• Non ci sono risultati.

Il Culex trascritto e annotato da Giovanni Boccaccio, Cod. Laur. Plut. 33,31 fogli 17 r - 24r

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Il Culex trascritto e annotato da Giovanni Boccaccio, Cod. Laur. Plut. 33,31 fogli 17 r - 24r"

Copied!
160
0
0

Testo completo

(1)POLYMNIA Studidifilologiaclassica .

(2) Polymnia Collana di Scienze dell’antichità fondata e diretta da Lucio Cristante _____________________________________________________________ Studi di filologia classica a cura di Lucio Cristante - 17 COMITATO SCIENTIFICO Gianfranco Agosti (Roma), Alberto Cavarzere (Verona), Carmen Codoñer (Salamanca), Denis Feissel (Paris), Jean-Luc Fournet (Paris), Massimo Gioseffi (Milano), Stephen J. Harrison (Oxford), Louis Holtz (Paris), Wolfgang Hübner (Münster), Claudio Marangoni (Padova), Marko Marinčič (Ljubljana), Luca Mondin (Venezia), Philippe Mudry (Lausanne), Giovanni Polara (Napoli) IlCulextrascrittoeannotatodaGiovanniBoccaccioacuradi RobertaCervanieAngeloFloramo5SJFTUF &EJ[JPOJ6OJWFSTJUÆEJ5SJFTUF 9997* QQDN 1PMZNOJBTUVEJEJGJMPMPHJBDMBTTJDB  *4#/ QSJOU  POMJOF. 1. Boccaccio - Appendix Vergiliana - Filologia classica 2. Codifica digitale I. Cervani, Roberta II. Floramo, Angelo I testi pubblicati sono liberamente disponibili su: http://www.openstarts.units.it http://www.units.it/musacamena. _____________________________________________________________ ©Copyright201-EUT EDIZIONIUNIVERSITÀDITRIESTE Proprietà letteraria riservata I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, le fotocopie o altro), sono riservati per tutti i Paesi.

(3) 6/*7&34*5®%&(-*456%*%*53*&45&. ILCVLEXTRASCRITTOEANNOTATO DA GIOVANNIBOCCACCIO $0%-"631-65  '0(-*3 3. ADVSBEJ AOHFMPFMPSBNPFRPCFSUBCFSWBOJ. EdizioniUniversitàdiTrieste 201.

(4)

(5) A Fr a n c e s c o da mamma Roberta. Ad Alice e Elisa da papà Angelo. A P i l a r e Te a dai due allievi di nonno Nevio.

(6)

(7) INDICE Premessa. IX. Introduzione. XIII. Testo. 1. Ratio editionis, sigla, adbreuiationes. 2. F. 17r (inscriptio, vv. 1-7). 3. F. 17u (vv. 8-37). 4. F. 18r (vv. 38-67). 6. F. 18u (vv. 68-97). 8. F. 19r (vv. 98-127). 10. F. 19u (vv. 128-157). 13. F. 20r (vv. 158-187). 15. F. 20u (vv. 188-217). 17. F. 21r (vv. 218-247). 19. F. 21u (vv. 248-277). 21. F. 22r (vv. 278-307). 25. F. 22u (vv. 308-337). 27. F. 23r (vv. 338-367). 29. F. 23u (vv. 368-397). 33. F. 24r (vv. 398-414, subscriptio). 34. Tavole. 37. Appendice. 55. Codifica XML: testo. 57. Codifica XML: annotazioni I. 77. Codifica XML: annotazioni II. 90. Codifica XML: annotazioni III. 92. VII.

(8)

(9) PREMESSA. Questo lavoro sviluppa una ricerca impostata da Nevio Zorzetti per l'attività dell'unità operativa costituita presso l'Università di Trieste nell'ambito del progetto PRIN 2009 “Biblioteca digitale dei Commentatori Latini” (BibCLat). Zorzetti sottolineava l’esigenza di discutere approfonditamente prospettive e problemi della pubblicazione dei testi annotati nel nuovo orizzonte dell'ecdotica digitale e di predisporre a questo fine un caso di studio significativo per sviluppare e testare sperimentalmente, partendo dall’analisi strutturale e semantica, criteri e validità degli standard che si vanno affermando per la loro trascrizione e codifica nell'Extended Markup Language, a incominciare da quelli che si possono elaborare nella direzione indicata dalla Text Encoding Initiative. Egli stesso ha scelto come testo su cui lavorare il commento del Boccaccio al Culex, che si conserva nel codice laurenziano 33, 31, comunemente noto come Miscellanea Laurenziana. Vi aveva già lavorato in precedenza, insieme ad Angelo Floramo, e aveva a disposizione molti materiali, a cominciare dalle riproduzioni fotografiche del manoscritto. Ma, soprattutto, considerava di grande interesse la possibilità di concentrare, da una parte, l'attenzione su un punto della tradizione di un testo ricca di problemi, com'è quella del Culex, e, dall'altra, di cogliere quasi nel suo farsi, nell'officina editoriale del Boccaccio, la formazione di un commento umanistico che ne ripropone la lettura: quasi un modello con cui confrontarsi per il filologo chiamato a curare oggi, nell'età dell'informazione digitale, nella sua officina, la sua riproposizione in una nuova fase della tradizione. Il lavoro di Zorzetti è stato continuato da Roberta Cervani e Angelo Floramo, che hanno pubblicato sul web una prima trascrizione e codifica in XML del commento del Boccaccio il 30 gennaio 2013, per festeggiare i 70 anni di Zorzetti. IX.

(10) Del lavoro svolto nel progetto BibCLat ho dato conto nel convegno conclusivo del progetto, tenuto presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II nei giorni 2527 settembre 2013, nella mia relazione Biblioteche digitali: BibCLat e altro, che si può consultare in http://musacamena.units.it. Nel 2014 ho chiesto a Zorzetti di rivedere e curare la trascrizione e la codifica del testo in XML e a Cervani e Floramo di elaborarne una presentazione editoriale adatta alla stampa. L'esito del loro lavoro è la presente pubblicazione. La codifica dei dati, secondo un modello elaborato sulla base dell’analisi strutturale e semantica del contenuto, è costituita in concreto da alcuni file XML (sono quattro, uno per il testo e tre per i diversi tipi di interventi di correzione o commento). Sono raccolti in un archivio digitale, distribuito nel mio sito, dove ha sostituito la versione pubblicata nel 2013. Ogni file XML, nell’archivio, è accompagnato dalla descrizione del modello dei dati (XSD e DTD) e da un foglio di trasformazione (XSL) con cui, attraverso la conversione in XHTM, è stata data una semplice e limitata visualizzazione per il web. Questo volume presenta i contenuti dei quattro file XML con un'impaginazione statica nella forma di un testo con due apparati e scritture marginali, proponendone il confronto con la riproduzione fotografica delle pagine corrispondenti del manoscritto e la codifica in XML della trascrizione, aggiunta in appendice. Certamente, è per la visualizzazione sullo schermo di un computer che le tecnologie permettono di sviluppare un’interfaccia che può dare al lettore accesso dinamico e interattivo ai testi. Senza il condizionamento del supporto materiale, la codifica dei contenuti separati dalla presentazione consente di realizzare la navigazione tra viste molteplici, non solo selezionando e collegando tra loro gli elementi di un testo, ma anche ampliando il contesto a una biblioteca di testi. Tuttavia (ed è questo il punto di vista da cui Cervani e Floramo hanno affrontato il loro compito editoriale), anche la presentazione statica del testo X.

(11) commentato mette il lettore di fronte alla scelta continua tra percorsi di lettura che possono essere messi in evidenza, facilitati, stimolati nell’impaginazione, con le scelte delle modalità espositive e degli stili applicati, e in generale prendendo spunto dalla meta-informazione raccolta dall’analisi strutturale e semantica. Lucio Cristante. XI.

(12)

(13) INTRODUZIONE.

(14)

(15) I Il testo del Culex trascritto da Giovanni Boccaccio e da lui annotato si conserva autografo nel codice Mediceo Laurenziano Plut. 33, 31, comunemente detto Miscellanea Laurenziana (ML), ai fogli 14r-24u. Per un'introduzione alla conoscenza approfondita della Miscellanea Laurenziana, rinviamo al volume in cui sono stati raccolti gli Atti del Seminario internazionale di Firenze-Certaldo, 26-28 aprile 1996 (Gli Zibaldoni di Boccaccio. Memoria, scrittura, riscrittura, a cura di Michelangelo Picone e Claude Cazalé Bérard, Firenze 1998). La presenza del Culex in ML è stata nota fin dalla pubblicazione della descrizione del manoscritto nel catalogo del Bandini (Angelo Maria Bandini, Catalogus codicum latinorum bibliotechae Mediceae Laurentianae, II, Florentiae 1775, c. 124-128). Solo un secolo dopo la segnalazione di A. Goldmann (Drei italienische Handschriftenkataloge s. XIII-XV, «Centralblatt f. Bibliothekwesen» IV 4, 1887, 137155) e la recensione dedicata a Goldmann da Francesco Novati («Giornale storico della letteratura italiana» X, 1887, 413-425) diedero impulso agli studi per la ricostruzione della biblioteca personale del Boccaccio. Finalmente il manoscritto fu riconosciuto come autografo del Boccaccio nei fondamentali lavori di Oskar Hecker, Boccaccio-Funde, Braunschweig 1902 (35, 1) e Remigio Sabbadini, Le scoperte dei codici latini e greci ne' secoli XIV e XV, Firenze 1905 (p. 31-33). Da allora le indagini sui manoscritti autografi di Boccaccio sono continuate feconde e sono tutt'ora attive (si parta da A. Mazza, L’inventario della «parva libraria» di Santo Spirito e la biblioteca del Boccaccio, «Italia medioevale e umanistica» IX, 1966, 1-74; G. Auzzas, I codici autografi. Elenco e bibliografia, «Studi sul Boccaccio» VII, 1973, 1-20). Le lectiones del Culex in ML appaiono individuate per la prima volta, sistematicamente, ma non senza omissioni, nell'apparato di Remo Giomini (Appendix Vergiliana: testo, introduzione e traduzione, Firenze 1953 e II ed. 1962). Nelle edizioni posteriori, lectiones di ML sono citate saltuariamente e generalmente nascoste dietro la sigla cumulativa dei manoscritti recenziori. XV.

(16) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. ML appartiene a una famiglia della tradizione ben rappresentata da un discreto manipolo di manoscritti di età carolingia. Questa famiglia ha ricevuto una definizione formale, nel lavoro di Friedrich Vollmer (Publii Virgilii Maronis iuvenalis ludi libellus, München, 1908) come il testo di un ‘iuuenalis ludi libellus’ (L), che si può ricostruire dai codici Trier 1986 (W), Vat.Lat. 3252 (B), Vat.Lat. 8069 (T), Par. Lat. 8093 (E), Par. Lat. 7927 (A), databili tutti tra IX e XI secolo.. Oggi, per inquadrare nella tradizione del Culex il testo di ML, si deve partire dalla revisione che ne ha dato Wendell Clausen (The Textual Tradition of the ‘Culex’, «Harvard Studies in Classical Philology» LXVIII, 1964, 119-138) per la sua edizione oxoniense, che è oggi l'edizione di riferimento. Clausen ha lasciato invariata la definizione di L di Vollmer, ma ha riorganizzato il suo stemma generale della tradizione del Culex, sostituendo la sua rigida, deterministica catena evolutiva, riportata qui sotto. XVI.

(17) */530%6;*0/&. con la seguente, incui «the main cleavage in the tradition is that which divides ΓV from SFCL» (p. 123):. Nello stemma riportato sopra, S (fragmentum Stabulensis) = Par. Lat. 17177 s. X, F (Fiechtianus) = Melk 717 s. X, C = Cantabrigiensis kk 5 34 s. X, Γ = Corsinianus 43 F 5 s. XIV sono i pochi testimoni collaterali non solo di una biforcazione iniziale della tradizione, ma anche dei due rami lungo i quali la tradizione manoscritta del Culex si è prolungata nel basso medioevo fino alle prime edizioni a stampa, una ‘tradizione di L’ e una ‘tradizione di V’. La ‘tradizione di V’, rappresentata un tempo dal Voss. Lat. O 81 s. XV, fa ora riferimento al Vat. Lat. 2759, che sostituendo il Vossiano suo discendente si è appropriato anche della sua sigla. Il Culex di ML, o meglio una sezione di ML, che comprende il Culex e inoltre la Vita Bernensis di Virgilio e le Dirae, si inquadra con sicurezza nella prima, come sottoinsieme significativo dei suoi contenuti che porta anche l'inscriptio «iuuenalis ludi libellus». Ma non si può riattacare a nessuno dei rami già delineati in L dal Vollmer: l'antigrafo perduto utilizzato dal Boccaccio deve essere aggiunto su un nuovo ramo proprio. Negli ultimi decenni, il particolare interesse e la nuova sensibilità della codicologia per la ricezione dei testi e la storia del ‘libro prima della stampa’ ha portato maggiore attenzione verso ML e la tradizione del Culex nei secoli XIV e XV. Ricordiamo le importanti ricerche di Michael D. Reeve (The textual tradition of the Appendix Vergiliana, «Maia» XXVIII (1976), 233-254) e al ponderoso lavoro di Lisa L. St.Louis (Prolegomenon to an Edition of the PseudoVirgilian Culex, University of Ottawa, 2001) con nuove collazioni (50 tra manoscritti ed edizioni a stampa antiche), saggi di indagine sui rapporti tra i manoscritti e un'edizione con apparato positivo. XVII.

(18) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. Considerazioni particolarmente interessanti, soprattutto per lo studio di ML, vengono dedicate dal Reeve (p. 243-244) ad alcuni codici la cui appartenenza a L è provata dalla presenza dei contenuti e dell'inscriptio propri del corpus. Alcuni di essi costituiscono una famiglia, in cui il manoscritto del Boccaccio ha un posto centrale: l Laur. 33.31 (saec. XIV) p Par. Lat. 8205 (saec. XV) t Vat. Lat. 1586 (saec. XV) y Laur. Gadd. 01 sup. 19 (saec. XV) d Laur. Aed. 203 (saec. XV) Altri appaiono come un ramo laterale della stessa tradizione: j Harl. 3963 (saec. XV) a Ambros. D 267 inf. (saec. XV) h Helm. 332 (saec. XV) q Ambros. O 84 sup. (saec. XV) Si noti che Helm. 332 è H di Catalepton, Ciris, Elegia in Maecenatem ed Aetna, un manoscritto composito che ha inglobato il contenuto di L. Per i primi nove manoscritti il Reeve ha proposto lo stemma seguente:. L'edizione del Culex di Lisa St.Louis fornisce, presentati nella pubblicazione nella forma di apparato positivo, collazioni nuove sull'intero testo dell'opera per la quasi totalità dei manoscritti studiati dal Reeve e di cui abbiamo dato conto. L'applicazione di un programma informatico a questa base di dati ha verificato statisticamente la vicinanza delle lezioni. In particolare sono presenti (in parentesi le sigle usate dalla St.Louis), oltre a Laur. 33, 31 (Laur.), Par. Lat. 8205 (Fr.) e Vat. Lat. 1586 (Vat.), di cui è confermata la stretta vicinanza al Laurenziano, e Harl. 3963 (X). XVIII.

(19) */530%6;*0/&. Ricordando di aver esaminato le annotazioni con Filippo Di Benedetto «who knows more than most people about Boccaccio's hand» il Reeve ha definito l'apparato di note testuali in ML: «almost all the accretions are apparently due to Boccaccio himself, and two main sets can be distinguished, the first in the same ink as the text but smaller script, the second in paler ink but script of roughly the same size as the text» (p. 242). Il Reeve ha quindi richiamato l'attenzione sui seguenti casi di correzioni («lb = l after the first set of corrections»): u. 192 ab ore lp: ab orno lbtyd; u. 249 tu cordam lp: uecordem lbtyd; u. 277 uadacem lp audacem lbtyd; u. 325 hunc [quod] letat lp: letatus lbty. In questi casi il gruppo dei manoscritti che abbiamo già visto essere vicinissimi a quello del Boccaccio (ptyd) si divide nettamente dove il Boccaccio ha apportato delle correzioni, che sono ignorate in p (il Par. Lat. 8205), mentre sono recepite negli altri (tyd). Ha quindi concluso: «If these alterations are conjectures by Boccaccio himself, which they have every appearance of being, l must be the source of tyd, p could also derive from it». Il Reeve ha indicato la direzione fondamentale che i futuri studi devono ancora percorrere: «a study of Boccaccio's annotations and corrections in Culex and Dirae might yield interesting conclusions about his manner of working». In questa edizione, grazie a riproduzioni fotografiche migliori, crediamo di aver rimediato alle limitate carenze presenti nel lavoro della St.Louis non ha potuto rilevare tutte le varianti presenti nelle annotazioni per le difficoltà incontrate nella lettura della riproduzione fotografica di cui disponeva (nota al v. 4: «in cod. Laur. multas lectiones inter uersus sine dubio omisi incertae imaginis causa»). Ma per la stratificazione di mani e inchiostri delle annotazioni, occorre lavorare sul manoscritto, anzi sui manoscritti e nelle biblioteche. Abbiamo quindi ritenuto preferibile predisporre con cura uno strumento di lavoro, che possa accogliere le opportune integrazioni in futuro ed evitare di inserire dati parziali, incerti o approssimativi. II Nei suoi zibaldoni (i tre manoscritti in cui Boccaccio produsse nel suo soggiorno napoletano una biblioteca personale per la lettura e gli studi propri e degli amici: ML, lo ‘Zibaldone Laurenziano’ Laur. 20, 8 e lo ‘Zibaldone MagliaXIX.

(20) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. becchiano’ Bibl. Naz. Firenze B. R. 50) Boccaccio ha lasciato, come ha scritto felicemente Filippo Di Benedetto (Gli Zibaldoni, p. 13), «la testimonianza del suo tirocinio filologico e letterario». Questa definizione vale in particolar modo per la trascrizione e commento del Culex, in cui il Boccaccio è messo alla prova su un testo di comprensione di per sé difficile, reso ancor più difficile dalle incertezze e alterazioni, pesanti e numerose, che hanno colpito il testo nel corso della sua tradizione manoscritta. Un caso di studio estremo, e tale è stato in tutta la storia della filologia moderna, palestra degli esercizi più difficili (e pericolosi) di restauro testuale, occasione di un numero sterminato di congetture. A questo lavoro il Boccaccio si è dedicato, nel periodo napoletano, avendo a supporto gli insegnamenti del maestro Dionigi da Borgo San Sepolcro e gli scambi intellettuali e di materiali con Paolo da Perugia. * Se le lezioni di ML sono state raccolte e pubblicate negli studi sulla tradizione del Culex solo dalla metà del secolo scorso, per il commento bisogna attendere ancora fino a quando l'interesse verso i manoscritti del Boccaccio si è rinnovato, nell'ultimo cinquantennio, in un arco di tempo che possiamo simbolicamente delimitare con gli anni di due importanti mostre allestite dalla Biblioteca Laurenziana: la prima nel 1975, per il VI centenario della morte del Boccaccio (Mostra di manoscritti, documenti e edizioni, Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 22 maggio - 31 agosto 1975. I, Manoscritti e documenti, a cura di E. Casa-massima, Certaldo 1975), la seconda nel 2013 (Boccaccio. Autore e copista, a cura di Teresa De Robertis, Carla Maria Monti, Marco Petoletti, Giuliano Tanturli, Stefano Zamponi; catalogo della mostra: Firenze, Biblioteca Laurenziana, 11 ottobre 2013 - 11 gennaio 2014, Firenze, 2013). Entro uno sviluppo intenso e fruttuoso di studi paleografici e codicologici, l'attenzione si è rivolta in particolar modo agli autografi (e soprattutto a quelli delle opere maggiori e in volgare: si veda ora Dentro l’officina di Giovanni Boccaccio. Studi sugli autografi in volgare e su Boccaccio dantista, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana 2014). Tutti gli studi pubblicati sul commento al Culex sono apparsi negli ultimi venticinque anni. Mary Louise Lord (Boccaccio's Virgiliana in the “Miscellanea latina”, «Italia medioevale e umanistica», XXXIV, 1991, 127-197), oltre a discutere un certo numero di lezioni e varianti presenti presenti nella trascrizione del Boccaccio (p. XX.

(21) */530%6;*0/&. 134-145), ha analizzato tutte le note marginali di commento (p. 145-184). Successivamente, nel citato volume Gli Zibaldoni Filippo Di Benedetto ha svolto qualche ulteriore considerazione sulle annotazioni del Boccaccio (p. 13-28: Presenza di testi minori negli Zibaldoni) e Robert Black ha ampliato il lavoro della Lord prendendo in esame anche le glosse interlineari di (p. 113-128: Boccaccio, Reader of the Appendix Vergiliana: the Miscellanea Laurenziana and fourteenthcentury schoolbooks; ripubblicato in «Studies in Renaissance Humanism and Politics: Florence and Arezzo», Ashgate Variorum, 2011). Lord e Black hanno dato la trascrizione completa delle annotazioni del Boccaccio che hanno commentato. Completa la bibliografia sul commento del Boccaccio l'importantissimo studio di Matteo Ferretti (Boccaccio, Paolo da Perugia e i commentari ovidiani di Giovanni del Virgilio, «Studi sul Boccaccio» XXXV, 2007, 85-110). Per un'introduzione approfondita, non possiamo non rinviare a questi importanti lavori, che contengono ampi materiali per dare alle glosse del Boccaccio un commento sistematico.. III Il punto di partenza di questa edizione sono le immagini digitali, ricavate da una riproduzione fotografica in bianco e nero dei fogli 17r-24r del Laurenziano, acquisita dal fotografo della biblioteca per la banca dati raccolta da N. Zorzetti e A. Floramo per lavorare sui Mitografi Vaticani. Ne è stata ricavata una trascrizione nuova, che è stata confrontata per il testo del Culex con le letture di Giomini, Lord, Black e St. Louis: sono state segnalate le divergenze (minime), non le omissioni. Il lavoro di trascrizione è stato impostato come ricodifica digitale della rappresentazione dell'opera nel manoscritto, i cui dati – testuali, paratestuali ed editoriali – sono stati rappresentati nell'Extended Markup Language. Criterio fondamentale della codifica digitale è l'adozione di standard aperti. La rappresentazione dei caratteri è in Unicode. Il modello dei dati, elaborato progressivamente studiando il testo, segue ed estende le linee guida della Text Encoding Initiative (TEI P5: Guidelines for Electronic Text Encoding and Interchange, version 2.7.0, 2014). XXI.

(22) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. Nella successiva parte di questa introduzione vengono descritte ampiamente la codifica dei caratteri e le specifiche di marcatura, strutturale e semantica, che sono state applicate nella trascrizione. La trascrizione codificata in XML viene presentata integralmente in appendice. Sarebbe bastato fornire delle fredde specifiche tecniche e anche solo distribuire i file XML: chi ha confidenza con l'XML e gli standard proposti dalla TEI avrebbe avuto poche difficoltà a ricavare da sé la DTD dagli XML, studiarla alla luce delle linee guida della TEI e riconoscere scelte e motivazioni dietro i criteri di codifica. Ma il Culex commentato dal Boccaccio, caso di studio particolarmente interessante per approfondire la conoscenza del Boccaccio copista e filologo, lo è anche per le problematiche della codifica.. IV Nella seguente descrizione dei criteri di codifica elementi e loro attributi dell'XML sono stati rappresentati nel seguente modo: un elemento:. <elemento>. un attributo:. @attributo. un valore di un attributo:. valore. i valori possibili di un attributo: "valore" o "valore1 | valore2 | valore3" un elemento con un attributo messo a un dato valore: <elemento attributo="valore"> 1. Agli effetti della codifica strutturale si considereranno da una parte l'opera commentata, il testo del Culex, preceduto dall'inscriptio e seguito dalla subscriptio, e dall'altra le annotazioni, intendendo definire con questa parola nel suo complesso tutto il lavoro del commentatore-editore che è intervenuto sul testo modificandolo con correzioni, evidenziandolo con sottolineature richiami e segni di attenzione, ed accompagnandolo con glosse e scoli, sia interlineari che marginali. XXII.

(23) */530%6;*0/&. Il testo del Culex è suddiviso in versi. Naturalmente l'articolazione strutturale metrica si incrocia con l'articolazione sintattica. Ma, come avviene in tutta la tradizione della poesia latina, nella rappresentazione l'articolazione metrica è prevalente e fortemente marcata. Oltre che dalla suddivisione in linee, i versi nel manoscritto sono marcati con l'uso di lettere capitali nell'iniziale della prima parola. L'uso di grandi capitali mette inoltre in rilievo un'articolazione del testo in 21 gruppi di versi. Ai nostri occhi di moderni educati alla scrittura grammaticale l'interpunzione presente nel manoscritto segna solo debolmente e non sistematicamente l'articolazione linguistica. Nelle edizioni moderne, circa 180 interpunzioni forti (. ; : ? !) suddividono il testo del Culex e più di 200 interpunzioni minori (,) articolano internamente i periodi. Nel manoscritto, invece, l'interpunzione guida il fraseggio di una lettura orale, preoccupandosi di segnalare a qualsiasi livello della struttura sintattica, preventivamente, con l'esperienza di chi ha già letto il testo più avanti, delle pause per riprendere il respiro nella recitazione. Nell'insieme complessivo delle annotazioni si riconoscono tre tipi di intervento del commentatore-editore, che fluiscono inframmezzandosi ma senza mai mescolarsi. Una parte degli interventi, che definiremo ‘di critica testuale’, persegue il miglioramento del testo tràdito. Un'altra parte degli interventi, che diremo ‘di evidenziazione’, segnala semplicemente luoghi o parole del testo, talora aggiungendo una concisa definizione di ciò su cui viene richiamata l'attenzione. I restanti interventi, che chiameremo genericamente ‘di interpretazione’, offrono supporto alla comprensione, linguistica e di contenuto, del testo. Opera commentata e annotazioni appaiono organizzate in una struttura spaziale in cui le annotazioni, adattandosi alle condizioni imposte dalla rappresentazione sul supporto materiale cartaceo (fogli e pagine), sono distribuite, indipendentemente dalla tipologia, fra sovrapposizioni, note interlineari e note marginali. Testo dell'opera commentata e interventi del commentatore-editore sono collegati in vari modi, impliciti ed espliciti. La lettura di un'opera corredata da annotazioni non segue un unico percorso prefissato: ogni lettura segue uno dei molti percorsi, che possono essere suggeriti o indicati nel testo o semplicemente possibili dalla presenza anche strutturale di opzioni. Definiamo dunque ‘percorsi di lettura’ i collegamenti tra testo dell'opera commentata e lavoro del commentatore-editore. XXIII.

(24) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. Usando il concetto di annotazione in un senso che non coincide con il significato di nota e con la definizione dei percorsi di lettura per analizzare il testo in funzione della sua codifica, ci si siamo posti dal punto di vista della ricezione. Mettere l'accento sulla ricezione significa adottare un punto di vista che permetta di vedere nel testo analizzato il maggior numero possibile di elementi su cui la scrittura digitale consente di stabilire il controllo e sviluppare applicazioni. Tuttavia in questo modo si chiama in causa il significato di ‘testo’ sul piano epistemologico: nell'uso comune, ‘testo’ ha un significato a dir poco impreciso, che viene tirato in un senso o nell'altro al proprio interno dalle molteplici pratiche e discipline in cui è fondamentale, cambiando anche solo perché l'attenzione è rivolta ad un argomento invece che a un altro, a un manoscritto o a un testo scolastico, a una canzone o a un certificato. Rimandando ad altro momento l'approfondimento di questa problematica, ci limitiamo a osservare che i testi tipografici offrono alla nostra lettura uno stato finale del testo: il più pulito possibile, eventualmente accompagnato da oggetti testuali paralleli, gerarchicamente definiti dalla posizione e dal corpo dei caratteri, collegati con richiami ordinati, ma autonomi. Siamo perciò abituati a considerare il testo come un oggetto statico codificato dalla scrittura e siamo poco consapevoli dell'esistenza nella sua ftuizione di percorsi di lettura diversi ed opzionali. Il testo commentato con i suoi percorsi di lettura interni ed esterni è considerato comunememte un caso speciale. Ma anche i testi orali e i testi musicati dovrebbero aver posto, e forse stare al centro, di una riflessione epistemologica sul binomio testo e memoria. 2. Nella codifica in XML l'opera commentata e le annotazioni sono stati collocati dentro all'elemento <text>. Il parallelo elemento <facsimile> è stato introdotto per descrivere il testo come è rappresentato nel manoscritto, dalla sua riproduzione fotografica, secondo la sua struttura editoriale. Con questo si intende soltanto indicare la possibilità di aggiungere nella codifica le corrispondenze tra gli oggetti testuali in <text> e gli oggetti grafici in <facsimile> per quel che venga mappato su una riproduzione fotografica. Si può vedere in http://musacamena.units.it una prova di N. Zorzetti, che, seguendo le Guidelines della Text Encoding Initiative, ha completato la codifica per una pagina del manoscritto con le informazioni relative alla posizione del XXIV.

(25) */530%6;*0/&. testo nell'immagine e ha quindi ottenuto la trasformazione dell'XML in HTML per la sua pubblicazione ipermediale (navigazione interattiva nel testo basata sull'immagine e viceversa) sul web, usando per la trasformazione l'applicazione JAVA, open source, Image Markup Tool di Martin Holmes. 3. Il testo è stato trascritto senza apportare variazioni, correzioni o normalizzazioni di alcun tipo ed è stato codificato a basso livello, come sequenza di caratteri, in Unicode, senza entrare all'interno della dimensione paleografica. 3.1 Le abbreviazioni sono state sciolte. Solo in rari casi lo scioglimento è stato codificato includendolo nell'elemento <expan>: sono rari casi, che ricorrono nelle formule di presentazione di varianti o di rinvio ad altre opere, in cui si ritiene pru-dente mantenere la possibilità futura di discuterne l'interpretazione. 3.2 Sono state mantenute rigorosamente come si leggono nel manoscritto anche le interpunzioni. Con queso non si è voluto entrare nel dettaglio paleografico, né perseguire le finalità di un'edizione diplomatica, ma si è cercato di dare il testo come si presentava al commentatore. Se leggiamo il testo come viene presentato in un'edizione moderna, comprendiamo con difficoltà l'importanza di molte parti dei commenti che hanno accompagnato la tradizione dei testi assicurata dai copisti (così avviene, ad esempio, per il commento parafrastico, spesso considerato con minore interesse dagli studiosi). Per la rappresentazione di ogni segno di interpunzione è stato riservato un caratterere Unicode di forma simile. La ‘virgula suspensiva’ scritta con un trattino dritto obliquo è stata codificata con il carattere specifico ⁄ (U+2044, fraction slash). Si è evitato di usare il carattere / (U+002F, solidus), per inclinazione del trattino più simile, ma intensamente impiegato nell'XML. Il ‘punctus elevatus’ scritto, con il trattino sopra il punto per lo più dritto o, qualche volta, ad S, è stato codificato con il punto interrogativo rovesciato (U+2E2E, reversed question mark). Il ‘punctus’, scritto per lo più ad altezza intermedia o qualche volta sulla riga, è stato rappresentato con il carattere del punto intermedio · (U+00B7, middle dot). I segni paragrafali con la forma entrata nell'uso tipografico come segno di sezione, sono stati rappresentati in Unicode con il carattere specifico § (U+00A7, section sign). XXV.

(26) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. In un unico caso si trova la coronide, per segnare la fine del proemio a metà del verso 41 separandolo dalla formula di transizione contenuta nel secondo emistichio. È stata rappresentata in Unicode con il carattere specifico, trasmesso dalla tradizione manoscritta all'uso tipografico (U+2E0E, editorial coronis). ⸱. U+00B7middle dot. ⸱. U+2E31 word separatpr middle dot. ⋅ ⸎. U+22C5 dot operator U+2E0Eeditorial coronis. §. U+00A7section sign. /. U+002F solidus. ⁄. U+2044 fraction slash. ⸮. U+2E2Ereveersed question mark. Si tenga conto che nella trascrizione alcuni punti e alcune virgole, a causa dell'inchiostro sbiadito o del palinsesto consumato, possono non eessere stati rilevati nella lettura delle fotografie. 3.3 Tutte le lettere capitali sono state codificate a basso livello in Unicode come maiuscole. Tuttavia nel manoscritto hanno un ruolo diverso dalla marcatura sintattica delle nostre maiuscole. Bisogna anche distinguere tra capitali e grandi capitali: nel testo del Culex le prime sono utilizzate come marcatura strutturale all'inizio di verso, le seconde marcano la suddivisione del testo in gruppi di versi. Perciò le capitali, oltre a essere rappresentate come maiuscole, a basso livello, in Unicode, sono state codificate con l'elemento <hi>, in cui l'attributo @type porta il valore Capital nel primo caso e BigCapital nel secondo. Come si dirà più avanti, nella codifica il significato strutturale delle prime risulta implicitamente dall'articolazione del testo in versi con l'elemento <l>, mentre per le seconde è stato esplicitato con l'elemento <milestone>. 3.4 In Unicode sono stati rappresentati a basso livello anche i segni speciali, impiegati nel manoscritto per le correzioni e per l'aggancio delle annotazioni marginali al testo commentato. XXVI.

(27) */530%6;*0/&. ⁁. U+2041. caret insertion point. ⸓. U+2E13. dotted obelos. ϖ. U+03D6. greek PI symbol. ⁚. U+205A. two dot punctuation. :. U+003A. colon. ‥. U+2025. two dot leader. ⸫ ⸫. U+2E2B U+2234. one dot over two dots punctuation therefore. ⫽. U+2AFD. double solid operator. ∧. U+2227. logical and. . U+2318. place of interest sign. ⸉. U+2E09. left transposition bracket (·⸉· o⸉). ∻. U+223B. homotetic (∻o o∻). Nella trascrizione sono risultati 11 segni speciali utilizzati per 33 rinvii fra testo e note marginali, ben variati in ogni pagina per evitare equivoci. Sono posti nell'interlinea sopra il segmento di testo a cui la nota deve essere collegata e ripetuti in margine prima della nota. I segni speciali sono stati rappresentati in Unicode, dov'era possibile, con caratteri che ne sono la sopravvivenza tipografica e per il resto imitandone la forma con uno o più caratteri disponibili. Inoltre compaiono dieci segni di inserimento (v. 5, 29, 75, 258, 261, 324, 325, 330, 352, 358). Il segno a forma di y rovesciata, che viene usato per indicare l'inserimento di aggiunte al testo, è stato codificato in Unicode con il carattere specifico U+2041 (caret insertion point). I segni di rinvio ad annotazioni di critica testuale e ad annotazioni interpretative sembrano costituire due gruppi distinti. Per le annotazioni di critica testuale sono usati: ⸓ (vv. 72, 93, 124, 176), ‥ (vv. 101, 221, 249, 303, 333, 343, 352, 362), : (vv. 277, 342, 374, 392, 401), ⸫ (vv. 249, 344, 396, 411), o- (v. 203), ⫽ (v. 330), ·⸉· (est v. 406). Per le annotazioni interpretative sono usati: ⸓ (vv. 151, 273, 296), ϖ (vv. 31, 111), ·⸉· (v. 96 con doppia nota), o∻ (vv. 14, 67, 315), o⸉ (v. 215), ∻o (v. 155),  (v. 29), ∧ (v. 109).. XXVII.

(28) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. Al fine di renderne possibile la rappresentazione in Unicode, ma anche lo studio in un contesto più ampio delle pratiche di scrittura, i segni speciali sono stati codificati con elementi <metamark>, in cui la rappresentazione in Unicode è stata data come valore dell'attributo @rend. Gli elementi <metamatk> contenenti i segni di rinvio, come si dirà più avanti, sono ulteriormente incapsulati in elementi <ref> in quanto punto di partenza di un rinvio nel testo e ripresi in un attributo dell'elemento <note>, traguardo del rinvio. 3.5 Con l'incapsulamento in un elemento <metamark> sono stati infine rappresentati alcuni interventi del commentatore nel margine con le caratteristiche del disegno. Al v. 67, sopra la nota marginale dedicata ad Alcone, c'era un disegno (del sagiptarius Alcone?), di cui oggi poco si riesce a distinguere. Al v. 62 e al v. 79 c'è una sigla «Nota» nel margine. Al v. 79 - c'è una sigla «Nota» nel margine; - si apre una parentesi graffa, che raccoglie i versi 79-93, disegnata nella forma di un gambo con un fiore in cima; - una manicula punta sul verso iniziale. Al v. 348 si apre un'altra parentesi graffa, che riunisce i versi 348-357, per riferire ad essi l'annotazione «conturbatio temporum». Negli elementi <metamark> è stata indicata la possibilità di rendere approssimativamente le parentesi graffe con caratteri Unicode. ✴ ⎧ ⎨ ⎩ ⎪ ⎫ ⎬ ⎭. U+2733 U+23A7 U+23A8 U+23A9 U+23AA U+23AB U+23AC U+23AD. eight spoked asterisk curly bracket upper hook curly bracket middle piece curly bracket lower hook curly bracket extension right curly bracket upper hook right curly bracket middle piece right curly bracket lower hook. XXVIII.

(29) */530%6;*0/&. 3.6 Per finire, con caratteri Unicode sono state codificate a basso livello le aggiunte editoriali. In linea di principio informazioni, spiegazioni e commenti editoriali devono trovare il loro giusto posto con la formazione di serie separate di annotazioni da aggiungere a quelle dell'edizione base nei futuri commenti alla trascrizione. Non sono stati quindi introdotti elementi per la loro codifica. Per i casi in cui la loro presenza dentro alla trascrizione fosse ritenuta importante per la comprensione della trascrizione o utile per conservare anche solo temporaneamente materiali da utilizzare in futuro, è stato stabilito, come criterio di codifica, l'uso di parentesi, riservando coppie di caratteri Unicode diverse per diversi tipi di aggiunte editoriali. In Unicode sono disponibili coppie di caratteri per la rappresentazione di molti tipi di parentesi, il cui impiego consente di individuare facilmente il testo racchiuso e convertirlo quando occorra automaticamente in elementi dell'XML. Le parentesi tonde sono state riservate al completamento, quando sia ritenuto importante per comprendere la trascrizione, delle parti di testo implicite in correzioni e commenti in cui l'annotazione si limita a dare un frammento di parola. Le parentesi doppie sono state riservate alle aggiunte editoriali. Le parentesi di sostituzione sono state riservate alla rappresentazione a basso livello delle aggiunte equivalente alla loro rappresentazione con l'elemento <add> dell'XML. Le parentesi matematiche angolate sono state riservate alla sostituzione dei caratteri comunemente usati per le integrazioni (< U+003C, less than sign; > U+003E, greater than sign), che nell'XML devono essere lasciati all'impiego previsto dal linguaggio di markup. ⸨ ⸩ ⸂ ⸃ ⟨ ⟩. U+2E28 U+2E29 U+2E02 U+2E03 U+27E8 U+27E9. left double parenthesis right double parenthesis left substitution bracket right substitution bracket mathematical left angle bracket mathematical right angle bracket. XXIX.

(30) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. 4. Il testo è articolato in tre suddivisioni (elementi <div>), di cui la prima e la terza contengono inscriptio e subscriptio, la seconda il testo del Culex. I versi sono stati codificati con elementi <l>. Il significato metrico di essi è codificato nell'elemento <div> che li contiene con gli attributi @type e @met: si intende che gli elementi <l> ereditano il valore di @met dal <div> che li contiene. Delle capitali codificate con l'elemento <hi> si è detto sopra, a proposito delle interpunzioni. Il significato strutturale delle 21 grandi capitali è stato ribadito premettendo un elemento vuoto <milestone @type="lg" /> al verso in cui compare, il cui numero è assegnato come valore all'attributo @corresp. La numerazione delle pagine del manoscritto è registrata con l' elemento vuoto <milestone type="f " /> come valore del suo attributo @n, mentre altri attributi possono ricevere l'informazione necessaria per identificare l'immagine e le coordinate della posizione della nota in essa. 5. Consideriamo ora le annotazioni, rivolgendo l'attenzione dapprima a quelle che si presentano come interventi diretti sul testo commentato del commentatore-editore. Sono interventi diretti sul testo le correzioni esplicite al testo, le sottolineature e l'ancoraggio con segni speciali delle annotazioni marginali. Per correzioni esplicite, da distinguere rigorosamente dalla presentazione di varianti o congetture, intendiamo gli interventi di correzione del testo (aggiunte, cancellazioni, sostituzioni) in cui la cancellazione o l'indicazione del punto di inserimento impone alla lettura lo stato finale del testo dopo la sua modifica. Si devono considerare parte dell'intervento diretto sul testo anche le aggiunte date nell'interlinea o in margine. La sottolineatura del testo commentato, come ha giustamente rilevato la Lord, ha una funzione diversa dalla sottolineatura presente negli scoli marginali, di cui si dirà più avanti. La Lord ha avanzato l'ipotesi che Boccaccio indicasse in questo modo parole a cui voleva dedicare una nota di commento. Non ci sembra che si tratti di questo. In alcuni casi le sottolineature segnalano il dedicatario (Octauius, una volta) e il protagonista del poema (culex, sette volte): queste sottolineature si possono considerare affini ad alcune note marginali di richiamo ed essere incluse tra gli interventi di evidenziazione. XXX.

(31) */530%6;*0/&. Il resto delle sottolineature (sono altri 63 casi) richiamano l'attenzione sistematicamente sui nomi propri mitologici, storici e geografici, ma anche sui nomi di piante, e anche ripetutamente per la stessa parola: in queste sottolineature si possono vedere dei promemoria o rinvii al sapere organizzato dei sussidi eruditi, esistenti o da preparare. Tra elaborazione dei sussidi eruditi (dizionari, enciclopedie, raccolte di biografie detti fabulae ed exempla) e tradizione dei testi esiste una circolazione dell'informazione (i sussidi sono alimentati dalla rilettura dei testi, il commento ai testi è nutrito da conoscenze attinte ai sussidi) che si rinnova di rinascenza in rinascenza, con il rinnovarsi della lettura dei testi, nella lunga vicenda della cultura europea occidentale. Per la codifica all'interno del testo commentato di cancellazioni e aggiunte esplicite sono stati impiegati gli elementi specifici <del> e <add>. Come si vedrà più avanti, gli interventi di correzione sono state codificati anche, una seconda volta, separatamente dal testo commentato, in elementi <note>: a questi ultimi viene lasciato il compito di raccogliere l'informazione più dettagliata e completa. Si ha così una duplicazione dell'informazione, che tuttavia corrisponde alla sua ambiguità. Le correzioni, infatti, possono essere interventi del commentatore, ma possono anche essere state copiate come già esistevano nell'apografo del Boccaccio: una possibilità questa da prendere in seria considerazione, dato che un comportamento di questo tipo da parte del Boccaccio copista (come ha rilevato Pietro Ramorino) è attestato proprio per il Persio che precede il Culex nella Miscellanea Laurenziana. Nella riscrittura integrale delle correzioni, che potrebbe apparire un regresso dall'edizione critica all'edizione diplomatica, il testo viene recepito con le sue cicatrici. L'evidenziazione con la sottolineatura nel testo commentato, che ricorre 170 volte, è stata codificata con l'elemento <distinct>. Il possibile uso in sviluppi futuri degli attributi @type e @subtype potrebbe servire a raccogliere una classificazione di saperi e materia letteria che era nella mente del Boccaccio. Se si considera l'annotazione marginale al verso 122, dove la sottolineatura di una serie di piante corrisponde alla spiegazione del termine natura, sembra quasi che lo stesso Boccaccio suggerisca la classificazione per le piante. Si riconosce dunque bene l'interesse del Boccaccio erudito ad estrarre tematicamente l'informazione per la sua enciclopedia, ma anche l'attenzione al senso della sua presenza nella composizione poetica. XXXI.

(32) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. I simboli che servono per l'ancoraggio delle annotazioni, posti nell'interlinea al di sopra del testo, della cui rappresentazione con caratteri Unicode si è detto sopra, sono stati codificati all'interno del testo, subito prima del testo a cui sono pertinenti, con l'elemento <ref>. Si noti che la presenza dell'ancora è segnalata nell'elemento <note> che contiene l'annotazione marginale corrispondente, che in questi casi avrà l'attributo @anchored posto a "yes" e l'attributo @n con valore il simbolo stesso. 6. Veniamo ora alle annotazioni diverse dagli interventi diretti sul testo, vale a dire glosse e scoli interlineari o marginali. Sono state codificate con l'elemento <note>. Per ognuno dei tre tipi di intervento individuati sopra è stato creato un oggetto <note> assegnando un diverso valore al suo attributo @type: <note type="label"> (richiamo, evidenziazione), <note type="interpr"> (interpretazione), <note type="ul"> (uariae lectiones). Un'ulteriore suddivisione in sottotipi è stata prevista per rispondere in futuro a particolari esigenze di ricerca: ad esempio la lucida organizzazione data dal Black alla sua descrizione del commento del Boccaccio come testo di scuola suggerisce uno dei criteri applicabili. I sottotipi possono essere codificati mediante l'assegnazione di un valore all'attributo @subtype. Al termine della trascrizione sono risultati essere 21 gli interventi di evidenziazione, 489 gli interventi interpretativi, 93 gli interventi contenenti uariae lectiones. Per ottenere una codifica omogenea di tutte le annotazioni relative alla critica del testo, comprendente anche tutti i casi di correzione esplicita del testo, la cui codifica è stata prevista, come si è visto sopra, all'interno del testo stesso, un quarto tipo di oggetti <note> è stato introdotto, aggiungendo un ulteriore valore ai valori possibili del suo attributo @type: <note type="mod"> (modifica, sostituzione). I 65 elementi <note> che sono stati così generati hanno raccolto tutta l'informazione relativa a 23 pure cancellazioni, 13 pure aggiunte e 29 sostituzioni. 7. Nel testo di glosse e scoli di evidenziazione e di interpretazione, internamente agli elementi <note>, sono stati considerati rilevanti per la codifica le sottolineature, le citazioni e i riferimenti bibliografici. XXXII.

(33) */530%6;*0/&. L'evidenziazione con la sottolineatura nelle annotazioni di evidenziazione sono riprese di sottolineature presenti nel testo. Invece l'evidenziazione con la sottolineatura nelle annotazioni marginali di interpretazione, come ha giustamente rilevato la Lord, serve a differenziare le parole del testo commentato inframmezzate nell'esposizione parafrastica, anche se casualmente può capitare che qualcuna di quelle parole sia già sottolineata nel testo commentato. In ML, nelle annotazioni marginali, la sottolineatura delle parole riprese dal testo commentato è applicata inizialmente in modo accurato e sistematico, per essere poi trascurata del tutto. Naturalmente la trascrizione ha riportato fedelmente le sottolineature che risultano sul manoscritto. I riferimenti bibliografici non sono indicazioni bibliografiche formalizzate, ma definizioni discorsive di una fonte, di cui qualche volta introducono una citazione. Solamente il riferimento alla fonte mette in evidenza esplicitamente nel manoscritto le citazioni. Le codifiche di riferimenti e citazioni devono essere intese come marcature semantiche di segnalazione: sia la corrispondenza tra riferimento e citazione, che l'attribuzione oggettiva della citazione a una fonte devono essere considerati parte non della trascrizione, ma di un (futuro) commento. Per le sottolineature, nelle annotazioni di evidenziazione è stata applicata la codifica con l'elemento <distinct>, come per la sottolineatura di parole del testo commentato. Nelle annotazioni di evidenziazione le parole sottolineate, tratte dal testo commentato, inframezzate alla parafrasi sono state codificate con l'elemento <mentioned>. La coincidenza con sottolineature già presenti nel testo commentato è stata trascurata. I riferimenti ad opere ed autori nelle annotazioni interpretative sono stati codificati con l'elemento <bibl>. I tratti di testo presentati come citazioni sono stati codificati con l'elemento <cit>. Non sono stati fissati criteri per rappresentare metadati relativi a questi due elementi, prevedendo l'uso dell'attributo @n per l'identificazione del singolo caso e degli attributi @type e @subtype per l'analisi tipologica. 8. Nei due tipi di elemento <note> in cui sono raccolte uariae lectiones e correzioni, la codifica del testo è stata intrapresa tentando di mettere insieme un'informazione quanto più possibile completa, ben organizzata e facilmente utilizzabile, che fosse almeno equivalente a quanto l'ecdotica dell'edizione critica è XXXIII.

(34) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. andata organizzado nella presentazione, discorsiva o formalizzata, di prefazione, testo e apparato critico dell'edizione scientifica, tuttavia sottrendola al condizionamento della rappresentazione tipografica cartacea. Nei contenuti di critica testuale di tutti gli elementi <note> è stato applicato un unico criterio nella rappresentazione di correzioni esplicite, varianti e congetture impiegando parole chiave e abbreviazioni, in cui si rispecchia uno standard de facto dell'edizione critica. Alla base è stato posto l'elemento <rdg> per contenere ogni lettura di un segmento di testo, il quale può contenere cancellazioni e aggiunte, codificate come nel testo commentato con gli elementi <del> e <add>. Il valore dell'attributo @type di <rdg> è posto a "choice" per le uariae lectiones e posto a "corr" per le modifiche esplicite. All'interno di <rdg> gli attributi @type e @place di <del> e <add> permettono di descrivere più dettagliatamente l'intervento del correttore, rispettivamente, per il diverso modo di cancellare e per la posizione delle aggiunte. I valori che @type e @place possono assumere sono stati stabiliti secondo i concetti dell'edizione scientifica facendo uso di parole chiave simili a quelle in uso negli apparati critici, che costituiscono uno standard de facto. Nell'elemento <del> valori possibili per @type sono: "a.c." (ante correctionem), "exp" (expunxit), "del" (deleuit), "barr" (deleuit), "backslashed" (deleuit). Nell'elemento <add> valori possibili per @type sono "p.c." (post correctionem), "ins" (inseruit). Con quest'ultimo è stato indicato l'inserimento esplicito di un'aggiunta; in questo caso il segno speciale di inserzione è stato codificato nel testo contenuto nell'elemento <note> con un elemento <metamark> come è stato descritto sopra. Valori possibili per @place sono: "s.l." (supra lineam), "dx" (dextero margine), "subter.l." (subter lineam), "laeu.marg." (in laeuo margine), "suprascr." (suprascriptum). 9. Nel manoscritto collegamenti e percorsi di lettura tra testo e annotazioni sono indicati talvolta esplicitamente con l'ancoraggio di parte delle note marginali mediante segni speciali, mentre in generale sono suggeriti soltanto dalla relazione spaziale di sovrapposizione o allineamento. Questi collegamenti sono stati codificati negli elementi <note> con l'aggiunta XXXIV.

(35) */530%6;*0/&. di metainformazione. Nel caso delle annotazioni agganciate esplicitamente al testo: il valore dell'attributo @anchored (yes | no) informa se l'ancora c'è e quello di @n registra il segno usato: viene così stabilito il collegamento con gli elementi <ref> corrispondenti dentro al testo commentato. In tutti gli elementi <note> il segmento di testo commentato a cui l'annotazione si riferisce è stato individuato con gli attributi @corresp e @target , mentre la relazione spaziale è stata descritta con l'attributo @place. All'attributo @corresp è stato assegnato come valore il numero del verso in cui si trova il segmento commentato e il segmento commentato è stato rappresentato come valore dell'attributo @target. Con @corresp e @target si è inteso fornire in un solo modo, astratto, quel che consente l'utilizzazione editoriale di testo e commento sia nellla forma di una presentazione dinamica, che in un impaginato con apparati di note a piè di pagina. L'attributo @place è stato usato per indicare il punto in cui leggendo la nota ci si trova in un percorso di lettura sul supporto cartaceo del manoscritto: Per le correzioni il percorso di lettura parte dal testo incorretto e passando attraverso la lettura della correzione o del testo sostitutivo ritorna sopra al testo cambiandolo: 10. In tutti gli elementi <note> è prevista con l'attributo @resp l'aggiunta di informazione sull'identificazione della mano che ha scritto l'annotazione.. XXXV.

(36)

(37) TESTO.

(38) RATIO EDITIONIS, SIGLA, ADBREVIATIONES. In textu carminis scripsimus, ut in manuscripto extant, uersuum initia litteris capitalibus et carminis sectionum initia magnis capitalibus; uoces, quas B. linea subter litteras ducta euidentiores effecit, rubro colore expressae sunt; litterae expunctae uel deletae praeponuntur, uncis ⸂ ⸃ inclusae, litteris pro eis subiectis. Distinctionis signis usi sumus his: ⸮ ⸱ / § Signa, quibus suo quaeque respondenti loco adnotatio coniungitur, repraesentauimus ita: o∻  ϖ ⸓ ·⸉· ‥ ∧ ∻o. o⸉. ⸫. :. ·'·. Adnotationum in pagina dispositio: - in laeuo margine uersus carminis, in dextero codicis folia indicantur; - in dextero margine editae sunt adnotationes quae narrationis personas fluxum temporis argumenta faciunt evidentiora; - in priore apparatu continentur correctiones et adnotationes quae varias lectiones indicare videntur (adbreuiationes adhibitae sunt omnibus notae); - in altero apparatu continentur adnotationes quae ordinem et vim verborum definiunt necnon commentarium de rebus mythologicis et historicis. Lemmata addidimus quibus glossae et correctiones introducuntur: glossa inter lineas:. lemma ↱ .... glossa in dextero margine:. lemma → .... glossa subter lineam:. lemma ↓ .... glossa in laeuo margine:. lemma ← .... correctiones:. lemma] .... In glossis quaedam addidimus e ‘Culicis’ textu, uncis ( ) inclusa, ut adnotationum sensus pateret. Carminis uerba in commentario laudata, quae in manuscripto linea subter litteras ducta exarata sunt, Italicis litteris expressimus. Obseruationes editorum duplicibus uncis ⸨ ⸩ inclusae sunt.. 2.

(39) Poetarum sapientissimi uirgilij maronis condiscipuli Octauiani Cesaris augusti mundi imperatoris Juuenalis ludi libellus incipit CVLEX. 1 2 3 4 5 6 7. f.17r. Lusimus octaui gracili modulante talya ·. 5. Atque ut araneoli tenuem formauimus orsum · Lusimus hec propter culicis sint ⸂sunt⸃ carmina dicta · Omnis ut hystorie per ludum consonet ordo · Notitieque ductum uoces · licet inu⸂i⸃dus adsit · Quisquis erit culpare iocos musamque paratus Pondere uel culicis leuior famaque⸂ue⸃ feretur ·. ―――― 1 talya → aliter camena ‖ 3 sint⸂sunt⸃] sint exp. et sunt add. s.l. ‖ 3 dicta ↱ uel docta · ‖ 4 ut ↱ aliter et ‖ 5 ductum] t exp. ‖ 5 inu⸂i⸃dus] i ins. s.l. ‖ 7 famaque⸂ue⸃] que del. et ue add. s.l. ―――― 1 Lusimus ↱ · usque nunc 1 octaui ↱ · o · (octaui) 1 talya ↱ musa · et comedia 2 orsum ↱ materiam 3 carmina ↱ · ut · 4 ludum ↱ intellectum 5 uoces ↱ per dictiones ·. 5 licet etc. ↱ quamuis nudus ordo 5 adsit ↱ pateat 6 iocos musamque ↱ modus pre-sentis operis 6 paratus ↱ audax 7 uel ↱ · i(dest) · 7 fama feretur ↱ reputabitur. 3.

(40) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18. 10. 15. § Posterius grauiore sono tibi musa loquetur · Nostra dabunt cum securos mihi tempora fructus · Vt tibi dingnato spolientur carmina sensu § Latone mangnique iouis decus aurea proles Phebus erit nostri princeps et carminis auctor · Et recanente lyra fautor siue educe⸂a⸃t illum Alma o∻chymereo xancti perfusa liquore Seu decus astrigeri seu qua parnasia rupes · Hinc atque hinc patula prepandit cornua fronte Castalieque sonans liquido pede labitur unda § Quare pyerij laticis decus ite sorores ·. ―――― 13 educe⸂a⸃t] e exp. et a add. s.l. ―――― 8 § posterius ← § posterius id est post hos uersus de culice cum uestra tempora dabunt mihi securos fructus musa · scilicet mea · loquetur tibi · scilicet octaui · grauiore · id est maturiore · sono · 8 grauiore ↱ · maturiore · 8 tibi ↱ · octaui · 9 Nostra ↱ uestra 9 dabunt cum ↱ · s · 10 dingnato ↱ dedito · dingno · claro · 10 spolientur ↱ pateant · 10 carmina ↱ hec · 11 decus ↱ · filius 12 Phebus ↱ · s · 12 nostri princeps ↱ operis principium · 12 auctor ↱ prosecutor. f.17u. 13 recanente ↱ modulante 13 fautor ↱ asistens 13 educe⸂a⸃t ↱ e exp. et a add. s.l. 14 Alma ↱ tellus 14 o∻ chymereo ← o∻chimereo id est fluenti seu currenti et rapido · chi-maru enim grece idem est quod flu-xus yemalis hoc est torrens qui solum yeme currit · 14 xancti ↱ fluuius troye · 14 liquore ↱ aqua 15 qua ↱ ea parte · (qua) 16 cornua ↱ duo 17 Castalieque ↱ · seu · 17 pede ↱ · cursu · 17 labitur unda ↱ ea parte qua · 18 sorores ↱ o muse. 4.

(41) 5&450. 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30. 20. 25. 30. Nayades et celebrate deum ludente corea Et tu/sancta pales adquam uentura recurrunt Agrestum bona secura sit cura tenentum Aerios nemorum saltus siluasque uirentes · Te cultrice uagus saltus feror inter et arua · § Et tu cui meritis oritur fiducia castis Octaui uenerande meis · adlabere ceptis Sancte puer ! tibi namque canit non pagina bellum Triste iouis · ponit que canit non pagina bellum · Flegra giganteo sparsa est quo sanguine tellus · § Nec centaur⸂e⸃os laphytas compellit in emnses § Vrit ere⸂i⸃cthonias oriens non ignibus arces. ―――― 21 Agrestum bona secura sit cura tenentum → aliter agrestum bona sicui sit cura tenentis ‖ 29 centaur⸂e⸃os] e ins. s.l. ‖ 29 emnses] m in n corr. ‖ 30 ere⸂i⸃chtonias] e exp. et i add. s.l. ‖ 30 arces ↱ (ar)tes ―――― 19 Nayades ↱ · o · (Nayades) 19 deum ↱ phebum 21 sit cura ↱ et ut · 23 Te ↱ pale 24 meritis ↱ · propter · 25 Octaui ↱ · o · (octaui) 26 pagìna ↱ hec 27 Triste ↱ infelix 27 ponit ↱ de(ponit) 27 que ↱ sed · 27 pagina ↱ hec · 28 Flegra ← § Flegra · locus thesalie ubi gigantes pungnasse feruntur cum ioue et alijs diis · ioue et alijs diis fu-. gientibus in egiptum · r(equire) fa · 4 · 6· 29  centauros ← ⸫ § Centauros cum pirothous uxorem duceret ad ipsius nuptias ceneum cum ceteris lapithis et centauris inuitauit, sed post prandia centauri uxorem perithoi rapere uoluerunt · lapithe uero illam defenderunt in quorum iurgio cum ceneus telis mortem accipere non posset a centauris lingnis et lapidibus oppressus est et in auem sui nominis mutatus ⸨mutatur Lord⸩ · 30 oriens ↱ apollo uel sol ·. 5.

(42) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46. 35. 40. 45. § Non perfossus ϖathos nec mangno uincula ponto Leta meam querent iam sera uolumina famam · Non elespontus pedibus pulsatus equorum · Grecia cum tuimuit uenientis undique persas · Mollia set tenui pede currere carmina uersu · Viribus apta ⸂acta⸃ suis phebo duce ludere gaudet · § Hoc tibi sancte puer memorabilis et tibi certet · Gloria perpetuum lucens mansura per euum · Et tibi sede pia maneat locus et tibi sospes · Debita felices memoretur uita per annos · Grata bonis lucens ⸎ set nos ad cepta feramur · Ingneus ecthereas iam sol penetrarat in arces · Candidaque aurato quatiebat lumina curru · Crinibus et roseis tenebras aurora fugarat Propulit e stabulis ad pabula leta capellas · Pastor ! et excelsi montis iuga summa petiuit ·. f. 18r. ← dies. ―――― 34 tuimuit] u in i corr. ‖ 36 apta ⸂acta⸃] apta del. et acta add. s.l. ―――― 33 Non ↱ canit 31 nec ↱ (nec) canit 33 elespontus ↱ quando 31 mangno ↱ in (mangno) 33 pulsatus ↱ (pulsatus) fuit 31 ϖ athos ← § ϖathos · mons est tratie 33 equorum ↱ serxis regis persa-rum · adiacens circa lempnos insulam quem 34 cum ↱ tunc scilicet serses secundum fabulam rex persarum 35 Mollia ↱ suauia non offensiua canit perfodiens monte ibat na-uigio et in 35 currere ↱ ad currendum mari helesponto pontibus factis uestigio 36 ludere ↱ ludendo describere sicco transibat unde ju(uena)lis in · 10 · 37 Hoc tibi ↱ (hoc) opus sit · (tibi) «creditur olim uolificatus atos et 37 puer ↱ · octaui · quidquid grecia mendax audet in 38 perpetuum ↱ in (perpetuum) ystoria constratum classibus hijsdem 41 set ↱ · et · suppositumque rotis solidum mare» 44 tenebras ↱ · noctem · 32 Leta ↱ sed 46 Pastor ↱ tunc 32 sera ↱ longa. 6.

(43) 5&450. 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62. 50. 55. 60. Lurida qua patulos uelabant gramina colles · Iam siluis dumisque uage iam uallibus abdunt Corpora ! iamque omni celeres e parte uagantes Tondebant tenero uiridantia gramina morsu · Scrupea desertis herebant ad caua rupes Pendula proiectis carpuntur et arbuta ramis · Densaque uirgultis auide labrusca petuntur Hec suspensa rapit / carpente cacumina morsu Hec salicis lente / uel que noua nascitur alnus Hec teneras fructicum sentes rimatur · at illa · Imminet in riui prestantis ymagines undam · O bona pastoris si quis non papaueris usum · Mente prius docta fastidiat et probet illis · Omnia luxurie pretijs incongnita curis Que lacerant auidas inimico pectore mentes · § Si non assirio fuerint bis lauta colore ·. ← NOTA. ―――― 47 Lurida ↱ uiridia ‖ 55 nascitur ↱ · est · pascitur ―――― 58 bona pastoris ↱ dicere terre bona · 47 qua ↱ ea parte (qua) 58 si quis ↱ (si quis) pastor 48 siluis ↱ · in · (silvis) 58 papaueris → hoc est non fastidiat ista 48 dumisque↱ · in · (dumis) que dicturus sum que trahunt mentem 51 desertis ↱ in (desertis) more papaueris conincsa 51 herebant ↱ capelle (herebant) 59 probet ↱ comparet 52 proiectis ↱ extensis · 60 Omnia ↱ · pretia · 53 uirgultis ↱ · per · 60 pretijs ↱ bonis pastorum 54 Hec ↱ (hec) · capra · 60 curis ↱ sollicitudinibus · 55 Hec ↱ (hec) · capra · 61 Que ↱ scilicet (que) cure 55 alnus ↱ alni · ⸨femin. II declin.⸩ 61 auidas ↱ luxuriosas 56 Hec ↱ (hec) · capra · 61 inimico ↱ · contrario · 56 at ↱ · sed · 61 pectore ↱ uoluntate 56 illa ↱ (illa) · capra · 62-63 ↱ · a · supra si non et · b · supra 57 prestantis ↱ scilicet clari · data add. 58 bona ↱ dico. 7.

(44) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77. 65. 70. 75. Attalicis opibus data uellera si nitor auri Sub laqueare domos⸂us⸃ animum non angit auarum Pictureque domus decus lapidum nec fulgor in i⸂u⸃lla · Congnitus utilitate manet nec pocula grata · Alconis referent boetique toreuma nec indi · f.18u Conchea bacha maris pretio est a pectore puro · Sepe super tenero prosternit gramine corpus · Florida cum tellus gemmantes picta per herbas Vere notat dulci distincta coloribus arua · Atque illum calamo letum ⸓recanente palustri Otiaque inuidia degentem fraude remota Pellentemque sibi uiridi cum palmite lucens Tmolia ⸂Mollis⸃ pampineo subter coma uelat amictu · § Illi sunt grate rorantes lacte capelle · Et nemus · et fecunda pales ! et ⸂cum⸃ uallibus intus ⸂imis⸃. ―――― 64 domos⸂us⸃] os exp. et us add. ‖ 65 domus] domus del. ‖ 65 i⸂u⸃lla] i del. et u add. s.l. ‖ 66 pocula ↱ spicula ‖ 67 Alconis ← · uero · alcinoy · ‖ 72 ⸓recanente → ⸓retinente ‖ 75 Tmolia ⸂mollis⸃] Tmollia del. et s.l. Mollis ins. sed del. ⸨utraque lectio recusari uidetur⸩ ‖ 77 et ⸂cum⸃] et exp. et cum add. s.l. ‖ 77 intus ⸂imis⸃] intus exp. et imis add. s.l. ―――― 63 nitor auri ↱ auri nitoris 64 laqueare ↱ ·û· 64 domos⸂us⸃ ↱ ·û· 65 ulla ↱ aliqua· 67 Alconis → § ⸓Alcon fuit quidam cretensis sagiptarius qui cum filium suum inuasum a serpente uidisset tanta arte direxit sagiptam quod ser-pentem sine lesione filij uulneraret 67 boetique ↱ nec (boeti). 68 pretio est ↱ idest reputatur 68 puro ↱ puri hominis 69 prosternit ↱ pastor (prosternit) 69 gramine ↱ herba · 70 cum ↱ tunc (cum) 70 picta ↱ · et · 73 Otiaque ↱ in requie 74 lucens ↱ solis arborem 76 rorantes ↱ habundantes ·. 8.

(45) 5&450. 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95. ✴ Semper opaca nouis manantia fontibus antra · ⎧ ⎪ uis magis optato queat esse beatior euo · ⎬ ⎪ Quam qui mente procul pura sensuque probando ⎬ ⎪ Non auidas agniouit opes !! nec tristia bella !! ⎬ Nec funesta timet ualide certamina classis !! ⎪ ⎬ Non spolijs dum sancta deum fulgentibus ornat · ⎪ ⎬ Templa nec euectus finem transcendit habendi !! ⎪ ⎬ Aduersum seuis ultro capud hostibus offert · ⎪ Illi falce deus colitur non alte politus · ⎬ ⎪ Ille colit lucos · illi panchaya thura ⎬ ⎪ Floribus agrestes herbas uariantibus adsunt · ⎬ ⎪ Illi dulcis adest requies et pura uoluntas ⎬ Libera simplicibus curis · huc imminet omnis ⎪ ⎬ Dirigit huc sensus hec cura est subdita cordi · ⎪ ⎩ Quolibet ut requiem uictu contenctus abundet ·. Q. 80. 85. 90. 95. ← NOTA. Iucundoque ⸓locet languentia corpora somno · O pecudes o panes et o gratissima tempe Fontis amadriadum / quarum non diuite culte⸂u⸃. ―――― 81 agniouit] i exp. ‖ 83 Non ↱ nec ‖ 93 ⸓locet ← ⸓est locat ‖ 95 culte⸂u⸃] e exp. et add. · (cul)tu · uero s.l. ―――― 80 probando ↱ maturo 84 euectus ↱ diues 85 offert ↱ · nec · (offert) · 86 Illi ↱ · ab illo · 86 deus ↱ saturnus · 86 colitur ↱ (colitur) sed 87 thura ↱ adsunt 88 adsunt ↱ · illi · (adsunt). 91 cordi ↱ · illius · (cordi) 93 locet ↱ /cum locat 93 languentia ↱ fessa 94 pecudes ↱ · dij pastorum · 94 panes ↱ dij rusticorum 94 et ↱ atque 94 tempe ↱ loca delectabilia · 95 amadriadum ↱ deorum arborum ·. 9.

(46) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. 96 97 98 99 100 101 100 102 103 104 105 106 105 107. Aemulus ·⸉·ascreo pastor sibi quisque poeta · Securam placido traducit pectore uitam · f.19r Talibus in studiis baculo dum nixus apricas · Pastor agit curas / et dum non arte canora Compacta solidum modulatur arundine carmen · ← § yperion Tendit ‥in euectus radios yperi⸂on⸃is ardor · ← dies fiebat Lucidaque etherio ponit discrimina mundo / Qua iacit oceanum flammas in utrumque rapaces · Et iam pellente uage pastore capelle · Ima susurrantis repetebant ad uada limphe · Que subter uiridem residebant cerula muscum · ← § dies medius § Iam medias operum partes euectus erat sol ·. ―――― 101 ‥ in euectus → con(pellente) · ――――. ‥. aliter in ethereos ‖ 103 rapaces ↱ aliter capaces ‖ 104 pellente ↱ ·. 96 Aemulus ↱ similis dicitur esse · 96 ·⸉· ascreo ← § ·⸉· ascreo in ysiodo qui de ascrea insula fuit hunc ymitatur uirgilius in geor. · fecit enim librum continentem quemadmodum agri et quibus temporibus sint colendi · 96 ·⸉· ascreo → ·⸉· pastor idest de pastoribus tractans · 98 apricas ↱ delectabiles · 99 canora ↱ idest non debita et insuaui · 100 solidum ↱ insuaue durum. 101 tendit ↱ · ex(tendit) · 101 euectus ↱ nouus et tunc oriens · 101 yperionis ↱ · solis · 101 ardor ↱ calor · 102 etherio ↱ ab 102 discrimina ↱ uarietates · 103 Qua ↱ ea parte[s 103 iacit ↱ ·sol· 106 Que ↱ (que) uada · 107 medias ... sol ↱ hoc medius dies erat 107 operum ↱ celi. 10.

(47) 5&450. 108 109 110 111 110 112. Cum densas pastor pecudes cogebat in umbras · Vt procul aspexit ∧luco residere uirenti · Delia diua tuo / quo quondam uicta furore · Venit uictelium fugiens ϖcadmeis agaue · Infandas scelerata manus et cede cruenta ·. ――――. 111 cadmeis ↱ · (cadme)um ·. ―――― 109 Vt procul etc. → § ut procul · et cetera · ut idest posquam · aspexit scilicet pastor · residere scilicet capellas · luco idest in luco uirenti tuo · o diua delia idest dyana · quo idest in quo cadmeis agaue idest agaue tebana · quondam uicta furore uenit uicte-lium ⸨nictelium Lord⸩ idest ad bac-cum qui uictelius ⸨nictelius Lord⸩ dictus est scellerata infandas manus idest propter · infa(ndas) · ma(nus) · et cede cruenta scilicet filii sui pentei quem occidit quod festa bacchi per-turbauerat · Que scilicet agaue · pos-quam · supple fuit bachata idest furiata gelidis iugis idest in gelido monte · requieuit in antro scilicet montis · pos-terius latura penam natis e morte scilicet filii sui penthei ·. 109 Vt ↱ priusquam 109 aspexit ↱ pastor 109 ∧ luco ← ∧ luco · scilicet qui est in ualle gargaphye regionis tebarum in qua mortuus est acteon et pentheus · 109 residere ↱ capellas 110 Delia ↱ diana · 110 diua ↱ · o · (diua) 110 quo ↱ ad quem lucum 111 fugiens ↱ cele 111 agaue ↱ · o · (agaue) 111 cadmeis ↱ · um · 111 ϖ cadmeis agaue ← ϖ cadmeis agaue id est thebana nam thebas cadmus filius agenoris exulans edificauit · unde thebe dicte cadmee et regio illa cadmea · 112 Infandas ↱ propter. 11.

(48) IL CVLEX TRASCRITTO E COMMENTATO DA BOCCACCIO. 113 114 115 116 115 117 118 119 120 121 120 122. Que gelidis bacata iugis requieuit in antro Posterius penam nati semorte futuram⸂rum⸃ Hic etiam uiridi ludentes panes in herba Et Satiri driadesque coros egere puelle · Nayadum cetus tantum non horridis ebrum · Restantem tenui riuis siluasque canendo Quam te perpigre morantem diua chorea · Multa tuo late fundentes gaudia uultu · § Ipsa loci natura domum resonante susurro · Quis dabat et dulci fessas refouebat in umbra ·. ―――― 114 semorte ↱ aliter de · (morte) ‖ 114 futuramrum] ram del. et exp. ‖ 114 futuramrum ↱ laturam ‖ 118 riuis ↱ ⸨u.l. ripis a StLouis laudatam (p.137) in mscr. legi non constat⸩ ‖ 119 Quam te ↱ est quantum ―――― 113 Que ↱ scilicet · agaue 113 gelidis ↱ · in · (gelidis) 113 bacata ↱ furiata · 113 iugis ↱ montis 115 Hic ↱ in quo luco 115 panes ↱ (hic panes) erant 116 coros egere → multa tuo late fundentes gaudia uultu quis dabat ipsa loci et cetera · 117 Nayadum ↱ hic orat 117 ebrum → fluuium in quem cicones mulieres sprete ab orpheo · ipsius capud auulsum et liram eius proiecerunt et corpus eius membratim laceratum per agros sparserunt · 118 riuis ↱ · o · ⸨uocatiuum designari uidetur (Black p.118),. quamuis desit nomen ad quod referatur⸩ 119 diua ↱ · o · (diua) 120 fundentes ↱ puelle (fundentes) 121 domum ↱ residentiam · 121 susurro ↱ et · 121 susurro ↱ idest tamquam aque murmur · 122 Quis ↱ (qui)bus 122 Quis ← · puellis · 122 fessas ↱ (fessas) puellas 122 umbra → scilicet platanorum · trifoliorum · populorum · auellana-rum · quercuum · pinorum · ilicum · cupressorum · fagorum · ederarum · et mirtorum que in luco erant sicut patebit · unde ait ⸨u. 121⸩ · natura ·. 12.

(49) 5&450. 123 124 125 126 125 127 128 129 130 131 130 132. § Nam primum prona surgebant ualle patentes · ⸓Aerie platani inter quas impia lothos Impia que sotios itachi merentis abegit Hospita dum nimia tenuit dulcedine captos · Et quibus insingni curru proiectus equorum Ambustus pheton luctu mutauerat artus · Helyades teneris amplexe bracchia truncis Candida fundabant teneris uelamina ramis · § Posterius cui demophon eterna reliquit Perfidiam lamentandi / mala / perfida multis !. ← · lothos ·. f.19u. ―――― 124 ⸓ Aerie ... lothos → ⸓ aerie platani quas inter et impia lothos · ‖ 127 Et ↱ aliter ac · ‖ 127 insingni] n exp. ―――― tendens cum phyllide filia ligurgi regina 124 Aerie ↱] alte · tracie perendiauit ⸨scil. perendinauit⸩ et 124 inter quas ↱] (inter quas) surgebat amicus illius est factus · hyeme uero 125 itachi ↱] ulixis transacta ad bellum troyanum uadit et 125 abegit ↱] fugauit separauit fidem phillidi facit ad eam se post anni 126 Hospita ↱] externus circulum reuersurum · anno uero 126 captos ↱] (tenuit ... captos) illos transacto tempestate ingruente ad sotios terminum statutum uenire non potuit · 127 Et quibus etc. ←] § pheton · phyllis uero hoc uidens in plantum et R(equire) · fa · 2 · 28 · 48 · dolorem erumpens fere fatis concessit 128 luctu ↱] ut auerterit · dij uero pietate moti eam in corulum 129 Helyades ↱] populi ·arbores · mutauerunt · tem-pestate cessante redijt 131 cui ↱] phyllis auellana demophon · 131 demophon ←] § Demophon · filius 132 Perfidiam ↱] · s · thesei fuit qui ad bellum troyanum. 13.

Riferimenti

Documenti correlati

• L’ affidamento alla ditta TB Teseco srl dei lavori di manutenzione straordinaria di dismissione e messa in sicurezza dell’impianto di stoccaggio del gasolio posto nel cortile

Altobelli Supervisore di tesi Anno accademico

Vegetazione dei canali salmastri lagunari a Bolboschoenus maritimus Vegetazione elofitica delle acque salmastre a Phragmites australis Thlaspietea rotundifoliae

GUARDA UN PO’ CHE POSIZIONI HANNO PRESO I BUONTEMPONI. SE IN ORDINE VUOI

L'autore immagina che un gruppo di persone, composto da tre uomini e quattro donne, per sfuggire alla peste, si rifugi in una villa fuori città e, dovendo ingannare il tempo,

[r]

-Eliminare questa pagina di Termini e condizioni di utilizzo o eliminare il nome e il logo presenti nel file -Alterare questo file e venderlo ad

2, comma 283, al fi ne di dare attuazio- ne al riordino della medicina penitenziaria - comprensivo dell’assistenza sanitaria negli istituti penali minorili, nei centri di