela licenzadellaStampa.
InFede
&
è."DiCafa,(Quello di 8. Aptile 1780.
!..
i- r
.li..i
.
T
t
Luigi Poli Medico Ordinariodella Elemofineria Apofiolica.
SULLA
DigitizedbyGoogle
V-
AVVERTIMENTO:
TLT ON
vorrei, cheilSijìemadegliAnimali
A’I
Spermatici, chediede tantoa penfare aliSignor
Lewenoekio
,fufcitajfeora novellamen- te fraiTeologi quelleliti,chefufcit'oneltempo
,thè
ilfovra
lodatoAutorevivea
, perciòperto- gliere tutti gliequivociilfeguenteAvvertimento ai
leggitori prefento.-
Non deduca
alcuno, cheabbiaiopojiaV
ald- ina in quejìiAnimali
Spermaticidall’averli chiamatiAnimali
,mentre
ciò, chemi ha
in- dottoa
darlequejionome
efiatae l’Autorità degliAnatomici
, che tutti univerfalmente in.fimil
modo r
appellano, edilloromoto
, checol Microfcopios’ofserva.Ne
fideduca
dalloromoto V
efiftenzainefit diun anima
,mentre
quel motopuò
derivareda un
altra cagionelontanijfimadalla fofianza fpirituale.Imperocché non potrebbeciò derivare per
a
cafodal calore interno, edal fuoco, cheperen- tro lapiccioliffima macbinetta delcorpo dicote-
fiiAnimalettirifiede?
Quella
fieffacofa, che lifafuffifierevegetabili, nonfarebbeforfè quel- lamedefima
,cheglidà
ilmoto
?A
ciòcrederevarie cofe cifpingono;fra
le qualilamaggiore
fieV
ojfervazione fatta dal cele-DigitizedbyGoogle
celebre
Lewenoekio
, checoproprj occhj perirvide
tutti quefiiAnimalettinelfeme
virile, to~fiocheraffreddo]]}illiquore cheliconteneva. i
,
Quefio
fuocoadunque
, equefio caloreequel- lo% che lifa
fujfifiere, ed equelloeziandio, cheglidà
ilmoto
, li conduce nella matricecol- lavibrazione delfeme
, ecoll’azione, chefa,W omo
nel coito:mancato
quefio,devono
tutti-perire,
come
perifcono effettivamente tuttique- gli, chenonhanno
la fortedi giungereall'Ova-
jo,ove
trovano/’umore
chenutrendoli gli con-ferva
eziandio,ilprimiero calore, fintantoché vienead
albergare/’anima
nel loro corpo; la qualequando vi venga
non ifiarò oraioa
defi- nire,perefferequefiauna
quiftionedegna
piu.di
un
Teologo, che diun
Fifico, ediun Ana-
tomico. .
\
DlgitizedbyGoogle
I
*
SULLA GENERAZIONE
DEGLI ANIMALI
,E DELL’ UOMO
.
—
- 1 ,\PARTE PRIMA,
'dell’origine delle piante.
CAPITOLO L
Efpojtzione dall1Opera
.
On
pollofereameno
dinon
ilhipire»allorché
mi pongo
alèriamente coa- fiderare,dove conduca1’Uomo uno
(moderatodefiodiconofcere,e fepe- retuttiipiùoccultiFenomeni
dell*Natura.Egli niunacofevorrebbe ignorare,che_#
nellaNatura,e(òprala fteflas’aggiri,e féavvene alcuna,laquale ignotaglifia,perconolcerla, abufali di quella ftellàragione,perlaquale,(èdaelioven-
ga
benregolata,datuttiglialtrianimalidiftinguefi.
Quindi
avviene?chenon
contentali foltantodifif-A
fere/
DigitizedbyGoogle
SULLA GENERAZIONI
fare lofguardofuquegli oggetti,cheper eflere della fuaftelfaellernanaturavengonoinqualche
modo
dalfuomilèrabileintellettocompreft,
ma
vuole.»eziandioalzarla
mente
allameditazionedell’Auto- redellimedefimijedolàperlcrutarcl’intimana- tura,egliattributituttidelloftefso.Quello lmoderatodefiderio dinon ignorareal- cunacolà,chenellanatura,efoprala (Iellas’ag- giri,ilquale
può
dirli ,chedalle falcie l'uggal’Uo- mo
inliemecollattedellaNutrice,conqualnome mai
dovrà danoiedere chiamato?Col nome
divir- tùiopiuttolloconquello di vizio?Non
fapreicon qualechiamarloinon
sòquale deidue megliogli convenga*Sò
bene però,chelevirtùancoraporta- teall’eccedo fonoaltrettantopericololè,chelìano&vizjloroopporti,e facilmente neivizjftedìdege- nerano.
Onde
chifinceramentefeioglier volelfeque- llaquillionedovrebbedireederepiuttolloun
vizioj che unavirtù»echequello ditemerità,e pretlrn-*ioneèilvero
nome
,chegliconvieneQuanto
ciòlìaverocelotanno vedereaperta*mente
lefurtelieconlèguenze,che daquellofmo-
deratoprorito,o
amegliodireprefunzionene fono avvenute.Lunga
colà farebbe,e tediolàfequi rap- portarlìvoleflel’infinità di errori,in cui fpelfe volte cadutifonogl’ingegniipiùfublìmi,e1’Erefiei_> * chehanno
propagate,edabbracciateanchegliUo-
miniIpiù{«pientij edilluminati.Nei
qualierrori Cadutinon farebbero eglinofeprete averteròame-
ditare quelle cofelòltanto,lequalipotevanoedere inqualchemodo
dal lorodebole intendimentocom-
prcl'e.
Che
direbbeiì,diquell’Omicciattolo,che_»
S
ual’altroAliante prefumertè reggere colproprio orlò
ua
pe.odi millevolte dil'cmaggiore?odi quell*DigitizedbyGoogle
DECI! ANIMALI
5E DELLVOMO
lJ
quell’ altro,chequal’Icaro ficuro di potervolare^
precipitanedaun’ alta
Rocca
?Non
ftdirebbedique- llo,quelloHello,che giàne cantò del fopraccen- natoIcaroilVenofino Poeta (*).
Ceraiisope
Dedalea
NititurpennisvitreodaturusNomina
Ponto (b) .Noi
,iqualiconofciamoeiferelamente
delPUomo
Iimitatilfima,eche ben vediamo,chefeb- benevoltileilmedeftmo
faperequantodivago,c leggiadronellanatura,efovralaItellà s’aggira—.purtuttavia
non
potrebbe, pereifereegliancoradella Hellànaturaunapicciolilhma parte,non
iflaremoora ainoltrarvidiqual naturaItaquella lòftanza,che in noipenfa,eragiona,come
,equando
abbiaavuta lalua origine>poiché fiamcerti,chelènzalafcorta di quellaReligione,che profelllamofarnullapotre-mo
ima
bensìragioneremo brevementefililaorigine diquella corpo,chefuoleall’anima
lèrvird’ Iltro-mento
nellefuetìficheazioni,eche qualfervo,e fchiavoin tutto , e per tutto ne’ fuoimovimenti
con-forme
firendeallevolizioni di quellaSovrana,che
infeHellorifiede.
Ma come mai
inoltrarpotremo
sìfatta quiltione aidottiinfieme,edalvolgo ignorante,aidi cui oc- chj,tutto ciò, chevirtuolòralTembra,vieneda ne- grovelonalcoflo,leprianon
avvi altra cofa,che a megliointenderequellaciappianipercosì direla-.Strada?
E
qualemai
faràquella?Sarannolepiante, aHa generazionedelle quali in tutto,e pertuttogiu-A 2
Ita(a)Horat. Odar.lib.4. od.1.
(b)Sumilemattriamvtftris qui fcribitistquam Viribus,
b
verfate diu,quidferre recujenf,Qoidvaleanthumtri
.
Horat, Ari. Poti.
DigitizedbyGoogle
4 SOltA GENERAZIONE
fìail
mio
fentimento,e dialtrifapientiflìmiNa«
turalilli,ed Anatomici,quelladelleBelli e,edell*
Uomo
a (famiglia. Siidiquell’adunquedovralfi primieramenteraggirareperpocotempo
ilnortrora- gionamento,perpoter indipermezzo
diquelle ar- rivaregradatamenteaconofcereiln^odo,concui,c leBellie»el’Uomo
fipropagano.CAPITOLO
ir.Scopertadei
feme
nellePiantefattacolT ufo del Mtcrofcopio.N Òn
èoggi,chinonlàppia dellagenteculta,quanto abbiacontribuitoall’illultrazionedella NaturaleFilofofial’ufodelMicrolcopio.Quelloci
ha
fvelate tuttelemaraviglie, chelanaturaOmbra-
va aver volutotogliere allanollraconofcenza.Puotècon
quello1’umana
indullria(coprireun numero
in- finitod’impercettibili Infetti nell’Aria, nell’Acqua, nellaTerra, edin altrecolècreate,iquali perl’e*ftremaloro picciolezzainvifibili(a)rendevanfiall’oc- chio
umano
.Con
quelloIcoprironfi negl’Animali,
non
chenell’Uomo
varjmembri
perl’innanzidel tutto ignotiilaondepuotèfpiegarfenel’ufo,e ritro- varfeneirimedjdirenderli fani,fepercafoveniva-no
olfefi.Coll’ ajuto diquellofinalmenteincogni- zionefivennedellaforma,emodificazionedellè_»varieparti,che
compongono
lamateria, della loro tef- lìtura9larghezza,elunghezza;ondenon
piùalcole furo*>t. .
—
. " ...- -l»)Veggafila
Gramm
dtllt Scerif.FilofofdiBeniam.Mar- no.pari. 4.ilThummiggionell'Ifiitut,della Filojqf.yrolfiao.
DigitizedbyGoogle
DEGLI ANIMALI
,E DELLVOMO
fj furonoleloro forze,virtù,edazioni,e di qual’ufo elfer potefleroa mortali,chediquelle dalSupremo
l’attoredell’UniveriblattifuronoalFolutipadroni.
(Quelloaccennato Iftromento,chetantoha con- tribuitoalloIcoprimentodellecolè createperl’in- nanzideltuttoignote,haeziandiomoltiffimocon- tribuitoallacognizionedellagenerazionedelle
Pia»
te.
Armati
diquell’utileIftromentoiNaturaliftilì fonopollia ferefovralemedelime
lepiùlunghe.^olTervazioni,elepiùprofonde meditazioniperpo- ter indivenirneincognizionedellagenerazione.
Nè ani
furonoiloro ftudj,eleloro fatiche,poiché gliriulcifere delle belle icoperte.Otfcrvaronoegli-no
inogniPiantail fuofeme,ilquale è fornito di,
certilobi;follacimade’ qualiil
germe
,chedaelJ3 chiamatoviene Pianta(ì%
)Seminalis,llavvialquanto internato,
come
un'aguto. Egliècomportodiun_*picciolo ftelo,o gambetto, che deeelferpoiilfu-, fio,o corpodella Pianta,e diunabarbolina,
o
codetta,chepoicangiarfideveinradice.11gam-
bettoftàalquantointernato nelfeme,e lacodetta,o
barbolinas’affaccia collapuntaalpertugiodella Lollainatto di fprigionarfìlaprima.Ilgerme
,che
entroillèmeconrienfi tutto aftomiglia(c )all’Arbo- re,cheloha prodotto,edoffervato colMicrofco- pioaltroinpicciolo
non
raffembra,cheilfuo geni- tore.Laonde
le colMicrofcopioolferverallìh Ghia»
A
3d*
(a)
V
idi/’AnatomiaitilePiantedelMalpighi,delGrty, delLeVenoekio,del^ollallon pag. 88.,e delRedi Exptr.notar,&
de gcner. Infidor.(b)VedilaSapienzadiUiodelRaipag. 144.,e lo Fife.4» Clericopan.4. eap.1. §. 4 1. feaq.
(c) Bcniatn.Martin,nellaGramm.delleScienr.Filof.pm.4.
top, 4.
DigitizedbyGoogle
6 SULLA GENERAZIONE da
,vifivedràentrolaquercia(/*)bella,eformata, loche accadrà ancoranelfemedi tutte lealtre-»Piante
.
CAPITOLO
III.GenerazionedellePianteper mezzodeifvi- luppamenti•
P Er mezzo
diquell’ammirabile{coperta nelle_»Piantefàcilmente incognizione fivienedella generazionedelle
medefime
. Ellenotoftochèdal provido Agricoltoren’è fiato poftoilfeme(otterrà inquellomodo
apparentemente groduconfi.Inco- minciailAme
a nutrirli dell’aria,fughi,fall ,emi- nerali(b) dellaTerra,finché quellipalfandoperim- percettibili canaletti,edinviabilitracheene giungo-no
aj,germe,
che entrodielfonelmodo
foprac- cennatocontienfi.All’ arrivare di quellifughi,aria, iàli ,eminerali,iqualiperlaradiceinfinuandofipe- netranonellaloftanzafpongolà,epalfando perivarj poriincomincianoaArpeggiareperentrof
otricelli delle foglie;ilgerme
,cheentroilfemecontienfi incominciaapocoapocoadenfiarlialquanto,e_»prendendo vigoreinfenfibilmente fviluppafi.Frat- tanto indurafilaradice(c),ecrefconolefoglie
a
talAgno
,chedalAolo
germogliano,eyifibiliren- donfiall’occhioumano
.
CA-
(a)HallesnellaStadc.devegetabil.voi.t. t«laBìbliot.
Filofof. al Titol.Bottamca.
(b) OfscrvinlileSperienjcdelDottorV^odward.Le Tratte faj.Filofof.num.tfj.,edilLexicon dell'Karrif alla
voceVegetazione
. #
(e)Vedila Fife, delLedere, Uè,4. cap.1. ,%.te).
DigitizedbyGòogle
DEGLI ANIMALI
>E DELL’UOMO
.CAPITOLO IV.
EJpq/izionc deiNafcimentiSpontanei»eloroimpojf.
ibibita dimostrata
.
M A giàveggio alcunodeirecenti Filolòfi,qi
N
aruralifti,cheuditoilmio
fiflemafililage- nerazionedellePiantecon occhio torvomi
mira,6 fraTebrontolando condanna unataleopinione,a£
ferendoincontrario,che poflono Ipontaneamente nafeerelePiante.
Namque
aliee nullishominumcogenfibusipfie Spontefnaveniunt,campe/que>&
fumili*late CurvatenentMa
dache mai poflonoellenofpontaneamente, valea dire lènzalèmenza,eflfereprodotte?Quale è quellacofa,chediloropuò
coftituirne1'eflTenzaìCe
1*alfegnanoprontamenteirecenti Filofofi,eque* , fpiritibizzarri,iqualivannodicontinuo fpacciando deivezzo!! fiftemi pereflfereindi applauditi dalvolgo ignorante,che quantomeno
l1
intende,tantopii?
l'adora,el’apprezza.
Dicono
eglino eflèrecagione di quellaproduzione fpontanea,ilFuoco
,el’Acqua,iqualilungamentel’
uno
contro1*altrocombattendo s’unirono,efermentandoliinfieniene produfsero1*Pianta .
Namque
ubitemperiem
fumpfere,bumorq,,taforq.Cumque
fitignisaqu*
pugnaxy vapor bumidut,omnet Kescreai,&
difeors concordiAfatibus aptaefi.Dio
immortale!E
che maiavvi piuempio
di\
A 4 qw»
(a) Virgil.Georg,lib.z.
Ih)Ovid.Mttamerf.(ti. i,cap. i}. verf,jf ,
DigitizedbyGoogle
8 SULLA GENERAZIONE
quella lèntenza ?
Non
è eglivero,chechi quell a_,ammette
,ammette
eziandiopernumi
laterra,l’aria, ilfuoco,l’acqua,efeguaceprofelTafidellafellaDot- trina dei Caldei,Fenici,Permiani(f),
edei piùan- tichi Filofoli,Orfeo,
7
‘alete,Anajjagora,Pittago- ra (b),Eradico,ed Empedocle,iqualipoco profon-damente
meditandoTulleoperedellanatura,non
du- bitaronopuntoaflerire,poterelaterra,il fuoco, l’aria,el’acquaelferecagionediproduzioni fpon- tanee (c).Et oh
infelici!che,non
s’avvidero,che le,olaterra,o
ilfuoco,ol’aria,o1’acqua pro- durpotellèrouna qualunquefialibenchéminima
co- là dal nulla partici parebberodell’onnipotenzadivina, perchèfarebbero elleno infinitamente potenti,pro- vide,e làpienti.
CAPITOLO V.
Economia,e bellezza dellePiante,quale dimojlraeffere fiatelemedefimecreateda unente infinitamente
provido,potente,efapiente,edijìrugge il fìjìema deiNafcimentiSpontanei.
E Che
fiaveroquantofièdetto di (òprafàcil-mente
potrai!!conolcere,feper pocotempo
cotellepianteficonfiderano.Ellenofono compoite di parti,quafinell’ illelfaguilà difpolle,edell’iftef lòulò, che fonolenoltre;ondefuvviqualchein- gegnolò Naturatila(d),che defcrivendonelaStorianon
dubitòanoi paragonarle.Miriliilloro inter-no.
» \
(a)VediDiodoroSicol. libi.cap.r.
(b) Plutarcyiiplacitdei Filojof,lib,i. cap. j.
(c)Lucrez. nellib,i.de rtr. nat.
(diMarceli.Malpigli, de radicib.Piantar, pag.1(7.
Digitizedby
BEGLI ANIMALI
5E DELL’UOMO
.9 Ho
,edefterno,févedervoglialipatentelaveritàdi2
ueftoparagone.
Sono
ellenocompoftedialcune-.bre dilegno,ad ulbdifittolealdidentro vuote, acciòilfugo nutritivo, cheentro vi fcorre,ve-
nendo
dallaradice paflàrpoffa più oltre a nutrirei fiori ,e lefoglie.Indipermezzo
delMicrofcopio offervanfi in effe varie trachee,perlequaliintrodur fidevelaria,edilfugo,perprocurare,oalfrutto,o
alfeme(/)una maturitàpiùpronta.Ravvifafi ancheineffelacortecciacoperta dalla cute,e cu- ticolaper potermegliorefiftereallarigidezzadell*aria(b),edall’intemperiedellaftagionej
un nume-
roinfinito diotricelli, iquali a guifa dellevenerotto traverlàlmentefpandonoilfùgo ,cheinlecon- tengono;ipedalialdidentrovuoti perdarluogo allatrafpirazione(d);ilmidollo,checonfitte inuna 1 filza,ocatena dicellettediunafoftanzaaffai flofcia, intornoa cuicamminano
certe fibre,o capellamenti aguifa di tanti canali,perentroiquali fcorrer polla l’umornutritivo.
E
làravvialcuno,che avendotutto ciò confide- rato nellePiante,non
vogliapoiaccordarmi,che fèlemedefime
prodottefpontamenteveniflèro,o
dallaTerra,odalFuoco
,o
dall’Aria*o
dall’Ac-
qua farebberolecofemedefime
infinitamentepoten- ti,provide,e làpienti?Non
èeglivero,che per produrreunacolàdal nulla avvibifogno (e) diuna infinitapotenza,eche per formarela flettadi parti,
che
(a)Vedi1*Halles nella Static.deveget.lib.1.
<b)Ledere,nellaFific.lib. 4.cap.i.,1.,e j.
(c)SchsWnote Julia Chimic. delBoerhav.pag. 141.
(d)IlLcw.orp. Tranf.FU.voi.1.cap. ,cdilLevenoek.
DigitizedbyGoogle
I
o SULLA GENERAZIONE
checol paflare deltempo
neceflariefiate farebbero allaconfervazione,ebellezzadella colàfleflkcreata richiedefiun’ infinitaprovidenza,efapienza ?CAPITOLO VI.
'Nientefavorifceil /ìjìetnadeiNafcimentoSpontanei /’AutoritàdegliantichiNaturalijìi.
S On
certiflìmo,chenon mancheravvi alcuno,il quale per favorireilfuofiflemavenga ad oppor-mi
,come
perdifficoltàterribili,edobjezioni infolu- bilituttequelle tavolette,di cui ripienifonoilibri di Plinio('),di Eliano,Porta ,ejfonjìono , i qualitroppa fedepreflando agli antichi Naturalifli,
o
perchèilcredettero dellaloroflettaincorrottana- tura,o perchècome
fifuole fragliUomini
apprez- jtafferopiuleloro cofe,perchèparto d’ antichi,e flranieriScrittori ((1),non dubitarono puntoafferirei poternafcerefpontaneamentelepiante,edeflerviper veritàpaefi,incuinafcono.L'autoritàdeiquali poco,onulla valepredodime
,perchèèfondati-, foltanrosudiquello,chehanno
intefonarrare dai piùAntichi,eperchènonè fondatafollepiù forti ragioni,lequaliTempre piùdell’autorità,allaverità»e conducono
.
CA-
(a)NellaStor.Natur.,edegliAnimai.
(b)Pyihogn.i.,ez.,cap1.
(f)Stor Natur.,ePrefatori, alla Stor. dellePiante.
•(d)H.inpicciolvanto
hegemmelàdovenabbondailMare,
òenTe/orifranoi,perchefonrare ,
DigitizedbyGoogle
1
DEGÙ ANIMALI
,E DELL’UOMO
i 11
CAPITOLO vii.
Edere fal/ifmoilnafeimento fpontanta della Fclce ,
M
delFungo,del?Alga
Manna
,*d:aùra Erbeàfc.£Lfa«. Mf
tdalle varieoflervaziomfattedal
J
a
yO»
chelioconvien dedurreeffervtdellafelce,e
avviene»chein qualfivosjia luo «o, benchécoltivatonon fa, nenafte
U
Felcepiuftailfentimentod’ Orazio;
£
Inculili
menda
filetemnafettur«w
>f
«iFunghi dopolapioggiainqualunqueìuo
a
o nafeetìa
picciolezza delfeme,
ilquale leggieriilintoeflendopuò Miniente
dallaforzadeventi,ediqualunquealtroeiter aoentetrafportato.
Onde
none maravigliafevenen-dS
eglidalventoinfimil guifainqualunque luogo irregolarmentetrafportato, inqualunqueUQ
dio, venendolapioggia,laquaepor^ghunne
_„/r,,ria alimento, nenafealaFelce,edil
fungo
.Per quello, chefpetta poiall’Alga Marinadi-
co,
che Indarnogiudicafifpontaneo d^ileinafci-mento;
mentredaldottiamo
,ed erudmffimoVaU
lifmeri(
b)n*èHatatrovatacon grand apphufo^diNellaStor. dellePianterullaPrefan .
{bì Valli laici, nellaLenir.alQay&lur. Andriaru .
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1
1 SULLA GENERAZIONE
tuttiiLetteratilaTemenza.Indarnopertanto sforzali ilTrionfati(f),ilceleberrimo
Uomo
il Padre-.Buonanni (b),edilMorifon provareilnafcimento fpontaneodell’
Alga Marina
,conquelle precifèpa- role.Putocertòcertiiis,hasomnes,JtveAlgar,JivoFucòrum
minimorumfpeciet,plantasmarittimasim- perfetti*f
ponte nafci,fuandojuidem3neQ fiorrn»nec femtnproducili!/(f),PAR-
(a)
De
orai,acvtget.Piantar,caran,,i j. ,e 17.(b)Buonann.nellejueOJfervaj. circaVivent.,quainrei, non Vtxcnt.reptriuntur.Cap. 36cari.nf.
j(c)AditoteleideilocilaCapere,chelatto ciò,che nafee , uafeeHaiCeree,corquefte precidi- paroleri
#•»»«» >mSr«i1it /«a
u
riif»»i5ir#* •Dt
Pianta Ub.1,cap. i%DigitizedbyGoogle
DEGLI ANIMALI
jE DELL' UOMO
i I JPARTE SECONDA.
deli’ ORIGINE DEGLI ANIMALI.
CAPITOLO
I.Paragone,cbepajft tralePiante,e
gU
Animati»Llorchè
incominciammo
aragionarfu!, lePiante,lèbbenviricordate,dicem-mo» non
farlonoiper altromotivo, che perapplicarelagenerazionediquellea quella degliAnimali,edell’uomo
; degl;Animali
dico,iqualigiullailfentimentodel rande Arinotele ,commiatoquidcumStirpibus ubent.Ma
daqualiAnimali incominciaremo?In-*cominciaronodaquelli,che quanto
meno
degli al- trivengonodalvolgo ignoranteapprezzati altrettanto deglialtrifono piùvezzofi»eleggiadri.Credo
,che giàavrete capito,cheparlarviintendodellagenera- zionedegl’ Infetti.Come
!Degl*Infetti ?oìdi que- lliparlarvivoglio io,e volentieriflimo lo farò;men-
treconofco ederequelliuna
dellepiùbelleopere,
che
U)
InUiji.Animai,lib,i. cap. j.DigitizedbyGoogle
*4 SULLA GENERAZIONI!
cheufcite lianodalle
mani
onnipoflenti delSupremo
Creatoredell'Univerfo.
Ammirabile
nonv'ha dubbio èlagenerazione di quelli,edifficileadilcoprirli ,nètantofacilmen- teciriulcirebbevenirneincognizione,fépria loni- miniftratonon
ciavefTequalchelume
laproduzione delle Piante.Se benviricordate,mentrefullePian- te raggirava!!,ilmio
qualunquefialiragionamento, fudettocome
qualunquePiantahailfuofeme,entro di cui colMicrofcopiooflervafiilgerme
,chein_*picciolo intutto,epertuttoall’arbore,cheloha prodottoaflòmiglia.Si dilleancora,chepolloque- llofemefotterraincominciaa nutrirlidell’aria,ac-
qua,filli ,e minerali della lidia,e quellicomrau-
juicaper
mezzo
di picciolilfime trachee,ed impercet- tibilicanalettialgerme
,acciò loHelloincominciad
ifvilupparlì,eprendaquellaforma,e llatura,che ha
l’arbore,che1*ha prodotto.
C A P
IT O L O
li.Generazione degli Infetti fimileaquella dellePiante.
N
Eirifteflòmodo
fuccedelagenerazione degl' Inietti.Eglinodepongono
leloroUova
refi- pettivamentesuiluoghi,in cuicadaunofuole.Al-
cuniledepongono
siiirofàicome
laMofca,chedi- cefiRojifega,altrefulleradicidegliAlberi,molti fililanuda
terra,edun numero
infinitoluiletama) , efozzure.Nè
vimancano
quegli,iqualiledepon-gano
fililaputredine,e fullecarnidivarjAnimali giàda grantempo
morti.Avvi
ancoraun’ infinità di quelli,che foglionofui noltroCorpo
,fullepareti»DigilizedbyGoogle
DEGLI ANIMALI
5E DELL’UOMO
. I5 tfucandidiffimilinileloroUova
deporre.Cada- uno
finalmenteledeponerefpettivamente inquei luoghi,verfòiqualiperun
certo naturaleiftintoè piu propenlò;conquelloperò,cheognuno
depor le fuoleneiluoghi umidiper preparargliilneceflàrio alimento.
Io eramoltodefiderofo diefàminarequeft’
Uo-
va,perindia forza dicongetture,e ragionivenire incognizionedellagenerazionedicoteftileggiadri^fimi Animaletti;
onde
ne andavatuttogiornoinve- fìigandoilmodo
.Un
giorno finalmentevinto for- tementedallacuriofità,chelpeffo Tuoiefiferemadre
delle più belle fcoperte,prefil'UovadiunaPulce,da qualche giornolovra alcunipannideporto,edar-mata
lamano
diMicrolcopiomi
pofiattentamente adoflèrvarloper lofpazio dialcuniminuti»Et oh
grande natura£
a), quanto ammirabilelèinelletue opereanchelepiùpicciole,e lepiùneglette,dal volgo ignorante!ofiervaiconmio
grandellupore_»entrocadaunodiqueft’
Uova
,nuotareun
picciolijji- tnovermicciattolo (u); ilqualenellafuaforma
,e brutturaera tutto dalla fua genitrice diverlò,ma
che peròdopo
pochigiornidame
diligentemetnecufto- dito, e nutricatodiventòquello,cheeralafuage- nitrice,lalciataentroun bozzolo dafefabbricato la fpogliaprimiera;E
nello fpazio dipochiminutimi
riulcìritrovaredopo
ildottiflimo Vallifmcriilmodo con
cuifigeneri quell’Animale,
lagenerazionedel qualefusì difficileatantialtricelebriUomini come
fono(a)
Cum
rerumnacuranufquammagis,quaminminimis totafi c.Plinio nella Sior.Naiur.(b)Di quelloVermeparlòAratotele,Hi/ìor.Natur.lii.i.
$•*c dille,ciréOvìJpeciemrtfirebae»
r
t6 SULLA GEtfERAttONE
fonol’Aldrovandì(a),Bartolomeo Ingles (b).IlCar- dano (f),OnoratoFabri(d)>ilKircher (e),ilFon- tan. (f),ilFilipono (?),edilJonJìono(h)»iquali vintidalladifperazione dinon
poterlatrovare,ade- rironomiferamente edere fpontaneoil dileinafci-mento
.
Lo
dello fecianchedell'Uova
delPidocchio ,ed
anchein effeoffervaiunpicciolo vermicciattoloS
>codifferenteda quello, cheoffervatoaveanell’
ovadellaPulcecon
mio
grandiflìmo dupore.Nè
ciò
mi badò
. Volli dipiùnutricarlo,tenendolo Tempreinluogocaldo,edumido
;epocotempo
do-po
ilverme
nutritolidei cibi,cheiogliapprodai divennetale,chepotea fenzal’ajutodelMicrofco- pioeffereravvilàtojonde
rottoTUovo
incuidava ridretton’ ufcìdaquello,e perfidè nella Tuaforma perlofpazio di alcuni giorni,dopo
,iquali formolfi conlìngolareartifiziodallanaturaideilainfegnatoliuna
bclliifimaCrìfalìde pocodifferenteda quella, che formarfifuolelaPulce,nellaquale diederac- chiuda peruno
fpazioditempo
alquantonotabile.
Indi
a
pochigiornitrovai la Crìfalìdeinunaparte forara,e vidi,che quelvermicciattolo,depoda la fpogliaprimiera,n’ eraufcitodaquellaprigione.»daledefiofabbricata lotto laformadelfuo geni- tore.
Lo
deffo permeglio chiarirmi vollianche.*dire
(a)Lib.T-de Infili, cap.6, (b)ingleslib.18.
(c)
De
riariet. rer.eap.i (diLib%.de Gerter.Animai. Prop,f>, (e)De
MandoSubeerran.lib.li.(f)Fontan. Objervatt.
(g)Ejus Oper.variis in lo*.
du
Ltb, x,dtInfidi, cap.f.DigilizedbyGoogk
DEGLI ANIMALI
]E DELL’UOMO
lij
faredell’
Uova
delleMolche
ordinarie,e delleMot che
deirofàidell’Uova
delleVefpe,delleApi,
delli Scarafaggi,e dialtrimoltiflìmi Infetti,edin tuttilamedcftma
colà oflervaicon pochiflìmediver- fità,lequaliconfìftevano foltanto nellalìguradi- vertedelBruco,enellateflìtura,econfigurazione„ delGufcio,eflendochè ogniInfetto
hà
ilfuo reipet- tivoverme,
e cadaunofabbrica ilfuobozzolo,o
gufcio in quelmodo
,che providainfegnoglinatura, edinquelmodo
, chedall’internaftruttura del propriocorpo,e dai cibi,dicui nutricaftviengli permeffo.CAPITOLO
III.GenerazionedegfInfettidaiSviluppamenti
.
•
D A
quelle offervazionidame
,edaaltriUo-
miniaffaipiù dime
inlimilimateriei{frutti,
e di più belle cognizioni corredaticon ognidiligen- za fattefull’
Uova
degl’ Infetti facilmentene dedu- cola generazione deimedeftmi.Dico adunque,
cheilMafchio
fraquell’Infettigiàda qualche tem-po
pria dell’accoppiamento contenevanelpropriofeme un numero
infinitodiAnimalettidcll’iflefSa fua fpecie,echeimedefimitrasferifce allafemmina
permezzo
del coìto infieme colpropriofeme.Que-
lliarrivati,a noflro
modo
d’intendere,nella piccio- liflima MatricediefTa,fiportanoall’Óvajo,edivi giuntifermanfi cadaunofovradiun Uovo
,ilquale forandov’entrano,edell’umore
di effo nutrifconfi finché benefviluppandofifonoingradodipoteret
fere deporti dalla loro genitriceognuno
entroilpro- prioUovo
inqualche luogoumido
,acciò trovarB
poteI
DigitizedbyGoogle
I
$
'SULLA ÒEfteRASlOtiB
pollanoilnecelfiarioalimento,perpoter’ indicoll1
ajuto diquellocrefcere,edifvilupparfi.
Permolto
tempo
eglinolinutricanodell’u-more
diquelluogoumido
,incuilaloroGenitrice ìihà
depolli.Ma
dualmentedivenuti ingradodi potervedereilgiorno,n’cleonodaquell’Uovo
,e portanlìa pafeere,chil’erba,chi lecarni putri-de,
chilefozzure deiletamaj,chiuna colà,chi l’altra,prendendo però cadaunoleprimizie diquel laidatocibo;elaragioneliè,chefefipafeeflero di cibigroisolani,diggerir
non
lipotrebbero pernon
eflereancoraatti.Nutritilidi quelli cibi
£
preparanoa paflàre allo flatodiNinfajondeformatiliunbel Gufileartifi- ciofamentelavorato,entroilqualeracehiudonfi per lo fpazio dipocotempo
,dopo
ilquale rottalaloro prigione,n’efeono daquellafiottolaformanon
più diBruco,o Vermicciattolo>qualeeranoquando
vi fialcofero,ma
fiottoquelladeiproprjGenitori,e quibilògna notare, chequellamutazionedifiatonon
èaltrimentiunaMetamorfojt,come
vogliono alcuni Icioccamente,ma
foltantounoSpogliamene lo,chelàl’Iniettodellaprimapelle,entrolaqualecome
inun
laccolafecondacontienii,e nellafecon- dalaterza,incuiracchiude!!ilveroAnimale
*che luttoal fiuoGenitorealfiomiglia.Onde
perconfe- guenzagl’Infettialtronon
fanno,che mutarpelle perificoprireilveroAnimale
,cheentro dellamede-
limacontieni!•GA.
(ajJLtWcnoek.Arcati, nat.Tom.
E
pifi.158.DigitizedbyGoogle
DEGLI ANIMALI
>E DELL tJOMO
.1$
CAPITOLO IV.
E/sere falfìjfma la Generazione equivoca degfInfetti
.
D A
quantofiè dettofin*oraprendano materia di arroflìre tutti coloro,iqualipoco>onulla meditandofilileopereammirabilidellanatura ardi»tamente aderirono,nalcere qualitutti gl’Infettiequi- vocamente,valea dire,fenzailconcorfodegl*altri Animalidella
medefima
fpecie.Arrofiìfcafi Ijìdoro » PlutarcoìServio,eCardano,iqualidiflero nafcere iFuchi dalle carniputride diCavalli, ed’Afini eftinti»non avendoolfervato,cheimedefimi,come
graziofamentecifafapereArinotele (a)exApilus langioribm,&
porreóìioribusnafcebantur.ArrolEf- cafiBaldo Angelo, Paracelfo,edEficcbio,iquali troppocreduliallefevolettedicuiripienifonoili*bri di Plinio,edi Eliano,col
medefimo
(b)
alferire puntonon
dubitarono,elsereiScorpioni generati dallaTerraribaldatadaicalidillìmiraggiSolarido-po
lapioggia,come
c’infegnailgran lèguacedi Epicuro (f).
jQuippeviderelicetvivos exijìereverme:
Stércoredetetro,putoremcumftbinablaejl Intempeflivitex imbribu: bumidatellus(d)
.
B
aMa
(a)Ari(tot.de Gener.lib.i.cap.io.
(b)i£Iian. Hifi.Animai,lib.6.cap. li.
(c)Lucretderer.Natur.lib.i.
(d)Semina limushabti viridesgeneramiaRanat
,
Etgenerai truncas pedi bus,moxaptanotando Cruradai.utqueeademfiatloneis laltibusapta
.
Ovid. Metarn,lib, i j.cap.ij.verf.i7f.
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ao SULLA GENERAZIONE Ma
piudiqueftiarrolfilcafiJonjìono,ilqualebenché
vivefle inqueitempi,nei qualilaFiflca,e laStoriaNaturalefottiaveagrandilfimiprogredì,
purtuttaviaardìaderire,nafcereleApi
(f
),dalle-*carniputride delle
Vacche
,dei Vitelli,e deiTori appoggiatofilli*autorità di filonio,
ilquale nelle fue deicririonichiamailmele ru>*rtj>«»mufl*, liquore dellefigliede’Tori, edallontanandoli af- fattodallèntimentodiArdetele,ilqualeciaflìcu- ra ,chele
Api
gallinarummoreincubant,buns tfseJolummarem
precipua magnitudinene fatifcat.Nè
ciòlicontentadir’egliloltanto delleApi
,
fullagenerazionedelle qualiavvigrancontelaanche fra gliAutorilipiùaccreditati;
ma
quello,eh’è peggiore,eziandio di quegliAnimali,de1quali tut- togiornoco’ noftriproprj occhjnemiriamo
ilcoito, efucceflìvamentealcoitalaprolejfraiqualiAni*
malivi
pongo
inmodo
fpecialelaMofca
,laquale die’ eglimiferamente ederenata dalLetame
,fella-mente
appoggiatofull’Autoritàdeigrand’Arinotele» ilquale dice,nafcerelemedeitme,nonconi’ eglimalamente
crede exfimo,
ma
in fimo,cioè dalfeme lalciatocadere,otrafportatoda qualche agenteefter-no
siiiletaniaj,elòzzure,come
appuntocilìfa cfpredò chiaramentein quelle parole.Mufcarumor- iti*Qdie’ egli)fitin fimo,quemAgricolteJeorfum a firamenissJiparavere.
CA-
(a)Ufideinfeci. lib.
u
cap<.I.punti.I,<b)Ariftot.HipAnimai.i\.cap.zi.
DelloIleiso parere cancheil
V
offto,ilqualecidice» Reteapumfingulisin cellìsfementmitsit.ld eP fol- liculus albicane,nudeprodiiVermiculus eju/dem co- loriifem. papav,fimilisite.D<
Jdol.lib,4, cap.rag.ìju.
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DEGLI ANIMALI
,E DELL’UOMO
.% t
CAPITOLO V.
£)ualcojkoblia dato motivo ai Letterati di credere aiNajcimentiequivoci degliAnimali.
C
iò, che diedemotivo ad untanto errorein_»tanti
Uomini
Letterati,fraiqualivipongo
an- cheilnoflro Jontiono,fuciòamio
credere.Sk
beneognuno
,checottili Iniettivanno Temprecer- cando luoghi umidiper potervi fovradeporreleloroUova
,eciòfanno per procurareun necedarioali-mento
alfeto,ilqual’entrodell’Uova
racchiudeii ,edacciòil
medeiìmo non
periicamiferamente.ì Letteratiadunque
,chehannooflèrvato nafccre co- tefliAnimaliinsi fattiluoghi,non
dubitarono pun- to aderire,edere imedeftmi dall’umidità,e iòz- zurede’luoghifopraccennati generati,e nullapun- tobadando,fefoderopotuti nafceredalièmefovra gl’ ideililuoghidepodo
,odalvento,o qualche altroederno agenteivitrafportato,come
fuolean- ' cora accaderedeifemidellePiante ,francamente aderirono, ederegeneratiimedcfimidallaputredine, e dalla terra,esìfireferoilnodro
ludibrio,e della poderità,laquale piùtardi dinoivenendo,èTem- pre di noialiaipiu dotta,e fàpiente.
B
3CA-
(a)VediloSpettar,delia notar,Tom, Dialog,*.
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SULLA GENERAZIONE 11
CAPITOLO VI.
Sono
gP
Infetti una.dellepiubelT
operediDioi ondenon pofsonoejj'erenati,enafctreequivocamente.
M Agiàparmi vedere alcunodiquellimoderni
Filofofi,che connome
galantechiamarfo-
gliamoSpiritibizzarri,ilqualedopo
avermicon
torvociglio priarimiratointaliaccentiprorompe
.
E
cheèmaiallafine»die’ egli,un’ Infètto,chenon
poffa elsere dallefeeriedella terra,e dallapu- tredineprodotto?Cofaèmaiun
vileAnimaluccio,ed
unpiccioloVermicciuolo,cheperquello derider debbanlìtantiUomini
Letterati,iqualigiudican- doloper quello,eh’ egliè, aderirono,poter eflère flato dalla terraprodotto?Che
cos’ è?Eglièunacolà,che perchèeftfta avvibilògnodell’onnipotenzadiun Dio
.Lo
sò, chevipareun
nulla,perchècotefti Infettifonouna colà,chetuttogiornofottoinoftri occhj ingrande copias’aggirajperchèlafteflàafluefazione cene fminuifee lamaraviglia,eperchèimedeftmi
non
fonoguardatidanoicon
quell’occhio,concui mirarlideve ogniilluftreFilolòfo,e celebreNa-
turalifta.Che
fe quellinoivedellimoconquell’oc- chio,di cuilaviltoneaccompagnataviene daipiu altipenfieridellamente,oh
allorasìc’accorgerem-mo
efserecoteftiviliAnimalettiunadellepiubelle opereufeitedallemani
delCreatore,follaqualepar- ve»(a;Quidnoninmiraculoe/l ,cumprimuminnoùtiam. Pirite Hiji, nautr.Hi,7. cap. x.
/
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DEGLI ANIMALI
jE DELL’UOMO
.1 J
ve,cheinmodo
i'pecialeficompiacede natura eoa piu largamano
diprofonderneidoniTuoi.
Qtfervinlìattentamentelelorogiubbe,ali,e tefte,ed ammirilisiiquellelaproibitone dei pii|
bellicolori,che vederpoffanlì.
Su
quelle 1*azzur- ro3ilrodo,eilverderimirali,cheinliemevezzo- femente,econ eleganza congiunti£*),lòmminiltra- tio ainollriocchjil piùgratooggetto,che dar1|pofla.
Su
quelle1*argento,l'oro,leperle,edin- finitidiamanti fpargonointorno tanta luce,che,per cosidire,n’otfèndono l’occhiodell’indolire,e-»curiofoNaturatila>che attentamentecolMicrofoni piol’olTerva.
Sù
quellefinalmente pennacchieresi leggiadre,ebizzarre,checollalùa indullriasìnella teflìturadeipeli,sì nellavarietà gentile dei colori,
fiicuiellenofono macchiare,non ha
giammai
po- tuto fuperarl’arteumana
.Invanotentailfemmi-
pilfedoungerliconodoroltunguentila
chioma
efiindiaggiudarlain
modo
magnifico,ebizzarro inlieme, chequellamai
fupererà quella diuna_.Mo/ca3diunaFarfalla,ediunaCanterella.In- vanofànfi veniredalontani PaelilePerle,invano
I’
Oro,
l’Argento,elefuperbe Pennacchiereper ornarnelachioma
,lilafcinopuretutte quelle colè ailorolontanipodedòri,che per quanto adornino diunaDonna
ilcapo,maituttavia potrà quello pa- ragonarliconquellodiunaLucciola,diun
Grillo; ed anchediun
lèmplice Bruco,idi cuiabbigliamen- tifono femprcpiu leggiadri,epiùvaghi,perchè venutidaunaFattrice,cuinon
avvi altraugualej
finellapotenza,chenel fapere .
» i Ma
(a)Veggaùsù di ciòilWilkinsRelig.natlib. \.cap, 6.
fi»)riin.Uijl. Nfitur, lib. IJ. cap.»7.,ti7.
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2 4 SULLA GENERAZIONE Ma
oflervinfidigraziaconpiùattenzione,e vedraili,quanto providafiata fia lanatura nellaco*fìruzione del lorocorpo.Quindiatuttipofeluica-
po
certe Antenne, che per lalorodurezzachia- mate furono da Lucano corna,e ciò feceperchè po- tefferoeglinol'entireglioflacoli,chefifrappongo-no
allorocammino
,oalloro volo,edè cotefloun mezzo
opportunoper prefèrvareleloroTefle,ed
iloroocchj,edinmolti ancoraunbell’ornamento del lorocorpo.Diedeatutti gliocchj,edalla
mag-
gior partedue,eadalcuni,come
aiRagno£*),quat- tro.Ne
fonoprivi delle lorogote,non
dellepalpe- bri,non
della lingua(b),ma
bensìdeidentique-§
li,iqualidicibiumidifinutricano.Molti
hanno
loro(c
)ventre,giuflaleoffervazionifattedall*
Arinotele (
ct
),
ma
tuttifonoinvoltiinunapelle te- nuiflima(e).Alcunihanno
ipiedi anteriori più lun- ghi,di quello fianoipofleriori,laragionediche ciportagraziofamenteArinotele(f
),quia(die egli) propter oculorum duritiem non exquijìtè cernunt,cruri- lusillislongioribusincidentcmmolejììamabjlergunt,&
arcent.Nè
diciò fufblolanaturacontenta nella leg- giadracoflruzionediquellibelliflimiAnimalettii volleeziandiodarlealcunearmi,dellequalifervir fi poteffero,e perefèrcitarelearti,eper difenderli dall’altrui initaie. Quindialleditadialcuni die- de due rocche perifconocchiareilfilato,molticor- redò(a)Plin. Hiji.Natur.lib.it. cap. 47.
(b) Jonfton. in Prefat.adlib.deInftcl.in HiJl.Natur.
(c)Arift.de Gtntr.Ub.4.
(d)Plin. Hijlor.Natur.lib.1.cap. 4.
(e)Arift. Hift.Nat.lib. 8. c.7. cPlin,H, N,lib,
u,
c,118.(0Arift,de Partib,lib,4, cap, y.
/
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DEGLI ANIMALI
,E DELL’UOMO
.2
$ redòdigonfinoli,e fpole per teflère,efarle reti ; altridironcole per eforcitar l'artedelLegna
juolo» e tagliareilLegno
,e quelli>chelavorardovevano lacera,fornì dirafiere,dimeftole,e dicazzuole.
Che
nediteora?Che
vipare di coteftiAni- maletti,tantopoco davoiapprezzati?Non
fono eglinoun
verocapo d’opera?Non
avvibifognodi unafieffapotenzaper creare loro,chenoi ?Non
è eglivero,cheilfbloCreatoredel tuttohà potuto collafuainfinitapotenzacavarlidal nulla,collafua infinitaprovidenzacompartireaimedefimitante_»membra
,checolprogreffo deltempo
fiate glifa- rebberoneceffariejcollafuainfinitafapienzafinal-mente
ornarliditantiabbigliamenti?Dunque
per legittimaconfoguenza neviene,nonpotere eglino dallaTerragenerarfi,altrimenti,come dicemmo
parlandodellePiante,aleificonverrebberoquei tré sìgrandiattributi(a)d
’infinita -potenza,fapienza,
eprovidenza,liqualialfbloFattore del tuttoficon-
vengono
.Che
fòpoi quell’Infettinonfollerò tanteMa-
chine Mecaniche,come
voleva PerierioQ
3),Carte- fio(fi),LegrandQ
[),Cordemojo(c ),Di/lyo
(fi),e Purcozio(fi);
ma
rifiedeffèinefliunafbfianzacono- fcenteallanoftraaffaiinferiore,ciò eh’ ècomune
fornimentodituttiquantiirecenti Metafifici>diteminon
avrebbepiù forza allorailmio
ragionamento,e più manifeftamentenon
apparirebbe,non
potere co- tefti (a)VediilDcrhamnellaTeol. Fiftc.lib,4. cap. ij. not,I.(b)Antonina. Margharie. ann.1554.
(c)
De
Meth. num.f.(d)
De
privat.fenf.,&
cogit.in Brutis. (c)Epifl.ad Viruni Religiofum. (f)De
AnimaBrutorum.Ig)Infi, Philofi,Tom.i.t#3.(ap,1.propof. 3,
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SULLA GENERAZIONE
teftiAnimalettidallaTerragenerarli?
La
qualqui-»filonegrandeeflendo fraiLetteratinoniftaròioor?
adefinire,benchésìlaFinca,chelaMetafilica^
milleargomenti
mi
fomminillrarebberoperaddot- tarla.Nè mi
dica alcunonon
poterlidà quantofin*oras’é dettodedurre, cheilnalcimento degl’in- fètti lìaper via di fviluppamenti,
come
fuccede della Piante;poichéavviuna ìagione,che{òpra tutte la altre,chequivi arrecar potrei,eche adaltraocca- fione riferbo,aciòcrederec’induce;edè quellailcomune
lèntimentodituttiimoderniNaturalilli,i qualicoll’ufodeiMicrolcopjhanno
olfervatisì fattifviluppamenti,iqualicilirenderannoora piò manifeltinel feguenteCapo
,ovebrevementedegli altriAnimali decorreremo.
CAPITOLO VII.
Generazione de'Tori,Cavalli
&c.
edaltriAnimali dai fviluppamenti.C Onforme
a quella degl’Iniettièancoralagene- razione deglialtriAnimalitutti ,chefollater-, ras’aggirano,e di quelli eziandio,cheperlaRe-
gione aniplilhmadell’eterevanno vagando.Di
tutti quelliAnimaliilMafchiocontiene nelpropriofeme
un’ infinitonumero
diAnimaletti,iquali trafmefll dellaFemmina
all’ovajov’entrano,e del liquore di efsonutrendoli digiornoingiornoifviluppanlt,e crelcono atallegno,chealla finenedivengono,
quel-
(a)VediilVallifnierinella leualCav. AndrianisiiiJyi- tupFamentidellaPulce.Frane.Refide generai, lnfecl.
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