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Prova Scritta di Filosofia Traccia n. I

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Academic year: 2021

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Prova Scritta di Filosofia Traccia n. I

Socrulc narra a [redro il ntiltt di Thcuth, anlico dio dell'Egiuo, ritcntto I'inventore della scríÍturct:

...quando si giunse alla scrittura Theuth disse: " Qucsta conoscenza, o rc, rcnderà gli egiziani più sapenti c più capaci di ricordare, perché con essa si è ritrovato il farmaco della memoria c della sa- pìenza". E il re rìspose: "O ingegnosissimo Theuth, c'è chi ò capace di creare le arti 1-rÉXuor) e chi e llÌvece capace di giudicare qualc danno o quale vantaggio ne ricavcranno coloro che le adoperano.

Ora, essendo padre della scrittura, per affetto tu hai detto proprio il contrario di quello chc essa vale.

La scopcrta della scnttura, infatti, avrà per effetto dì produne la dimenticanza nelle anime di coloro che la itnpareranno, pcrché, fidandosi della scrittura, si abitueranno a ricordare dal di fuori mcdiante segni estranci, e non dal di dcntro e da sé mcdesimi: dunque, tu hai trovato non il farmaco della mcmoria, rna del richian'rare alla mcrnoria. Della sapienza, poi, tu procuri ai tuoi discepoli I'apparenza, non 'la

vcrità: divenendo peÍ tnezzo tuo uditori di moltc cose senza insegnamento, essr crederanno di cssere conoscitori di molte cose, mentre, cornc accade per 1o piir, in realtà, non lc sa- pranno; e sarà ben difficilc disconere con loro, perché sono diventati conoscitori di opinioni invece ohc sapienti"

socRA'fE: Perché, o Fedro, questo ha di terribile la scnttura, sunilo, per la verità, alla pittura: le crea- ture della pittura ti stanno di fronte come se fossero vive, ma se domandi loro qualcosa, se ne resta- no zitte, r:hiuse in un solenne silenzio; e così tànno anche i discorsi (Àóyor). Tu crederesti che par- lino pensando essi stessi qualcosa, ma se, volendo capire bene, domandi loro qualcosa di quello che hanno detto, oontinuano a ripetere una sola e medesima cosa. E una volta che un discorso sia scritto, rotola da per tutto, nclle mani di coloro che se nc intendono c così pure nelle mani di coloro ai quali non impofia nulla, e non sa a chi deve parlarc c a chi no. E segli recano offesa e a torto lo oltrag- gtano, ha sompre bisogno dell'aiuto dcl padre, perché non è capace di difendersi né di aiutarsi da solo.

PLAToNE, Fedro,574 d 7 - 575 e 5

Si tratta di un passo .fondamentale pcr intenderc il scnso dell'erntencutica platonica ed il valore

metodologico della.forma dcl dialogo: ccrcate di commcntarlo chiarendone il signifìcato e con-

_frontandolo ercntualmente con alcune prospattit'c dclla./ìlosofìa conte mporanca.

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Prova Scritta di Filosofia - Traccia n. 2

Non ci sono idee, fra quelle che si usano in metafìsica, piir oscure ed incerte di quelle di pota- re,.forza, energia o connessione neccssariu, delle quali dobbiamo trattarc ad ogni momento ln tutte le nostre ricerche [...]. Per conoscere pienamente, dunque, I'idea di potere o di connessione neces- saria, esaminiamo l'irnpressione da cui proviene; e per trovare questa impressione con maggiore cetlezza, cerchiamola in tutte le sorgenti dalle quali è possibile che essa derivi.

Quando guardiamo intorno a noi verso gli oggetti estemi c consi{criamo I'operazione delle cause! non riusciamo rnai, nei singoli casi, a scoprire qualche potere o connessione necessaria, cioè una qualche qualità che leghi I'effetto alla causa e che renda I'uno un'infallibile c6nseguonza dell'altra. Noi troviamo soltanto che l'uno, prcsentemcnte, di fatto, segue I'altra. L,impulso di una palla di biliardo è seguito dal movirnento nella seconda palla. Questo ò tutto quello che appare ai senst a'r/ernl. La tnente non prova alcun sentimento o impressione interna da questa successione di oggettl; per consoguenza, non c'è, in alcun singolo c pafiicolare caso di causa ed effetto, cosa alcu- na che possa suggerire l'idea di potere o di connessione necessaria.

Dal primo apparire di un oggetto non possiamo congetturare quale effetto ne risulterà. Ma se la mente potesse scoprire il potere o I'energia di una qualchc causa, noi potrL'mmo prevedere l'effètto, anche senza I'csperienza; e potrclîmo, subito, pronunciarci con cerlezLa a suo riguardo.

con la sempìice fbrza del pensiero e del ragionamento.

Ma i filosofi che spingono la loro indagine un po'piir in là, si accorgono subito che, anche negli eventi più familiari, I'energia dclla causa è tanto inintelligibile quanto negli eventi piu incon- sueti, c che noi mediante I'esperienza apprendiarno soltanto la frequente congiunzione <li oggetti, senza che si riesca mai a comprenderc qualcosa comc una connessione fra essi.

D. l{UME, Ricerca sull'intelletto ttmano

Si tratta ora di cercare il segno, per cui ci sia dato distinguere con sicurezza una conoscenza pura da una cmpirica.

Ora, è facile mostrare che nella conoscenza umana esistono realmente simili giu<1izi, necessari ed universali ncl senso piir rigoroso, e quindi puri, a priori. Se si vuole un esempio tolto 6alle scien- ze, non si deve far altro che guardare tutte le proposizioni della matematica; se si vogliono esempi tolti dal più coÍr'ìune uso dell'intelletto, può bastare la proposizione che ogni mutamento deve avere una causa; anzi, in quest'ultirna proposizione, il concetto di causa contiene così 1'ranifestamente il conoetto di una neccssità del lcgame con un eff'ctto e tli una rigorosa univcrsalità della legge, che esso andrebbe intoramente perduto, se lo si volesse dcrivare, come fece Hume, dal fiequente asso- ciarsi di ciò che accade con ciò che precedc, e da una abitudinc che ne dcriva 1e perciò da una ne- ccssità semplicementc soggsttiva) dì collcgare certÒ rappresentazioni. Si potrebbe anche, senza aver bisogno di sirrili esempi pcr trovare la reale esistenza di principi a priori nella nostra conoscenza, dimostrarc che essi sono indispensabili pcr la possibilità della stessa esperienza, e quindi a prion.

E. K{NT, Critica della ragion pura

Contmenlatc il ltcnsicro dci duc.filosot'i cercando di confi.onîarc i rispeuivi puttti di tista, inqua-

drandoli siu dal punto di vista storico che dal punto di vista speculativo.

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Prova Scritta di Filosofia - Traccia n. 3

Così dunque questo trattato fi Lineamenri di./ìlosofia del dirittol, in quanto contiene la scienza dello stato, deve essere nient'altro che il tentativo di comprendere e dr espote lo stato come un qualcosa di entro di sé razionale. Come scritto filosofico esso non può far altro che essere lontanis- sinro dal dover costruire uno s/4/o come det'e csscrc; I'insegnamento che in un tale scritto può risie- dere, non può tendcre ad insegnare allo stato come esso deve essere, bensì piuttosto corne esso, I'unìverso ctico, deve vonir conosciuto. - l ò o ù

P o ò o 5 , ì ò o u x o ì r o n r j ò q p o l1i c Rhodus, /rlc saltus

Comprendere ciò clte è, è il compito della Filosofìa, poiché ciò che è, èla ragione. per quel che conceme l'individuo, del resto, ciascuno è un lìglio del suo tempo; così anche la filosofia è il tempo di essa appreso in pensieri. E' altrettanto insensato figurarsi che una qualsiasi filosofia vada al di là del suo mondo presente, quanto che un individuo salti il suo tempo, salti al di là di Rodi. Se la sua teoria nel fatto va al di là cli quello, se egli si costrì:isce un mondo come deve esserc, esso esi- ste sì, ma soltanto nelle sue opinioni, - in un clemento duttile, nel quale si lascia imprimere l'immagine di tutto quello che si urole.

L . . . . 1

Per dire ancora una parola a proposito del dare insegnamenti su come cleve essere il mondo, ebbene, per tali insegnamenti rn ogni caso la lìlosofia giunge sempre troppo tardi. rn quamo penue- ro del mondo essa appare soltanto dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione e sr e già assestata. Questo, che il ooncetto insegna, mostra necessario parimenti la storia, che soltanto nella rnaturità della realtà I'ideale appare di fronte al reale e che quell'idealo si costruisce il me{e- simo mondo, appreso nella sostanza di esso, dandogli la figura di un regno intellettuale. Quando la filosolìa dipinge il suo grigiÒ su grigio, allora una fìgura della vita è invecchiata, e con grigio su grigio cssa non si lascia ringiovanire, ma soltanto conoscere; la nottola di Minerva inizia il suo volo s o l l a n l o s u l l a r d e l c r c o u s c o l o .

G.W.F. HEGEL, Lineamenti di.fìlosofia del diritto

Commcntate il pensicro dell'autore, inquadrandolo nel suo contesto storico e sviluppandone le im-

plicazioni di carattere îeoreÍico.

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