Conclusioni
Il geomagnetismo è una parte della geofisica che ha raggiunto negli ultimi tempi una situazione di sviluppo soddisfacente per quanto riguarda
(a) gli strumenti di misurazione e di registrazione dei dati (peraltro ancora migliorabili in termini di automatizzazione e di risoluzione temporale) e
(b) le tecniche di rappresentazione delle misure (peraltro ancora migliorabili eliminando certi metodi di carattere troppo naturalistico);
non altrettanto può dirsi per
(c) l’interpretazione fisica delle misure e, più in generale, per
(d) i meccanismi di origine del campo interno e, in minore misura, del campo esterno (atmosferico).
Progressi decisivi in questi ultimi due capitali settori richiedono da un lato l’acquisizione di ancora migliori informazioni sullo stato fisico del nucleo terrestre e, dall’altro lato, stante l’impossibilità di riprodurre in laboratorio le condizioni della materia nucleare terrestre, uno stretto e istituzionale coordinamento, che attualmente manca, tra fisica dell’interno della Terra, sismologia, fisica delle rocce, geomagnetismo nella sua più vasta accezione e fisica dell’atmosfera nella sua più vasta accezione.
Nota bibliografica
Un riferimento che per varie ragioni s’impone è al classico (trattazione in unità CGS)
♦ S. CHAPMAN e J. BARTELS, Geomagnetism, Oxford University Press, Oxford 19622;
ancora come riferimento generale, e come riferimento particolare per il paleomagnetismo e per le teorie sulla genesi del campo nucleare,
♦ R.T. MERRILL, M.W. McELHINNY e PH.L. McFADDEN, The Magnetic Field of the Earth - Paleomagnetism, the Core and the Deep Mantle, Academic Press, San Diego, Calif., 1996;
ancora più in particolare per il campo atmosferico,
♦ J.K.HARGREAVES, The upper atmosphere and solar-terrestrial relations, Van Nostrand, Washington, D.C., 1979.
Per un’accurata bibliografia di saggi, si rinvia a quella, veramente ampia, presente al termine della citata opera di Merrill et al., da aggiornare, ovviamente, con la consultazione dei periodici correnti citati in essa.