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Si consideri il gruppo GL2 (Zp ) di matrici 2× 2 invertibili a coefficienti in Zp — rispetto al prodotto righe per colonne — e in esso i sottoinsiemi G

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(1)

CdL in Matematica ALGEBRA 1 prof. Fabio GAVARINI

a.a. 2018–2019

Secondo esonero, 29 Gennaio 2019 — Testo & Svolgimento

. . . .

N.B.: compilare il compito in modo sintetico ma esauriente, spiegando chiaramente quanto si fa, e scrivendo in corsivo con grafia leggibile.

· · · ⋆ · · · ·

[1] — Siano p , q ∈ Z due irriducibili in Z , con p > 0 , q > 0 , e q ( p − 1) . Si consideri il gruppo GL2

(Zp

) di matrici 2× 2 invertibili a coefficienti in Zp — rispetto al prodotto righe per colonne — e in esso i sottoinsiemi

G :=

{ (1 a 0 d

) a,d ∈ Zp : dq= 1 }

H :=

{ (1 0 0 d

) d ∈ Zp : dq = 1 }

, N :=

{ (1 a 0 1

) a ∈ Zp} (a) Dimostrare che G `e sottogruppo di GL2(

Zp

); (b) dimostrare che H `e sottogruppo di G ;

(c) dimostrare che N `e sottogruppo normale di G ;

(d) dimostrare che la funzione λ : H× N −−→ G , (h, n) 7→ hn , `e biiettiva;

(e) dimostrare che la funzione ρ : N × H −−→ G , (n, h) 7→ nh , `e biiettiva;

(f ) determinare l’ordine dell’elemento g :=

(1 a 0 d

)

in G .

[2] — Sia G un gruppo e H ≤ G . Indichiamo con NH il minimo sottogruppo normale contenente H, cio`e NH `e caratterizzato dalle seguenti tre propriet`a:

(1) NH E G , (2) NH ⊇ H , (3) NH ⊆ N per ogni N E G : N ⊇ H . (a) Dimostrare — indipendentemente dal punto (b) qui sotto! — che il sottogruppo NH esiste ed `e unico;

(b) dimostrare che il sottogruppo NH coincide col sottogruppo di G generato dal sottoinsieme {

ghg−1 g ∈ G, h ∈ H} .

(2)

[3] — Dato un anello A , si consideri in A3 := A× A × A l’operazione binaria ⋆ definita — per ogni (

a, b, c) ,(

a′′, b′′, c′′)

∈ A3 — da (a, b, c)

(

a′′, b′′, c′′) := (

a+ a′′, b+ b′′, c+ ab′′+ c′′) e i tre sottoinsiemi A1 :={

(a, b, c)∈ A3 b = 0 = c}

, A2 :={

(a, b, c)∈ A3 a = 0 = c} , A3 :={

(a, b, c)∈ A3 a = 0 = b}

. Dimostrare che:

(a) (

A3; ⋆)

`

e un gruppo;

(b) ciascuno dei tre sottoinsiemi A1, A2, A3 `e un sottogruppo di (

A3; ⋆)

; (c) il sottoinsieme A3 `e contenuto nel centro Z(

A3; ⋆)

del gruppo (

A3; ⋆) .

[4] — Dato un anello commutativo unitario A , si considerino in A(2) := A× A le due operazioni binarie + e · definite — per ogni (

a, α) ,(

a′′, α′′)

∈ A(2) — da (a, α)

+(

a′′, α′′) := (

a+ a′′, α+ α′′)

, (

a, α)

·(

a′′, α′′) := (

aa′′, aα′′+ a′′α) (a) Dimostrare che (

A(2); + , ·)

`

e un anello commutativo unitario;

(b) dimostrare che l’anello A(2) non `e un dominio;

(c) descrivere l’insieme U( A(2))

degli elementi invertibili nell’anello unitario A(2); (d) dimostrare che esiste un isomorfismo di anelli A(2) ∼= A[x]/(

x2) .

[5] — Nell’anello Z[ i ] degli interi di Gauss si consideri l’ideale I := (

8 + i , 11−3 i) generato dai due elementi 8 + i e 11− 3 i .

(a) Determinare un generatore d dell’ideale I ; (b) dimostrare che l’anello quoziente Z[ i ]/

I `e un campo;

(c) dimostrare che l’applicazione φ :Z[ i ]−−−→ Z5 definita da φ(a + i b) := a + 2b

`e un epimorfismo di anelli;

(d) dimostrare che l’anello Z5 `e isomorfo all’anello quoziente Z[ i ]/ I .

— ⋆ —

SVOLGIMENTO

N.B.: lo svolgimento qui presentato `e molto lungo... Questo non significa che lo svol- gimento ordinario di tale compito (nel corso di un esame scritto) debba essere altrettanto lungo. Semplicemente, questo lo `e perch´e si approfitta per spiegare — in diversi modi, con lunghe digressioni, ecc. ecc. — in dettaglio e con molti particolari tutti gli aspetti della teoria toccati pi`u o meno a fondo dal testo in questione.

(3)

[1] — Procediamo alla soluzione dell’esercizio punto per punto.

(a) Dobbiamo verificare che G contenga l’elemento neutro di GL2( Zp

) — che `e la

matrice identit`a (1 0

0 1 )

— poi che G sia chiuso rispetto al prodotto (righe per colonne), e infine che G contenga l’inverso di ogni suo elemento. La prima richiesta `e ovvia perch´e

(1 0 0 1

)

=

(1 a 0 d

)

∈ G

per a := 0 e d := 1 . Per la seconda richiesta, il calcolo diretto per due generici elementi

di G ci d`a (

1 a1 0 d1

) (1 a2 0 d2

)

=

(1 a2 + a1d2 0 d1d2

)

∈ G (1)

— per ogni a1, a2, d1, d2 ∈ Zp con d1q = 1, d2q = 1 — dove a2 + a1d2, d1d2 ∈ Zp

con (d1d2)q = d1qd2q = 1· 1 = 1 , cos`ı che la matrice prodotto appartiene anch’essa al sottoinsieme G . Infine, per la terza richiesta andiamo a calcolare esplicitamente l’inversa di una matrice in G . Dalla formula in (1) qui sopra segue subito che

(1 a1 0 d1

) (1 a2 0 d2

)

=

(1 a2+ a1d2 0 d1d2

)

=

(1 0 0 1

)

⇐⇒

{

a2+ a1d2 = 0 d1d2 = 1 e quindi

(1 a2 0 d2

)

=

(1 a1 0 d1

)−1

⇐⇒

{ a2+ a1d2 = 0

d1d2 = 1 ⇐⇒

{a2 =−a1d1−1 d2 = d1−1 Pertanto in conclusione abbiamo

(1 a1 0 d1

)−1

=

(1 −a1d1−1 0 d1−1

)

(2) con (

−a1d1−1)

, d1−1 ∈ Zp e ( d1−1)q

=( d1q)−1

= 1−1 = 1 , cos`ı che

(1 a1 0 d1

)−1

∈ G , q.e.d.

(b) Analogamente al punto (a), dobbiamo verificare che H contenga la matrice iden- tit`a, sia chiuso per il prodotto e sia chiuso rispetto all’inversione (cio`e al prendere l’inverso di un qualsiasi elemento). Con calcoli analoghi a prima — ma pi`u alla svelta — otteniamo

(1 0 0 1

)

=

(1 0 0 d )

∈ H

per d := 1 per la prima richiesta; poi per la seconda, applicando la formula (1) a due generici elementi di H — dunque con a1 = 0 = a2 — si ottiene

(1 0 0 d1

) (1 0 0 d2

)

=

(1 0 0 d1d2

)

∈ H

cos`ı che la matrice prodotto appartiene a sua volta ad H ; infine, per la terza richiesta la formula (2) per l’inversa applicata ad un elemento di H ci d`a

(1 0 0 d1

)−1

=

(1 0 0 d1−1

)

cos`ı che

(1 0 0 d1

)−1

∈ H , q.e.d.

(4)

(c) In questo caso possiamo seguire due metodi diversi:

Primo metodo: si ripete, adattandola, l’analisi fatta per i punti (a) e (b). In quest’ottica,

osserviamo che (

1 0 0 1

)

= (1 0

0 1 )

∈ N

per a := 0 per la prima richiesta; per la seconda, la (1) applicata a due elementi di N — con d1 = 1 = d2 — ci d`a

(1 0 a1 1

) (1 a2 0 1

)

=

(1 a1 + a2

0 1

)

∈ N e infine la formula (2) per l’inversa di un elemento di N ci d`a

(1 a 0 1

)−1

=

(1 −a1

0 1

)

∈ N , q.e.d.

Secondo metodo: ricordando che ogni sottogruppo normale `e il nucleo di un qualche morfismo, cerchiamo un morfismo di gruppi che abbia G per dominio e N per nucleo. A tal fine, consideriamo l’applicazione

ϕ : G−−→ U(Zp) ,

(1 a 0 d

) 7→ d

In forza della (1), tale applicazione `e un morfismo di gruppi. Il calcolo diretto ci d`a il suo nucleo, che `e

Ker (ϕ) := {

g ∈ G ϕ(g) = 1}

=

{(1 a 0 d

) d = 1}

=: N

Pertanto N , essendo il nucleo del morfismo ϕ , `e — automaticamente! — un sottogruppo normale di G , q.e.d.

(d) Considerando la funzione λ : H×N −→ G , (h, n)7→hn , cominciamo a dimostra- re che `e iniettiva. Dati (

h1, n1) ,(

h2, n2)

∈ H ×N tali che λ( h1, n1)

= λ( h2, n2)

, si ha λ(

h1, n1)

= λ(

h2, n2)

=⇒ h1n1 = h2n2 =⇒ h2−1h1 = n2n1−1 ∈ H ∩ N (3) Ma la definizione stessa di H e N implica che H ∩ N =

{(1 0 0 1

)}

, dunque la (3) implica h2−1h1 =

(1 0 0 1

)

e n2n1−1 =

(1 0 0 1

)

, da cui h1 = h2 e n1 = n2, dunque in conclusione (

h1, n1)

= (

h2, n2)

. Cos`ı λ( h1, n1)

= λ( h2, n2)

implica necessariamente (h1, n1)

=(

h2, n2)

, quindi λ `e iniettiva.

Dimostriamo ora che λ : H × N −→ G `e suriettiva. Per ogni g =

(1 a 0 d

)

∈ G , vogliamo dimostrare che esistono h =

(1 0 0 d

)

∈ N e n =

(1 a 0 1

)

∈ N tali che λ(

h, n)

= g , cio`e

(1 0 0 d

) (1 a 0 1

)

=

(1 a 0 d

)

. Ma il prodotto di sinistra, per la (1), `e dato da

(1 0 0 d

) (1 a 0 1

)

=

(1 a 0 d

)

, quindi `e uguale a g =

(1 a 0 d

)

∈ G se e soltanto se a = a e d = d . Questo determina (univocamente!) gli elementi h ∈ H e n ∈ N

(5)

richiesti, quindi λ `e effettivamente suriettiva, q.e.d. Si noti anche che questa procedura dimostra che la coppia (h, n)∈ H × N non soltanto esiste ma `e anche unica, quindi resta dimostrato (simultaneamente) anche che la funzione λ `e iniettiva, oltre che suriettiva.

In conclusione, l’applicazione λ `e sia iniettiva che suriettiva, dunque `e biiettiva, q.e.d.

(e) La risoluzione `e del tutto analoga a quella del caso (d). Consideriamo la funzione ρ : N × H −→ G , (n, h) 7→ nh , dimostrandone prima l’iniettivit`a e poi la suriettivit`a.

Dati (

n1, h1) ,(

n2, h2)

∈ N ×H tali che ρ(

n1, h1)

= ρ(

n2, h2) , si ha ρ(

n1, h1)

= ρ(

n2, h2)

=⇒ n1h1 = n2h2 =⇒ n2−1n1 = h2h1−1 ∈ N ∩ H (5) Ma dalla definizione di N e H segue che N ∩ H =

{(1 0 0 1

)}

, quindi la (5) implica n2−1n1 =

(1 0 0 1

)

e h2h1−1 = (1 0

0 1 )

, da cui n1= n2 e h1= h2, cos`ı(

n1, h1)

=(

n2, h2) . Perci`o ρ(

n1, h1)

= ρ(

n2, h2)

implica (

n1, h1)

=(

n2, h2)

, dunque ρ `e iniettiva.

Per la suriettivit`a di ρ : N × H −→ G , dobbiamo dimostrare che per ogni elemento g =

(1 a 0 d

)

∈ G esistono n =

(1 a 0 1

)

∈ N e h =

(1 0 0 d

)

∈ N tali che ρ( n, h)

= g , cio`e

(1 a 0 1

) (1 0 0 d

)

=

(1 a 0 d

)

. Ora, dalla (1) segue che il prodotto di sinistra `e dato da

(1 a 0 1

) (1 0 0 d

)

=

(1 ad 0 d

)

, quindi `e uguale a g =

(1 a 0 d

)

∈ G se e soltanto se ad = a e d = d . Questo determina (univocamente!) gli elementi h ∈ H e n ∈ N richiesti, perci`o ρ `e effettivamente suriettiva, q.e.d. Si noti anche che questa procedura dimostra che la coppia (n, h) ∈ N × H non soltanto esiste ma `e pure unica, cos`ı resta dimostrato (simultaneamente) che la funzione ρ `e anche iniettiva, oltre che suriettiva.

In conclusione, l’applicazione ρ `e sia iniettiva che suriettiva, quindi `e biiettiva, q.e.d.

(f ) Ricordiamo che l’ordine di un elemento g in un gruppo `e il minimo n ∈ N , se esiste, tale che gn sia l’elemento neutro del gruppo dato; se invece un tale n non esiste, allora per definizione si dice che l’ordine di g `e infinito. Nel caso in esame, consideriamo l’elemento g :=

(1 a 0 d

)

∈ G e calcoliamone le potenze. Il calcolo diretto ci d`a subito g2 =

(1 a 0 d

)2

=

(1 a( 1+d)

0 d2

)

, g3 = g g2 =

(1 a(

1+d +d2)

0 d3

)

— usando pi`u volte la formula (1) — e poi in generale

gn=

(1 a(

1+d +· · ·+ dn−1)

0 dn

)

∀ n ∈ N (6)

che si dimostra facilmente per induzione su n : la base dell’induzione `e ovvia, mentre per il passo induttivo abbiamo (per ogni n > 0 )

gn+1= gng =

(1 a(

1+d +· · · + dn−1)

0 dn

) (1 a 0 d

)

=

=

(1 a(

1+d +· · · + dn−1)

+ a dn

0 dnd

)

=

(1 a(

1+d +· · · + dn)

0 dn+1

)

(6)

A questo punto dalla (6) abbiamo che gn =

(1 0 0 1

)

⇐⇒

{

dn = 1 a(

1+ d +· · · + dn−1)

= 0 (7)

Ora, se d̸= 1 abbiamo (

1+ d +· · · + dn−1)

=(

dn−1)

(d−1)−1 ∈ Zp, quindi dn= 1 implica anche a(

1 + d +· · · + dn−1)

= 0 ; concludiamo allora che in tal caso l’ordine di g `e il minimo n ∈ N+ tale che dn = 1 , cio`e `e l’ordine di d nel gruppo moltiplicativo (U (Zp) ;·)

= (

Zp \ {0} ; ·)

. Ma per ipotesi l’ordine di d `e q : infatti dq = 1 , quindi l’ordine deve dividere q che `e irriducibile, e quindi tale ordine `e proprio q . In conclusione, se d̸= 1 allora l’ordine di g `e q .

Se invece `e d = 1 allora la prima condizione in (7) `e automaticamente soddisfatta, mentre la seconda diventa n a = 0 : siccome a∈ Zp con p irriducibile, questo equivale a n ∈ p Z oppure a = 0 ∈ Zp, quindi in tal caso concludiamo che l’ordine di g `e 0 se g `e l’elemento neutro (cio`e per a = 0 ) — com’`e ovvio — e invece `e p altrimenti (per a̸= 0 ).

[2] — Per ipotesi G `e un gruppo e H ≤ G . Indichiamo con N :={

N N E G , N ⊇ H}

l’insieme di tutti i sottogruppi normali di G contenenti H; osserviamo che esso `e senz’altro non vuoto, perch´e G ∈ N , ed `e un insieme ordinato rispetto alla relazione d’ordine “⊆ ” (l’inclusione insiemistica). L’elemento NH di cui dobbiamo dimostrare esistenza e unicit`a, dovrebbe essere il minimo sottogruppo normale contenente H, dunque caratterizzato dalle propriet`a

(1) NH E G , (2) NH ⊇ H , (3) NH ⊆ N per ogni N ∈ N (8) cio`e NH (se esiste) `e un elemento minimo nell’insieme ordinato N .

(a) Dobbiamo dimostrare esistenza e unicit`a di NH. Per quanto riguarda l’unicit`a, questa segue subito (per un risultato generale sugli insiemi ordinati) dal fatto che NHse esiste — sia un minimo nell’insieme ordinatoN , perch´e (in generale) il minimo di un insieme ordinato, se esiste `e unico. Esplicitamente, lo dimostriamo adesso come segue.

Siano NH e NH′′ due “minimi” in M, dunque elementi che soddisfano le condizioni (1), (2) e (3) in (8). Allora abbiamo in particolare

NH ⊆ NH′′ per N := NH′′ in (3) , NH′′ ⊆ NH per N := NH in (3) da cui segue che NH = NH′′ , q.e.d.

Passando all’esistenza, definiamo N0 := ∩

N˙∈ N

N . Essendo intersezione di una famiglia˙ di sottogruppi, anche N0 `e a sua volta un sottogruppo; inoltre, siccome i sottogruppi della suddetta famiglia sono anche normali, pure N0`e normale: infatti per ogni g ∈ G abbiamo gN0g−1 = g( ∩

N˙∈ N

N˙ )

g−1 = ∩

N˙∈ N

(g ˙N g−1)

= ∩

N˙∈ N

N = N˙ 0 — perch´e gNg−1 = N per ogni N E G e g ∈ G — e questo significa appunto che N0 `e normale in G . In partico- lare questo significa che N0 soddisfa la condizione (1) — con N0 al posto di NH — in (8).

Ora, dalle definizioni segue subito che N0 := ∩

N˙∈ N

N˙

N˙∈ N

H = H , dunque N0 H ; cos`ı N0 soddisfa la condizione (2) — con N0 al posto di NH — in (8).

(7)

Infine, per ogni N ∈ N abbiamo N0 := ∩

N˙∈ N

N˙ ⊆ N , dunque N0 ⊆ N : quindi N0

soddisfa anche la condizione (3) — con N0 al posto di NH — in (8).

In conclusione N0 soddisfa le tre propriet`a che caratterizzano NH, e quindi in definitiva abbiamo che NH esiste, ed `e dato esplicitamente da NH = N0.

(b) Indichiamo con N :=⟨{

ghg−1}h∈H g∈G

il sottogruppo di G generato dall’insieme {ghg−1}h∈H

g∈G :={

ghg−1 g ∈ G, h ∈ H}

; ricordiamo che, esplicitamente, tale sottogrup- po `e il sottoinsieme di G dato da { ∏n

k=1gihig−1i n ∈ N , gi ∈ G , hi ∈ H} . Per definizione N `e sottogruppo di G . Inoltre, per ogni g∈ G si ha gNg−1 = g{ ∏n

k=1gihig−1i n ∈ N , gi ∈ G , hi ∈ H}

g−1 =

= {

g(∏n

k=1gihigi−1 )

g−1 n ∈ N , gi ∈ G , hi ∈ H}

=

= { ∏n

k=1g gihigi−1g−1 n ∈ N , gi ∈ G , hi ∈ H}

=

= { ∏n

k=1( g gi) hi( g gi)−1 n ∈ N , gi ∈ G , hi ∈ H}

=

= { ∏n

k=1γihiγi−1 n ∈ N , γi ∈ G , hi ∈ H}

= N dunque gNg−1 = N per ogni g∈ G , e quindi N `e normale, cio`e soddisfa la condizione (1) in (8) — con N al posto di NH.

Abbiamo anche N := ⟨{

g h g−1}h∈H g∈G

{

g h g−1}h∈H

g∈G {

1Gh 1−1

G

}h∈H

= H , dunque N ⊇ H ; dunque N soddisfa la condizione (2) in (8) — con N al posto di NH.

Infine, per ogni N ∈ N si ha N = gNg−1 ⊇ gHg−1 per ogni g ∈ G , quindi N

g∈G gHg−1 = {

g h g−1}h∈H

g∈G , da cui segue anche N ⟨{

g h g−1}h∈H g∈G

=: N, cos`ı N ⊆ N per ogni N ∈ N , cio`e N soddisfa la (3) in (8) — con N al posto di NH.

Complessivamente abbiamo trovato che N soddisfa le tre propriet`a che caratterizzano NH, e quindi in conclusione otteniamo che N = NH, q.e.d.

[3] — A partire dall’anello A , nell’insieme A3 := A×A×A consideriamo l’operazione binaria ⋆ definita — per ogni (

a, b, c) ,(

a′′, b′′, c′′)

∈ A3 — da (a, b, c)

(

a′′, b′′, c′′) := (

a+ a′′, b+ b′′, c+ ab′′+ c′′)

(9) (a) Come primo obiettivo dobbiamo dimostrare che il gruppoide (

A3; ⋆)

`

e un gruppo, cio`e: (a.1) l’operazione ⋆ `e associativa, (a.2) esiste in A3 un elemento neutro per l’operazione ⋆ , (a.3) per ogni elemento di A3, esiste in A3 un elemento inverso — rispet- to all’operazione ⋆ — di quello in esame.

(a.1) — associativit`a di ⋆ : Si tratta di fare una verifica diretta, elementare: per ogni terna di elementi (

a , b , c) , (

a, b, c) , (

a′′, b′′, c′′)

in A3 verifichiamo che valga l’identit`a

((a , b , c)

(

a, b, c))

(

a′′, b′′, c′′)

= (

a , b , c)

((

a, b, c)

(

a′′, b′′, c′′))

(10)

(8)

Ora, tramite calcolo diretto per il termine di sinistra in (10) otteniamo ((a , b , c)

(

a, b, c))

(

a′′, b′′, c′′)

= (

a + a, b + b, c + ab + c)

(

a′′, b′′, c′′)

=

= ((

a + a)

+ a′′, (

b + b)

+ b′′, (

c + a b+ c) +(

a + a)

b′′+ c′′)

=

= (

a + a + a′′, b + b+ b′′, c + c+ c′′+ a b + a b′′+ ab′′) dove nell’ultimo passaggio abbiamo sfruttato il fatto che A sia un anello, e dunque la sua somma sia associativa e commutativa, e il prodotto sia distributivo rispetto alla somma.

Analogamente, per il termine di destra in (10) il calcolo diretto ci d`a (a , b , c)

((

a, b, c)

(

a′′, b′′, c′′))

= (

a , b , c)

(

a+ a′′, b+ b′′, c+ ab′′+ c′′)

=

= ( a +(

a+ a′′) , b +(

b+ b′′)

, c + a(

b+ b′′) +(

c+ ab′′+ c′′)

=

= (

a + a + a′′, b + b+ b′′, c + c+ c′′+ a b + a b′′+ ab′′) dove di nuovo nell’ultimo passaggio abbiamo sfruttato il fatto che A sia un anello. A questo punto il confronto diretto ci mostra che le espressioni esplicite trovate per il termine di sinistra in (10) e per quello di destra coincidono, e quindi l’identit`a in (10) `e dimostrata.

(a.2) — esistenza di un elemento neutro per ⋆ : Cerchiamo un elemento (α , β , γ)∈ A3 tale che per ogni (

a , b , c)

si abbia (a , b , c)

⋆ (α , β , γ) = (

a , b , c)

, (α , β , γ) ⋆(

a , b , c)

= (

a , b , c)

(11) Esplicitando l’operazione ⋆ , dalla (9) otteniamo che le identit`a in (11) equivalgono a

(a + α , b + β , c + a β + γ)

= (

a , b , c) , (

α + a , β + b , γ + α b + c)

= (

a , b , c) che a loro volta corrispondono a due sistemi di equazioni (con incognite α, β, γ∈ A )





a + α = a b + β = b c + a β + γ = c

,





α + a = a β + b = b γ + α b + c = c

E chiaro (spero!...) che entrambi questi sistemi hanno come unica soluzione la terna` (α , β , γ) = (0 , 0 , 0) , quindi tale terna `e elemento neutro per (

A3; ⋆) . (a.3) — esistenza degli inversi: Per ogni (

a , b , c)

∈ A3 dobbiamo dimostrare che esiste in A3 un suo inverso, cio`e un altro elemento (

a, b, c)

∈ A3 — che sar`a indicato con (

a , b , c)−1

— per il quale valgano le due identit`a (a , b , c)

(

a, b, c)

= (0 , 0 , 0) , (

a, b, c)

(

a , b , c)

= (0 , 0 , 0) (12) Esplicitando l’operazione ⋆ , dalla (9) ricaviamo che le identit`a in (12) equivalgono a

(a + a, b + b, c + a b+ c)

= (0 , 0 , 0) , (

a+ a , b+ b , c+ ab + c)

= (0 , 0 , 0) che a loro volta corrispondono a due sistemi di equazioni (con incognite a, b, c ∈ A )





a + a = 0 b + b = 0 c + a b+ c = 0

,





a + a = 0 b+ b = 0 c+ ab + c = 0

(9)

per entrambi i quali `e immediato verificare che esiste una e una sola soluzione, data da (a, b, c)

=(

−a , −b , a b − c)

; tale terna `e elemento inverso di (

a , b , c) in (

A3; ⋆) . (b) Consideriamo in A3 i tre sottoinsiemi A1, A2, A3 definiti rispettivamente da

A1 :={

(a, b, c)∈ A3 b = 0 = c}

, A2 :=(

a, b, c)∈ A3 a = 0 = c} A3 :={

(a, b, c)∈ A3 a = 0 = b}

Dobbiamo dimostrare che ciascuno di questi `e un sottogruppo di (

A3; ⋆)

; a tal fine, useremo il seguente criterio: se G `e un gruppo (in notazione moltiplicativa) e S un sot- toinsieme di G , allora S `e sottogruppo di G se e soltanto se valgono le propriet`a

(I) 1G ∈ S , (II) S· S ⊆ S , (III) S−1 ⊆ S (13)

— dove la (II) significa che “S `e chiuso per il prodotto” e la (III) che “S `e chiuso per gli inversi”. Dimostriamo dunque le propriet`a in (13) per ciascuno degli S {

A1, A2, A3} . Per A1: Abbiamo gi`a visto, nel dimostrare il punto (a), che l’elemento neutro del gruppo G :=(

A3; ⋆)

`

e 1G = (0 , 0 , 0) ; `e ovvio che 1G = (0 , 0 , 0)∈ A1, cos`ı vale la (I).

Per la (II), siano (

a, 0 , 0) ,(

a′′, 0 , 0)

∈ A1 due generici elementi in A1: dalla (9) abbiamo subito (

a, 0 , 0)

(

a′′, 0 , 0)

= (

a+ a′′, 0 , 0)

∈ A1 , cos`ı la (II) `e dimostrata.

Per la (III), sia (a , 0 , 0)∈ A1 un generico elemento in A1: allora dalla dimostrazione del punto (a) sappiamo che il suo inverso `e dato da (a , 0 , 0)−1 = (−a , 0 , 0) ∈ A1 , e cos`ı anche la (III) `e dimostrata.

Per A2: Come sappiamo, l’elemento neutro di A3 `e (0 , 0 , 0) , che ovviamente appar- tiene ad A2.

Per la (II), siano (

0 , b, 0) ,(

0 , b′′, 0)

∈ A2 due qualsiasi elementi in A2: dalla (9) abbiamo subito (

0 , b, 0)

(

0 , b′′, 0)

= (

0 , b+ b′′, 0)

∈ A2 , cos`ı la (II) `e dimostrata.

Per la (III), sia (0 , b , 0)∈ A1 un generico elemento in A2: allora dalla dimostrazione del punto (a) sappiamo che il suo inverso `e dato da (0 , b , 0)−1 = (0 ,−b , 0) ∈ A2 , e cos`ı anche la (III) `e dimostrata.

Per A3: L’elemento neutro di A3 `e (0 , 0 , 0) , il quale ovviamente appartiene ad A3. Per la (II), siano (

0 , 0 , c) ,(

0 , 0 , c′′)

∈ A3 due elementi generici in A3: dalla (9) otteniamo (

0 , 0 , c)

(

0 , 0 , c′′)

= (

0 , 0 , c+ c′′)

∈ A3 , cos`ı la (II) `e dimostrata.

Per la (III), sia (0 , 0 , c )∈ A3 un generico elemento di A3: allora dalla dimostrazione del punto (a) sappiamo che il suo inverso `e dato da (0 , 0 , c )−1 = (0 , 0 ,−c ) ∈ A3 , e cos`ı in conclusione anche la (III) `e dimostrata.

(c) Dobbiamo dimostrare che il sottoinsieme A3 `e contenuto nel centro Z(

A3; ⋆) del gruppo (

A3; ⋆)

. Siccome Z( A3)

:= {

α ∈ A3 α ⋆ x = x ⋆ α ∀ α ∈ A3}

, andiamo a verificare che si ha effettivamente

( 0 , 0 , c ) ⋆ x = x ⋆ ( 0 , 0 , c ) ∀ ( 0 , 0 , c ) ∈ A3 (14) Scrivendo esplicitamente x =(

a , b , c)

il calcolo diretto tramite la formula in (9) ci d`a ( 0 , 0 , c ) ⋆ x = ( 0 , 0 , c ) ⋆(

a, b, c)

= (

a, b, c + c)

=

= (

a, b, c+ c)

= (

a, b, c)

⋆ ( 0 , 0 , c ) = x ⋆ ( 0 , 0 , c ) il che dimostra la (14), q.e.d.

(10)

[4] — A partire dall’anello commutativo unitario A , consideriamo in A(2) := A× A le due operazioni + e · date — per ogni (

a, α) ,(

a′′, α′′)

∈ A(2) — da (a, α)

+(

a′′, α′′) := (

a+ a′′, α+ α′′)

, (

a, α)

·(

a′′, α′′) := (

aa′′, aα′′+ a′′α) (a) Per cominciare dimostriamo che (

A(2); + , ·)

`

e un anello commutativo unitario;

questo significa che (a.1) (

A(2); +)

`e un gruppo abeliano (=commutativo);

(a.2) (

A(2); ·)

`

e un monoide commutativo;

(a.3) l’operazione + `e distributiva (a destra e sinistra) rispetto all’operazione · . Per la parte (a.1), possiamo dire che (

A(2); +)

`

e un gruppo perch´e, per definizione, `e il gruppoide prodotto diretto di due copie del gruppoide (

A ; +)

, che per parte sua `e un gruppo abeliano — e il prodotto di due gruppi abeliani `e (sempre) anch’esso un gruppo abeliano. Per dimostrarlo esplicitamente in dettaglio, verifichiamo che:

— L’operazione + `e associativa: Infatti, per (a , α) ,( a, α)

,(

a′′, α′′)

∈ A(2) si ha (

(a , α)+(

a, α)) +(

a′′, α′′)

=(

a+a, α+α) +(

a′′, α′′)

=((

a+a) +a′′,(

α+α) ′′)

=

=( a+(

a+a′′) , α +(

α′′))

= (a , α)+(

a+a′′, α′′)

= (a , α)+((

a, α) +(

a′′, α′′)) dunque

(

(a , α) +(

a, α)) +(

a′′, α′′)

= (a , α) + ((

a, α) +(

a′′, α′′))

, che significa appunto che l’operazione “ + ” `e associativa, q.e.d.

— Esiste in A(2) un elemento neutro per l’operazione + : Infatti, per trovare un tale elemento neutro osserviamo che esso sarebbe un (a0, α0)∈ A(2) tale che

(a , α) + (a0, α0) = (a , α) e (a0, α0) + (a , α) = (a , α) (15) per ogni (a , α) ∈ A(2). Dalla formula esplicita per la somma, le condizioni in (15) diventano (a + a0, α + α0) = (a , α) e (a0 + a , α0 + α) = (a , α) , che a loro volta equivalgono alle quattro equazioni (nelle incognite a0, α0 ∈ A )

a + a0 = a , α + α0 = α , a0+ a = a , α0+ α = α

le quali ammettono l’unica soluzione (a0, α0) = (0 , 0) . In conclusione esiste un elemento neutro in (

A ; +)

, dato da (0 , 0) .

— Ogni elemento in A(2) ha un “inverso” rispetto all’operazione + : Infatti, per ogni (a , α)∈ A(2) un tale inverso (meglio, un “opposto”) sarebbe un (

a, α)

∈ A(2) tale che (a , α) +(

a, α)

= (0 , 0) e (

a, α)

+ (a , α) = (0 , 0) ; queste due condizioni esplicita- mente significano (

a + a, α + α)

= (0 , 0) e (

a+ a , α+ α)

= (0 , 0) , che equivalgono alle quattro equazioni (nelle due incognite a, α ∈ A )

a + a = 0 , α + α = 0 , a + a = 0 , α+ α = 0 e queste ultime ammettono una e una sola soluzione (

a, α)

= (−a , −α) : quest’ultima

`e dunque l’inverso cercato di (a , α) in A(2), q.e.d.

— L’operazione + `e commutativa: Infatti, per ogni ( a, α)

,(

a′′, α′′)

∈ A(2) diretta- mente dalla definizione della somma in A(2) otteniamo

(a, α) +(

a′′, α′′) := (

a+ a′′, α+ α′′)

= (

a′′+ a, α′′+ α)

=: (

a′′, α′′) +(

a, α)

(11)

— per via del fatto che la somma in A `e commutativa! — il che ci dice esattamente che la somma in A(2) `e commutativa, q.e.d.

Per la parte (a.2), dobbiamo dimostrare che:

— L’operazione · `e associativa: Infatti, per (a , α) ,( a, α)

,(

a′′, α′′)

∈ A(2) si ha (

(a , α)·(

a, α))

·(

a′′, α′′)

= (

a a, a α + aα)

·(

a′′, α′′)

=

= ((

a a) a′′,(

a a)

α′′+ a′′(

a α+ aα))

= (

a aa′′, a aα′′+ a′′a α+ a′′aα)

— tenendo conto che A `e un anello (quindi somma e prodotto sono associativi in A , e la somma `e distributiva rispetto al prodotto — e similmente abbiamo

(a , α)·((

a, α)

·(

a′′, α′′))

= (a , α)·(

aa′′, aα′′+ a′′α)

=

= (

a( aa′′)

, a(

aα′′+ a′′α) +(

aa′′) α

)

= (

a aa′′, a aα′′+ a a′′α+ aa′′α) dove — tenendo conto che a a′′= a′′a e aa′′ = a′′a perch´e A `e anello commutativo — la coppia ottenuta alla fine `e la stessa ottenuta nel calcolo precedente. Cos`ı abbiamo trovato che

(

(a , α)·(

a, α))

·(

a′′, α′′)

= (a , α)·((

a, α)

·(

a′′, α′′))

, che significa appunto che l’operazione “· ” `e associativa, q.e.d.

— Esiste in A(2) un elemento neutro per l’operazione · : Infatti, per trovare un tale elemento neutro osserviamo che esso sarebbe un (a1, α1)∈ A(2) tale che

(a , α)· (a1, α1) = (a , α) e (a1, α1)· (a , α) = (a , α) (16) per ogni (a , α) ∈ A(2). Dalla formula esplicita per il prodotto, le condizioni in (16) diventano (a a1, a α1+ a1α) = (a , α) e (a1a , a1α + a α1) = (a , α) , che a loro volta equivalgono alle quattro equazioni (nelle due incognite a1, α1 ∈ A )

a a1 = a , a α1+ a1α = α , a1a = a , a1α + a α1 = α

le quali ammettono l’unica soluzione (a1, α1) = (1 , 0) . In conclusione esiste un elemento neutro in (

A ; ·)

, dato da (1 , 0) .

— L’operazione · `e commutativa: Infatti, per ( a, α)

,(

a′′, α′′)

∈ A(2) si ha (a, α)

·(

a′′, α′′) := (

aa′′, aα′′+ a′′α)

= (

a′′a, a′′α+ aα′′)

=: (

a′′, α′′)

·( a, α)

— sfruttando il fatto che somma e prodotto in A sono commutativi! — il che significa esattamente che il prodotto in A(2) `e commutativo, q.e.d.

Per la parte (a.3), ci basta dimostrare la distributivit`a (della somma rispetto al prodotto) da una parte sola, perch´e abbiamo gi`a visto che il prodotto `e commutativo, quindi la sua distributivit`a a destra (rispettivamente a sinistra) implica anche quella a sinistra (rispettivamente a destra). Procediamo dunque a dimostrare la distributivit`a a destra. Il calcolo diretto ci d`a

(a , α)·((

a, α) +(

a′′, α′′))

= (a , α)·(

a+ a′′, α+ α′′)

=

= (

a(

a+ a′′) , a(

α+ α′′) +(

a+ a′′) α

)

= (

a a+ a a′′, a α+ a α′′+ aα + a′′α)

=

=(

a a+ a a′′, a α+ aα + a α′′+ a′′α)

=((

a a) +(

a a′′) , (

a α+ aα) +(

a α′′+ a′′α))

=

= (

a a, a α+ aα) +(

a a′′, a α′′+ a′′α)

= (a , α)·(

a, α)

+ (a , α)·(

a′′, α′′)

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