Progetto scientifico
Maria Grazia Melis - Università di Sassari Progetto editoriale
Maria Grazia Melis - Università di Sassari
Coordinamento del progetto
Maria Grazia Melis – Università di Sassari Direzione scientifica dell’équipe francese
André D’Anna – Lampea, UMR UMR 6636 – Aix en Provence
Allestimento grafico: Luca Doro
Correzione bozze: Ramona Cappai, Laura Manca, Maria Grazia Melis
Revisione traduzioni riassunti: Ramona Cappai, Guillaume Robin, Fabio Serchisu, Florian Soula Autori delle foto: Ramona Cappai, Luca Doro, Simona Faedda, Gianfranco Ghiani, Laura Manca, Maria Grazia Melis, Stefania Piras, Guillaume Robin, Florian Soula
Autori dei disegni: Ramona Cappai, Carmen Delogu, Luca Doro, Simona Faedda, Gianfranco Ghiani, Gianmario Lai, Laura Manca, Stefania Piras, Guillaume Robin, Florian Soula
In copertina
S'Elighe Entosu: in primo piano la valle del Riu Mannu vista dalla domus de janas VI; testa di statuina in marmo, frammento ceramico campaniforme e punta di freccia in selce dalla domus de janas III; frammento ceramico con iscrizione dalla necropoli romana
in quarta di copertina
Il vano principale della domus de janas V di S'Elighe Entosu
Il progetto è stato realizzato con il contributo dell’Amministrazione comunale di Usini e dell’Università italo-francese
Finito di stampare presso Carlo Delfino Editore Sassari 2010
ISBN 978-88-7138-585-3
INTRODUZIONE
L’arte ipogeica in Sardegna, come quella me- galitica, forse più della produzione artigianale è l’espressione di gruppi distinti nell’ambito di una stessa facies archeologica. E ad Usini al- cune peculiarità la accomunano ad una por- zione della più vasta regione, il Sassarese, in cui il fenomeno dell’ipogeismo si manifesta con particolare intensità.
Tali particolarità sono relative alla concentra- zione degli ipogei, alla presenza di motivi simbo- lico-artistici rarissimi, come il motivo scalariforme, alla densità degli ipogei a prospetto architetto- nico. Si presenta in questa sede l’analisi degli ele- menti riconducibili alla sfera simbolico-artistica e al rituale. Sono riferibili al primo gruppo le raffigu- razioni (incise, scolpite e dipinte) e gli elementi
architettonici riproducenti particolari delle archi- tetture e degli arredi delle capanne. Alcuni par- ticolari architettonici, quali nicchie, banconi e focolari potevano avere anche un ruolo nel- l’ambito dei riti, i primi due per la deposizione di offerte o parte dei corredi, il terzo per rituali impli- canti l’uso del fuoco o di sostanze liquide1. NEOLITICO FINALE, ENEOLITICO
Al Neolitico recente-finale risale la maggior parte degli ipogei usinesi, in alcuni dei quali sono stati individuati elementi riconducibili agli aspetti simbolico-artistici e al rituale funerario. Di particolare interesse sono tre ipogei, le domus II e V di S’Elighe Entosu2, la domus IV di Sos Bad- dulesos e la domus III di Santa Caterina.
Simbolismo e arte nei monumenti preistorici e protostorici del territorio di Usini
MARIA GRAZIA MELIS*
RÉSUMÉ– LE SYMBOLISME ET L'ART DANS LES MONUMENTS PRÉHISTORIQUES ET PROTOHISTORIQUES DU TERRITOIRE D’USINI
Les manifestations artistiques du territoire d’Usini montrent des particularités qui caractérisent l’hypogéisme de la région de Sassari : la concentration des hypogées, les éléments symboliques et artistiques, la fréquence des hypogées à façade architectonique. Les domus de janas II et V de S’Elighe Entosu sont particulièrement intéres- santes car elles supportent la représentation des parties architecturales comme les toits. Des motifs artistiques ca- ractéristiques de l’art des domus de janas sont figurés dans les tombes de Sos Baddulesos et Santa Caterina : les corniformes et les triangles. D’autres éléments symboliques et rituels comme les fausses portes, les niches, les foyers, les piliers et les bancs sont présents dans les hypogées. Dans quelques tombes, des pétroglyphes qui re- montent à l’époque romaine tardive, au haut Moyen-Âge et à l’Âge postmédiéval sont attestés.
SUMMARY– SYMBOLISM AND ART IN PREHISTORIC AND PROTOHISTORIC MONUMENTS IN THEUSINI TERRITORY
Some artistic expressions of Usini territory, that are represented by the large presence of hypogea concentration with symbolic and artistic elements and hypogea with architectural façade, are characteristic of the hypogean phenomenon in the sassarese area (north-western Sardinia). The domus II and V of S’Elighe Entosu are particularly interesting because they show architectural elements like the roof. In the tombs of Sos Baddulesos and Santa Ca- terina the artistic patterns, that are typical of the domus the janas artistic expression, are represented like horn- shape motifs and triangles. Other symbolic and ritual elements like false doors, niches, fireplaces, internal support and bench are present in the hypogea. A series of petroglyphs testify human presence from the Late Roman Age to after the Middle Age.
Parole chiave: Usini, grotticelle artificiali, ipogei a prospetto architettonico, arte prenuragica, rituali funerari Key words: Usini, rock-cut tombs, hypogea with architectural facade, prenuragic art, funeral rites
*LaPArS (Laboratorio di Preistoria e Archeologia Sperimentale), Dipartimento di Scienze Umanistiche e dell’Antichità – Università di Sassari, piazza Conte di Moriana 8, 07100 Sassari; e-mail: [email protected]
1Si deve precisare che per i casi di Usini, ad un esame autoptico non sono state rinvenute tracce di alterazione delle superfici legate ad espo- sizione a temperature elevate.
2In questa sede saranno presi in considerazione gli aspetti artistici. Per i dettagli architettonici si veda Melis, Aspetti architettonici, in questo volume).
Fig. 1 – Usini. 1-2, 4-5, Tomba II di S’Elighe Entosu; 3, modellino di tempio da Mgarr, Malta (1-2, 5, disegni e foto di G. Robin; 3, da Evans 1971).
Usini. 1-2, 4-5, Grave II of S’Elighe Entosu; 3, model of temple from Mgarr, Malta (1-2, 5, drawings and photos by G. Robin; 3, by Evans 1971).
Domus de janas II di S’Elighe Entosu
L’ipogeo, a sviluppo pluricellulare, è accessibile da un’anticella semicircolare, che presenta nel soffitto la rappresentazione di un tetto ligneo (fig. 1,1-2, 4-5). Interpretata come riproduzione di un tetto a doppio spiovente nel catalogo del Progetto Domus (Manca di Mores 2004), è più correttamente da riferire ad una copertura se- miconica in base alla presenza di alcuni ele- menti diagnostici:
la pianta semicircolare dell’anticella;
la presenza di un elemento semicircolare dal quale parte un fascio di incisioni riproducenti le delimitazioni delle travi, particolare che si ripete nelle raffigurazioni di questo genere, per esem- pio a S. Andrea Priu-Bonorva (Caprara 1986).
Un attento esame autoptico, confermato dal ri- lievo a luce radente, realizzato da Guillaume Robin (Robin in questo volume), ha consentito di individuare la presenza di linee incise perpen- dicolari alla travatura centrale, attualmente vi- sibili nel lato S, ma verosimilmente presenti anche in quello opposto. Una seconda anoma- lia è data dal fatto che le linee che partono dall’elemento semicircolare non sono disposte a raggiera ma sono appena divergenti. Tale composizione si presenta dunque come una variante delle rappresentazioni del tetto semi- conico, in cui gli elementi trasversali potrebbero essere rappresentativi della parete e del suo in- nesto con il soffitto3; in un’ipotesi alternativa po- trebbero essere parte di un sistema di copertura complesso, in cui una serie di travi parallele parte da una struttura semicircolare, che le rac- corda e le tiene unite; a questa si connettono lateralmente due serie di travi perpendicolari (una per lato). Questa seconda artificiosa rico- struzione necessita di una verifica sperimentale che consenta di proporre una soluzione per le parti in cui non appaiono tracce di segni (indi- cate nella ricostruzione alla fig. 1,4 con le lettere α e β). Nello spazio α è visibile un tratto inciso che si origina dall’elemento semicircolare ed ha un andamento impreciso, divergente rispetto alla prima linea della travatura principale; esso potrebbe indicare la presenza di travi più corte, disposte a raggiera, che si connettono alle travi perpendicolari. La presenza di travi parallele in ambienti curvilinei ricorda il noto modellino di tempio (fig. 1,3) ritrovato nel tempio di Ta’ Ha- grat a Mgarr-Malta (Zammit 1929).
Pur nella peculiarità della rappresentazione, la composizione della domus II può tuttavia essere accostata agli elementi del soffitto visibili nel- l’anticella della domus de janas II di Giorré-S’Eli-
ghe Entosu (Cargeghe), costituiti da una serie di tre travetti paralleli che forse partono da un ele- mento semicircolare (Merella 2007). La morfolo- gia generale del vano si discosta però da quella di Usini perché ha pianta ellittica e soffitto a pro- filo rettilineo, inclinato verso l’ingresso. Ancor più distante è la rappresentazione del soffitto del vano b, di pianta ellittica, della tomba II di Lo- chele-Sedilo (Nieddu 1990, 1995), in cui tutta la superficie del soffitto è dipinta da bande bian- che parallele alternate a bande rosse.
Domus de janas V di S’Elighe Entosu
L’ipogeo, con pianta a sviluppo centripeto (figg. 2-3), nonostante il suo attuale stato di forte degrado, deve essere considerato tra i più im- portanti del territorio, per la rappresentazione della travatura del tetto e per l’elemento scala- riforme in rilievo presente nelle pareti laterali, che ha confronti in soli 4 ipogei sardi, tutti loca- lizzati nel Sassarese. Il soffitto a doppio spiovente è costituito da una trave centrale in rilievo, a se- zione semicircolare, alla quale si raccordano le travi laterali, di dimensioni minori e parallele tra loro, meno visibili a causa dello stato di altera- zione della superficie calcarea, ricoperta da una patina annerita. Nel punto di innesto con le pareti laterali la trave di colmo è circondata da un anello in rilievo, che potrebbe rappresen- tare il cordame utilizzato per fissarla alla struttura della parete. Dall’anello in rilievo si sviluppa lungo i lati obliqui delle pareti laterali il motivo scalariforme, che termina in corrispondenza di una lesena posta nei lati verticali delle stesse pareti. Al centro della parete NE si apre il por- tello -inquadrato da una cornice in rilievo- di accesso ad un vano periferico. Se la rappresen- tazione del tetto a doppia falda è frequente nelle domus de janas il motivo scalariforme trova confronti solo negli ipogei di Ochila VIII a Ittiri, Noeddale I, Mesu ‘e Montes XVI e S’Adde
‘e Asile a Ossi (Demartis 1984), dunque in un’a- rea ristretta della provincia di Sassari. Il tema del significato del motivo scalariforme e dei tipi di copertura rappresentati negli ipogei preistorici sardi è stato affrontato da vari autori (Melis 2010, ivi bibliografia). Il confronto con le ca- panne tradizionali del Sinis offre uno spunto in- terpretativo legato all’uso di essenze vegetali palustri (Piras 2009), come il falasco nel Sinis, che, disposte a fascetti, ricoprivano le pareti;
dunque il motivo scalariforme potrebbe ripro- durre l’innesto ad altezze degradanti, dei fa- scetti con il displuvio del tetto.
Nell’ipogeo altri elementi riconducono alla rap-
3In realtà non esiste un limite tra la parete e il soffitto, entrambi a profilo concavo.
Fig. 2 – Usini. Tomba V di S’Elighe Entosu (disegni e foto di G. Robin).
Usini. Grave V of S’Elighe Entosu (drawing and photos by G. Robin).
Fig. 3 – Usini. Tomba V di S’Elighe Entosu (disegni di G. Robin).
Usini. Grave V of S’Elighe Entosu (drawing by G. Robin).
presentazione di arredi ed allo stesso tempo do- vevano avere un ruolo nel rituale: il focolare del vano principale, un bancone risparmiato in ri- lievo nella parete d’ingresso del vano che si apre a SW della cella principale, un setto diviso- rio in un altro vano periferico (tabb. I-II). Il foco- lare potrebbe essere in realtà un braciere, poiché il soffitto così strutturato forse non poteva consentire la fuoriuscita del fumo. E’ realizzato con un semplice anello a sezione semicircolare, risparmiato in rilievo al centro del pavimento. Il diametro esterno è di cm 100, lo spessore del cordone anulare è di cm 17, nei tratti meglio conservati. Esso risulta danneggiato con larghe scheggiature, forse causate dal crollo di parte del soffitto e della parete d’ingresso del vano centrale4. I caratteri morfologici hanno con- fronti puntuali nell’ipogeo XIII di S. Andrea Priu
(Caprara 1986), in cui il focolare ha il bordo ad anello in rilievo ed una coppella centrale. Si ri- trovano inoltre in una seconda domus di S. An- drea Priu, a Molia I-Illorai, Sa Lhopasa-Orgosolo e Filigosa-Macomer (Tanda 1985). Hanno di- mensioni inferiori a quello di Usini i focolari della tomba XIII di S. Andrea Priu (m 0,50), di Sa Lho- pasa (m 0,56) e Filigosa (m 0,80; con coppella centrale). Il tipo inoltre ricorda il focolare della capanna dello stregone di Monte d’Accoddi (Melis 2000, tav. 72, 840), delimitato in parte da un bordo semicircolare in terracotta, in parte da macine infisse verticalmente. L’analisi com- parativa porta dunque ad inquadrare il tipo di focolare in un ampio ambito culturale che comprende l’Ozieri (Molia), il Filigosa (Filigosa) e l’Abealzu (Monte d’Accoddi).
EE II EE III EE IV EE V E VI E VII E VIII
Elementi scolpiti, in rilievo positivo
o negativo
focolare/braciere X X
pilastro X ?
nicchia X X X X
rappresent. soffitto
ligneo X X
lesena X
bancone X
setto divisorio X X X
motivo scalariforme X
prospetto
architettonico ? X
Elementi incisi
motivi stellari X
croci X
altro X
EE III EE IV EE V E VI E VII E VIII
focolare/braciere X X
nicchia X X X X
bancone X
setto divisorio X X X
fossette sul pavimento X
Tab. II – Elementi rituali nella necropoli di S’Elighe Entosu.
Tab. I – Elementi simbolico-artistici nella necropoli di S’Elighe Entosu.
4Non si esclude un danneggiamento intenzionale, avvenuto in epoca imprecisata.
Domus de janas IV di Sos Baddulesos e III di Santa Caterina
I due ipogei, ubicati rispettivamente presso i con- fini settentrionale e nordoccidentale del terrrito- rio di Usini (D’Anna et alii in questo volume, tav.
II, 27, 36) contengono importanti testimonianze d’arte ipogeica. A Sos Baddulesos5sono rappre- sentati i motivi corniformi complessi che inqua- drano un portello e una falsa porta, il soffitto piano, con trave centrale e travi laterali, zoccoli e lesene in rilievo, serie di triangoli. In altri ipogei della piccola necropoli si individuano elementi simbolici tra i quali si citano i due pilastri della domus I, che presentano una base rilevata a se- zione trapezoidale, sono rastremati verso l’estre- mità superiore la cui sezione è sub-circolare.
Nella domus di Santa Caterina (Tanda 1990) ri- troviamo alcuni elementi presenti a Sos Baddule- sos, come i corniformi, le fasce in rilievo e le serie
di triangoli. Nel disegno riportato in Tanda 1990 (fig. 4,5) è visibile un fregio superiore a triangoli, poco leggibile nella parte destra, il cui numero di 6 è tuttavia ipotizzabile sulla base delle dimen- sioni di quelli residui e dello spazio disponibile.
Nel registro inferiore due pannelli affiancati ver- ticalmente contengono ciascuno un doppio corniforme su elemento verticale in rilievo, sor- montato da un fregio di tre triangoli6.
Al di là dei dettagli morfologici delle composi- zioni simboliche presenti nelle due domus, per i quali si rimanda agli studi delle autrici, ci si soffer- merà con alcune osservazioni sulle raffigurazioni dei triangoli. In particolare è stato osservato che a Sos Baddulesos (Fois in questo volume) una serie di sei triangoli decorano il bordo superiore delle pareti laterali del vano centrale; si osserva inoltre che nella parete D la serie è interrotta dalla presenza del portello di accesso ad un
Ipogeo N. di triangoli Bibliografia
1 3 4 5 6 7 9 12 14 18 Non rilev.
Campumajore XII X Bacco 2000
Coda di Palma-Sennori X Demartis, Canalis 1985
Corongiu-Pimentel X Lilliu 1985
Cungiau su tuttui-Piscinas ? Usai 2000
Ena Cuada-Villanova Monteleone X Meloni 1995
Is Gannaus-Giba ? ? Lilliu 1985
Iscannitzu-Ottana X Marras 1990-1995
Mandra Antine-Thiesi X Contu 1964
Matteatu IV-Alghero X Tanda 2008
Mesu ‘e Montes-Ossi X X X X X X Demartis, Canalis 1985
Montessu II-Villaperuccio X Melis 1996-1999
Monte d’Accoddi IV-Sassari X Meloni 2008
Monte Sirai-Carbonia X Meloni 2008
Ponte Secco I-Sassari X Meloni 2008
Pubusattile-Villanova Monteleone X X Tanda 1992
Rughedda-Giave X Meloni 2008
Santa Caterina III-Usini X ? Tanda 1990
Sa Pala Larga II-Bonorva X Meloni 2008
Sos Baddulesos IV-Usini X Fois in questo volume
Tanca dell’Uliveto-Sassari X Demartis, Canalis 1985
Tisiennari-Bortigiadas ? X X Tanda 1977
Tomba delle clessidre-Ossi X Derudas 2004
Tab. III – Rappresentazione dei motivi a triangoli nelle domus de janas.
5Lo studio monografico dell’ipogeo è consultabile in Fois in questo volume. L’autrice scoprì contemporaneamente alla scrivente l’esistenza dei motivi, che presentò alla XLII Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (Fois cds). Pertanto, non essendo ancora edito il convegno, si è deciso di proporre la pubblicazione in questa sede.
6Il terzo triangolo a sinistra del pannello di destra non è riportato nel disegno, tuttavia se ne riconosce un lato nell’immagine fotografica (fig. 4,4).
vano periferico e che i due triangoli a sinistra del portello sono di dimensioni minori, riconducibili alla necessità di raggiungere il numero di sei, analogo a quello dei triangoli dalla parete op- posta (fig. 4,3). Allo scopo di verificare se si tratti di una semplice esigenza di simmetria o della vo- lontà di riprodurre un numero preciso di triangoli, sono state esaminate le rappresentazioni di mo- tivi a triangoli e a zig-zag in domus de janas e su ceramica.
Si è potuto osservare che in alcuni ipogei è fre- quente un numero di triangoli pari a 3 o a suoi multipli; ricorrono, seppur raramente, anche il 7 e il suo multiplo 14, il 5, l’1, sporadico il 4 (tab. III; fig.
5,1). Tali ricorrenze potrebbero non essere prive di significato e fornire nuovi spunti di analisi e in- terpretazione.
Il numero talvolta è iterato in zone diverse della stessa parete e in pareti diverse; inoltre le serie di triangoli sono generalmente orizzontali, più rara- mente verticali (per es. sui pilastri di Mesu ‘e Mon- tes). A Is Gannaus-Giba due serie verticali di 4 (?) triangoli sono visibili a destra del portello di ac- cesso ad un vano (fig. 4,1). A Mandra Antine e nella tomba delle clessidre di Ossi i triangoli con- trapposti si compongono in motivi a clessidra. A Corongiu-Pimentel (fig. 4,2) i triangoli hanno il vertice rivolto verso l’alto. In alcuni casi lo stato di conservazione dei monumenti non consente una lettura integrale del motivo; in altri la pre- senza di un solo lato del triangolo non consente un conteggio preciso.
Il motivo è dunque presente in ambiti culturali (Ozieri e Filigosa) e geografici (Sassarese, Nuo- rese, Sulcis) differenti. Una concentrazione par- ticolare si registra nel Sassarese.
Nella ceramica Ozieri i triangoli sono un motivo ricorrente in composizioni varie. In attesa di un confronto con i risultati dell’elaborazione stati- stica dei dati7si presentano alcuni esempi: nel famoso piatto con “scena di danza” da Monte d’Accoddi l’ipotesi ricostruttiva è compatibile con la presenza di una serie di 6 e una di 7 trian- goli; gli stessi numeri e il 9 ricorrono in un piatto da Pranu Mutteddu-Goni (Atzeni e Cocco 1989, fig. 3,3), il 18 a San Gemiliano-Sestu (Atzeni 1960- 61, fig. 17,5), il 3 e il 4 in un piatto da S’Acqua Salida-Pimentel (Usai 1989, fig. 8).
Considerazioni generali
Nel territorio di Usini le nicchie sono gli elementi simbolici e rituali più frequenti (fig. 5,2), sia negli ipogei neolitici che in quelli dell’età del Bronzo.
Quanto ai focolari, oltre a quello della domus V
di S’Elighe Entosu, si segnala il bell’esemplare della domus III della stessa necropoli, a gradini concentrici ribassati verso il centro (fig. 5,5), che trova confronti a Sos Furrighesos XIII-Anela (Tanda 1984), S’Incantu-Putifigari (Demartis 1991), Mandra Antine-Thiesi (Contu 1964).
In quattro ipogei di Usini, Molineddu III, S. Cate- rina I, S’Iscala ‘e sa Figu IV (fig. 5,6) e Sos Baddu- lesos IV è rappresentata la falsa porta. Nella domus III di Molineddu è costituita da tre cornici inscritte l’una nell’altra e ribassate, secondo uno schema noto nell’ambito dell’ipogeismo sardo (Tanda 1984, p. 71). Porte e false porte acquisiscono negli ipogei un significato simbo- lico e rituale importantissimo, come deduciamo dalla presenza di cornici e soprattutto dall’as- sociazione con i corniformi, che offre nuovi spunti di riflessione sul significato e sul ruolo dell’animale rappresentato. Infatti se in compo- sizioni complesse, come per esempio quella di Sos Baddulesos, la porta o la falsa porta rappre- sentano la testa dell’animale, questo è interpre- tabile come il mezzo attraverso il quale si raggiunge il mondo dell’aldilà. Porta e falsa porta costituirebbero il passaggio graduale ad una dimensione diversa. Il motivo complesso con porta/falsa porta e corniforme segue in nu- merose domus lo stesso schema presente a Sos Baddulesos: nella parete d’ingresso del vano centrale abbiamo la porta sormontata e/o af- fiancata dai corniformi, nella parete opposta una composizione simmetrica, con la falsa porta al posto della porta. L’ipogeo dunque non è semplicemente il contenitore dei resti del defunto ma lo spazio attraverso il quale si attua il passaggio graduale all’aldilà secondo un’ar- ticolata sequenza di gesti:
manipolazione del cadavere (scarnificazione);
deposizione e riti intermedi nel vano centrale;
deposizione definitiva nei vani secondari.
L’ipotesi che l’animale possa essere un tramite per il contatto con il mondo soprasensibile è stata recentemente formulata quale chiave in- terpretativa della figura antropozoomorfa in- cisa in un frammento ceramico dalla domus de janas 32 di Ispiluncas-Sedilo (Melis 2006-2007, ivi bibliografia).
ETÀ DELBRONZO
Nella categoria degli ipogei a prospetto archi- tettonico rientrano sette tombe (e tre ipogei dubbi) (Melis, Aspetti architettonici, in questo volume) ma la presenza del prospetto nella
7L’analisi deve inoltre essere estesa agli altri motivi: per esempio il 3 ricorre anche nei dischi pendenti di Mandra Antine-Thiesi e del peso della capanna p-s di Monte d’Accoddi (Melis 2000).
Fig. 4 – Il motivo a triangoli nelle domus de janas. 1, Is Gannaus-Giba; 2, Corongiu-Pimentel; 3, Sos Baddulesos IV-Usini; 4-5, S.
Caterina-Usini (1-2, da Lilliu 1995; 3, da Fois in questo volume; 5, da Tanda 1990).
Triangles motif in the domus de janas. 1, Is Gannaus-Giba; 2, Corongiu-Pimentel; 3, Sos Baddulesos IV-Usini; 4-5, S. Caterina- Usini (1-2, after Lilliu 1995; 3, after Fois in this book; 5, after Tanda 1990).
Fig. 5 – 1, iterazione del motivo a triangoli nelle domus de janas. 2-6, domus de janas di Usini: 2, elementi simbolici; 3, elementi rituali; 4, raffigurazioni incise di età storica; 5, focolare della domus III di S’Elighe Entosu; 6, falsa porta della domus IV di S’Iscala
‘e sa Figu.
1, repetition of triangles in the domus the janas. 2-6, domus de janas of Usini: 2, symbolic elements; 3, ritual elements; graved representations of historic age; 5, fireplace of the domus III of S’Elighe Entosu; 6, false door of the domus IV of S’Iscala ‘e sa Figu.
maggior parte dei casi è solo ipotizzata sulla base dell’individuazione del tipo planimetrico.
La facciata con la rappresentazione della stele centinata è ben visibile negli ipogei di Chercos e di Mereu-S’Iscia ‘e sas Piras (Castaldi 1975;
Robin in questo volume). Il rinvenimento di un betilino nella domus IV di S’Elighe Entosu (Melis, Le campagne di scavo, questo volume) ci porta a supporre che l’ipogeo, scavato nel Neolitico, sia stato trasformato nel Bronzo Medio secondo i canoni degli ipogei a prospetto. Il si- gnificato simbolico dei betilini è trattato da S.
Bagella in questo volume.
Altri elementi simbolici sono le nicchie, presenti a S’Elighe Entosu VII, Tomestighes, Chercos, Mereu-S’Iscia ‘e sas Piras, Molineddu, Su Trogliu Nou. Nella domus V di Molineddu è scavato al centro del vano un focolare circolare; nella stessa ed inoltre a Chercos e Mereu-S’Iscia ‘e sas Piras, sono presenti dei banconi. Nella domus I di Molineddu, di pianta rettangolare a sviluppo longitudinale, il vano è diviso trasver- salmente da un listello in due parti uguali.
ETÀ TARDO-ROMANA,MEDIEVALE E POSTMEDIEVALE
I motivi incisi nell’ipogeo di Chercos, così come quelli di Noeddale e Sos Furrighesos IX sono stati attribuiti ad epoca tardo-romana e alto-medie- vale (Tanda 1984). Un’ulteriore conferma a questa attribuzione proviene dagli indicatori di cultura materiale, in particolare dalle cerami- che dell’insediamento presso il nuraghe Su Nu- raxi di Sisini (Soddu 2005): in questi ed in altri reperti portati a confronto sono presenti i motivi ramiforme, scalariforme, serpentiforme, retico- lato, identificati anche a Chercos (Robin in que- sto volume). Alcuni motivi perdurano sino ad età postmedievale. A quest’epoca8 potreb- bero risalire alcuni motivi a croce, stella e lettere dell’alfabeto, incisi sulle pareti della domus III di S’Elighe Entosu e della domus III di Sos Baddule- sos. Essi trovano parziali confronti in numerosi siti tra i quali la Valcamonica (Lentini et alii 2006), dove sono talvolta legati alla frequentazione di antri e ripari nel corso delle attività estrattive di cave e miniere (Sgabussi 2006). Come ipotesi di lavoro e rimandando a studi specifici da parte di esperti del settore, constatata la vicinanza a S’Elighe Entosu di una cava post-romana, si po- trebbe supporre, in analogia con la Valcamo- nica, una frequentazione della tomba in età postmedievale da parte dei lavoranti della vi- cina cava.
Ringrazio Ramona Cappai per la traduzione del rias- sunto in inglese
RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI
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8Ringrazio i colleghi Aldo Sari e Marco Milanese per i suggerimenti.
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Presentazione
GIUSEPPEACHENZA, IOLESERRA ALBERTOMORAVETTI
Ringraziamenti MARIAGRAZIAMELIS CAPITOLO PRIMO
IL PROGETTO SCIENTIFICO E DIDATTICO
Il patrimonio archeologico del territorio di Usini nella storia degli studi MARIAGRAZIAMELIS
Il progetto S’Elighe Entosu MARIAGRAZIAMELIS
S’Elighe Entosu (Sardaigne) et Cauria (Corse): mise en valeur de sites préhistoriques, de la recherche à la présentation au public. Une collaboration scientifique italo-française ANDRÉD’ANNA, MARIAGRAZIAMELIS
Usini. Un progetto didattico internazionale MARIAGRAZIAMELIS
Le domus de janas del territorio di Usini: stato delle ricerche e nuove acquisizioni GIANFRANCOGHIANI
Il GIS in archeologia un’applicazione nel territorio di Usini GIANMARIOLAI
CAPITOLO SECONDO
S’ELIGHE ENTOSU E IL TERRITORIO
La nécropole de S’Elighe Entosu dans son espace ANDRÉD’ANNA, JEAN-LOUISGUENDON, FLORIANSOULA
Examen macroscopique des provenances des matières premières siliceuses et étude technologique du matériel de prospection de la commune d’Usini (Province de Sassari, Sardaigne)
FLORIANSOULA, JEAN-LOUISGUENDON
Simbolismo e arte nei monumenti preistorici e protostorici del territorio di Usini MARIAGRAZIAMELIS
L’arte parietale dell’ipogeo di Chercos GUILLAUMEROBIN
La domus dei triangoli scolpiti di Sos Baddulesos ANTONELLAFOIS
CAPITOLO TERZO
LA NECROPOLI DI S’ELIGHE ENTOSU. LE CAMPAGNE DI SCAVO La necropoli di S’Elighe Entosu: aspetti architettonici e topografici MARIAGRAZIAMELIS
INDICE
USINI. RICOSTRUIRE IL PASSATO
Una ricerca internazionale a S’Elighe Entosu
pag.5
7 13 15 17 25
31 37 41 47 55 57
73 83 95 107 113 115
Le campagne di scavo 2006-2009 a S’Elighe Entosu. Risultati preliminari MARIAGRAZIAMELIS
Analisi fisico chimiche delle US provenienti dagli scavi in località S’Elighe Entosu (Usini) PAOLOMULÈ
Analisi dei macroresti vegetali provenienti dalla domus de janas IV della necropoli di S’Elighe Entosu (Usini, Sassari)
ALESSANDRACELANT
Analisi dei resti di vertebrati rinvenuti nelle domus de janas III e IV MARCOZEDDA
Appendice. Osservazioni sui resti malacologici rinvenuti nelle domus de janas III e IV MARCOZEDDA, LAURAMANCA
Prime osservazioni sui reperti ossei umani della domus de janas IV di S’Elighe Entosu ALESSANDRAPISCHE
CAPITOLO QUARTO I REPERTI
I materiali preistorici e protostorici delle domus de janas di S’Elighe Entosu. Problematiche generali
MARIAGRAZIAMELIS
Note tecnologiche preliminari su alcuni manufatti ceramici dalle domus de janas III e IV della necropoli di S’Elighe Entosu (Usini, Sassari)
STEFANIAPIRAS
L’industria litica delle domus de janas III e IV: un esempio di gestione integrata delle risorse
RAMONACAPPAI
Gli oggetti d’ornamento in conchiglia LAURAMANCA
Note su un frammento di statuina neolitica della domus de janas III di S’Elighe Entosu MARIAGRAZIAMELIS
Un betilino dalla domus de janas IV di S’Elighe Entosu: relazioni e confronti con la piccola produzione betilica dell’architettura funeraria nuragica
STEFANIABAGELLA
La necropoli di S’Elighe Entosu: le monete FRANCESCOGUIDO
I monumenti e i materiali di età romana SIMONAFAEDDA
CAPITOLO QUINTO SINTESI DEI RISULTATI
La necropoli di S’Elighe Entosu e il territorio di Usini in età preistorica e protostorica MARIAGRAZIAMELIS
ELENCO DELLE TAVOLE TAVOLE
pag.
141 157
161
165 173 175 179 181 201
219 237 249
255 263 265 287
289 299 301