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Positron Emission Tomography

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Academic year: 2021

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(1)

Positron Emission Tomography

La PET, come le altre metodiche di imaging nucleari fornisce mappe di radioisotopi all ’ interno di pazienti.

La tecnica usa emettitori di positroni, i quali hanno inizialmente un’energia dell’ordine dei MeV, che cedono gradualmente

interagendo con i tessuti, fin quando, data la grande densità di e- nel corpo del paziente,

subiscono l’annichilazione collidendo con gli

elettroni e generando 2 γ. Tipicamente l’evento di annichilazione ha luogo a non più di 5 mm di

distanza dal punto di creazione del positrone

iniziale. Per la conservazione dell’ impulso e dell’

energia, i γ sono collineari e di energia pari a

511keV (la massa di e+ ed e-).

(2)

I due fotoni sono emessi nello stesso istante, quindi la

rivelazione di 2 fotoni in coincidenza in rivelatori diversi posti attorno al paziente, permette di individuare una LOR = Line Of Response lungo la quale si trovava il positrone iniziale o la linea lungo cui l’evento viene retroproiettato in fase di

ricostruzione -

La coincidenza temporale deve essere entro

Dt<10ns. La dimensione del paziente da’ il minimo DT applicabile

Acquisendo un numero molto grande di eventi in coincidenza, si ottengono le immagini diagnostiche dei distretti di

interesse.

(3)

Positron Emitting Isotopes

Isotope Half-Life Production Carbon-11 20.5 min

14

N(p,α)

11

C Nitrogen-13 10.0 min

16

O(p,α)

13

N Oxygen-15 2.1 min

14

N(d,n)

15

O Fluorine-18 110 min

18

O(p,n)

18

F (F

-

)

20

Ne(d,α)

18

F (F

2

)

Gallium-68 68 min Daughter of Ge-68 (271days) Rubidium-82 1.27 min Daughter of Sr-82 (25days)

•  Small elements (C,N,O,F) allow real biochemistry:

compatible with human metabolism

•  Short half-lives make tracer production an integral part of PET

 Tracer  ex:

18

F FDG (

18

F labeled fluorodeoxyglucose )

(4)

Attivita’ del paziente..

n  Quanta dose viene somministrata al paziente?

Le attivita’ sono abbastanza simili per PET e

SPECT

(5)

IL TOMOGRAFO PET

In PET devono essere rivelati in coincidenza fotoni di 511keV. Questo richiede specifiche caratteristiche per i rivelatori: essi devono essere costituiti da materiali di alta densità (per avere buona efficienza) e con breve tempo di risposta, per permettere strette finestre temporali di coincidenza.

à cristalli scintillatori

Cristallo

Intensità relativa di emissione luminosa

Tempo di emissione

(ns)

Densità (g/cm

3

)

Efficienza di 25 mm spessore

% a 511 keV

Risoluzione energetica

% a 511keV

NaI BGO LSO

100 15 50-75

230 300 40

3.7 7.1 7.4

58 91 89

10 23 19

I primi tomografi usavano lo NaI, ma questo è poco efficiente all ’ energia dei fotoni in gioco ed è igroscopico.

Il BGO è il materiale attualmente più usato: ha scarsa emissione di luce ma buona efficienza.

L ’ LSO è il cristallo più promettente, sia per luminosità ed efficienza, sia soprattutto

per la rapidità di emissione di luce. E ’ però di complicata produzione industriale e

presenta un fondo di radioattività intrinseca.

(6)

Detector Requirements

Goal Requirement

High Spatial Resolution Small Detector Elements High Photofraction

High Sensitivity High Stopping Power

Low Scatter Fraction Good Energy Resolution Low Randoms Good Timing Resolution Low Deadtime Fast Event Handling

(High Livetime) Small Channel Size Limited Multiplexing

Low Cost None of the Above

(7)

BGO NaI(Tl) GSO LSO

µ(cm

-1

) 0.95 0.37 0.67 0.89

Photofraction ~40% ~15% ~35% ~30%

Light Output 20-25 100 35 75

Decay Constant 300 230 65 50

Radioactive NO NO NO YES

Melting Point 1050 - >2000 >2000

Furnace Platinum Iridium Iridium

Cost $10/cc $5/cc $20/cc >$25/cc

Detector Materials

STO P PHO TON S

Many new crystals from IEEE 2003…

(8)

I cristalli scintillatori sono disposti in cerchi attorno al paziente. Ognuno ha

forma parallelepipeda, con dimensioni trasversali di circa 4mm e assiali da 4 a 8mm.

Lo spessore è di circa 3cm. Essi sono raggruppati in blocchi, per esempio di 8x8 cristalli; ciascun blocco di rivelatori viene letto da 4 fototubi.

I blocchi sono a loro volta organizzati in anelli posti nel gantry attorno al paziente.

I tomografi di ultima generazione hanno più anelli contigui che permettono

l’acquisizione di estesi campi di vista assiali.

(9)

1-to-1 Coupling

Excellent livetime characteristics, but

expensive, and limited in size to smallest available PMT (~1cm2).

Block Detector

Individual crystals “pipe”

light to detectors.

More complex, but required with low light output--BGO.

Anger Camera

Light from scintillator is distributed among several PMT’s; measured distribution determines location.

Poor livetime, but can have good resolution with enough light output--NaI(Tl).

Detector Assemblies

(10)

Dept. of Nuclear Medicine & Molecular Imaging, University Medical Center Groningen, The Netherlands

datum

. . . producing a unique

combination of signals in the four

photomultiplier tubes (PMTs).

Patented light guides channel

the scintillation

light . . .

(11)

2D: Con setti

Tecniche di acquisizione 2D e 3D

Nei tomografi 2D tra i singoli anelli di rivelatori ci sono setti di tungsteno o piombo che definiscono il piano di acquisizione.

E ’ in questo caso possibile avere coincidenze tra fotoni che colpiscono lo stesso anello di rivelatori o al massimo anelli contigui (sono pochi angolati e passano tra i setti).

L’efficienza della tecnica 2D è ridotta ma consente l’acquisizione di immagini con un buon rapporto segnale/rumore.

à Tempi di acquisizione lunghi ma algoritmi di ricostruzione

relativamente Semplici.

(12)

Nell ’ acquisizione 2D si rivelano eventi simultaneamente su 2N-1 piani, dove N è il numero di anelli di rivelatori disponibili.

Esempio: con 3 anelli di rivelatori si acquisiscono 5 piani

L ’ efficienza dei singoli rivelatori è diversa in senso assiale e trasversale:

Lungo la direzione assiale l ’ efficienza

geometrica è limitata dai setti che riducono il campo di vista.

Trasversalmente ogni rivelatore è sensibile a

numerose LOR, relative alle coincidenze con

vari rivelatori contrapposti ed ha quindi una

risposta a fan beam

(13)

PET 3D: risposta a fan beam nelle direzioni assiali e

trasversali.

Nei tomografi con modalità di acquisizione 3D i setti possono essere retratti -> di coincidenze provenienti da anelli distanti.

Maggiore efficienza, con brevi tempi di indagine, ma maggiore sensibilità alla radiazione diffusa (background).

PET 3D: senza setti

(14)

LIMITI ALLA RISOLUZIONE SPAZIALE IN PET

In PET estono dei limiti alla risoluzione spaziale raggiunbile imposti non solo dalle caratteristiche dell’apparato di rivelazione, ma anche dalla fisica del processo di annichilazione studiato.

Per quanto riguarda il tomografo, un limite è dato dalle dimensioni dei singoli rivelatori. Non essendo essi puntiformi, non definiscono univocamente una linea di sito, ma piuttosto un volume.

Inoltre, l’efficienza dei singoli rivelatori varia al variare

della direzione effettiva di provenienza del fotone, offrendo spessori di attenuazione diversi.

Il contributo alla risoluzione spaziale dato dalle dimensioni finite dei rivelatori è FWHM

D

= W

D

/2 dove W

D

è la dimesione transassiale dei rivelatori.

Questo dà un contributo di 2-4mm.

(15)

La risoluzione spaziale dei

tomografi PET è migliore al centro e peggiora con l’avvicinarsi

della sorgente ai rivelatori.

Risoluzione spaziale

(16)

Il primo è dovuto alla non perfetta collinearità dei fotoni emessi. Essi

sarebbero davvero a 180° se l ’ annichilazione di e

+

e

-

avvenisse a riposo, cioè con le particelle ferme.

In realtà il positrone, essendo emesso dal radioisotopo con una certa energia, non si ferma completamente prima di annichilarsi. Anche l’elettrone non e’

fermo nell’orbita atomica, quindi, per la conservazione dell’impulso, i fotoni non possono essere collineari.

Energia massima positrone

keV

18

F 635

11

C 960

15

O 1720

13

N 1119

Limiti fisici alla risoluzione spaziale

(17)

La non collinearità dei fotoni si traduce in un errore nella

ricostruzione delle linee di sito. Queste si discosteranno da quella reale in maniera variabile. Lo sparpagliamento può essere

descritto da una funzione di tipo

Gaussiano, la cui larghezza a mezza altezza è il contributo alla risoluzione spaziale dovuto alla non collinearità.

Vale la relazione: FWHM

N

= 0.0022d dove d è il diametro dello scanner (distanza tra rivelatori contrapposti) in mm

Essendo d variabile tra 700mm e 900mm per i vari modelli di PET, il contributo alla risoluzione è di circa 1.5mm-2.0mm.

Risoluzione e acollinearita’

(18)

Isotope Emax RangeMax Range Medio 11C 0,961 3,9 1,1

13N 1,19 5,1 1,5

15O 1,723 8 2,5

18F 0,635 2,4 0,6 68Ga 1,899 8,9 2,9 82Rb 3,35 17 5,9

Limiti risoluzione spaziale: e + range

Il positrone non si annichila nello stesso punto dove viene emesso ma dopo un certo range

Il range del positrone varia al variare della energia di emissione e dello Z del materiale nel quale è immerso.

Lo fluttuazione del range provoca una FWHM

P

di circa 0.1-0.5 mm

(19)

L ’ effetto globale dato dai fenomeni descritti è dato da:

P N

D

FWHM FWHM

FWHM

FWHM =

2

+

2

+

2

Se si considerano anche errori introdotti in fase di ricostruzione ed

effetti associati alle prestazioni dei rivelatori, la risoluzione spaziale in PET è data da:

P N

D

R

FWHM

B

FWHM FWHM FWHM

K

FWHM =

2

+

2

+

2

+

2

ed è di circa 2.5mm. La risoluzione spaziale in PET non può essere migliore di questo valore a causa della natura del processo di annichilazione e delle dimensioni finite dei rivelatori.

e vale circa 5mm nei moderni tomografi.

(20)

PET : Selezione eventi

•  Quando un fotone colpisce un qualsiasi rivelatore, viene registrata in una memoria temporanea l’ampiezza dell’ impulso, il tempo di arrivo e la posizione del rivelatore.

•  Il tomografo controlla poi se nella finestra temporale prefissata, (circa 10ns) arriva un altro fotone in un arco di rivelatori

contrapposti a quello che aveva segnalato il primo fotone. Vengono registrate anche in questo caso ampiezza, tempo e posizione.

•  Se c ’ è coincidenza temporale (entro la finestra) le ampiezze corrispondenti ai 2 segnali vengono sommate.

•  Il segnale somma viene inviato ad un discriminatore che verifica se l ’ altezza del segnale è compatibile con energie dei fotoni di 1.022 MeV entro una finestra di tolleranza.

•  Se anche l’analisi energetica viene superata, i dati relativi all’evento vengono conservati in memoria per la successiva ricostruzione

dell’immagine, altrimenti non sono memorizzati.

(21)

Componenti della risposta

Fra gli eventi che hanno superato l’analisi temporale ed energetica, ci sono 3 componenti:

veri (TRUE)

casuali (RANDOM) Compton (SCATTER)

Gli eventi veri corrispondono alla rivelazione dei 2 fotoni provenienti dallo

stesso evento di annichilazione (il vero segnale PET)

(22)

Gli eventi casuali sono relativi alla rivelazione

di due fotoni scorrelati (provenienti da 2 eventi di annichilazione distinti).

La finestra temporale di accettazione delle coincidenze è regolata in maniera tale da consentire la rivelazione della maggiore quantità di segnale luminoso possibile

(l’emissione di luce dal rivelatore non è pronta ma avviene dopo una certa costante di tempo).

La frequenza di coincidenze casuali dipende

dall ’ attività e quindi dalle frequenze di conteggio dei rivelatori 1 e 2 che registrano gli eventi:

R C =2·τ·R R 2 τ è la costante di tempo degli

scintillatori usati.

(23)

La correzione per gli eventi casuali viene effettuata con il metodo della finestra ritardata.

Si controlla la frequenza delle coincidenze che si ottengono ritardando di circa 100 ns uno dei 2 fotoni, cioè si mettono in relazione eventi che non possono essere veri, appartenendo a finestre temporali molto diverse.

Il numero di coincidenze casuali cosi’ misurate può essere sottratto al numero di eventi rivelati in una finestra di coincidenza pronta.

R1 Ritardo R2

100ns Circuito di

coincidenza

La misura della frequenza di random viene effettuata in fase di CQ per

varie attività e poi usata per la ricostruzione delle immagini.

(24)

Eventi in cui uno o entrambi dei fotoni prodotti nella disintegrazione abbiano subito una diffusione a piccolo angolo sono indistinguibili dagli eventi veri e portano ad un errore nella ricostruzione della linea di sito.

Le macchine 3D risentono fortemente della

contaminazione dei dati da parte delle coincidenze di scatter.

I fattori di correzione per lo scatter vengono misurati in acquisizioni

con opportuni fantocci e poi applicati nelle normali procedure di analisi

e ricostruzione delle immagini diagnostiche.

(25)

[MeV]

ENaI1

0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8

[MeV] NaI2E

0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8

EvsE

Entries 371675 Mean x 0.378 Mean y 0.387 RMS x 0.1699 RMS y 0.1713

EvsE

Entries 371675 Mean x 0.378 Mean y 0.387 RMS x 0.1699 RMS y 0.1713

NaI 1 Energy Vs. NaI 2 Energy

(26)

ATTENUAZIONE E CORREZIONE

Per la rivelazione di una coincidenza, occorre che entrambi i fotoni fuoriescano dal paziente.

La probabilità che entrambi non siano assorbiti dipende dalle dimensioni del paziente lungo la linea di sito P=e

-µd

.

Al variare della linea di sito, varieranno le dimensioni del paziente e i coefficienti di attenuazione, dunque la probabilità P.

La correzione per l ’ attenuazione viene effettuata tramite esami in

TRASMISSIONE (in contrapposizione con cio ’ che avviene normalmente negli esami di medicina nucleare, in cui il radioisotopo sta dentro il

paziente e gli esami sono in EMISSIONE).

N.B. La correzione per l ’ attenuazione deve essere effettuata in base a

dati relativi a ogni singolo paziente

(27)

In pratica, prima dell ’ esame in emissione, si fa ruotare attorno al paziente una sorgente di

68

Ge (emette positroni T1/2=288giorni) o di

137

Cs (emette fotoni di 661keV T1/2=30anni) che di fatto permette una tomografia del paziente dando informazioni sulle sue dimensioni e sui coefficienti di attenuazione medi lungo tutte le linee di sito.

La soluzione tecnologica più innovativa per la correzione per l ’ attenuazione

(e non solo) è rappresentata dai sistemi integrati PET-TC. Con queste macchine si fa un esame TC prima della PET, ottenendo le informazioni necessarie a

correggere per l ’ attenuazione

(28)

La PET-CT permette inoltre la fusione delle immagini morfologiche e

funzionali fornendo immagini diagnostiche di elevata significatività.

(29)

Going further: in-beam TOF-PET

•! Improvement in the S/B ratio

•! Better accuracy with less

statistic

•! Easier events reconstruction

•! O(200ps) time resolution on 511 keV ! needed

Improving the reconstruction and reducing background

using the time difference between the Time Of Flights of

the 2 collinear !"

(30)

Uses of PET

•  Brain

•  Cardiac

•  Oncology

(31)
(32)
(33)
(34)
(35)

Uses of PET

•   Brain

•   Cardiac

•   Oncology

(36)

Cancers evaluated with PET

•  Lung

•  Lymphoma

•  Melanoma

•  Colorectal

•  Breast

•  Esophagus

•  Head and Neck

(37)

Also

•  Thyroid carcinoma: Approved for history of only 1 type of thyroid carcinoma

(Follicular) with negative I-131 scan and rising tumor markers

•  GU malignancies (Renal, Prostate, Cervical and Ovarian)

•  Under review for sarcomas

•  Outpatient procedure

(38)

F-18 FDG

•  Tumors – increased # glucose transporters - energy source

•  F-18 FDG: interact with glucose receptors

•  Phosphorylated inside cell: F-18 FDG 6P

– Blocked from further metabolism and trapped

in cell

(39)

PET Image Quantification

•  SUV: Standard Uptake Value

– Based on ROI radioactivity/administered

activity/body weight

(40)

Physiologic uptake or accumulation

•  Brain

•  Salivary glands

•  Pharynx, larynx

•  Liver, Spleen, Bone marrow

•  Heart

•  GI, including colon

•  Renal excretion, ureters, bladder

(41)

Normal

(42)

Normal

•  Brain

•  Heart

•  Liver

•  Bowl

•  Urinary system

•  Bone marrow

(43)

Normal

(44)

Normal

(45)

Lung Carcinoma

(46)

Lung Carcinoma

(47)

Breast carcinoma

(48)

Breast carcinoma

(49)

Breast carcinoma

(50)

Lymphoma

(51)

Lymphoma

(52)

Lymphoma

(53)

Lymphoma

(54)

Lymphoma

(55)

Rectal carcinoma

(56)

Rectal carcinoma

(57)

Rectal carcinoma

(58)

Rectal carcinoma

(59)

Rectal carcinoma

(60)

Diffuse Metastatic disease

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