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fatto inveire contro la sfortuna. Effettivamente se perdiamo è solo sfiga.

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Academic year: 2022

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A A S S F F . . U U T T B B O O L L ! !

Periodico di informazione della Fantasquadra “ASFranceschina” - http://xoomer.virgilio.it/futbol2001/

Anno sesto dell’era Stazzone - n° 1 - 2007-08 - Edizioni Total Mental Illness Torino - Direttore responsabile Eto’o - Redazione C.so Duca degli Abruzzi Pessimo inizio di stagione per l’AsF – Sonore batoste in Coppa Piemonte (5-0 e 0-4 col Borgaretto), quattro sconfitte su sei partite in Campionato – Le ragioni di un inizio così travagliato, la voglia di riscatto – Le mail di Robinho, Fango e Max: i giovani indicano la via – Asf

UNA STRADA C’È

Ugo, quasi finiti i lavori al Basaglia, inizia il cantiere Asfo – Dopo l’ultima sconfitta per 4-0, la telefonata con la giornalista dalla voce sexy di Sprint&Sport (o Sport&Sprint, come lo chiama lui!) “Sono Zamburru, ASL 4, psichiatra della squadra, sì, questo è il cell. di Pagana, ma lui è stato preso da una crisi depressiva, sto cercando di aiutarlo. I ragazzi sono giù di morale, ora li seguo con sedute psichiatriche, no non sto scherzando…non rida!” – Le docce sono il cuore da cui ripartire – E un giorno Albooo è tornato per vincere!

Il ciclista si aggira di notte. La città si è depressa nell’autunno, strade bagnate e foglie macere. Le rotaie pericolo vero.

Il ciclista ha indossato i guanti per la prima volta. È distratto.

O forse concentrato su altro, sul freddo o su quella ragazza che ama segretamente.

Un profumo lo riporta alla realtà. Il profumo di un forno. Brioches.

Il ciclista sente un morso alla pancia. Quel profumo lo inebria.

Vorrebbe sapere dove si nasconda la sorgente di tale delizia. Percorre il largo viale consapevole che il forno non può trovarsi lì. I fornai si nascondono. Fra viottoli e buio. I fornai non li trovi con la vista: i fornai ti attirano con le loro fragranze. Ma tu devi cercarli.

Appena ne senti il profumo devi fermarti. E infilarti con fiducia nel dedalo seguendo l’indizio.

Ma talvolta, il ciclista, si accontenta di averne sentito il profumo.

--- TORINO , 29/04/2007 – E poi a un certo punto ti decidi.

Senza rimpianti, forse hai aspettato tanto perché quello era il destino, quello era il momento per farlo.

Succede così nella vita, succede lo stesso anche con Futbol. Non senza conseguenze. Intanto, di cose, ne son successe, e non sai da dove iniziare. La stanza la devi riordinare di tanto in tanto, sennò le cose si accumulano. E più si accumulano, più ti spaventano: e rinvii il tempo dell’ordine.

Si parte. Di avvenimenti ne sono successi molti, mentre di successi non ne sono avvenuti molti.

Ma riordiniamo le idee. Ci vuole un sistema di classificazione.

Qualcuno suggerisce di mettere tutto in ordine d’importanza, qualcuno alfabetico, qualcuno temporale. Alcuni suggeriscono di non scrivere le cose che iniziano per j, perché quella lettera la odiano. Non ci sono successe molte cose che iniziano per j, ma c’è una cosa che odio che inizia per J e non la scrivo.

Proviamo con un elenco ordinan- dolo con l’antiquato e caduco metodo temporale, svecchiato però dall’uso di terminologie giovanili, tipo hi-pod, sclero e eBay:

- Campagna acquisti mp3 - Inizio preparazione estiva blog - Coppa Piemonte spacchiusa - Ritiro a Brusson playstation2 - Ricerca del campo per le partite - Idem, per gli allenamenti bella lì - Amichevole col Brunetta sgrauso - Inizio campionato sgamato Bene, bell’elenco, fresco, giovane e dinamico. Innovativo, wireless.

Bisogna sapersi promuovere e imporre sul mercato rendendosi

“appetibili”. Verbalità, Visibilità, Vestibilità, Vitalità, Vivibilità sono le 5 V su cui misurarsi e impegnar- si, per potenziare le proprie doti comunicative e d'immagine (questa è per gli amanti del genere marketing di sé stessi: si veda www.varvelli.com).

Ritirarsi?

Anche quest’anno (20-23/09), la stagione è iniziata con il memorabile ritiro di Brusson. Con alcune facce nuove (in montagna c’era anche Magno!) e coi sorrisi di sempre. Siamo una squadra fortunata, riusciam ogni anno a ritagliarci questo prezioso spazio di fuga col suo che di fanciullesco.

Ricordi che resteranno sempre in noi. Le gare a rigori con le memorabili scommesse a suon di birre di Jack1 con l’ineffabile Campe, che a un certo punto era sotto di 6 birre nella sfida “su 5 rigori ne devi segnare almeno 3” e poi, complice il giocoso animo di Jack1, è riuscito, a 15’ dall’ora di cena, a ribaltare la situazione.

Come sempre.

Le battute vecchie e nuove, il cabaret di Willo e Baronti, il Paggio-gestore, la piacevole partecipazione di Stefano, amico di Guido capace di inserirsi subito negli strampalati meccanismi Asfi.

Far arrabbiare Coci chiedendogli se su quel tipo di pasta vada messo il parmigiano, il torneo di Calcio balilla e biliardo, la Playfollia di Teo e i due Balli che per la prima

volta provano a cimentarsi in un doppio misto che fa innamorare tutti di una Sharapova virtuale; i video dei gol e delle giocate più sfortunate, con le pessime battute di Gene Gnocchi (che delusione…) e il film di Georgy Best, “ho speso in donne e auto, tutti gli altri soldi li ho sprecati…”, in cui avremmo desiderato ci fossero più immagini delle sue giocate. Meno immagini delle sue giocate avremmo invece desiderato per quel che concerne i peti di Fango (talvolta di Fango anche nel ricordo mutandiero).

Ancora: i battibecchi e le sportel- late in campo fra Teo e LukBall, l’arrivo di Jackjack con l’amicizia di Pavia, e le conseguenti battute fuori luogo di Baronti, le docce comunitarie ma con quei muri che separano le postazioni e che non ci sono piaciuti e li abbatteremo, noi socialisti reali della doccia, l’acqua che è mia è tua, il mio sporco che se ne va sia il tuo sporco che ritorna.

E quando il ricordo si eleva al quadrato: gli occhiali fracassati un paio di ritiri fa da Lukball a Ugo, evento che, nella sua serietà, è fra quelli che han fatto più ridere negli ultimi 150 anni. Episodio che è riaccaduto il primo giorno in Marocco questa estate, aeroporto i Casablanca, col mitico Dodo (un poeta che peta come Fango e che si muove con la delicatezza vaporosa di un toro montato da Zedda) nella parte di Luca e con un Ugo nella parte di Ugo, incavolatissimo e tutti, ugualmente, a ridere come iene (è proprio il caso di dirlo…).

Che ancora adesso, quando Pani ci ripensa, non riesce a fermarsi.

E ancora…le punizioni di Robinho e Ramo, l’arrivo dei vecchi Baudo con le calze a righe, Caja con la giacca e Ghando coi guanti puzzoni, quello notturno di Etto, coi capelli arrivati mezzora dopo.

E a proposito…come dimenticare le pettinature voluminose di Coci dopo il pisolino pomeridiano, ostentate dalla finestra verso il campo già traboccante di scarpette e Asfi al tiro da freddi in modo da stirarsi più facilmente? E il duello

a rinvii fra Ghando e Jack1, figlio della sfida fra quest’ultimo, Elf e Ramo che quando vanno a recuperare i palloni finiti nel prato al di là dell’altissima rete, provano a scavalcare quest’ultima con un calcio da fermo dal punto in cui la palla era finita!

Ma sono soprattutto due i ricordi che scalderanno i cuori Asfi come una tazza di tè le mani. Due momenti leggeri come la musica e spirituali come la musica.

UNO: La lezione di balli latino- americani grazie al dvd portato da Willo, ci ha rivelato un preparatis- simo Fangodavide, vero sovrano della serata nonostante le difficoltà palesate dalla sua dama Elf. Ottime prestazioni (ma solo per la volontà) anche per Luk e Jack1.

Piuttosto imbalsamato Caba, che si è presto richiuso nel suo sarcofago di pigro torpore, punto di osservazione comunque privilegia- to sulle coppie che si cimentavano nei passi via via più complicati.

DUE: La Messa del sabato sera. Ci presentiamo alla parrocchia di Brusson in 12, una vera squadra.

Dopo un battibecco di Jack1 e Piè con un’anziana parcheggiatrice, riusciamo ad entrare, scoprendo che anche il Paggio è presente.

Tutto fila liscio fino all’alleluia. È un urlo straziante quello dell’anziana intonatrice, una richiesta d’aiuto, un gemito emesso sotto la minaccia di un coltello. Aaaaaah… lleluia… ed era solo l’incipit. Il seguito del canto è quanto di più inconciliabile e lontano dalla musica si possa immaginare, limpida disarmonia, versi primitivi e incontaminati, una nota unica per tutta la canzone, un’unica orribile, inesistente, nota.

Proviamo a seguire, correggere se possibile, l’imbarazzo cala come una nebbia sottile, poi sempre più pesante, una stoffa opprimente che non difende dai brividi di disagio...

e poi, inevitabilmente, irresistibil- mente: ridiamo. Con la faccia nascosta fra le mani, non devo guardare Baudo non devo guardare Baudo, fisso lo sguardo in basso, conto le mattonelle,

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penso alle cose più tristi del mondo, bambini che cuciono palloni, muoiono di fame e ancora da morti danno l’ultimo punto al pallone, e la loro nonna che piange, e piangendo… intona un canto…Aaaaaah…lleluia…non c’è niente da fare, Signore perdonami, è più forte di me.

(A parte l’episodio, o anche, compreso l’episodio melodico, è stato bello iniziare l’anno con una Messa tutti insieme).

--- Il più grande storico latino Tacito non ha mai detto che la cronaca di un avvenimento, dopo un certo numero di giorni, debba lasciare il campo alla storia. Noi Asfi, amanti di Tacito e di tutti i suoi scritti, ci rifacciamo volentieri al suo insegnamento fasullo, ingegnoso stratagemma giornalistico per evitare di addentraci nella cronaca delle troppe partite disputate finora dall’Asf, delle quali, francamente, non ricordiamo molto (se non che io, per esempio, ho preso una traversa, e questo va detto).

Della vita di Tacito, ironia della sorte, conosciamo ben poco;

incerte persino le date della sua nascita e della sua morte. Quindi, seguendo Tacito, dovrei tacere dati autobiografici, e non dovrei parlare della traversa che ho preso. Ma neanche del passaggio che nell’ultima partita ho fatto ai nostri avversari, in seguito al quale loro hanno segnato la rete del vantaggio

… Oggi abbiamo il dovere di storicizzare, trarre delle conclusio- ni staccandoci dal funesto presente per raccontare a un ipotetico lettore straniero nello spazio e nel tempo…come stia la AS Fran- ceschina. La domanda echeggia da tempo negli spogliatoi senza una risposta univoca, ognuno racconta pescando dentro se stesso, fra orgoglio e sensi di colpa, spirito di squadra, speranze, voglia di doccia nonostante tutto.

Leggendo i risultati dell’AsF potremmo dire solo una cosa:

facciamo cagare.

Coppa Piemonte

09/09, Borgaretto - AsF 5 - 0.

19/09, AsF - Borgaretto 0 - 4.

Amichevole

16/09, Brunetta - AsF 1-2.

Campionato

23/09, AsF – At. Antonelli 0 – 1.

30/09, Dessi 1977 -AsF 2 – 2.

07/10, AsF - Givolettese 1 – 4.

14/10, AsF – Rin. Alpignano 2 – 1.

21/10, Meroni Rivoli - AsF 7 – 3.

28/10, AsF - New Oulx 0 – 4.

L’osservatore lontano nel tempo e nello spazio, se guardasse i risultati, non potrebbe che fare le medesime deduzioni inerenti la cacca. “L’AsF è una squadra in crisi” affermerebbe. “Perde sempre, subisce valanghe di gol,

non esce Futbol, Willo gioca col pigiama, la mamma di Cocino non lava più bene (ha finito l’ammorbi- dente), Cajazzo provoca un rigore a partita e han sequestrato l’auto a Ugo, con dentro i palloni”. Ma l’osservatore esterno non sa che l’Asf è così da anni.

Estremizzando potremmo dire che l’Asf è così. Quindi, per assurdo, potremmo dire che non esiste nessuna crisi. Ma ai giornalisti e agli opinionisti piace analizzare.

Sviscerare. Soprattutto spendere fiumi di parole. Fino a formare un oceano.

Come dopo un’alluvione, ci aggiriamo sulla nostra barchetta in tale distesa, pescando fra le frasi udite in questi primi mesi, in doccia (attraverso gli scarichi son finite nel mare di cui sopra) o via mail (sempre di scarichi si tratta); e beccheggiando dolcemente, qui travasiamo travisando, le idee di un ipotetico Mughini Asfo: “Siamo la difesa più battuta del campionato, uno degli attacchi peggiori, facciamo una marea di errori (passaggi sbagliati, palle ciccate, colpi di testa mancati, stop non controllati) ciò vuol dire che siamo tecnicamente molto scarsi, abbiamo una grinta pari allo zero, ci lamentiamo troppo con l’arbitro, ci alleniamo pochissimo e male, in difesa soffriamo da matti, ci facciamo infilare in velocità sugli uno due e sui lanci lunghi, a centrocampo facciamo poco filtro, pochissimo gioco, corriamo senza costrutto, non copriamo gli spazi, non sappiamo giocare senza palla, in attacco siamo contati, teniamo troppo palla, sbagliamo troppi gol, c’è la tendenza a cercare di risolvere le cose da soli e molto spesso non sappiamo a chi dare la palla perché gli altri sono immobili o pascolano per il campo, c’è un calo di entusiasmo e di voglia, i risultati ovviamente influiscono, però alcuni hanno un po’ meno voglia di giocare rispetto al passato e più voglia di fare altro il sabato e la domenica, la vecchia guardia ha mollato e quasi non esiste più, i giovani in questa situazione non hanno più riferimenti come un tempo [qui si sconfina nella sociologia, n.d.r.], il ricambio generazionale non è ancora avvenuto e tarda ad avvenire, non c’è la voglia di farsi il mazzo, non c’è serietà, e il livello tecnico calcistico del panorama scoutistico torinese mi sembra decisamente basso”.

Ci sono poi i concetti immaginari, quelli che qualcuno di noi potrebbe avere pronunciato, con la bocca o nella testa. Spesso catastrofici.

“È tutto finito” (Ghando?), “Basta, se è per giocare così me ne vado”

(Baudo?), “Non mi piace farmi figure di merda” (Ugo?), “A che ora è domenica?” (Coci?), “Ho fatto due gol, tre assist, preso una traversa” (Chien), “Sì, ma se nog- fraghmy-vbgartr-imetgratlas-anch un po’ sulla sinistra…” (Manu),

“Occhio ragazzi, siete in tre sullo stesso, ognuno se ne prenda uno!”

(Ugo), “A ciascuno il suo”

(Sciascia).

LE CAUSE Il capro

Verrebbe come prima cosa la tentazione di trovare un capro espiatorio, un colpevole su cui riversare l’intera broda fredda del fallimento. Le multinazionali per esempio.

Nel nostro caso probabilmente incarnate dal facoltoso presidente Stazzone.

La campagna acquisti

Il Presidente Stazzone ha puntato sui giovani, chiudendo la porta a due compagni delle elementari di Ugo che si erano offerti per donare una ventata di esperienza all’Asf e i loro organi alla scienza, oltre che i loro computer a Stazzo. Stazzo, presi i computer e forse anche gli organi, li ha salutati facendo okay col suo ditone e un bel sorriso.

L’Asf ha infatti il connotato di raccogliere vecchi pc e accogliere giovani scout, quindi hip hip hurrà per l’arrivo di Giò, Fra e Magno e tutti quelli che seguiranno (specie se hanno anche un vecchio pc)! La famiglia si allarga e sopperisce alle temporanee assenza di Cane e Pani e a quella che verrà nel ritorno con l’Erasmus di Ballo.

Il mister

Bagatta quest’anno più che mai si sta cimentando nel difficile compito di mister. Chi ha fatto la preparazione a fine agosto, sa con quale dedizione Willo organizzas- se le sessioni di corsa ed esercizi al Valentino, fornendo a Elf i suoi pizzini con gli esercizi da svolgere le volte in cui non poteva partecipare.

È un allenatore capace di passare dal 4-4-2 al 3-5-2, al 4-5-1 e al 4- 3-3 con la stessa naturalezza con cui passa da un’amica all’altra. E spesso con gli stessi risultati.

Seguiamolo, ci divertiremo.

Gli allenamenti

Dopo preparazione estiva e ritiro a Brusson, l’interesse per il culto del fisico è un po’ scemato, a vantaggio della cura dell’anima.

Ma intanto si fa strada il sogno di una Maratona Asfa a Parigi!

La sfortuna

Talvolta le traverse o le giornate di grazia di certi portieri ci hanno

fatto inveire contro la sfortuna.

Effettivamente se perdiamo è solo sfiga.

Gli arbitri

La prima di campionato ha visto la non assegnazione del rigore più pazzesco della storia. A parte questo, se perdiamo, è solo colpa degli arbitri. E della sfiga.

Siamo scarsi

O forse gli altri sono più forti.

Ma anche le squadre scarse, con orgoglio, grinta e preparazione possono lottare e strappare risultati inaspettati. Antonino Asta sia il nostro sudore, Moreno Torricelli il nostro orgoglio. Franco Scoglio la nostra minestra, Zeman la nostra sportività.

--- Siamo in una società complessa, quindi le cause di qualsiasi fenomeno sono molteplici. Tutte le ragioni elencate, dette, pensate e inespresse, hanno certamente una rilevanza. È ragionevole ritenere che siano tutte giuste. Ma allo stesso tempo, il fatto che siano tutte vere e che non siano nemmeno tutte venute alla luce, le svuota totalmente di valore. Chissà quanti altri fattori nascosti contribuiscono alla stato attuale!

Quanti sentimenti o risentimenti personali, sogni, bisogni, trasogni, aspettative, debolezze, limiti, peccatucci, egoismi, insicurezze.

Sarebbe bello poter individuare uno di questi fattori e su quello lavorare. (Ora elencherò un paio di frasi standard). Questo è il momento dell’ottimismo, il disfattismo non serve. Perdere non piace a nessuno, ma sarebbe sciocco fermarsi a quell’aspetto lì.

L’Asf resta un appuntamento imperdibile per molti di noi, occasione ineguagliabile per continuare a vederci significativa- mente. E che ci a permesso, ad esempio, di riabbracciare Albo, vivendo qualcosa di forte e sentendoci vicini in maniera immediata. Senza Asf questo non sarebbe accaduto: è bene averlo ben chiaro! Ciao Albooo!!!

Ognuno dà a questo sogno i contenuti e l’importanza che può, in base al suo animo e al tempo della sua vita che sta attraversando e queste cose non vanno messe in discussione. Ma ci sono fatti oggettivi che vanno rimarcati con forza. Cos’è l’ASF? Innanzitutto un gruppo di amici, poi una squadra di calcio dove ci si vuol divertire, imparare a stare in gruppo con tutto quel che ne segue, crescere insieme e vincere più che si può. Senza mai prescindere dai punti precedenti. È una squadra intitolata a un ragazzo e una ragazza simpaticissimi e

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allegri che hanno lasciato nei cuori di tanti di noi un gran numero di emozioni e ricordi e di cui vogliamo proseguire la gran voglia di giocare.

L’AsF è come un melograno, forse. Rosso e con tanti chicchi succosi. Ognuno di noi ha in mano uno di quei chicchi. Di più, ognuno è uno di quei chicchi. La bellezza dell’AsF è distribuita fra tutti noi.

Abbiamo questa responsabilità, gli uni verso gli altri, di conservare quel seme il più succoso possibile.

È questa l’unica cosa seria che dobbiamo dirci l’un l’altro: non ti preoccupare, quel seme è in buone mani.

I risultati positivi probabilmente torneranno, ma per me questo impegno è già bel tempo, senza nuvole.

Potremmo terminare qui, ma, saputisi evocati, si manifestano Asta e Torricelli, umili atleti che

grazie soprattutto alla dedizione sono passati dai dilettanti alla nazionale. Ora si dedicano proprio a questa attività paranormale, appaiono alle squadre in difficoltà e gli danno due dritte per uscirne.

Ci tengono a trasmetterci una considerazione sugli allenamenti.

“Gli allenamenti - esordisce Antonino - sono più o meno efficaci a seconda di come ognuno li affronta, con serietà o meno.

Perchè gli esercizi o gli scatti li puoi fare al 100% o senza pussare, ed è ben diverso!”. Annuendo Moreno aggiunge “Col sacrificio è inevitabile che arrivino anche i risultati: è misterioso, ma è automatico”. Poi improvvisamente i due si abbracciano e in coro, quasi cantando, concludono “Non arrabbiamoci se perdiamo, arrab- biamoci se non abbiamo dato tutto!”. Si vede che è una cosa preparata, ma come la vecchia di Brusson non sono intonati. Il messaggio però è bello.

Mentre ringraziamo Antonino e Moreno, e stiamo per chiudere il numero di Futbol, arriva in redazione la telefonata di un abbonato. “Credo che il capitano Antonino e Torriccia abbiano

ragione, ma dopo 12 ore di ufficio, fatemi anche toccare un po’ il pallone!”. Non capiamo come abbia fatto a sentire le frasi di Asta e Torricelli, (probabile si tratti di una connessione paranormale per il tramite di Benito Carbone), ma il nostro genietto Campe non ha torto.

Come fare a unire sudore e pallone? Una strada ce la traccia Fango. “Se iniziamo davvero alle 20.30, avremo sempre almeno mezzora di partitella. Perciò chi può, si metta in testa che l’allenamento inizia alle 20, per avere il tempo di cambiarsi. Chi lavora fino a tardi fa già qualcosa di straordinario ad esserci:

facciamoci trovare già tutti lì, nella nebbia umida della Colletta, ad attenderlo impazienti! Che sia l’Eurocity Cajazzo delle 20.53 o il Campe Regionale delle 20.44!”

Ognuno si deve gestire il suo pezzetto di responsabilità verso gli altri, il suo grano rosso e succoso.

Perché l'Asf è nata 7 anni fa, e dobbiamo sentire un obbligo anche verso chi ora è in reparto affinché questo sogno continui ad esistere!

Quante parole ho speso in questo Futbol! Vi avevo avvisato: agli

opinionisti piace così. Ma anche a noi: parole e buoni propositi.

Ora realizziamoli!

E poi forse un giorno ritroveremo la vittoria, e beh, allora sarà dolce come riabbracciare un vecchio amico.

La fatica è la via in cui buttarsi con fiducia per cercare il fornaio delle vittorie.

Le vittorie sono così. Talvolta ne senti il profumo, ma se non le cerchi davvero, se non ti avventuri nell’intrico delle vie, ti resterà solo il ricordo di quel profumo.

E una gran fame.

ELF

Il 27 settembre è purtroppo morta Aparecida, la mamma di Ramo ed Elen. Pochi di noi l’hanno conosciuta, ma basta vedere i suoi due figli per capire perché tante persone le volessero bene.

Possiamo conoscerla in Ramo ed Elen. Tre giorni dopo, Ramo ha giocato, come già fece Manu, e noi ringraziamo anche lui di averci permesso di stargli vicino come potevamo. Ramo ha anche segnato un gol pazzesco su punizione.

RITRATTI ASF…ONDO PAGINA

Tipico intervento stronca-carriere di Teo in un torneo estivo. Teo, uno dei giocatori più forti dell’Asf, ogni anno sovvenziona la squadra con la sua graditissima quota e partecipa al ritiro estivo, senza mai riuscire a prendere parte alla vita Asfa sul campo e

trovando serate libere dai compleanni delle sue innumerevoli nonne solo per le cene Asfe! Magico Teo!

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AsFrica 2007

Cardella, con inconsueta freddezza, realizza il penalty decisivo per la Social Soccer.

Cardella con la sua squadra Social Soccer sfodera la casacca Asfa, usata per tutto il match sotto la divisa ufficiale, a costo di lasciarci le penne per la temperatura Asfricana

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23 giugno, Campionati del mondo della medicina – Agadir 2007.

Ema e Pani a Casablanca. L’orologio di Ema ora ce l’ha un venditore di abiti del Suk di Marrakesh (nelle trattative Ema ha inserito anche l’orologio Lidl da 10 € dicendo che ne valeva 40…!).

25 giugno 2007, Agadir. AsF sempre vicina nei momenti di difficoltà: Pani col gesso dopo il grave infortunio alla tibia,

sfoggia la maglia del cuore.

1^ giornata: Migno, Emagreps, Giò, Coci, Baby, Ballo, Laux, Robinho, Suola, Ratatouille, Etto, BallJr, Karpanets, Will, Magno Dani, Jack1, Pani, Campe, Elf, Baudo, Tarman, Cajace, Ghando. (Foto FotogrAsfo)

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Ballo di testa resta in aria talmente tanto che ha tempo di pensare ad un sacco di cose, fra cui la teoria della levitazione dei gravi.

Non avevo mai fatto caso a che brutte vengono in foto le mani dei calciatori. Le mani dei calciatori assumono espressioni veramente antiestetiche. Talora scimmiesche.

Baudo resta in aria talmente poco che ha tempo di pensare solo alla teoria della lievitazione della pancia…

Campe marcato da Matteo Ferrari.

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Cajazzo e la sua tipica obiezione lungolinea.

L’amministratore in fase di costruzione. Karpa controlla.

Di testa l’Asf le prende tutte.

L’eleganza di Karpa novello Cravero.

Dani di testa le prende tutte. Lampione compreso.

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Galli controlla in sicurezza. Verrà però redarguito

verbalmente dall’arbitro per l’orribile maglietta. La classe di Robinho

La cosa bella a scuola è l’intervallo.

Il maestro redarguisce gli allievi per il comportamento.

La mimica è uno strumento pedagogico molto utile.

Il maestro racconta la fiaba della Squadra che perdeva sempre. “Poi un giorno la squadra venne comprata dal Cav.

Giovanni Scarso Borioli e…”. (Eto se ne fotte)

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Momento decisivo: Giò,all’esordio in terza categoria, sferra un gran tiro.

Sulla linea un difensore para con le mani. In tutto l’universo si sente urlare

“RIGORE!”, solo l’arbitro non se ne avvede. Da Alfa Centauri telefonano per avere delucidazioni.

Fra le cose belle di quest’anno, abbiamo scoperto che fra noi c’è un cartone animato famoso, Ratatouille Bardella.

Le proteste dell’AsF non portano a nulla. Anche gli avversari non si danno pace, era proprio rigore, l’archetipo del rigore, quello che qualsiasi scultore vorrebbe come modello per scolpire il concetto di rigore e renderlo eterno…

Un’occasione persa per la storia dell’arte, ma anche per l’AsFtoria dell’Asf…

AsF d’altri tempi. Foto del 1980.

Pani esegue il gesto di saluto imposto da Stazzo alla squadra.

Un altro rosso per il futuro AsF!

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Dani si libera al tiro… Dani si libera sempre al tiro.

Flipper fra teste… Si noti la simmetria della foto che ricorda una famosa icona della trinità…

Lo’ controlla a modo suo, intanto l’arbitro si prepara a battersi un cinque col marcatore di Lo’.

Ronaldinho ci prova… che piede ha ‘sto ragazzo!

Guardate che carezza al pallone…

io manco in un fotomontaggio ci riuscirei!

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Esordio per l’irruente Ballo Jr in un groviglio di gambe.

Occasione d’oro per la testa di Etto al 90’ bravo a farsi trovare smarcato…la palla va alta…

qualcuno inveisce contro i capelli di Etto.

I capelli rispondono che se Etto prova a tagliarli non lo faranno più venire a giocare…

chi è che comanda in quella testa?

CL CL CL

CL ASF ASF ASF ASF IFICA IFICA IFICA IFICA

1 GIORNATA - 23/9/2007

AS FRANCESCHINA - ATLETICO ANTONELLI 0 - 1 GABETTO REAL PICCO – BRUNETTA 4 - 1 GIVOLETTESE CALCIO - DESSI 1977 LINGOTTO 1 - 1 MERONI RIVOLI - SPARTA MILLEFONTI 1 - 0

NEW OULX - CAPRIE G.C. 1 - 2

REAL VENTIMIGLIA - RINASCITA ALPIGNANO 5 - 0 2 GIORNATA - 30/9/2007

ATLETICO ANTONELLI - MERONI RIVOLI 2 - 3

BRUNETTA - REAL VENTIMIGLIA 2 - 4

CAPRIE G.C. - GABETTO REAL PICCO 2 - 1 DESSI 1977 LINGOTTO – AS FRANCESCHINA 2 - 2 RINASCITA ALPIGNANO - GIVOLETTESE CALCIO 1 - 2 SPARTA MILLEFONTI - NEW OULX 3 - 1

3 GIORNATA - 7/10/2007

AS FRANCESCHINA - GIVOLETTESE CALCIO 1 - 4 GABETTO REAL PICCO - SPARTA MILLEFONTI 3 - 2 MERONI RIVOLI - DESSI 1977 LINGOTTO 2 - 3 NEW OULX - ATLETICO ANTONELLI 1 - 5 REAL VENTIMIGLIA - CAPRIE G.C. 2 - 1 RINASCITA ALPIGNANO – BRUNETTA 1 - 1

4 GIORNATA - 14/10/2007

ATLETICO ANTONELLI - GABETTO REAL PICCO 3 - 2

CAPRIE G.C. – BRUNETTA 3 - 1

DESSI 1977 LINGOTTO - NEW OULX 1 - 4 AS FRANCESCHINA - RINASCITA ALPIGNANO 2 - 1 GIVOLETTESE CALCIO - MERONI RIVOLI 2 - 3 SPARTA MILLEFONTI - REAL VENTIMIGLIA 2 - 4

5 GIORNATA - 21/10/2007

BRUNETTA - SPARTA MILLEFONTI 2 - 3 GABETTO REAL PICCO- DESSI 1977 LINGOTTO 4 - 2 MERONI RIVOLI - AS FRANCESCHINA 7 - 3 NEW OULX - GIVOLETTESE CALCIO 1 - 4 REAL VENTIMIGLIA - ATLETICO ANTONELLI 1 - 1 RINASCITA ALPIGNANO - CAPRIE G.C. 1 - 3

6 GIORNATA - 28/10/2007

ATLETICO ANTONELLI – BRUNETTA 4 - 0 DESSI 1977 LINGOTTO - REAL VENTIMIGLIA 1 - 0 AS FRANCESCHINA - NEW OULX 0 - 4 GIVOLETTESE CALCIO - GABETTO REAL PICCO 0 - 1 MERONI RIVOLI - RINASCITA ALPIGNANO 1 - 0 SPARTA MILLEFONTI - CAPRIE G.C. 3 - 2

P G V N P F S

MERONI RIVOLI 15 6 5 0 1 17 10

ATLETICO ANTONELLI 13 6 4 1 1 16 7 REAL VENTIMIGLIA 13 6 4 1 1 16 7

CAPRIE G.C. 12 6 4 0 2 13 9

GABETTO REAL PICCO 12 6 4 0 2 15 10 GIVOLETTESE CALCIO 10 6 3 1 2 13 8 SPARTA MILLEFONTI 9 6 3 0 3 13 13 DESSI 1977 LINGOTTO 8 6 2 2 2 10 13

NEW OULX 6 6 2 0 4 12 15

AS FRANCESCHINA 4 6 1 1 4 8 19

BRUNETTA 1 6 0 1 5 7 19

RINASCITA ALPIGNANO 1 6 0 1 5 4 14

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Per chi non capisce…elenco soprannomi da aggiornare numero dopo numero!

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1. Alberto Terzi Albo, Sterile, Sterzi

2. Andrea Campiglia Campe, Camperos, Benito, Rosina 3. Andrea Carpanetto Vladimir Karpanets, Vlado, Carpa 4. Andrei Mara Smilumara, Sheva, Lacatus, Andrej 5. Antonello Piredda Pireds, Anto, Anton, Attila, il Ghepardo

6. Carlo Ballero Ballo, Balletto, Tacchero, Gatto, Guelfo, Caballero, Caba, Georgie(Best), Castaway, UltimoSamurai, il Padrino, il materassaio, Ballin, Carlo 7. Carlo Greppi Cane, Geppo, Cancan, Scerkan, Scherry, Dog, Sherry-dog, Doggy, Sleep Dog, Scherlock, Scher, Sche

8. Claudio Stazzone Cipunto, Stazzo, Presidente

9. Davide Bardella Birillo dvd, Fango, Devids, Bardenas, Dave, Ratatouille 10. Daniele Casetta Dani, Abbruscato, Elvis, Gianluca, Ubiquo

11. Edoardo Ghiglieno Etto’o, Edo, Ghiglio, Pippo

12. Emanuele La Ferla Babbo Lupo, Elf, Captain Sterne, Mr Wholla 13. Emanuele Taralli Manu, Rosina, Brevi, Tarman

14. Fabio Del Piero

15. Fabio Vido Fabiovido, Whs, Viduz 16. Francesco Alecce FotogrAsfo

17. Francesco Enria King of ska 18. Giacomo Donadio Jackuno, Spaccapali

19. Giacomo Grasso Jack, Jackjack, Jacksche, Gecgec, Jacku, Jaques, Jaqu, Yacht, Geco 20. Giovanni Moio Giomoio, Giò, Moccio

21. Guido Pagana Bagatta, Willow, Guitto, Pagaja, Will, Wilson, Bagaglio, Wilbur, Enzo, Wilby, Dr Jackson, Wilkins, Il forte attaccante, Mazzocchi…

22. Josè Chiorino Cios, Fox, Fois, Oce…

23. Lorenzo Greppi Geppo, Gheppio, Lo’, Laux, Laus, Lurentz, Loridelsanto, Webmaster 24. Luca Ballero Ballo

25. Luca Feletti Felè, Gamba bionica, Sub, American Pie, Capitan America 26. Luca Magnone Magno

27. Luca Montalbano Caiazzo, Key-Jazz, Kajax, Cajace, Apolloni, Advocaat, Avvocato, Montalbione, Danova, Perry 28. Marco Converso Baudo, Top, Conva, El Puma, L’irascibile, Mancio

29. Matteo Salvadori Teo, Salvagol, Salvadeo, Fighetta

30. Matteo Scarso Borioli Bonzo, Bonzy, Bongi, Matte, Scarso, Riempitore di bicchieri 31. Massimo Moscaritolo Max, Spaesotto, Suola

32. Paolo Cardellino Cavallo, Cardenas, Cardella, Socrates, Paulista, the africans, Shuster 33. Paolo Panicco Panico, Pani, De Rossi, De Luigi, Pasticcio, Pasticcere, Muro, Mazza, Paolo 34. Pietro Gola Ghando (e simili), Pie, Grandezza, Galli, La grandezza, Toldo

35. Ramon Balbis Ramos, Ramo, Babbis, Babboa, Balboa, Raimondo, Ronaldo, Redondo, Brasil, Nero, Baby, Rambo 36. Riccardo Zedda Riki, Zelweg, 0-0-Zedda, Zè Elias

37. Roberto Cocino L’amministratore, Cocinz, Robi, Robbo, Robocop, Robicoch, Coci, Robilant, Robilent, Cox, Ryan 38. Roberto Cunio Robinho, Vailatti, Cunego, Cagasotto

39. Simone Contu Conte, Simo, Pusceddu, Normal-man, Scimmione, Arbiter Elegantiarum 40. Ugo Zamburru Ugho, Zambu

41. Tommaso Di Pillo Sogliano, Soglia, Sgrunt, Sgrunty, Togliatti, Rutto 42. Francesco Ballero Grincot, Grinpoet

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