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OTTOBRE 2014 57

Moderna stalla per vacche da latte:

in evidenza il tetto a due falde ad elevata pendenza, gli sporti di copertura e l’assenza di tamponamenti issi

L’

ambiente d’allevamento – deinito come l’insieme dei fattori esterni che possono interagire con l’animale, in- luenzandone l’aspetto psico-isico, il metabolismo, il comportamento e la produzio- ne – è di grande rilevanza per il benessere e per la salute degli animali ed è il principale tema su cui concentrano l’attenzione le norme euro- pee sull’animal welfare. Dal benessere dipende anche la produttività degli animali e, di conse- guenza, il risultato economico dell’azienda.

Secondo l’autorevole parere dell’Efsa (2009), i rischi per la salute e il benessere dei bovini possono fare riferimento alle seguenti aree: pro- blemi riproduttivi e metabolici, problemi rela- tivi alla mammella, agli arti e di locomozione.

E inine problemi comportamentali o legati a paura e dolore.

Per prevenire queste diicoltà all’interno dell’al- levamento è necessario ribaltare la visione dei- nendo i bisogni (needs) del bovino; quelli più

rilevanti, indicati nel Rapporto scientiico Efsa 1143/2009, sono: fare esercizio, mangiare, bere, riposare e dormire; esplorare l’ambiente e avere appropriate interazioni sociali; avere nor- mali comportamenti di cura del corpo e di eva- cuazione (feci e urine); respirare aria di buona qualità; avere un appropriato ambiente termico (temperatura, umidità, ventosità); minimizzare il rischio di malattie ed evitare agenti chimici o biologici dannosi; evitare dolore, lesioni ed esperienze negative (paura).

Numerosi sono i fattori che possono inluenza- re il livello di benessere degli animali allevati e, di conseguenza, la loro capacità produttiva. Fra quelli aferenti alla stalla, si possono distinguere due macroaree: ediicio e controllo ambientale;

stabulazione e arredo interno/esterno.

Nel primo gruppo si devono certamente ricor- dare la forma e le caratteristiche del tetto, il tipo di tamponamenti perimetrali, l’orientamento, la ventilazione, il rafrescamento, mentre al

Benessere e produttività:

le strutture per l’allevamento

PAOLO ROSSI Crpa spa, Reggio Emilia

Crpa

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INSERTO BOVINE DA LATTE

secondo gruppo appartengono la forma di sta- bulazione, la distribuzione interna delle diverse aree funzionali (layout), le caratteristiche di zona di riposo, di alimentazione, le aree di esercizio e di mungitura, i pavimenti, le attrezzature, le mangiatoie e gli impianti di abbeverata.

Di seguito vengono illustrati alcuni importanti aspetti relativi alla prima macroarea.

L’ediicio

La stalla libera moderna deve essere molto aper- ta, perché solo in questo modo si possono ga- rantire quelle ampie superici di ventilazione ne- cessarie nei periodi più critici dell’anno (estate).

Quindi, le strutture portanti da preferirsi sono quelle a telaio, cioè con pilastri e travi, che non pongono vincoli per le aperture di ventilazione e permettono l’utilizzo di tamponamenti perime- trali più economici.

L’ediicio dovrebbe avere un’altezza in gronda compresa fra 3,5 e 4,5 m, perché così si miglio-

rano le condizioni ambientali durante la stagio- ne calda e si risparmia nei costi di costruzione.

Un’altezza eccessiva, infatti, può comportare l’ingresso del calore estivo nelle aree di stabula- zione, con situazioni deleterie dal punto di vista del benessere; inoltre, ci può essere incompati- bilità con le disposizioni dei regolamenti edili- zi comunali relative alle altezze massime degli ediici.

L’elemento più rilevante dell’ediicio è sicura- mente il tetto che ha la funzione di proteggere gli animali, gli alimenti, gli impianti e le attrez- zature dagli agenti atmosferici. Se ben realizza- to, permette condizioni microclimatiche inter- ne il più possibile vicine a quelle ottimali per gli animali. Il tetto della stalla dovrebbe essere preferibilmente del tipo a due falde a penden- za costante, con abbondanti sporti di gronda (almeno 2 m) e con adeguata fessura di colmo (foto a pag. 57). Nelle strutture molto larghe (oltre i 30-35 m) può essere conveniente la pre- disposizione di salti di falda (foto sopra), per

Stalla per vacche da latte di elevata larghezza, con salti di falda nella copertura

Crpa

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aumentare le superici di entrata/uscita dell’aria.

È bene che il tetto sia coibentato, per limitare il surriscaldamento dell’intradosso della copertura (cioè della supericie rivolta verso l’interno) in seguito all’azione della radiazione solare estiva.

Ciò consente di ridurre fortemente l’irraggia- mento della struttura sugli animali, che altri- menti peggiorerebbe in modo rilevante le con- dizioni termiche dell’ambiente d’allevamento.

I tamponamenti laterali della stalla devono es- sere di tipo mobile, realizzati con reti frangiven- to, teli plastici, tavole di legno o semplicemente con pile di rotoballe o balloni parallelepipedi (foto in basso), da poter rimuovere durante la stagione calda, per favorire il ricambio d’aria nell’ambiente interno. I tamponamenti di te- stata possono essere issi, meglio se del tipo ven- tilante, cioè con parti piene alternate a fessure di varia foggia.

Il controllo ambientale

Lo stato di benessere degli animali è condizio- nato in modo rilevante dal microclima della stalla, cioè dall’azione combinata della tem- peratura, dell’umidità e della velocità dell’aria.

Inoltre, la temperatura agisce anche per la sua quota radiante, derivante dal riscaldamento (o dal rafreddamento) degli elementi di chiusura dell’ediicio.

Le azioni fondamentali da considerare in mate- ria di controllo ambientale sono: l’orientamento dell’ediicio, la ventilazione naturale, l’ombreg- giamento e il rafrescamento.

Per quanto riguarda il primo aspetto, è sicura- mente preferibile, l’orientamento est-ovest (te- state della stalla rivolte a est e a ovest), perché si limita l’esposizione alla radiazione solare del tetto e dei tamponamenti. Peraltro, bisogna anche considerare che il sole estivo più proble- matico è quello di ovest, che tende ad entrare in profondità nell’ambiente interno della stal- la, creando situazioni di disagio per le bovine;

è quindi preferibile disporre verso ovest una testata della stalla, perché questa potrà essere chiusa con elementi issi o mobili, senza limi- tazione della ventilazione dell’ambiente. Se in- vece ci si trovasse con un lato lungo rivolto a ovest (cioè con l’ediicio orientato nord-sud), si dovrebbe sicuramente agire con dei frangisole per evitare l’irraggiamento diretto delle aree di stabulazione durante il pomeriggio, ma così fa- cendo si limiterebbe il ricambio d’aria proprio nel periodo dell’anno che richiede la massima ventilazione.

La ventilazione

La ventilazione delle stalle è certamente la più importante azione di controllo ambientale, gra- zie alla quale è possibile creare e mantenere un ambiente idoneo alla vita e al benessere degli animali. Apporta ossigeno e allontana gas tos- sici e polveri, elimina il vapore acqueo in ecces- so, asporta il calore sensibile e mitiga l’efetto dell’irraggiamento in estate.

Una stalla per vacche da latte è sempre ventilata in modo naturale, cioè mediante l’azione combi- nata di fenomeni isici naturali dipendenti dalla forza ascensionale termica dell’aria e dal vento.

Nel primo caso (efetto camino) il ricambio d’a- ria è favorito dalla diferenza di temperatura fra interno ed esterno e dalla diferenza di quota fra ingressi e uscite dell’aria; per questo è conve- niente realizzare tetti con elevata pendenza delle falde (25-35%), in modo da collocare la fessura di colmo (cupolino) molto più in alto rispetto all’asse mediano che attraversa orizzontalmente le pareti laterali.

Per la seconda modalità (efetto vento), impor- tantissima nel periodo estivo, è necessario avere ampie aperture sui due lati lunghi, al ine di ga- rantire elevate portate d’aria necessarie nella sta- gione calda. Una supericie di ingresso dell’aria di 1 m2 su un lato e un’analoga supericie d’u- scita sul lato opposto consentono, nell’ipotesi di una velocità dell’aria di 0,5 m/s, una portata di ventilazione di 1.800 m3/h, maggiore della por- tata estiva di 1.250 m3/h richiesta per una vacca di 700 kg che produce 32 kg/d di latte.

Tamponamento in rete frangivento mobile in stalla per bovine da latte

Crpa

Riferimenti

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