IL PATTINAGGIO
Di Fabio Uboldi
L’hockey pista è uno sport che implica l’utilizzo di pattini nella sua forma più
tradizionale, quello a quattro ruote.
Partendo da questa se pur banale ed ovvia affermazione vorrei introdurmi
in una breve descrizione del pattino stesso e del suo funzionamento in
ambito tecnico fisico.
Calzatura del pattino
Il pattino tradizionale da Hockey a quattro
ruote è composto da uno scarponcino con tacco che cinge il collo del piede fin appena sopra la caviglia.
Il tacco ha una funzione prettamente
ergonomica pensata per la postura
dell’hockeista ed i suoi movimenti.
Calzatura del pattino
La parziale rigidità costruttiva serve a
proteggere il piede e trasmettere al meglio i comandi dei ns. piedi al mezzo meccanico che gli è solidalmente ancorato.
L’altezza della calzatura serve a proteggere la
caviglia da impatti potenzialmente dannosi con
bastone e pallina.
Meccanica del pattino
• Fulcro funzionale del pattino è la piastra o telaio.
• Realizzato in gran parte dei casi in leghe di alluminio o fibre plastiche, è
sostanzialmente lo strumento che ci
consente di operare tutti i movimenti che il
ns. corpo gli indica.
Il Telaio
La base, è una piastra sagomata ricavata dal pieno, composita o a traliccio; le migliori differenziano il loro disegno per l’utilizzo del piede destro o sinistro.
E’ composto da due carrelli chiamati crociere.
Un puntale o tampone è inserito in punta alla piastra
in una boccola o un foro filettato.
Le crociere
Spesso impropriamente chiamati sterzi, sono come detto trattenute alla piastra per mezzo di due perni.
• Il primo s’inserisce in una cavità sferica posta all’estremità della piastra e sarà mobile (puntalino), il secondo si fissa
solidalmente al telaio, grazie alla maschiatura filettata posta ad una delle due estremità nell’ apposito foro filettato femmina.
• Lo stesso perno presenta un foro filettato alla sua estremità
opposta, atto ad alloggiare un bulloncino o in caso di filettatura maschia un controdado.
• Quest’ultimo perno farà d’alloggio al cuore della crociera composta da:
– due flange metalliche contrapposte, due parti gommose
chiamate elastomeri e la basetta che a forma di croce, è la sede delle ruote e nel contempo primo perno.
Le crociere
Le parti in gomma ( poliuretano o altro ), che cingono la basetta, sono preposte alla regolazione di durezza del carrello.
• Ciò avviene mediante ad una azione di compressione o
decompressione degli elastomeri, movimentando il dado posto all'estremità del perno,infatti l'azione di restringimento delle
distanze degli elementi, o rilascio , rende più rigida o morbida la torsione della crociera.
• Questo schema costruttivo, consente l'inclinazione bilaterale di qualche grado in senso tangente alla piastra, la disposizione
allineata ma contrapposto sul telaio, rende possibile reazioni alla pressione laterale, l’una al contrario dell’altra creando le condizioni di convergenza esterna o interna e quindi “ di sterzare ” .
La piastra
Dal disegno è facile capirne l’orientamento, la
crociera frontale è preceduta dal foro filettato per l’alloggio del puntale, ( qui vi è la più rilevante
differenza tra la piastra sx e dx ), i fori contrapposti e rovesciati degli alloggi delle estremità delle crociere, creano le condizioni geometriche d’esercizio perché avvengano torsioni utili alla formazione d’attrito
radente nonché al effetto sterzo.
I Puntali
Realizzati in varie mescole, differenziati per durezza, sono prodotti con un gambo a
passo filettato per permetterne la
regolazione in escursione dalla piastra al fine di regolare l’appoggio in base alle proprie
esigenze in fase di spinta o frenata estrema.
Le Ruote
Accessorio indispensabile; per contatto con il pavimento ,
avviene la trasmissione dell’attrito Volvente (insieme agli organi meccanici di movimento i cuscinetti) e dell’attrito Radente.
Possono avere svariate forme, con durezze calcolate in short di durezza, dal 88 al 97 con diametri che vanno dal 38 ( anteriore per portieri) al 63, larghezze dai 50 mm ai 23. Molte sono le
composizioni delle mescole, mediamente poliuretaniche e comunque di derivazione plastica
La scelta migliore … inutile in questo senso dare
raccomandazioni, per personale esperienza ritengo che ciò che possa andar bene ad un atleta può non esserlo per un altro …
• Peso, altezza , potenza, troppe le variabili fisiche e poi quelle meccaniche, durezza delle crociere ad esempio.
Definizione di Attrito
In fisica l’attrito è definito come una forza che si oppone al movimento di un corpo
Attrito Statico è la forza che si manifesta tra le superfici in fase di quiete, l’attrito statico è direttamente proporzionale alla forza premente
Attrito Dinamico è la forza che si manifesta quando un corpo è in movimento si di una superficie ed è diretta in verso contrario al moto
Attrito Volvente è l’attrito che si manifesta nel moto di un corpo che si muove su di piano d’appoggio per azione del rotolamento Attrito Radente è l’attrito che si sviluppa fra la superficie di un corpo in relazione al piano d’appoggio per strisciamento
Schema delle forze fisiche che intervengono in successione
Attrito Dinamico Attrito Radente
Attrito Volvente (conclusione spinta) (Partenza)
Attrito Statico (Fine)