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Patologie Ambientali Elevata T ambientale

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Academic year: 2021

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Patologie Ambientali

Elevata T ambientale

Colpo di sole: Esposizione della testa scoperta al sole per la durata di ore.

Cefalea, alterazioni psichiche, ipertermia.

Colpo di calore: Esposizione a T > 40°C in ambiente umido, il meccanismo della termodispersione mediante sudorazione non funziona perché il sudore non evapora a causa della saturazione in vapore acqueo dell'aria.

Ipovolemia [perdita di liquidi con sudorazione], caduta della P arteriosa, perdita di K, ipertermia.

Bassa T ambientale

Congelamento: Esposizione di parti dell'organismo [di solito le estremità] al freddo intenso.

L'entità delle lesioni è dipende dall'intensità del freddo e dalla durata dell'esposizione.

Si osserva inizialmente pallore [vasocostrizione] poi rossore [vasoparalisi e stasi sanguigna]

I grado: edema e cianosi [difetto di ossigenazione]

II grado: comparsa flittene [aumento edema]

III grado: necrosi tissutale

Assideramento: Permanenza in ambiente freddo per lungo periodo.Ipotermia [alterazione meccanismi termoregolatori],soppressione di tutte le attività metaboliche fino all'arresto cardio circolatorio sotto i 25°C.

Sensazione di freddo poi apatia e sonnolenza.

Il riscaldamento dell'individuo deve essere graduale per evitare una vasodilatazione improvvisa e quindi lo shock cardiocircolatorio.

Trasferimento locale calore

Ustione: Danno da trasferimento di calore[per conduzione,convezione o irraggiamento] da una sorgante di calore con T >40°C. La loro gravità dipende da:

Profondità [4 gradi]

Estensione [20% cut off fra localizzate e diffuse]

Quantità di calore trasferito

T raggiunta dai tessuti

Durata di contatto

Regione corporea

Modalità di trasferimento del calore [calore umido più dannoso del secco per la mancata evaporazione]

Natura dei tessuti [l'epidermide è più protetta delle mucose]

La riparazione segue un processo simile a quello delle ferite. Per le ustioni più superficiali c'è una restitutio ad integrum,per quelle più profonde rimane una cicatrice retratta o un cheloide.

Le ustioni più estese danno una sintomatologia generale e un maggiore rischio di complicazioni:

Alterazioni termoregolazione

Ipoprotidemia e ipovolemia [perdita essudativa]

Shock neurogeno al momento del trauma

Shock ipovolemico per perdita liquidi

Infezioni

Neoplasie nelle cicatrici

Energia Meccanica

Trauma: Danno che una regione dell'organismo subisce per urto violento con altro corpo o superficie.

Il danno varia a seconda della natura e dell'energia del corpo in movimento,se il trauma è molto intenso si possono avere effetti sistemici [shock traumatico] che coinvolgono soprattutto gli apparati cardiocircolatorio e nervoso.

Possono essere:

Superficiali: interessano cute e sottocute e si dividono in

Abrasioni: distruzione strati epidermici superficiali senza sanguinamento

Contusioni: rottura di vasi con stravaso di sangue senza interruzione dello strato cutaneo sovrastante

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Ferite: lesione dei vasi e della cute sovrastante con fuoriuscita di sangue all'esterno. Viene arrestata da fenomeni coagulativi e dalla contrazione della ferita.

Cicatrizzazione: il sangue riempie il fondo della ferita dove coagula,infiammando i margini.

L'infiammazione richiama macrofagi che inglobano i componenti del coagulo e stimola la proliferazione di fibroblasti che insieme ai macrofagi formano il tessuto di granulazione, al di sopra di esso si ricrea la barriera epiteliale.

Possibili complicanze:

Infezioni

Deiescenza [riapertura della ferita,di solito addominale,per sforzi come tosse e vomito]

Cheloidi [cicatrice esuberante per eccesso di fattori di crescita]

Profondi: si dividono in

Rottura organi interni

Volvolo [torsione ilo organo]

Pneumotorace [lesione polmonare con penetrazione di aria nella cavità pleurica]

Pneumo/Emopericardio [raccolta di aria/sangue nel pericardio]

Pneumo/Emoperitoneo [raccolta di aria/sangue nel peritoneo]

Commozione cerebrale/viscerale [coinvolgimento funzionale del cervello o dei visceri senza evidenti lesioni anatomiche]

Fratture: Rottura di un segmento scheletrico.

Il processo di guarigione segue fasi simile alla guarigione delle ferite con la formazione di un ematoma fra i due monconi,la risposta infiammatoria, la formazione del callo osseo da parte del tessuto di granulazione,la sua evoluzione in tessuto osteoide e infine osseo.

Le complicanze fondamentali delle fratture sono le infezioni e la formazione delle cosiddette pseudoarticolazioni allorché il tessuto fibroso non viene rimpiazzato da tessuto osseo e i fibroblasti si differenziano come cellule sinoviali.

Radiazioni

Radioattività di base: radiazioni provenienti da sorgenti naturali.

Nella collisione con la materia le radiazioni cedono parte della loro energia alle molecole che la assorbono.

Elettromagnetiche: V = c. L'energia è presente sotto forma di fotoni.

Corpuscolari: V < c. L'energia è costituita da atomi e dai loro nuclei.

Ionizzanti: E<10 eV. Onde radio, microonde, infrarossi,luce visibile, UV. L'energia ceduta da tali radiazioni permette l'eccitazione dell'atomo che diventa così reattivo.

Infrarossi: effetti termici,gravità dipendente da dose,distanza dalla sorgente e durata dell'esposizione. Usato nella terapia diatermica.

Microonde: insorgenza di cateratta ed effetti termici se esposizione ad alta intensità.

Luce: danni ai tessuti oculari.

UV: se ne individuano 3 sottotipi [A,B,C] di cui il B è il più assorbito dai tessuti viventi soprattuto acidi nucleici e proteine.

Usati per la sterilizzazione in quanto i microrganismi sono particolarmente sensibili non avendo rivestimenti molecolari.

L'esposizione ai raggi UV è utile per la creazione della Vit D

Danni diretti: assorbimento energia amplificata da sostanze fluorescenti nella cute, manifestazioni flogistiche ed eritematose, flittene, cheratosi, melaninogenesi.

Danni indiretti: azione fotodinamica, formazione dei radicali liberi dell'ossigeno, carcinomi spinocellulari e basocellulari dell'epidermide [mutazioni puntiformi. maggiore sensibilità in fase S],

Ionizzanti: E >10 eV, più penetranti delle eccitanti. Radiazioni corpuscolate, raggi X, raggi gamma.

Le cellule più sensibili al danno sono quelle labili,in special modo emopoietiche e tiroidee.

Danni diretti: rottura DNA, distruzioni basi, rottura legame zucchero-fosfato e quindi gravi alterazioni [delezioni,traslocazioni, maggiore sensibilità in fase G2, M o post G1],

attivazione provirus.

Danni indiretti: formazione dei radicali liberi dell'ossigeno.

Gli effetti somatici variano a seconda dell'entità della radiazione

> 6 Gy: Morte immediata per effetti termici,caduta della P arteriosa [liberazione sostanze vasoattive], insufficienza cardiaca precedute da alterazioni neurologiche.

3–6 Gy: Gravi danni alle mucose, stomatiti, diarrea, alopecia. Dopo 2 settimane leucopenia e quindi infezioni.

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0,5-2 Gy: Radiodermiti, tumori,sterilità o malformazioni nella progenie

La neutralizzazione del danno ossidativo viene operata da meccanismi protettivi enzimatici [superossido dismutasi, catalasi, perossidasi,composti con gruppi -SH]

Fallout Radioattivo: deposito sulla superficie terrestre [ovunque la pioggia possa battere] di contaminanti radioattivi che raggiungono l'uomo attraverso la catena alimentare e il contatto diretto.

Agenti chimici

Penetrano attraverso la via digerente o respiratoria,per contatto, attraverso lesioni o per iniezione.

Il danno è sempre dose dipendente.

Danno diffuso: agisce provocando variazioni di pH [maggiore è la differenza, maggiore è il danno], solubilizzazione dei costituenti cellulari e denaturazione delle proteine.

Acidi forti: diluendosi coi liquidi corporei producono calore e provocano ustioni di 3 e 4 grado formando escare secche [disidratazione]

Basi forti: simili agli acidi ma producono macerazione tissutale e quindi escare umide [idrolisi]

Solventi lipidici: danneggiano la struttura della cellula,provocando la lisi cellulare. Il danno è molto limitato sull'epidermide dalla presenza della cheratina,insolubile ad essi,perciò il danno maggiore lo si trova a livello delle mucose.

Soluzioni ipotoniche : fanno richiamare acqua alle cellule fino alla loro lisi.

Soluzioni iperosmotiche : richiamano acqua fino alla disidratazione della cellula.

Saponina: provoca lisi cellulare dissolvendo la membrana cellulare.

Detergenti: diminuiscono la tensione superficiale e sono in grado di denaturare le proteine.

Danno selettivo: provocato dai veleni che sono in grado di interagire con un determinato costituente alterandone struttura e funzione. L'azione tossica è legata sia alla dose che alla via di somministrazione.

Dose minima letale: dose per kg che determina la morte del soggetto in un determinato tempo.

Dose limite 50: dose che in un determinato tempo uccide il 50% dei soggetti.

Quasi tutti i veleni sono esogeni anche se ne esistono di endogeni che però svolgono la loro azione solo in caso di gravi patologie epatiche e/o renali.

È possibile che una sostanza diventi velenosa solo dopo metabolizzazione epatica [sintesi letale] così come tale veleno sia detossificato dal fegato stesso [sintesi protettiva].

L'azione tossica di alcuni veleni può essere ridotta da determinati antidoti che interagiscono col veleno,ne favoriscono l'eliminazione o siano suoi competitori a livello recettoriale.

I veleni sono classificati per origine [biologici, minerali, industriali] e possono dare effetti locali o sistemici, istantanei o da accumulo.

Fra i veleni biologici ricordiamo quelli vegetali [fungini, animali, vegetali].

Fra i veleni minerali: Piombo [assunto per via orale o inalatoria, tende ad accumularsi nel nucleo di organi come rene,fegato e scheletro dove rimane per anni, data la sua lunga emivita,provocando il saturnismo, patologia caratterizzata da coliche,anemia,alterazioni apparato riproduttivo,osteoporosi e danni neurologici], Mercurio [assunto attraverso la catena alimentare o l'acqua potabile,provoca danni a livello renale,GI ed epatico oltre ad embriotossicità e danni neurologici] e Cadmio [si concentra

nell'apparto GI,nei reni e nei muscoli,lo si assume mediante la catena alimentare e il fumo di sigaretta]

fra i veleni industriali ricordiamo i pesticidi.

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