• Non ci sono risultati.

PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

1

PARTITO DELL A

PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA

Studio2021

(2)

2

7.1 Ricostruzione storica

Per raccontare la storia del Partito della Sinistra Europea occorre necessariamente risalire alla data in cui ai rappresentanti dei partiti comunisti europei venne concessa la possibilità di entrare al Parlamento Europeo.

Il gruppo comunista nel Parlamento europeo nacque quindi in ritardo rispetto agli altri gruppi poiché, durante i primi anni del processo di integrazione europea, valeva ancora la conventio ad excludendum per i comunisti che ebbero ampio spazio di critica relativamente alla dimensione europea. Questa impostazione si modificò solo nel 1973 quando i due partiti comunisti più forti, quello italiano e quello francese, fondarono il gruppo “Comunisti e Alleati”. Il Partito comunista francese e il Partito comunista italiano avevano atteggiamenti diversi riguardo alla dimensione europea e da questo contrasto nacquero due fazioni all'interno del gruppo

(Napolitano, 1977).

Durante gli anni della caduta del muro di Berlino, attorno al Partito comunista italiano, si formò il “Gruppo per la Sinistra unitaria europea”

mentre, attorno al Partito comunista francese, si costituì il gruppo

“Coalizione delle Sinistre”. Quando nel 1992 il Partito comunista italiano andò in crisi, cambiando nome e aderendo al gruppo socialista, lo spazio a sinistra del Parlamento europeo rimase appannaggio del Partito comunista francese. A seguito delle elezioni europee del 1994, venne così formato il gruppo denominato Groupe Confederale de la Gauche Unitaire

LabEuropa Research è un gruppo di ricerca che promuove lo studio multidisciplinare del processo di integrazione europea. Il progetto riunisce studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici con l’obiettivo di analizzare i processi socio-politici europei adoperando una prospettiva specificamente europea e di stimolare la collaborazione interdisciplinare tra le scienze sociali.

Lo Studio2021, primo lavoro del gruppo LabEuropa Research, mira a ricostruire il processo di sviluppo dei partiti politici europei nel quadro della crescente integrazione comunitaria.

La ricostruzione del ruolo che i partiti assumono nella cornice europea e la maggiore comprensione del loro contributo al processo di integrazione è l’obiettivo centrale del presente lavoro di ricerca, che si è avvalso di distinti strumenti analitici, di tipo quantitativo e qualitativo.

Si è proceduto pertanto all’analisi del regime legale e normativo dell’ordinamento partitico europeo e ad una approfondita indagine del contesto storico in cui sono sorti i diversi europartiti. L’analisi del discorso politico e la secondary data analysis del Chapel Hill expert survey mirano infine a rilevare l’orientamento dei partiti europei nei confronti dell’integrazione europea e a definire quanto sono europeiste le formazioni politiche paneuropee.

Partito della Sinistra Europea

(3)

3 Européenne (GUE) al cui interno vi erano deputati provenienti da Francia,

Portogallo, Grecia, Italia e Spagna. Tra i nuovi partiti che aderirono al gruppo GUE vi erano il Partito del Socialismo democratico tedesco (PDS) e il ceco Partito comunista di Boemia e Moravia (V. Agnoletto, 2007).

Il cuore del gruppo GUE era ovviamente rappresentato da partiti comunisti o ex comunisti, vi erano però anche partiti socialisti di sinistra e alcuni partiti verdi. Nel 2002 venne lanciata una tabella di marcia per arrivare la creazione di un partito europeo e, nel gennaio del 2004 a Roma, quattordici partiti fondarono il Partito della Sinistra Europea (SE). Gli organismi del Partito della Sinistra Europea, presenti e attivi ancora oggi sono il Congresso, a cui spetta l'approvazione dei documenti fondamentali e dello statuto e che, oltre ad eleggere tutti gli altri organi di SE, ha il compito di stabilire il programma del partito e ratificare l'ammissione di nuovi membri; il Consiglio dei Presidenti, il quale è composto dai leader di tutti i partiti membri nonché dal Presidente dal Vicepresidente di SE.

Vi è poi la Direzione, composta da due rappresentanti per partito, dal Presidente e dal Vicepresidente di SE, dal tesoriere e dal capo segreteria.

La Direzione è l'organo esecutivo e determina la linea politica di SE.

(Hudson, 2012)

La linea politica del partito ruota attorno ad alcuni aspetti cruciali tra cui l'economia, i diritti civili, la libertà, l'ambiente e l'idea d’Europa. Sinistra europea denuncia la finanziarizzazione dell'economia e l'eccessiva austerità economica, ponendo invece maggiore attenzione ai diritti e alle libertà individuali. Il partito auspica azioni concrete contro il razzismo, la xenofobia, l’ultranazionalismo, lo sciovinismo e tutte le altre forme di discriminazione. Cresce in SE l'attenzione verso i temi ambientali tra cui la garanzia dell'acqua come bene fondamentale per tutti gli individui e la riduzione dei rifiuti nel mondo. Sinistra Europea si dichiara contraria alla guerra e condanna il terrorismo, chiede la “dissoluzione” della NATO proponendo di sostituirla con una “Agenzia del disarmo”. (Sozzi, 2011)

Nel programma comune lanciato in vista delle elezioni del 2014, sinistra europea elenca per la prima volta le direttrici principali attorno a cui far ruotare la sua attività, tra di esse vi erano: resistere all'austerità, proporre un modello di sviluppo sociale ed ecologico, aumentare il “potere al popolo” per un’Europa sociale e dei diritti, promuovere un commercio equo e solidale con il mondo.

Il Partito della Sinistra Europea presenta un proprio candidato per la presidenza della commissione europea, peculiarità unica che contraddistingue questo piccolo euro-partito rispetto agli altri.

Il partito della sinistra europea non è ancora riuscito, al giorno d’oggi, a raccogliere ed unificare tutti i rappresentanti del vario mondo della sinistra non socialista presente in Europa. Il Partito della Sinistra Europea è quindi ancora debole da un punto di vista organizzativo rispetto ad altri euro- partiti più grandi, tuttavia esso rappresenta l'unico euro-partito più piccolo a presentare una candidatura autonoma alla Presidenza della Commissione europea e nonostante le forti critiche mosse da questo partito a molte delle iniziative e delle politiche europee, non può essere considerato come euro- scettico, ma euro-critico. Sinistra Europea continua a contestare il modo con il quale il processo di integrazione è avvenuto e sta avvenendo, secondo loro ancora antipopolare e a-democratico.

7.2 Analisi del pensiero politico

L’idea di integrazione proposta dal partito della Sinistra Europea ritrova la propria chiave nello scheletro storico-ideologico dei partiti comunisti e socialisti di cui è composto, dove, ad un’opposizione posta nei confronti del sistema di produzione capitalistico e neoliberale, si affianca la volontà di integrazione all’interno e all’esterno dell’Unione e un processo di

(4)

4 integrazione alla cui guida devono porsi valori come pace e sicurezza. Tale

processo, quando considerato all’interno di un contesto globale, porta il GUE/ENG ad ergersi in difesa “(..) dell'internazionalismo in contrasto con l'imperialismo, che crea divisioni artificiali tra paesi e popoli;

cerchiamo di unirci contro la crisi capitalistica e neoliberale che vittimizza un gran numero di persone.”

Ne consegue che, in maniera quasi estrema, e al netto di una rasente volontà di ignorare le differenze intercorrenti tra gli Stati dell’Unione, il GUE propone un modello di integrazione fortemente riformista, il cui obiettivo ultimo è rappresentato dall’eliminazione di quello che viene riconosciuto come il principale problema del sistema Europa, ossia l’ascesa di movimenti nazionalisti e di estrema destra all’interno delle più grandi arene elettorali e democrazie dell’Unione.

Attraverso una chiara opposizione alla classe dirigente d’Europa, il partito sviluppa il proprio discorso politico partendo dal riconoscimento di un sistema politico in crisi, giacché costruito sulle precarie basi d’una suddivisione tra un’Europa “centrale”, riconosciuta nel nucleo della sua governance, e una sua periferia, povera ed esclusa dai centri decisionali.

Questo risultato è riconosciuto dal GUE come risultato diretto del circolo vizioso innestato sui sistemi di produzione capitalista.

Opponendosi alla governance di Bruxelles e alle sue politiche di riforma strutturale mutate dalla concezione neoliberale, il partito propone di forgiare un sistema economico alternativo, in grado di creare nuovi posti di lavoro ed investire in aree socialmente rilevanti. Tra le istituzioni comunitarie, alla Banca Centrale Europea spetterebbe un particolare ruolo, nel senso di una nuova “responsabilità democratica”, tesa ad abolire il patto fiscale e i piani di austerità, indirizzando il proprio lavoro verso reali programmi di ridistribuzione della ricchezza tra la popolazione europea.

Il piano di integrazione proposto dal GUE si snoda dunque lungo la creazione di un welfare state europeo, che superi i confini nazionali in particolare sul piano finanziario, come nella proposta di considerare del debito pubblico quale problema comunitario e non nazionale. Inoltre, diversamente dalle altre formazioni europee, il GUE riconosce problematiche unitariamente diffuse, come quella della disoccupazione, come una issue aggravata da fattori sociali come disuguaglianza di genere.

Per questo, appositi incentivi dovrebbero esser posti per il potenziamento economico delle donne, così da incoraggiare la promozione di policy in grado di implementare un funzionale equilibrio tra vita privata e lavoro.

Sul piano sociale, questo traguardo deve essere incentivato anche da programmi di educazione e rieducazione atti a stimolare l’uguaglianza.

Nella presentazione di questo nuovo modello economico, uno spazio importante è occupato dalla questione del cambiamento climatico: il GUE rileva la possibilità di porre un freno all’inquinamento e allo sfruttamento incontrollato delle risorse, entrambi dirette conseguenze del sistema di produzione capitalistico, prevenendo la privatizzazione delle risorse comuni, come risorse naturali ma anche culturali, e riconvertendo la produzione industriale attraverso l’investimento in energie sostenibili.

Sul piano sociale, la costruzione di un’Europa nuova deve poi basarsi sui pilastri della solidarietà tra le genti, ponendo al centro la sovranità del popolo.

A ciò si collega strettamente l’impegno per la riforma delle politiche di accoglienza europee, dove centrale è il focus posto sui diritti dei migranti e dei richiedenti asilo, la cui umanità e integrità rimangono obiettivo principale oltre ogni meccanica soluzione “redistributiva” del problema migratorio. L’indirizzo del partito è la difesa dei migranti e dei rifugiati con la volontà di porre fine alla “fortezza” Europa, stabilendo corridoi europei che siano sicuri sia per la migrazione legale che per l'accoglienza dei richiedenti asilo. L’integrazione europea si orienta così verso l’esterno,

(5)

5 attraverso la necessità espressa di costruire legami con i paesi d'origine,

promuovere una vera cooperazione, una responsabilità condivisa e soluzioni basate sulla solidarietà per favorire l'integrazione economica e sociale. L’importanza ricoperta dalla riforma del sistema di accoglienza europeo si inserisce a pieno lungo lo scheletro valoriale del partito, che si pone come difensore universale dei valori di pace e cooperazione, volendo superare i limiti del blocco europeo per per porsi come punto di riferimento in un contesto globale e globalizzato, che intende affrontare direttamente le cause dei conflitti. Un simile approccio dovrebbe guidare verso una eliminazione alla radice delle cause dell’immigrazione, quale problema non solo europeo ma universalmente condiviso, cioè la guerra e la povertà. Il GUE giunge così a chiedere l'arresto immediato della produzione e dell'esportazione di armi da guerra da parte dell'UE, in un processo di unificazione delle diverse linee di politica estera seguite dai singoli Stati membri. Nel manifesto in analisi, il partito si oppone apertamente ai trattati militari e alle relative implicazioni; rifiutando la militarizzazione dell'UE (PESCO e FRONTEX), in una politica che si configura come anti-integrativa in vista della difesa di valori cardine della sinistra storica, come il pacifismo e l’antimilitarismo capitalizzato da accordi multilaterali.

In conclusione, la chiave di lettura probabilmente più adatta alla comprensione delle proposte del partito è quella di un’integrazione che si costruisce, ed è da costruire, su solide strutture di welfare state e di investimento sociale, piuttosto che sull’intensificazione di “operazioni militari nascoste sotto la cooperazione per la difesa” e la sicurezza dell'UE e dei suoi residenti, come richiamato, ad esempio, nei manifesti del PPE o dell’ALDE.

Altro punto centrale del manifesto del GUE/NGL è la focalità del rispetto dei valori espressi nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 21 sulla non discriminazione. Il partito propone

anche una sua modifica per includere il divieto di discriminazione basato sull'identità di genere, espressione di una politica integrativa sotto il punto di vista valoriale e sociale, di cui rappresentato la Carta UE è massima rappresentazione.

Sul piano della comunicazione politica diretta al società civile e agli elettori nazionali, emblematica è l’opposizione ad una governance europea guidata dagli Stati centrali ed economicamente più forti, come la Germania. O dichiarazioni, dirette all’attuale presidentessa della commissione europea Ursula Von der Leyen.

Fonte: Profilo Twitter di Gauche Unitaire Européenne.

(6)

6 Il ruolo da intermediario che il partito riconosce all’Unione nel contesto

internazionale, è poi esternato attraverso la presa di posizione sulle maggiori questioni di attualità, come la crisi in Afghanistan, i diritti violati della comunità LGBTQ+, in particolare nei paesi di nuova accessione dell’Est Europa, o questioni d’oltre oceano come il rapporto tra Cuba e gli Stati Uniti, in particolare contro la politica imperialista di questi ultimi.

7.3 Analisi CHESdata Expert Survey 2019

La Sinistra Unitaria Europea è il partito di estrema sinistra all’interno dello scacchiere europeo. Presenta un totale di quarantuno componenti, di cui ventisei membri, nessun associato, nove osservatori e sei partners. Dei quarantuno componenti solo quattro paesi tra i membri appartengono a paesi non appartenenti all’Unione Europea.

I ventisei partiti membri possono essere analizzati all’interno del CHESdata Expert Survey, tuttavia solo undici di questi hanno ottenuto almeno un seggio ad elezioni europee o nazionali e rispettano dunque il criterio del partito rilevante.

Tabella 4: Gauche Unitaire Européenne/Gauche Verte Nordique

Gauche Unitaire Européenne/Gauche

Verte Nordique

Eu_position Eu_salience Eu_dissent Eu_blur

media 4,12/7 5,28/10 3,39/10 4,18/10

Nonostante i pochi partiti analizzati, il quadro del partito della sinistra europea è abbastanza variegato.

La posizione nei confronti dell’integrazione europea colloca il GUE in una posizione quasi tendente all’euroscetticismo, con un punteggio di 4,12/7.

Analizzando i partiti nazionali, il partito con un maggior livello di favore nei confronti del processo di integrazione dell’Unione Europea è Izquierda Unida, il partito di sinistra spagnolo con un punteggio di 5,29/7.

Il partito con il livello più basso è, invece, Komunistická strana Cech a Moravy, cioè il Partito Comunista della Repubblica Ceca, con appena 2,37/7, un partito decisamente euroscettico. La media della deviazione standard è 0,91, denotando quindi un quadro piuttosto eterogeneo interno al partito, con il punteggio che si discosta di quasi un punto mediamente tra un partito e l’altro.

Per ciò che concerne la rilevanza del tema dell’integrazione europea nell’agenda politica della GUE, il punteggio medio è 5,28/10, quindi con un livello medio di rilevanza. Analizzando i partiti nazionali, il partito in cui il tema europeo è più rilevante è SYRIZA, il partito della sinistra radicale greca con un punteggio di 6,67/10, quindi di molto superiore alla media del partito europeo. Ciò è probabilmente spiegabile per la rilevanza che il tema europeo ha avuto in Grecia ed in particolare per SYRIZA negli ultimi anni, in virtù della crisi del debito sovrano che ha coinvolto gli ellenici, in particolare con il referendum del 2015. Il partito in cui, invece, il tema europeo è meno rilevante è Déi Lénk, il partito della sinistra lussemburghese, con un punteggio di 4/10.

L’Eu dissent, cioè il dissenso interno al partito sul tema europeo, presenta un punteggio abbastanza basso considerando la scala da zero a dieci, ma comunque superiore ai partiti precedentemente analizzati. Il punteggio medio è, infatti 3,39/10. Il partito nazionale con un dissenso interno più elevato è SYRIZA con 4,67/10. Ciò è probabilmente causato dalla confusione che si è venuta a creare all’interno del partito in

(7)

7 corrispondenza degli eventi precedentemente accennati. Nel 2015, infatti,

il partito ha subito una scissione, che ha portato all’uscita tra gli altri dell’ex ministro dell’economia Yanis Varoufakis. Il partito con un minor livello di dissenso interno è, invece, il Bloco de Esquerda, il partito della sinistra portoghese, con un punteggio di 1/10 ed una posizione tendenzialmente favorevole all’integrazione europea.

Infine, per quanto riguarda l’Eu blur, cioè il livello di confusione nella posizione del partito sul tema dell’integrazione europea, il livello medio è di 4,18/10. Anche qui, inferiore a cinque, ma comunque superiore rispetto ai partiti precedentemente analizzati. Tra i partiti nazionali il partito con il più elevato livello di confusione è Anorthotikó Kómma Ergazómenou Laoú, il partito progressista dei lavoratori cipriota, con un punteggio di 7/10. Il partito con un maggior livello di chiarezza è invece Enhedslisten—De Rød-Grønne, cioè l’alleanza della sinistra ecologista danese, con un punteggio di 1,75/10 ed una posizione tendenzialmente europeista.

In conclusione, per ciò che concerne il GUE, esso presenta un quadro piuttosto complesso, non necessariamente a favore dell’integrazione europea e con posizioni non chiarissime sul tema europeo, soprattutto per quanto riguarda SYRIZA, il partito più rilevante all’interno della coalizione.

Fonte Elaborazione propria dei dati Chesdata.

(8)

8

Bibliografia

V. Agnoletto, J.L. De Roio, P. Folena, D. Gallo, L. Menapace, S.

Siniscalchi, (2007) Sinistra Europea, Taranto, Chimienti.

A. Barba, M. Pivetti, (2016), La scomparsa della Sinistra in Europa, Imprimatur.

A. Cristina, A. Volkens, (2021), Business as usual: el Tratado de Lisboa y los programas de los europartidos, Universidad Complutense de Madrid, Madrid.

E. Calossi, (2011), Organizzazione e funzione degli Europartiti: Il caso di Sinistra Europea, Pisa University Press, Pisa.

V. Castronovo, (2017), L'autunno della sinistra in Europa, Gius. Laterza.

M. Damiani, (2016), La sinistra radicale in Europa: Italia, Spagna, Francia, Germania, Interventi Donzelli.

M. DI Donato, (2015), I comunisti italiani e la sinistra europea: Il PCI e i rapporti con le socialdemocrazie (1964-1984), Carrocci Editore.

K. Hudson, (2012), The New European Left. A Socialism for the Twenty-First Century?, Clippenham and Eastbourne, Palgrave Mcmillan.

G. Napolitano, (1997), La alternativa eurocomunista, Barcelona, Blume.

F. Sozzi, (2011), La Sinistra radicale a livello europeo, Padova, liberiauniversitaria.it.

(9)

9 Gruppo di Ricerca

Ludwig Alicino Luca Baietti

Ema Cristiana Catre Hani El Debuch

Ilenia Falcetta Elisa Genero Mario Greco Lorenzo Modiano

Coordinatore Andrea Grippo

Redazione labeuroparesearch@gmail.com

Riferimenti

Documenti correlati

confronti dell'abolizione comunista del traffico, dei rapporti borghesi di produzione e della stessa borghesia. Voi inorridite perché noi vogliamo eliminare la proprietà privata.

427 (decreto di recepimento della direttiva comunitaria in materia di multiproprietà), stabilendo all’art. 4, comma 2, che lo schema multiproprietario possa riguardare

© di tcrrore istaiiralo noi par- tito de, dove ortuai ogui di- hdissione, ogni dibaltito sono vietati, ogni manifestazione di tm pur minimo dissenso is con- dannata con

Da un punto di vista materialista, il proletariato viene a essere posto in azione da fattori scaturenti dalle leggi del Sistema del Capitale, è dall’azione che prende

Prioritari: il contrasto dell’abbandono scolastico, la formazione e l'aggiornamento permanente dei docenti, l’introduzione di sistemi di valutazione degli insegnanti

Beyond the well-known effects on blood pressure of the dietary ap- proaches, lifestyle changes and the bene ficial effect of adopting the Mediterranean diet, a large number of

Un uomo parlamentare ritenuto eminente (come i mediocri nelle assemblee di- ventano spesso eminenti!) osservò in un discorso che ebbe grande eco, che bisogna