1) Per la futura attività formativa da progettare
Corso su: La relazione con anziani in strutture ospitative
Destinatari Operatori di strutture ospitative per anziani.
Obiettivi Approfondire la conoscenza relativa alla relazione e alle dinamiche che si instaurano tra paziente e operatore all'interno di una struttura ospitativa per anziani.
Contenuti L'invecchiamento e le immagini dell'anziano nella società di oggi; la
comunicazione con le persone anziane; i modelli comunicativi e le dinamiche che si instaurano in una struttura ospitativa per anziani.
Durata Una giornata
Date Autunno 2004
Orari 9.30 – 13.00 14.30 – 18.00 Dispensa e
attestato Al termine della giornata verrà consegnata ai partecipanti una dispensa dei temi trattati in aula e un attestato di frequenza.
Quota di
partecipazione 89 Euro IVA inclusa
Si tratta di un corso proposto dal settore Formazione del CENTRO MADERNA (sito:
www.maderna.it), che si occupa sostanzialmente della relazione tra operatore e degente. Questo aspetto potrebbe eventualmente essere inserito all'interno dei moduli formativi del "nostro" corso ( anche se magari trattato brevemente, in collegamento con le modalità di somministrazione del cibo)?
Informazioni e riflessioni per il corso del laboratorio "anziani"- marzo 2004
navigazione sul sito del CentroMaderna
Formarsi per assistere l'anziano Corriere del Ticino, 7/2/2002, pag. 19
La direzione delle quattro case di riposo di Lugano, dove lavorano 350
dipendenti, organizza da diversi anni corsi di formazione e aggiornamento per il personale. Alcuni si ripetono, altri sono una novità, come il corso base di lingua dei segni, per favorire la comunicazione con le persone che hanno problemi di udito. Da 13 anni, invece, viene ripetuto il corso di psicologia del lavoro. Si tengono, inoltre numerosi pomeriggi informativi su tematiche
diverse, come le malattie dell'anziano, l'alimentazione, la cura e l'animazione.
Con l'inizio del 2002 è entrato in funzione l'asilo nido per le madri che lavorano nelle case, per il quale la direzione darà un contributo di 400 franchi al mese.
Potrebbe essere utile rintracciare queste strutture di Lugano e chiedere notizie su che tipo di formazione svolgono relativamente all'alimentazione?
Burgio Louis, et. al..
Come talk with me: improving communication between nursing home assistants and nursing home residents during care routines
The Gerontologist, vol. 41, n. 4, 2001, pag. 449-460
Gli effetti dell'addestramento dei professionisti, in tema di strumenti di comunicazione, sull'interazione verbale fra essi ed i residenti di case di riposo, sono stati studiati su 64 infermieri e 67 residenti, nel corso
dell'assistenza di routine. Si descrive lo sviluppo dello studio, dal quale sono risultati effetti positivi, in termini di colloqui più frequenti e di atteggiamenti più positivi. Se ne discutono le implicazioni.
Landi Francesco, et. al..
A brief training program on resident assessment instrument improves motivation of nursing home staff
Journal of Nutrition, Health and Aging, vol. 3, n. 1, 1999, pag. 24-28
Il Resident Assessment Instrument (RAI) è stato impostato in modo da migliorare la qualità della valutazione e dell'assistenza in casa di riposo, attraverso una migliore conoscenza dei bisogni dei residenti. Tre corsi di due settimane sul RAI sono stati fatti coinvolgendo 66 operatori di case di riposo, ed hanno presentato gli aspetti teorici e pratici del RAI. Alla fine del corso, i partecipanti hanno compilato un questionario, nel quale erano presentate domande sul corso e sulla loro motivazione professionale. Ne sono emersi una maggiore motivazione ed un migliore atteggiamento verso l'assistenza agli anziani
Iniziative per gli anziani Il Tempo, 8/5/2002, pag. 12
Spesso l’anziano è visto come persona da assistere e curare, mentre sarebbe opportuno considerarlo come una risorsa per la comunità. E’ necessario
progettare spazi di coinvolgimento degli anziani nei quali sia possibile la gestione ottimale del tempo libero e dei bisogni. Il principio fondamentale sul quale si articolano i modelli delle migliori case di riposo è quello della “centralità della persona” * finalizzando le risorse strutturali, tecnologiche e professionali alla soluzione dei problemi degli utenti. La
valutazione multidimensionale, condotta nell’Unità multiprofessionale (UM) e la rete dei servizi sul territorio sono gli strumenti indispensabili per l’assistenza all’anziano.
Gozzetti Alessandra
Come scorre la vita nella moderna Casa di riposo Giornale di Brescia, 9/7/2001, pag. 14
A causa di mutamenti sociali e sanitari, primi tra tutti l'innalzamento della vita media, la nuclearizzazione delle famiglie, il mutamento del quadro della
popolazione anziana, si è sempre più spesso di fronte a scelte che impongono l'ingresso in Casa di riposo. E' anche in aumento il fenomeno della scelta personale degli anziani che decidono di non pesare più sui figli e di ritirarsi in un luogo accogliente e sicuro. Dato che non è possibile ricostruire nelle Case di riposo l'ambiente domestico, uno dei punti maggiormente dolenti al momento dell'istituzionalizzazione risulta proprio il distacco dalla propria abitazione. Per sfatare l'inveterata convinzione che la casa di riposo sia un luogo negativo, bisogna cominciare a considerarla come una struttura finalizzata a fornire accoglimento, prestazioni sanitarie, assistenziali e di recupero, dove la vita è organizzata in maniera da impedire la depersonalizzazione dell'ospite. Alcune ricerche condotte sul territorio di Brescia è risultato che gli operatori delle Rsa della zona sono in genere attenti e capaci di rispondere ai bisogni degli anziani.
Risulta inoltre di particolare importanza la riqualificazione degli anni trascorsi in Rsa e da questo punto di vista diventa una figura privilegiata l'educatore- animatore, al quale spetta dare un senso alla vita degli anziani. * Non potrebbe essere utile puntare anche su questi concetti * e cercare di trasmetterli durante il corso di formazione??
Lavoie A.M.,Labrecque M.,Germain D.
Programme de médiation-formation et suivi systématique des personnes âgées en centre d'hébergement
Soins gérontologie, n. 39, 2003, pag. 32-34
L'articolo presenta un programma innovativo di accompagnamento delle persone che alimentano i residenti di un centro di assistenza a lungo termine nel Québec. L'obiettivo era di stabilire una mediazione costante fra i diversi attori dell'alimentazione, di dare una formazione sull'invecchiamento e sui bisogni nutrizionali e di migliorare la comunicazione in vista di sanare le insoddisfazioni espresse dai residenti.
2) Dati statistici e articoli presenti nella Banca Dati on line del Centro Maderna
(credo che già queste poche righe potrebbero essere utili per l'articolo di Teresa Mainero, ma se vogliamo posso provare a rintracciare la documentazione di cui sopra attraverso il Centro):
In 8 anni il 30% in più di anziani negli ospizi Agenzia d'informazione Auser, vol. 6, n. 37, 2003
Cresce il numero degli anziani nelle case di riposo. Dal '91 ad oggi gli ospizi sono passati da 3.608 agli attuali 4.626, mentre gli anziani ricoverati sono passati dai 176mila di inizio anni '90 ai 222mila del 2000, facendo registrare un incremento del 30%. A delineare il quadro è uno studio dell'Osservatorio della terza età (Ageing Society) presieduta da Andrea Monorchio.
L'invecchiamento della popolazione e le modifiche sopravvenute nella struttura della famiglia hanno determinato l'incremento delle strutture, che sono per il 58% in mano ai privati, per il 38% di gestione pubblica e per il 4% affidate a società miste. A questa tendenza ha fatto eco anche la crescita del numero degli anziani che per volontà o necessità hanno scelto una di queste strutture per passare gli ultimi anni della loro vita, con evidenti differenze geografiche: i residenti nei presidi assistiti sono il 73% al Nord, il 14,8% al Centro e il 12% al Sud.
Bonarini Franco
Anziani nelle case di riposo
Polis, n. 2, 2002, pag. 175-195 tabelle
Contenuto dell'articolo:
- analisi della situazione degli anziani in casa di riposo a partire dai dati del censimento Istat del 1991;
- aspetti strutturali della popolazione anziana, rilevazione della presenza rispetto ai principali caratteri demografici, durata della permanenza, presenza di familiari e loro distanza geografica;
- previsioni a breve termine dell'ammontare della popolazione anziana.
Zurlo A.,Anzivino F.
Le cadute dell'anziano in residenza: inquadramento del problema Giornale di gerontologia, vol. 49, n. 11, 2001, pag. 813-820 bibliografia tabelle
La caduta è un evento di particolare frequenza in età senile, dalle abituali conseguenze lesive, comune nelle strutture residenziali che dovranno curare la prevenzione ambientale e la valutazione dei fattori di rischio intrinseci: tra di essi, si possono individuare fattori dipendenti dall'età, che determinano
precarietà nell'equilibrio della persona; alterazioni organiche e funzionali;
patologie a vari livelli (disturbi visivi, dell'udito, del sistema nervoso, del sistema recettoriale etc); fattori ambientali e individuali. Una progressiva riduzione dell'incidenza di tale fenomeno nella popolazione anziana può venire dallo sviluppo di metodi di analisi multidimensionale sul rischio individuale e nell'attuazione di interventi multifattoriali.
Bonarini Franco
Anziani nelle case di riposo
Polis, n. 2, 2002, pag. 175-195 tabelle
Contenuto dell'articolo:
- analisi della situazione degli anziani in casa di riposo a partire dai dati del censimento Istat del 1991;
- aspetti strutturali della popolazione anziana, rilevazione della presenza rispetto ai principali caratteri demografici, durata della permanenza, presenza di familiari e loro distanza geografica;
- previsioni a breve termine dell'ammontare della popolazione anziana.
3) ALTRI STUDI - A MIO AVVISO INTERESSANTI - SUGLI ANZIANI NELLE STRUTTURE RESIDENZIALI
Binder Ellen F.,Miller Philip,Ball Linda J.
Development of a test of physical performance for the nursing home setting The Gerontologist, vol. 41, n. 5, 2001, pag. 671-679
Questo studio si è posto l'obiettivo di sviluppare uno strumento (il Nursing Home Physical Performance Test - NHPPT a 14 item), basato sulle prestazioni, per misurare la funzionalità nei residenti di case di riposo, e di determinarne affidabilità e validità. Lo strumento è stato applicato a 95 residenti con capacità cognitiva sufficiente per seguire le istruzioni, ripetendo le misure dopo una settimana e dopo un mese. Il confronto con numerose altre misure (MDS, MOSES, scale Katz, ADL) indica che il NHPPT è affidabile ed atto a discriminare fra i residenti fragili delle case di riposo. Ulteriori studi sono auspicati per la predizione ed il monitoraggio dello stato funzionale nelle case di riposo.
Casado J.M. Ribera
Nutritional problems in nursing homes with special reference to Spain Journal of Nutrition, Health and Aging, vol. 6, n. 1, 2002, pag. 84-90
Dopo una beve introduzione concettuale e demografica, vengono messi a fuoco quattro temi: la valutazione nutrizionale dell'anziano in casa di riposo, i principali disturbi nutrizionali, gli studi fatti in Spagna sul tema, linee guida e protocolli.
Regione Piemonte Case di riposo aperte 2002 24pp.
Il documento riporta la rassegna stampa relativa all'iniziativa "Case di riposo aperte", promossa dall'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Piemonte per la giornata del 20 gennaio 2002. Le case di riposo della Regione hanno aperto le loro porte ai cittadini, alle istituzioni, al mondo della scuola e del volontariato per un momento di condivisione e di riflessione. Il documento riporta inoltre i riferimenti e gli indirizzi dei presidi residenziali socio
assistenziali per anziani della Regione Piemonte.
Le case di riposo dall'A alla Z Percorsi, n. 26, 2002, pag. 7
La Commissione Case di Riposo dell'Ugaf, formata da dieci persone in contatto con assistenti sociali e Comuni, ha pubblicato una "Guida alle Strutture
Residenziali per Anziani", relativa alla città di Torino e provincia; si vuole estendere tale progetto di censimento a tutta la Regione, allo scopo di avere informazioni aggiornate e complete sulle strutture del settore
4) Per un eventuale confronto su "linee guida":
Schnelle John F.,Reuben David B.
Long-term care in the nursing home
in: New ways to care for older people: building systems based on evidence, Springer Publishing Company, New York NY, 1999, pag. 168-181
Spesso le organizzazioni delle case di riposo oppongono barriere ad
un'assistenza appropriata ed a costi accettabili per i loro residenti. Quanto al problema del personale, mancano rapporti standard staff/residenti, basati su dati sperimentali, mentre un elevato turnover può vanificare gli sforzi mirati a migliorare la qualità dell'assistenza. Malgrado l'incertezza delle previsioni di crescita della popolazione delle case di riposo, queste continuano a
rappresentare una porzione vitale e costosa della rete di assistenza per la cronicità. Gli autori descrivono delle ipotesi di cambiamento e, in particolare, le tre forze che più potrebbero influire sulla qualità e sulla struttura della futura assistenza delle case di riposo: innovazioni normative,
linee guida per le prassi
, assistenza gestita.Thomas David R., et. al..
Nutritional management in long-term care: development of a clinical guideline Journal of Gerontology: Medical Sciences, vol. 55A, n. 12, 2000, pag. M725-M734
Delle perdite involontarie di peso, risultanti da malnutrizione, sono uno dei problemi maggiori fra i residenti di strutture di assistenza a lungo termine, e non è facile metterle in luce. Il Council for Nutritional Clinical Strategies in Long-Term Care, un panel interdisciplinare di esperti, rappresentativi del
mondo accademico e della comunità medica, ha elaborato uno strumento di approccio strutturato, per migliorare la gestione della malnutrizione nelle
strutture di assistenza a lungo termine. Si tratta della Clinical Guide to Prevent and Manage Malnutrition in Long-Term Care. La
guida clinica
è divisa in due parti, una per staff infermieristici e per dietologi, e un'altra per medici, farmacologi e dietologi.5) Alcune idee per l'eventuale "progetto di ricerca finalizzata":
Un'iniziativa della Regione Lombardia Il Salvagente, 13/12/2001, pag. 8
La Giunta della Regione Lombardia ha approvato il Progetto sulle attività socio- animative e ha stanziato per la sua realizzazione un miliardo e 700 milioni di lire. Attraverso il coinvolgimento di sette residenze sanitarie assistenziali della regione sarà analizzata l'attività di intrattenimento e di animazione nelle case di riposo.
Nicoletti Nicoletta, et. al..
La cura dell'alimentazione "naturale" nell'anziano: una tattica vincente Nursing Oggi Geriatria, n. 3, 2002, pag. 27-32 bibliografia tabelle
La popolazione anziana risulta essere un gruppo particolarmente vulnerabile ai rischi della malnutrizione che, oltre alla perdita di peso e alla diminuzione del Body Mass Index (BMI), è associato all'incremento della mortalità, alla
riduzione dello stato funzionale e al peggioramento della qualità di vita. Uno studio, condotto per due anni su 34 ospiti della RSA "Valgioie" dell'ASL 3 di Torino, ha avuto lo scopo di mettere in luce la positiva influenza di un
programma dietetico di alimentazione "naturale" sui parametri antropometrici degli anziani. Nove le fasi in cui il progetto si è articolato: l'elaborazione delle Linee Guida, l'anmanesi alimentare completa, la rilevazione periodica degli indici antropometrici e dei parametri biochimici, la pianificazione nutrizionale, l'osservazione delle introduzioni alimentari, l'impostazione del menù, il
controllo giornaliero sul menu e sulla gradibilità degli alimenti, la presentabilità del piatto, le periodiche verifiche nutrizionali.
Fromage B.,Gourmaud t.
L'identité du sujet agé dans la pratique du repas en istitution Pratiques Psychologiques, n. 3, 2000, pag. 71-77
La ricerca ha come oggetto il momento del pasto delle persone anziane in casa di riposo, mettendo in evidenza una insoddisfazione globale verso il tipo di alimentazione, i servizi, il contatto con gli operatori. Il pasto costituisce uno spazio che permette all'anziano di esprimere il rifiuto di una situazione organizzata.