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ANALISI TRIMESTRALE SUI PREZZI E SUL MERCATO DEL RISONE

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ANALISI TRIMESTRALE SUI PREZZI

E SUL MERCATO DEL RISONE

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ANALISI TRIMESTRALE SUI PREZZI E SUL MERCATO DEL RISONE

Il presente documento è realizzato dalla Camera di Commercio di Pavia, con la collaborazione tecnico scientifica di BMTI S.C.p.A., nell’ambito delle proprie attività di supporto agli operatori locali del settore risicolo.

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Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato del risone

1 2 3

IL MERCATO NAZIONALE IL COMMERCIO ESTERO IL MERCATO INTERNAZIONALE

Il mercato risicolo nazionale I trasferimenti di risone I prezzi BMTI

I prezzi al consumo

p.6 p.10 p.10 p.11

Import-export

Focus: importazioni dai Paesi EBA

p.18 p.23

Mercato risicolo internazionale

p.26

Le aspettative degli operatori p.12 Superfici investite a risone in

Italia: il gruppo Tondi

p.13

Appendice p.29

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L’andamento del mercato in sintesi

L’ultimo trimestre dell’anno ha mostrato una congiuntura nel complesso positiva per i PREZZI DEI RISONI. In particolare, gli aumenti si sono concentrati soprattutto nei mesi di ottobre e novembre. I rialzi hanno riguardato tutti i gruppi varietali, risultando però particolarmente accentuati per i risi da consumo interno (gruppo Lungo A) in avvio di campagna commerciale. In particolare, il prezzo medio registrato a dicembre sia per l’Arborio (427,50 €/t) che per il Carnaroli (457,50 €/t) ha mostrato un forte incremento rispetto all’anno precedente, pari rispettivamente ad un +39% e ad un +55,5%. Ampio e positivo è anche il confronto rispetto all’annata scorsa per i risoni Tondi, Selenio in particolare, i cui prezzi sono cresciuti di oltre il 40%. Selenio che ha mostrato ulteriori aumenti in apertura di 2019, con i prezzi giunti alla soglia dei 450 €/t, su valori ai massimi delle ultime annate. Ultimo trimestre del 2018 che nel complesso è stato positivo anche per i prezzi dei risoni Indica (gruppo Lungo B), i cui aumenti si sono concentrati in chiusura di periodo, in particolare a dicembre. Rialzi che sono poi proseguiti anche in apertura di 2019. Avvio di nuovo anno che è stato positivo anche per i risi da consumo interno.

Sul fronte delle VENDITE, i trasferimenti di risone hanno raggiunto nei primi mesi dell’attuale campagna un volume di quasi 700mila tonnellate, segnando un leggero calo rispetto alla campagna precedente (-0,7%).

Sul fronte del COMMERCIO ESTERO, è proseguito nei primi dieci mesi del 2018 il trend negativo delle importazioni, ma con intensità diverse tra le diverse tipologie di prodotto. Particolarmente accentuato è stato il calo dell’import di RISONE, che su base annua si è praticamente dimezzato. Ha accusato un forte calo anche l’import di SEMIGREGGIO, con il saldo della bilancia commerciale che è passato in territorio positivo nonostante il contemporaneo calo dell’export. In controtendenza, invece, sono risultati gli acquisti oltre frontiera di RISO LAVORATO E SEMILAVORATO, in crescita del 4% in volume e del 17% in valore.

Tale aumento ha determinato un peggioramento, seppur lieve, del saldo della bilancia commerciale, che rimane comunque ampiamente positivo, superiore ai 300 milioni di euro.

Sul fronte delle IMPORTAZIONI DI RISO DELL’UNIONE EUROPEA DAI PAESI EBA, si segnala il ripristino dei dazi sull’import di riso Indica da Cambogia e Myanmar avvenuto nel mese di gennaio 2018. Nei primi tre mesi dell’attuale annata commerciale (settembre-novembre 2018), intanto, le importazioni complessive di riso dell’Unione Europea sono state pari a 421mila tonnellate, in calo del 9% rispetto allo stesso periodo dell’annata 2017/18. Una dinamica su cui ha pesato la forte flessione dell’import di semigreggio e rotture di riso.

Per quanto riguarda il MERCATO MONDIALE, le ultime stime del Dipartimento dell’Agricoltura hanno rivisto al rialzo la produzione mondiale di riso nell’annata 2018/19, che dovrebbe ora attestarsi sui 491 milioni di tonnellate, in calo del -0,8% rispetto all’annata precedente. Le previsioni sugli scambi commerciali sono state invece ritoccate verso il basso, pari a 48,3 milioni di tonnellate.

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1. Il mercato nazionale

1Per un’analisi completa dell’andamento dei prezzi di risoni e risi lavorati si veda anche l’Appendice a pag.29 1.1 PREZZI DEI RISONI IN AUMENTO NELL’ULTIMO TRIMESTRE DEL 2018

L’ultimo trimestre del 2018 è stato caratterizzato da diffusi aumenti per i prezzi dei risoni nazionali. I rialzi hanno riguardato tutti i gruppi varietali, risultando però particolarmente accentuati per i risi da consumo interno (gruppo Lungo A) in avvio di campagna commerciale. Ad incidere maggiormente sulla crescita dei prezzi dei classici risi da risotto (Arborio, Carnaroli, Roma, S. Andrea etc.) è stata la contrazione produttiva registrata nel 2018. Il raccolto dei Lunghi A ha infatti subito un calo del 6% rispetto al 2017, passando da 662mila a 623mila tonnellate.

Cali pronunciati si sono rilevati per la produzione dell’Arborio (-14,6%), del Carnaroli (-25%) e del Roma (-19,5%). La minore disponibilità di prodotto nel mercato ha quindi impresso aumenti ai prezzi che, per tutte le classiche varietà da risotto, si sono portati su livelli ben più alti rispetto all’annata precedente.

Tabella 1.1: Produzione (tonnellate) italiana di risone per gruppi varietali (2013-2018) GRUPPI

VARIETALI 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Var. %

2018/2017

Var.%

2018/2013 TONDO 386.458 371.883 405.011 523.821 459.103 392.247 -14,6% 1,5%

MEDIO 26.146 31.966 47.490 52.404 60.332 56.979 -5,6% 117,9%

LUNGO A 521.107 623.077 782.833 756.038 662.033 622.736 -5,9% 19,5%

LUNGO B 499.400 388.980 261.972 255.083 330.760 379.357 14,7% -24,0%

TOTALE 1.433.111 1.415.906 1.497.306 1.587.346 1.512.228 1.451.319 -4,0% 1,3%

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

Ultimo trimestre del 2018 che nel complesso è stato positivo anche per i prezzi dei risoni Indica (gruppo Lungo B), i cui aumenti si sono concentrati in chiusura di periodo, in particolare a dicembre. Rialzi che sono poi proseguiti anche in apertura di 2019, con i prezzi medi del Thaibonnet riportatisi sui 310 €/t. L’avvio di nuovo anno è stato positivo anche per i risi da consumo interno, con i prezzi medi in crescita rispetto ai valori di dicembre in particolare per Arborio, Carnaroli, S. Andrea e Baldo.

Circa la prossima annata, intanto, le stime sulle intenzioni di semina diffuse dall’Istat a gennaio indicano che nel 2019 le superfici coltivate dovrebbero subire una decisa contrazione pari ad un -10,7% rispetto al 2018.

L’analisi dei prezzi di risoni e risi lavorati1, realizzata sulla base dei listini rilevati dalle Camere di Commercio, ha mostrato all’interno del gruppo TONDI una dinamica positiva per la varietà

BALILLA, le cui quotazioni sono cresciute sia a novembre (+6,7% sulla piazza di Pavia) che a dicembre (+7,5%). Rialzi a novembre sono emersi anche per i prezzi del SELENIO (grafico 1.1), cresciuti su base mensile del +12,6% sulla piazza di Mortara (Pavia), a cui tuttavia ha fatto seguito un rallentamento nel mese di dicembre, con i listini di fatto invariati. Ampio e positivo è anche il confronto rispetto all’annata scorsa, con rialzi che sulla piazza di Mortara superano il 30% per il Balilla e il 40% per il Selenio. Selenio che ha mostrato ulteriori aumenti in apertura di 2019, con i prezzi giunti alla soglia dei 450 €/t, su valori storicamente elevati. Chiusura di 2018 positiva anche

Avvio di campagna 2018/19 segnato da aumenti di prezzo, in particolare per i risi da risotto

Ulteriori aumenti in avvio di 2019, soprattutto per

Thaibonnet e risi da consumo interno

Prime stime sulle semine 2019 in calo

Tra i Tondi, forte aumento per il Selenio, ai massimi delle ultime annate

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per le quotazioni del riso lavorato ORIGINARIO/COMUNE, che si mantengono inoltre ben più elevate rispetto allo scorso anno (grafico 1.2).

Grafico 1.1: Prezzo medio (€/kg) per CCIAA (franco partenza) Risone – Selenio

*prezzo franco arrivo. Fonte: elaborazione BMTI su listini Camere di Commercio

Grafico 1.2: Prezzo medio (€/kg) per CCIAA (franco partenza) Riso Lavorato – Originario/Comune

*prezzo franco arrivo. Fonte: elaborazione BMTI su listini Camere di Commercio

Tra i risoni del gruppo MEDIO, il prezzo delLIDO e similari è cresciuto sulla piazza di Pavia del +6,7%

a novembre, per poi stabilizzarsi nell’ultimo mese dell’anno (grafico 1.3). Positiva è anche la variazione rispetto all’anno precedente, che sulla piazza di Pavia supera i venti punti percentuali.

Chiusura d’anno all’insegna della stabilità anche per il Lido lavorato, dopo gli aumenti registrati a ottobre e novembre. Prezzi attuali in forte crescita rispetto alla scorsa annata (+40,5% a Pavia).

Grafico 1.3: Prezzo medio (€/kg) per CCIAA (franco partenza) Risone – Lido e similari

*prezzo franco arrivo. Fonte: elaborazione BMTI su listini Camere di Commercio

Il 2018 si chiude all’insegna della stabilità per il Lido

Resta positivo invece il confronto anno su anno

€ 200

€ 225

€ 250

€ 275

€ 300

€ 325

€ 350

€ 375

€ 400

dic-17 gen-18 feb-18 mar-18 apr-18 mag-18 giu-18 lug-18 ago-18 set-18 ott-18 nov-18 dic-18

MI* NO PV-Mortara VC

€ 400

€ 450

€ 500

€ 550

€ 600

€ 650

€ 700

€ 750

€ 800

€ 850

€ 900

€ 950

dic-17 gen-18 feb-18 mar-18 apr-18 mag-18 giu-18 lug-18 ago-18 set-18 ott-18 nov-18 dic-18

MI* NO PV-Mortara VC

€ 200

€ 225

€ 250

€ 275

€ 300

€ 325

€ 350

€ 375

€ 400

€ 425

dic-17 gen-18 feb-18 mar-18 apr-18 mag-18 giu-18 lug-18 ago-18 set-18 ott-18 nov-18 dic-18

MI* NO PV

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Grafico 1.4: Prezzo medio (€/kg) per CCIAA (franco partenza) Riso lavorato – Lido e similari

*prezzo franco arrivo. Fonte: elaborazione BMTI su listini Camere di Commercio

Nel comparto dei LUNGHI A, particolarmente accentuata è stata la crescita registrata nelle prime settimane di campagna per le classiche varietà da risotto, che, dopo le difficoltà osservate nelle due campagne precedenti, sono tornate a registrare segni “più” nei listini delle Camere di Commercio e Borse Merci nazionali. Come visto in precedenza, ad incidere maggiormente sulla crescita dei prezzi è stata la contrazione produttiva che ha interessato queste varietà. Solamente a dicembre c’è stata un’attenuazione degli aumenti. Tra le singole varietà, forti in particolare i rincari osservati ad ottobre, nelle prime fasi dell’attuale campagna, per i prezzi dell’ARBORIO e del CARNAROLI, che hanno messo a segno sulla piazza di Mortara rispettivamente un +31,1% e un +24% su base mensile. Crescita che ha caratterizzato anche l’andamento dei prezzi a novembre, soprattutto per il Carnaroli (+11,8% rispetto ad un +2,7% per l’Arborio), a cui è seguita invece una frenata in chiusura d’anno, più evidente per l’Arborio (-4,5% a dicembre). Nel complesso, a conferma di un avvio di campagna positivo, il prezzo medio registrato a dicembre sia per l’Arborio (427,50 €/t) che per il Carnaroli (457,50 €/t) ha mostrato un forte incremento rispetto all’anno precedente, pari rispettivamente ad un +39% e ad un +55,5%. L’ultimo trimestre dell’anno è stato positivo anche per il ROMA e il S. ANDREA, sebbene la crescita sia stata meno accentuata rispetto a Arborio e Carnaroli. E positiva è anche la variazione su base annua, pari ad un +32,1% per il Roma e ad un +15,4% per il S. Andrea. Tra le altre varietà, dopo un avvio di trimestre stabile, la seconda parte del periodo ha evidenziato aumenti anche per il prezzo del BALDO (+8,4% a novembre, +4,9% a dicembre). Una congiuntura positiva grazie alla quale i prezzi sono tornati su livelli più alti rispetto a quelli segnati a fine 2018 (+5,7%).

Grafico 1.5: Prezzo medio (€/kg) per CCIAA (franco partenza) Risone – Carnaroli

*prezzo franco arrivo. Fonte: elaborazione BMTI su listini Camere di Commercio

Avvio di campagna segnato da forti aumenti per i risi da risotto

Rialzi nella seconda pate del trimestre anche per il Baldo

€ 500

€ 550

€ 600

€ 650

€ 700

€ 750

€ 800

€ 850

€ 900

dic-17 gen-18 feb-18 mar-18 apr-18 mag-18 giu-18 lug-18 ago-18 set-18 ott-18 nov-18 dic-18

MI* NO PV

€ 200

€ 250

€ 300

€ 350

€ 400

€ 450

€ 500

dic-17 gen-18 feb-18 mar-18 apr-18 mag-18 giu-18 lug-18 ago-18 set-18 ott-18 nov-18 dic-18

MI* NO PV-Mortara VC

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Accentuati anche gli aumenti registrati per nel comparto dei risi lavorati, dove grazie ai forti rialzi di ottobre e novembre i prezzi all’ingrosso dei risoni Arborio e Carnaroli sono tornati ad attestarsi su livelli ben più elevati rispetto all’anno precedente (+50,8% per l’Arborio, +32,1% per il Carnaroli) (grafico 1.6). Forte è anche la crescita anno su anno che si rileva per il RIBE,con un incremento che sulla piazza di Mortara sfiora il +50% sia per il prodotto lavorato che per il parboiled.

Grafico 1.6 Prezzo medio (€/kg) per CCIAA (franco partenza) Riso lavorato – Carnaroli

*prezzo franco arrivo. Fonte: elaborazione BMTI su listini Camere di Commercio

A differenza di quanto osservato per il gruppo lunghi A, le varietà appartenenti al LUNGO B hanno evidenziato una crescita congiunturale che si è andata ampliando durante l’intero arco dell’ultimo trimestre. In particolare, dopo la stabilità di ottobre, le quotazioni del risone THAIBONNET hanno messo a segno un +1,1% a novembre e un +5,1% a dicembre (grafico 1.7).

Positivo anche il confronto rispetto alla scorsa campagna (sulla piazza di Mortara +18,8% rispetto a dicembre 2017).

Dinamica simile anche sul fronte del prodotto lavorato, con rialzi più accentuati nell’ultimo mese dell’anno (+3,9% a dicembre sulla piazza di Mortara). Positiva, ma più marcata rispetto a quanto visto per il risone, la variazione rispetto alla scorsa annata, superiore al 30%.

Grafico 1.7: Prezzo medio (€/kg) per CCIAA (franco partenza) Risone Thaibonnet

*prezzo franco arrivo.

Fonte: elaborazione BMTI su listini Camere di Commercio

Dinamica positiva per il Thaibonnet, sia in termini congiunturali che tendenziali

€ 600

€ 700

€ 800

€ 900

€ 1.000

€ 1.100

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MI* NO PV-Mortara VR

€ 200

€ 220

€ 240

€ 260

€ 280

€ 300

€ 320

€ 340

€ 360

€ 380

€ 400

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MI* NO PV-Mortara VC

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Grafico 1.8: Prezzo medio (€/kg) per CCIAA (franco partenza) Riso lavorato – Thaibonnet e similari

*prezzo franco arrivo. Fonte: elaborazione BMTI su listini Camere di Commercio

1.1 TRASFERIMENTI DI RISONE IN LEGGERO CALO RISPETTO ALLA SCORSA CAMPAGNA

Dopo un avvio di campagna segnato da un volume di scambi limitato, riconducibile alle basse disponibilità di prodotto e alla volontà degli operatori di attendere il progredire dell’annata commerciale, l’ultima parte del 2018 ha visto un recupero dei trasferimenti di risone all’industria.

Sulla base dei dati dell’Ente Risi aggiornati al 22 gennaio, nei primi mesi della campagna 2018-19 il volume trasferito ha sfiorato le 700mila tonnellate, in lieve calo rispetto alla campagna precedente (-0,7%) (tabella 1.1). A trainare il risultato è stato il Lungo A (-11,6%), l’unico gruppo a registrare il segno “meno”. La quota del venduto rispetto al volume disponibile è risultata pari al 46,5%, in aumento di quattro punti rispetto alla quota raggiunta nello stesso periodo della campagna precedente. Da segnalare sul fronte delle rimanenze il forte calo che si rileva per i risoni Tondi, i cui stocks scendono dalle 266mila tonnellate della campagna 17/18 alle 166mila tonnellate dell’attuale campagna (-38%). In calo anche gli stocks di risi Lunghi A (da 423mila a 370mila tonnellate, -13%).

Tabella 1.2: Trasferimenti di risone al 22 gennaio 2019 (in tonnellate) GRUPPI VARIETALI Trasferimenti al

22-01-2019

Var. % trasferimenti 2018/19 su 2017/18

% venduto al 22-01-2019

% venduto al 23-01-2018

Tondo 220.053 4,9% 55,7% 43,2%

Medio 25.487 8,7% 39,5% 35,1%

Lungo A 277.414 -11,6% 41,9% 41,6%

Lungo B 169.581 12,7% 45,9% 45,3%

TOTALE 692.535 -0,7% 46,5% 42,6%

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Risi

* Padano - Argo, Vialone N., S.Andrea, Roma, Baldo, Arborio - Volano e Carnaroli

** Lido - Alpe, Loto – Ariete

1.3 PREZZI BMTI: PARTE INIZIALE DELLA CAMPAGNA 2018/2019 POSITIVA PER IL RISONE CENTAURO

Anche nel mercato telematico l’ultimo trimestre del 2018 ha messo in evidenza aumenti per le quotazioni dei risoni. In particolare, le quotazioni del risone Centauro, appartenente al gruppo dei Tondi, hanno evidenziato una crescita durante il trimestre, raggiungendo in chiusura d’anno i 360

€/t (grafico 1.9). Quotazioni attuali che si attestano ben al di sopra rispetto all’anno precedente, con un aumento che a dicembre ha sfiorato i 40 punti percentuali.

Trasferimenti di risone in leggero calo (- 0,7%) rispetto all’annata 17/18

Forte calo per le rimanenze di risoni Tondi

Quotazioni in aumento anche nel mercato telematico

€ 400

€ 450

€ 500

€ 550

€ 600

€ 650

€ 700

€ 750

€ 800

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MI* NO PV-Mortara VC

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Grafico 1.9: Risone Centauro A – Prezzi medi mensili (€/t) e quantità (t) transate telematicamente.

Fonte: BMTI. Prezzi e quantità fanno riferimento ai contratti telematici franco partenza conclusi in Italia

1.4 PREZZI AL CONSUMO

Dopo i lievi rialzi mensili osservati a ottobre e novembre, i prezzi al consumo del riso sono tornati a scendere in chiusura d’anno. Su base annua il calo si attesta a dicembre su un -1,2%. Rimane invece in territorio positivo la dinamica tendenziale per i prodotti alimentari, pari a dicembre ad un +0,9%.

Grafico 1.10: Indice del prezzo al consumo (base 2015 = 100) del riso e dei prodotti alimentari.

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT

0 300 600 900 1.200 1.500 1.800

200 240 280 320 360 400 440

dic-17 gen-18 feb-18 mar-18 apr-18 mag-18 giu-18 lug-18 ago-18 set-18 ott-18 nov-18 dic-18

Quanti(t)

Prezzo (€/t)

Quantità transate (t) Prezzo BMTI (€/t)

98,00 99,00 100,00 101,00 102,00 103,00 104,00 105,00

riso prodotti alimentari

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1.5. LE ASPETTATIVE DEGLI OPERATORI

Prima parte di campagna che va in archivio avendo mostrato nel complesso un buon andamento dei prezzi dei risoni, soprattutto se paragonato con le difficoltà osservate nelle annate precedenti.

Uno scenario che– dalle informazioni raccolte nella consueta indagine svolta presso gli operatori di mercato – va ricondotto principalmente alla minore disponibilità di prodotto nel mercato, dovuto al buon andamento dei consumi. Tra i risoni Tondi aumenti marcati per i prezzi dei risoni Tondi, Selenio in particolare, i cui listini sono cresciuti anche in avvio di 2019. Disponibilità in calo che hanno impresso aumenti anche per Originario ed Arborio.

Alcuni operatori hanno evidenziato che la Turchia ha emanato un bando governativo per l’importazione delle varietà Baldo e Ribe e si presume che questo favorirà la domanda di questi prodotti, con ricadute positive nel prosieguo di campagna per i prezzi.

Circa le semine 2019, alla luce del buon andamento dei prezzi, alcuni operatori si attendono una decisa crescita delle superfici destinate ai risoni Tondi. Segno “più” si dovrebbe registrare anche per i Lunghi A mentre più incerta l’evoluzione degli ettari per i risi Indica, nonostante il ripristino dei dazi UE sul riso Indica proveniente da Cambogia e Birmania. Alcuni operatori, sul fronte delle importazioni, segnalano la concorrenza, soprattutto per i risoni Tondi, rappresentata dall’import proveniente dal Vietnam.

Circa l’evoluzione dei prezzi, gli operatori si attendono nelle prossime settimane un ulteriore buon andamento per i prezzi delle varietà Arborio, che dovrebbe giovarsi di un buon ritmo delle vendite, Roma e Tondi. Minore variabilità ci si attende per le varietà Baldo e Ribe e Carnaroli in quanto c’è buona disponibilità di prodotto. Alcuni operatori hanno manifestato l’auspicio che, grazie ai dazi ripristinati dall’UE, segnali positivi si possano osservare anche nei listini dei risoni Indica.

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1.6. SUPERFICI INVESTITE A RISONE IN ITALIA: I RISONI DEL GRUPPO MEDIO

Le stime diffuse lo scorso dicembre dall’Ente Nazionale Risi hanno rivisto al ribasso il dato relativo alle superfici coltivate a riso in Italia nel 2018, che dovrebbero ora ammontare a 217mila ettari, accusando un calo del 5,4% rispetto all’anno precedente (tabella 1.2). Minori superfici che hanno impresso una riduzione al raccolto, sceso nel 2018 su 1.450.000 tonnellate, in calo del 4% rispetto al 2017.

La superficie destinata alla produzione risoni del gruppo Lungo A diminuirebbe di 8mila ettari (- 7,6%). Segno “meno” anche per gli altri gruppi fatta eccezione dei Lunghi B (+12%).

Tabella 1.2: Superficie (ha) investita a riso in Italia per gruppi varietali

2017 2018* 2018*/2017

TONDO 64.384 55.246 -14,2%

MEDIO 10.509 10.050 -4,4%

LUNGO A 108.888 100.635 -7,6%

LUNGO B 45.766 51.264 12,0%

Totale 229.547 217.195 -5,4%

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi (*Dati provvisori al 06/12/2018)

Nel 2018 nella provincia di Pavia sarebbero stati investiti a riso oltre 76mila ettari (tabella 1.3), con un’incidenza sul totale nazionale pari al 35,4%, di cui oltre 36mila ettari dedicati al lungo A (quota sul totale provinciale pari al 47%), seguito dalle varietà del gruppo Tondo (24mila ettari, pari al 28%) e Lungo B (quasi 14mila ettari, pari al 20%). Oltre un terzo (35,4%) della superficie italiana è localizzato nella provincia di Pavia.

Tabella 1.3: Superficie (ha) investita a riso a Pavia e in Italia per gruppi varietali (Anno 2018)

PAVIA ITALIA % PAVIA/ITALIA

LUNGO A 36.261 100.635 36,0%

TONDO 24.207 55.246 43,8%

LUNGO B 13.709 51.264 26,7%

MEDIO 2.699 10.050 26,9%

Totale 76.875 217.195 35,4%

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

Le varietà di risoni Lungo A maggiormente coltivate nella provincia di Pavia sono l’Arborio, il Loto- Ariete e il Carnaroli, varietà che da sole coprono il 74% del totale destinato al gruppo. Seguono il Baldo, Roma, e il S. Andrea, rispettivamente con l’11%, il 9% e il 5% di incidenza (tabella 1.4 e grafico 1.11).

Tabella 1.4: Superficie (ha) investita a Lungo A a Pavia e in Italia (Anno 2018)

Pavia Italia % Pavia/Italia

ARBORIO 9.602 18.294 52,5%

LOTO-ARIETE 9.439 38.364 24,6%

CARNAROLI 7.633 17.997 42,4%

BALDO 4.134 11.567 35,7%

ROMA 3.223 7.678 42,0%

S.ANDREA 1.713 3.662 46,8%

VARIE 515 3.072 16,8%

Totale Lungo A 36.261 100.635 36,0%

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

Scendono le superfici

coltivate a risone in Italia: -5,4%

nel 2018

Segno meno anche per i risoni del gruppo A (-7,6%)

Arborio, Loto- Ariete e Carnaroli le principali varietà del Gruppo A coltivate a Pavia

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Grafico 1.11: Suddivisione della superficie investita a Lungo A a Pavia (A) e in Italia (B) (2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

L’analisi dell’evoluzione delle superfici provinciali nel corso dell’ultimo decennio mostra come gli investimenti in risoni Lunghi A nella provincia di Pavia abbia raggiunto due picchi, nel 2011 e nel 2015, entrambi sopra i 44mila ettari (grafico 1.12). A partire dal 2016, gli ettari investiti sono progressivamente diminuiti, complice la debolezza dei prezzi riscontrata negli ultimi anni. Nel 2018 le superfici sono diminuite del 10% su base annua, attestandosi sui 36mila ettari.

Grafico 1.12: Superficie (.000 ha) investita a riso Lungo A a Pavia (A) e in Italia (B) (2009-2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi (*Dati provvisori al 27/08/2018)

Sempre concentrando l’analisi nella provincia di Pavia, dopo il forte disinvestimento nel 2012 (- 41% su base annuale), gli ettari coltivati a risoneARBORIO sono progressivamente aumentati nel corso dei tre anni successivi, seppur il totale coltivato è sempre rimasto al di sotto della quota dei 12mila ettari (grafico 1.13). Nel 2018 si è osservata una nuova contrazione (-14% rispetto l’anno precedente) che ha riportato le superfici sotto i 10 ettari. L’ettarato destinato alLOTO- ARIETE ha raggiunto il picco di 12mila ettari nel 2015, risultato a cui tuttavia è seguito una forte flessione nel 2016 (-38%) (grafico 1.14). Il biennio successivo ha segnato una parziale ripresa delle superfici, tornate nel 2018 sopra i 9mila ettari. Per quanto riguarda la varietàCARNAROLI, dopo il picco del 2017, le superfici investite hanno accusato una forte flessione nel 2018 (-30%), scendendo sotto gli 8mila ettari (grafico 1.15).

In calo le superfici destinate al Lungo A nel corso degli ultimi tre anni

Arborio: battuta d’arresto nel 2017 seguito da un calo nel 2018 1%

5%

9%

11%

21%

26%

26%

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%

VARIE S.ANDREA ROMA BALDO CARNAROLI LOTO-ARIETE ARBORIO

3,1%

3,6%

7,6%

11,5%

17,9%

18,2%

38,1%

0% 10% 20% 30% 40%

VARIE S.ANDREA ROMA BALDO CARNAROLI LOTO-ARIETE ARBORIO

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

0 20 40 60 80 100 120 140

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

(15)

Grafico 1.13: Superficie (.000 ha) investita a riso ARBORIO a Pavia (A) e in Italia (B) (2009-2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

Grafico 1.14: Superficie (.000 ha) investita a riso LOTO-ARIETE a Pavia (A) e in Italia (B) (2009-2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

Grafico1.15: Superficie (.000 ha) investita a riso CARNAROLI a Pavia (A) e in Italia (B) (2009-2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

Nel corso del 2018 il risoneBALDO ha registrato un aumento delle superfici dell’8% su base annua (grafico 1.16), riportandosi sopra gli 8mila ettari, un livello tuttavia ben inferiore rispetto ad inizio decennio (-30%). Ripresa che si è registrata nel 2018 anche per gli ettari dedicati al risone S.

ANDREA. E’ proseguita invece la contrazione delle superfici destinate a risoni ROMA già osservata nel 2017 e giunta dopo il picco di circa 5.000 ettari toccati nel 2016. Nell’arco di due anni il calo ha sfiorato il 40% (grafico 1.17).

Loto-Ariete:

superfici in ripresa dopo la forte contrazione del 2015

Forte flessione nel 2018 delle superfici a Carnaroli

Leggera ripresa per le superfici destinate a riso Baldo

0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 18,00

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18 0 5 10 15 20 25

'08 '09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

0 2 4 6 8 10 12 14

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18 0 5 10 15 20 25 30

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

(16)

Grafico 1.16: Superficie (.000 ha) investita a riso BALDO a Pavia (A) e in Italia (B) (2009-2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

Grafico 1.17: Superficie (.000 ha) investita a riso ROMA a Pavia (A) e in Italia (B) (2009-2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

Grafico 1.18: Superficie (.000 ha) investita a riso S.ANDREA a Pavia (A) e in Italia (B) (2009-2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi

0

1 2 3 4 5 6 7

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

0 1 2 3 4 5 6

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

0 4 8 12 16

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

0 1 2 3 4 5 6 7

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18 0 2 4 6 8 10 12 14

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

(17)

Grafico 1.19: Superficie (.000 ha) investita a riso VARIE LUNGO A a Pavia (A) e in Italia (B) (2009-2018) A B

Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi 0

1 2 3 4 5 6 7

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26

'09 '10 '11 '12 '13 '14 '15 '16 '17 '18

(18)

2.Il commercio estero

2.1 FORTE FLESSIONE NEI PRIMI DIECI MESI DEL 2018 PER L’IMPORT ITALIANO DI RISONE E RISO SEMIGREGGIO. SEGNALI NEGATIVI DALL’EXPORT DI SEMIGREGGIO E ROTTURE DI RISO

Continua la fase di contrazione degli acquisti di risi di provenienza estera, ma con intensità diverse tra le diverse tipologie di prodotto. In particolare, nei primi dieci mesi del 2018, i volumi importati di

RISONE e RISO SEMIGREGGIO hanno subìto un forte calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (rispettivamente -55,4% e -34,9%). La flessione dell’import di ROTTURE DI RISO è risultata invece meno marcata (-15,1%). In controtendenza gli acquisti oltre frontiera di RISO LAVORATO E SEMILAVORATO, in crescita del +4% su base annua. Segno “meno” che è prevalso anche sul fronte delle quantità esportate, con l’unica eccezione, anche in questo caso, del riso lavorato, le cui spedizioni dirette all’estero sono cresciute del 3,2% su base annua. Calo che si è registrato anche per l’export in termini monetari, con l’unica eccezione del risone (+3,2%).

RISONE

Tra gennaio e ottobre 2018 le quantità esportate di risone hanno registrato un calo del -2,4%. Il risultato è ascrivibile principalmente al dimezzamento delle spedizioni verso la Francia (-51,3%) a cui si è sommata la flessione osservata per l’export diretto verso i Paesi Bassi (-14,8%). Tali cali sono stati solo parzialmente compensati dalla crescita dell’export verso il Portogallo (+43%). A livello di aree geografiche, positivo l’andamento delle spedizioni verso i paesi extra-UE (+79,2% in quantità), mentre in difficoltà è risultato l’export diretto all’Unione Europea (-10,5%). In crescita, invece, l’andamento dell’export in termini monetari, con un +3,2% rispetto all’anno precedente (tabella 2.1).

Tabella 2.1: Esportazioni nazionali di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Portogallo 1.121.614 1.585.559 41,4% 1.399 2.001 43,0%

Paesi Bassi 1.376.019 1.236.567 -10,1% 5.106 4.348 -14,8%

Romania 1.175.744 1.124.187 -4,4% 2.116 2.100 -0,7%

Marocco 810.355 1.109.721 36,9% 931 1.570 68,7%

Spagna 912.960 955.433 4,7% 1.267 1.361 7,4%

Francia 1.211.849 701.196 -42,1% 1.948 948 -51,3%

UE-28 6.385.489 6.020.704 -5,7% 12.603 11.278 -10,5%

Extra UE-28 1.098.463 1.705.116 55,2% 1.259 2.255 79,2%

Mondo 7.483.952 7.725.820 3,2% 13.861 13.533 -2,4%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT.

Si conferma in frenata l’import italiano di risone (tabella 2.2): il periodo gennaio-ottobre 2018 ha evidenziato una forte flessione sia in termini quantitativi (-55,4%) che in valore (-45,1%). A determinare questo risultato è stato essenzialmente il crollo degli arrivi dalla Guyana, scesi sotto le 7mila tonnellate dalle oltre 38mila dell’anno precedente (-81,9%). Segno “meno” anche per la Romania (-49,1%) e la Spagna (-50,9%). Sul fronte opposto, sono praticamente quadruplicati gli arrivi dalla Grecia (+297,7%). Da notare come, a differenza del 2017, l’Italia nel 2018 abbia importato prevalentemente dai paesi comunitari (65,7% la quota sul totale contro il 17% dell’anno precedente).

Calo nei primi dieci mesi del 2018 sia per l’import che per l’export risicolo, con l’eccezione del riso lavorato

In aumento gli introiti monetari derivanti dall’export di risone, ma si riducono i volumi

Si conferma in calo l’import di risone,

complice il dato negativo della Guyana

(19)

Tabella 2.2: Importazioni nazionali di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Grecia 1.539.677 4.130.412 ++ 2.034 8.091 ++

Guyana 10.393.307 1.698.466 -83,7% 38.534 6.974 -81,9%

Romania 2.185.075 1.101.101 -49,6% 2.786 1.417 -49,1%

Francia 1.003.584 1.081.893 7,8% 1.743 3.609 107,1%

Stati Uniti 600.196 767.258 27,8% 81 124 54,1%

Spagna 442.361 218.232 -50,7% 911 447 -50,9%

UE-28 5.601.671 6.638.158 18,5% 7.873 13.613 72,9%

Extra UE-28 10.998.275 2.476.751 -77,5% 38.616 7.100 -81,6%

Mondo 16.599.946 9.114.909 -45,1% 46.488 20.713 -55,4%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT. Nota: ++ designa un aumento superiore al +150%

La forte flessione delle importazioni ha determinato un netto miglioramento del saldo commerciale, che, benché ancora negativo, è passato da 9,1 a 1,3 milioni di euro (tabella 2.3).

Tabella 2.3: Bilancia commerciale di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Export 7.483.952 7.725.820 3,2% 13.861 13.533 -2,4%

Import 16.599.946 9.114.909 -45,1% 46.488 20.713 -55,4%

Saldo -9.115.994 -1.389.089 -84,8% -32.627 -7.180 -78,0%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT

Tabella 2.4: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Prezzo medio export 0,54 0,57 5,7%

Prezzo medio import 0,36 0,44 23,2%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT

Si attenua il deficit della bilancia commerciale

RISO SEMIGREGGIO

I primi dieci mesi del 2018 hanno mostrato un calo dell’export di riso semigreggio sia in quantità (- 6,4% su base annua) che in valore (-7,3%) (tabella 2.5). La dinamica è stata negativa in tutti i principali mercati di sbocco, in primis la Francia (-39%), i Paesi Bassi (-13,9%) e il Belgio (-7%). La Polonia è stato l’unico tra i principali clienti a registrare un aumento degli acquisti di prodotto italiano (+12,5%).

Tabella 2.5: Esportazioni nazionali di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Belgio 12.011.631 10.888.903 -9,3% 17.340 16.119 -7,0%

Germania 7.427.235 6.964.084 -6,2% 5.632 5.889 4,5%

Francia 5.880.533 5.138.104 -12,6% 6.019 3.671 -39,0%

Polonia 4.313.817 4.998.874 15,9% 7.976 8.970 12,5%

Paesi Bassi 5.697.363 4.110.147 -27,9% 7.573 6.522 -13,9%

Svizzera 3.987.597 3.556.454 -10,8% 5.666 4.166 -26,5%

UE-28 44.137.121 40.735.798 -7,7% 54.216 51.365 -5,3%

Extra UE-28 5.665.334 5.430.085 -4,2% 7.542 6.419 -14,9%

Mondo 49.802.455 46.165.883 -7,3% 61.758 57.784 -6,4%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT

In linea con quanto osservato per il risone, anche le importazioni italiane di riso semigreggio hanno segnato il passo nei primi dieci mesi del 2018 (tabella 2.6), sia in quantità (-34,9%) che in valore (- 30,3%). A livello di singoli paesi, sono raddoppiati gli arrivi dal Pakistan (+97,5%), ma tale incremento

In calo volumi e vendite oltre frontiera di riso semigreggio

(20)

non è riuscito a compensare le flessioni avvenute per l’import dall’India (-85,5%) e dalla Guyana (- 56,9%).

Tabella 2.6: Importazioni nazionali di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Pakistan 11.034.273 22.182.417 101,0% 13.424 26.515 97,5%

India 29.664.978 4.572.302 -84,6% 37.969 5.523 -85,5%

Thailandia 3.593.116 4.125.883 14,8% 3.401 3.719 9,4%

Guyana 3.346.082 1.414.440 -57,7% 10.846 4.677 -56,9%

Regno Unito 397.706 753.050 89,3% 569 1.080 89,7%

Paraguay 0 479.339 - 0 1.250 -

UE-28 1.814.559 1.753.824 -3,3% 1.750 1.841 5,2%

Extra UE-28 50.090.576 34.426.559 -31,3% 70.145 44.939 -35,9%

Mondo 51.905.135 36.180.383 -30,3% 71.895 46.780 -34,9%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT.

Grazie alla forte flessioni delle importazioni, il saldo della bilancia commerciale italiana è tornato in territorio positivo, sfiorando i 10 milioni di euro.

Tabella 2.7: Bilancia commerciale di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Export 49.802.455 46.165.883 -7,3% 49.802 46.166 -7,3%

Import 51.905.135 36.180.383 -30,3% 71.895 46.780 -34,9%

Saldo -2.102.680 9.985.500 ++ -22.093 -614 -97,2%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT. Nota: ++ designa un aumento superiore al +150%

Tabella 2.8: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Prezzo medio export 1,00 1,00 0,0%

Prezzo medio import 0,72 0,77 7,1%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT

In forte calo anche l’import di riso

semigreggio, complici i minori arrivi da India e Guyana

Torna positivo il saldo della bilancia commerciale

RISO SEMILAVORATO E LAVORATO

Le esportazioni italiane di riso lavorato hanno mostrato una crescita in quantità nei primi dieci mesi dell’anno (+3,2%su base annua), a cui, però, si è accompagnata una lieve flessione (-1,1%) in termini monetari, complice il calo del prezzo medio all’esportazione. Contributi negativi sono arrivati principalmente dalle quantità spedite in Francia (-8,9%) e Germania (-6,5%). Sul fronte opposto, spiccano gli incrementi della Turchia (+47%), principale acquirente di riso lavorato italiano (Baldo principalmente) al di fuori dei confini comunitari, e Austria (+19,5%).

Tabella 2.9: Esportazioni nazionali di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Francia 73.585.545 81.546.162 10,8% 97.815 89.148 -8,9%

Germania 63.022.880 68.299.686 8,4% 88.138 82.405 -6,5%

Regno Unito 42.987.680 40.584.314 -5,6% 64.248 63.316 -1,5%

Turchia 21.260.666 17.238.933 -18,9% 23.441 34.466 47,0%

Belgio 14.443.428 12.865.530 -10,9% 18.733 20.255 8,1%

Austria 14.049.435 12.501.162 -11,0% 13.282 15.874 19,5%

UE-28 288.782.923 296.387.227 2,6% 402.246 394.217 -2,0%

Extra UE-28 80.375.190 68.576.957 -14,7% 87.589 111.092 26,8%

Mondo 369.158.113 364.964.184 -1,1% 489.835 505.309 3,2%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT

Aumentano i volumi esportati di riso lavorato ma cala l’introito monetario

(21)

Tornano a crescere, invece, le importazioni riso lavorato: nei primi dieci mesi del 2018 le quantità in arrivo nel nostro paese sono incrementate del 4% su base annua. Ancora più marcata la crescita in termini monetari, pari ad un +17,3%. L’aumento degli arrivi di prodotto estero è dipeso soprattutto dalle maggiori spedizioni in arrivo dal Pakistan, più che triplicate rispetto al 2017. In forte crescita anche l’import dal Myanmar (+62,5%), mentre sono diminuite le importazioni dalla Cambogia (- 6,3%). Segno “meno” anche per l’import in arrivo dalla Thailandia (-21,8%), dall’India (-22,5%) e dalla Francia (-20,5%).

Tabella 2.10: Importazioni nazionali di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Pakistan 3.899.262 12.551.608 ++ 4.036 13.240 ++

Thailandia 8.472.763 8.954.778 5,7% 12.767 9.989 -21,8%

India 9.939.521 8.360.856 -15,9% 9.553 7.405 -22,5%

Cambogia 5.745.049 6.767.632 17,8% 10.111 9.476 -6,3%

Francia 5.668.643 5.044.830 -11,0% 5.883 4.676 -20,5%

Romania 3.039.498 3.014.001 -1% 2.452 2.421 -1,3%

Paesi Bassi 1.204.591 2.788.129 131,5% 980 2.248 129,4%

Regno Unito 1.956.070 2.079.051 6% 2.033 1.983 -2,4%

Myanmar 799.072 1.405.562 75,9% 2.025 3.290 62,5%

UE-28 17.070.352 15.461.682 -9,4% 17.471 14.056 -19,5%

Extra UE-28 30.198.747 39.993.562 32,4% 40.333 46.069 14,2%

Mondo 47.269.099 55.455.244 17,3% 57.804 60.125 4,0%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT. Nota: ++ designa un aumento superiore al +150%

Rimane ampiamente positivo il saldo della bilancia commerciale del riso lavorato, superiore ai 300 milioni di euro, sebbene in leggera riduzione (-3,8%) rispetto ai primi dieci mesi del 2017.

Tabella 2.11: Bilancia commerciale di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

Valore in euro Volume in tonnellate

gen17-ott17 gen18-ott18 var. % gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Export 369.158.113 364.964.184 -1,1% 505.309 505.309 0,0%

Import 47.269.099 55.455.244 17,3% 57.804 60.125 4,0%

Saldo 321.889.014 309.508.940 -3,8% 447.505 445.185 -0,5%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT

Tabella 2.12: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale

gen17-ott17 gen18-ott18 var. %

Prezzo medio export 1,00 1,00 0,0%

Prezzo medio import 0,82 0,92 12,8%

Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT

ROTTURE DI RISO

Similmente a quanto visto per il semigreggio, i primi 10 mesi del 2018 hanno mostrato una flessione per le esportazioni italiane di rotture di riso, in calo del -8,6% in valore e del -11,6% in quantità.

Relativamente agli scambi commerciali con i principali paesi partner, si è avuta una crescita per le spedizioni verso la Repubblica Ceca (+53,2%) e Germania (+83,8%). Hanno invece registrato un trend negativo la Francia (-13,5%), principale acquirente del prodotto italiano, e la Polonia (-17,3%).

Parallelamente alla flessione dell’export, anche l’import di rotture di riso ha accusato un calo, sia in valore (-6,8%) che in volume (-15,1%) (tabella 2.14). Il calo complessivo risente del dato relativo al Myanmar che ha visto calare le proprie spedizioni di rotture di riso verso l’Italia fino quasi ad

Cresce l’import di riso lavorato:

+4% in volume, +17% in valore…

…trainati dai maggiori arrivi da Pakistan e Myanmar

In calo ma sempre ampiamente positivo il saldo della bilancia commerciale

Trend negativo sia per l’export che per l’import di rotture di riso

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