Voi.-75.
LA SCIENZA DEL POPOLO
ms-s.30 Raccoltadiletturescientifiche popolariin ItaliaBIBLIOTECA
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ILVOLUME
in religione colla
procione
bella forza ecoll’alimentazione beglianimaliLETTURA
tenutanelleSale dellaAccademiaVirgilianainMantova
DA
ANTONIO SELMI
DirettoredeTIstitutoTecnico Provinciale
MILANO
E. TREYES, Editore dellaBIBLIOTECA ITILE
.1869 JIi
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Lariproduzione e latraduzionedelleletturepub- blicatepel laScienzadelPopolo sono messe*dall’Edi-:
foròE.TREVE8,sotto l’egidadelleleggi diproprietà lettetela/;ìftf»f {h>fl t**^<"tTr<
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Lodi, Sociptà-.Cooperati^Tipograiìca,1809 . .
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U TEORIA DINAMICA DEL CALORE
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Signori,
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^L’ Astronomo Àrago,-discorrendo un giorno dinanzi a queirAreopago di scien- ziati che è l'Istituto diFrancia^deimeriti di Alessandro Volta e delle scoperte che ne resero il
nome
immortale, usciva in questa sentenza:c Ogni qualvolta un(osservatore dimo*
stra resistenza di unfatto,odapplica:uno strumento allo studiò'delie; ‘delia Naturo;-concepiscedellesperanzeelioséno ben
modeste
:a pai agone,idtlle: scoperti) diepossanoekora
-lieli!&v
venire:1a bonsts gued|alogicadeUomxttb.diedo
ittfojrma.*-,IL CALORE
Questo detto esprimeun’assoluta verità, e noi lo vediamo verificarsi per tutte le
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aj>frapidamente si succedono oggidì a van- taggio dell’Uomo.
Le scienze positive e sperimentali sono quelle nell’epoca nostra tuie tengonol'im- perodellamente, edognuno chesi consacri a.quello studio^può coi^iderarsi, %u^ileun henefattored^lla umàiiità, perchè nonavvi scopertalaqualeinuuaYtvoftirépiù
è menu
loritunOi, qu>tì sia suscettibile di darl’/im»
pulso a qualche miglioramentosociale, sia che aumenti il benessere>Minatoriale
, o
facciascompariredallamónte
umana
i pre- giudizii’che quai rovi e spine ingombrano kbvlia-delprogrèsso.!*;>.. »•!.< il. , -^Dai-datLi.in apparenzaa
<piu mescèiiii,
dali^ ©sservaiioni le4piq leggere,possono talvolta nascere idee deconditsime di iir suUati. &hi. «rac&Uroaavutoikcoragjfe)idi
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fi CALORE
5
dire aliai stésso Volta, allorché stavacOm-
i7
ponendo la,,sua pila « verrà un giorno che il vostro semplicissimo strumentoser- virà ad emulare la^rapiditàl.del pensiero nel mettere incomunicazione tuttigli abi- tanti del globo, potrà ilhiminare piazze, strade, e forse giungerà a supplatitare la forza impulsiva del vapore-^». «
i
Nessuno!iio credo l’avrebbe sognato, ed io
rammento
di avere nella mia gioventù letto unopuscoletto delloSpallanzani,che pureraun
profondo ed acutissimo osserva*tore,nelquale eglibiasimavaaltamente lo seoptùtoreudellapila,peraverrivoltiesclu- sivamente i proprii studii al fluido ^elet- trico.' 'MI.J !*-t
(l!t> '* •r ,i
11- fatto si ripete», costantemente; ed eziandio quella Teoria, chenei’giorni no- strivaafarsisovrananelledisciplineedin- dagini fisiche, chimiche
e
fisiologiche.puòdirsi nata sotto aimiiissimi-auspieii. --4. >
# ite
AÌOftE-tiFin -dal -Secolo paiòlo rM ftrtmforilt»
area fatto la seguente osservazione*:"«<ak lorchè,Eglidice,miesercitavaalhérSaglio con una piatola, era abituato dopò'aver»' tirato; it colpo,’di afferrare la cannaceli**
strumento comeIdi sinistra, ohde ripulita:
poimcollaÌM^estna •e
-mi
accorsi chetera sempre assai più caldaiallarebèil tiroera flutto solo a poliere,Idi»;quel cheelo fosse quando laisfiariéftvaetnicaià paAtaim • •><*«Qual cosaliqdicavai «questomaggiore«svi*1,
leppo*di calorei«nella combustioneideila polvere?f»ftove<era andato* perduto*, tutto quello che/ si nascondevajdhùndo<>spqr\v visita palla?:r. nt/ijt- inquoj \ *’in*ui >./o
La spiegazione è semplicissima se si
immette’ebenel primo- caso^ la- polvere trasformandosi ili gazi pòteva espandersi
meramente
senza.incontrare resistenza ve- runa, eccettuatane quella dellarianinelse- condo caso;invece doveasi vincere la op*«DigitizedbyGoogle
» iL’cxi.onft /’
posizióne ohe 'TàCeatto lo stoppaccio è la
*^tlc, *« .< tì> l»11Jt ’1!(! t-1
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Onesto fatto, osservato rhì fisico Iftgle-’
se, non rimase isolato’. Da\Vy esegui ima
Condir
:splendidissimil‘e^éHen ^1Prèn-
dendottìti£ndhfclVi dì ghiacciò, enmante-, ilémlòtiiiVùli aifihiéhtecheetà allaìiempe- rntnradi0.A,
!lVide'èhe confricandoli assieme
si IrqùèfàcèvHnò?'Pèr ben intèndere !e‘
conseguente 1èliè ìfu‘DawV trasse' dalla shà èspèftiètka è necessario di‘avvertire che il ghiàccio possiède ima Càpà’Citì per illi
calorico''cbè'ndrt èlChe' da’
mèfà
di quella citòpossiedePàtìqlid liquida. l;na quantità di‘Calorico che 'Eleverebbe di IO’
gradilatemperatura diun chilogrammodi ghiaccio,nonporterebbe cheàcinque gradi
un
egnal' peso’ di acqua liquida.Ora1isfro- finandosi assieme idtiedischi"dighiacciò;e scolando dai medesimi' dell
1
acqua li-
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quida; nè viétife chè il sólo moto avéà la
8 IL CALQiiE
facoltà (li produrre imi corpoche contiene una quantità assoluta di calore superiore d’assai a qpella che ècontenutanelmede- simo peso allorché è<solida..
.,,Da questi due fattibili,apparenza;sem- plicissimi, ebbe origine la;Teoria.dinamica del Calore, in grazio della quale,,oggi si,
ammette, ed è pienamentejdimostrato, che
il Calorico non è una*?sostanza materiale ed imponderabile come sostenevasiantica- mente,
ma
un motospecialecheprendono le molecolet,dei.corpi.,,e che per mettere inmoto un corpo qualunque,ecostringerlo a passareda un;puqtQall'altrodellospazio fa d’uopo dispendiarsi in calorico; che.so avvenga che il moto,sisopprima conver-tesiesimanifestosotto la formadicalore.
Affinchèpossiatecomprenderel’esattezza del mio concetto, permettete che io mi valga.di un esempio;*si abbia una mac- china a vapore la qualedebba comunicare
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iLCALUftR 9
il movimento ad un corpo pesante
425
chilogrammi.Perdar l'impulso a talcorpo e mantenerlo inmoto/
è d:uopo di appli- care alla caldaiadelcalorechesisviluppa mediante un combustibile che abbrucia nell' aria^Ebbene
se io misuro la tempe- ratura del vapore quando esce dalla* cal>- daia, e non ha ancora dato H impulso almeccanismo, troverò che il termometro accuseràuncerto
numero
di.gradi. iSe vado:poscia asmisusarladppo chefu compiuto dall vapore l’Uftìeio acqualeèdestinato,allora osservo cheilcalorepropriodelgazacquoso è diminuito**e che la perdita della quan-
tità di calore ?è in ragione diretta dello sforzochefece avincere quellatalresistenza
.
Se, ad esempio* il peso suddetto di 425 chilogrammifusollevatoadunitezzadi50 metri, il calore .proprio del vapore* misu- rato,,cab.termometro diminuì di. 50." Se fu di»«100 metri diminuì di 100.'
« Jù qneslammcchina pertanto sio£ t'ipé*
luto‘il(fatto osservato dal iRuinfordt.1 Al1* lorchè Epistolanonaveada faremosforzo- di cacciare innanzi a*stélla(palla1,ilcalore oheosi Sviluppava erai assai più sensibile' di qiiello che lo fosse, allorquando avea; inveceflalfarquellosforzoe vincere quella fesistènzan
Che
cosa vuol dirquesto?Che lutto ilcalorico ilqualenoi-Vediamo1scom- parire fu utilizzato a produrre*deI moto."Domanderemo
adesso q quale è la quantità;di calore ohe
può
cómiertirsiunlinaquan-titàic|i
moto?
hiiM'1/..f .il«li'.OIT»-.*-(Osservazioni scientifiche le più'accurate' risposero a> tale domanda. Lasciando' che1 un corpo'delipeso di 1chilogrammo calda dall’altezzadi425metri,siosservache ne
T
momiento nel quale toccail terrenoe cessa uei medesimo ilmoto,si mostrainf uisen*
sihile tanta quantità di calore, quantasa-
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rehbe necessària ariscaldaredi 4.° unchi- logrammo di acqua.
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rk'<!Ai.fthit> II*
Vediamo
adesso eosa!sia*il lavoromecca-nici).Se una forza ‘motri cequalunquedeter- minalatranslazionédi
uncorpoda
un punto ardami» aitivi dello1'-spàzio il 'lavoro*che questa fòrza hai prodotto, non Viene sola^mente
rappresentato dàl lp<eso'deh'corpo innalzato,tuia**eziandio dalla 'estensioni dello spazio cheoli*coépo-ha percorso, fa qitesfcoiàldoppioprodotto, iliqdale esprime T azionewreale*0fCOfi?fcitiiisce:quello oheish chiama* lavororeale.ìMeccanicipoi dnnnolil
nome
dichilogrammetro alla quantitàdi*azione nella quale--è d’uopo dispendiarsi per Sollevareil peso*diiiirfchilogrammoal- rnllez^asidi vun;;n>elroU' ioIum.i ‘-v.-i
» Animesso*<tutto-quefctoi,> ; vedi
amo
? qual, siìa.l’oi igine dehcalore animatev;encornei si possa riferirei*alla temùa della .qnale*viho
accennati!principiifondamentali. L'im- mortale Lavoisier, studiando**eon quetl5ac- curatezza die gli era propria luffìci© idei*li . IL CALORE'.
l’ossigeno aspirato dagli annuali, rassomi- gliava la macchina animaleadun fornello nel quale V ossigeno dell’aria eraiil com- burente, mentre il combustibile sarebbe costituito,dagli alimenti dei quali l’ani- malestessosiciba.Oggidì questo concettodel Padre delta Chimica1moderna:si può com- pletare dietro le idee òhe prevalgono sul caloreessendosi riconosciuto
come
l’animale delibasi sottoquesto rapporto rassomigliare1 perfettamente ad una’ macchina termoge- nica^in cubigli ortiigniiperfuquali può mettersiiifin azione sariano i muscoli e glinitrii*organi tnotori, che non godreb- bero della facoltà di produrre?1il lavóro*meccanico se tutto1? organismo non fo^se mantenutocostantemente eguale, e se nel- l’organisrao medesimo; non accadesse una combustioneregolareche producedelcalore capace poi,;,a|l’occorrenza*di
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rasfermarsi111-1 **!#-*»< *t 1W
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IL CALORE 43
{Se honi«liei
mUomou
questapriora ideasi una*serie di
domande
* ed anzi tuttosi puòchiederei^ quali:siano i mate*mali,chercostitursconot.gii alimenti e si
desinano à produrre il calore nella
mao
chinasanimale.:,^; *;iì.».* iv/uif\i :-..j.?-
È
notocome
{tutte lesostanze capaci’di nutrirai)essendodinatura organica, vadano composte di pochi elementi organogeni-,cioèdAzoto, di
Carbonio
e idi Acquai,,ma
si,sa eziandio che tali» elementi sono va- riamente aggruppati sotto forma di
ma
teo- rie’immediate. aventiunacomposizionechi- micacostante.Talunedellemedesime
conten- gono soloCarbonio edAcqua, qualili Ami- dàceiediZuccherini:edinquesto casoTele- inenta che ò messo.adisposizione dell’Or- gallismoijèidl Carbonio; dappoichéniacqua che lo>accompagnanon
puòavere influenza nella produzione del calore altre^ oltreil.»carbonio, porganoacciaiatadell'Idrogeno
Il IL.CftLORH
iadeccesso;da roiiipoter'con »lutto,
T
ossi-geno da e ssie-contenutoio
no
aredell’acqua, equestesonolèisostanzegrasse;>fiqaim©Ute in aline è! associato l’Azoto, e nfcicconm queste ultime dal piùalmeno
hanno* qual tipo rAlbumina delle ova, cosi dieonfci Àlbuminóidi.*Qualijsono* pertanto? le so- • stanze frade uoiìdnateoohe seno capaci di sviluppare Calore neloorpo degli animali?• di Liehig piel primo| ‘Ctmsiderandbicome
gli amidacea siintHumoHizzi no conestrema
facilitàiiio;Ztt6chero, essotto-questa forma entrino «eli;circolo deb sangue, dbonde scompaiono allorché avvienesladepurazione del/liquido, vitale/ sotto l’influenza del- l’ossigeno aspiroto;(trasformandosiinacido carbonico a*eda-'ateo-latoconsideralidoiche gli albuminoidi àlidavado 3 supplire allo debciepze
q
uotidmtie:eheprofanòimescoli e gliatóoappacàù
dtdi’tu^antómo^diiùse lo.-soahlitfcL qeofiiàUjfopojihDigitizedbyGoogle
HjitcìwLtmB
U
gli alunenti in:duegrandiìs8eìouÌì*. chia*
mando
le feculenti! od.iamidaoee a*zuc^chetine coi''nome di: olimentii* respiratòrii
e le adinizinoidi con ifuello di alimenti plastici.Nellaicateg'o riadeiprimiieicoilocò eziandioUe:sostanze grasse/ .hm i
-M
olti a siffatta distinzione, affatto arti*tóciale, si opposero* per giustee profonde considerazioni, e?fra gli altri sii Vulpidn,
nel'sao stupendo* Conno di Fisiologia coni- panata, osservava,*eh edal:
momento
in cui gli amidacei;potoamo per ragione disferrmeniamone
trasformarsi in acplo,*butirrico ed altre«sostanze «analoghe che i grassi debbonsi considerare essi medesimi- quali materneplastiche,formandoparte essenziale che,gl|alto
minoidi possono'Loellé loro ^metamorfosi produrre del calore*.la:W.ebigmna; distin- zione.non pad
reggere. L'diaslre.Fisiologo-.Ma&tiegnot della pDtpà*t^opiiùotto.addurr
IL CALORE 46
cevà argomenti1imolto* solidi
, tutti però basandoli sopraddette irtduzioni. d *l>: i
•
; .Prendendo io a studiare:<quésto“stesso soggetto dal punto di vista della:produ-<
zione del lavoro ho dovuto pienamente convincermi che ^opinione del Fisiologo fràncesè va esente dà ógni dubbio, sfe si
prendono qual base; i dati insegnatici dalla Teoria meccanica del Calore’ appli- candola alla Economia Rurale. Eecovi, o Signori, il mio Ragionamento; il Conte di Gasparin esperimentando sopra un cavallo che pesava fiOO Chitegi\,;vide che questo animale lavorando per IO or*e di una giornata poteva eseguireunosforzocon- tinuatodieera' rappreseti tatoda 4;620,000 Ghilògrammetri. Esaminando qual sia l’e- nergia potenziale dèi muscoli ohe.è car paceditradursiindavoromeccànicoesterno, bisognai sottrarreii.-moti del^organismo intèrno cho consumano; unai<quantità di
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IL c.Uoiu: ij\
calori*., che,,non ;
si traducono in. la- voro esterno, Cosi è noto,che ogni sistole delcuore in un
uomo
può essere valutala Chilogrammetri 0,0 V, taleliò nel corso di cinane ore e mezza si ritiene clic i soli'r"«r»*-r!TT‘f, «»ii ** •t<>’t-i ,-ri u.‘, « »«•*/•
moti del cuore per -mantenere,,in condi- zione normale la circolazione consumino
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tanto, calore quanto sarebbero capaci .fii
produrre,25,344 Chilograinmelridi lavoro meccanico ,,e che aggiungendovi 1'altro moto necessarioalla respirazione,lostesso individuopuòdare un lavoro complessivo
,
unitamente all'esterno, di 184,287 diiio-1
*.MM ;XI\1 •* • 'f**, *• | iI•« < « • • j
grammo
tri.Ma
il lavoro esterno giusta icalcesi dell'esimio fisiologotedescolHelmotz non sqpera. giaptmaid) quieto. cjpjl’energja effettivachesviluppasi pel,calore nelcorpo.
Ed
éu forsp questo un argomento che di-mena,
$ejup}*e quanto )amaghino
animale superi,fnelreconpmiqa e sapiente distribuzione,delle. parti idi gran lunga le
9
18 iL calout!
artificiali prodotte dall'uomo, poiché le macchine,anche lepiù diligentemente co- struite , non danno giammai sotto forma di forza meccanica altro che un tanto di lavoro che corrisponde adun decimo del- l’energia effettiva sviluppata dal combu-
stibile che abbrucia.
Ora vediamo un poco qual sia la quan-
t » i ' **
tità necessaria a produrre il calore che dà iChilogrammetridi forzache osservava
f . .
’ .
1
il Gasparin.
Tutti i Fisici convengono che la quan-
tità di caloreil qualesisvolge ogni qual- volta abbiasi azione chimica è sempre eguale, se il peso e lanatura del combu-
stibile e del comburente non mutano, un
grammo
di carbonio che abbruci nell’os- sigenoe’sttrasformicosi inacido carbonico può'riscaldare dà 0 ad I chilógr. 8'080 di acqua. Egual pesodi Idrogeno abbru- ciatoanclPèsso nell’ossigenopuò riscaldare1DigitizedbyGoogle
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IL calo Mi 10
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alla stessa temperatura Chilogr. 34,egr.,
4G2 di acqua. Confrontando il peso del
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combustibile abbruciato con quello del liquido riscaldato può dirsi cheuna unità di Idrogeno può comunicare 34,462 unità di calore all’acqua ed egual peso di car-
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bonio 8,080. Sono queste che diconsi calorie.
Ma
noi sappiamo d’altronde chei ~ •ì*i ?••' .’\• • * »! .
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il calore può essere trasformato in moto,
vedemmo
già che un grave cadente dal- l’altezza di 423 metri fa elevare di uni 4
grado di caloreun Chbilogr.diacqua;può dirsi pertanto che ogni caloria prodottaè capace di tradursi in 423 Chilogrammetri.
Questo ragionamento è logico e veri- tièro?
È
quello cheio credo sipossa! pro- vare. Anziché ricorrere aprove sperimen- tali, vediamo" se i fatti che possediamo lo dimostrino con lucidezza. "IlCavallo chenoi
prendemmo
adesempio era ogni giorno alimentato con *- •'•20 ti. CAI.otti!
Fieno . Ghilogr. 40, 200
Paglia » •
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070;> °t‘ » •i*i<« p ) invi), iu Avena
,
I.
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3, 390
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Riducendo questi,pesi ad un quinto ab-
•>•’»* ;.:» >;.ti i/-:.ii •1
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.li.j.t|(;*4*n oluiipi!
biamo
• • •< >• Liti iv 'ili i «t.l* ‘>{;I
.Fieno ,
Chilogr. ;2, 058 Paglia
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0, 678
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t.
In tal peso delle sostanze nominate vi
troviamo • .
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( Alburniinoidi gr., , 208, 4
.•; |J. *i./•. • yt ,i b •
Grasso » 127, 6
l 'i»V
Amido
e Zucchero» 4510, 0i.•»* f *.,
. '* *»*. *i»i *• l • ,,
Il Frankland «sperimentando col Calo-
1 **I »
**
.•'•• !• 1 i1
rimetro di
Thompson
ha potuto osservare come le seguenti sostanze abbruciale,nel- '’.o^jgeuo filano per ognigrammo
,.( gli Albnminoidi Chilogr. 244
il Grasso »' 3811 /
.i'»».:*'•.» :*•. i.-il!’*.•
gliAmidaceiezuccherini 1448
-'|i‘f ° t
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•’(*1*'!«*
!». i; 1) :l’. >’• )j 1 {
moltiplicati questi numeri per quello dei
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IL CALORE 21
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primi che trovatisi nella razione sihanno Chilogrammetri l,68ì,9o9,
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numero
che risulta differisce così poco da quello che fu osservato dal Ga-JJ, »,* *. », * ,% 4«*. ‘ **
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sparin, cioèda 1,620,000 chela differenza
• 5 1 JJ•j *
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in una giornata di lavoro di 10 ore sa-
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rehbe di circa 20 minuti.
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Dicemmo
che la differenza è esigua, e' ! . ;
•1
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nonèda tenerseneaconto,poiché bisogna notare che l’esperienza dell*Illustre Agro-
nomo
diOrleans funaturalmante eseguita inun campochenon potea essereperfetta- mente omogeneo,che sicalcolòuna mediadi lavoro di 10 ore, e che finalmente an- che’ oggidì noi non possediamo dinamo-
1• .» v* •*> '.»'
' j" * *»
metricosi squisitida accennareinun lavoro
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agricolo anche le frazioni di Chilogram-
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metri, e ben si sa che tali frazioni ripe- tutesi parecchie volte possono, benissimo recare una perturbazione pei calcoli, ben
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• * 1 • •
superiore ad un trentesimo. D’altrondecol
IL CALORE fi
lavoro esterno anche i moti interni si ac-
•,1 « -, • .! . ~i ‘ 1'
celeranoeconessiquelli della respirazione,
il che può,ben indurreuna perdita appa- rente di 65,000 Chilogramjnetri incirca;
perdita la quale deve.e^sepe anche piu grande se si considera che colla fatica i
'
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'A ' •' moti del cuore e quelli della respirazione
r>.. "ij ,*[, \{>,
| si accelerano assai.
Un
cavallo in riposo• # »» * • % .»i • *
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fa 10 aspirazioni per minuto; mettendolo
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al trottonefa60.Nelprimo caso,pertanto
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avvi, perchè si compia tatefunzione, una
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trasformazione di calore in
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che eqni- vale ad un sesto di quella che osservasi•
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allorché 1’animale si affatica. .
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Se pertanto la pratica si dimostra pie- namente in consonanza,colla teoria, ed il
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fatto che ho citato ce lo dimostra, ritnar-
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rebbe ancora un dubbio.
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Per dimostrare la piena relazione che
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passa fra la quantità degli alimenti con-
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sumati e quella del lavoro ottenuto, bi-
. ì. rm ... r• • . ?>•..
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IL CALORE 23 sogna far entrare quali elementi del cal- colo tuttelesostanze immediate checosti- tuiscono i cibi;
ma
qualisono quelledelle sostanze immediate che per leprime sog- giacciono al consumo? Sonoesseleamida- cee, le grasse, o le albuminosi?E
fra queste quali sono quelle cheinfluisconoa produrre il lavoro meccanico?A
questedomande
rispondesi variamente dagli scienziati: tuttavia può dirsi che le opinioni diversopossono riassumersi in tre principali.Talunoattribuisceallecontrazionimusco-
lari il potere di distruggere la sostanza carnosa,laqualesitrasformerebbe inurea,
v
diesimanifesterebbe perciòineccessonelle orine: se questa dottrina fossevera, do- vressi ino concludere chegliÀlbuminoidi,i
quali posseggono essi solila facoltà di co- stituireglielementi anatomici,hannoezian- dio da soliilpotere disviluppareil lavoro
ir: c Acori s
meccanico: f Pliméntazione dell* operaio, quella dell’ animale1 che lavori, dovrebbe
'
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;
essere esclUsivambnte ammalizzita per ri- parare alle perdile incessanti che fanno.'
Sé’ non chè stacontro qiiestòparere un
fatto. Gli studi ultimi eseguiti sulla costi- tuzione dei muscoli e del liquidi inter- muscolari non rivelano giammai la pre- senza dldrurea nei medesimi, edipii/ail- ei)e sotto la fatica'hon ki accorge ciré la quantità normale di questo composto' au- menti neH’orina.
Tale opinione, sebbene contraddettadal
Lehemanu
, non è Pieno esatta;'.dopo cheri Houssin, fl Voit, ed ilRanke fecero ve- derechetalaumento nonsiverificavagiam- mai in èas? norniali, ed il Ftik e Wisli'-
* ' I t r •
cenus lo dimostrarono poi trionfalmente!
D’altronde,1moritré 16 stesso Lehemaiin sosteneva'f aumento délTUrea neH’orifia degli animali assoggettati alla fatica,Egli
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H
CALORE 2»stesso poi conveniva che il Cavallo, piut- tosto die dare dell’Urea,quando lavorava, proditceva soltanto dell’acido benzoico in eccesso, sostanza che non contiene per nulla dell’elemento essenziale degli' albu- minoidi, é la cui formazione è piuttosto da imputarsi alfe materie zuccherine ed amidacee.
Dimostrata improbabile tale sentenza
,
nella mente dei fisiologi nacque un opi- nione diametralmente opposta, e che an- ch’éssa non sembra pienamente veridica:
prendendo qual base il fatto che i
mu-
scoli respirano aneli’essi e che la fatica muscolare attiva la combustione organica nel corpodeglianimali, ipartitanti di tale opinione riterrebbero che l’Ossigenoil quale penetra in copia maggiore nell’organismo durante lo sforzo muscolare serva ad ab- bruciare le sostanze grasse,eduna specie
di zucchero particolare esistente nei mu-
26 IL CALURE
scoli, chiamasi inosite: ed ecco qual sa-
rebbelaconseguenzache da queste premes- se, si dedurrebbe, « che per sostituire
> gli idrocarburi i quali si dissolvono in
» combinazioni
meno
complicale, ed inor-» geniche.durante Yesercizio muscolare
,
» gli amidacei ed izuccherini sonoleso-
» stanze più convenienti ed eiììcaci eper
» conseguenza, produceudo esse lutto il
» calore, sono eziandio la cagione pros-
» sima del lavoro,meccanico, »
Questa Teoria, adir vero dislruggitrioe di lutto quello che finora fu dimostrato dall’osservazione,condurrebbe ancheacon- seguenze disastrose nel fatto dell’alimen- tazione, la quale dovrebbe per dii lavora essere copiosa-di zuccherini e d’amidacei, e povera di albuminoidi.
Ma
a questa dottrinasi possonoopporrefatti incontrastabili. Il primodi tuttiè che l'uomo il quale fatica sostiene più faeil-
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IL CALORE
%7
mente il lavorose agliamidacei sono con- giunti in equa proporzione glialburninoi- di: anzi coiprimisoltanto non è possibile che unuomo
sostenga il minimo lavoro.. ,!° sviluppodi acido carbonico il
quale avviene nei muscolipuòessere pro- dotto soltanto dallematerie grasse edagli albuminosi, giacché lo zucchero speciale chetrovasi nel•f sistema muscolare* i* èl’Inosi-t•
te,sostanza che nonemette acido carbonico,
• •
>
*
ed assqrbe ossigeno per trasformarsi in Acido letico
,
locchè avviene sotto 1’in- fluenza del lavoro muscolare, mentre gli albuminoidi, passano per diversemetamor-
fosi cominciando dalla siktonina e dalla miosimi, passando da questa alla creatina editilacreatininache sonoleultimeespres- sioni delie trasformazioni organichesubite dagli Albuminoidi nei muscoli.
Ed
inqueste trasformazioni noi troviamo perdita di Carbonio e di Idrogeno,<>che28 IL CALORE
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possono (lare precisamente acqua ed acido carbonico.Mettendoinfatti di frontela coni-
•
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posizione elementare in centesimi della
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•
sostanza muscolare e della creatina, ve- diamocheleperditedeidueelementisuac- cennati sirendonomanifeste senza più, ve- diamolo:
Composizione Elementare
Della sostanza muscolare Della Creatina
Carbonio (12 42
Idrogeno 8 • 8
‘Azoto'
i8;
:W
;
Ossigeno 12 li
100 1 100 .
Esaminandoquestecifre risaltaairocchio
* > » • {
immediatamente come, per procurarsi 100
grammi
dicreatina,si debbano trasformare 200 gr. di sostanza muscolare, sé vuoisi mantenere intatto Tazoto,ma
allora ab- biamo:* •
1
'’ ’
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IL <IA1-0III'*
$
Carbonio 124>—
42=
20 82 , ili.
Idrogeno 16
— 8—8
Azoto .. 16
—
-37*=
0 ; . ;'Vi; -'...*-« •j
• ;i•,• I' ,< “ • 1••• >
Ossigeno
j..i, » *9 24
—
12 *= 12!..
Allorché pertanto dal tessuto muscolare
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I
, •*i!• r>\-. 1 • I ••* ‘ l
nasce la creatina fa d’uopo che sianoeli- minati gr. 82 di Carbonio, 8 di Idrogeno 12 diOssigeno. Quest’ultimoelemento può
heni£5i<i)9:essere convertito,in acqua,con
.
gr. 1,5 di Idrogeno, ipal^. rimanenti 82 parti di Carbonio e 6, 5 di Idrogeno esi-
gono non
meno
di 264 parti di,ossigeno.Abbiamo pertanto qui la spiegazione del fatto che anchedagli albuminoidipuò ori- ginarsi calorico in buon dato.
Una
tenga opinione, assai più conformeai dati scientifici, e,per conseguenza ra- zionale e feconda di applicazioni è’profes- satadai fisiologi,^epuòriassumersi nei se-
guenti termini; .i
« Il"lavoro “rtoa logorai tessuti animali nè i corpi alfranainoidi alimentari,
ma
ec-» ,
““• '*i .: t
citadellemodificazioninellamiosinaenella
#Vl \ * *' t9
sintoninàe le traduce in prodotti organici regressivi, come la creatina ed anche l’acido urico.
Ma
ladecomposizione nonva pivi oltre, e non formagiammai dell’urea,j * •y >t t1
prodotto ultimo della ossidazione dei tes-
siiti: ècco il perchè l’urea non si trova’
nei muscoli e non aumenta col‘laVoro. »
Quantunquesìdimostri assairagionevole questa opinione arich’essa però abbisogna di essere modificata. Se l’acido urico esiste e si fórma continuamente nei liquidi in- termuscolari, ne vienedi conseguenza che durante la di lui formazionedelibasi aver' qilni effetto della produzione del calore.
Infatti gli"allmminoidi convertendosi in acido iiricO dehbohÒ consumarsi per 200 parti in peso onde daré 100 di Àcido,ed in tal caso con perdita digi\TO.tl di óar-'
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ti. CALORE [\i
bonio e di 11.02 di idrogeno che forme- ranno acido carbonico ed acqua.
Ma
finora non fu rispostoalladomanda, qualeèlaprima delle sostanze immediate che siconsumano
nelle funzioni fisiologi- che? La ragione principale percui finora non fuchiaramente detto questo, consiste nel fattochefinoragliesperimentatorinelle loroosservazionisiposerosempreih condi- zionidanonavereritornoòglianimalinello stato normale, in cui trovansi in natura.Gli esperimenti chesieseguirono sullare- spirazionesifecerosopra animalinello stato di quiescenza. Quantunque pregevolissimo
t i
questometodo,non
manca
dilasciarqualche dubbio suitededuzioni chesenetraggono.Tuttavia nón potendosi Verificare che con grandissimediIlicòlliigliargomenti diretti,
credo
che il metodo imltittivo sia finora ilmigliore, ed è su qniestocheio mi prendo la liberiti (Tiofferirvi lemieriflessioni,che
ritengo innate sul vero,* eche anp sembra*
completino suttieientemente le idee della, teoria ultima che pur dianzi v’accennalo.
A
mio credere fu d’uopo tenerci .ppss'p sihilmenteattaccatiallaclassificazione degli alimenti come ce la presenta 1? natura nelle sostanze immediate., e considerare l’animale quando sia in riposo..?o'si;al-,
fatichi. Nel primo caso, ossia allorquando l'animale riposa, parrebbe,che.glialimenti
i quali vengonoabbruciati pei primi siano gli amidacei e gli zuccherini,che noi con
nome
unico chiameremo glicogenici:,ma
essi soli non basterebbero*all’uopo, e,hi*
sogna che anche una porzione: di,albumi noidi si consumi contemporaneamente, con
ossi:
ma
alloraquandoranimale-.&fCqstreUo a spiegare la sua energia, p tradurre»una porzione del proprio calore;!in» moto» d consumo-si porta più particolarmentesulle sostanzegrasse.Chela mia.argomentazioneDigitizedbyGoogle
IL CAt.ontf Sì
sia plausibile, e stia nel vero lo proverei coi fatti seguenti:
Anzitutto faròosservareche allorquando
si nutre
un
animale con alimenti dove predominino i glicogenici vedesi che il calore prodotto non serve•ad altro che a mantenere in equilibrio la tempera*turanormale del corpo.Diquesto noi ab- biamo
una
pro^a nell’osservazione che ilavoratori della
campagna
che si cibano con materiali ricchi di fecula, si prestanomeno
alla fatica di quellichenei loro cibi ai farinacei associanolacarneedilegumi.Così noi vediamo l’Irlandese, che prende qnal base della propria alimentazione la patata, mostrarsi infingardo in confronto all’Inglese popolo operosissimo e mangia*
tore di carne per eccellenza.
Ai
glicogenici; nellacombustioneinterna, terrebbero dietro gli albuminoidi, i quali per trasformarsi in Urea debbono abbru*3
chiare qai;i>o^ia $ idrogenò
mfa
tre i primi non abbruciando
j4^o
,pbe di diiprodurre a»*Mjn^r,
quantità diiodiare.,«Infaitinper tfjasfo^marft4oorea3Q^partifl’AAteùnoidi ed;averde 14)0diquellasostarusa d’uopochtì
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ni testerebbe:meglioè hiegUosi dovrebbe tracJnitre"dm*colóre^il quale sarebbe consecratd à produrreininotl>
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terni,:epartìèolbrmente quello d«llaneiii eolazione delfsartgtieiifiDbe di Mio parere sia*nella veritàjpotFéi dedurloidatip{tfdilfo osservato dà1ihe poctìi )anni sonò. Ibigrosso posSfdentb «èliea dueilatifondi,taranoìlfei quali!gli dotarci erano alloggiatimistalla béneaeratan^ila:stbgi<metavernaio,mentre tteH’dltroilricoverodegli* anitaaliCostruito coll’anticoCaèt(4òi
nbMquàleonow
si oc-cupavano
5dolìbobrcigiertiche*dei1bestiame, èrà^imehtssim^ventiltuo:» itemin«-ih ‘dailaEfebeoenio«vidi
come
<quebbestiame
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escrementi*soli#‘moglta1azotati:,e5igliralbamìnoidiesistenti raebf fieno;pas- savano«dellept^dazioni^creMen^zie^fenza
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