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View of Laura Farroni (2019). L’arte del disegno a Palazzo Spada. L’Astrolabium Catoptrico-Gnomonicum di Emmanuel Maignan. Roma: De Luca editori d’arte

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ISSN 2533-2899 https://doi.org/10.26375/disegno.6.2020.22

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Laura Farroni

L’arte del disegno a Palazzo Spada. L’Astrolabium

Catoptrico-Gnomonicum di Emmanuel Maignan

De Luca editori d’arte, Roma 2019

pp. 143

ISBN 978-88-6557-410-2

Il libro di Laura Farroni dal titolo L’arte del disegno a Palazzo Spada. L’Astrola- bium Catoptrico-Gnomonicum di Emma- nuel Maignan, con i contributi di Maria Luisa Toscano, Matteo Flavio Mancini e Giulia Tarei è uno studio promosso dal Consiglio di Stato, che ha sede nel palazzo Spada di Roma, alla cui cono- scenza e valorizzazione il testo è de- dicato. Come già evidente nel titolo, l’oggetto della ricerca non è limitato alla sola architettura di questo prezio- so edificio romano del XVI secolo ma approfondisce lo studio di una delle sue sale più preziose, la lunga galleria voltata a botte, situata al piano nobile, le cui superfici ospitano all’intradosso uno degli strumenti più complessi e raffinati prodotti dal sapere scientifico dell’epoca, il maestoso orologio solare catottrico che misura il tempo vero del Sole mediante il posizionamento di una piccola ellisse luminosa prodotta dalla riflessione dei raggi solari incidenti uno specchietto opportunamente po- sizionato in prossimità di una finestra della sala. Progettato da Padre Emma- nuel Maignan ed eseguito da Giovan Battista Magni nel 1644, l’Astrolabium è un’opera fortemente voluta dal Car- dinale Bernardino Spada nel proprio palazzo come opera rappresentativa della cultura scientifica raggiunta nel XVII secolo.

L’autrice stabilisce fin dall’inizio il taglio metodologico e l’ambito di- sciplinare nel quale si muoverà la trattazione, ovvero quello della rap-

presentazione, declinata secondo le sue molteplici peculiarità di disciplina artistica e scientifica, ma soprattutto chiave di lettura indispensabile di un inestimabile bene del nostro patri- monio culturale. Fin dalle prime pa- gine si evidenzia come l’Astrolabium, ma più in generale la disciplina gno- monica, siano da riportarsi in seno alle conoscenze del disegno e della geometria, che rendeva misurabile sulla terra ciò che appariva incom- mensurabile in cielo. La gnomonica necessita ancora oggi di essere riletta mediante le discipline delle sue ra- dici originarie, dopo circa due secoli di specialismi e/o astrattismi analiti- co-matematici che ne hanno deter- minato una progressiva dispersione.

Il disegno e la geometria rivendicano dunque il loro ruolo di strumenti ne- cessari e indispensabili per interpre- tare e coordinare le numerose valen- ze provenienti dai diversi campi del sapere che convergono nella proget- tazione e nella realizzazione di uno strumento scientifico, ma di elevatis- simo valore artistico, come l’Astrola- bium, opera rappresentativa del le- game tra arte e scienza nella cultura secentesca. L’autrice denota inoltre una metodologia d’indagine del tutto immersa nelle discipline del settore scientifico del Disegno, avvalendosi di rilievi moderni integrati dello stato di fatto, analisi compositiva dell’imma- gine, studio degli strumenti di rilievo antichi e di quelli prospettici utilizzati

Recensioni

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per la costruzione del reticolo delle linee del quadrante solare catottrico, oltre che della modellazione solida per la simulazione e la verifica tri- dimensionale dei processi proiettivi descritti dallo stesso Padre Maignan nel trattato Perspectiva Horaria sive de Horographia gnomonica tum the- oretica, tum practica libri quatuor, ri- percorrendo a ritroso il processo di costruzione dalle prime fasi ideative fino al processo costruttivo, con una particolare attenzione alle strumen- tazioni utilizzate per la trasposizione delle geometrie di progetto lungo le vaste superfici voltate, supportata an- che dalla sperimentazione didattica condotta con gli studenti del corso di Macchine matematiche, che ne han- no testato l’effettivo funzionamento.

Il volume affronta inoltre lo studio dell’edificio storico, dalla fondazione alle trasformazioni subite grazie alla committenza del Cardinale Bernar- dino Spada che, a partire dal 1632 che si avvalse della collaborazione di Francesco Borromini e del padre minimo Emmanuel Maignan. Di una cospicua parte del palazzo il volume mostra le nuvole di punti e gli ela- borati grafici ottenuti da un appro- fondito rilievo integrato, che mirano a leggere l’edificio come il risultato tangibile di un atto speculativo che potesse verificare, e mettere in mo- stra, le relazioni delle teorie prospet- tiche e delle scienze astronomiche applicate all’architettura. I criteri distributivi degli ambienti vengono così riletti secondo le ragioni di un progetto che intendeva far diventa- re palazzo Spada il luogo dell’appli- cazione di quei saperi che la chiesa stava acquisendo e sviluppando con la sua attiva partecipazione al dibatti- to culturale del tempo, caratterizzato dalla «esaltazione della matemati-

ca per arrivare alla meraviglia, studio dei modi dell’osservare, del guardare […]» [p. 24]. Il palazzo assume in que- gli anni una configurazione articolata in un gioco di continui rimandi visivi tra gli spazi interni ed esterni. Coni visivi e sfori prospettici, architettu- re dipinte e prospettive illusorie: di queste ultime vengono proposte al- cune restituzioni prospettiche e mo- dellazioni tridimensionali degli spazi virtuali dipinti nelle quadrature della Sala grande. Il rilievo integrato del palazzo permette inoltre all’autrice di procedere a un confronto tra lo sta- to di fatto e i dati esposti da Maignan nel suo trattato, allo scopo di verifi- care quanto di teorico affermato nei metodi geometrici per la determina- zione degli allineamenti astronomici e quanto poi realizzato. Il secondo capitolo, di Maria Luisa Toscano, ha lo scopo di inquadrare le compe- tenze geometriche e astronomiche del Padre minimo Emmanuel Mai- gnan, stimato matematico francese, già autore di un astrolabio catottrico nel Convento romani di Trinità dei Monti, all’interno del più vasto pa- norama scientifico del seicento che ereditava dal secolo precedente una delle rivoluzioni scientifiche di mag- giore portata storica, nell’innovativo approccio di studio e di interpreta- zione dei fenomeni naturali secondo il sistema cosmologico eliocentrico, introdotto solo pochi decenni pri- ma dagli studi di Niccolò Copernico, Tico Brahe e Galileo Galilei. Il capito- lo quarto, a opera di Matteo Flavio Mancini, approfondisce la geometria delle tecniche di tracciamento pitto- rico in relazione alla morfologia del supporto murario voltato attraverso l’analisi dei processi descritti nei mag- giori trattati di prospettiva del XVI e XVII secolo, per poi affrontare, sup-

portato dalla grafica di modelli tridi- mensionali specifici, l’interpretazione scientifica dei reticoli di curve rilevati nell’Astrolabium di palazzo Spada, in- dividuati ciascuno come rappresenta- zione gnomonica di un preciso feno- meno astronomico. Il quinto capitolo, scritto da Giulia Tarei, si propone di analizzare la geometria dei tracciati e la loro genesi proiettiva in quanto Maignan indica il processo costrutti- vo, ma non il disegno di progetto di partenza, come afferma la stessa au- trice. Riportando ciascun reticolo di curve al fascio di piani passante per il centro gnomonico dell’intero siste- ma, ovvero il centro dello specchiet- to che riflette i raggi solari, vengono così evidenziati i processi geometri- co-proiettivi e le relazioni tra le cur- ve dipinte sulla volta e la loro proie- zione sul piano orizzontale. Il volume, trattando di una materia strettamen- te legata all’astronomia di posizione, si correda al termine di un glossario e di alcune illustrazioni utili per la spie- gazione dei numerosi termini specia- listici incontrati dal lettore durante la trattazione. Il libro si conclude con la postfazione di Agostino De Rosa, che coinvolge il lettore nell’approfondita analisi interpretativa della tavola che, nel già citato trattato di Maignan, ac- compagna la Propositio LIV. L’immagi- ne presenta una prospettiva interna alla galleria dell’orologio solare ca- tottrico di palazzo Spada nella quale sono raffigurati quattro personaggi intenti a osservare il reticolo di curve dipinto lungo la superficie della volta a botte. Attraverso i caratteri distinti- vi delle fisionomie e i dettagli dell’ab- bigliamento, De Rosa formula la sua ipotesi sull’identità dei quattro osser- vatori, riconoscendo in essi i princi- pali attori di questo ambizioso pro- getto che mette in relazione il cielo

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Autore

Alessandra Pagliano, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, pagliano@unina.it

con la terra mediante la geometria, di cui si preferisce lasciare la scoperta al lettore. In appendice alcune brevi pagine sui percorsi sperimentali tra didattica e ricerca intrapresi dall’au-

trice nell’approfondimento del caso studio del palazzo Spada con stu- denti e laureandi di cui si riassumo- no gli esiti e un racconto degli eventi e delle iniziative per la conoscenza

dell’Astrolabio condotte dagli autori del volume in occasione della Notte europea dei ricercatori 2018.

Alessandra Pagliano

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