• Non ci sono risultati.

INSEGNAMENTO: STORIA DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI POLITICI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "INSEGNAMENTO: STORIA DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI POLITICI"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

1

FACOLTÀ: GIURISPRUDENZA

CORSO DI LAUREA: SCIENZE POLITICHE E SOCIALI

INSEGNAMENTO: STORIA DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI POLITICI CFU: 12

ANNO DI CORSO: 2

NOME DOCENTE: ENRICO LANDONI

Indirizzo e-mail: enrico.landoni@uniecampus.it

I docenti possono essere contattati attraverso la sezione Ricevimento docenti, presente nell’area riservata del sito di Ateneo, che comprende Ufficio virtuale, Sistema di messaggistica e Ricevimento Telefonico.

Per le comunicazioni scritte bisogna utilizzare il Sistema di Messaggistica.

Orario ricevimento on line:

WEB (ufficio virtuale del docente) lunedì dalle 15.30 alle 16.30

RISULTATI DI APPRENDIMENTO DELL’INSEGNAMENTO

L’insegnamento ha l’obiettivo di far conseguire allo studente i seguenti risultati di apprendimento

1. Con riferimento alla conoscenza e capacità di comprensione:

a. capacità di cogliere i momenti nodali della genesi ideologico-culturale e dell’evoluzione organizzativa delle varie formazioni politiche venutesi a creare in Italia dal 1848 ai giorni nostri

b. capacità di analizzare questo sviluppo sullo sfondo delle principali svolte della storia dell’Italia contemporanea

c. capacità di comprendere le ragioni fondamentali delle principali svolte di carattere politico-ideologico-organizzativo consumatesi a cavallo tra Otto e Novecento 2. Con riferimento alla conoscenza e capacità di comprensione applicate:

a. capacità di contestualizzare correttamente nello spazio e nel tempo fenomeni, organizzazioni, personaggi e svolte di particolare rilievo storico-politico

b. capacità di individuare relazioni e collegamenti tra fenomeni, svolte e personaggi, a livello sia diacronico sia geografico

c. capacità di creare collegamenti e nessi tra problemi e temi tra loro correlati e interdipendenti, passando dal generale al particolare e viceversa.

(2)

2

PROGRAMMA DETTAGLIATO:

Il programma si articola in dodici unità didattiche composte da otto lezioni ciascuna

1. Le forme di rappresentanza politica moderne: dalla Rivoluzione Francese all’Unità d’Italia

Questi saranno i principali argomenti trattati nel primo modulo:

a) La battaglia delle idee in Italia, il giornalismo politico e il ruolo dei primi «patrioti»;

b) la prospettiva finalmente nazionale della battaglia politica nella visione di Giuseppe Mazzini;

c) la fine delle società segrete;

d) il neoguelfismo di Vincenzo Gioberti;

e) Cesare Balbo e la centralità del Regno di Sardegna nel processo di unificazione nazionale;

f) I repubblicani e i federalisti: Carlo Cattaneo, Giuseppe Ferrari e Enrico Cernuschi;

g) Cavour e la politica nazionale nel laboratorio piemontese;

h) Mazzini, il Partito d’Azione e la Società Nazionale;

i) Il dissidio Cavour-Garibaldi.

2. L’Italia della Destra e della Sinistra storica Questi i principali temi affrontati nel secondo modulo:

a) la morte di Cavour e il profilo complessivo della classe dirigente della Destra;

b) le sfide da affrontare: unificazione amministrativa, brigantaggio e questione delle autonomie;

c) crisi e arroccamento della Destra;

d) Agostino Depretis, la rivoluzione parlamentare e il programma della Sinistra;

e) analisi del trasformismo;

f) genesi e sviluppo dell’Estrema Sinistra: il Partito Radicale, i fermenti anarchici, il ruolo di Andrea Costa e la costituzione del Partito Socialista;

g) la lunga stagione crispina: dalla riforme all’avventura coloniale;

h) la questione cattolica: la nascita dell’Opera dei Congressi, il ruolo di Leone XIII e la democrazia cristiana.

3. Dalla crisi di fine secolo alla centralità di Giolitti

Questi i temi nodali affrontati all’interno della terza unità didattica:

a) la crisi del crispismo e l’emergere della questione sociale;

b) i moti per il pane nel laboratorio sperimentale di Milano;

c) il fallimento della reazione autoritaria, il regicidio e la svolta liberale di Zanardelli- Giolitti;

d) lo sviluppo organizzativo del movimento sindacale, il primo sciopero generale, l’atteggiamento del governo e i travagli interni alla famiglia socialista;

e) nuovi fermenti tra le file del movimento cattolico: l’allentamento del non expedit e la condanna del modernismo;

f) genesi e sviluppo del movimento nazionalista: dai primi fermenti culturali alla costituzione dell’Associazione Nazionalista Italiana (Firenze, 3-5 dicembre 1910);

g) i critici del giolittismo: socialisti rivoluzionari, liberal-conservatori, Luigi Albertini e il

«Corriere della Sera», Gaetano Salveminini;

h) la guerra di Libia e le sue conseguenze politiche.

(3)

3

4. La Grande Guerra e il fascismo

Queste le importanti questioni affrontate all’interno del quarto modulo:

a) lo scoppio della guerra e il crollo dell’ideale internazionalista all’interno dei principali partiti socialisti europei, l’anomalia del PSI e i suoi travagli interni, la fuoriuscita di Benito Mussolini;

b) le varie espressioni dell’interventismo democratico;

c) l’interventismo liberale;

d) il clima psicologico-culturale dell’immediato dopoguerra: trionfo dell’estremismo, della violenza e del culto dell’azione fine a se stessa;

e) il tramonto del liberalismo e l’avvento di nuove formazioni politiche: il Partito Popolare di don Luigi Sturzo, gli echi della rivoluzione russa, il biennio rosso,

«Ordine Nuovo» di Antonio Gramsci e la nascita del Partito Comunista d’Italia;

f) l’avvento del fascismo: dal programma di Piazza S. Sepolcro alla marcia su Roma;

g) la conquista delle istituzioni, la propaganda, la neutralizzazione della stampa e degli oppositori, le organizzazioni di massa, la dialettica Stato-Partito;

h) l’abbraccio mortale a Hitler, l’antisemitismo e la seconda guerra mondiale.

5. Dall’antifascismo alla Costituente

Queste le principali tematiche analizzate all’interno della quinta unità didattica:

a) 1924-28, la «legislatura costituente del fascismo»: eliminazione delle opposizioni e definitiva chiusura di un’epoca con la morte di Giovanni Giolitti nel 1928, l’emigrazione politica e la centralità di Parigi come nuovo centro di raccolta e coordinamento del fuoriuscitismo italiano;

b) l’assemblea di Nérac e l’ufficiale costituzione nel 1927 della Concentrazione d’Azione Antifascista: obiettivi e prospettive;

c) la posizione critica dei comunisti, che non aderiscono alla Concentrazione: analisi delle tesi gramsciane e dei deliberati dell’importante congresso di Lione (1926), rifiuto della collaborazione con le forze borghesi;

d) la novità di Giustizia e Libertà: dall’intesa del 1931 con i socialisti, nuovamente riunificati, alla rottura del 1934 e alla fine quindi della Concentrazione;

e) l’avvento al potere di Adolf Hitler, l’internazionalizzazione del fenomeno fascista e il nuovo schema d’azione delle forze antifasciste rappresentato dal «fronte popolare»;

f) la genesi dei nuovi partiti antifascisti, che di lì a breve sarebbero stati protagonisti della nuova democrazia italiana: Partito d’Azione, Partito Socialista di Unità Proletaria, Democrazia Cristiana;

g) la caduta di Mussolini, l’armistizio, la costituzione della Rsi, l’istituzione del Cln, programmi e obiettivi delle forze politiche, con particolare riferimento alla svolta di Salerno del Pci togliattiano (aprile 1944);

h) dalla Liberazione all’Assemblea Costituente: risultati elettorali e panoramica sulle forze politiche.

6. Costituente, estromissione dal governo di Pci e Psi e nascita del centrismo Questi i temi della sesta unità didattica: a) la scissione socialista di Palazzo Barberini, i primi venti di guerra fredda, il Piano Marshall e la scelta atlantica di De Gasperi, la rottura dell’unità tra le forze antifasciste;

b) i lavori della Costituente, l’attività della Commissione per la Costituzione («Commissione dei 75»), il dibattito politico e le scelte sulle grandi questioni: rapporti Stato-Chiesa, il ruolo dei sindacati (art. 39), la centralità del lavoro, iniziativa economica e ruolo dei partiti (art. 49);

(4)

4

c) le elezioni politiche del 18 aprile 1948: analisi dei blocchi contrapposti, l’attivismo della Chiesa e delle organizzazioni collaterali, le ragioni del trionfo democristiano e della débâcle del Fronte Popolare social-comunista, i risultati del voto e le sue conseguenze politico- sindacali;

d) il paradigma centrista e la stagione di De Gasperi: la scelta atlantica, la riforma agraria, il rifiuto dell’«operazione Sturzo» e l’autonomia dalla Chiesa e la nuova legge elettorale maggioritaria;

e) le conseguenze delle elezioni politiche del 1953, fine della stagione degasperiana e inizio del nuovo corso fanfaniano: riorganizzazione della Dc, rilancio di IRI e AGIP, intervento massiccio dello Stato nell’economia; dibattito in casa PCI: gli effetti della destalinizzazione e dei fatti d’Ungheria; in casa PSI: congresso di Torino del 1955 e apertura ai cattolici, rottura del patto di unità d’azione con il Pci; in casa PLI: scissione della sinistra radicale; fermento a destra, tra le file del MSI e del movimento monarchico;

f) verso equilibri più avanzati dopo le elezioni del 1958: le conseguenze sui partiti;

g) Crisi irreversibile del centrismo con gli scoloriti e peregrini esperimenti politico- ministeriali di Segni e Tambroni, il cui governo è sostenuto in Parlamento dagli imbarazzanti, perché decisivi, voti del Msi, autorizzato a organizzare il suo congresso a Genova, città medaglia d’oro della Resistenza; dilaga la protesta duramente repressa dalla Celere;

h) via libera al centro-sinistra e a Fanfani con l’astensione del PSI e poi l’appoggio esterno del Psi di Nenni: la stagione delle grandi riforme.

7. Gli anni del centro-sinistra

Questi i temi nodali analizzati nella settima unità didattica:

a) analisi delle elezioni del 1963 e le conseguenze sui partiti: grande avanzata delle forze di opposizione al centro-sinistra, nuova scissione socialista, passaggio da Fanfani a Moro in casa Dc, «caso Sifar» e nuovo accordo tra Dc e Psi per la formazione di un governo organico di centro-sinistra;

b) Unificazione socialista: accordo Nenni-Saragat;

c) le elezioni del 1968: conseguenze sui partiti, crescita dell’opposizione di sinistra all’intesa Moro-Nenni, fallimento dell’unificazione socialista e uscita di scena di Nenni;

d) il «secondo tempo» del centro-sinistra: tentativo di intercettare le istanze laiche con la legge sul divorzio; Statuto dei Lavoratori; istituzione delle Regioni;

e) La lunga stagione movimentista, l’emergere dei gruppi extraparlamentari, del movimento studentesco e del pansindacalismo;

f) la strategia della tensione: strage di Piazza Fontana a Milano, tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese, stragi di Piazza della Loggia, Italicus.

g) il «terrorismo rosso»: percezione di un nuovo rischio fascista; dall’atto dimostrativo di Giangiacomo Feltrinelli all’«attacco al cuore dello Stato» delle Brigate Rosse;

h) il riflusso a destra in polemica con il movimentismo e le proteste di piazza: gli anni della

«maggioranza silenziosa» e il boom missino alle elezioni del 1972.

8. La stagione della solidarietà nazionale Questi i principali temi trattati:

a) Analisi del voto del 1972 (prime elezioni anticipate della storia repubblicana), le conseguenze sui partiti e la nuova proposta del PCI di Enrico Berlinguer dopo il colpo di Stato di Pinochet in Cile: il «compromesso storico» tra tutte le forze democratiche e antifasciste e, in particolare, tra gli avversari storici: PCI e DC;

(5)

5

b) i risultati del referendum sul divorzio del 1974, la grave sconfitta del fronte antidivorzista (DC-MSI) e lo spostamento a sinistra dell’elettorato italiano; gli esiti delle amministrative del 1975, la costituzione di molte giunte di sinistra, e il nuovo protagonismo del PCI berlingueriano;

c) la stagione degli scandali: Lockheed e dei petroli; la DC in grave difficoltà, approvazione della legge Piccoli sul finanziamento pubblico dei partiti e tentativo di rinnovamento con l’elezione alla segreteria di Benigno Zaccagnini;

d) la svolta del 1976: le elezioni politiche e le conseguenze sui partiti; la tenuta in chiave anticomunista della DC, il crollo del Psi, schiacciato nella tenaglia DC-PCI, e l’ufficiale inizio della stagione della solidarietà nazionale;

e) la svolta nel PSI: Craxi e la rivoluzione dei quarantenni; il delitto Moro, la posizione autonoma e critica dei socialisti rispetto al «coro consociativo» durante gli anni della solidarietà nazionale;

f) il «canto del cigno» della solidarietà nazionale; l’elezione di Sandro Pertini al Quirinale; la relazione speciale La Malfa-Berlinguer;

g) le elezioni del 1979; fine della solidarietà nazionale; Sme, euromissili e nuove tensioni Usa-Urss.

9. La svolta del pentapartito

I principali temi al centro del nono modulo:

a) Svolta del «Preambolo» al congresso DC del marzo 1980: fine del dialogo col Pci e collaborazione con il Psi;

b) la crescita del PSI, che torna al governo; esaltazione della tradizione riformista nel Psi di Craxi, eletto direttamente dai delegati al congresso di Palermo alla segreteria del partito; rafforzamento delle forze laiche, alla luce degli esiti del referendum sull’aborto;

c) Esplosione dello scandalo P2, commissione Anselmi, conseguenze sui partiti, sul mondo dell’economia, della finanza e della comunicazione; l’isolamento del PCI che opta per l’«alternativa democratica»;

d) la svolta laica: il repubblicano Spadolini (primo Presidente del Consiglio non democristiano) a Palazzo Chigi; i travagli interni alla DC, ora guidata da Ciriaco De Mita, che punta a un nuovo egemonismo democristiano; l’atlantismo di Spadolini, le tensioni sulla politica economica; i travagli interni al PCI di Berlinguer, che diserta il XXVI congresso del PCUS;

e) esiti delle elezioni del 1983: crollo della DC, crescita delle forze laiche; l’ora di Bettino Craxi a Palazzo Chigi; il governo Craxi: riduzione scala mobile, modifiche al Concordato, legge Visentini; caso dell’Achille Lauro, nuovo attivismo in Europa;

morte di Berlinguer, dure sconfitte per il PCI;

f) elezioni del 1987: comparsa dei Verdi e della Lega; la polemica transizione interna alla DC e ritorno di Andreotti al governo; Achille Occhetto e la fine del PCI.

10. Prima del collasso: focus sui partiti nati nel dopoguerra e morti con Tangentopoli. Leadership, congressi, e risultati

a) DC b) PLI c) PRI d) PSDI e) PSI f) PCI

g) Monarchici

(6)

6

h) MSI

11. Dalle elezioni del 1992 al crollo del sistema

a) Analisi dei risultati elettorali: pur calando vistosamente, i «partiti tradizionali»

mantengono la maggioranza; exploit della Lega e dei Verdi; assassinio di Falcone e Borsellino; elezione di Scalfaro al Quirinale;

b) il governo Amato: il programma e i provvedimenti varati; la scomposizione della

«Balena Bianca»; l’importante svolta dei referendum dell’aprile 1993: a furor di popolo passa il sistema elettorale maggioritario, che manda in soffitta la proporzionale e, con lei, un complesso e strutturato modello cultural-politico- rappresentativo;

c) l’ondata di Tangentopoli: dall’arresto di Mario Chiesa al «tintinnar di manette» del Pool di Mani Pulite, i cui componenti sono considerati degli eroi nazionali;

d) sul fuoco delle inchieste soffiano le nuove forze politiche: Pds, Rc, Verdi, La Rete, Lega e Msi si oppongono alla depenalizzazione del finanziamento illecito ai partiti; in Parlamento fanno la loro comparsa cappi e manette; si esaurisce il compito del governo Amato;

e) governo Ciampi (primo presidente non parlamentare); buoni risultati alle amministrative del 1993 per la sinistra, che punta alla vittoria elettorale, sulla scia del collasso dei partiti tradizionali;

f) la discesa in campo di Silvio Berlusconi, la costituzione di Forza Italia e gli esiti delle elezioni del 1994; la pesante sconfitta del fronte dei Progressisti, la politica del governo Berlusconi e la sua caduta;

g) il Governo Dini; la svolta di Fiuggi all’interno dell’MSI-AN; il cambio ai vertici del PDS.

12. Il decennio 1996-2006

a) Esito delle elezioni del 1996, vittoria della coalizione guidata da Romano Prodi; gli sforzi per agganciare il treno europeo; la nuova strategia di Massimo D’Alema, che, dopo la caduta di Prodi, è designato alla guida del governo; svolta in seno al PDS:

nascono i Democratici di Sinistra (DS);

b) le dure sconfitte del 1999 e del 2000, la caduta di D’Alema, l’avvento di Veltroni alla guida dei DS; la natura politica dell’Ulivo e nuovi fermenti politici tra le sue fronde;

c) la vittoria di Berlusconi alle elezioni del 2001: la gestione del «change-over» dalla lira all’euro; il movimento no-global; duro scontro Berlusconi-sindacato nel 2002;

Piero Fassino nuovo segretario dei DS;

d) prove generali di fusione tra DS e Margherita nella lista Uniti nell’Ulivo alle europee del 2004; vittoria (12 a 2) alle regionali del 2005 e ritorno sulla scena italiana, di rientro da Bruxelles, per Romano Prodi;

e) elezioni del 2006: le prime con il cosiddetto «Porcellum»; vittoria di stretta misura dell’Unione, la coalizione di centro-sinistra, destinata ad implodere nel 2008, anche per effetto della sua natura assolutamente composita ed eterogenea.

EVENTUALI PROPEDEUTICITÀ CONSIGLIATE:

Non sono presenti

(7)

7

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO ESAME

L’esame si svolge a scelta dello studente in modalità scritta, attraverso una prova costituita da 23 domande a risposta chiusa e 2 domande a risposta aperta con eventuale orale integrativo, o in modalità orale, in base a quanto previsto dal Regolamento per lo svolgimento degli esami di profitto consultabile sul sito dell’Ateneo, al seguente link:

https://www.uniecampus.it/fileadmin/user_upload/regolamenti/Regolamento_per_lo_Svol gimento_degli_esami_di_profitto.pdf

CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO

Per ottenere il punteggio massimo all’esame finale, con riferimento alla conoscenza e capacità di comprensione, il candidato:

a) Deve dimostrare nella sua produzione scritta e/o orale di aver bene afferrato i capisaldi ideologico-culturali delle varie formazioni politiche venutesi a creare in Italia dal 1848 ad oggi, prestando particolare attenzione alle varie tappe della loro evoluzione organizzativa.

b) Si mostra capace di mettere bene in correlazione questo sviluppo ideologico- organizzativo con le principali svolte della storia dell’Italia contemporanea, all’interno della quale va quindi contestualizzato.

c) Dimostra, in sede di esame finale (scritto e/o orale), di aver colto le ragioni fondamentali delle principali svolte di ordine politico-organizzativo, consumatesi a cavallo tra Otto e Novecento.

Con riferimento invece all’applicazione delle conoscenze e capacità acquisite, il candidato:

a) Deve essere in grado di collocare correttamente nello spazio e nel tempo questioni, organizzazioni, personalità e svolte di particolare rilievo, sapendo anche metterle in sequenza.

b) Deve riuscire ad effettuare robusti e interessanti collegamenti fra fenomeni, svolte e personaggi, sapendone evidenziare responsabilità e ruoli, a livello sia diacronico sia geografico.

c) Sa illustrare con chiarezza e sicurezza i nessi esistenti tra problemi e temi tra loro correlati e interdipendenti, passando dal generale al particolare e viceversa.

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEL VOTO FINALE

Sulla base dei criteri di valutazione dell’apprendimento sopra indicati, l’attribuzione del voto finale avviene attraverso i seguenti criteri:

1) Criteri di attribuzione del voto alla prova scritta:

a) le risposte alle domande chiuse sono valutate su scala 0-1 punti, secondo i seguenti criteri:

• 0 = risposta errata o mancante;

• 1 = risposta corretta;

(8)

8

b) le risposte alle domande aperte sono valutate su scala 0-2 punti, secondo i seguenti criteri:

• 0 = risposta mancante, errata o priva di elaborazione personale;

• 1 = contestualizzazione della risposta corretta, ma con presenza di elementi non corretti o esposta in modo non efficace o incompleto;

• 2 = risposta corretta, completa e ben esposta.

Alla prova scritta può essere attribuito un punteggio massimo di 27/30.

È possibile sostenere una prova orale integrativa per il raggiungimento di un punteggio superiore come dettagliato nel Regolamento per lo svolgimento degli esami di profitto.

2) Criteri di attribuzione del voto alla prova orale:

a) 0/30 – 17/30: prevalenza di argomentazioni non corrette e/o incomplete e scarsa capacità espositiva;

b) 18/30 – 21/30: prevalenza di argomentazioni corrette adeguatamente esposte;

c) 22/30 – 26/30: argomentazioni corrette e ben esposte;

d) 27/30 – 30/30 e lode: conoscenza approfondita della materia ed elevata capacità espositiva, di approfondimento e di rielaborazione.

MATERIALE DIDATTICO

Il programma d’esame comprende lo studio delle lezioni e dei seguenti testi obbligatori:

a) Maurizio Ridolfi, Storia dei partiti politici. L’Italia dal Risorgimento alla Repubblica, Milano, Bruno Mondadori 2008;

b) Simona Colarizi, Storia politica della Repubblica. Partiti, movimenti, istituzioni 1943- 2006, Laterza, Roma-Bari 2010.

Per sostenere l’esame è assolutamente necessario aver scaricato tutte le lezioni del corso, integrandole con i temi trattati nei due volumi succitati.

ATTIVITÀ DIDATTICHE

Il materiale didattico del corso consta di slide e file di testo, di audio/videolezioni, webinar (didattica erogativa), nonché di quiz ed esercitazioni (didattica interattiva).

Attività di Didattica Erogativa:

- 6,5 ore di videolezioni - 18 ore di audiolezioni

- 6 ore di aule virtuali (webinar) Attività di Didattica Interattiva:

- 12 ore di quiz di autovalutazione - 29,5 ore di esercitazioni con feedback

Attività di autoapprendimento (ore di impegno stimato per lo studente):

- 228 ore (slides del corso e file di testo)

(9)

9

Gli argomenti oggetto delle aule virtuali sono i seguenti:

- La battaglia delle idee in Italia - La svolta mazziniana

- La cultura politica post-unitaria e la morte di Cavour - Le prime grandi sfide da affrontare

- La crisi economica del 1866 e la lotta politica in Italia fino alla caduta della Destra

- Agostino Depretis, la rivoluzione parlamentare e il programma della Sinistra

- Dalla Liberazione alla Costituente

- La Democrazia Cristiana: da De Gasperi a Forlani - Il Partito Socialista Italiano

- Il Partito Comunista Italiano

Il calendario delle aule virtuali viene comunicato con congruo preavviso al coordinatore dei TOL di facoltà, responsabile della sua divulgazione presso tutor e studenti, e caricato nell’apposita sezione Webinar del VLE.

Il corso non prevede prove di verifica in itinere né aule virtuali che diano luogo ad un punteggio extra, rilevante ai fini della valutazione finale.

Riferimenti

Documenti correlati

Identification of EOC patients with very unfavorable prognosis remains an urgent clinical need to improve the design of tailored therapy. The molecular predictor,

E’ coinvolta invece l’Assemblea, su richiesta di un quarto dei componenti del Parlamento europeo, in rappresentanza di almeno tre gruppi politici, sia per richiedere all‘Autorità

In riguardo, il valore del soggetto desoggettivato (tanto del Dio-cosa, quanto dell’ente/uomo- cosa) non può autofondarsi (il Dio è infatti cosa) né l’ente/uomo lo può

The proposed design method was applied to a particularly critical situation: the design of a new electricity pylon for a 380-kV line to be installed into the territory of the

Adverse food reactions · Food intolerance · Lactase · Cow’s milk allergy · Breath

Furthermore, double harvest systems could pro- vide a longer year-round supply of biomass to conversion plants and feedstock diversification, intended as the possibil- ity to

In questo senso, mi soffermerò in particolar modo su due episodi della prima parte del romanzo, che si sviluppano intorno a tale tema: il capitolo IV, in cui Don

As shown here, however, Rad54 mutation aug- ments the IR sensitivity of Ku80 mutant mice, as it does with DNA-PKcs mutant mice (Essers et al. 2000), imply- ing that Rad54 has a role