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ANNUARIO

DEL

POLITECNICO DI TORINO

PER L'A N NO A CCA DE NII CO 1970 - 1971

Centododicesimo dalla Fondazione

STAMPERIA ARTISTICA NAZION ALE TORINO 1972

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RELAZIONE DEL RETTORE PER L'ANNO ACCADEMICO 1969-70

ALL'O N.LE MINI STRO DELL A PUBBLI CA ISTRUZIONE

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Conforme al disposto del Regolamento Generale Univers i - tario, riferisco con la presente su l funzionamento del Politec- nico nell'anno accademico 1969-70.

Il numero di stu de n ti è, in questo anno accademi co , ulte - riormente cresciuto, passando da 6250 dello scors o anno a 6857, con un incremento quindi del 9,7

%'

Tale incremento è però il frutto di un aumento del 28

%

degli stu de n ti regolari e di una diminuzione del 37

%

dei fuori corso. Se si considera che lo scors o anno i regolari erano aumentati sol o del 14

% ,

si vede che il tasso del loro incremento è addirittura raddoppiato.

I

laureati in ingegn eria son o sta ti 663, quelli in architet- tura 199, registrando anche qui un aumento , risp etttivamente del 27 e del 7

%'

L'aumento notevole , sop r a ttu tto per inge- gneria, è almeno in parte collegato alla diminuzione dei fuori corso , buona parte dei quali è riuscita a laurearsi usufruendo delle facilitazioni che la legge 11 dicembre 1969, n. 910, con- ced eva in merito ai piani di stu dio .

otevoli son o sta te quest 'anno le som me er oga te per l'assi- sten za agli stu de n ti bisognosi: 258 milioni fra borse di stu d io, posti in Collegio , esoner o tasse , sussidi, e 846 milioni come assegno di stu d io . Tali cifre corrispondono complessivamente ad un valore medio di ben 160.000 lire per ogni stu d en te iscritto, som m a di gran lunga su per i ore a quella degli scors i anni, Ciò è dovuto al fatto che , con provvedim ento ecce zion ale, vennero sta n zia te som me su fficie n ti per dare l'assegno di stu dio a tutti i richiedenti.

È con preoccupazione che si segn ala questo fatto, perchè, se da un lato è giusto e dovero so aiutare i giovan i bisognosi , non si può, anche, prescindere dal merito: occorre cioè aSSI-

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curarsi che questi aiuti finanziari vadano a chi ha la capacità necessaria per proseguire gl i stu di e non crein o illusioni in giov a n i meno dotati, cos t re tt i ad abbandonare dop o qualch e tempo l'Università , o peggio diano luogo a specu la zio ne da parte di persone che di prop osito si iscrivono solo per ricevere le prime rate dell 'assegno . I mezzi non mancano per un con tr ollo più seve r o delle assegnazioni: da un esam e psicotecnico per ve- dere le attitudini dei neo-iscritti , ad un controllo periodico , durante l'anno, del profitto e della frequenza ; sarebbe oppor- tuno che ven issero impartite disp osizioni in merito, o che se ne occupasse ad dir ittu r a la legislazione relativa a questi assegni.

A proposito di questa legislazione , ricordiam o anche quanto già detto in relazioni precedenti , circa la ripartizione dei fondi fra le va r ie Facoltà e fra i vari anni di corso, ripartizione che arrischia di lasciare sen za fondi o con fondi insufficienti alcune Facoltà od alcuni anni di corso , ab b on da n d o invece in altri.

Sebbene l'argomento non rientri nei limiti ristretti della pre- sen te relazione, segn al ia m o infine la necessità che all'assegn o di stu d io per gli universitari si affianchi un analogo assegno per gli allievi dell e scu ole medie su p er ior i; esso consentirebbe a giov a n i capaci e meritevoli , ma di condizioni econ om iche disa- giate, di poter svolgere i propristu d i con tranquillità, sen za l'as- sillo di probl emi finanziari familiari, e di su per are il diploma final e con ottim i voti piazzandosi quindi bene nella gradu ator ia per concorrere il presalario. Ben a ra gione , in fa tti, i giov a n i contestatori soste n gon o che molti allievi non riescono ad otte- nere l'assegno (li stu dio, pur avendone potenzialmente la capa- cità necessaria , perch è hanno avuto una vita difficile durante le scu ole medie e, dovendo lavorare oltre che studia re, non hanno potuto brillare nella scuola come altri più benestanti di loro.

Nell a Fac ltà di Ingegn eria lo svolgimen to delle lezioni è sta to più volte sospeso per assemblee ed anche per qualche ast ensione degli allievi, ma nel complesso non ha dato luogo a gr av i inconveni enti: si è reso soltan to necessario uno sp osta - mento dei termini del primo semest re e dell'inizio del secon do, per ricup erare lezioni perse. All a Facoltà di Arch ite ttu r a, in- vece, son o continuati i disordini degli scorsi anni, che hanno portato alla sosp ens ione dell'attività didattica per un notevol e periodo di tempo ed allo slittamen to degli esa mi della sessione estiva ai mesi di settemb re -otto b re . Anc he questi ultimi, inoltre ,

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son o sta ti più volte sospesi, e solo la minaccia di una perdita della sessi one con conseguen te perdita del diritto al presalario ha consentito di pot erli ultimare.

Un a notevole innovazione negli stu d i, come si è già accen- nato, si è avuta quest 'anno con la prima applicazione della legge 11 dicembre 1969, n. 910, rel ativamente all a liberalizzazione dei piani di stu d i . L'innovazione ha portato a qualche perplessità, inevitabile nell a su a prima ap p lic az io ne, e forse anch e a qu alc he abuso; accanto a giova n i che hanno approfittato di questa inno- vazione per darsi un piano di stu di organico e con una ben pre- cisa finalità di indirizzo, non son o mancati altri che hanno cer - cato di approfittarne per trovare la via di minimo sfor zo e poter giungere così più rapidamente e facilmente ad otten ere la laurea.

Un a notevole facilitazione ne è derivata inoltre per gli allievi fuori cors o, molti dei quali hanno potuto ridurre il loro debito di esam i ed accel erare così la loro laurea , approfittando del fatto che col nuovo piano di stu d i da essi presentato ven iv a loro concesso di sostenere un numer o totale di esam i pari a quello in vigo re dopo l'ultima modifica di sta tu to, anzichè a quello, mag- gio re, in vigore allorquando essi era no regolarmente iscritti.

Con tr o gli abusi le Facoltà hanno cercato di rea gire, in parte con un'opera capillare di persuasione presso i singoli stu d en ti, in parte mantenendo rigorosamente ferma la obbligatorietà ad alcuni cors i fondamentali , spesso anch e di tutti quelli previsti come tali dal D. P. R. 31 gen n aio 1960, n. 53. Ne son o così derivati princìpi informatori nella scelta degli esam i, o addi- rittura piani di stu dio pr op osti dalle Facoltà , con possibilità allo stu den te di scelt a fra essi ed anche all'interno di essi, in mod o che ven isse salvagu ar da ta, nei limiti del possibile , la se- rietà degli stu d i. Cion onosta n te, si sono avute alcune difficoltà.

per la nec essità di tralasciare qualche materia, pur sem p re imo portante, onde lasciare ma ggior libertà di sceltà all'allievo , o per dover imporre qualche altra materia , che in qualche cors o di laurea potrebbe essere tralasciata, ma che deve essere invece mantenuta per dare una prep arazione agli allievi conson a con le disposizioni relative alla professione di ingegn ere. A questo proposito voglia mo rammentare la necessità di una riforma di tali disposizioni, che oltre a tutto non sono più soddis fatte da quelle rela tive all'esame di stato per l'abilitazione professionale degli ingegneri.

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Ton possiamo ch iu de re questa relazione senza far not are anc he, sia pur ripetendo qu a n t o detto in anni preced enti, il problema che, a nostro avviso , è forse il più gr ave : la defici enza di mezzi, intesi sia come person ale che come attrezzature.

no stu d io effettuato da apposita comm issio ne della Facoltà d'Ingegn eria ha definito in oltre 120 il numero di assi stenti che mancano, in detta Facoltà,per pot er svolgere con sufficie n te cur a i compiti didattici. Di fronte a tal e cifr a, gli 8 (d icons i ott o) posti di assi stente asse gnati nel 1969-70 son o sem pl icemen te irri- sor i. Si not i che, inoltre, la situ azione va continuam ente peg- gior a n d o per l'aumento con tin u o del numer o degli allievi: i su d - detti 8 posti potreb b ero forse essere su fficien t i per segu ire tale aumento , ma si aggiungono pu r tr op po ad un num ero già larga- mente defi citario.

n cer to aiuto poteva derivare, a questa situ azione, dalle borse di addestramento alla ricerca ed alla didattica, di cu i in passato il nostro Politecnico aveva beneficiato con un numero (4 0) che, sia pure lontano da quel 120 sop ra ddetto, er a pur sem p re sensib ile. Ma tale benefi ci o

è

st a to rapidamente ridotto e quasi annullato da una illogica disposizione, secon do la quale le borse non assegnate in un primo concorso o lasciate successi - vamen te libere dal vincitore non restano all'Un iversi tà, ma ven- gon o riprese dal Ministero, che dovrebbe provvedere a ridistri- buirle (p u r tr op po con notevol e ritardo, qual ch e anno dopo).

Tale disposizionè può essere logica quando il vincito re passa a ricoprire un posto di assi stente di nuova assegnazione, ma non quando va a sosti tu ir e un assi stente dimissionario o quando egli stesso è dimissionario perchè trova nell 'industria posti conrimu- nerazione ben ma ggiore : non son o rari infatti casi di neolaureati che ricevono dall'industria st ipen di fino al doppio dell'importo di dette bors .

Quanto alle attrezzature, l'aumento della popolazione sco- lastica cui sop r a si

è

accennato fa sem p re più sen tire la defi- cie n za di sp a zio per aule e laboratori. La scarsità di mezzi per l'edilizia scola tica, da un lato , che non lasci a impostare solu- zioni di ampio respiro , e la difficoltà di rep erire aree adatte, da un altro lato, rend ono difficile elenta la risoluzione del problema ed obbligano a solu zion i di ripiego non cer to belle e van ta g- giose , quali l'e~ecuzione di aule sotter r a nee o la trasformazi one in aule di altri locali, soluzion i che si giust ifica no solo con la ne- cessità di far presto, perch è le nuove leve di all ievi non pos-

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l

son o cer to asp ettare decisioni tarde a ven ire per len tezza buro- cr at ic a od incertezz e politich e.

La sit u azione edilizia al Politecnico di Torino è attualmente la seguente: le aule di en t r ambe le Facoltà hanno raggiunto una occu p a zione media quasi dell'80

%

del tempo ; con un aumento del 28-30

%

di iscritti ogn i anno, come ;i è avu to in questi ultimi peri odi, si può facilmente preved ere che dette aule non basteranno più per il 1971-72 e si sta n n o quindi stu dia n do di- verse solu zion i per far fronte a tale even to. Poichè però una razionale risoluzione del problema che tenga con to non di pre- vision i a breve scade n za, ma dell a vita dell 'ateneo per un ragio- nevole numero di an n i avvenire, non può essere realiz zata in breve tempo, ci si domanda se non sia il caso di addivenire, sia pure in forma transitoria , alla istituzione del numero chiuso , come già vie ne fatto in diversi altri pa esi. Esso potrebbe anche costitu ire un atto di onestà verso i gi ovan i, che altrimenti si affoll a n o nelle Un iversità, pagando tasse e con tr ib u ti, sen za avere in cambio, per la mancanza di mezzi e di attrezzature, quell'assist enza allo stu dio e quella complet ezza di insegnamento alla qu ale giustamen te aspirano.

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DIRETTORI E RETTORI DEL POLITECNICO

DALLA SUA FONDAZIO NE

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DIRETTORI E RETTORI DEL POLITECNICO DALLA SUA FONDAZIONE

già R. Scu o la di Applicazione pergli Ingegneri (Legg e13 novembre 1859, n. 3725 [L . Casati]);

R. Politecni co (Legge 8 luglio 1906, n. 321);

R. Scuola d'Ingegneria (R . D. 30 settembre 1923, n. 2102) ;

R. Istituto Superiore d'Ingegneria (R. D. 21 agosto 1933, n. 1592 [T. V.l); e di nuovo R. Politecnico (R. D. 29 luglio 1937, n. 1450);

Politecnico (2giugno 1946).

DIRETTORI

t PROSPERO RICHELMY (1860·1880).

Nato a Torino il 28 luglio 1813, morto a Torino il 13 luglio 1884. Laureato Ingegn er e all'Univer sitàdi Torino nel 1833; nella stess a Univer sità dal 1838Dottore aggreg atoall a Facoltàdi Scienze fisich e ematematich e edal 1850Professored'Idrau·

lica. Dal 1860Prof essoredi Meccani ca applicata edi Idraulicapratica nel Politecnico di Torin o allo ra Scuo la di applicazion e per gli Ingegn eri.

t GIULIO AXERIO .Incaricato (1880).

Nato a Rima di S. Giuseppe (Vercelli) nel 1830, morto a Torino il 5 gennaio 1881. Laureat o Ingegn er e civile all'Un iversità di Torino nel 1852. Dapprima inse- gnan te nell'Istituto Privato «Rosellini»di Torino; dal 1856Ingegnerenel R. Cor po dell e Minier e. Dir ettore del R. Museo Industriale Italiano di Torino dal sette mh re 1880.

t GIACI NTO BERRUTI (1881-1882).

Nato ad Asti nel 1837, morto a Torino 1'11 mar zo 1904. Laureato Ingegner e idraulico e Archite tto civile all'Unive rs ità di Torino nel 1859. Dal 1861 Ingegn er e nel R. Corpo delle Miniere ; nel 1861 Direttore dell'Officin a govern ati va dell e Carte- Valori in Torino; nel 1872 Isp ettore gen erale delle Finanze. Dal 1881 Direttore del R. Museo Industriale Italiano di Torino.

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t GIOVA ~ NI CUR IONI (1882-1887).

Nat o a Invorio Inferiore (N ovara) 1'8 dicembre 1831, mort o a Torino il l° feb- braio 1887.Laureato Ingegn ere idrauli co e Arc h ite tt o civile all'Un iversità di Torino nel 1855. Assisten te di Costruzioni, Architettura e Geometria prati ca al Politecnico di Torin o nel 1861, allora Scu ola di applicazione per gli Ingegn eri ; Dottore aggre- gato alla Facolt à di Scienz efisich e matematich e e naturali dell 'Un iver sità di Torin o nel 1862. Professor e di Costruzion i civili idraulic he e stradali nel Politecn ico di Tori no, allora Scu ola ai Applicazione per gli Ingegneri, dal 1866. Deputat o al Par- lam ento per il Collegio di Bor gomanero dal 1878.

t ALF Ol'\S O COSSA (1887.1902).

Nato a Milan o il 3novembre 1833, morto a Torino il 23 otto bre 1902. Laureato in Med icina e Ch i ru rg ia all'Università di Pavia nel 1856 e Assiste n te, nella stessa, di Chimica gene rale dal 1857 al 1861. Professore di Chimica e Direttore nell'Istituto Tecnico di Pavia dal 1861 al 1866, quindi in quello di Ud ine . Nel 1871 Direttore della Staz ione agraria di Torino, poi Direttore e Professore nella Scuola su per iore di Agricoltura di Portici , di nuovo Direttore e Professore di Chimica agrari a alla Stazione agraria di Torino, ed in fine Professore di Chim ica gene ra le e di Ch im ica miner ar ia nel R. Museo Industriale Italiano di Torino. Dal 1882 Professore di Ch im ica docimastica nel Pol itecnico di Torino, allora Scuo la di applicazione per gl i

Ingegn eri.

t ANGELO REY CE ND • Incaricat o (1902.1905).

Nato a Torino il 27 genna io 1843,mort o a Torino il 26 novembre1925. Laureato Ingegnere civile al Politecni co di Torino nel 1865, allo ra Scu ola di applicazione per gli Ingegn eri.Incominciò con l'insegn ar eDisegno nell e Scu ole medie di Torino.

Fondò la Scu ola di Arti eMestieridi Torino, della quale fu Presidente; come pure in Torino fu Presidente della fiorentissima Scu ola S. Carlo, oggi Scu ole tecniche operaie S. Carlo, e fondò la Scuola professionale di Costruz io ni edil izie che porta il su o nom e . Prof essore di Archi tett ura nel Pol it ecnico di Torino dal 1877al 1919.

t GIAMPIETRO CHIRONI • R. Commissario (1905-1906).

Nato a Nuo ro il 5 ottob re 1855, mor to a Torin o il I? ottob re 1918. Laureato in Giurispru denza nel 1876 all'Uni versità di Cagliari, ove fu dal 1879Dottore aggre- gato per il Diritto romano e civ ile . Dal 1881Professore di Diritto civil e nella Un i- vers ità di Siena ; dal 1885 in quella di Torino , ove fu alt resì Rettore dal 1903 al 1906. Fu il primoDirettoredell'Istituto di stud i commerciali (oggi Facoltà di Scienze economiche e com m erc iali) di Torino. Deputato al Parlam ento per il Collegio di Nu oro dal 1892 al 1895; Senatore del Regno dal 1908.

t VITO VOLTERRA - R. Com missar io (1906).

Nato ad Ancona il 3 maggio 1860, morto a Roma l'Il otto b re 1940. Iniziati gli stu di univer sitari alla Facolt à di Scie nze fisi che matem at iche e naturali, dallUni- versità di Firenze, si trasfer ì nel 1878 all' Univer sità di Pisa, ove, ammesso nel 1880 a quell a Scuo la normale su periore, si laureò in Fisica nel 1882 e nel 1883 divenne Prof essore di Meccanica razionale. Nel 1892 passò al med esimo insegnamento nel- l'Università di Torino e nel 1900 fu ch iam ato all'Univer sità di Roma alla catte d ra di Fisica matematica , che tenn e fino al 1931. Senatore del Regno dal 1905.

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r ENRICO D'OVIDIO (1906.1922).

Nato a Cam p obass o1'11 agosto 1843, morto a Torino il 21mar zo 1933. Dal 1863 Insegnante di Matematica nella R. Scuo la di :Ma r ina, poi nei R. Liceo Princip e Um be r to di Napolt. Nel 1868 laureat o «ad honorcm » in :Matematica all'Università di ì'iapo li . Dal 1872al 1918 Professore di Algebra e geome tria analitica nelf ' Univer- sità di Torino, ove fu, altresì , Rettore dal 1880 al 1885. Lo stesso insegnamento tenne per incarico nel Politecni co di Torino dal 1908 al 1918. Senato re del Regno dal 1905.

-;- GUSTAVO COLOl'iNETTI (1922.1925).

Nato a Torino 1'8 novembre 1886, morto a Torino il 21 marzo 1968. Laureato Ingegn ere civile nel 1908 e diplomato in Elettrotecni ca nel 1909 al Polit ecnico di Torino; libero docente di Scie nza delle cos tru zioni nel 1910; laureato in Matema- tica all'Università di Torino nel 1911; Dottore «honoris caus a)) dclle Università di 'I'oulouse, Lausanne, Poìtiers e Liège, Dal 1908 Assist ente di Scienza delle cost ru - zioni, statica grafica e costr u zioni str adali e idraulich e nel Politecnico di Torino.

Dal 1911 Professore di Meccani ca applicata alle costruzioni nella Scuola su p er iore navale di Genova e dal 1915 nella Scu ola d'Ingegneria di Pisa, di cu i fu Direttore dal 1918 al 1920, nel quale anno passò al Politecni co di Torino come Professore di Meccanica tecnica superiore, poi di Scienza delle costruzioni. Presid ente emerito dci Consi glio ì'iazionale delle Ricerch e ; Accademi co Pontificio ; Socio Nazionale dell 'Accademia dei Lincei ; Socio dell'Accademia dell e Scie nze di Torino; Socio cor r is p onde n te dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere; Membro cor risp on - dente de 1'«Institut dc Franee» (Académie des Scie nces}; Officier de la Légion d'honneur; Professore Emerit o del Politecnico di Torino ; Medaglia d' oro di Bene- merito della Scuo la, della Cu lt ura c dell'Arte.

t FELICE GARELLI (1925.1929).

l'iato a Fossano (Cu n eo) il 16 luglio 1869, morto a Torino il 21 marzo 1936.

Seguì i Corsi di Chimica nel R. Museo Industriale Italiano di Torino, cons egu en- dovi nei 1887 l'abilitazione all' insegnamento della Chimica e Fisìca applicat e.

Laureato in Chimica all'Università di Bologna nel 1891, vi fu dal 1895 Assì stente di Chimica generale, per la quale materia, nel 1896, conseguì la libera docenza e di- venne Professorenella Libera Università di Ferrara. Dal 1903Professore di Chimica tecnologica nella Scu ola d'Ingegn eriadi Na p ol i, dalla quale passò nel 1911 al Poli- tecnico di Torino com e titolare della stessa materia, poi di Chimica industriale inorganica ed organica .

t GIUSEPPEALBENGA (1929·1932).

Nato a Incisa Scapaccino (Asti) il 9 giugno 1882, morto a Torino il 19 gennaio 1957. Laureato Ingegnere civile nel 1904al Politecnico di Torino, allora Scuola di applicazione per gli Ingegneri, ove fu Assistente di Scienza delle cos tru zio n i dal 1904al 1914, dal quale anno fu Professore di Costruzioni stradali e ferroviarie alla Scu ola d'Ingegneria di Bologna e dal 1916 al 1918 a quella di Pisa. Dal 1919 al 1928Professore di Meccanica applicata alle costruzioni, poi di Scienza delle costru- zioni alla Scuola d'Ingegneria di Bologna. Dal 1928 Professore nel Politecnico di Torino, allora Scuola d'Ingegneria, prima di Teoria dei pontipoi di Pontie tecnica delle costruzioni ed infine di Costruzioni in legno, ferro e cemento armato. Colon- nello di Complem ento del Genio aeronautico. Medaglia d'oro dei Benemeriti della Scu ola della Cultura e dell'Arte.

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CLE MENTE ?llONTEl\IARTli.\' I (1932-1933)

Nato a ?lIon tù Beccar ia (Pavia) il 12 giug no 1863, morto a ?lI ila no il 28 giug no 1933. Laureat o in Fisica all'Università di Pavia nel 1885; Assiste n te di Chimica docimastic a nel Politecni co di Tor ino nel 1886, allo ra Scuo la di applicazione per gli Ingegneri; conseguì la libera docenza in Chi m ica fisica nel 1893. Assistente presso la Facolt à di Scienze fisiche matemat iche e naturali dell'Universi tà di Rom a dal 189-1 , primadi Ch im icagenerale e poi di Chimica farm aceutica. Nel 1902 Prof essore di Chimicadocim astica nell a Scuo la d'Ingegn eri a di Pal ermo, dalla quale, alla fine del 1903, passò al Politecn ico di Torino , allo ra Scuola di ap plicazio ne per gli Inge- gne ri, come titol ar e della stessa materia.

t

GIANCARLO VALL AU RI (1933-1938).

Nato a Roma il 19 ottobre 1882, morto a Torino il 7 maggio 1957. Ufficiale di Stato Maggiore della R. Marina dal 1903. Laureato Ingegn er e industriale nel 1907 e diplomato in Elettrotecnica nel 1908 dalla Scu ola d'Ingegn eria di Nap ol i . Assi- sten te di Elettrotecni ca a Padova, Nap ofì e Karlsruhe (1908-1914), Ingegn er e presso la Masehinenfabrik Oerlikon (1912), Professore di Elettrotecni ca e Direttore del- l'Istituto ele tt rotec n ico e radiotel egrafi co della R. Marina a Livorno dal 1916 al 1922 ; Direttore del Centro radiotel egrafi co di Coltano dal 1918 al 1923; Professore di Elettrotecnica e Direttore nella Scu ola d'In gegn eria di Pisa dal 1923 al 1926.

Professor e di Elettrot ecnica nel Politecnico di Torino dal 1926. Presidente dellTsti- tu to Elettrotecni co Naz ionale «Galileo Ferraris » dalla fondazione (1934). Accade - mico d'Italia e Vieep reside n te della R. Accad emia d'Italia dalla fondazione (1929).

Accad em ico Pontifi cio dal 1936. Socio nazionale dell'Accad emia dell e Scie nze di Torino (1928), dell' A ccad emia dei XL (1935), dell' Accad em ia dei Lincei (1935).

Presid ente del Consiglio i.\'azio n ale delle Ricer ch e dal 2-! ottobre 19H al -1 marzo 19-1 3, dimission ar io. Cam pag n a di guerra 1911-12, 1915·18, 19-10-43. Ammir a gli o di Division e nella Riserva. Membro del Consi glio Nazio na le dell e Ricer ch e (Comitato ingegn er ia). Medaglia/d'oro di Ben emerito della Scuola, della Cu ltura e dell'Ar te.

-:- ALDO BIBOLI NI (dal 1938al 28aprile 1945).

Nato il 16 agosto 1876aSar zana . Deceduto a Torino il 30 giug no 19-19. Laureat o Ingegn er e civile alla Scuo la di Ingegn eria di Roma nel 1898, Ingénieur civil des Mines e Ingéni eur élec tricie n a Liegi nel 1904. Assiste n te nel 1899 di Fisica tecnica e poi di Meccanica applicata alle macchine nell a Scu ola d'Ingegn eria di Roma.

Dal 1900 al 1902 icedirettore della Soc ie tà Italian a dei Forni elett r ic i in Roma e poi Direttore Tecni co della Società Italiana per Automobili Bernardi a Padova.

Dal 1902 al 1920 Ingegn er e nel R. Corpo dell e Minier e. Dal 1918 al 1920 Fondatore e Capo dell' Ufficio Ceolo gico-M in erario della Colonia Eritrea in Asmara. Dal 1920, in seg u ito a conco rs o, Professore di ruolo nel Politecnico di Torino, allora Scuo la d'Ingegn eria, prima di Tecnologia mineraria, poi di Arte mineraria e di Tecnologia e giacime nti min erari. Vicedirettore del Politecni co di Torino , allora Istituto Supe - riore d'Ingegn eri a, dal luglio 1933 al novembre 1938. Membro del Comit ato per la Geol ogia nel Consiglio Naz io nale dell e Ricerche dall a fondazione (1929).

GUSTAVO COLOi.\'i.\'ET Tl (dal 29 aprile 19-15 al 19 novem bre 19-15) pre de tto , nominato Commissario del Polit ecnico di Torino .

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t PIETRO Ei'i'RICO BR i'i'ELLI - Vice Com m issario del Poli tecni co di Torin o dal 29 ap rile 1945 al 19 novembre 1945 ; ind i Direttor e (dal 20 novembre 1945 al 29 mar zo 1947).

Nato il l°maggio del 1876 a Chieti. Deceduto a Torino il 29 marzo 1947. Lau- reat o Ingegn ere civ ile all a Scu ola di Ingegn eri a di Roma nel 1898. Laureato Inge- gnere Navale meccanico alla Scuo la di Ingegn eri a di Gen ova nel 1900. Dal 1905 Professore ord ina r io di Macchine ter miche presso la Scuo la di Ingegn cri a di Napo li . Nella guer ra mond ial e fino al 1919 ufficiale dell a Marina in S.p .E . col grado di Capitano : nella riser va Navale raggiunse poi il grado di Colo n ne llo . Dal 1914 par- tecipò alla costruzi one ed esercizio di navidi diverso genere (nel 1912 aveva diretto i lavor i di recupero dell a nave San Giorgio affonda ta). Sott oscrisse al manifesto Croce. Nel 1932 trasfe rito dalla Scuo la di In gegneria di Napo li all'Istituto su periore di Ingcgn cri a di Tori n o presso la Catted ra di .llacch ine a capore e Fisica tecn ica.

ì\lemLro del Consiglio Nazio na le delle Ricer che.

t ELIGIO pERU CCA (dal 12 maggio 1947 al 31 ottobre 1955).

Nato a Potenza il 28 marzo 1890. Deceduto a Roma il 5 gennaio 1965. Allievo della Scuo la Nor male su periore di Pisa. Laureato in Fisica a Pisa nel 1910, indi diplomato alla Scu ola [or m ale sud detta nel 1913. Assiste nte all'Istituto di Fisica dell' Uni versit à di Torinonel 1911. Professore di Fisica e Ch im ica nei Licei nel 1912.

Dal 1923 al 1926 professore straord inario alla ca tte d ra di Fisica sperime ntale con eserc itazion i della Scuo la di Ingegneria di Torino. Dal 1926 prof essor e ordinario nella med esima catted ra . Nel 1946·47 Preside dell a Facoltà di Ingegn eri a del Poli- tecni co di Torino. Dirett ore del Com itato per l'organizza zi on e dell 'Istituto Nazio - nal e Italiano di l\Ietrolo gia. l\IemLro del Consiglio Nazio na le dell e Ricer cb e ePresi- dent e del Com itato per la Fisica ela Mat ematica. Socio Nazion ale e Socio Segretario per la classe di Scien ze fisiche, mat em ati ch e e naturali dell ' A ccad emia dell e Scie nze di Torinoe Presidente della stess a .Soc ioNa zionale dell 'A ccad emia dei Linceì, Socio cor risponden te dell' Accad emia dell e Scien ze di Bologna. Soci o dell ' Accade m ia Gio

nia. Presidentedel Sott ocom itato Illuminazi on e del C.E .I., e del Com itato Naaionale Italiano dell'Illuminazione. Espert o del Com ité Internati onal des Poids et Mesures.

Membro della Com m issione S.U .N. dell'Un ion e Internazionale di Fisica pura ed ap plicata. Vice Presidente dell a Com m ission Intcrnat ional d'Éclairagc. Presidente dell'Ente Nazionale Itali ano di unificazi on e (1947). Membro ele ttivo del Consigli o Superio re della p. I. Membro del Conseil de la Société Fran çaise de Physique, Presidente del C.I. O. (Com itato Itali an o di Ottica) presso il C. T.R . Presidente del C.I. I. (Comitato Italiano di Illuminazion e), presso il C.N.R . Presidente del Co rni- tato Italianoper l'UnioneInterna zion al e di Fisica pura ed applicata pressoil C.N.R.

Consiglie re onorario dell a Institutién Fern ando el Caté lic o di Sara goz za (Spagn a).

Presidentedella Com missione C.N.R.-U.N.I. (Gran dezze, Unità, Simbo li) . Vice Pre- sidente della Commissione Nazionale Italiana della UNES CO e Presidente della Sezio nc Scie nze Esatt c c Natu rali. Medaglia d'oro di Bcn em er it o dcIIa Scu ola, della Cu lt nra e dell ' Art e.

REITORI

t ANT ON IO CAPETT I (D irettoredall°novembre1955; Rettore dal logiug no 1956).

Nato a Ferm o (Ascoli Picen o) il 15 maggio 1895. Deceduto a Torino il 21 giug no 1970. Laureat o in Ingegner ia industr ia le nel Pol itecnico di Toriu o il 27 agosto 1918. Assisten te alle cattc d re di Meccani ca appl icat a allc macch ine e di

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Costru zioni aerona u tiche del Politecnico di Tori no dal l° ottob re 1918 al 31 gen· naio 1925; con te mpo raneame nte professore incaricato di Moto ri per aeromobil i dal 1919 e libero docente di Macchine termich e dal 192-1. Professor e di ruolo non sta bile alla cat te d ra di Macch in e termiche cd id ra u liche della Scuola di Ingegn eri a di Pal erm o dal 1925 al 1927. Professore st raord in a r io prima, ordinario poi , alla catted ra di Macchin e nella Scuola di Ingegneria di Padova dal 1927 al 193-1. Pro- fessore ordi nario di Moto ri per aeromo bil i al Politccni co di Torino dal 1934 al 19-17; poi trasCerit o alla catted ra di Mncch ine dello stesso Politecnico. Presi de dell a Facoltà di Ingegneri a del Politecnico di Tor ino dal 19-17 al 1955. Presidente del Com itato per l'Ingegneria del C.l'ì .R. dal 1961 al 1963. Socio •azion ale residente dell' Accade mia delle Scie nze di Torino. President e della Fédératio n Internationale des Socié tés des Ingénieurs et Techniciens de l'Aut omobile dal 1955 al 1957.

Med agli a d'oro di Benemerito dell a Scuola, della Cult ura e dell'Arte.

ROL AiXDO RIC AM ONTI

Nato a Milano il 15 genn aio 1909. Laureat o in Ingegneria industriale chim ica presso il Politecnico di Milan o il 29 ottobre 1932. Dal 1934 al 1937 Assiste nte alla catted ra di Ch im ica gener ale dell'Università di Pavi a, indi nel 1937-38 a quella di Ch imica industriale presso il Politecni co di Tori no, e successivame nte allastess a cattedra presso il Politecnico di Milano. Nominato Professore straordinar io di Ch i·

mica industriale presso l'Universi tà di Palermo il I? dicem bre 1948. Dal 16 Cebo braio 19-19 trasCerito con la stessa qua li fica al Pol itccn ico di Torino; nom inato Ordinario il I? dicembre 1952. Nel Politecni co di Torino incaricato, inoltre , del- l'insegnamento di Ch imic a indus tr ia le II dal 19-19-50 al 1959·60 ; di Chimica degli Imp ianti nucleari dal 1960·61 al 1966. 67; di Ch imica organica dal 1967·68 al 1969· 70. Preside dell a Facoltà di Ingegneria nei trienn i accademici 1961·6-1 e 196-1·67. Socio cor r isponden te dell'Accade mia delle Scienze di Torino. Medagli a d'oro di Benem erito della Scuola, dell a Cu ltu ra e dell 'Ar te.

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LAUREE « HONORI S CAUSA »

CONFERITE DAL POLITECNICO DI TORINO A PER SONALITÀ IT ALI ANE E STRANIE RE DALL' AN IO ACCADEMICO 1936 -37 AD OGGI

2 - Annuario ciel Politecn ico di To rino.

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Senatore Giovanni Agnelli, nato a Villar Perosa (To) il 13·8·1866, deceduto a Torino il 16-12-1945.

Anno Accademico 1936-37.

Laurea honoris caus a in Ingegneria «per aver creato una delle più grandi e gloriose industrie italiane».

Onorevole Enrico Mattei, nato ad Acqualagna (Pesaro) il 29-4-1906, deceduto nel cielo di Metanopoli il 26-10-1962.

Anno Accademico 1952·53.

Laurea honoris caus a in Ingegneria mineraria «per l'eccezionale competenza e cap aci tà rivelate nella realizzazionedi un complesso organismo tecnico per la ricerca e utilizzazione di giacimenti di gasnaturalin,

Prof. Albert Erich Brinckmann, nato a Norderney (Westfalia) il 4-9-1881, deceduto a Colonia il 10-8-1958.

Anno Accademico 1956-57.

Laurea honoris caus a in Architettura «per l'opera di stori co e di cr rn co del- l'architettura italiana e sp ecial m en te dell'architettura barocca piemontese».

Prof. Vittorio Valletta, nato a Sampierdarena il 28-7-1883, deceduto a Le Focelte (Lucca) il 10-8-1967.

Ann o Accad emico 1958·59.

Laurea honoris causa in Ingegn eria Industrial e «per avere con altissimo per so- nal e appo r to di capac it à tecn ica ed or ganizzativa portato la pi~ importante industria au tom ob ilistica italiana al livell o dell e migl iori del mondo».

Prof. Theodore von Kérmàn, nato a Budapest 1'11-5-1881, deceduto ad Aquisgrana il 7-5-1963.

Ann o Accad emi co 1959·60.

Laureahonoris caus a in Ingegn eria Aeronautica «per l'eccezionale attivitàscie n - tifica e didattica svolt a per oltre un cin qu an ten n io nei vari rami dell e scie n ze pure ed applicat e ed in particolare dell' aer on autica ».

Prof. Louis Néel, nato a Lione il 22-11-1904.

An n o Accad emi co 1959· 60.

Laurea hon oris causa in Ingegn eria industrial e «per avere con le su e ricerche e con i su oi stu di ape r to nuovi importantissimi cam p i dell 'ingegn eria ele tt r otecn ica dell 'antiferroma gn eti smo e del ferromagneti smo ».

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Sir Harry RalphRica rdo, nato a Londra il26-1-1885.

An no Accad emico 1959· 60.

Laurea honoris causa in Ingegn eria indust riale «per l'ori ginale impulso dato al progresso teorico e costru tt ivo dei motori a combus tio ne interna, investi gando in particolarei problemidella detonazi on e e raggiun gend o risultati divenuti classi ci nella material).

Prof. Fra n z Tank, nato a Zurigo il 6-3-1890.

Anno Accad emi co 1959·60 .

Laurea honoris caus a in Ingegn eria industriale «per l'importante attività didat- tica e scie n tifica svolt a da olt re trent'anni nel cam p o della tecnica delle alte Ire- qucnz e e degli stu d i dell' el ettronica »,

Prof. Ste p hen P. Timo she nko, nato a Shpo tovka (Kiev)il23-12-1878 . Pro fesso r Emer itus della Sta nford Un iversity California.

Anno Accad emi co 1959-60.

Laurea honoris causa in Ingegn eria industriale «per i su oi stu d i riguardanti vasti cam p i della meccanica , dalla teoria della elas ticità, a quella delle vibrazioni, stu di ch e fondendo in modo mirabil e il rigore del metodo matematico all a concr eta esig enzadell'ingegneria, gl i hanno valso alta fama nel mondo scie n tifico».

Cav. Lav. Battista Pininfarina, nato a Tor ino il 2-11-1895, decedu to a Torino il 3-4-1966 .

Anno Accademico 1962-63.

Laurea honoris causa in Arch ite tt u ra «per la meritata fama di si n golare pe- rizia da lui raggiunta nelle discipline architettonich e quale creatore della più nota cd apprezzata carro~eriadel nostroPaese, industria ch e se pp e far assurgere a glorie mondiali, imp onendo anche all'Estero lo stile architettoniro italiano »,

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Prof. Dott. Eli gio Perucca, nato a Poten za il 28-3-1890, deceduto a Roma il 5-1-1965 .

Anno accademico 1965-66.

Laurea ad honorem in Ingegneria Elettrotecnica «per avere illustrato Pìnge- gneria italiana c~n l'opera didattica, con le pubblicazioni scientifiche e tecniche, in par ticolare quelle sulla elettrologia, e con l'attività nel campo internazionale della metrol ogia, nonchè a riconoscimento delle benemerenze da Lui acq u isite nella rea- lizzazio ne della nuova sede del Politecnico di Torino »,

Prof. Dott. Ing. Giuseppe Maria Pugno , nato a Fir en ze il 17-5-1900.

Anno accad emi co 1966·67.

Laurea honoris causa in Arch it ettura «per l'amore co n cui nei trenta e più anni di presidenza della Facoltà, ha seguito lo svil u p po degli insegnamenti IVI impartiti, provved endo al loro potenziamento c contribuendo val idamente alla foro mazione della figura dell'ar chitetto moderno co da meritarsì fama di sin golare perizia nelle disci pli n e della Facoltà med esima ».

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Prof. Dott. Francesco Tricomi, nato a Nap oli il 5 maggio 1897.

Anno accad emi co 1967-68.

Laurea ad honorcm in Ingegneri a Aeronautica «per la vast a e multiforme pro d u zione sci entifi ca , per l'importanza dei risult ati da lui otten u ti e per I' ecce- ziona le co ntr ib uto rccato all'ingcgneria con le sue ricerch e nel campo delllaero d i.

nam ica tr anso nica».

PROFESSORI DEL POLI TECNICO DI TORINO INSIGNITIDEL DIPLOMA DI I CLASSEAI BENEMERITI

DELLA SCUOLA DELLA CULTURA E DELL ' ART E , CON FACOLTÀ DI FREGI ARSI

DELLA RELATI VA MEDAGLIA D'ORO

(De creto del 2 giugno 1955 del Presidente dell a Repubhlica)

t

Panetti Modesto

t

Vallauri Giancarlo

(Decreto del2 giug n o 1956 del Presidente della Repu bhlica)

t

Albenga Giuseppe

t

Perucca Eligio

(Decreto del 2 giug no 1957 del Presid ente della Repubblica).

t

Ca pett i An to n io

t

Col o n nett i Gustavo

(Decreto del 2 giug no 1958 del Presiden te della Repubblica).

Ferrari Ca rlo

Pugno Giuseppe ìUaria

(Decreto del 2 giug n o 1960 del Presiden te dell a Repubblica ).

Cavin a to An to n io

(Decreto del 2 giug no 1962 del Presidente della Repubbl ica).

Denina Ernesto Gabrielli Giuseppe

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(Decreto del 2 giug no 1963 del Presid ente dell a Repub bli ca).

Cicala Placido

(Decre to del 2 giugno 1966 del Presidente della Rep u bblica).

Codegone Ce sare Rigamonti Rolando

(Decre to del 2 giugno 1967 del Presidente della Repu bblica).

Buzano Pietro

(Decr eto del 2 giu gn o 1970 del Presidente della Repubblica).

Giovannozzi Renato

(Decreto del 26 novem bre 1971 del Presid ente della Repubblica).

Sar lo ri Rinaldo Verzone Paolo

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RETTORE - AUTORITA ACCADEMICHE

UFFICI AMMINISTRATIVI

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ELENCO DELLE ONORIFICENZE E DECORAZIONI

~ Caval ie re del lavor o.

~ Ord ine dell a Repubblica.

*'

Ordine San ti Maurizio e Lazzar o.

~ Ordine dell a Cor ona d'Ital ia .

*

Ordine di Malt a.

() Med agli a d'Argento.

O Medaglia di Bronzo.

@) Croce al merito di Guerra su l cam po.

+

Croce al merito di guerra.

f3J Distintivo Mutilati di Guerra.

~ Medag lia Comm. Africa Orientale.

@ Com memo raz io ne Uni tà d'Itali a.

® M dagli a Conunemo r. Gue rra Interalleata 1915·18.

~ Med aglia Com me mo raz ione Guerra 1915·18.

® pistin tivo onorifico del periodo bellico 1940·43.

@ Distintivo onorifico della Guer ra di liberazion e.

~ Distintivo Feriti in Guerra.

!!il Distintivo degli Invalidi.

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