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I PRINCIPALI FATTORI DI PRESSIONE SUI CORSI D ACQUA ITALIANI

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Academic year: 2022

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(1)

I PRINCIPALI FATTORI DI PRESSIONE

SUI CORSI D’ACQUA ITALIANI

Prof. Giuseppe Dodaro Consiglio Direttivo CIRF per One Planet School WWF Italia

by Giuseppe Dodaro

(2)

Obiettivo Direttiva Quadro Acque:

Stato ecologico «buono» entro il 2015

(3)

1. La trasformazione del suolo

Nel 2019 le trasformazioni del suolo hanno interessato 57,5 chilometri quadrati di territorio, circa 16 ettari al giorno.

La media nazionale di superficie artificializzata è pari al 7,10% .

I maggiori incrementi di consumo di suolo nell’ultimo anno sono stati registrati in Lombardia, Veneto, Sicilia e Puglia.

Fonte: ISPRA, 2020

Munafò, M. (a cura di), 2020. Consumo di suolo, dina-miche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2020. Report SNPA 15/20

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1. La trasformazione del suolo

Tra il 1950 e il 2000 sono stati trasformati circa 2000 km2 di ambiti fluviali attraverso le varie forme di urbanizzazione (WWF, 2019).

Nel 2018 sono stati consumati altri 79 ha nelle fasce fluviali e lacustri.

Nel 2019 sono stati artificializzati204,6 ha in aree P3, 621,5 ha in aree P2, 796,8 hain aree P1

Munafò, M. (a cura di), 2020. Consumo di suolo, dina-miche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2020. Report SNPA 15/20

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Fiumara Giampilieri (Messina)

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2. L’inquinamento delle acque

INQUINAMENTO DIFFUSO

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2. L’inquinamento delle acque

Tratta da “La

Riqualificazione Fluviale in Italia. Linee guida, strumenti ed esperienze per gestire i corsi d’acqua e il territorio” - CIRF, 2006.

Figura di G. Sansoni

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3. Le specie aliene

Il 50 % (63 specie) dei Pesci che vivono stabilmente nelle nostre acque dolci sono stati introdotti dall’uomo.

Altre 23 specie sono state segnalate ma con presenza ancora sporadica

Nutria Testuggine palustre americana

Rana toro Gambero della Louisiana

Foto: www.specieinvasive.it

Siluro

Foto: www.cdt.ch

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4. Gli interventi per la riduzione

del rischio idraulico e idromorfologico

Canalizzazione degli alvei Rettifiche

Rimozione della vegetazione

Argini

L’approccio «classico»: accelerare il più possibile il deflusso verso valle

(10)

4. Gli interventi per la riduzione

del rischio idraulico e idromorfologico

L’approccio «classico»: accelerare il più possibile il deflusso verso valle.

Non elimina il rischio: lo sposta più a valle, incrementandolo.

…e inoltre: fragilità del sistema!

Se non faccio manutenzione gli argini possono cedere

Crollo arginale

(11)

4. Gli interventi per la riduzione

del rischio idraulico e idromorfologico

Pericolosità x Danno potenziale = Rischio

0,4

4

D

D

Risultato 

Rischio raddoppiato!

Argine  Probabilità d’inondazione ridotta di 5 volte

Nuova edificazione  Danno potenziale aumentato 10 volte

0,6 3

P

P

PRIMA DOPO

1,2

2,4

R

R

x = x =

IV Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale Bologna, 22-26 ottobre 2018

(12)

4. Gli interventi per la riduzione

del rischio idraulico e idromorfologico

L’approccio «classico»: arrestare la dinamica fluviale

Difese spondali, briglie

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4. Gli interventi per la riduzione

del rischio idraulico e idromorfologico

L’approccio «classico»: arrestare la dinamica fluviale

Estrazione di inerti

Incisione del letto, danni a opere civili, erosione costiera, abbassamento della falda…

RISCHIO TRASFERITO A VALLE E A MONTE (erosione regressiva) !!!

COSTI INCREMENTATI

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4. Gli interventi per la riduzione

del rischio idraulico e idromorfologico

L’approccio «classico»: arrestare la dinamica fluviale

Effetti: incisione dell’alveo, danni a opere civili, erosione costiera, rischio spostato più a valle, aumento dei costi pubblici

(15)

4. Gli interventi per la riduzione

del rischio idraulico e idromorfologico

L’approccio «classico»: arrestare la dinamica fluviale

Effetti: incisione dell’alveo, danni a opere civili, erosione costiera, rischio spostato più a valle, aumento dei costi pubblici

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Servizi ecosistemici

IV Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale Bologna, 22-26 ottobre 2018

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Riqualificazione fluviale

Ove possibile eliminare vincoli e lasciar fare al fiume

• Ripristino dinamica geomorfologica e spazio di mobilità (ad esempio eliminando le difese spondali superflue)

• Ripristino di parte della funzionalità e delle forme a una scala più ridotta (ad esempio eliminando gli sbarramenti inutili)

• Miglioramento locale di singoli elementi morfologici

con specifica funzione/finalità

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Le condizioni di riferimento (verso dove devo andare?)

Lo stato ecologico di un fiume viene valutato misurando di quanto esso si è allontanato da come sarebbe in assenza di impatti antropici, situazione che viene chiamata “stato di riferimento”.

Lo stato di riferimento dipendente dalle caratteristiche fisiografiche, geologiche,

climatiche e fisico-chimiche del corso d’acqua e del suo bacino idrografico.

(19)

Le condizioni di riferimento

(verso dove devo andare?)

(20)

Le condizioni di riferimento (verso dove devo andare?)

Periodo di realizzazionedell’intervento:

dal 2008 al 2010

Budget complessivo del progetto:

2.800.000,00 €

Peter Hecher e Kathrin Blaas Agenzia per la Protezione Civile

della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige

Peter.Hecher@provincia.bz.it;

Kathrin.Blaas@provincia.bz.it

PREMIO ITALIANO PER IL MIGLIOR INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE

#PremioRF2018 – 1aedizione

10 anni dalla riqualificazione del rio Mareta

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Storia pregressa

1970 2003

• Anni 80:

sistemazione

• Cambiamento dell‘alveo: alveo intrecciato  alveo rettificato

• Interruzione della continuità longitudinale

• Abbassamento dell’alveo fino a 8 m

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Storia pregressa

Rischio idraulico– Inondazioni (T30!) Piana di Vipiteno: 1985, 1987 (foto) e 1991

(23)

Storia pregressa: inizio dei lavori

Demolizione e rimodellamento delle 17 briglie per il ripristino della continuità longitudinale dell’alveo

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Evoluzione

2005 2011 2018

Prima dei lavori 1 anno dopo i lavori 8 anni dopo i lavori

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Ufficio Educazione e Formazione WWF Italia

Si ringrazia

l'autore della presentazione,

il Prof. Giuseppe Dodaro, per averne concesso la pubblicazione gratuita su One Planet School

Materiali di proprietà WWF, la diffusione è consentita ai soli fini didattici e nei limiti indicati alla sezione termini e condizioni di oneplanetschool.wwf.it | © WWF Italia

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