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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI SOCIO-SANITARI E. FALCK SESTO SAN GIOVANNI TEST D INGRESSO DI METODOLOGIE OPERATIVE

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(1)

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI SOCIO-SANITARI

“ E. FALCK”

SESTO SAN GIOVANNI

TEST D’INGRESSO DI METODOLOGIE OPERATIVE

ANNO SCOLASTICO 2016/2017

CLASSI 2^

(2)

Alunno/a: ____________________________________Classe: ________, Data: _______________

MODULO 1: L’Operatore Socio-sanitario

Indicare con una crocetta se la definizione è Vera o Falsa (P. 1X5=5)

1. Il tecnico socio-sanitario per fare bene il suo lavoro deve trovare le modalità per entrare in relazione con l’utente e sostituirsi al soggetto per trovare la giusta soluzione al suo bisogno

V F

2. Il Bour-out è la capacità del soggetto di saper operare bene nel contesto

lavorativo V F

3. Il tecnico socio-sanitario deve essere empatico cioè capace di

intervenire in casi di bisogno V F

4. Il tecnico socio-sanitario lavora con persone che hanno un età

compresa tra 3 e i 65 anni V F

5. Per competenze psico-pedagogiche si intende la conoscenza delle

varie attività di animazione, ricreative e di svago V F

6. Il tecnico socio-sanitario svolge la sua attività nel settore: P3 a) Sociale e sanitario

b) Assistenza alle famiglie e l’accesso della donna nel mondo del lavoro

c) Socio-assistenziale , socio-sanitario, residenziale, semiresidenziale, ospedaliero e a domicilio dell’utente

7. Il circle time è: P3

a) una tecnica di comunicazione essenziale per chi decide di intraprendere il lavoro in ambito sociale

b) un insieme di relazione dinamiche che vede i soggetti coinvolti c) un corso di studi specifico

8. Essere empatico significa: P3

a) comprendere un’altra individualità diversa da me, mettersi al suo posto, essere sensibili ai suoi sentimenti pur mantenendo la propria individualità

b) Essere consapevole del proprio operato e di capire cosa è giusto e cosa sbagliato c) Saper esercitare il proprio ruolo professionale attraverso la conoscenza, le abilità e l’esperienza.

Modulo 2: La progettazione e le sue fasi

Indicare con una crocetta se la definizione è Vera o Falsa ( p. 1X5=5)

1. La progettazione deve essere rigida e non si può modificare V F 2. Gli obiettivi sono i mezzi che si utilizzano per poter lavorare V F

3. La verifica è la prima fase della progettazione V F

4. I vincoli sono gli strumenti che utilizzo per lavorare V F 5. La progettazione per poter sussistere non ha bisogno di un committente e

di un ricevente V F

(3)

6. L’obiettivo va definito in base a: P3 a. Gli obblighi o i condizionamenti della struttura b. Quello che ci porta a pensare in modo razionale

c. I bisogni, le aspettative del committente e del ricevente

7. Nell’analisi del contesto dobbiamo tener presente: P3

a) Tutto ciò che occorre per raggiungere l’obiettivo, in particolare le risorse e i vincoli b) Tutto ciò che occorre per raggiungere l’obiettivo, in particolare l’insieme dei fatti e delle

idee

c) Tutto ciò che occorre per raggiungere l’obiettivo, in particolare i bisogni sulla quale si opera

8. La fase della verifica permette di: P3 a) Controllare se tutti i passaggi sono stati adeguati b) Analizzare solo le risorse, i mezzi, le finanze, e i tempi c) Controllare se sono state rispettate le scadenze

Modulo 3: Il gruppo

CROCETTARE UNA SOLA RISPOSTA (P3x4=12) 1.

a) I gruppi risorsa sono gruppi di sostegno per le famiglie affidatarie al fine di favorire il confronto di esperienze costruire una rete di solidarietà

b) I gruppi risorsa sono gruppi di incontro per i soggetti che hanno problemi di tossicodipendenza e alcolismo

c) I gruppi risorsa sono gruppi di persone che si attivano per creare momenti di svago e di incontro per le persone problematiche

2.

a) Un gruppo è eterogeneo quando lo scambio e le confidenzialità sono facilitati e la comunicazione è efficace

b) Un gruppo è eterogeneo quando lo scambio e le confidenzialità sono facilitati e la comunicazione è efficace

c) Un gruppo è eterogeneo quando lo scambio e le confidenzialità sono facilitati e la comunicazione è efficace

3.

a) Il lavoro di gruppo diventa produttivo ognuno lavora per conto proprio

b) Il lavoro di gruppo diventa produttivo quando al suo interno ci sono obiettivi comuni c) Il lavoro di gruppo diventa produttivo quando il leader decide in autonomia e non

consulta il gruppo

4. Il benessere del gruppo dipende da:

a) coesione fra i componenti

b) coesione e circolarità delle informazione e della comunicazione c) coesione e criticità dei componenti

(4)

Indicare con una crocetta se la definizione è Vera o Falsa ( P1x5=5)

5. Il leader è colui che impone nel gruppo le proprie idee senza confrontarsi V F 6. La coesione è l’affiatamento che c’è all’interno di un gruppo V F 7. Un leader permissivo è colui che lascia che il gruppo faccia quello che

vuole fino ad arrivare alla mancanza di regole V F

8. Il gruppo eterocentrato è quello al quale si guarda per confrontare i

propri comportamenti e i modelli con cui identificarsi V F 9. Il gruppo primario è caratterizzato da relazioni meno dirette, da rapporti

più formali V F

Modulo 4: Il Welfare

(Crocettare una SOLA risposta)

1) In campo socio-assistenziale fu varata una legge a tutela delle fasce deboli della popolazione: P3

a) Legge 328 del 2000 b) Legge 238 del 1981 c) Legge 536 del 1971

2) Il servizio Sanitario Nazionale venne istituito con la legge: P3 a) 866 del 1981

b) 833 del 1978 c) 756 del 1971

3) Le cooperative sociali previste con la legge : P3 a) 635 del 1967

b) 381 del 1991 c) 437 del 1968

4) La legge sull’aborto fu approvata nel: P3 a) 1987

b) 1974 c) 1978

5) Il sistema socio-assistenziale si basa su principi previsti dalla Costituzione Italiana, che sono: P3

a) Uguaglianza Pluralismo, Sussidiarietà, Universalità b) Coesione, concretezza, individualità

c) Assistenza, mantenimento, parità

(5)

Indicare con una crocetta se la definizione è Vera o Falsa (P 1x7=7) 6. Il terzo settore rappresenta una realtà importante sia nel campo economico

che nel campo sociale V F

7. Negli anni ’90’ il Welfare State viene sostituito dal Welfare Mix V F 8. Negli anni 70 iniziano una serie di riforme che riordinano lo stato sociale V F 9.Con il termine Sicurezza Sociale vengono raggruppati, la Previdenza Sociale, la

tutela della salute e l’assistenza sociale V F

10. Le cooperative di tipo A svolgono attività agricole, industriali, commerciali

finalizzati all’ inserimento lavorativo V F

11. Le fondazioni sono enti no profit caratterizzate dalla destinazione di un

patrimonio privato per un fine di pubblica utilità V F

12. Le associazioni sono enti no profit i cui iscritti perseguono un interesse

comune V F

Modulo 5: Servizi/Interventi rivolti all’intera popolazione e figure professionali (Crocettare una SOLA risposta)

1) Le strutture semiresidenziali sono: P3

 Strutture per soggetti con fragilità sociale, servizi sostitutivi della famiglia che si attivano quando questa non è in grado di occuparsene

 Strutture a carattere comunitario che accolgono gruppi di persone per più giorni o per una parte della giornata

 Strutture che offrono esclusivamente assistenza e tutela diurna attività ricreative e ristorazione

2) I destinatari dell’Assistenza Abitativa sono: P3 a) Cittadini a basso reddito ed in situazione di disagio

b) Famiglie, coppie e singoli

c) Tutti i cittadini portatori di un problema sociale di qualsiasi tipo

3) L’ADI è un sistema di interventi di natura sanitaria al fine di: P3 a) Garantire per ciascun utente un pasto caldo e compagnia

b) Consentire la permanenza nel proprio ambiente di vita a persone in difficoltà c) Garantire una tranquillità alla famiglia

Indicare con una crocetta se la definizione è Vera o Falsa (P 1X12=12) 4. Il servizio sociale di base è un servizio che aiuta ad affrontare le situazioni di emergenza personali e familiari e prevede un protocollo d’intesa tra

l’amministrazione comunale forze dell’ordine volontariato

V F

5. Il Servizio di pronto intervento è un servizio residenziale temporaneo che assicura la tutela temporanea e il soddisfacimento dei bisogni primari a persone che si trovano in condizioni tali da richiedere un intervento eccezionale o in attesa di una sistemazione più adeguata

V F

6. L’assistenza economica è gestita dal Comune V F

7. Il centro di accoglienza notturno è gestito dalle AA.SS V F 8. Il centro diurno è un servizio residenziale che fornisce assistenza sanitaria V F

(6)

9. I centri di accoglienza residenziali e centri diurni accolgono gruppi di persone per più giorni o per una parte della giornata

V F

10.L’area d’intervento educativo dell’educatore professionale comprende solo V F 11.Il centro diurno è un servizio residenziale che fornisce assistenza sanitaria V F 12. Una delle competenze dell’animatore socio-culturale è saper comunicare

solo con alcune persone coinvolte nel processo di animazione

V F

13. L’educatore professionale svolge interventi di tipo sociale e sanitario rivolti al recupero e al reinserimento sociale delle persone svantaggiate

V F

14. Gli ambiti di lavoro dell’assistente sociale coinvolgono solo i servizi sociali territoriali

V F

15. Protocollo d’intesa significa gestire quotidianamente un attività V F

(Crocettare 2 risposte esatte) 16) L’animazione è: P3

a) pratica di cambiamento b) capacità lavorativa c) analisi del cambiamento

d) passaggio da una situazione ad un'altra e) responsabilità dell’utente

(Crocettare 2 risposte esatte)

17) L’animatore socio-culturale basa il suo lavoro su stili che lo caratterizzano, quali: P3 a) ironia

b) empatia c) anamnesi d) correttezza e) passività

(Crocettare 2 risposte esatte)

18) L’Educatore professionale lavora in ambiti specifici, quali: P3 a) area dell’intervento educativo

b) strutture specifiche c) solo area sociale d) solo area disabilità e) solo area disabili

(Crocettare 2 risposte esatte) P3

19) L’animatore socio-culturale possiede competenze specifiche della professione, quali:

a) tecniche di comunicazione dei gruppi e delle dinamiche psico-sociali

b) progettare momenti extra rispetto a quelli previsti all’interno delle normali progettazioni c) organizzare i servizi attraverso l’analisi dei bisogni del territorio

d) sensibilizzare i cittadini rispetto ai problemi sociali e) utilizza metodologie basate sul rapporto interpersonale

(7)

Griglia di valutazione

PUNTEGGIO TOTALE VOTO

100 10

90 9

80 8

70 7

60 6

50 5

40 4

30 3

20 2

MODULO 1

1 1

2 1

3 1

4 1

5 1

6 3

7 3

8 3

Modulo2

1 1

2 1

3 1

4 1

5 1

6 3

7 3

8 3

Modulo 3

1 3

2 3

3 3

4 3

5 1

6 1

7 1

8 1

9 1

Modulo 4

1 3

2 3

3 3

4 3

5 3

6 1

7 1

8 1

9 1

10 1

11 1

12 1

Modulo 5

1 3

2 3

3 3

4 1

5 1

6 1

7 1

8 1

9 1

10 1

11 1

12 1

13 1

14 1

15 1

16 3

17 3

18 3

19 3

(8)

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