• Non ci sono risultati.

LETTURA MILANO ANTONIO SELMI. BIBLIOTECA a U. UU IL VOLUME. in religione colla procione bella forza J I i. e coll alimentazione begli animali

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "LETTURA MILANO ANTONIO SELMI. BIBLIOTECA a U. UU IL VOLUME. in religione colla procione bella forza J I i. e coll alimentazione begli animali"

Copied!
40
0
0

Testo completo

(1)

Voi.-75.

LA SCIENZA DEL POPOLO

ms-s.30 Raccoltadiletturescientifiche popolariin Italia

BIBLIOTECA

a

U. UU

IL

VOLUME

in religione colla

procione

bella forza ecoll’alimentazione beglianimali

LETTURA

tenutanelleSale dellaAccademiaVirgilianainMantova

DA

ANTONIO SELMI

DirettoredeTIstitutoTecnico Provinciale

MILANO

E. TREYES, Editore dellaBIBLIOTECA ITILE

.1869 JIi

(2)

o;ì./.--.*i0J0<50<I

J3C ASH3I32 AJ

--.V/

ti.VI*•*i:-;! •li

- '

'.ì, !’•

ri-

ir

!/ J I:. f 1 |

;

**

_

..1

J !-j

.

:ino,i/

*

ji

Lariproduzione e latraduzionedelleletturepub- blicatepel laScienzadelPopolo sono messe*dall’Edi-:

foròE.TREVE8,sotto l’egidadelleleggi diproprietà lettetela/;ìftf»f {h>fl t**^<"tTr<

Aif

J'i A

P/I>».1»,KHIClTKslt’iiì fnw'd»!n/&I' *uVi/. '*V*"*.!

mirz oimohm

* t

MITI Mi'tai.MIff ;rfi «r-dM 'fl'ldt- I S.« ••-«A»-••*-*»HA a»*vw VA*«*-« <«•w.-4«

Lodi, Sociptà-.Cooperati^Tipograiìca,1809 . .

DigitizedbyGoogle

(3)

*

11

1

(

j .-.i i».< i t tyit- -,fvi;Mk

•* *I)ii: j

'\ .il;• / r- .

1'

< .

•• t

U TEORIA DINAMICA DEL CALORE

i .

» • •i*

.I: »

/ ih’•

c,

Signori,

I

*•'I * «i!

* ' U } i «••

*.

!

^L’ Astronomo Àrago,-discorrendo un giorno dinanzi a queirAreopago di scien- ziati che è l'Istituto diFrancia^deimeriti di Alessandro Volta e delle scoperte che ne resero il

nome

immortale, usciva in questa sentenza:

c Ogni qualvolta un(osservatore dimo*

stra resistenza di unfatto,odapplica:uno strumento allo studiò'delie; delia Naturo;-concepiscedellesperanzeelioséno ben

modeste

:a pai agone,idtlle: scoperti) diepossano

ekora

-lieli!

&v

venire:1a bonsts gued|alogica

deUomxttb.diedo

ittfojrma.*-,

(4)

IL CALORE

Questo detto esprimeun’assoluta verità, e noi lo vediamo verificarsi per tutte le

i

gty

flirti

,

ff

aj>f

rapidamente si succedono oggidì a van- taggio dell’Uomo.

Le scienze positive e sperimentali sono quelle nell’epoca nostra tuie tengonol'im- perodellamente, edognuno chesi consacri a.quello studio^può coi^iderarsi, %u^ileun henefattored^lla umàiiità, perchè nonavvi scopertalaqualeinuuaYtvoftirépiù

è menu

loritunOi, qu>tì sia suscettibile di darl’/im»

pulso a qualche miglioramentosociale, sia che aumenti il benessere>Minatoriale

, o

facciascompariredallamónte

umana

i pre- giudizii’che quai rovi e spine ingombrano kbvlia-delprogrèsso.!*;>.. »•!.< il. , -^Dai-datLi.in apparenza

a

<piu mescèiiii

,

dali^ ©sservaiioni le4piq leggere,possono talvolta nascere idee deconditsime di iir suUati. &hi. «rac&Uroaavutoikcoragjfe)idi

DigitizedbyGoogl

(5)

fi CALORE

5

dire aliai stésso Volta, allorché stavacOm-

i7

ponendo la,,sua pila « verrà un giorno che il vostro semplicissimo strumentoser- virà ad emulare la^rapiditàl.del pensiero nel mettere incomunicazione tuttigli abi- tanti del globo, potrà ilhiminare piazze, strade, e forse giungerà a supplatitare la forza impulsiva del vapore-^». «

i

Nessuno!iio credo l’avrebbe sognato, ed io

rammento

di avere nella mia gioventù letto unopuscoletto delloSpallanzani,che purera

un

profondo ed acutissimo osserva*

tore,nelquale eglibiasimavaaltamente lo seoptùtoreudellapila,peraverrivoltiesclu- sivamente i proprii studii al fluido ^elet- trico.' 'MI.J !*-t

(l!t> '* r ,i

11- fatto si ripete», costantemente; ed eziandio quella Teoria, chenei’giorni no- strivaafarsisovrananelledisciplineedin- dagini fisiche, chimiche

e

fisiologiche.può

dirsi nata sotto aimiiissimi-auspieii. --4. >

(6)

# ite

AÌOftE

-tiFin -dal -Secolo paiòlo rM ftrtmforilt»

area fatto la seguente osservazione*:"«<ak lorchè,Eglidice,miesercitavaalhérSaglio con una piatola, era abituato dopò'aver»' tirato; it colpo,di afferrare la cannaceli**

strumento comeIdi sinistra, ohde ripulita:

poimcollaÌM^estna e

-mi

accorsi chetera sempre assai più caldaiallarebèil tiroera flutto solo a poliere,Idi»;quel cheelo fosse quando laisfiariéftvaetnica paAtaim •><

*«Qual cosaliqdicavai «questomaggiore«svi*1,

leppo*di calorei«nella combustioneideila polvere?f»ftove<era andato* perduto*, tutto quello che/ si nascondevajdhùndo<>spqr\v visita palla?:r. nt/ijt- inquoj \ *’in*ui >./o

La spiegazione è semplicissima se si

immette’ebenel primo- caso^ la- polvere trasformandosi ili gazi pòteva espandersi

meramente

senza.incontrare resistenza ve- runa, eccettuatane quella dellarianinelse- condo caso;invece doveasi vincere la op*«

DigitizedbyGoogle

(7)

» iL’cxi.onft /’

posizióne ohe 'TàCeatto lo stoppaccio è la

*^tlc, .< tì> l»11Jt 1!(! t-1

*|* «.h*.

Onesto fatto, osservato rhì fisico Iftgle-’

se, non rimase isolato’. Da\Vy esegui ima

Condir

:splendidissimil

‘e^éHen ^

1Prèn-

dendottìti£ndhfclVi ghiacciò, enmante-, ilémlòtiiiVùli aifihiéhtecheetà allaìiempe- rntnradi0.A,

!lVide'èhe confricandoli assieme

si IrqùèfàcèvHnò?'Pèr ben intèndere !e‘

conseguente 1èliè ìfu‘DawV trasse' dalla shà èspèftiètka è necessario diavvertire che il ghiàccio possiède ima Càpà’Citì per illi

calorico''cbè'ndrt èlChe' da’

mèfà

di quella citòpossiedePàtìqlid liquida. l;na quantità di‘Calorico che 'Eleverebbe di IO’

gradilatemperatura diun chilogrammodi ghiaccio,nonporterebbe cheàcinque gradi

un

egnal' peso’ di acqua liquida.Ora1isfro- finandosi assieme idtiedischi"dighiacciò;

e scolando dai medesimi' dell

1

acqua li-

i<

quida; nè viétife chè il sólo moto avéà la

(8)

8 IL CALQiiE

facoltà (li produrre imi corpoche contiene una quantità assoluta di calore superiore d’assai a qpella che ècontenutanelmede- simo peso allorché è<solida..

.,,Da questi due fattibili,apparenza;sem- plicissimi, ebbe origine la;Teoria.dinamica del Calore, in grazio della quale,,oggi si,

ammette, ed è pienamentejdimostrato, che

il Calorico non è una*?sostanza materiale ed imponderabile come sostenevasiantica- mente,

ma

un motospecialecheprendono le molecolet,dei.corpi.,,e che per mettere inmoto un corpo qualunque,ecostringerlo a passareda un;puqtQall'altrodellospazio fa d’uopo dispendiarsi in calorico; che.so avvenga che il moto,sisopprima conver-

tesiesimanifestosotto la formadicalore.

Affinchèpossiatecomprenderel’esattezza del mio concetto, permettete che io mi valga.di un esempio;*si abbia una mac- china a vapore la qualedebba comunicare

DigitizedbyGoogle

(9)

iLCALUftR 9

il movimento ad un corpo pesante

425

chilogrammi.Perdar l'impulso a talcorpo e mantenerlo in

moto/

è d:uopo di appli- care alla caldaiadelcalorechesisviluppa mediante un combustibile che abbrucia nell' aria^

Ebbene

se io misuro la tempe- ratura del vapore quando esce dalla* cal>- daia, e non ha ancora dato H impulso al

meccanismo, troverò che il termometro accuseràuncerto

numero

di.gradi. iSe vado:

poscia asmisusarladppo chefu compiuto dall vapore l’Uftìeio acqualeèdestinato,allora osservo cheilcalorepropriodelgazacquoso è diminuito**e che la perdita della quan-

tità di calore ?è in ragione diretta dello sforzochefece avincere quellatalresistenza

.

Se, ad esempio* il peso suddetto di 425 chilogrammifusollevatoadunitezzadi50 metri, il calore .proprio del vapore* misu- rato,,cab.termometro diminuì di. 50." Se fu di»«100 metri diminuì di 100.'

(10)

« Jù qneslammcchina pertanto sio£ t'ipé*

luto‘il(fatto osservato dal iRuinfordt.1 Al1* lorchè Epistolanonaveada faremosforzo- di cacciare innanzi a*stélla(palla1,ilcalore oheosi Sviluppava erai assai più sensibile' di qiiello che lo fosse, allorquando avea; inveceflalfarquellosforzoe vincere quella fesistènzan

Che

cosa vuol dirquesto?Che lutto ilcalorico ilqualenoi-Vediamo1scom- parire fu utilizzato a produrre*deI moto."

Domanderemo

adesso q quale è la quantità;

di calore ohe

può

cómiertirsiunlinaquan-

titàic|i

moto?

hiiM'1/..f .il«li'.OIT»-.*-

(Osservazioni scientifiche le più'accurate' risposero a> tale domanda. Lasciando' che1 un corpo'delipeso di 1chilogrammo calda dall’altezzadi425metri,siosservache ne

T

momiento nel quale toccail terrenoe cessa uei medesimo ilmoto,si mostrainf uisen*

sihile tanta quantità di calore, quantasa-

. i

rehbe necessària ariscaldaredi 4.° unchi- logrammo di acqua.

DigitizedbyGoogle

(11)

rk'<!Ai.fthit> II*

Vediamo

adesso eosa!sia*il lavoromecca-

nici).Se una forza ‘motri cequalunquedeter- minalatranslazionédi

uncorpoda

un punto ardami» aitivi dello1'-spàzio il 'lavoro*che questa fòrza hai prodotto, non Viene sola^

mente

rappresentato dàl lp<eso'deh'corpo innalzato,tuia**eziandio dalla 'estensioni dello spazio cheoli*coépo-ha percorso, fa qitesfcoiàldoppioprodotto, iliqdale esprime T azionewreale*0fCOfi?fcitiiisce:quello oheish chiama* lavororeale.ìMeccanicipoi dnnnol

il

nome

dichilogrammetro alla quantitàdi*

azione nella quale- d’uopo dispendiarsi per Sollevareil peso*diiiirfchilogrammoal- rnllez^asidi vun;;n>elroU' ioIum.i ‘-v.-i

» Animesso*<tutto-quefctoi,> ; vedi

amo

? qual, siìa.l’oi igine dehcalore animatev;encornei si possa riferirei*alla temùa della .qnale*vi

ho

accennati!principiifondamentali. L'im- mortale Lavoisier, studiando**eon quetl5ac- curatezza die gli era propria luffìci© idei*

(12)

li . IL CALORE'.

l’ossigeno aspirato dagli annuali, rassomi- gliava la macchina animaleadun fornello nel quale V ossigeno dell’aria eraiil com- burente, mentre il combustibile sarebbe costituito,dagli alimenti dei quali l’ani- malestessosiciba.Oggidì questo concettodel Padre delta Chimica1moderna:si può com- pletare dietro le idee òhe prevalgono sul caloreessendosi riconosciuto

come

l’animale delibasi sottoquesto rapporto rassomigliare1 perfettamente ad una’ macchina termoge- nica^in cubigli ortiigniiperfuquali può mettersiiifin azione sariano i muscoli e glinitrii*organi tnotori, che non godreb- bero della facoltà di produrre?1il lavóro*

meccanico se tutto1? organismo non fo^se mantenutocostantemente eguale, e se nel- l’organisrao medesimo; non accadesse una combustioneregolareche producedelcalore capace poi,;,a|l’occorrenza*di

M

rasfermarsi

111-1 **!#-*»< *t 1W

^-.il

* *«i**. ** *.V». U --

DigitizedbyGoogle

(13)

IL CALORE 43

{Se honi«liei

mUomou

questapriora idea

si una*serie di

domande

* ed anzi tuttosi puòchiederei^ quali:siano i mate*

mali,chercostitursconot.gii alimenti e si

desinano à produrre il calore nella

mao

chinasanimale.:,^; *;iì.».* iv/uif\i :-..j.?-

È

noto

come

{tutte lesostanze capaci’di nutrirai)essendodinatura organica, vadano composte di pochi elementi organogeni-,

cioèdAzoto, di

Carbonio

e idi Acquai,,

ma

si,sa eziandio che tali» elementi sono va- riamente aggruppati sotto forma di

ma

teo- rie’immediate. aventiunacomposizionechi- micacostante.Talunedelle

medesime

conten- gono soloCarbonio edAcqua, qualili Ami- dàceiediZuccherini:edinquesto casoTele- inenta che ò messo.adisposizione dell’Or- gallismoijèidl Carbonio; dappoichéniacqua che lo>accompagna

non

puòavere influenza nella produzione del calore altre^ oltre

il.»carbonio, porganoacciaiatadell'Idrogeno

(14)

Il IL.CftLORH

iadeccesso;da roiiipoter'con »lutto,

T

ossi-

geno da e ssie-contenutoio

no

aredell’acqua, equestesonolèisostanzegrasse;>fiqaim©Ute in aline è! associato l’Azoto, e nfcicconm queste ultime dal piùal

meno

hanno* qual tipo rAlbumina delle ova, cosi dieonfci Àlbuminóidi.*Qualijsono* pertanto? le so- stanze frade uoiìdnateoohe seno capaci di sviluppare Calore neloorpo degli animali?

di Liehig piel primo| ‘Ctmsiderandbicome

gli amidacea siintHumoHizzi no conestrema

facilitàiiio;Ztt6chero, essotto-questa forma entrino «eli;circolo deb sangue, dbonde scompaiono allorché avvienesladepurazione del/liquido, vitale/ sotto l’influenza del- l’ossigeno aspiroto;(trasformandosiinacido carbonico a*eda-'ateo-latoconsideralidoiche gli albuminoidi àlidavado 3 supplire allo debciepze

q

uotidmtie:eheprofanòimescoli e gli

atóoappacàù

dtdi’tu^antómo^diiùse lo.-soahlitfcL qeofiiàUjfopojih

DigitizedbyGoogle

(15)

HjitcìwLtmB

U

gli alunenti in:duegrandiìs8eìouÌì*. chia*

mando

le feculenti! od.iamidaoee a*zuc^

chetine coi''nome di: olimentii* respiratòrii

e le adinizinoidi con ifuello di alimenti plastici.Nellaicateg'o riadeiprimiieicoilocò eziandioUe:sostanze grasse/ .hm i

-M

olti a siffatta distinzione, affatto arti*

tóciale, si opposero* per giustee profonde considerazioni, e?fra gli altri sii Vulpidn,

nel'sao stupendo* Conno di Fisiologia coni- panata, osservava,*eh edal:

momento

in cui gli amidacei;potoamo per ragione disferr

meniamone

trasformarsi in acplo,*butirrico ed altre«sostanze «analoghe che i grassi debbonsi considerare essi medesimi- quali materneplastiche,formandoparte essenziale che,gl|

alto

minoidi possono'Loellé loro ^metamorfosi produrre del calore*.la:W.ebigmna; distin- zione.

non pad

reggere. L'diaslre.Fisiologo-.

Ma&tiegnot della pDtpà*t^opiiùotto.addurr

(16)

IL CALORE 46

cevà argomenti1imolto* solidi

, tutti però basandoli sopraddette irtduzioni. d *l>: i

; .Prendendo io a studiare:<quésto“stesso soggetto dal punto di vista della:produ-<

zione del lavoro ho dovuto pienamente convincermi che ^opinione del Fisiologo fràncesè va esente dà ógni dubbio, sfe si

prendono qual base; i dati insegnatici dalla Teoria meccanica del Calore’ appli- candola alla Economia Rurale. Eecovi, o Signori, il mio Ragionamento; il Conte di Gasparin esperimentando sopra un cavallo che pesava fiOO Chitegi\,;vide che questo animale lavorando per IO or*e di una giornata poteva eseguireunosforzocon- tinuatodieera' rappreseti tatoda 4;620,000 Ghilògrammetri. Esaminando qual sia l’e- nergia potenziale dèi muscoli ohe.è car paceditradursiindavoromeccànicoesterno, bisognai sottrarreii.-moti del^organismo intèrno cho consumano; unai<quantità di

DigitizedbyGoogle

(17)

IL c.Uoiu: ij\

calori*., che,,non ;

si traducono in. la- voro esterno, Cosi è noto,che ogni sistole delcuore in un

uomo

può essere valutala Chilogrammetri 0,0 V, taleliò nel corso di cinane ore e mezza si ritiene clic i soli

'rr»*-r!TT‘f, «»ii ** •t<>’t-i ,-ri u.‘, « »«•*/•

moti del cuore per -mantenere,,in condi- zione normale la circolazione consumino

i*•! *«i*»r »»r

.uh

tanto, calore quanto sarebbero capaci .fii

produrre,25,344 Chilograinmelridi lavoro meccanico ,,e che aggiungendovi 1'altro moto necessarioalla respirazione,lostesso individuopuòdare un lavoro complessivo

,

unitamente all'esterno, di 184,287 diiio-1

*.MM ;XI\1 •* 'f**, * | iI« < « j

grammo

tri.

Ma

il lavoro esterno giusta i

calcesi dell'esimio fisiologotedescolHelmotz non sqpera. giaptmaid) quieto. cjpjl’energja effettivachesviluppasi pel,calore nelcorpo.

Ed

éu forsp questo un argomento che di-

mena,

$ejup}*e quanto )a

maghino

animale superi,fnelreconpmiqa e sapiente distribuzione,delle. parti idi gran lunga le

9

(18)

18 iL calout!

artificiali prodotte dall'uomo, poiché le macchine,anche lepiù diligentemente co- struite , non danno giammai sotto forma di forza meccanica altro che un tanto di lavoro che corrisponde adun decimo del- l’energia effettiva sviluppata dal combu-

stibile che abbrucia.

Ora vediamo un poco qual sia la quan-

t » i ' **

tità necessaria a produrre il calore che dà iChilogrammetridi forzache osservava

f . .

.

1

il Gasparin.

Tutti i Fisici convengono che la quan-

tità di caloreil qualesisvolge ogni qual- volta abbiasi azione chimica è sempre eguale, se il peso e lanatura del combu-

stibile e del comburente non mutano, un

grammo

di carbonio che abbruci nell’os- sigenoe’sttrasformicosi inacido carbonico può'riscaldare dà 0 ad I chilógr. 8'080 di acqua. Egual pesodi Idrogeno abbru- ciatoanclPèsso nell’ossigenopuò riscaldare1

DigitizedbyGoogle

(19)

''> .

i

ì

IL calo Mi 10

J< _II

' *1

alla stessa temperatura Chilogr. 34,egr.,

4G2 di acqua. Confrontando il peso del

fvj ,

r

:i

combustibile abbruciato con quello del liquido riscaldato può dirsi cheuna unità di Idrogeno può comunicare 34,462 unità di calore all’acqua ed egual peso di car-

l }j ** ' i I

bonio 8,080. Sono queste che diconsi calorie.

Ma

noi sappiamo d’altronde che

i ~ ì*i ?•' .\ * »! .

»

$ j

-

il calore può essere trasformato in moto,

vedemmo

già che un grave cadente dal- l’altezza di 423 metri fa elevare di un

i 4

grado di caloreun Chbilogr.diacqua;può dirsi pertanto che ogni caloria prodottaè capace di tradursi in 423 Chilogrammetri.

Questo ragionamento è logico e veri- tièro?

È

quello cheio credo sipossa! pro- vare. Anziché ricorrere aprove sperimen- tali, vediamo" se i fatti che possediamo lo dimostrino con lucidezza. "

IlCavallo chenoi

prendemmo

adesempio era ogni giorno alimentato con *- '•

(20)

20 ti. CAI.otti!

Fieno . Ghilogr. 40, 200

Paglia »

%

070

;> °t » i*i<« p ) invi), iu Avena

,

I.

•iy\él

3, 390

*

i

*

>j ;t

^

s•-»i .

Riducendo questi,pesi ad un quinto ab-

>•’»* ;.:» >;.ti i/-:.ii 1

1 j

.li.j.t|(;*4*n oluiipi!

biamo

• • •< >• Liti iv 'ili i «t.l* ‘>{;I

.Fieno ,

Chilogr. ;2, 058 Paglia

II'!. *i": 'I j

l‘ i!»i *»'

0, ili

>.f*. I./*I)*{

0, 678

Avena » -,

.

' **

» j 111 • Ii

,j!*: :

;r .[/, *i*t

t.

In tal peso delle sostanze nominate vi

troviamo .

( Alburniinoidi gr., , 208, 4

.•; |J. *i./. yt ,i b

Grasso » 127, 6

l 'i»V

Amido

e Zucchero» 4510, 0

i.»* f *.,

. '* *. *i»i * l ,,

Il Frankland «sperimentando col Calo-

1 **I »

**

.' !• 1 i1

rimetro di

Thompson

ha potuto osservare come le seguenti sostanze abbruciale,nel- '’.o^jgeuo filano per ogni

grammo

,.

( gli Albnminoidi Chilogr. 244

il Grasso »' 3811 /

.i'»».:*'• :*•. i.-il!’*.

gliAmidaceiezuccherini 1448

-'|i‘f ° t

.

•’(*1*'!«*

!». i; 1) :l’. > )j 1 {

moltiplicati questi numeri per quello dei

DigitizedbyGoogle

(21)

IL CALORE 21

* ,

»* i > *

primi che trovatisi nella razione sihanno Chilogrammetri l,68ì,9o9,

-1i ;**

« »

*r* -

w

.* * ' /.j { «. ^

Orail

numero

che risulta differisce così poco da quello che fu osservato dal Ga-

JJ, »,* *. », * ,% *. ‘ **

i4

|< ,

' *»

sparin, cioèda 1,620,000 chela differenza

5 1 JJj *

j* * ,

in una giornata di lavoro di 10 ore sa-

*

!.*•! «’i t ,

;>. t I . !

rehbe di circa 20 minuti.

, »1 ,

J *«•*/*' «| I «!*-*

*1 '

,0

1 /

Dicemmo

che la differenza è esigua, e

' ! . ;

1

.. j

nonèda tenerseneaconto,poiché bisogna notare che l’esperienza dell*Illustre Agro-

nomo

diOrleans funaturalmante eseguita inun campochenon potea essereperfetta- mente omogeneo,che sicalcolòuna media

di lavoro di 10 ore, e che finalmente an- che’ oggidì noi non possediamo dinamo-

1 .» v* *> '.»'

' j" * *»

metricosi squisitida accennareinun lavoro

.

I !..*,! .

. '

_ . * .; .

••*

agricolo anche le frazioni di Chilogram-

^ ,t

|

J|| tf\ t I |i, (W1

metri, e ben si sa che tali frazioni ripe- tutesi parecchie volte possono, benissimo recare una perturbazione pei calcoli, ben

. « ' * >.

* 1

superiore ad un trentesimo. D’altrondecol

(22)

IL CALORE fi

lavoro esterno anche i moti interni si ac-

,1 « -, .! . ~i 1'

celeranoeconessiquelli della respirazione,

il che può,ben indurreuna perdita appa- rente di 65,000 Chilogramjnetri incirca;

perdita la quale deve.e^sepe anche piu grande se si considera che colla fatica i

'

••‘Il

.

'A ' •' moti del cuore e quelli della respirazione

r>.. "ij ,*[, \{>,

| si accelerano assai.

Un

cavallo in riposo

# »» * % .»i • *

J '

* \ .*

f 1

i - *it* *«*«1|

fa 10 aspirazioni per minuto; mettendolo

f .

! s

i<'

.u

al trottonefa60.Nelprimo caso,pertanto

f -r rv

ii •;> ;*. :

’\

-VJ. »• "

avvi, perchè si compia tatefunzione, una

»J

' 1>

fi* ;

1 i'

trasformazione di calore in

modo

che eqni- vale ad un sesto di quella che osservasi

*!

'

' f •>. * ;p >.}><.'» 1 r

allorché 1’animale si affatica. .

"

. '•*!•»

;( t. .;•> . * -*

{ !J( *

Se pertanto la pratica si dimostra pie- namente in consonanza,colla teoria, ed il

; ;

*« • *m1*,,tv ...

,

x'i •»’*'

fatto che ho citato ce lo dimostra, ritnar-

ì 1 •• 1.- .<»., . , j; »,-SIr

rebbe ancora un dubbio.

<i

: ,I*'f

1

. ,» 1 ' • •? i. I.

*, I

Per dimostrare la piena relazione che

'

1: |,| .n' l .4 ,

-

» ..«’•;

passa fra la quantità degli alimenti con-

“il. . III i ** ,|>I<.|V.1*1 ... » fH. .

sumati e quella del lavoro ottenuto, bi-

. ì. rm ... r . ?>..

DigitizedbyGoogle

(23)

IL CALORE 23 sogna far entrare quali elementi del cal- colo tuttelesostanze immediate checosti- tuiscono i cibi;

ma

qualisono quelledelle sostanze immediate che per leprime sog- giacciono al consumo? Sonoesseleamida- cee, le grasse, o le albuminosi?

E

fra queste quali sono quelle cheinfluisconoa produrre il lavoro meccanico?

A

queste

domande

rispondesi variamente dagli scienziati: tuttavia può dirsi che le opinioni diversopossono riassumersi in tre principali.

Talunoattribuisceallecontrazionimusco-

lari il potere di distruggere la sostanza carnosa,laqualesitrasformerebbe inurea,

v

diesimanifesterebbe perciòineccessonelle orine: se questa dottrina fossevera, do- vressi ino concludere chegliÀlbuminoidi,i

quali posseggono essi solila facoltà di co- stituireglielementi anatomici,hannoezian- dio da soliilpotere disviluppareil lavoro

(24)

ir: c Acori s

meccanico: f Pliméntazione dell* operaio, quella dell’ animale1 che lavori, dovrebbe

'

j« i

;

essere esclUsivambnte ammalizzita per ri- parare alle perdile incessanti che fanno.'

Sé’ non chè stacontro qiiestòparere un

fatto. Gli studi ultimi eseguiti sulla costi- tuzione dei muscoli e del liquidi inter- muscolari non rivelano giammai la pre- senza dldrurea nei medesimi, edipii/ail- ei)e sotto la fatica'hon ki accorge ciré la quantità normale di questo composto' au- menti neH’orina.

Tale opinione, sebbene contraddettadal

Lehemanu

, non è Pieno esatta;'.dopo che

ri Houssin, fl Voit, ed ilRanke fecero ve- derechetalaumento nonsiverificavagiam- mai in èas? norniali, ed il Ftik e Wisli'-

* ' I t r

cenus lo dimostrarono poi trionfalmente!

D’altronde,1moritré 16 stesso Lehemaiin sosteneva'f aumento délTUrea neH’orifia degli animali assoggettati alla fatica,Egli

DigitizedbyGoogle

(25)

H

CALORE

stesso poi conveniva che il Cavallo, piut- tosto die dare dell’Urea,quando lavorava, proditceva soltanto dell’acido benzoico in eccesso, sostanza che non contiene per nulla dell’elemento essenziale degli' albu- minoidi, é la cui formazione è piuttosto da imputarsi alfe materie zuccherine ed amidacee.

Dimostrata improbabile tale sentenza

,

nella mente dei fisiologi nacque un opi- nione diametralmente opposta, e che an- ch’éssa non sembra pienamente veridica:

prendendo qual base il fatto che i

mu-

scoli respirano aneli’essi e che la fatica muscolare attiva la combustione organica nel corpodeglianimali, ipartitanti di tale opinione riterrebbero che l’Ossigenoil quale penetra in copia maggiore nell’organismo durante lo sforzo muscolare serva ad ab- bruciare le sostanze grasse,eduna specie

di zucchero particolare esistente nei mu-

(26)

26 IL CALURE

scoli, chiamasi inosite: ed ecco qual sa-

rebbelaconseguenzache da queste premes- se, si dedurrebbe, « che per sostituire

> gli idrocarburi i quali si dissolvono in

» combinazioni

meno

complicale, ed inor-

» geniche.durante Yesercizio muscolare

,

» gli amidacei ed izuccherini sonoleso-

» stanze più convenienti ed eiììcaci eper

» conseguenza, produceudo esse lutto il

» calore, sono eziandio la cagione pros-

» sima del lavoro,meccanico, »

Questa Teoria, adir vero dislruggitrioe di lutto quello che finora fu dimostrato dall’osservazione,condurrebbe ancheacon- seguenze disastrose nel fatto dell’alimen- tazione, la quale dovrebbe per dii lavora essere copiosa-di zuccherini e d’amidacei, e povera di albuminoidi.

Ma

a questa dottrinasi possonoopporre

fatti incontrastabili. Il primodi tuttiè che l'uomo il quale fatica sostiene più faeil-

DigitizedbyGoogle

(27)

IL CALORE

%7

mente il lavorose agliamidacei sono con- giunti in equa proporzione glialburninoi- di: anzi coiprimisoltanto non è possibile che un

uomo

sostenga il minimo lavoro.

. ,!° sviluppodi acido carbonico il

quale avviene nei muscolipuòessere pro- dotto soltanto dallematerie grasse edagli albuminosi, giacché lo zucchero speciale chetrovasi nel•f sistema muscolare* i* èl’Inosi-t

te,sostanza che nonemette acido carbonico,

>

*

ed assqrbe ossigeno per trasformarsi in Acido letico

,

locchè avviene sotto 1’in- fluenza del lavoro muscolare, mentre gli albuminoidi, passano per diversemetamor-

fosi cominciando dalla siktonina e dalla miosimi, passando da questa alla creatina editilacreatininache sonoleultimeespres- sioni delie trasformazioni organichesubite dagli Albuminoidi nei muscoli.

Ed

inqueste trasformazioni noi troviamo perdita di Carbonio e di Idrogeno,<>che

(28)

28 IL CALORE

, .i

*

. t * '

possono (lare precisamente acqua ed acido carbonico.Mettendoinfatti di frontela coni-

. ; 11 , », i . ,

f

posizione elementare in centesimi della

' t i » tv »« ;i ,

sostanza muscolare e della creatina, ve- diamocheleperditedeidueelementisuac- cennati sirendonomanifeste senza più, ve- diamolo:

Composizione Elementare

Della sostanza muscolare Della Creatina

Carbonio (12 42

Idrogeno 8 8

‘Azoto'

i8

;

:W

;

Ossigeno 12 li

100 1 100 .

Esaminandoquestecifre risaltaairocchio

* > » {

immediatamente come, per procurarsi 100

grammi

dicreatina,si debbano trasformare 200 gr. di sostanza muscolare, sé vuoisi mantenere intatto Tazoto,

ma

allora ab- biamo:

*

1

'

DigitizedbyGoogl

(29)

IL <IA1-0III'*

$

Carbonio 124>

42

=

20 82 , ili.

Idrogeno 16

— 8—8

Azoto .. 16

-

37*=

0 ; . ;

'Vi; -'...*-« j

;i, I' ,< 1 >

Ossigeno

j..i, » *9 24

12 *= 12

!..

Allorché pertanto dal tessuto muscolare

,

I

, •*i!• r>\-. 1 I •* l

nasce la creatina fa d’uopo che sianoeli- minati gr. 82 di Carbonio, 8 di Idrogeno 12 diOssigeno. Quest’ultimoelemento può

heni£5i<i)9:essere convertito,in acqua,con

.

gr. 1,5 di Idrogeno, ipal^. rimanenti 82 parti di Carbonio e 6, 5 di Idrogeno esi-

gono non

meno

di 264 parti di,ossigeno.

Abbiamo pertanto qui la spiegazione del fatto che anchedagli albuminoidipuò ori- ginarsi calorico in buon dato.

Una

tenga opinione, assai più conforme

ai dati scientifici, e,per conseguenza ra- zionale e feconda di applicazioni è’profes- satadai fisiologi,^epuòriassumersi nei se-

guenti termini; .i

(30)

« Il"lavoro “rtoa logorai tessuti animali nè i corpi alfranainoidi alimentari,

ma

ec-

» ,

““ '*i .: t

citadellemodificazioninellamiosinaenella

#Vl \ * *' t9

sintoninàe le traduce in prodotti organici regressivi, come la creatina ed anche l’acido urico.

Ma

ladecomposizione nonva pivi oltre, e non formagiammai dell’urea,

j * y >t t1

prodotto ultimo della ossidazione dei tes-

siiti: ècco il perchè l’urea non si trova’

nei muscoli e non aumenta collaVoro. »

Quantunquedimostri assairagionevole questa opinione arich’essa però abbisogna di essere modificata. Se l’acido urico esiste e si fórma continuamente nei liquidi in- termuscolari, ne vienedi conseguenza che durante la di lui formazionedelibasi aver' qilni effetto della produzione del calore.

Infatti gli"allmminoidi convertendosi in acido iiricO dehbohÒ consumarsi per 200 parti in peso onde daré 100 di Àcido,ed in tal caso con perdita digi\TO.tl di óar-'

DigitizedbyGoogle

(31)

ti. CALORE [\i

bonio e di 11.02 di idrogeno che forme- ranno acido carbonico ed acqua.

Ma

finora non fu rispostoalladomanda, qualeèlaprima delle sostanze immediate che si

consumano

nelle funzioni fisiologi- che? La ragione principale percui finora non fuchiaramente detto questo, consiste nel fattochefinoragliesperimentatorinelle loroosservazionisiposerosempreih condi- zionidanonavereritornoòglianimalinello stato normale, in cui trovansi in natura.

Gli esperimenti chesieseguirono sullare- spirazionesifecerosopra animalinello stato di quiescenza. Quantunque pregevolissimo

t i

questometodo,non

manca

dilasciarqualche dubbio suitededuzioni chesenetraggono.

Tuttavia nón potendosi Verificare che con grandissimediIlicòlliigliargomenti diretti,

credo

che il metodo imltittivo sia finora il

migliore, ed è su qniestocheio mi prendo la liberiti (Tiofferirvi lemieriflessioni,che

(32)

ritengo innate sul vero,* eche anp sembra*

completino suttieientemente le idee della, teoria ultima che pur dianzi v’accennalo.

A

mio credere fu d’uopo tenerci .ppss'p sihilmenteattaccatiallaclassificazione degli alimenti come ce la presenta 1? natura nelle sostanze immediate., e considerare l’animale quando sia in riposo..?o'si;al-

,

fatichi. Nel primo caso, ossia allorquando l'animale riposa, parrebbe,che.glialimenti

i quali vengonoabbruciati pei primi siano gli amidacei e gli zuccherini,che noi con

nome

unico chiameremo glicogenici:,

ma

essi soli non basterebbero*all’uopo, e,hi*

sogna che anche una porzione: di,albumi noidi si consumi contemporaneamente, con

ossi:

ma

alloraquandoranimale-.&fCqstreUo a spiegare la sua energia, p tradurre»una porzione del proprio calore;!in» moto» d consumo-si porta più particolarmentesulle sostanzegrasse.Chela mia.argomentazione

DigitizedbyGoogle

(33)

IL CAt.ontf Sì

sia plausibile, e stia nel vero lo proverei coi fatti seguenti:

Anzitutto faròosservareche allorquando

si nutre

un

animale con alimenti dove predominino i glicogenici vedesi che il calore prodotto non servead altro che a mantenere in equilibrio la tempera*

turanormale del corpo.Diquesto noi ab- biamo

una

pro^a nell’osservazione che i

lavoratori della

campagna

che si cibano con materiali ricchi di fecula, si prestano

meno

alla fatica di quellichenei loro cibi ai farinacei associanolacarneedilegumi.

Così noi vediamo l’Irlandese, che prende qnal base della propria alimentazione la patata, mostrarsi infingardo in confronto all’Inglese popolo operosissimo e mangia*

tore di carne per eccellenza.

Ai

glicogenici; nellacombustioneinterna, terrebbero dietro gli albuminoidi, i quali per trasformarsi in Urea debbono abbru*

3

(34)

chiare qai;i>o^ia $ idrogenò

mfa

tre i primi non abbruciando

j4^o

,pbe di diiprodurre a»*Mj

n^r,

quantità diiodiare.,«Infaitinper tfjasfo^marft4oorea3Q^partifl’AAteùnoidi ed;averde 14)0diquellasostarusa d’uopo

chtì

^bto

cido:...'i<*i; :1

1

ni c^uhjIéhìw. .<?

«de ion «Jv>«piti lob#fawitnh*>vfj

i >o..Ì5G.arbon-idi‘gr. j <>m»uri

«media.$*..•**fòrogwpO|«KìJf 4®‘*b;

ìuUkw+ì

Oliutetriq .nittJ'V)*ib

dakle«prime porzioni-deIle *;qdali di.avreb- bero;acido [carbonico3<7fl.parti'elosviluppo dalle qlorifecorrieri dehtòf.e.da11;idrogeno 4$6#r><dij/acqua:<

mq

inentre nel .prijnq caso>jae.oil{jpesó;del:cdrbom^^tebr.ttciatos lospeÀn

.gcamroi

4

ixft»j*gqjprejjbpr^1i

%MO

calorie, 40,000;;4$,#$

s^rgkj)^

da$ùd*w?}

g

tm

»

m

-i

lai(p^pduzi^e(;d^l .palone laediante.if^dro^

8W# i

WPl^f-.ipid vYiplqflt4^,rn.e^.v€are)ibe

?

V.

DigitizedbyGoogle

(35)

W

CALORE

m

chedessosi

ma

ni testerebbe:meglioè hiegUo

si dovrebbe tracJnitre"dm*colóre^il quale sarebbe consecratd à produrreininotl>

hb

terni,:epartìèolbrmente quello d«llaneiii eolazione delfsartgtieiifiDbe di Mio parere sia*nella veritàjpotFéi dedurloidatip{tfdilfo osservato dà1ihe poctìi )anni sonò. Ibigrosso posSfdentb «èliea dueilatifondi,taranoìlfei quali!gli dotarci erano alloggiatimistalla béneaeratan^ila:stbgi<metavernaio,mentre tteH’dltroilricoverodegli* anitaaliCostruito coll’anticoCaèt(4òi

nbMquàleonow

si oc-

cupavano

5dolìbobrcigiertiche*dei1bestiame, èrà^imehtssim^ventiltuo:» itemin«-ih ‘da

ilaEfebeoenio«vidi

come

<quebbestia

me

tldsse

sempre

escrementi*soli#‘moglta1azotati:,

e5igliralbamìnoidiesistenti raebf fieno;pas- savano«dellept^dazioni^creMen^zie^fenza

memìxme)

0ra/f*g*ttff §# Òhe

1W& cMda

è metìiOvCondbHèata della:fredda^

nq^Ue

badrohe^hiifeioi;e Sempre*miTftgtafee-idt-

Riferimenti

Documenti correlati

In particolare sono costantemente informatizzate le Gazzette Ufficiali della Repubblica che riportano le registrazioni di nuovi preparati, delle ordinanze residui e delle

Un’approccio utile alla pratica yoga è quello di attivare una strategia capace di migliorare la risposta del corpo alle cause dell’infiammazione sia generale sia particolare (come

Nell’ottica della continuità dell’assistenza al cittadino, è stato mantenuto attivo l’ambulatorio presso l’AOSP di Bologna con la nuova denominazione di Centro di riferimento

[r]

1).... Prova a spiegare a voce alla mamma le differenze tra queste sostanze.  Riguarda le informazioni scritte nella tabella fatta assieme e usale per completare questi

Gruppo Sperimentale (GS): studenti coinvolti nella campagna informativa condotta da esperti ISPRA (lezione di circa 90 minuti, avente come tema i rischi derivanti dall’uso di

c)Procedure da adottare in caso di incendio. d)I nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi, lotta antincendi e gestione delle emergenze e

Agents producing immediate nonimmunologic con- tact reactions including contact urticaria.. Animals Arthropods Caterpillars Corals Jellyfish Moths Sea