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Il partito radicale e la nuova democrazia industriale : prime linee di un programma del partito radicale

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TORli\O-ROM,\

SOCIETÀ TIPOGRAFICO.EDITRICE NAZIONALE

NJO INVENTARIO

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Proprietà l'''/t'rarin

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All'onorevole Ettore Sacchi

DEPUTATO AL, PARLAì\tENTO.

Napoli, dicembre I906. Caro amÌt:o,

spero 11011 ti dorrai cII,' qll,'stc pagÌll<' siallo dedicatc a 11', 1I01l solo iII Sl'gll() di SJJ/t"l'ra stima e di amjri:.ia cordiak, ma pt:rcliè tll lorse st'Ì mt'glio d' oglli altro iII cOlldi::ioll" di illtelldere lo slor::o di ",'ritci di'io Ilo tollato .

• \'011 iII tlltlt' k cose cII 'io ho ddto 1I0i siamo d'accordo: pua alld/,' darsi cII,; ili tallllla il tllO pmsicro sia assai di/1t'-rmtt', O/c importa.' ,-IlIchc l'errol"<' ha /11/0 lllll:::iollc IlIilc, ;11 'luallto stimo/a alla riarca dclla <'nilà, " solo l'illdillerell::a t'il qllit'lisJII() 50110 daliliosi .

.llolli uomilli politici IIallllo 11110 SOIIl::iolll' pl'r tlltli i p ro-bkmi c /1// rÌlI/,'dio po' tlltti i ma/i. l/ z','cchio lppocrate COII -sidt'ra;"t2 0pt'ra di~lil/ll 11011 già sopprilllt.'rl~ il dolo n' (s; potrà mai,') ma pla,."r/o: di\'inum est opus sedare dolorem. 1 )10-d~'staJJlClltt.'1 ora clic }}lolti lIomini politici si sono acrorti c/w l'ftalia " ri.-ca, si propollgollo di rmd,'r/a gl'al/dc,

QIICSIO programma radicale. eh 'io sottopollgo a/l'atlcII::iolle dà calleghi " sopra tlltlO a/ gilld/=1o dd pllbblico, mira alar riflt'ltl']'" <II alclllli probkmi elle si cOllsidl'ra71o (om,' riso/liti.

Pllr scmbralldo, IIdle apparm::c, IIIl1lti(orlll,'" disco l'd,' la lIIia opera, 1I1'g/i IIlIillli dieci alli/i t' stata 1'1.'0110 a trt· scopi essell-::iati: IIIlItan' {,illdiri::::o di CO"crllo e sopra tlltlO lo pllbblica OPillioll" ",'l'SO l'Italia lIIerid;olla/,' (I); trasformare iVapoli, cio,' lo città (011 Più grmli sintomi di dccadl'll::a, ili 1111 grande Ulltro /lIdllstn'alt' (2); (ombotlen' i pregiudi::, sllila ricc"e::::a ddl'lta/ia (,) , spillgere a 11110 gralld,' politira di prodll::ionc (I) Il bilol/cio dello Stalo dal IS62 al ISy6'97, Napoli, 1900 , -.. \~ord e Sud, Torino, Casa editrice Nazionale, Ig00.

(2) La città di .\'apoli, :-.Iapoli, 1902,

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- \'1

-l' di lavoro, basala sopra 111110 slllla sislcma:io/lc ddk acque Pl/bbliche, che comprende c il/cllld,' 11IIIi i problemi maggiori: ri/llboscliimc1/to dell'~ppeJl/IÙIO c dcllc pendici monta1/e, sisle-ma=ioni idralllic!lc e agrarie, }'or:a motrice a buon mercato, Irasforma::iollc della meccanica agraria Ile/l,' ::one mOl/ll/ose, Ira=ione eleltrica sulle .ferro.'ie, lotla alla malaria. ccc. (1). Comc i71 ul/a sùifonia di Beelho""11 (si Iicet parva ... ) il molillo rilorlla sempre, dal princiPio alla finc.

Qualche tlolla ho detlo Iroppo rudemellie il mio pellsÙ'ro e 7101/ 110 badalo alle resislell::e: ma 1/01l posso dolermi dcgli e.f-.fetti di dicci allni di sillcero apostolalo. Honest)' best polic)', dice'l.la il vecc/lio grallde GIlu:ricallo e non importa se la 1.'eritti fa qualche "0110 so/frire.

L'flalia ha bisogllo di UI/ Coz'erllo che 1/IlÌSca tI/IIi gli s.for=i iII II1l'Ope1"Q di prodl/::ionc .. di 1/n Cot'enlO 1'adicale che 1'O/llpa il qllielislllo e l'indiffcrell::a " Ila bisog1/o sopra 111110 di 1/lla democra=ia induslriale, chc comp"ef/da gli clCIIlCllti Più altivi. L'allillla popolarc, illcollivala duraI/le secoli, puo se-guin: 117/ movimenlo di rillllo"i.'a=iol/e: ma esso del/C ,-'enire da Ull Piccolo 1I111llCro di uomini, dagli elementi Più alLi'vi defFill-duslria, della scien::a c della polilica. La lras.forma:iol/c illl-mCllsa che ha comPiulo il Ciappolle p,'ova qual/Io possa l'opera di ulla mÙIOra7l=a onesta l' dl'cisa. se essa riesca ad a""('rt! nelle malli il governo dello 51010. L'allI/aIe 1Il0,}Ìlllenlo sociale della Francia c opera di poclii I/omilli che, mIC01"Q pochi mllli or Sal/O, eratlO insultali l' derisi.

CIi clc/llellti migliori c Più alth'i della borghesia attendono COli allsia Wl diverso e Più largo illdiri::=o: C ql/eslo pl/O es-sere soltallio l'opera di Ill/O"e .for::e radicali, chc riescallo ad al/irare 1l0Jl solo i cOJlserz'olori Più illuminali, ma aJlche i so-cialisti desiderosi di reallà c clic lialllio gia apl'rlalllente riPu-dialo il programll/a ddla t'iolcll::a.

Se queslo /Ilio Piccolo libro aprira lilla disCllssiol/c clie io credo .feconda c clie tll, caro Sacchi, 1/01/ de"i sdegllare, crederò aver l'aggillllto il mio scopo.

Con sincera amici:.ia sempre luo

NITTI.

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AVVERTENZA.

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I.

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CO);FCSIO~E P

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])1 L X T'.\ESF: SE:'\Z.\ POI.ITIC.\

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Il partito radicale può avere una grande funzione in Italia: può non solo conquistare rapidamente una salda situazione politica, ma esercitare una durevole azione sulle masse popolari. Bisogna però riconoscere che il partito radicale. in Italia, attualmente è men che nulla. E' vero che si può chiedere: che cosa sono gli altri partiti?

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aspn~ controversie: meg-lio è lasciare indefinito cii) ch" piil preoccupa.

Così la mobilità dei giudizi e spesso delle fortune è grande: le stesse cose un giorno si vituperano e un altro i e altano. L'on. Di Rudll1ì i: stato un giorno de 'critto come complice della demagogia, perché lentava l'accordo con i radicali e voleva segnare, insieme all'on. Ca"allotli, forte indirizzo di politica democratica: e poi come uomo di reazione e di stati d'assedio: l'on. Sonnino ha soste-nuto i decreti-legge ed è stalo vituperato; ma poi ha avuto con se le parti più avanzate della democrazia quando da Presidente del Consiglio ha tentata la sua prm'a di Go-"erno; l'on. Giolitti i: stato più insultato e più esaltato di tutti. Gli tessi giornali, gli stessi uomini, a pochi anni di distanza, hall tentato di rovinarlo nella fortuna politica e nell'onore e poi lo hanno esaltato; è stato, a "olte, dc-scritto come artefice profondo di corruzione, a "olte COme uomo di vedute moderne e grande forza politica e garanzia di libertà è di riforme civili.

Contribuiscono al prevalere di queste inegualissime e spesso ingiustissime opinioni cause assai differenti: sopra tutto le condizioni dello spirito pubblico e della cultura nazionale e la composizione delle assemblee legislative.

Cia cun ~linistero rispecchia la situazione dell'ambiente da cui nasce; e se è causa del male, ne è spesso vittima. l ministeri in Italia non differiscono mai troppo fra loro, tranne per le circostanze esteriori che li costringono ad agire in un modo O in un altro.

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-~ono in realtà poca cosa. Nessuno che sia estraneo ali cor-renti della l'ita parlamentare saprebbe, pur scnz:1 mancargli di rispetto o ossequio, spiegare percht: l'on. Marcora sia stalo così necessario lutore della libert:l (molti radicali han "iustilic:1to i "oti in favore del jI[inislero Fortis per la

~"cessit;ì

di conserl'are il tutore della democrazia) e l'ono-re,'ole Sonnino sia parso per molli anni così terrihile r ea-zionario, quando non oslante i torti del suo temperamento politico, l'on, Sonnino è, in materia economica e soci,de, uno degli uomini piil ",'anzati della Camera.

Le stesse cose assumono di\'erso significato secondo le circost:lnze e le persone.

I! ;\[inistero Giolitti fece le elezioni del 190 .. su un programma che era (non astante le dichiarazioni e le appa-parenze) perfettamente il contrario di quello dell'onore\'ole Fortis. Ora, la stessa maggioranza si trasferì d:dl' UllO al-\' altro ~Jinistero. Basta "edere il programma militare enunciato dall'on. Giolitti e quello attuato o accennalo per l'm'\'enire dall'ono Fortis, per convincersi dell' abisso che separa i due uomini. Pure, la maggior:1Ilza rimase la stessa. \'i sono alcune frasi e alcune parole che giu ti fi-cano tutto: « la libertà ". le « riforme ", l' « ordine e progresso )'. i I <.~ progress della denlocrazia )) ; sono cose C!lé non ~ig-Ilitìcano nulla, poi che n'on contengono pill nulla. ma appunto per ci" si adoperano l'iìl spesso.

La libertà non è minacciata ùa alcuno 0, se le cir-costanze imporranno, sarà. come è stata in periodi ecce-zionali e in straordin arie e fuggeyoli contingenze. minac-ciata da tutti: e in quanto alle riforme. tutl quelle che si annunziano, destano piuttosto inquietudine che speranza.

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-figurare come l'astro maggiore. Tranne forse l'ono Sonnino e l'ono Giolitti, nessun parlamentare può disporre, quando sia all'opposizione, di un piccolo numero di voti; e tutti, se chiamati al governo, se non hanno troppi scrupoli, pos-sono disporre di una maggioranza.

La Camera ha spesso resistito a molti abusi e le mag -giori responsabilità degli errori passati non spettano forse ad essa. In ogni modo l'azione del Governo, anche verso la Camera, è assai sovente deplorevole. Si lamenta il disor-dine nelle amministrazioni militari: pure il Governo, d o-vunque sono interessi militari, arsenali o cantieri di Stato, cerca d'imporre candidature di ufficiali dell'esercito e della marina. Quale controllo è più possibile? Si sono visti pubblici funzionari, che devono eseguire le leggi, di\·entare nella Camera elementi di disordine. I più alti consessi amministrativi si tramutano spesso in faziose assemblee politiche. E per assurde e stravaganti interpretazioni di leggi si snatura l'istituto parlamentare, tollerando perfino o imponendo che della Camera facciano parte direttori generali del ministero dell'interno, che devono, per n eces-sità, pervertire i più delicati servizi di controllo, trasfo r-mandoli in mezzi di corruzione. (I)

Da tutto ciò deriva il malessere della nostra \·ita poli-tica e il disordine della funzione parlamentare.

E' innegabile la poca simpatia che il paese ha per la Camera; e se la rr.sponsabilità di quanto accade spetta sopra tutto al p"bblico, non sono meno fondati i moti\·i d i avversione.

Dopo il marzo del 1905, in poco più di un anno, SI sono succeduti cinque ministeri: nessuno Stato di Suropa ha dato prova di tanta mobilità in tempi normali.

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grande forza di espansione? di Ull bisogno vivo di rinno-vazione? Se co-i fa se, sarebbero un fatto benefico.

Invece rappresentllno niente altro che una mancanza di indirizzo politico. Una cOlllbillazio7ltl si forma quando vi sono molti U9mini e molti interessi e uccide un' altra che include meno uomini e meno forti interessi. Perciò tutto è mobile e lo sforzo di conservazione assorbe la attività di ogni Governo.

Prima nella scelt:l dei sottosegretari di tato, poi 111 quella d i ministri si è sce i cosi in basso, assun\endo eel elevando al Governo uomini che nulla hanno, nè la dot-trina, nè il pas ato, nè il programma e nè m no la fa -condia, che ora tutto sembra consentito, qualunque unione, qualunque connubio e anche qualunque elevazione. Salire III Governo è facile, rimllnere è diAìcile, piil difficile an-cora rim<lnere rettamente operando: onele . forzo costante del mllggior numero di governanti è non far nulla, o propiziare gli avversari, dimenticando le proprie convin-zìoni, o almeno le opinioni emesse in pa. sato. La inf e-deltà viene ogni o'iorno premiata; ai ministeri co·i detti tecnici si designano i non tecnici; è virtù non essere le-gato ad alcuna idea, sopra tutto è virtù non averne alcuna. Avere attitudini tecniche embra anzi una pedanteria; la coerenza " un pregiudizio; la dignità è una debolezza.

E anche dei maggiori uomini parlamentari la forza è non g-ià nelle loro qualità migliori, ma nelle peggiori. Pan'e voler fare eccezione l' ono olmino; ma anch' egli fu impari alle difficoltà: volle tentare un programma quasi rivoluzionario con forze ibride e con mezzi ordinari; si fece per bre\ e tempo tollerare piuttosto che ?,overnare durabilmente o cader subito e bene.

Cosi il paese guarda senza simpatill lo sfilare di tante categorie di anonimi; gli uomini mutano e non muta l'indirizzo, o muta in peggio.

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-

x-FcJr:U:l.I'O c Hi"olati, Colajanni e RubIni, Carmine <: Tu-rati, Sacchi e Guicciardini, ,'otano assai sovente allo st"ssr, modo nelle grancli questioni economiche c amministratil'l' che l'cnJllH:nte sono o dovrebbero es,ere la causa delle divisioni. Però dopo tante inchieste, clopo tante accuse, dopo tante dires", sovrasta tutti per pote,na il grande affarismo di Stato, E' abilità non opporsi ad esso; ed 1: spesso necessità, el Medio Evo, per molto tempo, la Chiesa perdonò i peccati contro il Paclr" e i peccati con-tro il Figlio; ma non "011 e mai perclonare i peccati contro lo Spirito Santo, In Italia si può avere insultato il re e dil'entar<: ministro: si pul, ess"re stato o essere comunista c salire alle piil alte cariche, illa non si din,:nta nulla cla chi è troppo severo verso l'affarismo .di Stato: o, diven-tanclo qualcosa. si è subito rovesciati,

Le assemblee tollerano qualch" l'olta gli uomInI riSO, luti e fieri, non li amano: in Italia si è formato il tipo medio del ministro, il millisbo medio, E' un personaggio che negli ultimi l'enti anni si è rapidamente affermato, Il ministro medio non è nè a bastanza dotto, cla essere ob-bligato dalla sua cultura e dai suoi precedenti, nè troppo inclotto cla non al'ere le furl1l" logorrniche di quel di-scorso medio. a base cI'imparaticcio, che "i suole pronun-ziare dal banco ciel GOl'erno, Siecle a Destra. a Sinistra. {) al Centro (piil di frequente a Sinistra); ma el'ita tutte le cose che possono urtare: l'assemblea, Né troppo reli-~ioso, né troppo irreligioso: può fare parte di ogni Go-l'erno e anche occupare qualunque mini,tero,

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- ~

-I;l\'ori pubblici, i prllbh'llli del l' i,truzi0ne e quelli delk pO:"llc: e dci telego·,.S, C.hì solo si :.pi.:gallo lunghe pe nl13.-nenze l' r:lpidi ritorni t' Ull ripetersi continuo degli stl'ssi nomi. J/,'di,1(J't· cl rampall! l'I /'011 orrh'.· cl 1(1,,1. direbbe Fig"aro, ch'l'rn .!.?:rande filo::; fo.

A.lLt Camera si torm:lIlo assai spesso prodotti pnliti c0-chimici in cui le kggi dell' afiinit:\ sonù !'(wesciate. La ,. )II/bi"a::;""t' politic:l è' '1)(~"SO deterll1in:lW cb circostanze interllL' dell'assemblea. Si trall,t di un parto e ha gesta· zione lun.~·;1 e poi g-li ste.5si sforzi, lè SltsSe impurità, gli .:-.te~~i :otrazi. In ste~so trionfo finatt-.

Dicono i cattolici che l'uni''ers,) <è uno sp('[taeolo che Dii) d,I :l 'l' stC'ssn: le assemblee Iegislatin' ser\'nno qualche \"olta alle intenzioni del gran cnrt~,;.,!a per rendere lo spetta-e010 più \ ,tno c11l' sia possibile.

l "l'cchi partiti sono morti: la D""u',t, la 'inistra sono S0!tanto dci nomi senza contenuto. Gli steso i uo.nini si tlllisconu. ~i disuni~cono, seconuo le circostal\7.e: le per-sone che ora S()nLl insieme. se ieri non si dilalli~l\-an(l al co,pdtll dd Jlubblico (ciò che sarebbe gi:\ Ull belle, poi che l'aperto dissidi0 e l'a pra violenza ,on pro,'" di fede, o "Imenn di passi,lne) si insidiavano nell'ombra.

L'ombril i: pitt dclla lUCe nella politica italiana; il "i-:enzin prudente gio"a più che la nobile sincerità; e"t're ~l:-.lemi di idet: è assai Ineg-lio che averne_

S\)1l0 saliti in alto i più degni? i migliori? llUO\-j uomini che la folla parlamentare esalta hanno scritto 4ual-c11l' libro Jlrotì)ndo? hanno so:;tenuto qualche idea? hann0 dato la vita a qualche apostolatu) :\0: "ono le per-one che non si cOlllprOlnetlollo. gio,"ani '"l'cchi. Zldulatori di hasse passioni, uomini pill di anticunera che di Camera, abili, astuti. Ecco le loro virtù.

Il tempo è fuori dei gangheri, direbbe Amleto: chi si piglia la pena di ril11etterlo a posto) Il lin>!uaggio della ragione pare quasi quello della follia.

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r-- IO

tlll sono in crise, anZI qua:,l 11011 l'SI "10110 più partiti. Quante greche tende si gonfiano in questo piano, altret-tante si gonfiano fazioni, fa dire Shakspeare a Ulisse. Nella nostra Camera esistono oramai molti gruppi; esistono anche alcune situazioni personali: ma tante tende sono accampate e tante sono le fazioni.

Le distinzioni fra Camera e paese sono arbitrarie: nel senso che la Camera è l'eco dd paese con tutti I suoi difetti. Gli elettori non sono di fronte agli eletti di,·ersi che non gli elett: di fronte al Governo: e il Governo è spesso, come insieme di valori medi, al di sotto degli eletti e degli elettori. Di tutte le peggiori cose della po-litica italiana nell'ultimo ventennio la responsabilità :;pe:ta, più che al Parlamento, al Governo.

D'altra parte si PUC) dire che di tutte le cose migliori compiute negli uhimi trenta anni nella vita italiana non spetti di alcune il merito agli uomini politici: anzi la po-litica spesso è stata ed è tuttavia una forza ricardatrice.

Così in questo caos i vecchi partiti sono morti: le vecchie situazioni sono tramontate. Siamo in una fase di passaggio di cui i no,·issimi rappresentanti sono forse i peggiori. Catilina trQ\·erebbe infatti numerosi seguaci in ogni impresa di conquista: ma niuno dei seguaci avrebbe forse il coraggio di andare a morire con lui a Fiesole.

La cultura non è tenuta in pregio: anzi spesso deve essere premurosamente nascosta da chi non voglia rinun-ziare a ogni avvenire politico rispondente alle idee coro rent:. II cinismo e l'indifferenza esteriori sono spesso un modo di difesa.

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- 1 1

-Gli ultimi grandi capi politici inglesi sono stali lutti uomini di lettere. Gladstone era slato educato a Chri l Church a O"rord, dove aveva ottenuLO la dOllble firsl-dass: lord alisbury era /,:110111 di Ali Souls College e colloboratore e polemista abile della Sallll'day Rc"iclI'. I due ultimi

/>n·II/""-,.,

lord Roseben'Y c lord Balrour, sono nella Sloria C nella filosofia assai riputati scrittori (I) .

. arebbe grave torto accusare sollanlo i partiti che si sono succ dUli al Governo.

Anche i partiti che rappresent'lno, o dovrebbero rap -prescntnre una rorza critica notevole, la negazione di ci,> che esisle, sono nelle stesse condizioni dei partiti di Go-verno: ~pesso anzi in peggiori. La stes a mancanza di disciplina contrassegna ogni rormazione politica, la stessa mancanza di solidarietà, la stessa deficienza di ideali pro-spetti"i.

Così non e-iste un vero partito clericale; esiste solo

~

in apparenza un partito socialiSta, essendo le slesse per-sone discordi non solo nei fini ideali, ma nei mezzi imme-diati di lotta.

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--~ ~""

-==~.

- - J::!

o repubblicani non dichiarati, sucialtsti attenuati e sopra LUtto p,'rsone che rappresentano collegi, ol'e comin, <:1i-1I10 a Il):'loirestarsi U SI sono n1anife:;tate agitazioni popolari,

Co"ì la politica mute,'ole e incerta di che la l'ita ita-liana soffre, deriva da condizioni, se non permanenti, certo aSiai rarlic Ite e pro ronde, Si possono rimovere? (:

prima di tutto quali sono queste forze ritardatrici? Un paese non è la semplice addizione di tutti gli In, di,'idui che lo compongonu: è una coscienza, una per-~ona, una risultante l'i,'a, Ora è strana pretesa credere che in Italia si sIa rormata una coscienza nazionale e che essa abbia ra:lici profonde nell'anima popolare (I), L'Italia nlln ha mai ",'uto grandi rivoluzioni politiche, lllai grandi lotte religiose: solo per tanti secoli le lotte civili non si sono mai spente, L'unità politica è stata so-pra tutto un prodotto storico, cui la tradizione letteraria e le tendenze generali dell'Europa moderna hanno con-tribuito più che il sacrifizio delle vite, Le lotte dell'In, ghilterra, della Francia, della Germania e ora della Russia '.Sovrastano di gran lunga per importanza tutta quella che noi chiamiamo pomposamente l'epopea italiana,

~Iigliore di cii.> che fu negli ultimi secoli,

r

Italia ha ancora tutta l'eredità del passato: lo spirito settario è an-cora assai diffuso, l'indifferenza della politica intesa in sen~o Jargo assai generale. in compenso \ i\"issima la pas~ sione delle lotte individuali, così che ai ,'ecchi rancori si aggiungono i nuo\"i" Tutto ci(') è complicato dalla po\"ert~l. essendo tuWlI'ia l'Italia il più povero fra i g-randi paesi ci\'ili e non 3\"endo ancora aperto a grande n10ltitudine

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- 1 3

-di uomini l'umile mi,lero dell'alfabeto, C nè m<:no a,sicu-rato una esistenza ci\'ile o non molto penosa.

l tipi di società che prevalg'ono son quelli in cui piLI profondo (- lo spirito di soliclarietà e clove la subol clina-zione delle singole parti alla vita clello insieme È' piil vi,·a .. II sentimento di s01iclarietà è il senso di coesione c cii unione, la pronta disposizione a sacrificarsi pel' una causa cui non si riattacca alcun interesse personale. L'Italia ne difetta moltissimo e, pure avendo prodotto in passato· molti eroi, o forsè appunto per ciò, ha ancora il germe della indifferenza assai diffuso.

CO'j è strano il contrasto fra la indifferenza al pro-blemi di "l'dine generale e la passione per le lolte per-"onali. l problemi cieli' anima, i piil imp'lrtanli di tutti, non interessano quasi alcuno: la letteratura religiosa è poverissima, ma piil grande la indiA'ercnza delle classi colte. Nè religiose, nè irreligiose, esse hanno un certo nu-mero di pratiche, o se ne astengono del tuttO; ma non per con,'inzione intima e profonda. Domani sarebbero sempre prc>nte a dividersi su un incidente in cui lo spi-rito fazioso possa risorgere. l funerali di Pio IX dettero luogo a grandi manifestazioni e divisero l'opinione pub-blica: anche fatti di minore importanza riescono ad ap-passionarla soltanto che due uomini, o due gruppi, o due partiti siano in contrasto. Spesso coloro che lottano ono indifferenti a quella ch'è la causa apparente del contrasto; ma forse appunto per ciò le lotte individuali diventano più aspre.

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1 4

-Interessano più di ogni altra cosa le elezioni ammI-nistrative: le stesse elezioni poliliche, fatte poche ecce-zioni, appassionano in quanto sono un mezzo di divisione delle parti amministrative. Più la lotta è tra affini e piel eccita. Ma, finite le elezioni, nessuno, in generale, se ne <>ccupa più, se non in vista di nuove elezioni.

Così il numero di candidati cresce sempre e in cia-scuna elezione assume proporzioni maggiori (1).

Il movimento socialista parve per un tempo voler fare

\

eccezione e per compattezza di disciplina, per subordina-zione di ciascun individuo al partito, si credette dovesse rappresentare una corrente nuova. Ma, dopo i primi entu-. siasmi, anch'esso è finito come lutti gli altri gruppi: le

lotle tra affini sono state più aspre o almeno più insidiose che tra av"ersari. Vi sono oramai tante distinzioni:

rifor-misti, sindacalisti, integralisti e tanle diverse sfumature dai rivoluzionari ai possibilisti che le sètte monastiche non ne presentarono mai sì numerose. Pure, per chi osservi dietro ogni gruppo, dietro ogni diverso indirizzo, sono sempre incompatibilità di temperamento fra individui

di-"ersi, comune incapacità di sottomettersi alla vita dell'in-sieme e a subordinare le tendenze individuali allo

svi-luppo collettivo.

Disciplina vuoi dire sopra tutto rinunzia indi"iduale, subordillazione più o meno completa: è il tessuto

con-nettivo di ogni grande organismo politico. Nessun orga-nismo vitale può funzionare utilmente senza quell'umile e pure necessaria virtù della disciplina. Per cui Shakspeare, sempre profondo conoscitore dell'anima umana, fa dire a Ulisse: - Quando è scossa la gerarchia, che è la scala dei più alti disegni, allora l'intrapresa è inferma.

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- I S

-\'olle ho giudicato l'azione della Sinistra parlamentare quak partito di Governo, Quando ru all'opposizione essa rece qualche yolta bene: le stesse sue intemperallze fu-rono qualche volta stimolo ad azione politica, Qualldo di\'enn<! Go\'erno fece quasi sempre male: ebbe l'amore della mediocrità, il Cl:ltO dell'intriO'o in proporzioni quasi i Il\'erosi m ili , Essa fu la cspre sione della parte meno sana della borghesia: la sua politica fu es enzialmente antid e-mocratica, J;.sagerò nelle spese pubbliche piil sc nsigliate, si av\'enturò per leggerezza o per vanità in folli lntra-pre e. modific() pesso senza ne sun criterio-fa legislazione anteriore, Ho avuto più \'olte occasione di parlare del, l'azione sociale del governo di Sinistra: è inutile ripeta ora ciò che ho detto sempre,

Voglio solo constatare che, anche per l'educazione po, litica e per la dignità della vita parlamentare, la Sinistra ha a\'llto un deplorevole effetto, introducendo il Governo indi\'iduale, La Destra era rimasta con tutti i suoi torti, un partito politico: cioè aveva la disciplina occorrente a funzionare e la ubordinazione di tutti gli aderenti alla "ita collettiva del partito politico, Lanza, Sella, 1Ilinghetti, Spa\'enta. Bonghi, ecc" el',U10 uomini per diversi aspetti insigni - quasi tutti erano veri radicali, anzi forse i soli radicali che abbia avuto l'Italia - ma non pensavano mai di avere aderenti persol1dli, Prima del 1876 non si tro\'ava mai nei giornali alcuna denominazione personale di un gruppo politico: non si diceva mai la Il zia I/i, selliaui, III il1gltelliall i, spm'clllia71i, bOl/gll1lll/i, ecc, Queste denomi-nazioni giungono nuove al nostro orecchio, perchè non furono mai adoperate, Fu dopo il 1876 che la Sini tra portò, esagerando tutte le cattive qualità degli italiani, la mostruosa abitudine di designare i nomi dei partiti da alcuni individui: deprelini, cairo/in i, e sopra tutto erispilli, "ieolcn'lIi, zanardellialli, ecc" furono denominazioni In uso (l),

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16

Denominare un partito da un indi\'idu(l san.:bb" in un pae:;e civile grave offesa alla dignità: si }.luc', sCt:gliere un capo e obbedirg-li, ma in nome di alcuni principi, non mai si de\'e legare a un uomo la propria azione politica, Co~ì i partiti politici, anche dO\ e sono nUl11erosissimi, COOll' in Genn"nia, non s'intitolano mai da un uomo (I), E un cittadino ingle,e che si rispetti PUC') essere jJt'r Campbell, Bannermann, u per Balrour, o per Chamberlain, ma non

la patrit:: Oli qu'on let salln~ra. ()n prolllt:t. (1\'t:C une cerraine sinct:rite. dt:' 1110urir pUlir dlt:. Ctda donne

le

droit de jOllir. t'n attendanL LIti plaisir de \"h"re S::lIlS rien lilire. Boulgaris, Cou-Jl1ollndollrLl~ )'Ancien ttaitnt dt::~ hOIllIllt'S d'l:tat tout

a

fait « hcrnj"qut::s l) Il ... Ile tiechissait:T11 pas ";UlI'" lt: puids dt:s (\os -siers et des rapports. Oh! qlle u:'l1x-lft l'tait:'llt bicn citi pars, et CUllllllt:: le .:\1{Jr~ah:, le Palikare. fumeur de narghilt::h tt bu\"eur de raki, corelia! et taquin. trl.s aimable. et tn,p avist:. hun COI11-paj!'Ilnn t:'t fUS': comptre, n::pRraissait t'ntrc t:ux qml11d ils a,'a-ient quitté la l1lorgUt diplomatiqut: dt:s salrJlls officit::ls! ll.s av;t-ient lt: mot pour rire, une tasse, cl<:: cart et lIIlt:: plrtisanlerie tOll· jOllr~ pretes pot1r l'electeur en fustanellt:, qlli \'<::I1;:lit du ~ragl1t: OH dts Jl1ontag-nt;!' de l'Etolit:. pOtlr ,'oir 'icJlllllinistre t:tlui apport~r des Illlun::lIes du ,'illag-t: nata!. lIs 11't:taiel1l pas <l\'ares de leur tt-mps. et donnaient \'oluntiers de h 111 g;'u es hetlr<.:s aux cau.:;eries nio..;h'es, » DESCI-f..\:'-IPS: La Gn:'ct-' d' a"jourd' lIui, Paris, J892.

pag, 1;9'9°,

(I) :'\ellt: pubblicazioni uniciali ddla C;ermania si fa in ~t::­ I1c:rale la .seguente c1assifica dei memhri del Nt'idlstn,l[: (," n ( l -,'ell1brc 190.1-): consen'atr,ri tedeschi .; r, partito dell' Impero 19. nazionali-liberali 50. partito sociale tedt::-;cu 9, unione libtralt: IO. partito liberale tedescù demucratico 21, partito democratico della Germania del sud 6, uniont: dei cOlltildini 2, ct:ntro cle-ricale 100. partito dell'Hannon::r ,. polacchi 16, ab;:tziani lO, ba\'an::si I, democratici socialisti Su, deputati che non fan partt: di alcun gruppo 1...1, collegio yacante l; totale 39i. :'\t:.SSUIl par-tito prende Ilome da lilla ptrsona.

In Francia la statistica del .:\Iinistern ddl'internu porta le seguenti divisioni: Sli 591 collegi \'j eraIH.I per eR"ettn delle .... le-zi.)ni dt:l 6 e 20 maggio 1906: reazionari 7~, nazionalisti 30. progressisti 66, rt:pubblicani di Sinistra 90, radicali 115. radi-c~li .... nciali:-;ti 132, socialisti llnific;:tti 5-l. socialisti indipendenti 20; totale 583 SlI 591 collegi,

In Italia coloro che hanno fatto statistiche elettorali (Focardi, T )rresin, Schiavi. ecc.) quasi sempre non han potuto, Illdttndo

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- 1 7

-designerà lllai il proprio partito dal nome del capo, Bi-sogna andare in Ungheria e ne' Paesi Danubiani. o anche in Spag'na per trovare ,imili aberrazioni della llloraie pub-blica.

In Italia, poi che non vi sono plU partiti politici, è abitudine di designarsi e di designar dai nomi di alcuni uomini: si dice di essere .friolillfani, sOJllliJlialli, rlldilliu1li, e~ , A parte il rispetto che si può avere per alcuni ,) tutti coloro che dànno nome a un partito (vi 50110 i radicali sacchiani e vi è perfino la denominazione di « radicali marcoriani »!), a parte dunque il rispetto delle persone, qual cosa è più umiliante per la dignità umana? Come può e' ervi vita politica alta. dove un uomo tollera di essere desig nato con nOme che suona offesa

t

Si può avere la più alta opinione di Giolitti e di Sonnino: ma sionifica disprezzarsi profondamente ammettere l'abdicazione della propria anima e diventare per il pubblico gioli/liallo o SOll-7lilliano.

Questi :atti, che sembrano di poca importanza, per gli osservatori superficiali, hanno vice\'ersa grandissima azione su tutta la vita politica. Chi entra in un partito sa che deve rinunziare a una parte della propria indipendenza: ma se può rinunziare in vista di un principio, è sempre umiliante che rinunzi in \·i ta di un capo (I),

Il male più grande della nostFa politica è ch'es a non

\1) Cosi scri\'e clelia Grecia DESCHA"PS: (La Crt'Ci! d'all-jOllrd'/1IIi. pag.67): « En Gréce, les partis sont innombrables, et pOllrtanl ils ne sont point divisel.\ par cles différences de

doctrines. 11 Il' Y a en Gréce ni question religieuse, ni question

sociale. Talll le Illonde est à peu prt:s du mème avis, mais tout le nlonde n'a pas les memes int~rèts, C'est pourquoi les uns "otent a,'ec celni-ci, les autres avec celui-Ià. Chaque parti a un

chef incontesté, elltouré d'un état-major de dt:putés influents et, comme nous dirons dans notre jargon parlel11entairt: milli-sll'ab/es, » l\aturalmente, queste cose rigt1ardano la Grecia! In

Grecia il deputato è eletto in base a interessi locali: in ogni

collegio si forma un Cù1Jlllla (partito): il deputato è un COlllllla-ftlTl'o" il capo politico t un arcirolllmniarro, Giova ripetere che

ciò riguarda solo la Grecia!

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si ba;a su forti intere;,i e ni: meno su forti correnti di opinioni. ma su con~ingenze mutevoli.

Antipatie locali. tradizioni del passato, incompatibilità di temperamento dividono bella Camera le parti politi-che più che le idee e i progTammi.

In quel profondo libro di politica che sono i \iaggi di Gulliver. si racconta delle guerre civili che agitavano gl'imperi di Lilliput e di Blafusca. Una gravissima guerra trae\'a origine dall'aver messo in dubbio che il vero posto per rompere un uovo prima di mangiarlo sia la più piana della ua e,tremità. Sei ribellioni nacquero da quando si volle far rompere le uova dalla parte piil ag-uzza: i libri dei piallllovisti furono a lungo proibiti e i loro partigiani dispensati dai pubblici uffici. Tutti i veri credenti, diceva il testo sacro. romperanno le uova dalla parte piil comoda: ma come si potea determinare la parte piil comoda?

Gionata Swifr. ch' era un pensatore politico, scriveva per l'Inghilterra del secolo decimosettimo; ma molte cose sono vere ancora adesso e le sètte dei piattuovisti si tro-vano spesso in politica.

La grande massa degli italiani è indifferente alla poli-tica, quando esca fuori dalle competizioni di persone. Non pochi anzi. f(a le classi che si chiamano dirigenti, consi-derano la politica come occupazione molesta.

Molti sonn che dicono male del Parlamento e degli uomini politici, ma non fanno nulla per evitare le cose che deplorano; anzi spesso vi contribuiscono direttamente o indirettamente.

In questo senso anche gli uomini politici meno utili compiono socialmente azione più vantaggiosa di coloro che ne discreditano l'opera senza far nulla. Essere \'ir-tuosi vuoi dire non già limitare il proprio campo d'azione o non avere azione, ma operare attivamente nel senso del bene.

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-dirne: 111"1<.:. Ha dello Roose\'elt che l'uomo il quale, se-duto I icino al fuoco, legge il giornale e dichiara che la politica e i politici non valgono nulla. non può far alcull bene. E' empre preferibile chi affronta il tumulto delle riunioni elettorali e del IIIcdilll!' pQlitico, dove lotta con altri uomini in condizione di eguaglianza. Chi si tiene in disparte è una forza ritardatrice più di chi ostacola: e meglio è l'oppo izione che l'indifferenza (I).

Certo è assai comodr' rimanere in casa o al circolo e dir male degli altri; ma o'li uomini politici peggiori, i peggiori intrig-anti elettorali, sono preferibili alla gente da bene, che crede dovere di educazione politica astenersi.

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II.

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Sono molti anni che J'ltalia non affronta nes un grande problema: i può dire che dopo il 1870 cura co tante sia stata indirizzare la vita pubblica verso il quietismo. Gli .lnimi si accendono solo in tempo di elezioni, o pure per atti f,~ziosi, come lo sciopero politico; ma il pubblico ri-mane indifferente.

Negli Stati Uniti di America, in Inghilterra, in Fran-cia, in Germania. lotte religiose, lotte politiche, lotte so· ciali sono \'i"issinle:. e sono in certa guisa condizioni di

progresso. Ogni conquista economica o sociale non è che il risultato di una lotta precedente. La lotta non solo è condizione di progresso, ma di vita.

Se il socialismo negli ultimi trt'nl' anni ha avuto in

Europa un'azione utile è stato appunto perchè ha indotto a partecipare alla lotta politica un grandissimo numero di indi"idui, che altrimenti si sarebbero astenuti. Tutto ciò che penetra di civiltà nelle ma e vi penetra mediante la lotta, ch'è il solo modo di sviluppare una civiltà nuova e più alta.

Ringraziamo la natura, ha detto Kalll, di aver fatto umori incompatibili, vanità che esasperano la conco

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-

2-1-Ogni progresso si manifesta mediante la discordia: tutte le migliori q ualità dello spirito um2.no si manife-stano con la lotta.

Certo la lotta può creare una civiltà e anche distrug-gerla: ma la lotta è sempre il fattore attivo di ogni tra-sformazione, è il fondamento di ogni divenire. Onde l'av-versione della lotta, la faci le soddisfazione, la prolungata soddisfazione sono per un paese segni inevitabili di deca-denza e di arresto.

Le idee hanno sulle masse una scarsa importanza: la moltitudine degli uomini non si sposta se non quando le idee si trasformano in sentimenti. Ora, perchè le idee si mutino in sentimenti, occorre uno stato di eccitazione, che deriva solo dalla lotta.

In certa guisa anche il sentimento di solidarietà. la condizione essenziale di tutte le grandi vittorie collettive. non si forma o non si ringagliardisce se non in seguito a lunghe lotte.

La diffusione della cultura e la elevazione della morale danno senza dubbio alle lotte tra i popoli moderni un carattere diverso. Ma ora come in passato tutti i progressi si realizzano mediante la lotta.

L'Inghilterra, la Germania, la Francia. gli Stati Uniti sono i paesi pitl ci"ili: ma sono pitl civili appunto perchè più divisi, forse anche più tormentati dalle lotte interne. Lotte politiche, lotte religiose, lotte economiche, lotte so-ciali, tutto spinge ed eccita le facoltà migliori degli uo-mini. L'Italia forse non ha che le lotte municipali che siano veramente vive: è forse più ricca? è migliore?

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rrasi banali sono in generale molt applaudite: ma che ionificano? Quando noi a\Temo detto che capitalisti e alariati devono andare di accordo,' avremo tolto le ra-gioni del dissidio? Desiderare che i dissidi rra le classi ociali scompaiano, o almeno si attutiscano e che Ill\O\'e forme di civiltà industriale si sostituiscano alla presen~, è senza dubbio assai bene: tutti desiderano le cose migliori. Non perciò negheremo esi.-ta il dissidio. Orli se le classi salariate si dichiarassero soddisfatte e non lottassero, sta-rebbero anche peggio. Forse, anzi senza dubbio, star eb-bero peggio anche le classi capitaliste, che l'aculeo delle lotte operaie tormenta e spinge oo-ni giorno a nuovi pro-gressi. a nuove applicazioni, a nuove emplificazioni in tutte le industrie (I).

Noi abbiamo un grande quietismo in materia di reli -gione, perchè non abbiamo relig'ione, ma oltanto alcune pratiche tradizionali, più o meno diffu e. Se l'Italia avesse una relirrione, o persone sinceramente religiose o sincera-mente irreli~60se, avrebbe aperto e manifesto di sidio e continua eccitazione di animi. Il fatto che un sovrano spi-rituale e un sovrano temporale vivono nella stes a città in apparente inimicizia, mentre l'uno considera l'altro come usurpatore (<,ol"i che detiellc il potere, scrive Pio X del Re) e poi i loro rappresentanti compaiono insieme in pubblico, e il (r) ( La lott? soltallto fa salire ali) umanità masse popolari sempre pill larghe. Tutto ciò che penetra di civiltà nelle ma se yj penetra mediante la lotta; ch'esse salgano mediante la propria forza o siano forzate d'ingaggiare la lotta palmo a palmo per il

loro diritto, è il solo mezzo per sviluppare le qualità che neces -~ita lilla ch-iltà nuova e superiore. ) \Y. SO)IBART: Lt'

socÌa-lismi? e/le 11I0lliJClltellf socia! ali .\,'L\- siècli!, (trad. franc.) pago 16r.

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-clero accetta denaro dello Stato, e i cattolici coprono tutte le cariche pubbliche senza scrupolo; il fatto solo della esistenza di un così strano fenomeno vuoI dire che non esiste religione da una parte, nè convinzione dall' altra. O forse esistono da tutte e due le parti interessi che vo-gliono conciliarsi e vivere. Ciò è veramente italiano.

Questo stato di spirito che evita la lotta porta a una conseguenza assurda: sotto l'impero della così detta Sini-stra democratica, le corporazioni religiose abolite dalla Destra, si sono ricostituite: la Massoneria. che pareva una forza di opposizione. si è penetrata di clericalismo. ;\Iini· stro massone non è ancora sinonimo di ministro clericale, ma niuno può ammettere che voglia dire ministro anticle-ricale. Così non s'afferma lo Stato laico, ma non s'afff'rma né meno una Chiesa libera e forte: comuni interessi econo-mici o necessità di non turbare le situazioni create o con-solidate dal tempo, determinano questa politica fatta di indifferenza pill che di tolleranza. Noi credi:!l11o che que-sta sia la civiltà: non è invece che debolezza.

Le dissensioni interne della Francia sono più utili alla civiltà c~e la nostra indifferenza: la Francia elabora per noi forme nuove del diritto. Noi continuiamo ad e sere ciò che siamo stati per molto tempo: un paese che segue e non determina gl'impulsi della vita moderna. In Fran-cia vi sono cattolici \"t!ri e vi sono anche veri anticatto· lici: in Italia il numero di coloro che si possono clas-sificare in un modo o nell'altro è scarsissimo.

La mancanza di ogni lotta sarebbe la fine di ogni ci-viltà, solo la discordia essendo uno stimolo potente per gli uomini.

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-io volevo. Normalmente '010 i popoli forti 011 capaci di grandi discordie. Che cosa è avvenuto d" noi? Il criterio della transazione è a base di lLltti i nostri ordinamenti. ~on si è osato nè apertamente affermare, nè apertam nte negare. Si è fatto « qualche cosa »: ma anche ciò è stato determinato cb una discordia.

Per molti anni non abbiamo I ensato alle c1as i ope-raie: abbiamo avutO tante altre preoccupaLioni e tanti altri bi ogni. Quando le classi operaie hanno seminato la d i-scordia noi ci siamo occupati di esse. Così anche i pr o-gTes'i migliori dello spirito pubblico non sono che il r i-,;ultato di lotte precedenti; e la pace. in quanto è possi-bile agli uomini, se non si conquista con la rinunzia di tutto. i conquista solo con la discordia o con la guerra. La solidarietà stessa non è che il prodotto di lotte anteriori. Certo come "i sono utili lotte, vi sono anche inutili lotte e dannose: come la lotta determina il progresso, determina anche il r<"gresso. ;\la essa è sempre il mezzo di ogni trasformazione, poi che il fiore della vita umana si di chiude solo nella lotta.

La ci"iltà ha portato una grande trasformazione. Essa determina sempre più la con ,'inzione che ogni lotta pe l-essere feconda deve l-essere legale. Si può lottare pro o contro il diritto esistente, ma ciò che esiste ha, appunto perchè esiste, ragione di essere: il diritto contro cui lot-tiamo è il risultato di altre lotte ed è la garenzia di esi-stenza per tutti. Onde ogni violenza anarchica e dema-gogica, come ogni violenza in senso assolutista, sono e-gualmente condannevoli se sopprimono il diritto esistente, cb'è il frutto di una lenta elaborazione e che 010 lenta-mente si può rinnovare.

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se-28

-polta profondamente come Encelado, che per lamentarsi dei suoi dolori è forzalo di provocare dei tremuoti, Man mano che la civiltà e l'alfabeto penetrano le classi sociali più umili, la lotta assume forme meno aspre.

Le persone grossolane solo traverso la ubbriachezza riescono a concepire la poesia; la rivolta disordinata, la violenza, lo sciopero generale proclamato a ogni piè so-spinto, sono la sola forma con cui intendono la politica. Ma anche q ueste prove sono necessarie e sono, si può dire, la condizione necessaria alla formazione di una co-scienza popolare.

Negli ultimi anni in Italia si è abusato degli scio-peri: il malcontento popolare ha spesso assunto forme dannose, più spesso ancora è stato inutilmente o dannosa-mente pro\·ocato. In molte occasioni i lavoratori hanno perpetrato atti di prepotenza o di violenza peggiori assai di quelli che avean commesso gl'imprenditori. lIIa il mo-vimento delle classi operaie è stato perciò meno utile?

L'Estrema Sinistra alla Camera dei deputati ha avuto

azione incoerente: essa stessa (se è permesso

adope-\

rare linguaggio naturalistico) è composta di materiale incoerente, non assimilabile interamente, non in tutto utilizzabile. Pure ha con la sua azione costretto l'assem-blea legislativa e più ancora il paese a occuparsi di pro· blemi sempre trascurati. Ha avuto efficacia ben più grande quando, sia pure con la violenza, ha impedito all'onore

-vole Pelloux di 'compiere violenza peggiore e di modifi-care in forma assurda e stravagante le C<lrte statutarie. Senza quella resistenza disordinata ma ostinata, l'Italia sarebbe scesa, politicamente, assai al disotto della Spagna.

In Italia, come in tutti i paesi civili, dunque, dal punto di vista di una maggiore elevazione della specie, di un piil grande sviluppo della civiltà, nulla è piil dan-noso del quietismo rassegnato; e coloro che spingono alla lotta o portano nella lotta nuovi elementi, sono da consi-derarsi come elementi utili.

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-di atti\'it:\ sociak, il cJominio cJei barbari. Ora è inutile sperare di mutare di un tratto ciò che esiste. Piuttosto noi dobbiamo fare come i vescovi del quinto c del sesto 5ecolo -:he, non potendo cacciare i barbari, cercavano di illuminarli.

L'Europa non abbonda di grandi uomini politici: dopo Bismarck e Gladstone, ch'erano come i rappresentanti di due pelitiche diverse, l'Europa non ha avuto grandi fi-gure politiche. Chamberlain, forse, rappresenta un grande temperamento: ma la sua azione non si può dire ancora quale sia stata, nè precisamente definirne la efficacia. La Francia e l'Inghilterra danno ancora i temperamenti po-litici più notevoli: ma la Germania è il paese che utilizza meglio tutte le energie e le fa converg'ere a uno stesso scopo. Come nell'indu tria, cosÌ nella politica e nell'ammi-nistrazione, e sa utilizza meglio t" con perdite minori i materiali di cui dispone.

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-che ,ono un fatto nuovo della ci"iltà moderna. Anche i sovrani moderni. di cui si crede piil grande l'azione. forse agiscono assai modestamente sull' indirizzo politico del loro paese. Essi non possono che coordinare la lore, Qpera alle forze esistenti: tutte le volte che vogliono so-vrapporsi devono per necessità rinunziare. La folla ima-gina spesso l'imperatore di Germania come un uomo che guidi un immenso e sommesso popolo di 60 milioni di uo-mllli. ulla di meno vero. La sua azione è estremamente limitala, non forse maggiore di quella di altri sovrani .assai modesti. Solamente l'imperatore, in tutti i suoi di-scorsi. che piacciono molto al pubblico e che appunto

perciò sono, molto frequenti, annunzia ogni fatto più im-portante per la Germania, come opera dell' imperatore e del popolo. Così l'opera dell' uno viene scambiata con l'opera dell'altro; ma non è che una confusione di parole. In tutti i pae'i civili oramai l'azione del capo dello Stato è necessariamente assai modesta: opera utile di coordinamento. di continuità, opera spesso benefica di moderazione: ma la società moderna è così complessa, risulta composta e regolata da forze cosi diverse, che l'azione individuale è necessariamente assai limitata.

Le grandi fnrze che si disputano il terreno politico si rialtaccano, in-generale, a interessi di ordine economico: ma il sentimento ha sempre in tutti i fatti piil importanti della "ita di ogni nazi0ne, una parte assai più conside-revole che non si creda. Onde tutti i movimenti ideali-stici, siano di ordine religioso, siano di ordine morale, .agiscono notevolmente sulla politica dei popoli moderni. Le assemblee legislative. date le forme elettorali pre -valenti, rappresentano bene in generale il carattere e la mentalità media di ogni nazione. Quando si parla della superiorità intellettuale e politica del Parlamento inglese sul Parlamento italiano, si dice solo che le classi medie sono in Inghilterra piil colte, più ricche, piil ardimentose che in Italia.

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gTandi contro\'ersie nella vita nazionale e se le divisioni non sono netle e precise nel pae e, non sono nè meno nel Parl:lmen to.

Gli elettori in Italia dicono, in generale, a sai male del Parlamento: ma anche e con più l'agi ne i deputati dicono, in generale, assai male dei loro elettori. Il giu -dizio di entrambe le parti è spesso giu to: perchè la media del Parlamento rispccchia bene la media d,'1 corpo elettorale.

In Italia le Camere Il'gis!ative non hanno molta SIm -patia. Ciò dipende spesso dalla loro incoerenza, ma piil spes o ancora da un sentimento tradizionale. Il regime parlamentare storicamente non ha le grandi tradizioni della Francia, dell'Inghilterra e della stessa Germania; è stato quasi sovrapposto a paese a tendenze anarchiche, ove si ammira molto l'azione individuale e ove lo spirito di disciplina è scar i imo.

Del re to nulla è pill irragione\'ole della quasi astio-ità con cui spe so si parla del Parlamento. Certo eso fa molte cattive leggi e non dà sempre pro\'a di altezza morale, ma anche bisogna migliorarlo con ogni forzo. La civiltà non ha trovato nulla di meglio da sostituire alle forme parlamentari: ed e e si affermano sempre più come il 010 mezzo di conciliare lo pirito di tradizione alle tendenze della vita moderna.

Quando Mommsen, ~lel 1857, scriveva le immortali pa-gine su Cesare, dopo aver fatto l'apologia del pill grande dei romani, sentiva il bisogno di aggiungere che il suo giudizio su Cesare non dovea esser interpretato come di-fesa del cesarismo, e in termini violenti insorgeva contro l'ignoranza di coloro che prendono una situazione storica per adattarla a tutti i tempi e a tutti i luoghi. Aggiun-geva che la peggiore costituzione è, per i popoli moderni, infinitamente preferibile all'assolutismo pill geniale e piil umanifario.

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-trovare una cosa meno inutile dei Parlamenti. tcc., fanno opera detestabile: perchè ciò che occorre è lottare per avere un buon Parlamento. Democrazia e forme parla-mentari e anche civiltà e forme parlamentari san cose che vamlO insieme, nè nei popoli moderni è possibile disgiun_ gerle. Ciò che sia il Governo assoluto per un paese mo-derno ha mostrato la Russia. Alcuni uomini politici ita-liani ammiravano molto la Russia: per averla vi5itata a pena e anche solo per averne sentito parlare. Si diceva che solo un Governo assoluto potesse tentare la immensa impresa che tentava la Russia. La guerra russo giappo-nese è stato uno dei più grandi fatti per la civiltà: non solo perchè ha aperto l'Asia impenetrata, ma perchè ha distrutto la sola grande forza di reazione. Ma vi è una cosa anche più utile dei fatti stessi cui accenniamo. La guerra ha dimostrato che la forma autocratica è la peg-giore possibile: ch' essa corrompe e degrada, che non sa nè meno fare la guerra, che è piel disonesta della peg-giore democrazia. La Russia ha risorse naturali quasi pari a quelle degli Stati Uniti di America: può larga-mente nutrire almeno mezzo miliardo di uomini. Il go-verno autocratico e burocratico ne ha fatto un paese mi-serabile.

Bisogna dunque non già in Italia screditare il Parla-mento. ma migliorar lo: e 6ò si può solo, denunziandone tutti i difetti, che sono i difetti stessi del Paese e ten-tando migliore e più onesta divisione èelle parti politi-che; sùpra tutto discutendo con tutta ampiezza e con ogni libertà le più grandi questioni d'indirizzo.

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E,so i: cOmp,)SIll sopra rullO di funzionari o impiegali

dello lato, in attività di sen'izio o a riposo: molti u o-mini insigni che n,' fan parte sono ben lontani dalla po-litica. Schiaparelli è senza dubbio uno dei pitl luminosi intelletti di Europa e Carducci è un grand artista e ]"[

0-relli fu un g-rande pittore: e pure perchè . i furono o sono in Senato? i\lai di,sero alcuna parola cii qualche im-portanza: molti dei più insigni anzi non parlarono mai. Un'assemblea politica non è accademia: occorre che vi siano energie fudi, uomini di lotta, se VtI le avere unl a-zione politica qualsiasi. Una riforma del Senato 'impone dunque come una necessità: ma essa verrà in vitabilmente quando gli uomini di Gm'emo si p rsuaderanno della grande nione che pUÌ> a\'ere un Senato veramente poli-tico: e la -celta dei senatori, fra uomini provati già alle lotte parlamentari o politiche, put> molto mig-liorare l'as-semblea, CosÌ com' è, il Senato non costituisce un' assemblea politica e le sue di cussioni sono in generale, per l'altezza delle vedute e anche per la sincerità politica, assai meno importanti di quelle della Camera dei deputati, Nessurt ~rini -tero è tato finora rovescia to dal Senato: cit, vuoi

dire ch' esso non ha azione politica.

E' la Camera dei deputati, in realtà, che elabora tutta l'azione politica, buona o cattiva ch'es a sia. E la Camera dei deputati è pecchio fedele del paese, con tutti i suoi difetti e rutte le ue virttl. Se non ha a"uto nessuna azione sui fatti più grandi della vita nazionale, in compenso assai spe so ha resistito bene alle aberrazioni del paese e alle violenze del Governo,

Se essa ha un difetto fondamentale è la poca simpatia che manifesta per tutti coloro che non i sottomettono alle forme tradizionali. Gli uomini mediocri e compiacenti vi trovano spesso fortuna, Però anche i deputati meno stimati sono spesso migliori della media morale dei col-legi che rappresentano: e se qualche volta pen'ertono, più spe,;so devono resistere a tentativi conlinui di perverri-mento.

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-Per spiegarci ciò che accade in Italia bisogna molto leggere le storie inglesi del principio del secolo XIX e studiare gli a,'venimenti di Francia anteriori al 1870: l'Italia, in molta parte della sua vita sociale, è ancora in quel periodo di esistenza (I J,

In generale il pubblico non partecipa attivamente alla vita politica: onde si entra spesso in politica tra,'erso gli onori preparatori, le ammini,trazioni locali, che sono il vestibolo delle grandi dignità.

Coloro che gridano di più hanno spesso plU ragIOne: è il male di tutte le democrazie: sopra tutto è il male delle nuove democrazie. Aristofane nei Ca,'alieri ha im-mortalato Demos: però Diceopolis non era sol" Atene, ma rivive nelle città moderne. La conversazione del salsic-ciaio cui gli oracoli hanno promesso la cosa pubblica è sempre vi"a di ,'erità:

PRDIO SCHI.\\'O: ... Ora "olgi l'occhio destro alla Caria e l'altro verso Cartagi ne.

SALSICCIAIO: Sarò io rortunato se guardo losco?

PRDIO SCHIAYO: No, ma di questo a\'rai il traffico, pen.:he tu di\'errai, come annUIlZla l'oracolo, un uomo g-rande.

SAL5JCCIAIO: E dimmi come din:rrò un 1I0tnu .~randt:' proprio io salsicciaio?

PRmo SCHIA"O: Di"errai grande appunto perchè sei plebeo, volgare eù arrogante.

SALSICCIA IO: Ma io non mi stimo degno di grande potenza! PRBIO SCHIAVO: E perchè non ti stimi degno? Mi pare che tu creda avere in te del buono: sei forse di buon sangue.

SALS1CCIAIO: Anzi, pc! Numi. sono plebeo puro.

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-PRI'Hl SCIIJ.\\"O: Cuarda, come s~i fatto per maneggiare l" cosa puhhlica.

S.\LSICCIAIO: Ma non ho studi, amico, ruor ch!;: lcggt:re l' sCrI\'t!rt:'; e anehl:! sO ... così cusì.

PRl;\tO 5 IIIA\'O: ì\lnh! (. che tu sappia a~lche così così. Non tocca guidan.::' il popolo all'uomo che ha studi ~ vita ottima.

SALSICCIAIO: ì\t i stupisco come io sia proprio atto a g

ui-dar~ il popolo.

PtU:\IO SCI-II.\Yo: Ci vuoi poco! C ntillua il tllO me::;;tiere! i\[escola e insacca insieme tulte le cost:: pubbliche e 5tfVi sem -pre al nostro popolo ghiotto intingol di belle parolt: Tutto hai tu del demagogo, grande ,'oce, orig-ine pl bea, sei piazzaiuolo. l [ai quanto occorre a reggl:r la città

Dopo ventiquattro secoli il I rimo

vi"e ancora; "ivc anzi piil che mai.

circostanze noi lo rivediam (I).

schiavo di Demo

'[utati i tempi e le

Anche adesso il Salsicciaio trova i suoi elettori; e gli

schiavi di Demo lo eccitano e lo asservono. Anche adesso

le de.nocrazie preferiscono gli uomini mediocri che si

adatt. no a tutti gli ambienti, che son facili a prometler .

In tempi di elezioni una folla d'individui i dichiara pronta a sacrificarsi per il paese: è disposta a conciliare

il potere ci"ile al potere religioso; vuole riforme

tribu-tarie e insieme riforme dell'amministrazione: è pronta a

sopprimere tutti gl'incOlwenienti della magistratura, ad

agevolare il commercio, a promuovere le industrie; vuole

che l'Italia sfa rispettata all' estero e forte a1l' interno. I

candidati aumentano sempre; aumenta anche l'abitudine

di promettere largamente.

Le democrazie di tutti i paesi ono impressionabili

esteriormente: de Tocque,'ille, così profondo e geniale

05-(l) EmLE DEscHANEL nei suoi Etlldcs S1l1' Arisfop/Jallc

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-servatore, il r5 maggio 1850 prevedeva la vittoria di Luigi Napoleone di fronte ad altri concorrenti: « Changar -nier, egli scriveva, sarà il concorrente di Luigi ~apo­

leone, ma si conta che il principe lo batterà, perché è miglior cavaliere e ha il miglior cavallo di Parigi ,) (I).

Il cavallo di Luigi Napoleone è in tutta la vita italiana. Ieri era chi voleva l'imperialismo enza avere l'impero: oggi chi senza mezzi e senza risorse annunzia la grande politica militare; domani sarà chi annunzia grandiose ri -forme tributarie. Un buon cavallo poliric'l è una ragione di successo.

ella politica italiana è spesso la follia che spinge in alto; ed è il non applicare le cose annunziate, la sconfes -sione della foll ia che consol ida.

Di fronte alle masse gli uomini che parlano il se m-plice linguaggio della ragione non hanno che un fascino mediocre. Prevalgono i tipi oratori e furbi, coloro che hanno la facile promessa e il facile abbandono.

Quando Renan si presentò nel 1869 candidato alla deputazione in Francia fu una delusione. Gli elettori aspe t-tavano di vedere un pour.lendèur di preti, un energumeno esaltato contro Napoleone III. Furono molto sorpresi di vedere un U9mo dolce, che non dice\·a alcuna insolenza personale contro i preti e contro l'imperatore; e Renan non fu eletto (2).

(I) «( Changarnier sera le concurrent de Louis Napoléon, mais on compte que le prince le battra parce qll'il est meilleur ca-valier et qu'i! a le meilleur cheval de Paris '. E. DJ EICHTAL : rllexis de Tocqlle"illc, pago 2~5.

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-Tutti coloro che intendono la complessità della vita moderna sanno come bisogna disprezzare chi Ct:rchi avi -damente di prendere parte al averno del pae e senza una sufficiente preparazione. Il tipo di ambiziosi che desi -derano una partecipazione alla politica come un mezzo di far (ortuna, o come un 1l1f':ZZO di avere onori, è ora enl

-plicemente disgustevole. Pure è il tipo piel frequente. Vi sono molte persone che non mancano di probi tà personale, nè menO d'intelligenza e che non hanno e non l'amore del uccesso, Si è creato 1111 tipo di arri'i.listi assai singo -lare: persone uscite dal popolo che si mostrano all 'occor-renza assai amanti di forme aristocratiche; persone che

anno essere ministri in tutte le combinazioni piel diver l: e che sanno lusingare la folla. Da questo stato di animo d ri"a il tipo di ministro medio, di cui ho già parlato.

Il li"ello della cultura è in Italia ancora assai basso: non è a meravigliare che molti uomini politici consid e-rino con una certa avversione coloro che hanno pratica di studi. Il ministro che tolse il po to a Figaro SO/lS pré-/ex/c q 11<' l'alllollr dcs lettrcs est incolIIPatible az/cc l'esprit

dcs affllircs ha ancora la sua parte in politica.

Certo in politica g'li uomini di azione sono preferibili spesso :.tgli uomini dediti alla meditazione: qualcuno ha detto che, se Kapoleone fa 'se stato tanto intelligente quanto Spinoza, anebbe critto quattro volumi in una soffitta, Certo non occorre essere Spinoza: ma non si può avere azione utile enza comprendere nè meno la struttura so-ciale del proprio paese, ]\folti dei nostri uomini politici arretee de IH;:: faire aucull sacrifice éÌ. cles intérèts non palpa.bles.

\'oilà et: qui me parut l'esprit du paysan dans la partie de la Franct: où le paysan est, camme 011 dit, plus a\allc~ (Rijorlllt~ i"tdlcctudte et 1Il0rale, 3.me <'dition, premo partie)>> \', OLLI-\'IER: L'Empirt' libiral, \'01. X, pago 55!. :-fAR\' .I,nlEs IJAR"E-STETER (lA t!ù' d~Erllt'stR{,lIall, pago 203) dice: «Si Renan trOll-yait SOI1 t!lecteur un ttre bornt:, sans dOlile, Caliban rormulait. lui Russi. quelques résen'ts quant co LI'\" aptitudes de Prospero. Il a du lui paraitre peu pratique et quelque peli incoht:rtnt. .. )) Ogni persona che pen a non è spt!sso incoerenlt:' e poco pratica

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più rispettati non hanno alcuna nozione precisa del loro paese: e molti sono che credono l'Italia ricca. e molti che hanno idee assai imperfette sulle nostre condizioni so-ciali.

Spesso le lotte parlamentari si limitano nella loro es-senza intima a una contesa fra persone che desiderano il Governo e persone che non sono li poste a cederlo. I capi più che un programma possiedono sovente l1na na· tura sl1ggestiva, che permette loro d'imporsi agli altri e di cambiare opinione, avendo l'aria di rimaner immobili. I greg-ari modificano le opinioni secondo i capi: rima· nendo nello stesso gruppo, o al seguito di l1na stessa per-sona. si ha l'aria di rimaner fedeli.

Così i grandi problemi della vita nazionale sono ne· gletti. Siamo ancora Ce io ne ho dato le prove) il più po· vero fra i grandi paesi d'Europa: e pl1re i problemi della prodl1zione sono negletti. Siamo il paese più analfabeta tra le grandi nazioni dell'Europa e i problemi dell'istru-zione sono trascurati. Così. nel paese che fa più leggi, vige ancora la legge del 13 dicembre 1859, fatta da quel gentiluomo campagnuolo che fu il conte Gabrio Casati. La sistemazione delle acque pubbliche, il più gran pro-blema della 'vita economica, da cui tl1tto dipende e a cui tutto si riattacca (malaria, bonifiche, rimboschimento, si-stemazione dei fiumi e torrenti, trazione e forza motrice a buon mercato, coltivabilità dei paesi montuosi) è pro-blema ignorato o negletto. La ql1esti r)l1e meridionale da principio si è voll1ta negare; poi pen'ertire; poi sfruttare. Abitualmente nella Gran Brettagna il primo ministro è anche primo lord della Tesoreria; il cancelliere dell 'Im-pero germallico von Buio\\', è anche ministro degli affari e teri; in Francia, da Ferry a Méline, a Bourgeois i più autorevoli presidenti del Consiglio sonI) stati Ministri del· l'Agricoltura o Ministri dell'Istruzione; in Belgio, il primo ministro de Smet de Naeyer, è anche ministro delle

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.19-Jla/ia il J/illis!ao ddl' IlIlcrllo: pochi i sono rassegnati .d ~linistero degli Esleri: uno solo. il ì\Iinghetti, h~ vo -luto il ì\Iinistero delle Finanze. Il Mini tI' cJeI.l' l nter)1o è in condizione diversa cla tutti gli allri; eg-li può persua-dere, egli pnò forse com,,'dire e \·i è s mpre modo di cor -reggere la pubblica opinione.

Molli uomini politici ritengono che occorra sopra lutto impressionare: onde la smania di nuove legg-i. il de i· derio di colpire l'imaginazione con progelti più O meno [lIlta tici.

Fare tln cndice, riunire cioè in tln piccolo libro ma sa t'norme di leggi, di decr ti, di prammatiche, fu un secolo

fa

una rivoluzione. Ora fare un codice (o farlo fare) è cosa facilissima: fare legg'i nnll richiede spesso nessuna competenza tecnica. Afa 11101Li ministri non sanno rinun-ziare a mettere il loro nome sotto un certo numero di leggi. Così è venuta questa selya di cattive leggi, che ne-suno osa disboscare. E ogni tallto si annunziano ri-fOI/III'. :'Ila il pubblico teme le co ì detle riforme, f.~lte 'l

caso. come tante s\'enture. Quando infatti non sono un equivoco, sono un danno.

Chiunque sia pratico delle leggi dell'equilibrio sociale sa come sia danno o turbare i rapporti esistenti: percii, il pubblico odia in Kenerale le mutazioni e il misolleismo ste so è una forza sociale utile. :--Jon si può dar retta al primo venuto e una riforma non deve eSSf're fatta se il suo valore non superi il costo dei sacrifizi che ri-chiede.

Ora. ogni riforma si riduce in g-eneralt: in lLalia a una cosa sola, aumentare le spese. Qualche \'olta le riforme vogliono anche clire aumento cii impiegati, Sviluppare i pubblici. en'izi \'uol clire quasi sempre allmentare o pagar meglio i pubblici sen'itori,

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