Mensile di attualità, consumi, ambiente, cultura, tempo libero. Per i soci di Luglio/Agosto 2021
Voglia di svago
Spettacolo, arte, cultura:
i toscani pronti a ripartire
34 CI VEDIAMO ALLA MOSTRA?
Appuntamenti con l’arte
14 DOPO L’INCENDIO
Le novità per soci e clienti del Centro*PonteaGreve
4 UN RESPIRO…
DI SOLLIEVO
Trudie Styler e Sting si raccontano
VOGLIA DI SVAGO
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Spettacolo, arte, cultura:
i toscani pronti a ripartire Serena Wiedenstritt
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CARE DOLCI ACQUE Il nuovo Seabin nel Porto di Pisa Silvia Gigli10
AL LAVORO SICURIDa giugno centri vaccinali per i dipendenti di Unicoop Firenze Serena Wiedenstritt
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SCIENZA DEI DATI L’intelligenza artificiale al servizio della salute umana Cecilia Morandi12
PIÙ VELOCI CON LO SPID L’iniziativa di Unicoop Firenze per colmare il divario digitale Serena Wiedenstritt36
NEL BOSCO CHE RIGENERA Yoga o avventura,a ciascuno la sua attività Silvia Gigli
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PARTIAMO INSIEMEConsigli e un’app per affrontare l’estate con gli animali
Silvia Amodio
ATTENTI ALLE UNGHIE
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Come curare le onicomicosi Alma Valente
“BUA” AL PANCINO
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Virus e batteri colpiscono anche in estate
A cura dell’Ospedale pediatrico Meyer Mensile di
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n. 1554 del 17/07/63 Direttore Claudio Vanni Direttore responsabile Cecilia Morandi In redazione Sara Barbanera Giulio Caravella Valentina Vannini Serena Wiedenstritt Grafica e impaginazione SocialDesign
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Nei punti vendita dal 29/06/2021.
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ore 14.30 su RTV 38 Domenica
ore 18.45 su Toscana TV ore 23.00 su RTV 38 Lunedì
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DOPO L’INCENDIO Le novità per soci e clienti del Centro*PonteaGreve Cecilia Morandi18
AGO, FILO E APERITIVO Esperimenti nei Coop.fi Serena Wiedenstritt19
BIANCO SU BIANCO Match fra mozzarella e stracchino Francesco Giannoni20
L’UNITARIA FA LA FORZA Una rete di agricoltori per la salvaguardia dei prodotti tipici Gianni Carpini23
MOMENTI ROSÉUn vino che piace sempre di più Francesco Giannoni
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L’AMBIENTE TI FA BELLA Nei Coop.fi prodotti naturali e toscani per la cura della persona Gianni Carpini25
ATTRAZIONE FATALE I rimedi per allontanare le zanzareMonica Galli
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4 Un respiro…
di sollievo
Trudie Styler e Sting si raccontano Cecilia Morandi
21 Pesce azzurro
Buono nel piatto e per la salute Gianni Carpini
34 Ci vediamo alla mostra?
Gli appuntamenti estivi dell’arte contemporanea Edi Ferrari
41 Fiore d’estate
I segreti per coltivare l’ibisco Càrola Ciotti
8 I lettori non si fermano
Il festival fiorentino dei libri va in tour Gabriele Ametrano
Mensile di attualità, consumi, ambiente, cultura, tempo libero. Per i soci di Luglio/Agosto 2021
Voglia di svago Spettacolo, arte, cultura:
i toscani hanno voglia di ripartire 34 CI VEDIAMOALLA MOSTRA?Appuntamenti con l’arte 14 DOPO L’INCENDIOLe novità per soci e clienti
di Ponte a Greve 4 UN RESPIRO…DI SOLLIEVOTrudie Styler e Sting si raccontano
a luglio...
La voglia di normalità degli italiani è forte, ma serve moderazione
Tempo d’estate,
tempo di staccare
PUNTO E A CAPO
A
bbiamo tutti voglia di normalità. Lo si sente nell’aria, ma lo confermano anche ricerche e sondaggi. Il Covid in questo anno e mezzo, che è parso lungo una vita, ha messo tutti a dura prova, dal punto di vista fisico, per chi sfortunatamente si è ammalato, psichico per chi è riuscito ad arrivare indenne fino al momento del vaccino. La paura, la sensazione di costrizione, la mancanza dei momenti di socialità, il dispiacere per non poter assistere a un concerto o visitare una mostra sono sensazioni più o meno comuni a tutti. Il sondaggio che l’Informatore ha commissionato a Modus Ricerche racconta il desiderio di cultura e spettacolo da parte dei toscani (articolo a p. 6), mentre un altro sondaggio di Coop Italia e Robintur ci dice che sono 11 milioni in più rispetto allo scorso anno gli italiani che faranno una vacanza, il 73% del totale, un dato in crescita rispetto al 2020, quando solo il 55% riuscì a lasciare casa e lavoro per un meritato riposo. Siamo ancora lontani dall’82% del 2019, perché fa da freno la crisi economica che il Covid ci ha regalato, insieme alle restrizioni e ai decessi. Ma la via di uscita dal tunnel si intravede. A spingere verso l’ottimismo è stata la campagna vaccinale, che anche noi di Unicoop Firenze abbiamo contribuito a far andare avanti con i centri vaccinali per i dipendenti, che hanno risposto con una notevole adesione.Ora c’è meno paura e la voglia di ripartire è forte. Il tutto andrà fatto con moderazione e continuando a mantenere le misure di precauzione: ci auguriamo che quest’estate gli italiani sappiano godere della riconquistata socialità, ma con cautela. Gli esperti ci dicono che il Covid non sparirà tanto presto e che la prudenza è ancora necessaria, così come continuano a essere necessari gli studi e le sperimentazioni di nuovi farmaci, come gli anticorpi monoclonali e gli altri frutti delle ricerche più avanzate, come la data science di cui parliamo a pagina 11. L’estate potrà essere quindi una boccata d’ossigeno per tutti, ristoratori e piccoli esercenti compresi, e un momento per raccogliere energie e idee, in vista di un autunno che si spera migliore di quello passato. Buona estate a tutti!
Claudio Vanni, direttore dell’Informatore
E
ra il 1983 quando i Police can- tavano Every breath you take (A ogni tuo respiro). Fu la canzone più ascoltata (e la più venduta) di quell’anno. Rimandava a un amore appassionato e destinato a durare neltempo, come poi si è rivelato quello di Trudie Styler e Sting, perché fondato su vicinanza e sostegno. Quaranta anni dopo, il titolo di quel brano diventa il nome di un’organizzazione no profit che starà al fianco di chi ne avrà bisogno. I primi a bene- ficiarne saranno i ristoratori toscani.
Abbiamo incontrato per un’intervista - con l’emozione di chi nel 1988 seguì dagli spalti della Curva Ferrovia dell’allora stadio Comunale il concerto dell’artista inglese a Firenze - Sting e Trudie a San Marino, punto di partenza della corsa ciclistica “Un respiro, un giro”, oltre 150 km percorsi fra gli altri da grandi ex delle due ruote come Damiano Cunego e France- sco Moser. Il traguardo al Palagio, la tenuta dei signori “Sting”
vicino a Figline Valdarno (FI).
«Un anno fa siamo diventati ambasciatori di San Marino e mi è venuta un’idea - a parlare è Trudie -. Essere ambasciatori significa creare delle connessioni e reciprocità fra le persone e i luoghi, e poiché in Toscana
vediamo tanti ciclisti che viaggiano sulle nostre colline, perché non organizzare una corsa che cominciasse da San Marino e arrivasse in Toscana, unendo questi due luoghi?
Vista la situazione in cui ci troviamo, ho pensato di con- notare la corsa con uno scopo benefico, con una raccolta fondi a sostegno di quelle atti- vità legate all’ospitalità, caffè, bar, ristoranti, sofferenti a causa della pandemia. Per diffondere consapevolezza di questa situazione e per racco- gliere fondi, abbiamo creato la fondazione Every Breath».
PERSONAGGI
Un respiro…
di sollievo
di Cecilia MorandiInnamorati dell’Italia, Trudie Styler e Sting si raccontano fra solidarietà, passione per la Toscana e per il vino, sperando in un nuovo Rinascimento dopo la pandemia
Cosa si può fare per migliorare la condizione di queste piccole imprese provate dalla pandemia?
trudie La mia è una piccola idea, non una soluzione, ma è bene sapere che tutti possiamo fare qualcosa. La na- scita della fondazione segue un’iniziativa che abbiamo realizzato insieme alla rivista “Wine Spectator” e al distributore Southern Wine&Spirit negli Stati Uniti, quando abbiamo messo a di- sposizione la nostra casa e la nostra compagnia, raccogliendo 40.000 dollari da devolvere a chi si trovava in difficoltà. Insieme ai grandi della viticoltura italiana abbiamo raccolto 1,6 milioni di dollari e ho pensato che questa fosse una buona idea per aiutare anche le imprese del territorio toscano. La corsa è solo la prima di una serie di iniziative che promuoveremo in futuro.
Avete trascorso una parte della pandemia in Toscana;
cosa avete provato in quel periodo?
sting Una strana sensazione, non potevamo lavorare, non potevamo viaggiare, non sono abituato a stare a casa per così tanto tempo. Penso però che noi siamo stati fortunati, posso im- maginare come sia stato per quelle persone costrette a vivere in un appartamento ai piani alti, chiusi con i bambini, dev’es- sere stato molto difficile.
Molti vorrebbero tornare a vivere come prima, ma penso che non potremo e che do- vremmo cambiare il modo in cui stiamo al mondo, i no- stri comportamenti, perché penso che la pandemia sia il risultato di come abbiamo trattato il pianeta. Ora che tutto ricomincia dobbiamo farlo meglio.
Perché decideste di acquistare il Palagio?
trudie Nel 1990 Sting aveva perso entrambi i genitori e L’enologo
CIN CIN PER RIPARTIRE
«Lego molto del mio impegno al carattere delle persone con cui lavoro, Trudie e Sting amano il nostro Paese e i prodotti italiani, producono vino, olio d’oliva, allevano galline, api e altri animali».
Il dipinto bucolico fatto da Riccardo Cotarella sembra stridere con l’immagine rock che ci facciamo di un’artista che riempie stadi e palazzetti, ma l’amicizia che ha stretto con la coppia inglese è garanzia di verità. Il famoso enologo è stato chiamato a valorizzare i prodotti delle vigne del Palagio, vicino a Figline Valdarno: il rosso Chianti Toscana Igt, il vermentino, chiamato Baci sulla bocca, ma anche rosé e spumante. «Il vino è il messaggero più vero che un territorio può esprimere. Sarà il primo segnale di uscita dalla vita piuttosto grigia di questa pandemia. Abbiamo visto in foto e filmati delle scene fantastiche, che risalgono alla fine della Seconda guerra mondiale, dove tutti bevevano vino dopo l’armistizio e sono certo - conclude - che il vino accompagnerà anche stavolta il ritorno alla felicità, allo stare insieme, allo star bene».
Un respiro…
di sollievo
io ero incinta: vivevamo un periodo dolce-amaro della nostra vita. Mio marito si dedicava alla registrazione dell’album Soul cages, andammo a Pisa dove restammo 12 settimane, lì ho dato alla luce nostra figlia e Sting ha terminato il suo album. Fu un periodo straordinario, fummo supportati dalle persone in maniera così calorosa, con cura e amore. Pensammo che la To- scana sarebbe potuta diventare non solo un luogo dove passare del tempo, ma “essere casa”. Sette anni dopo abbiamo scoperto il Palagio, l’abbiamo restaurato, due anni dopo abbiamo co- minciato a lavorare la vigna, fino a quando abbiamo incontrato Riccardo Cotarella, bravissimo enologo, uno dei più famosi al mondo, che è diventato anche un grande amico.
Parliamo di vino allora, quale preferite?
Rosso, bianco o rosé?
trudie Amo il rosso, ma il rosso non mi ama, ne posso bere molto poco. In realtà preferisco il bianco, ma anche il nostro rosé, che porta un nome attuale e di buon auspicio, New day (Nuovo Giorno, ndr), dalla canzone di Sting Brand new day.
Ci auguriamo un nuovo Rinascimento per tutti e per il Palagio, che è stato fondato nel 1530 come vineria e noi siamo la terza famiglia a viverci.
sting Mi piace il vino rosso la sera e quello bianco a pranzo, in estate il rosé.
Dopo tutto questo tempo, vi sentite un po’ toscani?
sting Se mi sento toscano? Siamo qui da trent’anni, ci sen- tiamo parte del paesaggio ormai.
trudie Io mi sono sempre sentita europea, i miei figli sono nati in Francia e in Italia, e qui mi sento davvero molto a casa.
Cosa vi ha dato la Toscana e cosa avete dato voi alla Toscana?
sting Quando arrivammo al Palagio tutto era abbandonato, la vigna, la casa. Abbiamo investito tanta energia e anche denaro per ricostruire tutto, ci siamo impegnati molto per restituire im- portanza al nostro territorio come area di produzione del vino, perché siamo nella zona del Chianti Colli Fiorentini e Riccardo Cotarella pensa che abbia grandi potenzialità.
trudie La Toscana mi dà un senso di pace rispetto all’Inghil- terra e a New York, ovunque si può trovare una forma di relax, e il fatto che gli italiani siano persone molto allegre, anche quando le cose non vanno bene, è fonte di ispirazione per noi inglesi.
Visto il momento in cui ci troviamo, qual è il vostro messaggio in bottiglia, tanto per citare una famosissima canzone di Sting e dei Police?
sting Come sempre help (aiuto), solo questo.
trudie Visto il momento, Sos! s
UN AIUTO PER PIÙ PICCOLI
Un fondo per il sostegno alla fragilità economica post Covid in Toscana, rivolto alle famiglie e alla microimprese. Sarà gestito da Fondazione Sviluppo Urbano di Confesercenti Firenze e alimentato dalle donazioni di Fondazione Cr Firenze, Unicoop Firenze, Italia Comfidi, Alia Servizi Ambientali. Al progetto aderisce anche la fondazione Every breath di Sting e della moglie Trudie Styler. Il contributo a fondo perduto, per un massimo di 2500 euro, sarà erogato una volta valutate le richieste, presentate con una scheda distribuita nelle sedi Caritas, nei Comuni della Toscana e nelle sedi di Confesercenti.
FOTO J. TRAVEZAN
L’
entusiasmo per la ripartenza non manca:spettacoli dal vivo, concerti, teatro e mostre, la voglia di cultura e di svago post pandemia dei toscani è tangibile. Il 65% dei giovani fra i 18 e i 35 anni, intervistati da Modus Ricerche per un sondag- gio esclusivo di Unicoop Firenze, ha dichiarato di aver sentito molto o abbastanza la mancanza delle uscite per i concerti o il cinema. Dato che si ripete anche fra i più “grandi”, che però si sono sentiti “orfani”, oltre che del cinema, in particolare delle visite a mostre e musei. Il 18% dei cittadini meno giovani si dice pro- penso a frequentare i luoghi di cultura più di prima della pandemia, mentre rispetto a cinema, concerti e teatri sono i più giovani a voler intensificare l’accesso agli spettacoli.
Ben vengano, infatti, streaming e piattaforme, ma per due intervistati su tre vedere un film sul grande schermo è un’altra cosa rispetto alla tv. Il budget de- stinato alle attività culturali fra pre e post pandemia resta invariato per il 68% degli intervistati, il restante 32% si divide circa a metà tra chi spenderà di più e chi di meno. Grande ap-
prezzamento viene dimostrato anche per le attività esclu- sivamente all’aperto, come passeggiate e visite culturali e naturalistiche sul territorio toscano, che riscuotono l’in- teresse di oltre l’80%
dei toscani.
Ultimo dato del sondaggio riguarda i toscani che si sen- tono vicini ai lavora- tori del mondo della cultura e dello spet- tacolo. Circa 3 inter- vistati su 4 ritengono importante tornare a cinema, teatro e concerti proprio per sostenere que- sto settore, anche se la prudenza la fa da padrona: a inizio
giugno, quando sono state realizzate le interviste, il 55% degli intervistati non si sentiva ancora comple- tamente tranquillo nel frequentare teatri, cinema e palazzetti al chiuso.
ESTATE
Spettacolo, arte, cultura:
i toscani pronti a ripartire
Voci dal palco
«Dove prima c’erano 190 posti, ora ci stanno 78 persone, per luoghi con una capienza da 2000 per- sone vendiamo 450 biglietti». Chi parla è Gianni Pini, della Music Pool. La ripartenza parte da numeri più ridotti, misure inderogabili come il distanziamento e tanta voglia di tornare a frequentare i luoghi dello svago e della cultura. Ma anche da spazi nuovi, o recuperati: è il caso delle Cascine a Firenze, con l’Anfiteatro e il prato delle Cornacchie pronti a “dare spettacolo” grazie a una cordata composta da Nozze di Figaro, Enrico Romero, Prg e la stessa Music Pool.
«A noi che ci occupiamo prevalentemente di piccoli eventi la pandemia ha insegnato ad utilizzare tutti i
di Serena Wiedenstritt
Voglia di svago
MUSART
Roberto Bolle, Edoardo Bennato, Stefano Bollani, Luka Šulić, Fiorella Mannoia, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela ed Enrico Pieranunzi sono solo alcuni degli artisti in scena dal 15 al 27 luglio in piazza
Santissima Annunziata. Ma Musart 2021 si allarga:
Ginevra Di Marco, Marco Parente, Serena Altavilla e Giulia Pratelli, Paolo Benvegnù suoneranno nel Cortile degli Uomini dell’Istituto degli Innocenti.
Al tramonto, nel Chiostro di Levante dell’Università di Firenze, spazio a Pietro Cantarelli, Angelo Trabace e Vincenzo Vasi.
i www.musartfestival.it
mezzi – continua Pini –, so- prattutto quelli digitali, ma ora che stiamo tornando in presenza, ci arrivano tante ri- chieste». E queste arrivano dai luoghi più disparati, dalle istituzioni e dai territori, tutti alla ricerca di un luglio-ago- sto-settembre denso di mu- sica e teatro: «Vediamo più interesse da parte dei giovani, ma anche il pubblico tradizio-
nale si sta muovendo: è importante lanciare il messag- gio che nei luoghi della cultura e dello spettacolo si può tornare, in sicurezza» conclude Pini.
Gli fa eco Claudio Bertini, della PRG, che per l’estate 2021 cura, fra gli altri, il cartellone dell’Estate Fiesolana e del Festival Musart in piazza Annunziata: «Le mi- sure di sicurezza sono quelle applicate anche la scorsa
estate: distanziamento, igienizzazione delle mani, mascherine. In questa fase dobbiamo da un lato essere molto attenti e fare un appello alla prudenza, perché ancora non siamo fuori dalla pandemia, dall’altro possiamo anche ricordare che il mondo dello spetta- colo è sicuro: lo scorso anno abbiamo ospitato 40.000 persone e non c’è stato nessun problema».
In attesa dei grandi numeri
Per chi ha nostalgia dei grandi concerti rock e non solo, resta da attendere ancora un po’. Per Alessandro Bellucci, di Nozze di Figaro, la soluzione sono gli spazi aperti: «Il cartellone di Ultravox Arena riporta alle Cascine la musica dal vivo. Con tante collabora- zioni, come la Flog e il Viper. Il settore è stato fermo sedici mesi, una cosa che non augurerei a nessuno, adesso ripartiamo con programmi e investimenti, speriamo che anche il pubblico risponda».
E se nel lockdown le scritte sui muri “Mi manchi come un con- certo” si moltiplicavano a vista d’occhio, tutto lascia presagire che il pubblico tornerà, ovvia- mente con le misure di sicu- rezza necessarie: «L’Anfiteatro sarà il luogo degli spettacoli, le Cornacchie quello per le altre attività, attrezzeremo spazi ad hoc con strutture ecocompatibili, ci sarà un villaggio con approfondimenti, sport, spazio per l’ambiente e per mangiare – continua Bellucci – non dimentichiamoci che sul quel prato hanno suonato i Radiohead, Sting e Ligabue. Certo per quei numeri è ancora presto». Intanto, godiamoci quel che c’è. s
Voglia di svago
FLORENCE DANCE FESTIVAL
Appuntamento dal 26 giugno al 29 luglio nel Chiostro Grande di Santa Maria Novella con il 32° Florence Dance Festival. Fra gli eventi, il 5 luglio in scena Eleonora Abbagnato, con la Soirée Eleonora Abbagnato_Love del coreografo più gettonato di Amici, Giuliano Peparini. Oltre alla direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, in programma le migliori formazioni coreutiche toscane, come la Kinesis U25 e FloDance 2.0.
i www.florencedancefestival.org
ULTRAVOX ARENA
Sarà il palco che negli spazi dell’Anfiteatro delle Cascine a Firenze ospiterà nomi come Francesca Michielin, Emma, Diaframma, Piero Pelù, Noemi, Coma Cose, Fabrizio Moro e i Fast Animals and Slow Kids. Una selezione di musica italiana che animerà anche lo spazio realizzato da Unicoop Firenze e Informatore per incontri di approfondimento su tematiche di attualità. Gli artisti, nel villaggio che affiancherà l’Arena e unirà musica, street food, spazio relax e molto altro, si confronteranno con personaggi nazionali, come Stefano Mancuso, Pietro Bartolo, Antonio Scurati, Michela Murgia e altri.
Lo spazio sarà integramente green.
I lettori non si
fermano
di Gabriele Ametrano, fondatore “La Città dei Lettori” Il festival fiorentino dei libri dura tutta l’estate e va in tour EVENTI
In questa quarta edizione, partita il 18 giugno e che proseguirà fino all’11 set- tembre, porteremo in Toscana più di 100 autori in oltre 60 eventi. Ci accompagne- ranno Michela Murgia, Roberto Saviano, Franco Arminio, Ilaria Gaspari, Nicola Lagioia, Umberto Galimberti, Francesca Melandri, Carlo Verdone, Laura Imai Messina, i vincitori delle varie sezioni del Premio Strega e gli autori della casa editrice Giunti, che abbiamo deciso di festeggiare per i suoi 180 anni di attività.
Un programma per tutti - che tro- vate sul sito www.lacittadeilettori.it - e porta con sé un pensiero che da sempre ci contraddistingue: al centro di tutto quello che creiamo ci sono i lettori.
Pensiamo ai giovanissimi che coinvol- giamo con “Io leggo!”, il programma per ragazzi curato da Teresa Porcella.
Organizziamo le passeggiate letterarie di “Paesaggi letterari”, a cura di Fran- cesca Ciappi e Serena Jaff, unendo le
A
volte le idee nascono nel modo più inatteso. E così è stato per “La città dei lettori”. Era il 2017 quando, davanti ad un bicchiere, abbiamo deciso di fon- dare l’Associazione Wimbledon Aps e dar vita ad un percorso che fosse gioia per la nostra voglia di leggere. Gianluca Caputo, architetto, Martina Lazzerini, esperta in moda e comunicazione, e io, Gabriele Ametrano, con qualche anno di esperienza nel mondo editoriale. Ap- passionati di lettura, volevamo un luogo dove questa nostra passione potesse vivere. Lo abbiamo cercato, ma non esisteva qualcosa all’altezza delle no- stre aspettative, così, durante una serata, questo luogo lo abbiamo creato.Sono passati quattro anni e “La città dei lettori” ha superato i confini delle origini portando la sua voglia di coin- volgere nella lettura anche altri Comuni del territorio toscano. Da Villa Bardini a Firenze, cuore di questa nostra inizia- tiva, fino a Grosseto, Arezzo, Villamagna alle porte di Volterra. E poi ancora nella provincia fiorentina, a Bagno a Ripoli, a Calenzano, a Montelupo Fiorentino, a Pontassieve e a Sesto Fiorentino, nove luoghi in tutto. Nel giro di pochi anni quelli che furono gli aperitivi letterari e poi la prima edizione del festival sono diventati un progetto regionale, che si accompagna ad altri percorsi culturali nati nel corso delle nostre attività.
Quest’anno “La città dei lettori” di- chiara che «Leggere cambia tutto». La lettura ci ha aiutato a guardare nuovi orizzonti e noi, quei tre seduti ad un tavolo, abbiamo deciso di dedicare al nostro progetto proprio questa idea.
bellezze del territorio alla letteratura.
Dedichiamo una mattinata di attività al piacere del firma-copie, con oltre 25 autrici e autori di genere presenti al “Flo- rence Book Party”, curato da Sara Me- nichetti del blog “Il bello di esser letti”, e da questo anno creeremo un nuovo viaggio nei libri con la “Scuola di lettura”, in cui saranno protagoniste le voci del Novecento.
“La città dei lettori” è da sempre stata pensata per chi ama leggere o vuole riavvicinarsi alla lettura, ma sa anche che nella nostra quotidianità è importante vivere seguendo buone pra- tiche. L’appuntamento è #plasticfree, rispetta l’ambiente ed è solidale, do- nando parte della raccolta fondi attiva ad associazioni che operano in settori di- versi, come Busajo Onlus e Geca Onlus.
«I lettori non si fermano» abbiamo detto nei momenti più difficili. Noi non
ci siamo mai fermati. s
FOTO S. CASATI
PAESAGGI LETTERARI
Alla realizzazione del festival contribuisce anche Unicoop Firenze.
I soci che parteciperanno a
“Paesaggi letterari”, le passeggiate nel segno di libri e scrittori, riceveranno in omaggio una copia della rivista
“La città dei lettori”.
Care dolci acque
di Silvia Gigli
L’Arno visto da vicino da Silvia Terrazzi. Un Seabin al Porto di Pisa AMBIENTE
Come si prepara alle sfide che la attendono? Allenamento e ali- mentazione. «Faccio colazione con fette biscottate e marmellata o toast, frutta, oppure yogurt greco magro con miele e noci, caffè e a volte uova». Sveglia alle 7.30, in acqua alle 9, d’estate e d’inverno, con due borracce piene d’acqua e sali, un cappellino e la protezione 50. A pranzo un etto di pasta inte- grale, condita con pomodoro o con tante verdure. La cena, a base di proteine e verdure, pollo, pesce, legumi e anche un po’ di carne rossa, preparata dal babbo e dalla nonna, solo dopo la seduta pomeridiana di allenamento delle 17, quando sul fiume tira vento e il caldo diventa sopportabile.
Lotta alla plastica
Se per Firenze l’Arno ha rappresentato il fulcro di molte attività, per Pisa è stato l’anima della sua storia. Il legame con il fiume è così stretto che la proposta di installare uno dei Seabin - bidone raccogli-plastica - della campagna di Coop “Le nostre acque” è stata accolta con entusiasmo, e se le acque dell’Arno non sono sembrate sufficientemente sicure, subito è stata trovata una collocazione alternativa nel Porto di Pisa, proprio accanto alla foce del fiume. L’inaugurazione sabato 19 giugno, mentre i volontari dell'associazione Plastic Free e delle sezioni soci Coop raccoglievano i rifiuti depositati sulla spiaggia di Bocca d’Arno e i sommozzatori recuperavano due copertoni finiti nelle acque davanti al porto. La società di gestione si occu- perà di svuotare periodicamente il Seabin, mentre la Canottieri Arno, per la quale gareggia Silvia Terrazzi, collaborerà insieme ai suoi atleti alla realizzazione di progetti ambientali per mante-
nere pulite le sponde del fiume. s
S
ilvia corre veloce. Sul fiume. Ogni mattina e ogni pomeriggio fino alle 21 si allena con le compa- gne della Canottieri Arno a Pisa nel tratto che dal Ponte di Mezzo va verso il mare, 1000 metri circa ma fatti a velocità straordinarie, in acque tranquille e piene di pesci: «Soprattutto mug- gini, spesso ci saltano ad-dosso ed entrano addirittura nella canoa» racconta. Dice di non aver mai trovato l’Arno troppo sporco o inquinato da plastica. Silvia Terrazzi, classe ‘95, è dal 2011 fra le punte di diamante del canottaggio italiano (la nazionale femminile è sponsorizzata da Coop, Silvia è la terza vogatrice nella foto) e solo per un malaugurato dolore alla schiena dovrà rinunciare alle Olimpiadi di Tokyo. Ma lei non è tipo da gettare la spugna.
«Ci riproverò la prossima volta» dice sicura. Intanto conti- nuerà a scendere in Arno, perché a ottobre ci sono i mondiali a Shangai e lì vuole andarci a tutti i costi.
Dal tutù al remo
Silvia non ha iniziato con il canottaggio. A 11 anni si è avvi- cinata alla danza classica. Un amore durato tre anni, poi la sua crescita (è alta 1,73 e pesa 70 kg: tutti muscoli) le ha impedito di continuare con plié e piroette, e dal 2009 è legata al canottag- gio, dove ha raggiunto splendidi risultati. Fra un allenamento e l’altro, studia Scienze Motorie all’Università di Pisa, indirizzo scelto dopo lo Scientifico Buonarroti. Ogni tanto esce anche la sera, racconta, ma solo «con gli stessi amici già vaccinati e che hanno fatto il tampone. Questo Covid non va preso sottogamba».
FOTO S. DUCCI
FOTO M. ARRA
di Serena Wiedenstritt
COVID 19
Al lavoro sicuri
Da giugno aperti i centri vaccinali per i dipendenti di Unicoop Firenze
S
ono stati in prima linea per quindici mesi, fra i pochi, insieme al perso- nale ospedaliero, a uscire per andare al lavoro quando tutti gli altri resta- vano a casa, le strade erano deserte, le scuole chiuse, i bandoni abbassati.Loro, donne e uomini che per lunghe settimane uscivano da casa con la paura di rientrare portandoci il virus e di contagiare i propri cari, ma allo stesso tempo non potevano esimersi da un lavoro che è essenziale, un servizio, nel senso più ampio del termine, per per- mettere a soci e clienti di fare la spesa.
Fino al 7 giugno scorso, quando a Villa Donatello a Sesto Fiorentino è stato inaugurato il primo centro vaccinale di Unicoop Firenze, seguito da quelli di Arezzo, Lucca e Grosseto. Un mo- mento di gioia, di uscita da un brutto sogno, come hanno rimarcato tanti dipendenti.
Quello di Sesto Fiorentino è stato il primo centro vaccinale a livello nazio- nale dedicato ai lavoratori della grande distribuzione. La cooperativa ha da subito fronteggiato la pandemia con misure di sicurezza rigorose, pensate
per la salute di soci e clienti: distan- ziamento, contingentamento degli ingressi, gel per la sanificazione, segna- letica nel punto vendita e altri accorgi- menti, ma è con il vaccino che è arrivata la svolta. Una svolta a lungo auspicata da Unicoop Firenze che, fin dall’an- nuncio della possibilità di vaccinare in azienda, aveva dato la sua disponibilità ad allestire un proprio centro. L’iter or- ganizzativo concordato con la Regione, che fornisce i vaccini, è arrivato a con- clusione a inizio giugno, con il taglio del nastro del centro vaccinale fioren- tino, che comprende due postazioni e ha la possibilità di vaccinare circa 180 persone ogni giorno.
Ma già da metà marzo, appena an- nunciata dal Governo la possibilità di vaccinare in azienda, Unicoop Firenze aveva scritto una lettera al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e all’assessore alla sanità, Simone Bezzini, per chiedere, a fronte della disponibilità di vaccini anti-Covid, la possibilità di far vaccinare al più presto tutti i lavora- tori della cooperativa, assumendosi se necessario i costi organizzativi dell’o-
perazione. Infatti, il costo della presta- zione e dell’organizzazione è a carico della cooperativa, che si impegna in questo modo per mettere in sicurezza attraverso la somministrazione del vac- cino i propri lavoratori e di conseguenza soci e clienti che frequentano la rete di vendita Coop.fi. Da parte della coope- rativa l’allestimento e il finanziamento dei centri vaccinali sono un modo per ringraziare i lavoratori che si sono spesi durante la pandemia, con impegno e disponibilità e con la capacità di man- tenere sempre la relazione con i soci e i clienti, ma anche un modo per arrivare prima all’immunità di gregge, capace di proteggere la comunità, soprattutto i più fragili. Dall’altra parte, l’entusiasmo al momento della fatidica puntura era tangibile da parte dei vaccinandi: c’era chi raccontava di aspettare da tanto il vaccino, chi ha salutato l’evento come un ennesimo momento importante di vita insieme alla cooperativa e alla famiglia dei colleghi del Coop.fi, chi infine è riu- scito ad anticipare di diverse settimane la data della prima iniezione. Quella che ha potuto cambiare l’estate, ma non solo. s
FOTO M. PASQUINI
Scienza dei dati
di Cecilia Morandi
L’intelligenza artificiale al servizio della salute umana TOSCANA LIFE SCIENCES
di Unicoop Firenze e dei suoi soci» pro- segue Medini.
Torniamo al nostro la- boratorio: oltre ai computer servono le persone in grado di interpretare le infor- mazioni elaborate dai calcolatori, cioè fisici, biotecnologi, matematici, inge- gneri-informatici. In comune hanno una grande dimestichezza con gli strumenti tecnologici e la caratteristica di saper interpretare i fenomeni della natura in chiave informatica. Con tutta questa in- novazione, che fine farà il vecchio caro microscopio? «Non sparirà – assicura Medini –, ma cambierà e il discorso vale per tutti gli altri strumenti di indagine chi- mica e biologica presenti in un laboratorio tradizionale. A Tls è stato acquistato un microscopio digitale, sembra un compu- ter, ma è tecnicamente un microscopio, che permette di osservare in tempo reale cellule che interagiscono fra di loro e re- alizzare dei filmati con una definizione molto alta. Con l’intelligenza artificiale le immagini tradotte in dati o in numeri pos- sono essere interpretate automaticamente, così da trovare subito la risposta se un de- terminato farmaco funziona oppure no, rispetto a quello che avviene nel vetrino».
S
cordatevi camici, guanti e provette. In un laboratorio di data science (dall’in- glese, scienza dei dati) ci sono soprattutto computer e monitor. Eppure è proprio grazie a questo tipo di approccio scien- tifico che potremo analizzare virus e batteri e trovare in breve tempo le solu- zioni per renderli innocui. La cosiddetta scienza dei dati si è sviluppata negli ultimi vent’anni grazie all’innovazione infor- matica e in particolare all’intelligenza artificiale, che permette di «compren- dere meccanismi complessi, come il fun- zionamento all’interno di una cellula, non attraverso l’osservazione di un feno- meno isolato, ma mettendo a confronto tutti i dati e le informazioni disponibili a livello internazionale» spiega Duccio Medini, nuovo responsabile data science di Toscana Life Sciences.Quando si parla di dati, riferendosi a virus, batteri e allo sviluppo di terapie e vaccini, si parte da informazioni sul ge- noma, sull’interazione fra proteine e cel- lule, sulle reazioni del corpo umano, fino ad arrivare a dati di tipo epidemiologico ed economico, che misurano l’impatto di un certo farmaco sulla popolazione. Incro- ciando informazioni così diverse e soprat- tutto accorciando i tempi come è accaduto rispetto al Covid 19 con i vaccini e gli an- ticorpi monoclonali, si possono più facil- mente trovare le risposte a diverse sfide nel campo della salute: «Per scovare anticorpi così potenti come quelli identificati dal Mad Lab di Tls a Siena, la data science ha contribuito trovando velocemente le se- quenze e le varianti dei diversi ceppi del Coronavirus, ma anche ricostruendone la struttura tridimensionale. A Siena stiamo incrementando l’applicazione della scienza dei dati e avremo un’accelerazione più consistente anche grazie al contributo
Questo tipo di approccio è stato e continuerà a essere utile per studiare il Covid e le sue varianti, ma nel frattempo nel laboratorio di Siena stanno analiz- zando altri patogeni, in particolare i bat- teri resistenti agli antibiotici. «Un po’ per il cattivo uso che abbiamo fatto di questi medicinali, ma anche per la natura stessa dei microrganismi, che si adattano e mu- tano, da alcuni anni abbiamo assistito a una progressiva resistenza di alcuni pato- geni prima a uno, poi a due, a tre e via via a tutti gli antibiotici. Fra questi stiamo stu- diando la Klebsiella pneumoniae, che in Toscana ha fatto diverse vittime». Pros- simamente saranno reclutati altri “scien- ziati dei dati” di livello internazionale per portare avanti questi studi.
Intanto, un aggiornamento sul Covid 19: la sperimentazione sugli anticorpi monoclonali in fase 2-3 è proseguita nel mese di giugno. Nonostante il calo dei contagi, il virus continua a circolare ed è importante in previsione dell’autunno, in caso di positività, rivolgersi ai centri universitari ospedalieri-universitari di Firenze (alessandro.bartoloni@unifi.
it, lorenzo.zammarchi@unifi.it), Pisa (f.menichetti@ao-pisa.toscana.it), Siena (bruno.frediani@unisi.it), che stanno te- stando gli anticorpi per aiutare la ricerca a trovare le risposte che cerchiamo. s
Il Mad Lab di
Toscana Life Sciences si amplia grazie al contributo dei soci di Unicoop Firenze
«S
iamo nella fase in cui la tecnologia è abbastanza matura, da poter diventare invisibile». Parola di Michele Melchionda, dirigente generale con incarico di responsabile della transizione al digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, già direttore informatico del Team per la trasformazione digitale e dirigente delle infrastrutture Ict (tecnologie dell’informa- zione e della comunicazione) della Corte dei conti.Insomma, uno dei massimi esperti di Italia digitale, un termine a suo dire che invecchierà presto: «Oggi parliamo di Italia digitale, ma un’altra Italia non esiste più. Dai servizi della pubblica amministrazione a quelli sanitari, dalla vita come cittadini agli aspetti più privati, un’Italia non digitale non c’è». Infatti, con lo Spid oggi si aprono tantissime porte e mille opportunità, ci si può iscrivere i figli a scuola, pre- notare una visita in ospedale e consultare il proprio fascicolo sanitario, richiedere il Bonus Mamma o uti- lizzare la App18, registrare un contratto di locazione, accedere al 730 online e molto altro. E se prima ci volevano decine di credenziali, ora si può fare tutto con una sola. Ma proprio per questo è fondamentale che ci sia parità di accesso: «La pari opportunità comprende più aspetti, dalle infrastrutture tecnolo- giche alla connessione, alla diffusione dei dispositivi, alle competenze digitali, che non sono più opzionali ma devono diventare come una materia della scuola dell’obbligo: imprescindibili». Su questa tematica, il gruppo di Melchionda e gli esperti del Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, guidato da Vittorio Colao, sono da tempo al lavoro, con iniziative e progetti sui territori, perché è da lì che passa l’educazione tecnologica: «Ma non bisogna spaventarsi, perché con l’affermarsi della tecnologia
diventerà più facile gestirla: nei prossimi anni solo i tecnici dovranno conoscere le questioni più com- plesse legate all’uso del digitale, mentre per i cittadini resterà la parte più semplice e intuitiva».
Questo a fronte di un impegno della Pubblica amministrazione a livello nazionale per omologare le piattaforme, il che non vuol dire togliere competenze al locale, ma dare procedure uguali per tutti e quindi migliori per i cittadini: «A chi si dice poco convinto di questa omologazione, rispondo che sarebbe come pensare che visto che abbiamo la stessa macchina, andiamo tutti nella stessa direzione. In realtà è uguale solo lo strumento». Sul divario digitale, Melchionda avverte: «Stiamo attenti a considerarla una que- stione anagrafica: è un fenomeno sociale e come tale va affrontato. Ci sono tante persone mature che non hanno nessuna difficoltà ad interfacciarsi con l’iden-
di Serena Wiedenstritt
INNOVAZIONE
«Le competenze digitali devono diventare come una materia della scuola dell’obbligo»:
parole di Michele Melchionda, responsabile della transizione al digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri
A tutto Spid
GLOSSARIO
Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è il sistema che permette di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti, con una coppia di credenziali (username e password) personali. Si può usare da qualsiasi dispositivo: computer, tablet e telefono cellulare, ogni volta che, su un sito o su un’app di servizi, si trova il pulsante “Entra con SPID”.
Info: www.spid.gov.it
tità digitale e tanti giovani che per ragioni di localizza- zione territoriale, di formazione o di disponibilità di infrastrutture non hanno le competenze necessarie.
A loro dobbiamo farle arrivare».
Intanto, volendo fare un paragone con l’Europa, l’Italia si piazza nella media: «Non amo particolar- mente le classifiche – spiega Melchionda –, ma posso dire che negli ultimi cinque anni abbiamo fatto grandi progressi, basti pensare che oggi nel Paese ci sono oltre 10 milioni di identità digitali. In più è cambiato l’approccio, sono cambiate le imprese e i comporta- menti dei cittadini. Sicuramente continuiamo ad avere bisogno di infrastrutture resilienti, di servizi nazionali e forse anche sovranazionali e del ruolo fondamentale dei territori per i servizi più di prossimità che hanno un forte valore aggiunto, ma possiamo dire che ora inizia
la strada in discesa». s
La spesa e lo Spid
Nei Coop.fi una postazione e un aiuto per aprire la propria identità digitale
U
na scrivania e un pc, uno spazio dedicato e un dipendente Coop che ti aiuta nei meandri dell’i- dentità digitale. Proprio lì, accanto al supermercato dove comunque saresti dovuto andare per comprare pane e latte. È l’iniziativa di Unicoop Firenze che parte a fine giugno come sperimentazione in alcuni negozi per allar- garsi progressivamente a una parte più ampia della rete di vendita a partire da settembre. Lo Spid al super nasce dalla necessità di fornire beni e servizi alle migliori condi- zioni possibili e dalla consapevolezza della difficoltà che molte persone stanno affrontando nella gestione della propria identità digitale. Chi non ha un pc, chi non ha le competenze per motivi culturali o anagrafici: il digital di- vide (termine inglese che indica la distanza tra chi sa usare le nuove tecnologie e chi non riesce) colpisce un po’ tutti.Da qui la scelta di Unicoop Firenze di ridurre un possibile disagio e allo stesso tempo instaurare una relazione.
Insieme per i cittadini
L’iniziativa nasce a seguito dell’accordo sottoscritto fra Coop Italia e Namirial, per il rilascio dello Spid. Nami- rial è il fornitore che operativamente permette l’apertura dello Spid e ospita le identità digitali. Altre collaborazioni vedono in campo Anci Toscana, l’associazione dei Co- muni, e in prospettiva, il Provveditorato agli studi della Regione Toscana, per affiancare ai dipendenti di Unicoop Firenze alcuni giovani volontari delle scuole superiori della Regione. Per Matteo Biffoni, presidente Anci Toscana,
«portare i servizi al cittadino significa proprio questo.
Lo Spid semplifica tante procedure che si possono fare direttamente on line, ma per molti è un gradino difficile da superare. Questa collaborazione con Coop permette anche ai Comuni di raggiungere in modo capillare tutta la comunità con un servizio di assistenza prezioso».
Come funziona
Basterà prenotare al numero 800050760 per poter accedere a quest’attività di aiuto concreto per il rilascio dello Spid, sia per concludere l’ultima fase, quella del riconoscimento digitale, presentando i moduli già scari- cati e riempiti e dopo aver compiuto alcune operazioni dal proprio pc di casa (procedura veloce, 5 minuti), sia facendo in punto vendita l’intera procedura (durata circa 20 minuti). Al momento della prenotazione sarà possibile indicare il supermercato scelto e un orario a cui presentarsi nello spazio individuato per questa attività.
I punti vendita dove partirà la sperimentazione sono le strutture più grandi, che svolgono un ruolo di
“presidio territoriale”: Centro*Sesto, Centro*Gavinana, Prato*Pleaiadi, Centro*Empoli. A metà luglio seguiranno altri 14 punti vendita nelle 7 province dove opera Unicoop Firenze. L’assistenza al rilascio dello Spid si terrà in uno spazio dedicato e allestito per tutelare la privacy dei soci che troveranno negli addetti dei Coop.fi il “nipote tecno-
logico” mancato. s
A tutto Spid
UNICOOP FIRENZE
Le novità per soci e clienti del Centro*PonteaGreve
di Cecilia Morandi
Dopo l’incendio
«S
ono passate poche ore dal disastro, ma il quartiere non è più lo stesso. Grazie per quello che farete per curare questa ferita» scrive a caldo Remo sul profilo Facebook dell’Informatore dopo lo scoppio dell’incendio che lo scorso 3 giugno ha interessato il Centro*PonteaGreve a Firenze. «Non è il semplice supermercato, ma qualcosa di più… un ritrovo per quattro chiacchiere, un punto di riferimento per fare la spesa, per acquistare i libri di scuola per i ragazzi, l’ufficio postale, la farmacia… vi prego tornate presto» è il commento di Marco.Gianna invece scrive: «La Coop non è solo un supermer- cato, è un senso di comunità, uno stile di vita, una cosa che ci appartiene, del resto non c’è praticamente famiglia che non abbia al suo interno almeno un socio. Questo brutto episodio ha colpito molto la nostra città».
La vicinanza di soci e clienti si è fatta sentire sui social e non solo. C’è anche chi come David, fiorentino ma da 10 anni vive a Lima in Perù, che appena saputo dell’incendio attraverso il web ha scritto una mail per manifestare insieme alla moglie la sua solidarietà. Qualcuno poi ha proposto di dar vita ad una raccolta fondi e altri ancora si sono offerti di formare gruppi di volontari per aiutare a rimettere a posto gli scaffali.
«Tutta la cittadinanza ha assistito con enorme dolore all’in- cendio. I filmati dei vigili del fuoco, agghiaccianti, che girano su WhatsApp, mostrano gli ambienti interni alla Coop completa- mente devastati. A vedere quelle immagini si prova un enorme dolore, tristezza e sconforto, sicuramente ci vorrà molto tempo prima di poter ritornare a fare acquisti nel nostro Centro com- merciale di Ponte a Greve ma sappiate che attenderemo con ansia la vostra riapertura» testimonia Claudia. Ed è
vero, ci vorranno mesi prima di rivedere il centro e il supermercato di Ponte a Greve come prima dell’incendio, brulicante di vita e di attività.
Però, come in tutte le situazioni, da eventi negativi può nascere qualcosa di positivo: il grande affetto che hanno dimostrato soci e clienti è una delle note che restituiscono il sorriso e danno la forza di andare avanti.
Il supermercato di Ponte a Greve è il più frequentato in Toscana dai soci e clienti di Unicoop Firenze. In molti quindi hanno subito un disagio per questa situazione. Per appurare le cause dell’incendio la magistratura ha sequestrato l’area e questo ha ritardato l’inizio dei lavori di bonifica e ripristino.
Nel frattempo però hanno preso il via numerose iniziative per sostenere i clienti della zona, che hanno perso il punto di riferi- mento abituale per la spesa. Subito è stato attivato un servizio navetta gratuito per accompagnare quei clienti senza mezzo privato di trasporto nel supermercato di grandi dimensioni più vicino, quello di Lastra a Signa, che ha esteso l’apertura domenicale fino alle 20. Aperti la domenica, ma solo la mattina, anche i Coop.fi di viale Talenti, di Casellina a Scandicci e di Tavarnuzze, che normalmente restavano chiusi.
Sconto per i soci
È stato poi riservato ai soci residenti nelle zone dell’area metropolitana corrispondenti ai Cap (Codice avviamento postale) 50124, 50142, 50143, 50018, 50020, 50023 e 50026 uno sconto del 10% sul totale della spesa come compensa- zione per il disagio subito. Sul sito www.coopfirenze.it/ini- ziativeponteagreve e sulle pagine Facebook dell’Informatore online tutti i dettagli, gli aggiornamenti e le novità, come quella, importante, che sorprenderà positivamente nei mesi estivi i clienti più affezionati del punto vendita di Ponte a
Greve. Buona spesa! s
FOTO M. PASQUINI
L’agenda
Date da ricordare
MERAVIGLIE NASCOSTE
C’
è tempo fino al 24 luglio per scovare luoghi poco conosciuti, scattare una foto del tesoro nascosto del proprio territorio e caricarla sul portale www.lemeraviglienascosteditalia.it. I 100 migliori scatti saranno scelti da una giuria di qualità e premiati con un buono spesa da 100 euro. Inoltre, le foto più belle - rielaborate da Idee Editoriali Feltrinelli - entreranno a far parte della guida che si potràacquistare nei negozi Coop da novembre. A settembre poi la macchina fotografica passerà in
mano agli studenti, che con la classe saranno chiamati a raccontare le loro meraviglie
all’interno del progetto “Coop per la scuola”.
i www.lemeraviglienascosteditalia.it
LUGLIO
a cura di Cecilia Morandi
#COOPSDAY
L
a Giornata Internazionale delle cooperative sarà celebrata quest’anno con lo slogan “Ricostruire meglio insieme”. «Nell’ultimo anno, abbiamo potuto constatare che il modello cooperativo ha lavorato per il benessere delle persone e il rispetto per il pianeta.Ricostruiremo davvero meglio insieme e sono fiducioso che vedremo molti esempi di come il movimento cooperativo può aiutare le comunità a diventare più forti nel mondo post-pandemico» ha dichiarato il direttore generale dell’International Cooperative Alliance (Ica), Bruno Roelants. Le cooperative di tutto il mondo celebrano questa Giornata dal 1923, ma fu solo nel 1995, anno del centenario dell’Ica, che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò ufficialmente il primo sabato di luglio “Giornata internazionale delle Cooperative”.
L’obiettivo di #CoopsDay è quello di promuovere gli ideali del movimento, come la solidarietà
internazionale, l’efficienza economica, l’uguaglianza e la pace nel mondo.
LA VIA DELLA SALUTE
Q
uattro giornate nel mezzo delle foreste casentinesi, accompagnati da Franco Berrino, medico epidemiologo, noto per i suoi consigli per uno stile di vita all’insegna della salute e della longevità. Una pausa per riattivare corpo, mente e anima, pensata appositamente per i soci Coop. Cibo, movimento e meditazione sono i pilastri della filosofia de’ La Grande Via, il progetto di esperienze tutto incluso nella pace della Mausolea, a Soci nel Comune di Bibbiena (Ar), ideato dallo stesso Berrino e da Enrica Bortolazzi. Durante il soggiorno sono previsti momenti di attività fisica all’aria aperta e passeggiate nel bosco, perché l’esercizio fisico è fondamentale per mantenersi in salute. I pasti saranno preparati secondo le linee guida della cucinamacromediterranea®, fatta di ingredienti semplici, sani ed
equilibrati, le cui ricette potranno essere apprese durante le lezioni di cucina a cura delle cuoche della Mausolea. Infine, spazio alla meditazione e alla pratica dello yoga per imparare a rilassarsi, a lasciare andare le tensioni e a dare ossigeno all’anima. È
scientificamente provato che la ricerca spirituale apporta benefici profondi a livello fisiologico e mentale. Il tutto si svolge in ambienti grandi e piacevoli o nel giardino all’ombra di profumati tigli, nel perfetto rispetto delle normative anti-Covid. Quando: dal 22 al 25 luglio e dal 9 al 12 settembre. Offerte speciali per i soci Unicoop Firenze.
i lagrandevia.it/eventi/, tel 3494219837, mausolea@lagrandevia.it
3
22
24
Rosso pomodoro
Bicchierini di feta, avocado e pomodorini
Preparazione 15 minuti Ingredienti per 4 persone
1 avocado maturo, 1 limone, 100 g di feta,
100 g di yogurt greco intero Coop, 2 pomodori rossi maturi, 1 scalogno, olio extravergine d’oliva, basilico,
peperoncino in polvere, sale e pepe
Vino consigliato Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc spumante Ponete nel mixer la feta con lo yogurt greco e frullate fino a ottenere una crema. Tagliate l’avocado a metà, privatelo del nocciolo ed eliminate la buccia.
Schiacciate la polpa così ottenuta, mescolatela con il succo del limone filtrato e aggiungete lo scalogno a rondelle. Riducete i pomodori a cubettini e conditeli con pochissimo olio, sale, pepe, 1 pizzico di
peperoncino e basilico. Componete i bicchierini: fate un primo strato di purea di avocado, poi un secondo di crema di formaggio e completate con la dadolata di pomodori. Decorate con foglioline di basilico fresco e servite.
Zuppa fredda al pomodoro e cocomero
Preparazione 15 minuti Ingredienti per 4 persone
300 g di polpa di cocomero senza semi,
400 g di pomodori rossi maturi, 60 g di ghiaccio, 1 burrata, 1 scalogno, 1 cucchiaio d’aceto bianco,
olio extravergine d’oliva, basilico, sale e pepe Vino consigliato Sylvaner Alto Adige Doc
Tagliate i pomodori a fettine e privateli dei semi.
Riducete la polpa di cocomero a cubetti.
Raccogliete entrambi nel vaso del frullatore insieme al ghiaccio, allo scalogno, all’aceto e all’olio. Frullate fino a ottenere un composto omogeneo e aggiustate di sale e pepe. Regolate la consistenza aggiungendo altra acqua ghiacciata qualora la zuppa risultasse troppo densa, quindi fate riposare in frigorifero.
Al momento di servire suddividete la zuppa fredda nelle ciotoline individuali, completate con il basilico e la stracciatella di burrata, irrorate con un filo d’olio a crudo e servite.
Ricette da
“Fior fiore in cucina”.
Il numero di Luglio è in vendita nei Coop.fi a 1 euro
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Conservalo
Rosso pomodoro
Tarte con caprino, cuore di bue, ciliegini colorati e origano
Preparazione 30 minuti Cottura 25 minuti Ingredienti per 4 persone
1 confezione di pasta fillo, 300 g di caprino,
1 pomodoro cuore di bue, 10 pomodorini ciliegia colorati, origano fresco, 80 g di burro, olio extravergine d’oliva, sale e pepe
Vino consigliato Friuli Colli Orientali Doc Sauvignon Fior fiore Oliate una teglia, adagiatevi il primo foglio di
pasta fillo e spennellatelo con il burro
precedentemente fuso. Continuate alternando strati di burro e pasta fillo fino a esaurimento. In una ciotola condite il caprino con olio, sale, pepe e spalmatelo sulla pasta fillo. Aggiungete i diversi tipi di pomodori tagliati a fette, regolate di sale e pepe e profumate con origano. Cuocete a 180°C per circa 25 minuti o fino a quando la pasta fillo risulterà dorata. Servite cospargendo con altre foglioline d’origano.
Spaghetti con pomodorini bicolori e crumble di ceci
Preparazione 15 minuti + 3 ore di riposo Cottura 18 minuti
Ingredienti per 4 persone
320 g di spaghetti pasta di Gragnano Igp Fior fiore, 150 g di pomodorini ciliegia rossi,
150 g di datterini gialli della Piana del Sele Fior fiore, 200 g di ceci già lessati, 1/2 cucchiaino di scorza di limone non trattato, basilico, olio extravergine d’oliva, sale e pepe Vino consigliato Vermentino di Sardegna Doc Fior fiore Lavate i pomodorini, tagliateli a metà e conditeli con 3 cucchiai d’olio, basilico, sale e pepe, quindi lasciate riposare per 3 ore. Nel frattempo scolate i ceci, conditeli con olio, sale, pepe e distribuiteli su una teglia ricoperta con carta da forno. Cuocete per circa 10 minuti a 200°C.
Lasciate raffreddare i legumi e versateli in un mixer insieme alla scorza di limone. Frullate a intermittenza in modo da ottenere un crumble.
Lessate la pasta in abbondante acqua bollente salata, scolatela al dente e fatela saltare in padella per 1 minuto con i pomodorini. Servite gli spaghetti con il crumble di ceci e altro basilico fresco.